(CAVALIERI MARVEL)

 

N° 18

 

ORIENTE ROSSO SANGUE

 

(PARTE TERZA)

 

 

ILNUMERO DELLA BESTIA

 

 

Di Carlo Monni

 

 

1.

 

 

            Macao, ex colonia portoghese, di recente restituita alla sovranità cinese, gode di particolari privilegi per quanto riguarda autogoverno ed economia. In questa ridente isola stanno per verificarsi eventi che influenzeranno il destino stesso del mondo e le cui radici affondano nel lontano passato.

            Moltissimo tempo fa, quando la Cina era ancora chiamata Khitai, prima del grande cataclisma che rimodellò il mondo, nelle cime di quella che sarebbe stata nota come la catena dell’Hymalaia c’era un drago. Niente di strano, direte voi, La Cina è piena di leggende sui draghi. Vero, ma Shou Lao era un drago diverso dagli altri, il suo cuore pulsante era una fonte di potere sia spirituale, che materiale, ma solo pochi eletti potevano sperare di sopravvivere ai numerosi pericoli e giungere alla tana del drago e di quei pochi, ancora meno avevano la speranza di arrivare ad immergersi nel fuoco vivo del Cuore del Drago. Per millenni molti tra i più prodi guerrieri ci provarono, ma nessuno riuscì. Il Cuore del Drago è ancora lì, in attesa.

 

             Non è la prima volta che Elektra viene a Macao. Ha girato molto da quando, poco più che ventenne, lasciò gli Stati Uniti dopo la morte del padre, l’AmbascIatore Greco, e decise di abbracciare l’arte dei Ninja. Era convinta che la sua vita spirituale fosse finita, che il suo cuore fosse morto. Era diventata solo una dispensatrice di morte, una killer a pagamento. Fu rivedere il suo primo amore: Matt Murdock, divenuto l’eroe chiamato Devil, a mostrarle che c’era speranza per lei, e fu proprio lui a credere così tanto nella sua possibilità di redenzione, da richiamarla dal mondo dei morti e donarle una nuova vita libera dalle colpe del passato.[1] Non è durata, purtroppo. Elektra ha dovuto sacrificare la sua innocenza e riprendere la sua vecchia vita ed ora eccola a Macao, sulle tracce di un uomo che deve eliminare. Il finanziere cinese Wang Ton Yen è un uomo coinvolto in molti affari sporchi: procura bambini ad un misterioso personaggio che vive in Manciuria; ha un accordo con un altro misterioso personaggio e, contemporaneamente, è l’ignara pedina della setta di killer ninja nota come la Mano per riportare sulla Terra un mostruoso e praticamente onnipotente demone noto come la Bestia del Caos. Di questi ultimi particolari, Elektra è stata messa da poco al corrente. Se ne avesse il tempo si chiederebbe se è stato solo un capriccio del caso che l’ha portata qui in compagnia dell’ex agente dello S.H.I.EL.D., più cyborg che uomo ormai, John Garrett, l’uomo in compagnia del quale impedì il precedente tentativo di avvento della Bestia[2] o se qualche oscuro tessitore non stia tirando i fili della loro esistenza in un invisibile teatro dei burattini. Quanto l’uomo che l’ha ingaggiata, il potente finanziere Harold Howard, sa di questa storia, ignota al grande pubblico? E, soprattutto, qual è il suo interesse in tutto questo?

            Queste domande non interessano Elektra ora, è concentrata sul suo bersaglio, troppo concentrata o, altrimenti percepirebbe il pericolo che la sovrasta, ma, se così fosse, il nostro racconto prenderebbe una piega diversa e così non è. Mentre lei e Garrett lasciano l’aeroporto, la guerriera ninja non si accorge della presenza dell’unico membro della Mano che veramente avrebbe ragione di temere: l’implacabile Kirigi. Sopravvissuto a diciassette proiettili ed ad una caduta da venti piani d’altezza, il guerriero immortale è deciso a portare a termine la sua missione a qualunque costo: ucciderà Elektra.

 

            A New York, nell’attico che è l’abitazione della Contessa Valentina Allegro De La Fontaine, Vice Direttore Esecutivo dello S.H.I.E.L.D., Paul Hamilton, il combattivo direttore del New York Express, sta dando una scorsa al dossier Su Harold Howard consegnatogli dalla sua ospite. A quanto pare, il suo datore di lavoro ha le mani in pasta praticamente in tutte le attività economiche immaginabili ed è ricchissimo quasi oltre ogni immaginazione. Il dossier è costellato di omissis, ma dice abbastanza. Dovrà dedicargli tutta l’attenzione possibile

-Sono delusa.- dice una voce dietro di lui, mentre una mano gli sfiora la spalla. La Contessa è rientrata nella stanza, con indosso solo una corta vestaglia -Mi allontano un attimo per mettermi più comoda e sono subito trascurata per aridi documenti.-

