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Buona sera a tutti qui è Mark Nicieza e Samanta Bagley per la rubrica
“NUOVI E VECCHI EROI”. -
- Questa sera ci occuperemo di un gruppo di super uomini relativamente
poco conosciuto i New Warriors. Ma, come è nostra abitudine, lasciamo
parlare i fatti! -
- Qui è Marta Wolfman inviata della CNN. Ci troviamo a Central Park,
solitamente un luogo di svago e di tranquillità, oggi tuttavia il
polmone verde di NY è uno scenario di guerra. Un gruppo di giovani
eroi, che si fanno chiamare New Warriors, sta affrontando la Squadra
di Demolizione. Dalle informazioni frammentarie che ci sono giunte
questi criminali hanno appena portato a termine una rapina… –
-
Le immagini che stiamo osservando, cara Samanta, sono di 15 giorni
fa. Ma vediamo chi sono i New Warriors. Alcuni li hanno chiamati
i nuovi Vendicatori mentre altri, meno entusiasticamente, dei bambini
che giocano a fare i grandi… Attualmente il gruppo è guidato da
Night Trasher. Di lui si sa poco. Fonti riservate
ritengono che questo vigilante sia alle dipendenze della Fondazione
Taylor e, se ciò è vero, si deve dedurre che abbia lasciato la guida
del gruppo. E’ sicuramente un uomo duro, senza mezze misure e ne
ha dato prova svariate volte. -
- Scusami se ti contraddico, Mark, ma l’unica cosa che ha dimostrato,
questo… Night Trasher, è di essere un despota, pronto a sacrificare
gli altri membri del gruppo per ottenere i risultati che si è prefisso.
Non ha proprio la stoffa del vero leader!Ben diversamente si comportava
Justice, alias Vance Astrovick, ora membro di riserva dei
Vendicatori!-
- Mi pare corretto ricordare che sia Justice che Firestar, ora membri
dei Vendicatori [a partire da IM&IV 35], hanno a lungo
militato nei New Warriors e tuttora, in qualche occasione, coadiuvano
gli ex-compagni.-
- Ma torniamo a noi, Samanta. Un altro “membro fondatore” del gruppo
è Nova. Questo giovane eroe calca la scena da svariato
tempo e pur avendo collaborato con molti altri eroi più famosi,
l’Uomo Ragno [URC 51] primo tra tutti, non si è mai fatto
notare in modo particolare, pur avendo notevoli potenzialità! Tu
cosa ne pensi?-
- Sono d’accordo con te Mark! Pur avendo dato prova di poteri non
indifferenti (si ricordi che è praticamente invulnerabile, forte
quanto dieci uomini e sembra aver sviluppato recentemente una qualche
forma di potere energetico) non ha mai fatto parte degli eroi che
contano… Uno psicologo sosterrebbe che ha difficoltà ad esprimersi
o un carattere conflittuale!-
- L’aitante fanciulla che vedete ora volare sulle cime degli alberi
è Namorita Prentiss. Cugina del più famoso principe Namor,
signore d’Atlantide, è dotata di una forza sovraumana e della capacità
di volare… oltre ad un fisico da top-model!-
- Certamente non ha nessun problema a mostrasi in giro mezza nuda!
Pare, mio caro Mark, che sia l’attuale compagna di Johnny Storm
la Torcia Umana dei Fantastici Quattro.-
- Mi sembra un po’ prematura come possibilità!
- Nient’affatto, ormai, la coppia è stata vista in vari locali
di Manhattan: c’è chi sostiene di averli visti volare assieme nei
cieli della Grande Mela!-
-Ultimo membro del gruppo originale, formatosi circa quattro anni
fa, si fa chiamare SperarBall… Emh, scusate: SpeedBall.
Questo giovane eroe ha un insolito potere: quello di rimbalzare
sugli oggetti e, ad ogni rimbalzo, aumentare la sua energia cinetica!
Ma tu cosa ne pensi Samanta?-
- Non posso che concordare con te Mark! Unica nota di colore su
questo giovane e spensierato eroe sono gli scarsi tentativi di migliorare
il proprio look. Per un certo periodo di tempo girava addirittura
con indosso un impermeabile da maniaco! Veramente poco azzeccato!-
- Ora passiamo ai nuovi membri! La prima da ricordare è Turbo,
una giovane eroina che tanto ricorda, per i poteri e per il suo
costume, un semisconosciuto eroe degli anni ’70 che portava il nome
di Torpedo.–
- E’ possibile che ne sia la figlia, vista l’usanza tipica dei super
eroi di passare il testimone di padre in figlio o figlia… [1]!
Non trovi Mark?-
- Effettivamente potrebbe essere, Samanta! In passato sono arrivati
in redazione avvistamenti di un ragazzo vestito con la stessa uniforme,
ma ormai è da tempo che non se ne hanno più notizie. [2]-
-Ultimo componente stabile dei New Warriors è Rage. Ex-Vendicatore
(anche se per un periodo brevissimo), afroamericano, dotato di notevoli
capacità fisiche non è ben chiaro perché un uomo adulto [3]
si sia unito ad un gruppo di giovani eroi.-
- Dalle ricerche fatte da appassionati e da alcuni rapporti confidenziali
della polizia di NY risulta che la formazione dei New Warriors ad
oggi abbia coinvolto molti altri membri, tuttavia, non ci pare opportuno
approfondire l’argomento e rinviamo al sito Internet di riferimento
del gruppo: www.newwarriors.com,
gestito dai fans del gruppo-
- Effettivamente non posso darti torto, ma sentiamo l’opinione di
uno che se ne intende… in esclusiva per “Nuovi e Vecchi Eroi” Samanta
Bagley ha chiesto a Capitan America cosa ne pensa dei New Warriors,
mentre questi usciva dal quartier generale dei Vendicatori.-
- Capitano… una domanda, una sola… [John avvicinati con quella telecamera!]
cosa ne pensa dei New Warriors?-
- Emh, non spetterebbe a me dare giudizi ma … per la loro giovane
età, mi pare si impegnino molto. Su piccola scala hanno ottenuto
buoni risultati.-
- Quindi ritiene che non siano in grado di affrontare emergenze
come quelle di cui si occupano i Vendicatori?-
- No, mi deve aver frainteso, ho potuto collaborare con Justice
e Firestar due membri fondatori dei New Warriors e hanno pienamente
soddisfatto le aspettative dei Vendicatori, non vedo perché i loro
compagni non debbano essere da meno.-
- Molto diplomatico Capitan America? E sempre molto affascinate
oltretutto…-
***
New
York – Brooklyn – Quartier generale dei New Warriors:
Oh mio dio! Ci hanno rovinato!
