MARVEL IT PRESENTA:
 
 
 
New Warriors : War in time
EPISODIO N.3:
TEMPI ALTERNATIVI
Storia: Giovanni Scoto "Eriugena"
Cover di: Filippo Strozzi
Supervisione: Carlo Monni
Editor in Chief: Carlo Monni
 
 

    Un altro mondo, molto simile al nostro – Four Freedom Plaza
    La sera scende placida sull’isola di Manhattan. Nello scudo di suono solido che circonda l’isola si apre un piccolo squarcio che lascia passare, dopo molto tempo, la luce del tramonto. Sul tetto dell’imponente palazzo, quartier generale dei Signori del Male, una figura fatta di metallo e silicio si costruisce, componente dopo componente, ed acquista una forma umanoide.     L’essere chiamato Techno guarda verso l’orizzonte come fosse l’uomo di un tempo, tuttavia i suoi occhi oltre alle normali radiazioni luminose riescono a percepire molte più sfumature di quelle umane, tutto lo spettro.
    - I satelliti hanno individuato tre anomalie spazio-temporali. – dice al vento la sua voce artificiale.
    - Africa, Antartide ed America.- precisa poi ad una domanda pronunciata dieci piani più sotto. Lì, un altro simulacro di Techno è a colloquio con Zemo.
    - Sono arrivati, finalmente!- esclama soddisfatto il supremo signore delle Americhe.
    - Come ti avevo promesso. – sottolinea Techno scrupoloso.
    Con un gesto di noncuranza Zemo liquida le parole dell’essere meccanico e guardando una rappresentazione computerizzata del globo continua pensieroso.
    - Solo un’anomalia è qui in America! Quindi, tristemente, non abbiamo la possibilità di mobilitarci contro i nostri due lontani avversari. – e così dicendo Zemo si alza meditabondo.
    - Anche se… - riflette Zemo tra se - … possiamo fare le opportune pressioni ai cosiddetti “stati liberi” in cui si sono rifugiati. – con risolutezza si rivolge alla schiera di attendenti che lo circondano nella sala di guerra. – Preparate dei dispacci imperiali! Qualunque Stato sovrano o meno che mi consegnerà i possibili viaggiatori spazio-temporali verrà lautamente ricompensato! – e soddisfatto di se congeda tutti.
    Solo Techno immobile come una statua resta davanti a lui.
    - Puoi congedarti. – gli concede un poco stizzito Zemo prima di immergersi nelle sue macchinazioni contro i nuovi avversari. Dietro le sue spalle silenziosamente il fantoccio di Techno si disfá.
    Venere sorge maestosa nel cielo che imbrunisce. E mentre lo scudo sonico si richiude davanti a quello che una volta era chiamato Four Freedom Plaza i mille processi che costituiscono la mente di Techno per un breve attimo si concentrano sullo spettacolo che solo a lui è concesso.
    Poi, nuove urgenze distraggono le sue risorse verso altri ed affascinanti problemi.

***

    New York – all’ombra del ponte di Brooklyn
    - Amici, compagni e colleghi. La situazione è critica! – così esordisce il professor Pym davanti ad un folto auditoriom in cui sono presenti i più forti eroi del pianeta, i vendicatori al gran completo, i fantastici quattro e ovviamente le massime autorità governative primo tra tutti il sindaco di New York. Nel grande tendone approntato per l’emergenza, in fondo in fondo, ci siamo anche noi o forse sarebbe meglio dire quel che rimane di noi: i New Warriors.
    Mi chiamo Angelica Jones e sto assistendo alla più grossa calamità che abbia mai dovuto affrontare nella mia vita. Quattro miei compagni sono dati per dispersi tra di essi anche Vance Astrovik, mio futuro sposo.
    Tutto è iniziato poche ore fa; quella che doveva essere una allegra cena si è trasformata in una tragedia. Rina Patel, Time Slip, si è presentata al Crash pod [1] in stato confusionale. Rina è dotata del poteri di “scivolare” nel tempo e, da quel poco che si è potuto comprendere nella concitazione del momento, i suoi poteri sono totalmente impazziti causando una pericolosissima anomalia spazio-temporale che, se non fermata in tempo, rischia di minacciare l’intero universo.
    L’anomalia comunque ha già inghiottito Nova, Rage ed il mio amato Justice oltre ovviamente alla stessa TimeSlip.

