Un altro mondo, molto
simile al nostro – Four Freedom Plaza
La sera scende placida
sull’isola di Manhattan. Nello scudo di suono solido
che circonda l’isola si apre un piccolo squarcio che
lascia passare, dopo molto tempo, la luce del tramonto. Sul
tetto dell’imponente palazzo, quartier generale dei
Signori del Male, una figura fatta di metallo e silicio si
costruisce, componente dopo componente, ed acquista una forma
umanoide. L’essere
chiamato Techno guarda verso l’orizzonte come fosse
l’uomo di un tempo, tuttavia i suoi occhi oltre alle
normali radiazioni luminose riescono a percepire molte più
sfumature di quelle umane, tutto lo spettro.
- I satelliti hanno
individuato tre anomalie spazio-temporali. – dice al
vento la sua voce artificiale.
- Africa, Antartide
ed America.- precisa poi ad una domanda pronunciata dieci
piani più sotto. Lì, un altro simulacro di Techno
è a colloquio con Zemo.
- Sono arrivati,
finalmente!- esclama soddisfatto il supremo signore delle
Americhe.
- Come ti avevo promesso.
– sottolinea Techno scrupoloso.
Con un gesto di noncuranza
Zemo liquida le parole dell’essere meccanico e guardando
una rappresentazione computerizzata del globo continua pensieroso.
- Solo un’anomalia
è qui in America! Quindi, tristemente, non abbiamo
la possibilità di mobilitarci contro i nostri due lontani
avversari. – e così dicendo Zemo si alza meditabondo.
- Anche se…
- riflette Zemo tra se - … possiamo fare le opportune
pressioni ai cosiddetti “stati liberi” in cui
si sono rifugiati. – con risolutezza si rivolge alla
schiera di attendenti che lo circondano nella sala di guerra.
– Preparate dei dispacci imperiali! Qualunque Stato
sovrano o meno che mi consegnerà i possibili viaggiatori
spazio-temporali verrà lautamente ricompensato! –
e soddisfatto di se congeda tutti.
Solo Techno immobile
come una statua resta davanti a lui.
- Puoi congedarti.
– gli concede un poco stizzito Zemo prima di immergersi
nelle sue macchinazioni contro i nuovi avversari. Dietro le
sue spalle silenziosamente il fantoccio di Techno si disfá.
Venere sorge maestosa
nel cielo che imbrunisce. E mentre lo scudo sonico si richiude
davanti a quello che una volta era chiamato Four Freedom Plaza
i mille processi che costituiscono la mente di Techno per
un breve attimo si concentrano sullo spettacolo che solo a
lui è concesso.
Poi, nuove urgenze
distraggono le sue risorse verso altri ed affascinanti problemi.
***
New York – all’ombra
del ponte di Brooklyn
- Amici, compagni
e colleghi. La situazione è critica! – così
esordisce il professor Pym davanti ad un folto auditoriom
in cui sono presenti i più forti eroi del pianeta,
i vendicatori al gran completo, i fantastici quattro e ovviamente
le massime autorità governative primo tra tutti il
sindaco di New York. Nel grande tendone approntato per l’emergenza,
in fondo in fondo, ci siamo anche noi o forse sarebbe meglio
dire quel che rimane di noi: i New Warriors.
Mi chiamo Angelica
Jones e sto assistendo alla più grossa calamità
che abbia mai dovuto affrontare nella mia vita. Quattro miei
compagni sono dati per dispersi tra di essi anche Vance Astrovik,
mio futuro sposo.
Tutto è iniziato
poche ore fa; quella che doveva essere una allegra cena si
è trasformata in una tragedia. Rina Patel, Time Slip,
si è presentata al Crash pod [1]
in stato confusionale. Rina è dotata del poteri di
“scivolare” nel tempo e, da quel poco che si è
potuto comprendere nella concitazione del momento, i suoi
poteri sono totalmente impazziti causando una pericolosissima
anomalia spazio-temporale che, se non fermata in tempo, rischia
di minacciare l’intero universo.
L’anomalia
comunque ha già inghiottito Nova, Rage ed il mio amato
Justice oltre ovviamente alla stessa TimeSlip.
- Come
certo già saprete, attraverso i quattro piloni che
circondano l’anomalia spazio-temporale, generata apparentemente
dai poteri temporali di TimeSlip, siamo riusciti a fermare
il procedimento a cascata che potenzialmente rischia di distruggere
tutti noi. – Pym si rivolge alle autorità presenti
visibilmente poco convinte delle sue fosche previsioni.
- Vedete,
signori, i quattro piloni qua fuori sono generatori antropici
sperimentali; sono stati sviluppati attraverso le combinate
ricerche del Professor Richards, di Anthony Stark e del sottoscritto.
Ebbene quei quattro sgraziati piloni impediscono temporaneamente
che l’universo, così come noi lo conosciamo,
venga annichilito o, addirittura, soprascritto! – conclude
Pym , appoggiando enfaticamente le mani sul leggio e sporgendosi
lievemente in avanti verso l’auditorium.