- Robbie, non hanno detto delle
bugie… in fin dei conti.- Robbie Baldwin aliasSpeedball alza gli
occhi al cielo e si porta una mano davanti agli occhi –Allora la
pensi anche tu così, Elvin?-
– Guardiamo in faccia la realtà, è più di un mese che il gruppo
neanche si riunisce! I New Warriors sono allo sbando, e non sta
a me ricordartelo.- dice tristemente all’amico e compagno di avventure
l’enorme colosso eburneo Elvin Holiday, alias Rage. Si pente quasi
di aver detto quelle parole, quando Speedy sembra spegnersi davanti
a lui. Tuttavia nel giro di pochi istanti gli occhi della “meraviglia
mascherata” si illuminano nuovamente della loro giovialità e esplosiva
vitalità! – UNA CENA!!!- Proclama Speedball entusiasta della sua
idea, tuttavia Rage pare perplesso – Come, scusa?-
-Organizzeremo una cena! Una gran rimpatriata del gruppo e, dopo
una bella mangiata tutti assieme, con le giuste spinte del sottoscritto,
i New Warriors saranno nuovamente sulla breccia dell’onda!- Rage
vedendo l’amico camminare da una parte all’altra organizzando i
dettagli della cena come un generale prepara i piani di una campagna
di conquista non poté che sorridere fra sé conquistato dall’entusiasmo
strabordante; pur continuando a dubitare sulla realizzabilità del
progetto.
***
New
York - Marvel Burgher:
…non ha mai fatto parte
degli eroi che contano, uno psicologo sosterrebbe che ha difficoltà
ad esprimersi o un carattere conflittuale!…
- Mamma, mamma, voglio il Cap Burgher! Mamma, mamma, mi compri il
Cap Burgher?!-
- Signore, ha intenzione di servirci?!- Rich Rider fissa assente
una donna sulla trentina che lotta col figlio desideroso di ricevere
il suo hamburger corredato del pupazzo di Capitan America. – Oh
certo… mi scusi!- dice mettendosi al lavoro Rich Rider. La donna
intanto cerca di calmare il figlio impaziente che continua imperterrito
a chiedere con una litania quasi ipnotica di essere soddisfatto.
Richard si chiede cosa ha fatto di male nella vita per meritare
questo supplizio e perché, nell’ultimo periodo, non gliene va bene
una! Recentemente ha rotto anche con Namorita, la sua ex ragazza
e compagna di battaglie. Se lei ha esagerato nel prendersela, lui
comunque si era dimostrato un vero immaturo [nota]. La sua vita
sembra andare alla deriva ogni giorno di più, non è per nulla quell’eroe
che vorrebbe essere ed infine il servizio televisivo che aspettava
trepidante sperando di ripristinare la sua, misera, fama di eroe
l’ha totalmente stroncato….
Pensando a tutto ciò Rich Rider, alias Nova l’uomo proiettile, studente
universitario ed impiegato part-time della catena Marvel Burgher,
inciampa in una sporgenza e la Marvel-Coca appoggiata sul vassoio
che sta portando al bancone si versa sulla camicetta della donna
che sta servendo….
No, non gliene va proprio bene una!
***
-
Rina, perché hai spento la televisione?- chiede stralunato il barista
del Time Caffè alla cameriera Rina Patel. Questa, sedendosi su uno
sgabello di fronte al bancone e guardando fuori dalla vetrata si
limita a rispondere – Odio quella trasmissione, ed odio in particolar
modo Samanta Bagley!- Il barista fa spallucce, e mormora tra sé
– Donne, beato chi le capisce…-
Non può certo sapere che, per un periodo della sua vita, Rina ha
fatto parte dei New Warriors nei panni di Timeslip. Né può sapere
che la decisione di abbandonare il gruppo abbia lasciato Rina con
dei nervi scoperti.
La vita è dura con chi vorrebbe un’esistenza normale, ed invece
è sempre circondato da stranezze miscelate con una buona dose di
situazioni pericolose, dove la posta in gioco è spesso la propria
vita! Pensa tristemente Rina tra sé.
La porta del locale si apre
ed entra un cliente, grassoccio e non particolarmente curato che
si siede al bancone. Rina gli porge un menù che questi si mette
a sfogliare. – Un caffè alla vaniglia e una porzione di torta della
casa.- Borbotta l’omone, porgendo a Rina il menù; questa, mentre
il barista prepara un bricco di caffè, taglia una fetta di torta
la pone su un piattino e si incammina verso il cliente. Poi, all’improvviso,
un’esplosione di immagini le si affastella nella mente. Queste immagini
non sembrano avere un senso, sono cruente, ricordano scoppi, pezzi
di metallo che piovono dal cielo e occhi rossi, inumani che la guardano.
Un urlo violento le esplode dalla gola, il suo corpo trema trasalendo
per la visione, mentre il piatto cade a terra provocando un grande
fracasso. Il barista trasale per lo stupore e la preoccupazione,
probabilmente si sta chiedendo se Rina è normale, ma le chiede semplicemente
- Tutto bene?- Rina con un filo di voce risponde di sì, e si precipita
a pulire per terra. - Perché non posso essere normale- pensa con
rammarico.
***
…Frattanto
a Brooklyn, all’ombra del ponte che porta a Manhattan, in una fabbrica
abbandonata di proprietà della Fondazione Taylor…
-Vance e Angelica [meglio noti come i vendicatori Justice
e Firestar N.d.r.] hanno detto che verranno e, se mi è concesso
dirlo, mi sono sembrati più che entusiasti. Mickey [Michiko "Mickey"
Muashi alias Turbo] era un attimo tentennante, ma quando gli ho
garantito che si trattava solo di una cenetta tra amici ha accettato…
a volte sono proprio diabolico! Non trovi, Elvin?- Rage dopo una
giornata di preparativi e pianificazioni non fece una piega alle
affermazioni dell’amico
– Oh, dimenticavo di dirti che dobbiamo aggiungere un posto…verrà
anche Carlton LeForyge [ribattezzatosi Hindsight Lad], si è autoinvitato…
non sapevo come dirgli di no; poi, uno in più non fa male!- Rage
rise tra se (non osando interrompere i preparativi dell’amico) pensando
a Carlton. Quest’ultimo, pur non possedendo il benché minimo potere,
era riuscito tempo addietro ad insinuarsi come membro onorario dei
New Warriors ed inaspettatamente era riuscito a tener testa allo
stesso Night Trasher, noto per il suo carattere poco accomodante.