    - Come certo già saprete, attraverso i quattro piloni che circondano l’anomalia spazio-temporale, generata apparentemente dai poteri temporali di TimeSlip, siamo riusciti a fermare il procedimento a cascata che potenzialmente rischia di distruggere tutti noi. – Pym si rivolge alle autorità presenti visibilmente poco convinte delle sue fosche previsioni.
    - Vedete, signori, i quattro piloni qua fuori sono generatori antropici sperimentali; sono stati sviluppati attraverso le combinate ricerche del Professor Richards, di Anthony Stark e del sottoscritto. Ebbene quei quattro sgraziati piloni impediscono temporaneamente che l’universo, così come noi lo conosciamo, venga annichilito o, addirittura, soprascritto! – conclude Pym , appoggiando enfaticamente le mani sul leggio e sporgendosi lievemente in avanti verso l’auditorium.
    - Le nostre ultime ipotesi, infatti, fanno ritenere che forze sconosciute stiano usando TimeSlip come catalizzatore per sferrare un micidiale attacco alla nostra realtà.- improvvisamente molti brusii riempiono il tendone.
    - Esistono infiniti universi paralleli, tuttavia, alcuni di essi hanno vita brevissima o almeno così appare per noi nelle nostre unità di tempo relative.     Questi universi instabili, spesso causati da aberrazioni casuali, hanno esistenze lunghissime all’interno della loro unità di tempo relativa.
    Ebbene, pare che per qualche strana ragione, probabilmente connessa ai poteri di TimeSlip, una realtà parallela sia entrata in contatto con il nostro universo e dall’altra parte qualcuno abbia le conoscenze per modificare la loro situazione.- nuova pausa.
    - TimeSlip è la chiave per risolvere il problema, tuttavia lei non è raggiungibile dal nostro universo essendo proprio al centro dell’anomalia stessa.-
    - Per tale ragione – lo interrompe Tony Stark salito sul podio a fianco di Pym – abbiamo sviluppato questi cinque prototipi che permetteranno ad un piccolo gruppo di penetrare all’interno dell’anomalia attraversando lo specchio!-
    -Specchio!?!- domanda qualcuno dal fondo della sala.
    - Tony ha usato una metafora – interviene Reed Richards – riteniamo che attraverso questi prototipi avremo accesso fisico alla realtà che ci sta attaccando. Come Alice nel paese delle meraviglie attraverseremo lo Specchio e ci troveremo al di là!- conclude con un sorriso Reed.
    - Resta da decidere chi andrà. – Conclude tirando le somme del “suo” intervento Pym

    Mentre si alza il volume delle discussione su chi dovrà andare, io per la prima volta mi rendo conto che, forse, Vance è ancora vivo imprigionato nell’altra realtà.
    - Ehi rossa, ci sei? -
    - Nita!?! -
    - Sì, chi altri? Come mai ti sei rintanata in questo angolino, amica mia? – mi domanda premurosa sedendosi con noncuranza accanto a me.
    - Io… ero … sono preoccupata per Vance… e gli altri, ovviamente! -
    - Mi sembra giusto che tu sia preoccupata per le sorti dl tuo futuro sposo! – sostiene lei dandomi uno sbuffetto sulla testa.
    - Pensavo fosse morto, Nita!- e dicendo queste parole la voce mi si rompe e iniziando a piangere mi rendo conto, per la prima volta, di quanto sia importante per me Vance.
    - Oh, piccola testolina rossa… - dice Nita stringendomi a sé.
    - Possiamo salvarli. – le sussurro in un orecchio.
    - Noi? – mi domanda lei guardandomi negli occhi stupita, non forse più di me, della mia affermazione.
    - Sì! – le dico cercando di guardarla con la maggior convinzione di cui sono capace mentre, nel lungo momento di silenzio che scende tra noi, mi rendo sempre più conto delle implicazioni di cosa le sto chiedendo.
    - Sì, perché no! – sogghigna lei – Noi! – e di colpo si alza e si allontana.
    Nuovamente sola, mi interrogo su cosa ho scatenato. Mio Dio Vance, dove sei?
    Forse ho fatto il passo più lungo della gamba…

***

    Un altro mondo, molto simile al nostro – tra i ghiacci e la neve
    Mi chiamo Vance Astrovic e, per una ragione che ancora mi sfugge, mi trovo disperso tra le nevi in un luogo sconosciuto. Ho perso il senso del tempo e se non avessi una meta da raggiungere in questo mare di neve probabilmente mi sarei già lasciato morire congelato.
    Non ho idea di dove io mi stia dirigendo ma, in questo inverno polare che mi circonda, un lontano bagliore rossastro è l’unica speranza a cui potersi aggrappare e là mi dirigo.
    Il forte vento non mi permette di utilizzare i poteri di cui Madre Natura mi ha dotato, così invece di volare a più di 40 Km/h sopra questo mare di neve sono costretto a camminare utilizzando il mio dono per non sprofondare nella neve. Sono un mutante con poteri telecinetici, ma la forza della bufera che mi circonda fa sembrare questo mio dono miracoloso ben poca cosa.
    In queste condizioni mi inerpico su di un passo e spero che dall’altra parte della montagna mi aspetti qualcosa di caldo… anche solo di tiepido e, contrariamente a quanto mi potessi razionalmente aspettare, lo trovo.
    Di fronte a me all’improvviso si apre un’enorme vallata la tempesta sembra placarsi all’improvviso e la temperatura sale.
    So finalmente dove mi trovo questa è la Terra Selvaggia [2], tuttavia l’enorme valle che mi si staglia davanti non è quella che conoscevo.
    La Terra Selvaggia di cui avevo notizia, soprattutto attraverso i database dei Vendicatori [3], è una terra nascosta nei desolati ghiacci del Polo Sud dove il mondo preistorico è ancora vivo e rigoglioso. Tuttavia, di fronte a me si staglia un più mesto spettacolo. Pur essendo ancora un paradiso in mezzo al ghiaccio eterno dell’Antartide le lande che osservo sono l’emblema di un ecosistema morente dove le rigogliose foreste tropicali stanno appassendo e tutta la vita che su di esse prolifera cerca di sopravvivere disperatamente.
    Tuttavia finalmente posso riposare un attimo e cercare aiuto dagli abitanti che, spero, siano presenti in questo luogo, nella speranza che almeno i miei amici non si trovino in una situazione disperata come la mia.