- Le
nostre ultime ipotesi, infatti, fanno ritenere che forze sconosciute
stiano usando TimeSlip come catalizzatore per sferrare un
micidiale attacco alla nostra realtà.- improvvisamente
molti brusii riempiono il tendone.
- Esistono
infiniti universi paralleli, tuttavia, alcuni di essi hanno
vita brevissima o almeno così appare per noi nelle
nostre unità di tempo relative. Questi
universi instabili, spesso causati da aberrazioni casuali,
hanno esistenze lunghissime all’interno della loro unità
di tempo relativa.
Ebbene,
pare che per qualche strana ragione, probabilmente connessa
ai poteri di TimeSlip, una realtà parallela sia entrata
in contatto con il nostro universo e dall’altra parte
qualcuno abbia le conoscenze per modificare la loro situazione.-
nuova pausa.
- TimeSlip
è la chiave per risolvere il problema, tuttavia lei
non è raggiungibile dal nostro universo essendo proprio
al centro dell’anomalia stessa.-
- Per
tale ragione – lo interrompe Tony Stark salito sul podio
a fianco di Pym – abbiamo sviluppato questi cinque prototipi
che permetteranno ad un piccolo gruppo di penetrare all’interno
dell’anomalia attraversando lo specchio!-
-Specchio!?!-
domanda qualcuno dal fondo della sala.
- Tony
ha usato una metafora – interviene Reed Richards –
riteniamo che attraverso questi prototipi avremo accesso fisico
alla realtà che ci sta attaccando. Come Alice nel paese
delle meraviglie attraverseremo lo Specchio e ci troveremo
al di là!- conclude con un sorriso Reed.
- Resta
da decidere chi andrà. – Conclude tirando le
somme del “suo” intervento Pym
Mentre
si alza il volume delle discussione su chi dovrà andare,
io per la prima volta mi rendo conto che, forse, Vance è
ancora vivo imprigionato nell’altra realtà.
- Ehi
rossa, ci sei? -
- Nita!?!
-
- Sì,
chi altri? Come mai ti sei rintanata in questo angolino, amica
mia? – mi domanda premurosa sedendosi con noncuranza
accanto a me.
- Io…
ero … sono preoccupata per Vance… e gli altri,
ovviamente! -
- Mi
sembra giusto che tu sia preoccupata per le sorti dl tuo futuro
sposo! – sostiene lei dandomi uno sbuffetto sulla testa.
- Pensavo
fosse morto, Nita!- e dicendo queste parole la voce mi si
rompe e iniziando a piangere mi rendo conto, per la prima
volta, di quanto sia importante per me Vance.
- Oh,
piccola testolina rossa… - dice Nita stringendomi a
sé.
- Possiamo
salvarli. – le sussurro in un orecchio.
- Noi?
– mi domanda lei guardandomi negli occhi stupita, non
forse più di me, della mia affermazione.
- Sì!
– le dico cercando di guardarla con la maggior convinzione
di cui sono capace mentre, nel lungo momento di silenzio che
scende tra noi, mi rendo sempre più conto delle implicazioni
di cosa le sto chiedendo.
- Sì,
perché no! – sogghigna lei – Noi! –
e di colpo si alza e si allontana.
Nuovamente
sola, mi interrogo su cosa ho scatenato. Mio Dio Vance, dove
sei?
Forse
ho fatto il passo più lungo della gamba…
***
Un
altro mondo, molto simile al nostro – tra i ghiacci
e la neve
Mi chiamo
Vance Astrovic e, per una ragione che ancora mi sfugge, mi
trovo disperso tra le nevi in un luogo sconosciuto. Ho perso
il senso del tempo e se non avessi una meta da raggiungere
in questo mare di neve probabilmente mi sarei già lasciato
morire congelato.
Non ho
idea di dove io mi stia dirigendo ma, in questo inverno polare
che mi circonda, un lontano bagliore rossastro è l’unica
speranza a cui potersi aggrappare e là mi dirigo.
Il forte
vento non mi permette di utilizzare i poteri di cui Madre
Natura mi ha dotato, così invece di volare a più
di 40 Km/h sopra questo mare di neve sono costretto a camminare
utilizzando il mio dono per non sprofondare nella neve. Sono
un mutante con poteri telecinetici, ma la forza della bufera
che mi circonda fa sembrare questo mio dono miracoloso ben
poca cosa.
In queste
condizioni mi inerpico su di un passo e spero che dall’altra
parte della montagna mi aspetti qualcosa di caldo… anche
solo di tiepido e, contrariamente a quanto mi potessi razionalmente
aspettare, lo trovo.
Di fronte
a me all’improvviso si apre un’enorme vallata
la tempesta sembra placarsi all’improvviso e la temperatura
sale.
So finalmente
dove mi trovo questa è la Terra Selvaggia [2],
tuttavia l’enorme valle che mi si staglia davanti non
è quella che conoscevo.
La Terra
Selvaggia di cui avevo notizia, soprattutto attraverso i database
dei Vendicatori [3],
è una terra nascosta nei desolati ghiacci del Polo
Sud dove il mondo preistorico è ancora vivo e rigoglioso.