- Elvin! Mi stai ascoltando? Pianeta terra a Elvin? – Alzando un
sopracciglio un brivido di disperazione percorse la schiena di Rage.
- Dicevamo: ora non ci rimane che convincere Nova, Night Trasher
e Nita! Poi l’operazione in codice: Reunion sarà quasi ultimata!-
Anche se Robbie cercava di spacciare la restante attività di persuasione
come normale amministrazione. Rage era ben conscio dei dissapori
tra Nova e Namorita c’è inoltre da considerare il proverbiale caratteraccio
del suo tutore Dwayn Taylor, giovane milionario, nonché l’uomo dietro
la maschera del giustiziere noto come Night Trasher.
-Beh, direi di provare a telefonare prima a Nita. – Speedy senza
esitare compone il numero dell’attico dove vive la giovane principessa
atlantidea.
- Pronto, oh, ciao Johnny. C’è Nita? Oh, capisco… beh, penso
di poter lasciar detto anche a te. Bene ecco io….- Rage si accorse
di guardare a bocca aperta l’amico che, con un’inaspettata faccia
tosta, stava intrattenendo al telefono Johnny Storm, la Torcia Umana,
senza neanche far caso a chi stava parlando intento solo nell’accalappiare
Nita nella sua rete. Per Rage rapportarsi con i grandi personaggi
del panorama supereroistico era stato sempre abbastanza complesso,
ricordava ancora il groppo alla gola che gli veniva a parlare con
Capitan America nella sua breve esperienza come Vendicatore. Tuttavia
Speedy sembrava parlare con Storm come ad un compagno di scuola!
- Oh mio dio – Speedball stava raccontando della collezione di bikini
che avevano allestito per scherzo nella sala delle armi del Crashpod!
A volte il suo amico rimbalzante era veramente in grado di stupirlo...
- E così mancano solo i due palloni gonfiati!- esordisce Speedball
mettendo giù il telefono – Facciamo a testa o croce? – lo canzona
Rage.
- Naaaa! Direi che per spirito di equità io mi accollo Nova, che
dovrebbe essere ancora al lavoro al Marvel Burgher, mentre tu ti
prendi il tuo tenebroso tutore!-
-Ma… – Cerca di ribattere Rage, tuttavia Speedball sbattendo il
pugno a terra attivai suoi poteri e in men che non si dica rimbalza
verso il lucernaio aperto del Crashpod per andare ad “incastrare”
Nova.
Rage a malincuore si infila la giacca e trascinando i piedi sia
avvia per raggiungere l’attico dove si trova l’ufficio di Dwayne
Taylor sperando di trovare un qualche espediente per convincerlo
a partecipare ad una cena, che Dwayne vorrà certamente evitare come
la peste - A volte la vita dell’eroe è proprio dura! - pensa tra
sé Rage.
***
-Sei
sicura di non volere un passaggio a casa Rina?- lei sorride al barista
– Non ti preoccupare, ce la faccio ad arrivare a casa. Devo prendere
solo la metropolitana.- Il barista scuote la testa e alza gli occhi
al cielo - Come vuoi tu.-
Rina si incammina per le strade di Manhattan, confondendosi tra
la gente comune e assaporando piccoli scorci di vita comune che
a lei sempre negata. Ricorda ancora quando i suoi poteri e la sua
maledizione si sono manifestati…
…eri
una bambina, avrai avuto non più di cinque anni, stavi giocando
con la nonna – Nana la chiamavi– tutto era normale: il cielo azzurro,
gli uccelli cinguettavano allegri e, nella calda brezza primaverile,
giocavano tra i rami dell’albero su cui tuo padre aveva costruito
una piccola casetta tutta per te. Poi, tutto era cambiato di colpo,
un dolore lancinante ti aveva lacerato le membra e al suo risveglio
il giorno era diventato notte. Sul portico tua nonna piangeva mestamente
mentre un uomo in divisa, notevolmente imbarazzato, cercava di consolarla.
Non avevi capito dapprima, quando Nana ti aveva guardata con occhi
preoccupati, mentre gli uccellini avevano ripreso a cantare. Quella
notte, tuttavia, quando sentì nuovamente singhiozzare Nana nello
stesso identico modo e la mamma non ritornò più dalla gita col babbo,
tu capisti.
Da
quel lontano giorno nulla fu più uguale. Come una maledizione il
futuro, un possibile futuro, irrompeva a suo piacimento e capriccio
nella tua mente. Come un dono, quasi per compensare le tue sofferenze,
l’impetuoso scorrere del tempo ti fu più chiaro e col passare degli
anni fosti in grado di attraversarlo, anche se per brevi tratti
e con sforzi sovraumani. Come un dono il futuro ti fece conoscere
amici intrepidi e fidati [4].
Come una maledizione il futuro ti fece allontanare da loro…
…- Ehi, guarda dove vai!- le
abbaia un passante – Mi… mi scusi…-
-Persa ancora nei tuoi pensieri. Non va bene, Rina! - pensa tra
sé, poi, il suo corpo esplode in una sinfonia di dolore allo stato
puro. Ogni nervo sembra essere pizzicato da un sadico violinista
deciso a smuoverle ogni minimo brandello di carne. Le gambe non
la reggono più e, quasi non fosse lei quella a cadere sul marciapiede,
con l’ultimo barlume di lucidità si chiede che fine hanno fatto
i passanti. Poi… il vuoto.
***
-Sei
diventata famosa, Nita!- le dice con malizia, rivedendo il programma
registrato di “Nuovi e Vecchi Eroi”, Johnny Storm comodamente sdraiato
nella Iacuzzi accanto a Namorita Prentiss. Lei fingendosi offesa
lo schizza con l’acqua e Johnny approfitta di questa “dichiarazione
di guerra” per iniziare una battaglia di spruzzi. Nel giro di pochi
minuti c’è più acqua fuori che dentro la vasca e i due stanno ridendo
come due bambini.
