MARVEL KNIGHTS (CAVALIERI MARVEL)
(PARTE TERZA)
Di Carlo Monni
1.
Marc Spector ha sempre pensato di sapersi godere la vita. Cosa ci può essere di più bello che avere tanti soldi, vivere in una villa sullo Stretto di Long Island e svegliarsi ogni giorno con una splendida donna al fianco, la stessa splendida donna, sottolineerei. Oh certo, bisogna darsi da fare per mantenere quel tenore di vita, c’è un’azienda da mandare avanti ed a questo pensa Spector mentre lui e Marlene Alraune sono seduti sul sedile posteriore della sua auto che fila verso i suoi uffici di Wall Street in piena Manhattan. Gli affari della Spectocorp hanno avuto dei cali mentre lui era morto ed a volte lui vorrebbe essere ancora un semplice mercenario senza preoccupazione di abiti eleganti, azioni, ecc…certo, c’era il sangue, il sangue ed i morti, quelli non potrà dimenticarli, non è un tempo da rimpiangere, ma nemmeno da dimenticare, le lezioni più dure vanno sempre ricordate.
Giunto nel
suo ufficio ci trova uno dei suoi consiglieri d’amministrazione
-Novità Bernie?- gli chiede
-Nulla di particolarmente
importante, ma…La News Service Corporation ha acquistato il New York Daily
Express ed il titolo è schizzato alle stelle stamani.-
-La N.S.C.? Mmm non è quel gruppo
australiano che possiede giornali e TV in mezzo mondo?- chiede Marlene, che
della Spectocorp è amministratore Delegato
-Si, per quanto ne so, questa è la
sua prima acquisizione sulla costa orientale. Gli investitori cercano di capire
se è una nuova strategia o un acquisto casuale.-
-Non esistono gli acquisti
casuali, lo sai Bernie.- interviene Marc -Beh vediamo se conviene entrare
nell’affare oppure no.-
Un’altra
giornata di duro lavoro, pensa, ma poi calerà la notte e la notte appartiene al
suo alter ego: Moon Knight.
È
stata conosciuta con molti nomi nella sua vita: Madame Natasha, Natalia
Alianovna Romanova, Vedova Nera ed è stata molte cose: studentessa modello,
spia, supereroina, avventuriera. Molti sono i misteri che riguardano il suo
passato e molti li ignora lei stessa. Avrebbe potuto essere una delle migliori
prime ballerine del suo paese, se l’onnipresente Stato della sua giovinezza non
avesse avuto altri piani per lei, piani che comprendevano la rottura del suo matrimonio
e ridirigere le sue capacità innate verso compiti decisamente più pericolosi.
Divenne una Mata Hari dei tempi moderni e non l’ammettere mai, ma le mancano un
po’ quei giorni, altrimenti non si spiegherebbe perché oggi la donna che negli
Stati Uniti si fa chiamare Natasha Romanoff continua nel suo ruolo di
avventuriera.
Sta
facendo una sessione di allenamento nella sua palestra privata, quando un
rumore attira la sua attenzione. Uno dei sensori posti a protezione del suo
appartamento ha rilevato un arrivo dalla terrazza. Al piano attico, se qualcuno
passa da una finestra, non è un tipo comune ed infatti la telecamera a circuito
chiuso le rivela la figura di Devil. Matt è qui, non capita spesso ultimamente.
Vederlo le causa sempre qualche turbamento. C’era un tempo in cui era convinta
di amarlo come nessun altro nella sua vita, a parte il suo defunto marito
Alexi, ammesso e non concesso che lei sia capace di amare davvero qualcuno.
Pensiero accademico dopotutto, la loro storia era morta da tempo e lei non era
più certa del perché. Sale al piano superiore per accoglierlo ed entra nel
salone in tempo per sentire…
-…. Nuocerebbe alla mia immagine.
Lei è qui?-
-Matt a cosa devo la visita?- gli chiede caricando la
domanda con un tono ironico
-Direi che stai bene Natasha.-
risponde lui con calma –Ho un favore da chiederti..-
Un
favore, certo, che altro? Natasha, con nonchalance, maschera la sua delusione
con una battuta:
-Ed io che speravo che avessi una
proposta più…personale…ahimè, forse sto cominciando a perdere il mio fascino.-
-Nemmeno a sessant’anni mia cara.
Possiamo parlare?