Tuttavia, di fronte a me si staglia un più mesto spettacolo.
Pur essendo ancora un paradiso in mezzo al ghiaccio eterno
dell’Antartide le lande che osservo sono l’emblema
di un ecosistema morente dove le rigogliose foreste tropicali
stanno appassendo e tutta la vita che su di esse prolifera
cerca di sopravvivere disperatamente.
Tuttavia
finalmente posso riposare un attimo e cercare aiuto dagli
abitanti che, spero, siano presenti in questo luogo, nella
speranza che almeno i miei amici non si trovino in una situazione
disperata come la mia.
***
Un
altro mondo, molto simile al nostro – Un tempio in mezzo
alla giungla
- Uh
sì, proprio lì!-
- Così
va bene, mio signore? -
- P e
r f e t t o! -
- Vuole
un po’ di papaia, mio signore?-
Mi chiamo
Richard Rider ed adoro essere riverito ed ossequiato dalle
mie fedeli ancelle!Certo la mia vita non è proprio
stata una eterna festa anzi! Quando avevo sedici anni un alieno
chiamato Rhomaan Dey mi ha trasferito i suoi poteri di Primo
Centurione di Xandar un pianeta della galassia di Andromeda.
Da quel momento la vita del giovane Rider, cioè la
mia, non è stata più la stessa; sono diventato
Nova il razzo umano e ho fatto il super eroe salvando pianeti,
combattendo contro un sacerdote egiziano di più di
2000 anni fa, perdendo i miei poteri più volte e avendo
una vita sentimentale che non augurerei nemmeno al mio peggior
nemico!
Solo
ieri, o almeno quello che mi pare essere stato ieri, ero a
cena con gli ex membri del gruppo a cui nel tempo mi sono
affiliato i New Warriors e la rimpatriata stava andando quasi
bene – a parte la presenza della mia ex e di Night Trasher
un giustiziere della notte senza le ali da pipistrello!- quando
si è presentata Rina Patel.
Nel giro
di poco la situazione è precipitata e, mentre io e
Trasher stavamo stranamente litigando, a seguito di una esplosione,
o qualcosa di simile, mi sono ritrovato qui.
Difficile
dire dove sia il QUI.
Da quel
che ho potuto capire, senza scoprire troppo le mie carte,
si tratta di una realtà alternativa in cui i più
potenti eroi della terra non sono mai tornati dopo la crisi
di Onslaught e i ThunderBolt dopo essersi rivelati quali i
Signori del Male hanno conquistato quasi l’intero pianeta.
Solo pochi hanno cercato di opporsi al loro predominio; la
mia controparte di questa realtà ha creato un piccolo
enclave protetto sui resti di quello che una volta era il
Wakanda, tutto questo poco prima di morire e lasciare i suoi
poteri a dodici “eletti” diventati guardiani della
nazione che essi hanno ribattezzato Nuova Xandar.
Pensate
al loro stupore e alla loro gioia nello scoprire che il loro
paladino, che qui venerano come un dio, è tornato,
comparendo nel bel mezzo di una loro cerimonia. Beh, il Primo
Centurione – la loro versione del primo ministro –
pareva proprio contento tant’è che come prima
cosa mi ha concesso una giornata di riposo tra le confortevoli
cure delle mie vestali, donne votate al mio culto!
Devo
aver fatto proprio una bella sorpresa al Primo Centurione…
- Da
dove diavolo è sbucato quell’impostore, Adora
!?!-
- Primo
Centurione, dai colloqui che ha avuto con le mie vestali,
anche se ha cercato di fare il furbo, l’impostore si
è lasciato sfuggire esclamazioni e commenti che inequivocabilmente
fanno presumere che sicuramente non è il nostro Nova
redivivo! -
- Certo
che non può essere il nostro Nova! Ma questo sciocco
ha avuto la sfacciata fortuna di comparire davanti a più
di mille persone mentre officiavo il rito della chiamata!
E sai benissimo che tra il popolo gira la credenza che il
“grande Nova” tornerà dai morti per guidarci
verso la liberazione del pianeta! Come
pensi che io possa liquidare quel dannato, ora che la voce
della sua presenza si è sparsa per tutta la capitale?
E non sappiamo neanche da dove viene!-
Nel mentre
un Centurione entra nella stanza – Un dispaccio della
massima urgenza, mio signore!-
- Cosa?-
domanda spazientito il Primo Centurione strappando di mano
la velina al suo attendente.
- Pare
che la situazione sia più chiara! I servizi segreti
affermano che Zemo abbia deciso di conquistare un'altra realtà
e pare che come conseguenza di questo procedimento alcuni
esseri di quella realtà siano giunti nella nostra!-
- Pare
che questa volta il nostro nemico ci abbia aiutato!- esclama
Adora.
Il Primo
Centurione la guarda ridendo e la bacia.
- Già,
più di quanto tu possa pensare! Ho ucciso con le mie
mani quell’idiota di Rider, Adora. Non ho mai pensato
che il nostro ospite fosse l’originale, ma solo un abile
truffatore.