- Sei riuscito a stupirmi Johnny
Storm! Non mi sarei mai aspettata da te questo. Non dopo avermi
convinta ad un “innocente” bagno in Iacuzzi.- Lo canzona Nita. Lui
per tutta risposta si fa serio e le pone una domanda a bruciapelo
– Ti mancano i New Warriors? Da quanto mi dicevi a pranzo non li
vedi da un po’.- Namorita rimane stupita dalla capacità con cui
l’amico e, forse, futuro amante riesca a passare dallo scherzo a
discorsi seri.
- Ammetto di sì. A parte mio
cugino Namor, i New Warriors sono sempre stati l’unica famiglia
che abbia mai avuto [nota]. Tuttavia da quando ho rotto con Rich,
cioè Nova… evitando lui alla fine ho evitato anche gli altri.- Johnny
ride tra se lasciando Namorita perplessa.
-Bene! – Esordisce la Torica Umana- Allora non verrò squartato vivo
per aver accettato in tuo nome l’invito alla cena che Speedball
ha organizzato per domani. – Lei lo guarda un po’ scandalizzata
e fingendosi oltraggiata lo rimprovera – TU! C…- ma prima di poter
continuare lui la attira a sé e la bacia teneramente.
***
New
York - Marvel Burger
- Ciao,
Rich. Come te la passi? – esordisce appoggiandosi con noncuranza
al bancone del fast food Robbie Baldwing. Richard Rider alza un
sopracciglio un poco contrariato e noncurante:
– No! Qualunque idea strampalata tu abbia avuto. La mia risposta
è NO! – Robbie, poggiandosi una mano sul petto e storcendo il viso
in smorfie di sofferenza, gli ribatte – Hai ferito il mio sensibile
cuore. Come puoi fare questo a me, Rich? –
-Ti conosco! E questo mi basta.–
- Ehm, possiamo parlare in privato? O vuoi che dia un inaspettato
spettacolo alla clientela? – Solo a queste osservazioni Rich si
guarda intorno e nota come molti avventori stanno dissimulando l’imbarazzo
di essere stati colti in fallo. A volte la gente non sa proprio
farsi i fatti suoi! Pensa Rich alzando sconsolato gli occhi al cielo
e togliendosi il cappellino con l’effige del Marvel Burgher – Faccio
pausa dieci minuti, mi copri Bernie? – Certo, risponde il compagno
d’appartamento di Rich e commesso a sua volta del Marvel Burgher.
Così i due ex compagni di battaglie
si portano nel retro del locale.
- Dio! Questo posto è incredibile!- dice Robbie tappandosi il naso
con una mano. I due sono circondati da pile di enormi sacchetti
dei rifiuti di color nero e da qualche gatto randagio messo in fuga
dal loro arrivo.
- Anche se è da un po’ che non ci vediamo il tuo senso dell’umorismo
non ha fatto progressi, sai? – lo canzona Rich appoggiandosi alla
ringhiera accanto alla porta. – Comunque, anche se non sono minimamente
interessato ai tuoi progetti, di cosa mi volevi parlare? – Robbie
sogghigna, almeno ha acceso la curiosità dell’amico.
- Non ti voglio proporre nulla di incredibile. Ti volevo solo invitare
ad una cenetta. –
-Tutto qui?-
-Cosa ti aspettavi, magari che ti proponessi di vendere i diritti
dei New Warriors ad un produttore di Hollywood per farci un film?
–
-Non sarebbero stata una brutta idea… e soprattutto me la sarei
potuta aspettare da te. Tuttavia, conoscendoti, mi aspettavo un
tuo tentativo di riunire i New Warriors. –
- Chi hai invitato a questa tua “cenetta”? Se posso chiedere?-
-Beh, vediamo…- tentenna Robbie – io, Elvin, Vance, Angelica, Mickey,
Carlton, Dwayne e… Nita. –
Rich guarda di sbieco Robbie e scoppiando a ridere lo canzona –
E poi ti offendi se sono prevenuto nei tuoi confronti? –
- Lo so benissimo che tra te e Namorita di recente ci sono state
delle tensioni – si giustifica Robbie – tuttavia è solo una innocua
cena tra vecchi amici! – O almeno così te la sto propinando, pensa
tra sé Robbie. Tuttavia Rich lo fulmina con lo sguardo.
- Chi credi di prendere in giro? – dice Rich alzando la voce – E’
semplicemente un tuo subdolo tentativo per riavvicinare i membri
del gruppo! Tu e la tua mania di fare l’eroe! –
- Non vedo che male ci sia! Non sei forse tu il primo a giocare
al super eroe? Che cosa c’è di male se io tento di riorganizzare
i New Warriors? – Sorprendentemente Rich si fa serio.
-Nulla. Anche a me manca il gruppo. I New Warriors sono un gruppo
di amici prima che dei super eroi. Ma guarda in faccia la realtà,
Robbie! Noi siamo cambiati, il mondo è cambiato… non c’è più spazio
per dei ragazzini che giocano a fare i grandi. Non c’è più spazio
per i New Warriors. –
- Ok. A questo punto mi arrendo. – dice tristemente Robbie battendo
il pugno contro il muro ed attivando i suoi poteri, pronto ad andarsene.
- Aspetta. Non ho detto di no alla cena, ma mettimi ben lontano
da Nita, giusto a scanso di equivoci.- Speedball preso da un moto
di commozione si getta ad abbracciare l’amico.
-Ti prego Robbie. La mia reputazione è già bassa, non farla scendere
ancora di più. –
***
Le ci volle uno sforzo inumano per riapre gli occhi, ancora di più
per prendere piena coscienza di sé. Tutto era come sbagliato, fuori
posto. Si rialzò a fatica, la testa le doleva ancora e dovette appoggiarsi
ad un muro perché l’equilibro era ancora precario. Doveva avere
qualcosa agli occhi, perché tutto pareva illuminato da una luce
rosata, innaturale, e particolarmente nauseante. I pochi alberi
in vista apparivano di un verde avvizzito e moribondo. Anche le
strade, praticamente desolate, erano sporche e… usurate. Rina alzò
lo sguardo al cielo. –Il cielo è viola!- esclamò di soprassalto.
–Le nuvole fucsia e il cielo viola, cosa diavolo è successo a Manhattan?-
Poi un déjà-vu, il Four Freedoms Plaza non era andato distrutto?