***

    Un altro mondo, molto simile al nostro – Un tempio in mezzo alla giungla
    - Uh sì, proprio lì!-
    - Così va bene, mio signore? -
    - P e r f e t t o! -
    - Vuole un po’ di papaia, mio signore?-
    Mi chiamo Richard Rider ed adoro essere riverito ed ossequiato dalle mie fedeli ancelle!Certo la mia vita non è proprio stata una eterna festa anzi! Quando avevo sedici anni un alieno chiamato Rhomaan Dey mi ha trasferito i suoi poteri di Primo Centurione di Xandar un pianeta della galassia di Andromeda. Da quel momento la vita del giovane Rider, cioè la mia, non è stata più la stessa; sono diventato Nova il razzo umano e ho fatto il super eroe salvando pianeti, combattendo contro un sacerdote egiziano di più di 2000 anni fa, perdendo i miei poteri più volte e avendo una vita sentimentale che non augurerei nemmeno al mio peggior nemico!
    Solo ieri, o almeno quello che mi pare essere stato ieri, ero a cena con gli ex membri del gruppo a cui nel tempo mi sono affiliato i New Warriors e la rimpatriata stava andando quasi bene – a parte la presenza della mia ex e di Night Trasher un giustiziere della notte senza le ali da pipistrello!- quando si è presentata Rina Patel.
    Nel giro di poco la situazione è precipitata e, mentre io e Trasher stavamo stranamente litigando, a seguito di una esplosione, o qualcosa di simile, mi sono ritrovato qui.
    Difficile dire dove sia il QUI.
    Da quel che ho potuto capire, senza scoprire troppo le mie carte, si tratta di una realtà alternativa in cui i più potenti eroi della terra non sono mai tornati dopo la crisi di Onslaught e i ThunderBolt dopo essersi rivelati quali i Signori del Male hanno conquistato quasi l’intero pianeta. Solo pochi hanno cercato di opporsi al loro predominio; la mia controparte di questa realtà ha creato un piccolo enclave protetto sui resti di quello che una volta era il Wakanda, tutto questo poco prima di morire e lasciare i suoi poteri a dodici “eletti” diventati guardiani della nazione che essi hanno ribattezzato Nuova Xandar.
    Pensate al loro stupore e alla loro gioia nello scoprire che il loro paladino, che qui venerano come un dio, è tornato, comparendo nel bel mezzo di una loro cerimonia. Beh, il Primo Centurione – la loro versione del primo ministro – pareva proprio contento tant’è che come prima cosa mi ha concesso una giornata di riposo tra le confortevoli cure delle mie vestali, donne votate al mio culto!
    Devo aver fatto proprio una bella sorpresa al Primo Centurione…

    - Da dove diavolo è sbucato quell’impostore, Adora !?!-
    - Primo Centurione, dai colloqui che ha avuto con le mie vestali, anche se ha cercato di fare il furbo, l’impostore si è lasciato sfuggire esclamazioni e commenti che inequivocabilmente fanno presumere che sicuramente non è il nostro Nova redivivo! -
    - Certo che non può essere il nostro Nova! Ma questo sciocco ha avuto la sfacciata fortuna di comparire davanti a più di mille persone mentre officiavo il rito della chiamata! E sai benissimo che tra il popolo gira la credenza che il “grande Nova” tornerà dai morti per guidarci verso la liberazione del pianeta!     Come pensi che io possa liquidare quel dannato, ora che la voce della sua presenza si è sparsa per tutta la capitale? E non sappiamo neanche da dove viene!-
    Nel mentre un Centurione entra nella stanza – Un dispaccio della massima urgenza, mio signore!-
    - Cosa?- domanda spazientito il Primo Centurione strappando di mano la velina al suo attendente.
    - Pare che la situazione sia più chiara! I servizi segreti affermano che Zemo abbia deciso di conquistare un'altra realtà e pare che come conseguenza di questo procedimento alcuni esseri di quella realtà siano giunti nella nostra!-
    - Pare che questa volta il nostro nemico ci abbia aiutato!- esclama Adora.
    Il Primo Centurione la guarda ridendo e la bacia.
    - Già, più di quanto tu possa pensare! Ho ucciso con le mie mani quell’idiota di Rider, Adora. Non ho mai pensato che il nostro ospite fosse l’originale, ma solo un abile truffatore.
    Ma questa notizia! Questa notizia mi fa pensare che il destino ci ha fornito una nuova e grande fonte di potere!-
    Nuovamente la risata malvagia del Primo Centurione si spande per i corridoi del Tempio di Nova.

***

    New York – all’ombra del ponte di Brooklyn
    - Voi !?! Ma sei impazzita, Namorita?- domanda dando in “escandescenza” Johnny Storm, la Torcia Umana.
    - Sì, perché no?- domanda Namorita Prentiss, principessa di Atlantide, poggiando le mani sui fianchi come a sfidare il suo compagno.
    - Beh… - interloquisce Johnny sentendosi improvvisamente mancare l’aria.
    - Sììììì? -
    - Beh… - ripete Johnny annaspando – c’è… c’è gente più qualificata di voi… tutto qui. – cerca di giustificarsi la Torci Umana, per la prima volta preoccupato di ssere incenerito con uno sguardo.
    Namorita lo fissa per un attimo e Johnny non sa cosa presagire, poi, lei si volta e lo lascia dirigendosi altrove: - Se è così, farò a meno del tuo aiuto, Johnny! –
    Nita… - cerca di giustificarsi lui, rendendosi conto di aver ferito la propria amante, pur convinto della veridicità delle proprie affermazioni.