Ma questa
notizia! Questa notizia mi fa pensare che il destino ci ha
fornito una nuova e grande fonte di potere!-
Nuovamente
la risata malvagia del Primo Centurione si spande per i corridoi
del Tempio di Nova.
***
New
York – all’ombra del ponte di Brooklyn
- Voi
!?! Ma sei impazzita, Namorita?- domanda dando in “escandescenza”
Johnny Storm, la Torcia Umana.
- Sì,
perché no?- domanda Namorita Prentiss, principessa
di Atlantide, poggiando le mani sui fianchi come a sfidare
il suo compagno.
- Beh…
- interloquisce Johnny sentendosi improvvisamente mancare
l’aria.
- Sììììì?
-
- Beh…
- ripete Johnny annaspando – c’è…
c’è gente più qualificata di voi…
tutto qui. – cerca di giustificarsi la Torci Umana,
per la prima volta preoccupato di ssere incenerito con uno
sguardo.
Namorita
lo fissa per un attimo e Johnny non sa cosa presagire, poi,
lei si volta e lo lascia dirigendosi altrove: - Se è
così, farò a meno del tuo aiuto, Johnny! –
Nita…
- cerca di giustificarsi lui, rendendosi conto di aver ferito
la propria amante, pur convinto della veridicità delle
proprie affermazioni.
Poco
distante la scena sembra ripetersi.
- Noi
!?! – domanda allibito Speedball – Angelica? Ma
sei impazzita? -
- Robby,
perché no? Sono nostri amici, è una nostra responsabilità!
Non sei preoccupato per le sorti di Rage o a quelle di TimeSlip?-
lo interroga Turbo.
- Rina…Sì…
ma, ma… cosa centra !?! Trasher di’ qualcosa tu!-
- Penso
che dovremmo farlo!- risponde Night Trasher convinto.
- Cosa
!?! Ma vi rendete conto di cosa state proponendo? Noi cinque,
eroi di serie B, dovremmo rubare gli unici congegni che permettono
di salvare il nostro universo! U n i v e r s o, vi rendete
conto?-
- Robby,
ascolta – lo interrompe Night Trasher – Sai quante
perplessità ho sui New Warriors, lo sapete tutti. Tuttavia
si parla di salvare degli amici e, mi duole dirlo, ma ascoltando
una conversazione tra Stark e Richards è stata proposta
anche un’opzione definitiva: far collassare l’altra
realtà prima che i generatori entropici si fermino,
con l’ovvia conseguenza che Rina, Rich , Elvin e Vance,
se sono ancora vivi, come sembra, collasseranno insieme a
quella realtà!-
- La
salvezza di molti è più importante della salvezza
di pochi!- esordisce, ancora furibonda, Namorita raggiungendo
gli amici.
- Se
vogliamo farlo, dobbiamo muoverci! – continua la principessa
di Atlantide – Ne ho parlato con Johnny, pensavo ci
potesse aiutare. Mi sbagliavo. -
- Non
avremo più l’effetto sorpresa se non agiamo subito!
– sentenzia Night Trasher.
- Robby
sei con noi?- domanda decisa FireStar.
- Ci
cacceremo in un mare di guai! E se fallissimo, avremo sulla
nostra coscienza le sorti del nostro universo! – esordisce
Speedball guardando gli amici intorno a lui. I loro visi sono
decisi.
- Non
c’è proprio modo di farvi desistere, vero?- Robby
sospira, poi sfodera uno dei suoi sorrisi disarmanti e decide
– E sia! I nostri amici contano su di noi per essere
salvati! Non si dica mai che Speedball non fa di tutto per
i suoi compagni! Inoltre devo salvare una fanciulla in pericolo!-
La tensione
negli sguardi e nei modi di fare degli altri si allenta e,
finalmente, il gruppo è nuovamente disteso ed unito.
- Beh,
che stiamo aspettando abbiamo da mettere una realtà
al suo posto! A proposito…
qualcuno ha idea di come farlo? -
***
Un
altro mondo, molto simile al nostro – Le rovine di una
città
Dopo
l’attacco degli “scarabei robotici” Rage
ha cercato di mischiarsi con la popolazione locale. Questo,
tuttavia, non è risultato essergli un compito facile.
Le sue dimensioni lo rendono ben visibile in mezzo a gente
minuta e segnata visibilmente dalla fame. Si consola pensando
che, almeno è riuscito a trovare qualche straccio per
coprire il suo costume che è l’unica cosa che
in qualche modo può cercare di celare.
Mentre
si arrampica su di un rudere più altro degli altri,
una risata amara gli muore in bocca ripensando a come, aspettando
il Dottor Pym, tutti i suoi compagni, lui compreso, si fossero
cambiati ed avessero indossato i rispettivi costumi. Fare
l’eroe è proprio uno strano mestiere, pensa Rage,
cercando di non farsi travolgere dalla triste vista che, finalmente
raggiunto l’apice del rudere, gli si para di fronte.
New York,
o quello che ne rimane, lo circonda tutt’intorno, decadente
ed in rovina.