-Seguimi ed intanto, dimmi: cosa
posso fare per te?- chiede
Vede
le labbra di Devil contrarsi prima di rispondere:
-Ho bisogno del tuo aiuto. Oggi
Caesar Cicero deve testimoniare al Grand Jury Federale. Il Maggia ha messo una
taglia sulla sua testa. Il Club del 1400 L’organizzazione d’assassini a
pagamento dello Straniero ha accettato il contratto ed è vitale che Cicero
arrivi vivo al processo, io sarò con lui come avvocato, ma qualcuno deve
proteggere l’esterno.-
-Sempre il solito cavaliere senza
macchia e senza paura eh Matt? Credi davvero che li condanneranno? E poi…Cicero
non è migliore degli altri ed avrà l’immunità, ti sembra giusto?-
-Si…- la sua risposta era scontata
dopotutto -…se servirà a mandare in galera tutti gli altri, è il prezzo da
pagare.-
Lei
lo fissa e quasi è contenta che lui sia cieco e non possa guardare oltre i suoi
occhi verdi e leggervi qualcosa che lei non gradirebbe, forse, che fosse
conosciuto. Sospira ed intanto ha finito di spogliarsi, è consapevole che Matt
sa, comunque, che ora è nuda e d ammette di divertirsi alla situazione:;
-Matt…sei irrecuperabile,
d’accordo lo farò…per te. Ora, scusami, ma vado a farmi una
doccia…naturalmente, se vuoi farmi compagnia…-
L’ultima
provocazione. Natasha sei irrecuperabile, si dice, ma in fondo le piace
comportarsi così e lo sa. Ci sta ancora pensando tre quarti d’ora più tardi,
quando Matt è andato via da molto ormai e lo squillo del telefono rompe la sua
concentrazione.
-Pronto? Oh sei tu Jan, dimmi.
Così i nuovi modelli sono piaciuti? Molto bene, avrai i nuovi disegni la
prossima settimana contaci. No, non so se ho ricevuto il bonifico, a queste
cose ci pensa Ivan sai. Come va con Hank? Oh capisco, beh…ora devo salutarti
cara, mi stanno chiamando.-
Riattacca
il telefono pensierosa. Guarda l’orologio: a quanto apre è ora di muoversi.
-Io vado Ivan.- dice
-Sta attenta a te Zarina.- ribatte
il suo mentore
Natasha
gli accarezza affettuosamente il volto
-Lo faccio sempre vecchio testone
d’un cosacco, lo sai!- e così dicendo esce dalla terrazza appesa al suo cavo.
Lo
so Natasha, ma questo vecchio si preoccuperà sempre di te, specie se Murdock è
coinvolto
2.
Manhattan, uno dei tanti grattacieli che ancora svettano nel quartiere finanziario, sede locale della News Service Corporation. I due uomini sono decisamente diversi: il primo è un gigante dalla zazzera bionda sui 35 anni circa, con l’aria da ex giocatore di basket, cosa che è effettivamente stato ai tempi del liceo e all’Università, prima che un incidente d’auto cambiasse definitivamente i suoi piani per il futuro; l’altro è più basso, ha un’aria più intellettuale, occhiali, capelli corti e baffetti, dimostra non più di 45 anni. Si sono incontrati in ascensore ed entrambi sono rimasti stupiti di scoprire che avevano appuntamento con lo stesso uomo, un uomo che non si fa attendere. Vengono introdotti insieme nell’ampio ufficio e colui che li attendeva si fa avanti per stringere loro la mano:
-Mr. Hamilton, Mr. Hobbs, benvenuti, sedetevi prego.-
I due si
accomodano su comode poltroncine di pelle ed il loro anfitrione si siede dietro
la scrivania.
-Il mio nome è Paul Desmond e sono
il C.O.O.[1]
della N.S.C. di New York, come ben sapete.Vi ho fatto venire qua signori perché
siete due professionisti rispettati nel vostro campo. Se non vi conoscete già,
permettetemi una breve presentazione.