Ancora barcollante si spostò per vedere meglio. Quello era indubbiamente
il Four Freedoms Plaza, ma alla sua sommità non c’era il numero
quattro, effige caratteristica dell’edificio, bensì un fulmine.
– Ma certo! – esclamò Rina, come se qualcuno stesse ascoltando –
Il fulmine è il simbolo dei Thunderbolt [5]!-.
Incuriosita da quella strana
incongruenza, più strana delle altre, Rina Patel si diresse verso
il palazzo che una volta era stato sede di Fantastici Quattro, uno
dei gruppi di super eroi più famosi del pianeta, ed ora sembrava
occupato dai Thunderbolt. L’atmosfera rosata, modificando tutti
i colori del paesaggio, continuava a darle un grosso senso d’oppressione
e man mano che si avvicinava verso la meta una domanda sempre più
impellente le occupava la mente: Dove sono i newyorkesi? Se prima
procedeva camminando, senza rendersene conto, ora correva quasi
a perdifiato. Uno strano rumore la fece arrestare. Un ronzio lontano,
come uno sciame di insetti, le si avvicinava. L’odioso cielo viola
si riempì di bagliori lontani, poi, il ronzio iniziò ad aumentare
e l’aria a crepitare di un battito di milioni d’ali.
Improvvisamente migliaia d’insetti giganti
le volarono sulla testa ad una velocità forsennata. L’aria, smossa
dal loro passaggio, le aveva quasi fatto perdere l’equilibrio. Mentre
osservava gli insetti allontanarsi si rese conto che erano scarabei
di un verde che, in una giornata normale – con un cielo azzurro
– sarebbe risultato color smeraldo. La luce in parte si rifletteva
sul loro carapace, mentre le ali, invisibili nel loro moto forsennato,
sferzavano violentemente l’aria.
- E tu chi saresti?- la voce
fece sobbalzare Rina che, guardandosi intorno, non vide però nessuno.
– Interessante, i miei rilevatori di movimento non riescono a percepirti,
eppure sei ben visibile agli scanner termici.- Rina continuava a
non vedere il suo interlocutore – Ti avrei già vaporizzata, ma oggi
giorno poche cose accendono la mia curiosità! Ti sei guadagnata
qualche minuto di vita.- Rina era shockata, di chi era quella voce?
Da dove proveniva? Con un moto quasi istintivo traslò nel tempo
accelerando il suo movimento, in poche frazioni di secondo si era
allontanata di vari chilometri dal quartiere in cui si trovava.
– Se avessi un corpo, ti avrei già chiesto di uscire con me, poche
donne mi hanno incuriosito tanto. Peccato.- Rina esasperata urlò
al vento –Chi sei! Fatti vedere!- Un punto imprecisato della strada,
poco avanti a lei iniziò a sfrigolare, l’asfalto si screpolò suddividendosi
in piccolissimi cubetti. Poi cavi, metallo e servomeccanismi eruttarono
dal buco apertosi e si plasmarono in forma pseudo-umana. L’uomo
di metallo fece un profondo inchino ed il groviglio di metallo e
fili che formava la sua bocca si stirò in un sorriso sardonico –
Le chiedo umilmente perdono. A volte la mia “immaterialità” mi fa
scordare le buone maniere!- Rina caracollò per terra indietreggiando
e proruppe un grido agghiacciante. – Non ti devi spaventare, almeno
per ora…- Poi, sotto gli occhi inespressivi della creatura di metallo,
Rina Patel alias Timeslip scomparve.
-Interessante, veramente interessante! Traslazione temporale e campi
anti-entropici… una donna veramente fuori dal comune!-. Furono le
ultime parole che, l’uomo di metallo, pronunciò mentre il suo corpo
fantoccio si decomponeva.
***
Un sommesso brusio ti risveglia dall’incubo. “Dove sono?” ti domandi
ancora stordita, all’improvviso sfessuri le palpebre ed una lama
di luce ti colpisce gli occhi. Cerchi di alzarti ma non ci riesci
qualcosa al braccio ti trattiene, sei in un posto tutto bianco e
la pelle è a contatto con un tessuto ruvido, ma pulito. – Dottoressa
la signorina Patel si sta svegliando -qualcuno dice poco lontano
da te. Inizi a tornare lucida giusto quando una donna bionda, con
un camice bianco ed un’aria gentile ti si para d’avanti. – Ci ha
fatto preoccupare signorina Patel!- Rina sbatte le palpebre senza
capire ed a quel punto la dottoressa continua – Sono la dott.sa
Jane Foster [potete leggere della dott.sa su Thor] e lei è stata
ricoverata al Memorial Hospital dopo essere svenuta per strada.
La cosa più strana è che pur non riscontrando alcun problema fisico
lei è stata in coma per quasi quattro ore. Sarebbe opportuno che
restasse qui per una serie di accertamenti. Se desidera possiamo
chiamare i suoi famigliari. – Rina tutto d’un colpo ricorda il motivo
dello svenimento e gli eventi che le erano capitati. Come spiegare
tutto questo alla dottoressa ti domandi disperata? Ma soprattutto
come affrontare questa situazione? L’unica tua certezza è che all’interno
dell’ospedale nessuno può avere una soluzione per i tuoi problemi.
L’unica tua certezza è che i suoi poteri stanno impazzendo! Per
cui decidi di andartene anche se la dottoressa tenta in tutte le
maniere di ricoverarti, per tua fortuna hai da poco raggiunto la
maggior età. Uscita dall’ospedale nuovamente in abiti civili però
tutte le tue poche certezze si dissolvono ed il futuro ti sembra
più cupo che mai.
***
Fondazione
Taylor – Sala d’attesa dell’ufficio dell’amministratore unico Dwayne
Michael Taylor
- Signorino Elvin, desidera
qualcosa da mangiare mentre aspetta il signor Taylor? –
-No, grazie Cintia. Tra quanto pensa si libererà? –
- Non glielo so dire. E’ da varie settimane che il sig. Taylor lavora
a questo suo progetto [nota – vedi Iron-man].-
Un’ora e mezzo dopo…
-Elvin! – le porte in legno massello dell’ufficio di Dwayne Taylor
si aprono e fa capolino sull’uscio il giovane manager nero con indosso
un costoso completo firmato “Valentino” – Entra, e scusa se ti ho
fatto aspettare così tanto. – Mentre si accomodano nell’ampio ufficio
Dwayne appende la giacca e si toglie la cravatta di seta, slacciando
il bottone del colletto.