In basso,
sotto di lui, la restante popolazione di New York vive triste,
depressa e grigia come le nuvole composte dalla polvere di
cemento che il vento fa alzare per le strade ingombre di detriti.
Tuttavia, in lontananza, si staglia ancora Mahnatthan, con
i suoi grattacieli ancora intatti ma coperti da un’enorme
cupola rosata.
Due passanti
sotto di lui lo indicano, e Rage scende rapidamente dalla
sua torre di osservazione improvvisata. Cammina ricurvo per
le strade senza una meta precisa, cercando di coprirsi il
volto con il cappuccio della sua improvvisata mantella. Una
sempre maggior angoscia lo assale mentre, esplorando le strade
della città, gli abitanti lo indicano e sussurrano
oscure parole. Tutti i passanti gli si tengono a debita distanza
come impauriti dalla sua mole.
I cupi
pensieri di Rage tuttavia vengono interrotti da un improvviso
rumore. Lui si
volta guardingo, ispezionando il circondario, ma non nota
nulla di anomalo e, ridacchiando tra sé, pensa che
la tensione gli sta iniziando a giocare brutti scherzi.
***
C’è
mancato poco, sto proprio invecchiando!
Un cacciatore
di taglie come me non si può permettere di invecchiare.
Devo stare più attento quando salto da un palazzo all’altro,
per poco non cadevo e, ancora peggio, rischiavo di essere
scoperto dalla mia preda.
Sono
stato notevolmente fortunato, non c’è che dire.
La somiglianza è incredibile, lo stanno notando tutti,
ma sarei uno sciocco ad agire ora. Da come si muove il ragazzone
deve essere giovane e spaesato, oppure, notevolmente stupido.
Se la
mia prima ipotesi è giusta a occhio e croce deve essere
un’anomalia spazio temporale; conoscendo il modus operandi
di Zemo dovrei comunque ricavarci una bella somma.
-Dannazione!-
Come
al solito lo sento ancora prima che avvenga, maledetto ronzio
premonitore.
La poca
gente per strada si allontana senza far troppo rumore. Il
ragazzone non se ne rende neanche conto, probabilmente è
perso nei suoi pensieri… sì, deve essere proprio
una anomalia spazio-temporale, non si può spiegare
in altro modo un comportamento così sprovveduto, questi
non sono tempi facili per nessuno e nessuno sopravvive senza
imparare le basilari regole di sopravvivenza. Ecco che inizia
a sentirsi il rumore dei cingoli, viene da est.
Un cingolato
dell’Hydra, è inconfondibile il borbottio dei
loro motori! Incrocio le dita sperando che i miliziani non
notino…
Ovviamente
la sorte non mi arride, che novità!
Appena
il cingolato dell’Hydra svolta uno dei soldati dà
l’alt al ragazzone e quest’ultimo ovviamente decide
di darsi subito alla fuga, poi, una cannonata – i soldati
dell’Hydra non ci vanno mai per il sottile – crea
un grosso cratere che blocca la strada al fuggitivo.
E’
circondato, maledizione! La situazione è in stallo.
Il ragazzo si toglie gli stracci che usava per nascondersi.
Cavoli è proprio parato per la battaglia! I soldati
dell’Hydra adesso si rendono conto che non si trovano
di fronte ad uno dei soliti pezzenti con cui hanno a che fare
quotidianamente.
- Carriere,
chiedi rinforzi! – grida uno degli uomini scesi a terra
- Sei
pazzo! – gli risponde il comandante del blindato –
Vuoi dividere la taglia con qualcun’altro? –
- Cosa?
-
- Questo
è il Monolito, idiota! Zemo ci ricompenserà
d’oro! –
Per quanto
siano una banda di stupidi i soldati dell’Hydra sembrano
aver risolto l’enigma. Certo la somiglianza è
enorme, anche se a volte quei soldatini non si rendono conto
neanche dell’ovvio.
E’
sorprendente come di questi tempi la parola oro abbia un effetto
così dirompente. I soldati dell’Hydra che prima
erano restii ad affrontare lo sconosciuto iniziano una manovra
a tenaglia per accerchiare il ragazzo.
Certo,
lui riesce a respingere il loro primo attacco.
E’
sicuramente forte e molto agguerrito, ma un occhio esperto
come il mio riesce a capire subito se un uomo è esperto
in combattimento ed il ragazzo non lo è di certo. Anche
se affrontare un manipolo di soldati dell’Hydra non
è poi così difficile un ragazzo inesperto non
riuscirà mai a tenervi testa.
Non ho
voglia di dare battaglia all’Hydra, la mia vita è
già abbastanza complicata così com’è.
Ma quel ragazzo… lotta con foga, è caparbio,
non cede anche se, ormai, si deve essere reso conto di non
aver scampo. Mi ricorda me stesso… tanto, tanto tempo
fa.
Cosa
fare?