    Poco distante la scena sembra ripetersi.
    - Noi !?! – domanda allibito Speedball – Angelica? Ma sei impazzita? -
    - Robby, perché no? Sono nostri amici, è una nostra responsabilità! Non sei preoccupato per le sorti di Rage o a quelle di TimeSlip?- lo interroga Turbo.
    - Rina…Sì… ma, ma… cosa centra !?! Trasher di’ qualcosa tu!-
    - Penso che dovremmo farlo!- risponde Night Trasher convinto.
    - Cosa !?! Ma vi rendete conto di cosa state proponendo? Noi cinque, eroi di serie B, dovremmo rubare gli unici congegni che permettono di salvare il nostro universo! U n i v e r s o, vi rendete conto?-
    - Robby, ascolta – lo interrompe Night Trasher – Sai quante perplessità ho sui New Warriors, lo sapete tutti. Tuttavia si parla di salvare degli amici e, mi duole dirlo, ma ascoltando una conversazione tra Stark e Richards è stata proposta anche un’opzione definitiva: far collassare l’altra realtà prima che i generatori entropici si fermino, con l’ovvia conseguenza che Rina, Rich , Elvin e Vance, se sono ancora vivi, come sembra, collasseranno insieme a quella realtà!-
    - La salvezza di molti è più importante della salvezza di pochi!- esordisce, ancora furibonda, Namorita raggiungendo gli amici.
    - Se vogliamo farlo, dobbiamo muoverci! – continua la principessa di Atlantide – Ne ho parlato con Johnny, pensavo ci potesse aiutare. Mi sbagliavo. -
    - Non avremo più l’effetto sorpresa se non agiamo subito! – sentenzia Night Trasher.
    - Robby sei con noi?- domanda decisa FireStar.
    - Ci cacceremo in un mare di guai! E se fallissimo, avremo sulla nostra coscienza le sorti del nostro universo! – esordisce Speedball guardando gli amici intorno a lui. I loro visi sono decisi.
    - Non c’è proprio modo di farvi desistere, vero?- Robby sospira, poi sfodera uno dei suoi sorrisi disarmanti e decide – E sia! I nostri amici contano su di noi per essere salvati! Non si dica mai che Speedball non fa di tutto per i suoi compagni! Inoltre devo salvare una fanciulla in pericolo!-
    La tensione negli sguardi e nei modi di fare degli altri si allenta e, finalmente, il gruppo è nuovamente disteso ed unito.
    - Beh, che stiamo aspettando abbiamo da mettere una realtà al suo posto!     A proposito… qualcuno ha idea di come farlo? -

***

    Un altro mondo, molto simile al nostro – Le rovine di una città
    Dopo l’attacco degli “scarabei robotici” Rage ha cercato di mischiarsi con la popolazione locale. Questo, tuttavia, non è risultato essergli un compito facile. Le sue dimensioni lo rendono ben visibile in mezzo a gente minuta e segnata visibilmente dalla fame. Si consola pensando che, almeno è riuscito a trovare qualche straccio per coprire il suo costume che è l’unica cosa che in qualche modo può cercare di celare.
    Mentre si arrampica su di un rudere più altro degli altri, una risata amara gli muore in bocca ripensando a come, aspettando il Dottor Pym, tutti i suoi compagni, lui compreso, si fossero cambiati ed avessero indossato i rispettivi costumi. Fare l’eroe è proprio uno strano mestiere, pensa Rage, cercando di non farsi travolgere dalla triste vista che, finalmente raggiunto l’apice del rudere, gli si para di fronte.
    New York, o quello che ne rimane, lo circonda tutt’intorno, decadente ed in rovina.
    In basso, sotto di lui, la restante popolazione di New York vive triste, depressa e grigia come le nuvole composte dalla polvere di cemento che il vento fa alzare per le strade ingombre di detriti. Tuttavia, in lontananza, si staglia ancora Mahnatthan, con i suoi grattacieli ancora intatti ma coperti da un’enorme cupola rosata.
    Due passanti sotto di lui lo indicano, e Rage scende rapidamente dalla sua torre di osservazione improvvisata. Cammina ricurvo per le strade senza una meta precisa, cercando di coprirsi il volto con il cappuccio della sua improvvisata mantella. Una sempre maggior angoscia lo assale mentre, esplorando le strade della città, gli abitanti lo indicano e sussurrano oscure parole. Tutti i passanti gli si tengono a debita distanza come impauriti dalla sua mole.
    I cupi pensieri di Rage tuttavia vengono interrotti da un improvviso rumore.     Lui si volta guardingo, ispezionando il circondario, ma non nota nulla di anomalo e, ridacchiando tra sé, pensa che la tensione gli sta iniziando a giocare brutti scherzi.