- Così va meglio. – dice rilassandosi sulla sua poltrona. – Vuoi
una coca? – chiede premuroso a Elvin.
- No grazie, me ne ha già offerte tre Cintia e, siccome insisteva,
non sono riuscito a dirle di no… – dice facendosi tutto rosso in
viso il giovane colosso.
Dwayne ricorda che la grossa mole di Elvin nasconde un ragazzino
di sedici anni che, senza più i genitori, né altri parenti è affidato
alle sue inadatte ed inesperte cure [6].
- Come mai questa visita inaspettata? – chiede Dwayne, pragmatico
come sempre.
- Robbie ed io abbiamo organizzato una cena al Crashpod ed io sono
venuto per invitarti. –
- Mi dispiace, Elvin. Ma in questi giorni sono molto impegnato.
La fondazione Taylor sta per cambiare ed io, che la dirigo, devo
dedicarle tutto il tempo che ho a disposizione. –
- Ma, Dwayne, è solo una cena! Mancheresti solo tu del gruppo. –
- Elvin, i New Warriors non sono più un gruppo ed io ora ho altre
cose a cui pensare. –
- A me farebbe piacere se tu venissi. – dice Elvin alzandosi -Oltre
ad essere il mio tutore sei un caro amico.-
- Aspetta… cercherò di venire. Ma sia ben inteso solo una cena,
nulla di più.-
-Non te ne pentirai, Dwayne!-
Elvin mentre attraversa la sala d’attesa sente Cintia disdire due
appuntamenti per la successiva serata. Sorridendo tra sé mentre
entra nell’ascensore, riflette tuttavia sulle intrighi di Robbie
e si domanda come andrà la cena.
***
Il giorno dopo – all’ombra del ponte di Brooklyn - Crashpod
- E siamo arrivati alla
grande serata! Se tutto va bene questa cena sancirà il grande ritorno
dei New Warriors sulla scena newyorkese! – Sta pontificando Speedball
indaffarato a sistemare la sala da pranzo del Crashpod assieme a
Rage. L’erculeo ragazzo, tuttavia, non pare condividere l’entusiasmo
dell’amico – Robbie, non vorrei sembrarti disfattista, ma tu stai
riempiendo questa cena di troppi significati. Infondo siamo solo
un gruppo di amici che si ritrova per stare insieme…- Speedball
lottando per non far cadere un vassoio con impilati sopra una dozzina
di bicchieri asserisce – Certo, Elvin, ma non potrai negare che
questa è una delle migliori occasioni per riformare il gruppo! Il
cibo giusto, preso dal buon Donato che ci ha fatto un prezzo di
favore, e due perfetti padroni di casa tu ed io! - Rage fa spallucce
e continua a posizionare i piatti in tavola. –Robbie, hai chiamato
Rina?- Speedball viene congelato dalle parole dell’amico – Ecco,
vedi… io…. Lo ammetto non me la sono sentito di telefonarle… insomma
dopo quello che è successo… dopo le cose che le ho detto. Penso
che non sarebbe venuta comunque anche se glielo avessi chiesto.
– Rage sa di aver inavvertitamente toccato un tasto dolente e glissa
sull’argomento – Sì, penso che tu abbia ragione… dov’è che sono
le posate?- Speedball ricorda all’amico che sono nel terzo cassetto
dell’armadio della cucina e mentre Rage va a prendere le posate
si dirige al computer del Crashpod digita il codice d’accesso e
apre il file dei membri inattivi. In pochi secondi la fotografia
di TimeSlip alias Rina Patel viene visualizzata dagli schermi multipli.
Senza accorgersene Speedball, immerso in pensieri noti solo a lui,
si siede fissando con sguardo assente l’immagine dell’amica.
***
NewYork - Time Caffè:
Il tardo pomeriggio è il
periodo di massima affluenza al caffè dove lavora Rina poiché gli
impiegati della City, prima di tornare a casa, si fermano a bere
qualcosa e così il Time Caffè fa sempre il tutto esaurito. Dopo
qualche pomeriggio di servizio ci si abitua senza troppi problemi
al difficile tran tran di quelle ore serali, dove i clienti spuntano
da ogni dove e le ordinazioni fioccano una di seguito all’altra
senza interruzione.
Solitamente Rina non sarebbe
di cattivo umore muovendosi da una parte all’altra del locale mentre
serve i clienti, tuttavia, questa stessa mattina i suoi poteri temporali
la avevano proiettata in una qualche sorta di futuro senza nessun
preavviso ed i postumi si facevano ancora sentire. La prima ora
di lavoro scorre, tuttavia, abbastanza bene: solo qualche bicchiere
rotto ed un cliente un po’ alticcio che facendo un apprezzamento
poco piacevole sul suo fondoschiena ha cercato di darle una pacca
sul sedere… ma a volte avere dei poteri che ti permettono di accelerare
il tempo ha anche i suoi vantaggi. Immersa com’è nel lavoro per
qualche istante si è addirittura scordata delle brutte vicissitudini
della mattinata.
Poi, all’improvviso, un capogiro
e uno strano senso di vomito la fanno preoccupare. Fa un cenno all’altra
cameriera e si dirige velocemente al bagno, se deve succedere qualcosa
che almeno non accada in pubblico. Chiusa a chiave la parta del
bagno tutto accade rapidamente. La stanza tutto intorno a lei inizia
a girare e i suoi occhi percepiscono i muri deformarsi e scuotersi
come se fossero fatti di acqua, un dolore lancinante le attraversa
il corpo e cade a terra afferrandosi al water che in quel mare burrascoso
tra realtà ed irrealtà sembra la sua unica ancora di salvezza, tuttavia,
svenendo sprofonda con esso in un turbinio di percezioni distorte.