***
Rage
è senza vie di scampo, se ne rende conto chiaramente:
dietro di lui un palazzo crollato gli blocca la strada per
una fuga rapida; tutt’intorno a lui i soldati dell’Hydra
lo bersagliano con armi a raggi, tenendolo a distanza e non
permettendogli di combattere corpo a corpo, la sua forza non
gli è di nessun aiuto né tanto meno la sua invulnerabilità.
Primo o poi con un colpo ben assestato verrà atterrato.
E così
infatti è.
Tutto
accade rapidamente. Il cannone del blindato spara un nuovo
colpo a lui molto vicino. L’esplosione lo acceca per
un attimo e, quando è nuovamente in grado di vedere,
non ha la possibilità di evitare il colpo di cannone
successivo. La gamba sinistra cede, anche con la sua invulnerabilità
ha dei limiti. Rage si accascia per terra, ormai circondato
dai soldati dell’Hydra che come sciacalli gli si avvicinano
con delle grosse manette e con quello che ha tutto l’aria
di essere uno storditore.
Ma…
Come
un fulmine dal cielo piove un uomo. Con rapidi gesti stende
tre sgherri dell’Hydra che cercano di ammanettare Rage.
Nello stesso momento il blindato punta minaccioso il suo cannone,
mentre un soldato dell’Hydra bersaglia il nuovo arrivato
con colpi del suo mitra. Tuttavia l’uomo misterioso
con un’agilità sovraumana evita come se ballasse
tutti i proiettili e, dopo aver raccolto una delle armi a
raggi in dotazione al manipolo di uomini, si lancia verso
il blindato.
In una
frazione di secondi le armi a lunga gittata del mezzo antagonista
non posso più colpire il bersaglio che ormai è
troppo vicino. L’uomo sconosciuto con una piroetta compie
un enorme balzo e supera senza problemi la grossa mole del
mezzo e, facendo ciò, lascia cadere dentro il mezzo
l’arma a raggi.
Pochi
secondi dopo il blindato esplode fragorosamente.
Rage
stupito si alza a fatica, la gamba dolorante.
- Seguimi,
se riesci a reggerti in piedi. – gli ordina una voce
da dietro le spalle. Rage sorpreso si volta e trova di fronte
a se un uomo sulla cinquantina. Il viso di questo è
visibilmente segnato dagli eventi del mondo in cui ha vissuto,
varie cicatrici deturpano il suo viso, i capelli tagliati
corti, lo sguardo duro ed infinitamente triste.
- Chi
sei? – domanda confuso Rage al suo salvatore.
- Puoi
chiamarmi Parker.- risponde secco quest’ultimo –
Ora, andiamo però! Non siamo al sicuro qui. –
e, senza aggiungere altro, porge a Rage la sua grossa mantella
impolverata.
***
Un
altro mondo, molto simile al nostro – La Terra Selvaggia
o ciò che ne rimane.
Il mio
nome di battaglia è Justice, al secolo Vance Astrovik,
ma non vedo nulla di giusto introno a me. Più mi addentro
nella lande brulle e inospitali della Terra Selvaggia mi rendo
conto di quanti cambiamenti essa ha subito. La vegetazione
di tipo tropicale non è più rigogliosa e verde,
la savana si è enormemente espansa ed una terra ricca
di vita ora è morente, agonizzante.
Oltrepasso
grandi carcasse di dinosauri ed anche se rimango stupito dalla
maestosità dello spettacolo che mi si mostra, questo
mi inquieta ulteriormente. Dove sono finito? e quando?
Così
immerso nei miei pensieri non mi rendo conto che, dove ci
sono carcasse di animali morti, spesso ci sono anche predatori.
La cruda realtà, tuttavia, mi rende edotto delle regole
della natura.
Tre velocirapotor
si lanciano contro di me gridando. Normalmente un simile attacco
per un telecineta è facilmente affrontabile, soprattutto
se si è in grado di volarsene via, tuttavia solo ora
apprestandomi ad affrontare la minaccia mi rendo conto della
stanchezza fisica e mentale che ho accumulato. Riesco
a malapena a fermare il primo dinosauro che mi si avventa
contro ed usare piccoli sassi per colpire e spaventare gli
altri due, prima di darmi alla fuga.
Ma sono
creature furbe e visibilmente affamate!
Dopo
la scampagnata nella neve inizia la caccia nella savana.
Ho bisogno
disperato di riposare e togliermi di dosso i tre velociraptor
che pur spaventati dai miei poteri continuano a seguirmi,
ben presto la fame offuscherà il ricordo dei miei poteri
e si scaglieranno nuovamente all’attacco. Non so
proprio se riuscirò a difendermi, per allora.
Diavolo!
Un rumore mi fa scartare a destra all’improvviso, per
un pelo non evito l’attacco di un quarto velociraptor,
dannazione. Gli altri riprendono l’attacco a loro volta
si lanciano verso di me ed io sono a terra esausto.
E’
la fine!
Chiudo
gli occhi, e ascolto il fruscio dei rettili che si lanciano
all’assalto. Delle strilla, un tonfo per terra un gorgoglio.
Non sono ancora morto?