Volge
lo sguardo verso quello alto e riprende:
-Paul Hamilton, giornalista
d’assalto noto per le sue inchieste sul mondo criminale, furono i suoi articoli
sul New York Daily Express a portare alla luce le connessioni criminali del
consigliere comunale Anthony Scarola distruggendo la sua carriera politica,[2]
lo stesso Anthony Scarola, detto per inciso, attualmente in carcere in seguito alla
retata di dieci giorni fa.-
-Storia vecchia.- replica Hamilton
–Ne è passata d’acqua sotto i ponti
-Lo so. Il suo curriculum è
variegato, è stato all’estero, Francia, Russia, Medio Oriente tra gli altri. È
attualmente free lance per varie agenzie e giornali..- Desmond sposta lo
sguardo sull’altro uomo e riprende a parlare:
-Harris Hobbs, giornalista di
punta dell’Amalgamated Press, è stato l’unico cronista sul posto a testimoniare
la prima impresa di Carl “Crusher” Creel, il cosiddetto Uomo Assorbente.-[3]
-Bella roba!- commenta Hobbs –Non
che ci abbia guadagnato molto, in fondo.-
-Così sembra…- continua Desmond
-…in seguito ha lasciato la carta stampata per la TV ed ha avuto non meglio
precisati problemi in seguito alla scomparsa di un cameraman di nome Red
Norvell,[4]
ma tutto fu chiarito. Da un paio d’anni è Produttore Esecutivo del TG della
W.O.S.B. ma non è soddisfatto di come vanno le cose e nel suo campo il posto è
sempre a rischio.-
-Ok ci avete fatto la radiografia,
ma ancora non ho capito che volete da noi.- interviene Hamilton
-È molto semplice: la N.S.C. ha
appena comprato la maggioranza del New York Daily Express. Finora è stato un
giornale di secondo paino, ma è nostra intenzione farne uno dei maggiori
quotidiani della città e della nazione.-
-Vorrei capire dove vuole andare a
parare.- continua Hamilton
-Non è semplice? Abbaino bisogno
di uomini validi per realizzare i nostri progetti, uomini come voi. Vogliamo
che lei, Mr. Hamilton, che conosce così bene il giornale, ne sia il nuovo
direttore e lei Mr. Hobbs, vorremmo che accettasse l’incarico di Editore.-
I
due uomini rimangono senza parole
-Se può servire come incentivo,
v’informo che l’offerta comprende un raddoppio del compenso previsto per
l’incarico.-
-Un bell’incentivo, direi.-
commenta Hobbs –L’idea di tornare alla carta stampata mi intriga. Credo abbiate
trovato il vostro uomo, a meno che non vogliate costringermi a fare cose che
non approverei.-
-Avrete la più ampia autonomia
possibile, compatibilmente con gli interessi del nostro gruppo s’intende. Non
vogliamo semplici esecutori d’ordini, ma gente che sa pensare e decidere da
sola.-
-Se non mi piace quel che volete
farmi fare posso sempre dare le dimissioni.- aggiunge Paul Hamilton –Affare
fatto Mr. Desmond. Quando devo cominciare?-
-Avete già cominciato, la mia
segretaria ci porterà i contratti e dopo che me li avrete restituiti firmati,
dovrete solo andare ad occupare la vostra poltrona. Lieto di avervi a bordo,
signori.-
A
Las Vegas, in un ufficio super accessoriato un uomo ha seguito, l’intera
conversazione da un monitor a circuito chiuso. Sorride soddisfatto, tutto va
come previsto. Le innovazioni dell’era moderna sono proprio quel che ci vuole
per uno come lui, gelosissimo della sua privacy. Solo lui ed un gruppo
ristretto di fidatissime persone sanno che al vertice della piramide di società
che possiedono la N.S.C., società registrata in Australia, c’è lui. La
segretezza, specie per ciò che riguarda la segretezza su di lui, è la sua
ossessione. Ha passato anni a costruire la leggenda di Harold Howard, il
miliardario recluso di cui non esistono fotografie od immagini di qualsiasi
tipo. Ha fatto sparire anche quelle degli annuari scolastici. Solo coloro che
l’hanno visto di persona sanno che faccia abbia e di quelli, ormai ne rimangono
quanti? Probabilmente tre. Due sono fidatissimi e la terza….beh con un po’ di
fortuna non sarà mai un problema per lui. Il suo vantaggio è di essere
praticamente invisibile. Per i più, lui è solo un miliardario eccentrico con la
mania della sicurezza e questo gli va più che bene. Non gli interessa
l’esteriorità del potere, ma solo il suo esercizio effettivo.
Preme
il pulsante di una linea riservatissima, il messaggio passa attraverso una
serie infinita di deviazioni, finché….
-Buongiorno Pensatore, ha completato
la ricerca che le avevo chiesto?