***

    C’è mancato poco, sto proprio invecchiando!
    Un cacciatore di taglie come me non si può permettere di invecchiare. Devo stare più attento quando salto da un palazzo all’altro, per poco non cadevo e, ancora peggio, rischiavo di essere scoperto dalla mia preda.
    Sono stato notevolmente fortunato, non c’è che dire. La somiglianza è incredibile, lo stanno notando tutti, ma sarei uno sciocco ad agire ora. Da come si muove il ragazzone deve essere giovane e spaesato, oppure, notevolmente stupido.
    Se la mia prima ipotesi è giusta a occhio e croce deve essere un’anomalia spazio temporale; conoscendo il modus operandi di Zemo dovrei comunque ricavarci una bella somma.
    -Dannazione!-
    Come al solito lo sento ancora prima che avvenga, maledetto ronzio premonitore.
    La poca gente per strada si allontana senza far troppo rumore. Il ragazzone non se ne rende neanche conto, probabilmente è perso nei suoi pensieri… sì, deve essere proprio una anomalia spazio-temporale, non si può spiegare in altro modo un comportamento così sprovveduto, questi non sono tempi facili per nessuno e nessuno sopravvive senza imparare le basilari regole di sopravvivenza. Ecco che inizia a sentirsi il rumore dei cingoli, viene da est.
    Un cingolato dell’Hydra, è inconfondibile il borbottio dei loro motori! Incrocio le dita sperando che i miliziani non notino…
    Ovviamente la sorte non mi arride, che novità!
    Appena il cingolato dell’Hydra svolta uno dei soldati dà l’alt al ragazzone e quest’ultimo ovviamente decide di darsi subito alla fuga, poi, una cannonata – i soldati dell’Hydra non ci vanno mai per il sottile – crea un grosso cratere che blocca la strada al fuggitivo.
    E’ circondato, maledizione! La situazione è in stallo. Il ragazzo si toglie gli stracci che usava per nascondersi. Cavoli è proprio parato per la battaglia! I soldati dell’Hydra adesso si rendono conto che non si trovano di fronte ad uno dei soliti pezzenti con cui hanno a che fare quotidianamente.
    - Carriere, chiedi rinforzi! – grida uno degli uomini scesi a terra
    - Sei pazzo! – gli risponde il comandante del blindato – Vuoi dividere la taglia con qualcun’altro? –
    - Cosa? -
    - Questo è il Monolito, idiota! Zemo ci ricompenserà d’oro! –
    Per quanto siano una banda di stupidi i soldati dell’Hydra sembrano aver risolto l’enigma. Certo la somiglianza è enorme, anche se a volte quei soldatini non si rendono conto neanche dell’ovvio.
    E’ sorprendente come di questi tempi la parola oro abbia un effetto così dirompente. I soldati dell’Hydra che prima erano restii ad affrontare lo sconosciuto iniziano una manovra a tenaglia per accerchiare il ragazzo.
    Certo, lui riesce a respingere il loro primo attacco.
    E’ sicuramente forte e molto agguerrito, ma un occhio esperto come il mio riesce a capire subito se un uomo è esperto in combattimento ed il ragazzo non lo è di certo. Anche se affrontare un manipolo di soldati dell’Hydra non è poi così difficile un ragazzo inesperto non riuscirà mai a tenervi testa.
    Non ho voglia di dare battaglia all’Hydra, la mia vita è già abbastanza complicata così com’è. Ma quel ragazzo… lotta con foga, è caparbio, non cede anche se, ormai, si deve essere reso conto di non aver scampo. Mi ricorda me stesso… tanto, tanto tempo fa.
    Cosa fare?

***

    Rage è senza vie di scampo, se ne rende conto chiaramente: dietro di lui un palazzo crollato gli blocca la strada per una fuga rapida; tutt’intorno a lui i soldati dell’Hydra lo bersagliano con armi a raggi, tenendolo a distanza e non permettendogli di combattere corpo a corpo, la sua forza non gli è di nessun aiuto né tanto meno la sua invulnerabilità. Primo o poi con un colpo ben assestato verrà atterrato.
    E così infatti è.
    Tutto accade rapidamente. Il cannone del blindato spara un nuovo colpo a lui molto vicino. L’esplosione lo acceca per un attimo e, quando è nuovamente in grado di vedere, non ha la possibilità di evitare il colpo di cannone successivo. La gamba sinistra cede, anche con la sua invulnerabilità ha dei limiti. Rage si accascia per terra, ormai circondato dai soldati dell’Hydra che come sciacalli gli si avvicinano con delle grosse manette e con quello che ha tutto l’aria di essere uno storditore.
    Ma…
    Come un fulmine dal cielo piove un uomo. Con rapidi gesti stende tre sgherri dell’Hydra che cercano di ammanettare Rage. Nello stesso momento il blindato punta minaccioso il suo cannone, mentre un soldato dell’Hydra bersaglia il nuovo arrivato con colpi del suo mitra. Tuttavia l’uomo misterioso con un’agilità sovraumana evita come se ballasse tutti i proiettili e, dopo aver raccolto una delle armi a raggi in dotazione al manipolo di uomini, si lancia verso il blindato.
    In una frazione di secondi le armi a lunga gittata del mezzo antagonista non posso più colpire il bersaglio che ormai è troppo vicino. L’uomo sconosciuto con una piroetta compie un enorme balzo e supera senza problemi la grossa mole del mezzo e, facendo ciò, lascia cadere dentro il mezzo l’arma a raggi.
    Pochi secondi dopo il blindato esplode fragorosamente.
    Rage stupito si alza a fatica, la gamba dolorante.
    - Seguimi, se riesci a reggerti in piedi. – gli ordina una voce da dietro le spalle. Rage sorpreso si volta e trova di fronte a se un uomo sulla cinquantina. Il viso di questo è visibilmente segnato dagli eventi del mondo in cui ha vissuto, varie cicatrici deturpano il suo viso, i capelli tagliati corti, lo sguardo duro ed infinitamente triste.
    - Chi sei? – domanda confuso Rage al suo salvatore.
    - Puoi chiamarmi Parker.- risponde secco quest’ultimo – Ora, andiamo però! Non siamo al sicuro qui. – e, senza aggiungere altro, porge a Rage la sua grossa mantella impolverata.