Apro
gli occhi, quasi in stato confusionale. Un uomo biondo mi
passa un piccola otre, bevo assetato l’acqua che vi
è dentro. Non ho pensato a bere, ma dove avevo la testa.
- Mangia
questo.- dice il mio salvatore porgendomi uno strano frutto.
Lo addento affamato, è dolce e succoso, delizioso.
- E’
meglio andarsene da qui. L’odore di sangue è
forte. – continua l’uomo. Io mi guardo intorno
e vedo due raptor scozzati, l’uomo porta con se una
lancia ed è vestito solo di un piccolo perizoma di
pelle di non so quale animale.
-Grazie
mille…ehm… Kazar [4]?-
mi azzardo a supporre.
- Mi
chiamo Matthew Adam Kyle Plunder.- mi risponde lui.
- Quindi
sei il figlio di Kazar?- domando stupito, a quanto mi risulta
l’unico figlio di Kazar ha pochi anni, e l’uomo
che ho davanti è certamente un adulto.
- Conoscevi
mio padre? – mi domanda lui.
- Solo
di fama, ma perché hai detto conoscevi? – domando
incuriosito
- E’
morto tanti anni fa.-
- Oh,
mi dispiace… comunque, grazie di avermi salvato. Io
mi chiamo Vance Astrovik.-
- ohh…
- mi guarda sbalordito lui - Allora ti devo portare assolutamente
dalla Mater!
- Mater?
-
- Beh,
io la chiamo così, ma lei vuole essere chiamata Mater
Maxima!. Vieni,
quando vedrai capirai.- e così dicendo ci incamminiamo,
nuovamente, su per i pendii e le pianure della Terra Selvaggia,
questo viaggio pare riservarmi continue sorprese.
***
New
York – all’ombra del ponte di Brooklyn
- Salve
lei è Iron man?-
- Si,
e tu chi saresti piccoletto?-
- Signore
lei mi offende! Non sa chi sono io? Informerò il suo
datore di lavoro Tony Stark, io e lui siamo grandi amici.
-
- Ma
davvero?- domanda incuriosito Tony Stark da dietro la maschera
di Iron man squadrando la figura grassoccia e agghindata in
modo bizzarro che gli si para di fronte.
- Hindsight
Lad, piacere di conoscerla! Ovviamente questo è il
mio nome di battaglia!-
-Ovviamente…
- sotto l’armatura Tony Stark freme costretto a subire
il tedio dello strano personaggio, bloccato com’è
dai cavi che collegano direttamente le batterie della sua
armatura ai generatori antropici.
- Tu
cosa!?!- domanda Trasher inorridito a Speedball.
- Ho
chiesto aiuto a Hindsight Lad, dov’è il problema?
-
- Robby,
ma ci sei o lo fai? – domanda spazientita Namorita.
- Abbiate
fede, è l’uomo adatto, e poi non possiamo creare
noi il diversivo, visto che dobbiamo impossessarci dei prototipi!
– ribatte la Meraviglia Mascherata. Poi guardando l’orologio
aggiunge.
- E’
ora, sbrighiamoci.-
- Ma
le gratifiche di Stark sono buone? Leggevo su Cosmopolitan
che lei lo scarrozza di qua e di là come un autista.
E’ vero?-
Tony
Stark viene momentaneamente distratto dalle chiacchiere assurde
di Hindsight Lad da un piccolo allarme scattato nell’armatura
che lo avverte dell’aumento eccessivo della pulsazioni
cardiache. Inorridito dalla sconfortante realtà è
quasi tentato di usare una scarica di repulsori contro il
fastidioso seccatore, quando Johnny Storm passa velocemente
di fianco a lui.
- Iron
man hai visto Richards? -
- No,
Torcia. C’è un’emergenza? – domanda
rendendosi contro della tensione visibile sul viso del giovane
Strom.
- No…
nulla di … grave. – e così dicendo Johnny
si allontana frettolosamente.
Improvvisamente
gli allarmi dell’armatura scattano all’unisono!
- Cosa!?!-
impreca tra se Stark, poi guarda attraverso le feritoie del
proprio elmo e vede Hindsight Lad che ha in mano il cavo ad
alto voltaggio che collega la batteria dell’armatura
ai generatori antropici.
- Che
diavolo credi di fare? – domando irritato Iron man,
mentre all’interno dell’armatura inizia a lampeggiare
un cut-down indicante il tempo entro cui la mancanza di energia
ai generatori entropici avrebbe fatto saltare il campo di
contenimento dell’anomalia: 2 minuti.
…1
minuto e 45 secondi…
- La
mia communi-card vibra. Ecco il segnale! – Speedball,
Night Trasher Namorita, Firestar e Turbo entrano furtivamente
dentro la tenda dove sono custoditi i prototipi.
Trasher
senza troppi fronzoli scassina il contenitore dove sono custoditi
i prototipi e li passa agli altri.
- Indossateli
ed attivateli!- ordina ai compagni che in pochi istanti si
infilano delle strane tute dotate di varie strane propaggini.
…1
minuto e 20 secondi…
- Che
diavolo pensi di fare marmocchio! – latra Iron man in
faccia a Hindsight Lad alzandolo da terra di buoni venti centimetri.