Il
volto del Pensatore Pazzo appare su uno schermo, il supercriminale non può
vedere il volto di chi lo chiama
-Ah è lei Howard, si ho inserito i
dati sulle persone che erano nella lista che mi ha dato ed ho ottenuto una
lista delle compatibilità con i supereroi che cercavamo. Naturalmente lei sa
che tutto dipende dall’accuratezza delle informazioni fornite ai miei
computers.-
-Naturalmente. Il solito onorario
sarà versato sul suo conto cifrato, come sempre.-
Spento il collegamento Howard
visiona la lista, in rigoroso ordine alfabetico
Brown Hobie: 98,98% Prowler
Murdock Matthew M. 97% Devil,
Rand Daniel W. 99, 64% Iron Fist
Rhodes James R. 98% War Machine
Spector Marcus A. 95% Moon Knight
Stark Anthony E. 98,96% Iron Man
Taylor Dwayne 88, 54% Night Trasher
Molto bene
davvero, ora deve archiviare queste informazioni per riprenderle se mai
decidesse di usarle. Non lo farà certo per un banale ricatto, non ama essere
così ovvio, ma la conoscenza è potere ed un giorno potrebbe aver bisogno di
quelle informazioni. Curioso come questi supereroi pensino di tenere davvero
segreta la loro identità, se uno volesse i mezzi per scoprirla non
mancherebbero. Oh beh, non è cosa che lo interessi, ora deve pensare al suo
prossimo passo..
Avrebbe potuto inserirsi nel mondo dei Media
di New York dalla porta principale, ma così è più divertente: comprare un
piccolo giornale in crisi e farne un gigante fra i giganti, è la sfida ad
eccitarlo, ogni sfida.
La Vedova
Nera è sul tetto del palazzo di fronte a quello della Corte Federale e tiene
d’occhio la situazione.Il suo istinto le dice guai in vista e, come al solito,
non sbaglia. Il suo occhio attento ha colto un furgone in arrivo da ovest, si è
fermato lontano dal cordone di poliziotti ed agenti federali, ma c’è qualcosa
di strano. Un momento, e divise che indossano…gli uomini dello Straniero si
preparano ad agire.Quello è una specie di bazooka o lanciarazzi. Deve
intervenire a fermarli, ora. Mentre formula questi pensieri, Natasha sta già
saltando giù dal tetto in cui si trova, ma, per quanto sia veloce, il colpo
viene sparato contemporaneamente al suo atterraggio con un calcio al mento
dello sparatore. In seguito, Natasha si chiederà se è stato il suo intervento a
deviare il razzo ed a contenere gli effetti dell’esplosione o se era tutto
previsto. Ora sa solo che deve abbattere questi tizi e raggiungere il palazzo
della Corte prima che il secondo commando, apparso all’improvviso, possa
farcela contro Matt. Un momento: ha visto bene? Quello è il Punitore? Beh Matt
non sarà così contento della sua presenza. Evita un colpo di uno dei suoi
avversari e se ne sbarazza rapidamente, poi comincia a correre.
Marc
Spector e Marlene Alraune stanno facendo una pausa dal normale lavoro. La radio
parla delle elezioni in corso: Bloomberg in rimonta e testa a testa tra Tower e
Ferrari, poi, all’improvviso:
<<Notizia arrivata in questo momento. Una bomba è esplosa dinanzi alla Corte Federale, Misteriosi uomini in tuta verde hanno dato l’assalto all’edificio e stanno combattendo con Devil…>>
Spector si morde il labbro:
-Marlene, io…-
-Si, capisco.- risponde lei –Fa
quello che devi fare.-
Marc
la bacia rapidamente e comincia a correre. Marlene pensa alle difficoltà di
essere innamorata di un supereroe. In fondo l’ho voluto io, pensa, e
scrolla le spalle tornando con calma verso la sede della Spectocorp
Nel
frattempo Marc ha preso l’ascensore che porta verso il tetto e sta facendo una
chiamata dal suo cellulare.
-Frenchie sono io. Ti aspetto sul
tetto del mio palazzo in tenuta da combattimento.-
Non
passa molto tempo e un Moon Knight ben equipaggiato salta dal tetto e si
aggrappa alla scaletta calata dal suo Moon Glider pilotato dal suo fido amico
Jean Paul Duchamp, detto Frenchie, poi il velivolo punta verso la corte
federale.
Intorno
al palazzo c’è solo caos e confusione quando il Moon Glider vi arriva.