***

    Un altro mondo, molto simile al nostro – La Terra Selvaggia o ciò che ne rimane.
    Il mio nome di battaglia è Justice, al secolo Vance Astrovik, ma non vedo nulla di giusto introno a me. Più mi addentro nella lande brulle e inospitali della Terra Selvaggia mi rendo conto di quanti cambiamenti essa ha subito. La vegetazione di tipo tropicale non è più rigogliosa e verde, la savana si è enormemente espansa ed una terra ricca di vita ora è morente, agonizzante.
    Oltrepasso grandi carcasse di dinosauri ed anche se rimango stupito dalla maestosità dello spettacolo che mi si mostra, questo mi inquieta ulteriormente. Dove sono finito? e quando?
    Così immerso nei miei pensieri non mi rendo conto che, dove ci sono carcasse di animali morti, spesso ci sono anche predatori. La cruda realtà, tuttavia, mi rende edotto delle regole della natura.
    Tre velocirapotor si lanciano contro di me gridando. Normalmente un simile attacco per un telecineta è facilmente affrontabile, soprattutto se si è in grado di volarsene via, tuttavia solo ora apprestandomi ad affrontare la minaccia mi rendo conto della stanchezza fisica e mentale che ho accumulato.     Riesco a malapena a fermare il primo dinosauro che mi si avventa contro ed usare piccoli sassi per colpire e spaventare gli altri due, prima di darmi alla fuga.
    Ma sono creature furbe e visibilmente affamate!
    Dopo la scampagnata nella neve inizia la caccia nella savana.
    Ho bisogno disperato di riposare e togliermi di dosso i tre velociraptor che pur spaventati dai miei poteri continuano a seguirmi, ben presto la fame offuscherà il ricordo dei miei poteri e si scaglieranno nuovamente all’attacco.     Non so proprio se riuscirò a difendermi, per allora.
    Diavolo! Un rumore mi fa scartare a destra all’improvviso, per un pelo non evito l’attacco di un quarto velociraptor, dannazione. Gli altri riprendono l’attacco a loro volta si lanciano verso di me ed io sono a terra esausto.
    E’ la fine!
    Chiudo gli occhi, e ascolto il fruscio dei rettili che si lanciano all’assalto. Delle strilla, un tonfo per terra un gorgoglio. Non sono ancora morto?
    Apro gli occhi, quasi in stato confusionale. Un uomo biondo mi passa un piccola otre, bevo assetato l’acqua che vi è dentro. Non ho pensato a bere, ma dove avevo la testa.
    - Mangia questo.- dice il mio salvatore porgendomi uno strano frutto. Lo addento affamato, è dolce e succoso, delizioso.
    - E’ meglio andarsene da qui. L’odore di sangue è forte. – continua l’uomo. Io mi guardo intorno e vedo due raptor scozzati, l’uomo porta con se una lancia ed è vestito solo di un piccolo perizoma di pelle di non so quale animale.
    -Grazie mille…ehm… Kazar [4]?- mi azzardo a supporre.
    - Mi chiamo Matthew Adam Kyle Plunder.- mi risponde lui.
    - Quindi sei il figlio di Kazar?- domando stupito, a quanto mi risulta l’unico figlio di Kazar ha pochi anni, e l’uomo che ho davanti è certamente un adulto.
    - Conoscevi mio padre? – mi domanda lui.
    - Solo di fama, ma perché hai detto conoscevi? – domando incuriosito
    - E’ morto tanti anni fa.-
    - Oh, mi dispiace… comunque, grazie di avermi salvato. Io mi chiamo Vance Astrovik.-
    - ohh… - mi guarda sbalordito lui - Allora ti devo portare assolutamente dalla Mater!
    - Mater? -
    - Beh, io la chiamo così, ma lei vuole essere chiamata Mater Maxima!.     Vieni, quando vedrai capirai.- e così dicendo ci incamminiamo, nuovamente, su per i pendii e le pianure della Terra Selvaggia, questo viaggio pare riservarmi continue sorprese.

***

    New York – all’ombra del ponte di Brooklyn
    - Salve lei è Iron man?-
    - Si, e tu chi saresti piccoletto?-
    - Signore lei mi offende! Non sa chi sono io? Informerò il suo datore di lavoro Tony Stark, io e lui siamo grandi amici. -
    - Ma davvero?- domanda incuriosito Tony Stark da dietro la maschera di Iron man squadrando la figura grassoccia e agghindata in modo bizzarro che gli si para di fronte.
    - Hindsight Lad, piacere di conoscerla! Ovviamente questo è il mio nome di battaglia!-
    -Ovviamente… - sotto l’armatura Tony Stark freme costretto a subire il tedio dello strano personaggio, bloccato com’è dai cavi che collegano direttamente le batterie della sua armatura ai generatori antropici.