- Temporeggio!-
borbotta atterrito il giovane ragazzo.
- Dammi
subito il cavo! – ringhia Iron man.
- Non
ancora … - sussurra Hindsight Lad e lancia il cavo che
cade tra altre apparecchiature e liquidi.
- Brutto
c@zz’ne!- si adira, andando a recuperare il cavo Iron
man, tuttavia Hindsight Lad ora nuovamente a terra recupera
una bottiglietta d’acqua e d’impulso la lancia
contro l’uomo d’acciaio.
- Sono
qui rottame! – lo sbeffeggia.
- Maledetto
idiota… - ma le parole muoiono nella bocca di Iron man
quando vede sfrigolare le apparecchiature su cui è
caduta oltre che il cavo anche l’acqua.
…1
minuto …
- Cosa
credete di fare? – domanda Mr Fantastic con al fianco
la Torcia Umana.
- Salviamo
i nostri amici! – sentenzia Night Trasher.
- E’
una situazione delicata voi ragazzi non potete gestirla, fidatevi!
– cerca di farli ragionare Richards con queste parole.
- Mi
dispiace Reed, abbiamo preso una decisione. – ribadisce
Namorita.
- Allora
penso sia venuto il momento di Distruzione!- grida la Cosa
materializzandosi dietro i New Warriors con al fianco la Donna
invisibile.
…30
secondi…
- Oh
cavolo!- esclama Hindsight Lad mentre Iron man lancia un getto
di liquido ignifugo sulle apparecchiature in corto.
- Non
volevo fare un casino simile, te lo giuro! – cerca di
scusarsi Hindsight Lad girando intorno a Iron man.
- Dovevo
solo creare un diversivo….- continua a ripetere Hindsight
Lad
- Dannazione
la presa si è fusa!- ringhia Iron man cercando di pensare
ad una soluzione.
..
15 secondi…
- Non
ha senso combattere Nita, lo vuoi capire?- urla la Torcia
affrontando la sua compagna.
- Tu
non andresti in soccorso della tua famiglia Johnny? –
domanda lei lanciandogli contro un grosso imballaggio.
- Certo,
ma questa è una situazione differente! Voi non siete
i Fantastici Quattro dovete rendervene contro! -
- Ce
ne rendiamo conto, Torcia! – Interviene Firestar lanciando
un fascio di microonde che la Torcia fatica ad assorbire.
- Signorina-
la afferra per un braccio la Cosa – lei…
…
0 secondi…
Ma le
parole della Cosa si interrompono, perché all’improvviso
tutt’intorno a loro l’aria sfrigola.
- Cosa?
– domanda a Reed la Cosa.
- E’
l’anomalia, ha rotto il contenimento dei campi antropici,
ma come? – si domanda Richards
- O mio
dio Hindsight Lad cosa diavolo hai fatto!-
Un’onda
di energia investe i presenti e sotto gli occhi dei cinque
New Warriors i Fantastici Quantro si dissolvono nel nulla
ed una luce bianca di fortissima intensità li avvolge
accecandoli.
- Mio
Dio cosa abbiamo fatto! – si domanda Firestar scomparendo
all’interno dell’anomalia.
***
EPILOGO
Nessun
luogo:
Del metallo
stride violentemente! Cerchi di coprirti le orecchie con le
mani, ma il rumore ti penetra nelle ossa…
Delle
scintille all’improvviso alla tua destra…
E’
tutto così confuso…
Delle
persone gridano, ma tu non capisci le loro parole…
Un’esplosione!
L’onda
d’urto ti raggiunge ed il tuo corpo vibra in ogni sua
parte. A malapena riesci a stare in piedi… degli occhi
rossi… rossi come il fuoco ti fissano …
quegli occhi sono inumani… …
- SMETTETE
DI FISSARMI! –
…
il tuo grido rimbomba nel vuoto.
…Rina…
la voce
di tua madre… è solo un sogno… no, non
è la voce di tua madre!…
- Dove
sono?- sussurri mentre apri gli occhi.
Un uomo
incappucciato ti guarda, indossa una veste bianca e candida.
Nel buio più totale quel bianco quasi ti abbaglia.
Il viso dell’uomo è nascosto da un cappuccio.
–
Chi sei?- l’uomo ride bonariamente.
–
Ha forse importanza?- ti domanda lui. Tutto è così
buio, pensi sconsolata.
Allora
l’uomo ti parla con voce calma e le sue parole sono
come una ninna nanna, una cantilena.
–
E’ ora di alzarsi. Hai fatto cose che nessuno si sarebbe
mai aspettato da te. Hai intrapreso un lungo cammino per conoscere
la verità. Il viaggio è iniziato.- ti afferra
una mano e ti aiuta ad alzarti.
- Il
tempo delle contraddizioni è finito… - dice guardandoti
negli occhi e, facendo un ampio gesto con la sua cappa bianca,
soggiunge nuovamente: - E’ tardi, è ora di alzarsi!-
Continua…
FINE
TERZO EPISODIO
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