-Vuoi davvero ficcarti laggiù, mon
ami?- gli chiede Frenchie
-Ho scelta?-ribatte Moon Knight
–Attento agli elicotteri della Polizia Frenchie, io vado.-
Mentre
il suo mantello lo aiuta a planare, Moon Knight vede Devil che combatte contro
dei tizi in verde, che riconosce come gli uomini dello Straniero, uno che
sembra il Punitore che esce da un vicolo armato sino ai denti e Caesar Cicero
che tenta di filarsela. Atterra e, con un’agile capriola, gli si para davanti
fermandolo.
-Dove vuoi andare Big C.?-
-Uh io…-
-Lo prendo in consegna io.-
interviene un tizio con il distintivo da U.S. Marshal –Vieni Big C., noi ce la
filiamo da questo casino.-
Moon
Knight non se ne occupa più di tanto, ci sono altre cose che richiedono la sua
immediata attenzione Lancia i suoi dardi a mezzaluna ed uno di essi disarma un
tizio che stava prendendo di mira il Punitore che, senza mutare espressione, si
allontana.
Adesso
sono in tre e gli uomini del Club dei 1400 sono, alfine, sgominati.
-È fatta!- esclama Moon Knight
–Quella gente ti voleva proprio morto Devil!-
-Svantaggi dell’avere qualcuno che
ti mette una taglia sulla testa.- ribatte lui –Sembra che Cicero sia stato portato
al sicuro.-
-Ho visto uno dei federali
sbatterlo dentro un’auto, non so dove lo portasse, però.-
-Al Grand Jury delle Contea, è
l’ultimo testimone anche lì.- risponde Devil.poi un pensiero lo colpisce –Dov’è
il Punitore?-
-L’ho visto sparire poco dopo il
mio arrivo.- risponde Moon Knight
-Non mi piace.- commenta Devil
–Era venuto qui perché aveva qualcosa in mente, voleva far fuori i capi ed ora
deve essere fermato.-
-Perché?- interviene Moon Knight
–Che male farebbe se li uccidesse tutti? Di certo si meritano tutto quello che
può capitar loro.-
-E chi siamo noi per deciderlo?
Chi ci ha nominati giudice e giuria? Il sistema può avere le sue storture, ma
nessuno ha il diritto di farsi giustizia da se. Se ci riproverà lo fermerò, e,
se proprio dovrò, lo farò da solo! Ora scusatemi, ma devo seguire Cicero al
Tribunale di Contea.-
-Vengo con te!- esclama la Vedova
Moon
Knight scrolla le spalle
-Tanto vale che venga anch’io.-
aggiunge
3.
Nel suo ufficio il Procuratore
Distrettuale della Contea di New York Blake Tower osserva alla TV l’alternarsi
dei sondaggi ed exit polls sulle elezioni in corso. Sperava che la faccenda
dell’incriminazione avrebbe giovato alle sue possibilità di successo, ma non ha
avuto la fortuna sperata. C’è un vero testa a testa, beh, non è troppo tardi
per ritornare alla professione privata, dopotutto. Il suo telefono diretto
squilla, Tower risponde…è Bill Hao il suo Vice esecutivo che segue i lavori del
Grand Jury di Contea:
-Novita, Bill?- chiede
-Cicero è appena arrivato dal Grand
Jury federale, la sua testimonianza sta per iniziare, vuol essere presente?-
-Arrivo subito, grazie!- riappende
il microfono e si alza
Se
dobbiamo andarcene, andiamocene alla grande, pensa.
Moon
Knight osserva il Tribunale accucciato sulla testa di uno di tanti gargoyles
che adornano i vecchi palazzi newyorkesi. Il sole comincia a tramontare ed i
suoi riflessi rossastri creano strani giochi di luce sul suo costume bianco
<<Marc, sono
Frenchie>> la voce gli arriva forte e chiara attraverso l’auricolare
-Cosa c’è amico?-
<<Ho appena sentito la
radio, il Punitore ha assalito il furgone che trasportava i fratelli Gnucci e
li ha fatti bruciare vivi.>>
Moon
Knight rabbrividisce, non può dire di sentirsi rammaricato se criminali
spietati come gli Gnucci se ne vanno all’altro mondo, ma deve esserci un
limite. Lui ha smesso di usare le armi da tanto tempo ormai. Se il Punitore
dovesse rifarsi vivo non gli permetterà eccessi simili.