    - Tu cosa!?!- domanda Trasher inorridito a Speedball.
    - Ho chiesto aiuto a Hindsight Lad, dov’è il problema? -
    - Robby, ma ci sei o lo fai? – domanda spazientita Namorita.
    - Abbiate fede, è l’uomo adatto, e poi non possiamo creare noi il diversivo, visto che dobbiamo impossessarci dei prototipi! – ribatte la Meraviglia Mascherata. Poi guardando l’orologio aggiunge.
    - E’ ora, sbrighiamoci.-

    - Ma le gratifiche di Stark sono buone? Leggevo su Cosmopolitan che lei lo scarrozza di qua e di là come un autista. E’ vero?-
    Tony Stark viene momentaneamente distratto dalle chiacchiere assurde di Hindsight Lad da un piccolo allarme scattato nell’armatura che lo avverte dell’aumento eccessivo della pulsazioni cardiache. Inorridito dalla sconfortante realtà è quasi tentato di usare una scarica di repulsori contro il fastidioso seccatore, quando Johnny Storm passa velocemente di fianco a lui.
    - Iron man hai visto Richards? -
    - No, Torcia. C’è un’emergenza? – domanda rendendosi contro della tensione visibile sul viso del giovane Strom.
    - No… nulla di … grave. – e così dicendo Johnny si allontana frettolosamente.
    Improvvisamente gli allarmi dell’armatura scattano all’unisono!
    - Cosa!?!- impreca tra se Stark, poi guarda attraverso le feritoie del proprio elmo e vede Hindsight Lad che ha in mano il cavo ad alto voltaggio che collega la batteria dell’armatura ai generatori antropici.
    - Che diavolo credi di fare? – domando irritato Iron man, mentre all’interno dell’armatura inizia a lampeggiare un cut-down indicante il tempo entro cui la mancanza di energia ai generatori entropici avrebbe fatto saltare il campo di contenimento dell’anomalia: 2 minuti.

    …1 minuto e 45 secondi…
    - La mia communi-card vibra. Ecco il segnale! – Speedball, Night Trasher Namorita, Firestar e Turbo entrano furtivamente dentro la tenda dove sono custoditi i prototipi.
    Trasher senza troppi fronzoli scassina il contenitore dove sono custoditi i prototipi e li passa agli altri.
    - Indossateli ed attivateli!- ordina ai compagni che in pochi istanti si infilano delle strane tute dotate di varie strane propaggini.

    …1 minuto e 20 secondi…
    - Che diavolo pensi di fare marmocchio! – latra Iron man in faccia a Hindsight Lad alzandolo da terra di buoni venti centimetri.
    - Temporeggio!- borbotta atterrito il giovane ragazzo.
    - Dammi subito il cavo! – ringhia Iron man.
    - Non ancora … - sussurra Hindsight Lad e lancia il cavo che cade tra altre apparecchiature e liquidi.
    - Brutto c@zz’ne!- si adira, andando a recuperare il cavo Iron man, tuttavia Hindsight Lad ora nuovamente a terra recupera una bottiglietta d’acqua e d’impulso la lancia contro l’uomo d’acciaio.
    - Sono qui rottame! – lo sbeffeggia.
    - Maledetto idiota… - ma le parole muoiono nella bocca di Iron man quando vede sfrigolare le apparecchiature su cui è caduta oltre che il cavo anche l’acqua.

    …1 minuto …
    - Cosa credete di fare? – domanda Mr Fantastic con al fianco la Torcia Umana.
    - Salviamo i nostri amici! – sentenzia Night Trasher.
    - E’ una situazione delicata voi ragazzi non potete gestirla, fidatevi! – cerca di farli ragionare Richards con queste parole.
    - Mi dispiace Reed, abbiamo preso una decisione. – ribadisce Namorita.
    - Allora penso sia venuto il momento di Distruzione!- grida la Cosa materializzandosi dietro i New Warriors con al fianco la Donna invisibile.

    …30 secondi…
    - Oh cavolo!- esclama Hindsight Lad mentre Iron man lancia un getto di liquido ignifugo sulle apparecchiature in corto.
    - Non volevo fare un casino simile, te lo giuro! – cerca di scusarsi Hindsight Lad girando intorno a Iron man.
    - Dovevo solo creare un diversivo….- continua a ripetere Hindsight Lad
    - Dannazione la presa si è fusa!- ringhia Iron man cercando di pensare ad una soluzione.

    .. 15 secondi…
    - Non ha senso combattere Nita, lo vuoi capire?- urla la Torcia affrontando la sua compagna.
    - Tu non andresti in soccorso della tua famiglia Johnny? – domanda lei lanciandogli contro un grosso imballaggio.
    - Certo, ma questa è una situazione differente! Voi non siete i Fantastici Quattro dovete rendervene contro! -
    - Ce ne rendiamo conto, Torcia! – Interviene Firestar lanciando un fascio di microonde che la Torcia fatica ad assorbire.
    - Signorina- la afferra per un braccio la Cosa – lei…

    … 0 secondi…
    Ma le parole della Cosa si interrompono, perché all’improvviso tutt’intorno a loro l’aria sfrigola.
    - Cosa? – domanda a Reed la Cosa.
    - E’ l’anomalia, ha rotto il contenimento dei campi antropici, ma come? – si domanda Richards
    - O mio dio Hindsight Lad cosa diavolo hai fatto!-
    Un’onda di energia investe i presenti e sotto gli occhi dei cinque New Warriors i Fantastici Quantro si dissolvono nel nulla ed una luce bianca di fortissima intensità li avvolge accecandoli.
    - Mio Dio cosa abbiamo fatto! – si domanda Firestar scomparendo all’interno dell’anomalia.