            Paul appoggia i dossier sul tavolino accanto alla poltrona

-Nessun uomo sano di mente ti trascurerebbe per delle carte, contessa.- replica

-Voi giornalisti siete dei bugiardi professionisti.- dice lei –Alcuni, almeno, sono…simpatici. Perché t’interessa tanto la vita del tuo datore di lavoro?-

-Me lo chiede la donna od il Vice Direttore dello S.H.I.E.LD.?-

-Cambierebbe la risposta?-

-Non credo. Nemmeno io so cosa cerco… chiamalo istinto di giornalista.-

-Posso contare che ricambierai il favore che ti ho fatto, quando te lo chiederò?-

-Come posso dirti di no, Contessa? Se non contrasta con la mia etica di giornalista.-

-Credevo che etica e giornalista fossero due termini che non vanno d’accordo.-

-Ti confondi con i politici.-

            Val ride e si sporge verso il giornalista che si ritrova ad ammirare il generoso decolleté della donna

-Ben detto, Paul.- dice lei –Ora che ne dici di abbandonare le chiacchiere e dedicarci a qualcosa di più divertente?- e così dicendo lascia aprire la vestaglia. Paul non può fare a meno di sorridere, ci sono cose per cui vale la pena vivere, pensa

 

            In quella stessa New York, l’uomo di nome Arthur Stacy rientra nella sua casa. È in momenti come questi che gli manca sua moglie, qualcuno con cui parlare e consigliarsi. Pensa a sua figlia Jill, ora è lontana, studia in California e non tornerà a New York tanto presto. Questa città ha brutti ricordi per tutti loro. Arthur ci ha perso un fratello,[3] una nipote[4] ed, infine, suo figlio Paul.[5] Ora rieccolo in questa città per assumere l’incarico di Commissario di Polizia. Prende in mano una fotografia che lo ritrae insieme al fratello. George, pensa, tu eri l’uomo adatto, eri nato per occupare quel posto e, chissà, forse alla fine, qualcuno avrebbe aperto gli occhi e se ne sarebbe accorto, se solo tu non fossi morto proprio come avresti voluto: dando la tua vita per salvare quella di un altro. Non so se sarò all’altezza, ma ci proverò per te George, per te e per Gwen.

 

 

2.

 

 

            La luna illumina anche i Caraibi e la figura di un uomo che non riesce a dormire. Il nome con cui è registrato nel suo albergo è Patrick Dean, ma quello con cui i suoi nemici lo conoscono e lo temono è Paladin. Apparentemente sembra che stia solo passeggiando sulla spiaggia di questo paradiso per turisti, nonché paradiso fiscale e ritiro per latitanti di lusso, chiamato Isla Suerte, in realtà anche questa passeggiata fa parte della sua missione. È qui per catturare un uomo di nome Bolivar South, un agente americano corrotto, che ha svenduto al governo fascista di Delvadia i nomi e gli indirizzi dei fuoriusciti (In quanto oppositori del regime di quella nazione) delvadiani negli U.S.A. Un lavoro del genere Paladin lo farebbe anche gratis, ma un serio professionista va pagato per quel che vale. Se fosse un diverso tipo d’uomo, risolverebbe facilmente la questione piantando una pallottola nel cervello di Mr. South, ma lui non è un killer e uccide solo se costretto. No, rapirà Mr. South e lo riporterà sul suolo americano e lì, lascerà che siano i ragazzi dello Zio Sam a presentargli il conto delle sue malefatte. Il che, tra l’altro, significa che deve trovare il sistema di superare le sue guardie del corpo: dei tipi tosti che si fanno chiamare la Squadra della Morte, un bel nome a cui, si dice, corrispondono anche i fatti. Beh, un modo si trova sempre

-Mr. Patrick Dean?- dice la voce di un uomo che esce da dietro una palma

-E se lo fossi?- ribatte Paladin

-Allora sarei l’uomo che sta aspettando, Mr. Dean, il suo “contatto”.- l’uomo si fa avanti rivelando il suo voto alla luce della luna. –Il mio nome è Mason, Rick Mason.-

-Ho sentito parlare di lei…di te.- risponde Paladin tendendogli la mano –A quanto pare sei il figlio del…-

-Infatti.- taglia corto Mason -Spero che insieme potremo risolvere alcuni problemi comuni.-

            Non chiedo di meglio, pensa Paladin.

 

            Clive Reston ha detto che la donna che troveremo qui è la stessa Shareen che incontrai alcuni anni fa durante l’affare del Drago d’oro,[6] quella stessa che sosteneva di essere prima la sorella e poi l’amante di Cho Lee, colui, che, a sua volta, sosteneva di essere il Ladro Ombra. Tutti loro si rivelarono bugiardi, alla fine, ma fino a che punto? Non spero di riuscire a scoprirlo oggi, ma forse mi avvicinerò almeno alla verità

-Non pensavo che apprezzassi certi spettacoli Shang Chi.- mi dice Leiko Wu. Dovrebbe essere la  mia donna, ma le sue affermazioni di indipendenza la portano spesso a comportarsi come se negasse questo fatto.