La
Vedova Nera staziona nel corridoio del Tribunale, consapevole degli sguardi altrui.
Certo, quelli maschili sono chiaramente d’ammirazione, ma non c’è solo questo.
Si respira nervosismo. Gli uomini dello Straniero non mollano facilmente la
loro preda, ci saranno altri guai, se lo sente. Vede Matt Murdock che fissa
silenzioso la porta dell’aula del Grand Jury, i suoi supersensi gli permettono
di seguire parola per parola la testimonianza di Cicero. È nervoso anche lui,
lo capisce da come fa roteare il bastone..l’aria è carica di tensione e…un
momento…quel poliziotto di guardia alla porta ha qualcosa di strano, cosa sta
facendo? Natasha fa un passo in avanti ed improvvisamente il suo mondo si
riempie di luce. È cieca, cerca di capire cosa accade, ma qualcosa la colpisce
prima che possa sentirla. Il rumore le dice che la porta dell’aula del Grand
Jury si è aperta. Matt, pensa, che sta facendo Matt?
Come
suol dirsi: non puoi accecare un cieco, Matt Murdock è appena disorientato dal
flash, ma i suoi sensi colgono il “poliziotto” che spalanca la porta dell’aula
del Grand Jury ed istintivamente avanza per fermarlo. Viene colpito da una
gomitata che lo sbatte a terra, poi il “poliziotto” entra nell’aula estraendo
la pistola.
L’U.S.
Marshal Sam Gerard estrae la sua Beretta e spara contro l’intruso… mancandolo.
Com’è possibile, lui è un tiratore eccellente, non poteva sbagliare un
bersaglio simile. Qualcuno gli batte sulla spalla.si gira e vede…il suo
avversario, ma come fa ad essere lì? Un pugno lo sbatte a terra, poi l’uomo
vestito da poliziotto alza la pistola e dice freddamente:
-Addio Cicero!-
Big
C. sbianca balbettado:
T…tu?-
-Se vuoi un lavoro fatto bene,
devi farlo da solo, no?-
Prima
che possa premere il grilletto, una mezzaluna d’argento lo colpisce al polso e
lo disarma, trucco vecchio, ma sempre efficace.
-Non so chi sei amico...- esclama
Moon Knight -…ma non ti permetterò di uccidere nessuno.-
Ah, il famoso Moon Knight, che
piacere incontrarti faccia a faccia.- esclama l’altro –Dovrai far di meglio, se
vorrai fermarmi.-
Mentre
dice così, estrae un affilato pugnale dalla cintura. Moon Knight gli si lancia
contro e lo manca clamorosamente, finendo sul pavimento.
-Peccato amico...- lo irride
l’uomo -…dovrai far di meglio se vuoi prendermi.-
Lo
colpisce con un calcio. Moon Knight si rialza e cerca di colpirlo, ma accora
una volta il suo avversario non è dove si trovava un attimo prima e lui riceve
un altro pugno. La Vedova Nera entra in tempo per vedere Moon Knight colpire
l’aria, si getta sul suo avversario, ma questi, con agilità insospettabile per
uno corpulento quale appare, si sbarazza di lei facendola volare sopra la sua
testa. Natasha atterra sui piedi come un gatto e gli spara un morso di
Vedova….che colpisce Moon Knight. Ma che sta succedendo? Si chiede la Vedova
perplessa.
Matt
Murdock è tornato a rivestire i panni di Devil Ha fatto più in fretta che ha
potuto ed ora ai suoi sensi si presenta una strana scena: Moon Knight a terra e
Natasha colpita da quello che sembrerebbe un poliziotto calvo e grassottello.
Sembrerebbe, se i suoi sensi non gli dicessero che il battito cardiaco è in
realtà appartenente ad un uomo più snello. È abituato alla gente che maschera
il suo stesso essere, gli importa solo che quest’assassino dev’essere fermato.
Si rende conto che si è girato a guardarlo, ma non ci bada e gli salta addosso,
trascinandolo a terra. Il battito cardiaco dell’uomo ha fatto un balzo, è
rimasto sorpreso di essere stato colpito, come se si aspettasse altrimenti.