***
Crashpod
quartier generale dei New Warriors – la famosa cena
I tetti di Manhattan scorrono
velocemente sotto lo sguardo di Nova. Più veloce di un razzo il
suo copro si scaglia nel cielo notturno di N.Y. diretto verso il
ponte di Brooklyn. Il casco della sua tuta gli permette di vedere
chiaramente al buio inviandogli alternativamente la visuale ad infrarossi
e quella termica. A quest’ultima il crashpod sembra un albero di
natale. – Robbie, ha fatto le cose veramente in grande, questa volta
– pensa divertito Rich. Poi dall’acqua una figura emerge e spicca
il volo. Anche senza gli strumenti del suo elmetto avrebbe riconosciuto
la donna senza problemi: Namorita. I due arrivano all’ingresso quasi
simultaneamente. Col semplice pensiero la tuta di Rich si ritrae
come mercurio liquido e ritorna in abiti civili. Namorita sgocciolante,
senza degnarlo di uno sguardo, esegue la scansione retinica per
aprire la porta blindata del Crashpod. Tuttavia, prima che il controllo
sia completato, la porta viene aperta da un esuberante Speedball
che, dopo un impercettibile momento di indecisione, dice: - Mancavate
solo voi due!-
Namorita, continuando a sgocciolare, entra superandolo, sorride
a Robbie: -Arrivo tra un attimo, mi asciugo negli spogliatoi e mi
metto qualcosa addosso.-
Rich e Robbie entrano nella
sala principale dove un lungo tavolo è imbandito di cibo italiano,
alcuni piatti sono ancora all’interno delle scatole dove spicca
la scritta “Da Donato”. Dwaye taciturno siede a capotavola sorseggiando
un martini con oliva gli altri stanno discorrendo tra di loro. Rich
si siede di fianco a Mickey facendo una delle sue solite battute
stupide, giusto per rilassarsi un po’. Robbie nel mentre è ritornato
dalla cucina con un carrello e varie portate calde. Il giovane ospite
imbastisce un discorso inaugurale per il pubblico che in parte reagisce
con divertimento ed in parte risulta più freddo.
-…bene, - sta concludendo Speedball
– non appena la principessa Namorita si sarà cambiata penso che
potrò offrirvi le libagioni che mi sono procurato.(Grazie ai fondi
offerti dalla FondazioneTaylor) - Dall’altra parte della sala planando
in un succinto tailleur nero Namorita si avvicina a Robbie dicendo:
- Se aspettavate solo me si può iniziare a mangiare- Robbie alla
vista di Nita strabuzza gli occhi, e lei divertita sedendosi a fianco
di Dwayne, dal lato opposto a quello di Rich, quasi a mo’ di scusa
esordisce dicendo – Era l’unica cosa decente che ho lasciato nel
mio armadietto. –
La
cena procede bene anche se non nella direzione voluta da Robbie.
Mickey ha appena iniziato a lavorare per il giornale universitario,
Dwayne ha raccontato le recenti decisioni prese per la sua Fondazione
Taylor e Vance con divertimento ha raccontato alcuni aneddoti della
vita con i Vendicatori. Così senza indugi ed un po’ bruscamente
Robbie cerca di indirizzare la conversazione verso il suoi fine
segreto: - Era veramente un sacco di tempo che non ci trovavamo
assieme! Pensate se adesso arrivasse un’improvvisa emergenza… -
Tuttavia prima di ultimare la frase il cellulare di Dwayne ronza
rumorosamente sulla tavola e il giovane manager si alza e si allontana
per andare a rispondere. Rich sogghignando – Scommetto 5 dollari
che adesso se ne deve andare!- La battuta tuttavia gela gli amici.
Tuttavia al suo ritorno Dwayne ha già addosso il cappotto e si dirige
verso l’uscita scusandosi dell’urgenza.
– Non ti preoccupare, mi hai
appena fatto vincere cinque dollari- esordisce Rich, senza pensarci
su troppo. A queste parole, spazientito dopo essere stato pungolato
tutta sera Dwayne si ferma e si volta con aria di sfida – Rider,
al contrario di qualche fallito di mia conoscenza, io ho dei compiti
più importanti che voltare hamburger! – Rich a sua volta si volta
verso Dwayne ed alzandosi e appoggiando le mani sul tavolo ribatte
– Certo, certo. Dammi pure del fallito! Mi dimentico sempre quale
sia la scala corretta dei valori! Gli affari, combattere tutti i
teppisti di Mahanttan e poi gli amici… scusa, tu non hai dei veri
amici quindi! – Dwayne stringe i pugni, quasi pronto a lanciarsi
contro Rich. Poi però il suo autocontrollo lo frena. Tuttavia in
difesa di Dwayne Namorita scatta all’improvviso e con sguardo cupo
così si rivolge a Rich :– Rider hai proprio una bella faccia tosta
a far la predica a Dwayne! – Rich colpito alla sprovvista quasi
boccheggia, imbarazzato.
Le luci improvvisamente si spengono più voci gridano - Cosa!!!-
o simili esclamazioni, si sente la tensione nell’aria e tutti sono
pronti per difendesi da un nemico invisibile. Ma, contrariamente
alle aspettative, il buio si attenua come illuminato da tante candele.
Firestar è sospesa in mezzo alla sala con affianco Vance, i due
sorrdono agli amici con aria complice.
- Ragazzi – esordisce Firestar
– Io e Vance abbiamo deciso di sposarci a settembre!-
Mentre la coppia ridiscende a terra le luci si accendono grazie
ai poteri telecinetici di Vance.
- Chiedo scusa per questo trucchetto, ma volevamo attirare la vostra
attenzione.- scherza il promesso sposo.
L’imprevista notizia rasserena l’atmosfera tesa e il diverbio precedente
scompare dinanzi alle manifestazioni di gioia e di affetto di tutti
i membri. Nell’ambiente di festa che segue alla notizia Robbie si
avvicina a Vance e gli sussurra: – Grazie per il vostro provvidenziale
intervento!- Sorridendo Vance mette un braccio intorno al collo
di Robbie.
- Gli amici serviranno pure a qualcosa! Comunque noi dobbiamo ringraziare
te per aver organizzato questa cena. Non avremmo mai trovato l’occasione
per riunire tutti i New Warriors. – Robbie a sua volta ride e beffardo
- Già, solo un genio del male come il sottoscritto sarebbe riuscito
ad organizzare una cena così! Comunque perché non me lo avete detto
subito avrei preparato qualcosa per festeggiarvi a dovere! –
- Volevamo farvi una sorpresa! Se te lo avessimo detto che sorpresa
sarebbe stata…?- e Vance scoppia a ridere.
Prima che Robbie possa rispondere
alla frecciata dell’amico il campanello del cancello esterno suona
e così Robbie si avvia verso la sala monitor domandandosi chi possa
essere.
***
Un
altro risveglio in un luogo sconosciuto. - Questa è davvero la giornata
più lunga della mia vita. – Pensa tra sé Rina risvegliandosi, questa
volta, perfettamente cosciente come dopo un improvviso black-out.