***

EPILOGO


    Nessun luogo:
    Del metallo stride violentemente! Cerchi di coprirti le orecchie con le mani, ma il rumore ti penetra nelle ossa…
    Delle scintille all’improvviso alla tua destra…
    E’ tutto così confuso…
    Delle persone gridano, ma tu non capisci le loro parole…
    Un’esplosione!

    L’onda d’urto ti raggiunge ed il tuo corpo vibra in ogni sua parte. A malapena riesci a stare in piedi… degli occhi rossi… rossi come il fuoco ti fissano …
quegli occhi sono inumani… …

    - SMETTETE DI FISSARMI! –

    … il tuo grido rimbomba nel vuoto.

    …Rina…
    la voce di tua madre… è solo un sogno… no, non è la voce di tua madre!…
    - Dove sono?- sussurri mentre apri gli occhi.
    Un uomo incappucciato ti guarda, indossa una veste bianca e candida. Nel buio più totale quel bianco quasi ti abbaglia. Il viso dell’uomo è nascosto da un cappuccio.
    – Chi sei?- l’uomo ride bonariamente.
    – Ha forse importanza?- ti domanda lui. Tutto è così buio, pensi sconsolata.
    Allora l’uomo ti parla con voce calma e le sue parole sono come una ninna nanna, una cantilena.
    – E’ ora di alzarsi. Hai fatto cose che nessuno si sarebbe mai aspettato da te. Hai intrapreso un lungo cammino per conoscere la verità. Il viaggio è iniziato.- ti afferra una mano e ti aiuta ad alzarti.
    - Il tempo delle contraddizioni è finito… - dice guardandoti negli occhi e, facendo un ampio gesto con la sua cappa bianca, soggiunge nuovamente: - E’ tardi, è ora di alzarsi!-

    Continua…

FINE TERZO EPISODIO

Posta su

Ebbene sì! E’ uscito il terzo numero di WIT (War in time). Pensavate che ormai questa mini-serie si fosse arenata nei meandri della nostra redazione o che il volitivo Kayak, nostro integerrimo ma tremendo web master, si fosse mangiato questa nostra piccola paginetta web per non so quale astrusa ragione…. Ed invece, No!
    Semplicemente quei debosciati dei nostri autori, a causa anche dell’assenza di Tobia l’editor della serie, si sono lasciati andare ai più disdicevoli baccanali ed ad altre tremende attività che hanno fatto posticipare il presente episodio, ahi me, di più di un anno.
    Da parte mia e dei due autori vi chiedo umilmente scusa! Inoltre ringraziano il buon Carlo Monni per aver sostituito Tobia nella supervisione.

    Ma torniamo alla rubrica della posta.
    Posso dire con orgoglio che nel lungo periodo di assenza abbiamo ricevuto varie e-mail che, non capisco per quale ragione ^__-, sollecitavano gli autori a concludere l’opera o almeno a produrre un altro episodio! Ebbene oltre ad aver apprezzato moltissimo vi sproniamo ulteriormente a bersagliarci, anche con improperi (non a me ovviamente, io scrivo solo la rubrica della posta! ^___^), al fine di far lavorare scrittore e disegnatore per far uscire ogni tanto un episodio… Io poi ve lo chiedo col cuore/portafoglio in mano… tristemente mi pagano al pezzo e per ora non è che ci abbia guadagnato molto T___T
    A parte queste facezie, concludendo, vi segnalo che sul sito Newwarriors.com nella sezione fan art trovate ben due disegni due del nostro lento disegnatore.
    See U soon, o così io almeno spero!
    Robbie

Note su

1) La base segreta dei New Warriors ai piedi del ponte di Brooklyn

2) La Terra Selvaggia è un’enclave dell’Antartide rimasta alle condizioni preistoriche e con un clima di tipo tropicale o subtropicale, in cui convivono dinosauri ed esseri umani.. Secondo alcune fonti è stata creata dalla tecnologia di Atlantide (il continente perduto non la patria di Namor), secondo altre è precedente.

3) Justice fa parte dei Vendicatori come riserva ed ha accesso al loro database.


4) Ka-Zar, alias Kevin Plunder Lord Plunder, signore della Terra Selvaggia, vi fu portato da bambino dal padre, noto esploratore, quando questi rimase ucciso, crebbe da solo nella jungla, con la sola compagnia di una tigre dai denti a sciabola, Zabù. La sua prima apparizione è stata in Uncanny X Men #10 (1965) e la sua origine è stata rivelata in Daredevil Vol 1° #12/14.

Anteprima su
La situazione precipita ed ora tutti i New Warriors sono dispersi! Scoprite le aberranti ed i tremendi complotti al di là dello specchio!