Devil non ci bada e lo colpisce un’altra volta. Il suo avversario si sbarazza
di lui come aveva fatto con la Vedova Nera. Esperto d’arti marziali? Tanto
peggio, pensa Devil, io sono stato addestrato da uno che anche i ninja
temevano. Percepisce Natasha muoversi accanto a lui, immagina che sia pronta a
colpire il comune nemico, ma, un momento, la direzione del colpo….Se non
l’avesse avvertito in tempo, il morso della Vedova l’avrebbe steso, ma anche
preso di striscio, si sente un po’ stordito, sente anche che Moon Knight si sta
rialzando.
Marc
Spector è confuso, ricorda che la Vedova Nera l’ha colpito, ma non capisce perché.
Quel tipo, chiunque sia (e lui comincia ad avere dei sospetti) sta battendosi
con la Vedova Nera e Devil e la Vedova sta colpendo l’aria. Quest’uomo è,
forse, superveloce, o c’è qualcos’altro, non importa, deve provare a bloccarlo,
non gli permetterà di uccidere nessuno
Nel
Quartier Generale di Connie Ferrari l’attesa è febbrile, mancano ancora ore
alla conclusione delle elezioni e dai sondaggi ancora non salta fuori un sicuro
vincitore. Betty Brant del Daily Bugle ha cercato di parlare col candidato, ma
la giovane avvocatessa è rinchiusa nel suo ufficio e non vuol parlare con
nessuno. Seduta davanti alla TV segue le cronache elettorali ed aspetta.
L’uomo sente il
movimento di Moon Knight, si volta verso di lui e l’eroe sbaglia il salto. In
quel momento la Vedova Nera riesce a colpirlo, ma ancora una volta l’avversario
si rialza. Devil comincia a capire, se
non sbaglia possono batterlo. Ha capito chi è e l’Uomo Ragno gli ha spiegato il
suo segreto. Ora l’uomo si volta verso di lui, Devil avverte distintamente
l’odore del cerone e del resto del materiale da trucco
-Puoi toglierti la maschera, so
chi sei!- gli dice
-Davvero Devil?- ribatte l’altro
–Interessante. Qualcuno mi paga un milione di dollari per la tua testa, avrei
dovuto chiedere Il doppio, vista la fatica, non credi?-
-Non sarebbe bastato!-
-Vedremo!-
L’uomo
sorride i suoi occhi vagano dall’uno all’altro dei suoi avversari pronto a
colpire. Devil apre la bocca per avvertire i suoi compagni del potere del
nemico, quando avverte un battito familiare in aula. Istintivamente si volta
verso il nuovo arrivato, verso una voce che dice:
-Non fare una mossa Straniero!-
-Ah, il Punitore, mancavi solo
tu!- esclama l’altro –Non pensavo che saresti tornato indietro dopo quello che
hai combinato agli Gnucci.-
-Io non lascio mai un lavoro a
metà e sapevo che nemmeno tu lo fai.- ribatte il Punitore
-Ben detto!- risponde lo Straniero
e con un gesto plateale si toglie la maschera mostrando un volto quasi identico
a quello del Dean Martin dei tempi d’oro. I suoi sguardi incrociano quelli dei
presenti
-hai commesso un errore Punitore,
dovevi sparare senza rivelarti!-
-Parli del tuo trucchetti,
l’ipnosi istantanea che ti fa vedere dove non sei? Lo conosco e ti ho
inquadrato mentre mi voltavi la schiena. I miei occhi sono chiusi, ma il mio
mirino t’inquadra e non sarai mai abbastanza veloce per evitare questa
pallottola credimi.-
-Dici? Beh, potrebbe essere
interessante provarci no? Cos’è la vita senza un po’ di rischio?- Si tocca il
petto e…un fischio acutissimo si diffonde nell’aria sino a sfumare in
ultrasuoni una vibrazione di pochi secondi, ma tutti cadono a terra, per
rialzarsi con un gran mal di testa. Pochi istanti, forse, ma sufficienti perché
lo Straniero scompaia letteralmente lasciando solo il suo travestimento sul
terreno
-Sparito!- dice la Vedova Nera
mentre il suo mal di testa sta scomparendo –Non voglio neanche sapere come ha
fatto.-
-Gli abbiamo impedito di uccidere
Cicero, almeno.- commenta Moon Knight
Devil
non li ascolta, si avvicina al Punitore, anche lui in piedi
-Hai ucciso tre uomini in un modo
brutale.-
-Non erano uomini, erano feccia.-
-Non meritavano di morire così,
nessuno lo merita e tu pagherai per questo.-
-Vuoi catturarmi?-
-Cerca di resistere e vedrai.-
Il
Punitore rimane impassibile ed alza le mani
-Mi appellerò alla tua giustzia,
allora.- dice.