Si trova in un enorme stanzone illuminato a giorno da luci al neon.
Strani macchinari crescono, questo le sembra il termine più adatto,
dal pavimento e dalle pareti. Lei è collegata con una specie di
cordone ombelicale di sensori e di strani congegni fissati un po’
su tutto il corpo a varie macchine. Come se nascesse dallo stesso
edificio l’essere che aveva incontrato precedentemente si materializza
a poca distanza da lei.
Già mentre le sue fattezze pseudoumane
si compongono per dargli un corpo le si rivolge divertito – Spero
che la mia umile dimora sia di tuo gradimento, mia principessa!-
Poi le si avvicina, totalmente formato, e le alza il viso con una
delle sue fredde mani artificiali.
– Su, non fare la scontrosa!
Mi sono addirittura preso la briga di cercarti e di preparare tutto
questo per te. Mi merito un po’ di riconoscenza, no?- Il viso artificiale
si rattrista e portandosi le mani dietro la schiena, l’androide
passeggia pigramente per la stanza.
– Forse sono stato sgarbato,
cercherò di rimediare. Mi chiamo Techno! O meglio, è così che amo
essere chiamato. Un tempo, quando ero ancora un uomo di carne ed
ossa, mi chiamavo Paul Norbert Ebersol e sono anche stato conosciuto
come Fixer. Sì, mi vergogno un po’ di quei tristi momenti della
mia precedente esistenza ma infondo ero un uomo ed è umano sbagliare!
Ora io sono tutto quello che vedi. La mia coscienza è suddivisa
in milioni di unità il mio intelletto è oltre l’umana comprensione!
– Techno le si avvicina e l’aiuta ad alzarsi. Il viso fatto di ferro
e silicio si configura in un’espressione meditativa.
– Ma forse tu ti senti spaesata?
Dopotutto è abbastanza comprensibile, dopo un viaggio spazio temporale…
è questo che hai compiuto, mia prode gemma di carbonio! Sarà opportuno
informarti su dove ti trovi.- Techno passa il palmo della mano su
una parete e, al suo passaggio, la parete si dissolve decostruendosi
e lasciando vedere il paesaggio circostante.
- Questa è la mia città. Ogni
centimetro dell’isola di Manhattan è parte integrante di me ogni
piccolo granello di polvere mi è noto. E da questa città io controllo
il mondo. –
– E’ impossibile che tu sia
riuscito a sconfiggere gli eroi della terra!- Sbotta Rina senza
pensarci. Techno si volta a guardarla e, inaspettatamente per una
macchina, scoppia a ridere.
– Scusa, dovevo essere più chiaro
con te. Ci troviamo nel futuro rispetto alla tua linea temporale.
Nel mio passato i cosiddetti “più grandi eroi della terra” sono
morti sconfiggendo un essere quasi onnipotente chiamato Onslaught.
Il fatto più divertente di questa situazione è che grazie al vuoto
lasciato da questi eroi auto-proclamati un gruppo di coloro che
secondo i vecchi standard potevano essere definiti criminali, si
è potuto spacciare per eroi ed insinuarsi insospettato al potere
assoluto! Io, il Barone Zemo ed altri gentiluomini abbiamo manovrato
per anni dietro le quinte spacciandoci per eroi, poi eliminate le
maggiori minacce al nostro potere abbiamo colpito e vinto! Certo
c’è stata qualche resistenza, dopotutto, ma l’abbiamo spazzata via
senza pietà dimostrando la nostra forza superiore. Ed ora l’intero
continente americano è sotto il diretto controllo dei Signori del
Male! – Techno si volta a guardare Rina che lo fissa di rimando
sconvolta.
– Certo, abbiamo fatto grandi
cose con i pochi mezzi che avevamo ma da anni mi arrovello per aumentare
e migliorare i nostri risultati!- Rina nel mentre si è allontanata
dalla breccia sul muro e guardinga cerca di trovare dentro di sé
una tranquillità che le permetta di andarsene dall’incubo che sta
vivendo.
– Ma ho parlato solo di me!
– discorre amabilmente Techno – Parlami un po’ di te! Cosa?-
Rina abbozza un sorriso, è riuscita a controllare i suoi poteri
la testa le gira e conati di vomito la scuotono il processo di
transazione si sta invertendo. D’altro canto Techno le inveisce
contro – Pensi di potertene andare senza il mio permesso? Ho già
attivato delle contromisure che non ti permetteranno di traslare!
Cosa? Non è possibile!! –
Il corpo di Rina si inizia a
dematerializzare e i sensori ad esso collegati cadono a terra, Techno
è infuriato tanto da non controllare il suo corpo artificiale che
si deforma trasformandosi in un ammasso di membra contorte. La sua
voce, tuttavia, tuona all’interno della enorme stanza e, mentre
Rina scompare tra le maglie del tempo, le urla: – Puoi essere riuscita
ad andartene ora, ma io posso richiamarti nuovamente a me e la prossima
volta… - Techno non conclude la minaccia perché Rina scompare totalmente.
***
Dall’ombra esce una figura che applaude in direzione dell’ammasso
di metallo e cavi che era fino a poco tempo prima Techno. Quest’ultimo,
in pochi secondi, si ricompone in forma pseudo-umana e teatralmente
si inchina più volte verso il nuovo arrivato come se avesse appena
concluso un’opera shakespeariana. Il Barone Zemo, ora in piena luce,
smette di applaudire e con voce soddisfatta si rivolge a Techno
– E così hai scoperto una realtà parallela da conquistare! Mi congratulo
con te. – E Techno altrettanto soddisfatto – Ed ora, grazie alla
nostra viaggiatrice, sappiamo anche dov’è collocata precisamente!-
***
I
monitor collegati alle telecamere puntate sui cancelli esterni non
individuano nessuno. Ma, nella silenzio della sala monitor Robbie
sente il suono di qualcuno che bussa alla porta blindata sottostante.
Questi attiva immediatamente la telecamera relativa all’ingresso
in questione e quasi non crede a ciò che le telecamere inquadrano.
-Rina!- bofonchia tra se Robbie.
Questa, stremata, si accascia davanti alla porta. In un attimo Robbie
è da lei e sollevandola delicatamente da terra carpisce solo qualche
parola del suo delirio -…non mi prenderete…-
Continua…
FINE
PRIMO EPISODIO
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