Si
lascia portar via, mentre la Vedova Nera si avvicina a Devil.
-Tutto bene, Matt?- gli sussurra
-Ho solo un mal di testa gigante a
causa di quegli ultrasuoni, per il mio superudito sono stati micidiali. Starò
bene, vedrai…ora devo tornare ad essere Matt Murdock.-
-Ti accompagno, non puoi fare da
sol e non discutere!-
Escono
con Devil che si lascia sostenere da Natasha.
Ed
io? Pensa Moon Knight, beh meglio che pensi alla mia di donna.
Devil
e la Vedova Nera sono appena usciti nel corridoio che sentono gente concitata
-Che succede?- chiede Natasha
-Il Punitore ha abbattuto i due
poliziotti che lo stavano portando in camera di sicurezza ed è fuggito.-
risponde un inserviente del Tribunale
A volte si vince, a volte si perde, pensa Devil, ma il confronto col Punitore è solo rimandato.
EPILOGO
La sera cala su New York ed i protagonisti del nostro piccolo dramma vivono ciascuno a suo modo la fine della giornata
Il Grand Jury cittadino si unisce a quello federale ed emette il suo verdetto: incriminazione per decine di imputazioni che vanno dall’omicidio, all’estorsione, lo sfruttamento della prostituzione, lo spaccio di droga. Ora bisogna preparare il processo.
Matt Murdock ha scelto una serata a cena con Deborah Harris. Non le parlerà dei guai che ha passato come Devil, identità di cui lei non è al corrente, non vuole nemmeno pensare a Devil almeno sino a domani.
Marc Spector e Marlene Alraune hanno già cenato e, prima che lui esca di pattuglia nei panni di Moon Knight, hanno intenzione di scoprire quanto tempo è necessario a lui per sfilare il negligé di lei.
La Vedova Nera è sola e la cosa non le piace. Rivedere Matt le fa sempre un brutto effetto. Con indosso la sua vestaglia di sete esce sul terrazzo sfidando l’aria di novembre, lascia che il vento le passi tra i capelli rossi. È una donna libera, è quello che ha sempre voluto allora perché quel velo di malinconia? Rientra in camera dal letto e si chiede se vale la pena di andare a dormire o cercare altri modi per passare la notte.
Il Punitore sa come passare la notte, c’è tanta gente interessante in giro dopo il calar del sole…
A mezzanotte arrivano i primi risultati ufficiali: Michael Bloomberg è il nuovo Sindaco e Constance Ferrari ha vinto le elezioni a Procuratore Distrettuale con uno striminzito 51,46%, ma è pur sempre una vittoria e questo conta
Domani sarà, come dice la battuta, un altro giorno.
Spero che questa trilogia vi sia
piaciuta.
S’impone una spiegazione su un personaggio di
cui si parla in quest’episodio: Harold Howard
Creato da
Gary Friedrich in Captain America #146/148 (Capitan America, Corno, #58/60), in
realtà non è mai apparso. È citato come mulltimiliardario (in dollari), che
vive come un recluso in cima ad un albergo di sua proprietà e che è rapito da
Kingpin che ne prende il posto. In realtà non si vede mai. Harold Howard era
chiaramente ispirato a Howard Hughes, eccentrico che visse i suoi ultimi anni
davvero come un recluso.
Mi
attirava l’idea dell’uomo potente di cui nessuno conosce il volto ed ho
cominciato a ricamarci sopra. La mia idea è di usarlo come forza occulta dietro
molti eventi, Non sarà esattamente un criminale, ma per raggiungere i suoi
obiettivi non esiterà ad agire senza scrupoli. Lo vedremo abbastanza spesso in
questa serie anche per motivi che scoprirete pian piano e che potrebbero
stupirvi, ma dati i suoi molteplici interessi, è libero per apparizioni in
tutte le serie interessate.
Nel frattempo,
vi ricordo che nel prossimo episodio la Vedova Nera verrà rapita e portata in
una segretissima base in Cina per confrontarsi ancora una volta con i fantasmi
del suo passato. Occorrerà un’insolita alleanza tra MI6, C.I.A. S.H.I.E.L.D. ed
un peculiare agente segreto Cinese per ritrovarla…ah ho detto che ci sarà anche
Shang Chi?
Alla
prossima gente.