-Lascia stare il cinesino, Leiko….- interviene Clive Reston  -… dopotutto siamo qui per un motivo chiaro. Trovare risposte su quel misterioso Ladro Ombra e sul perché ce l’ha con noi.-

            Reston è, forse, troppo ottimista, ma io non sono affatto convinto che troveremo altre risposte, è più facile che avremo solo nuove domande.

            Le luci illuminano il palco e lo spettacolo inizia. La donna che entra è senza dubbio la stessa Shareen che ho conosciuto. È vestita solo con il minimio indispensabile a coprirla nelle zone strategiche, poi comincia a danzare Una danza sensuale che fa tacere i presenti e li tiene col fiato mozzato per un po’.

            Ancora oggi non so perché gli spettatori si emozionino così facilmente per questi spettacoli, il cui unico scopo è solo solleticare gli istinti maschili. Non che io sia insensibile a certi stimoli, ma ho sempre trovato degradante questa mercificazione di qualcosa di innato nell’uomo e nella donna, qualcosa che dovrebbe essere spontaneo e naturale

            Lo spettacolo finisce con Shareen che si toglie anche l’ultimo ostacolo alla sua nudità. L’indumento vola e finisce tra le mani di Clive Reston

-Ma guarda un pò.- commenta l’inglese –Non credete che sia il caso di restituirle alla proprietaria?-

            Leiko storce la bocca, ma, ovviamente, non c’è altra scelta, che fare come dice Reston. Sospetto che lui si diverta in questa situazione. Mentre percorriamo il corridoio sino al camerino di Shareen, non posso fare a meno di pensare a Shen Kuei, il Gatto. È scomparso subito dopo il nostro incontro con il Ladro Ombra la sera prima, ma ho il sospetto, o almeno spero, che non sia troppo lontano, anche se, per motivi suoi, preferisce restare nell’ombra.Se non dovesse tornare, sarò costretto a cercarlo alla fine di questa storia. Clive bussa e, subito, siamo ammessi nel camerino

            Shareen è seduta ad un tavolino con specchiera e si sta pettinando vestita solo di una corta vestaglietta semitrasparente che lascia poco spazio all’immaginazione

-Benvenuto Mr. Reston.-  dice alla nostra entrata –Shang Chi, è un piacere rivederti.-

-Mi conosce miss? Sono lusingato.- replica Reston, flemmatico come sempre

-Certo che la conosco, la sua fama la precede Mr. Reston, come quella della sua amica Leiko Wu.- risponde Shareen –Io e Shang Chi conosciamo da tempo invece.-

-Sono venuto a restituirle queste.- continua Reston, porgendole l’indumento in questione. Shareen sorride ammiccante

-Grazie, lei è un vero gentiluomo, Mr. Reston. Ora veniamo al dunque. So perché siete qui e vi dico subito che non troverete qui il Ladro Ombra, piuttosto sarà lui a trovare voi…quando vorrà.-

-Tu che ne sai di lui Shareen?- le chiedo

-Io? Niente Shang Chi. A parte che sono in moto forze importanti e che qualcosa di molto grosso sta per accadere, per cui era essenziale che certe persone fossero qui in un certo giorno.-

-Perché?- chiede Leiko spazientita

.-Non chiedetelo a me, io dovevo solo fare da messaggera. Quanto accadrà d’ora in poi, non dipende da me … o da voi.-

-Non ci capisco molto, l’ammetto…- commenta Reston -…ma se qualcosa deve accadere, spero che accada presto, comunque, è stato davvero un piacere conoscerla miss Shareen.-

            Shareen sorride sempre più ammiccante

-Anche per me Mr. Reston, magari, se avremo più tempo…-

-Ora basta, Clive. Non sei qui per flirtare.- intervene Leiko

-Mia cara, non prendertela, sai come sono fatto. Almeno il tuo Shang Chi non sembra turbato dalle grazie della nostra amica.-

            Non li sto ascoltando, i miei pensieri sono altrove, è come se le mie percezioni fossero alterate da un presagio di pericolo imminente

 

 

3.

 

            U/n luogo misterioso da qualche parte in Asia. La giovane donna cinese percorre a piccoli, rapidi passi il corridoio per poi, infine, entrare in un laboratorio dove una serie di robot è affaccendata attorno ad incomprensibili macchinari. All’entrata della donna, una “voce” raggiunge direttamente il suo cervello

<<Ben arrivata Min LI, come vedi, sto lavorando al perfezionamento dei nostri piani.>>

-Vedo, mio signore, purtroppo i nostri piani con il poco onorevole Wang non potranno funzionare, considerate le manipolazioni della mano.-

<<Non è ancora detto, mia cara.>> replica il cervello vivente conosciuto semplicemente come Dottor Sun <<In effetti, quando ho iniziato questa sciarada, ignoravo quali fossero i veri intenti della Mano. Questo fatto mi ha costretto a cambiare i miei piani, ma il Dottor Sun non è mai impreparato ai capricci del caso. Quel pazzo di Tsurabaya vede la Bestia solo come uno strumento per aumentare il suo potere, ignora che, se avesse successo nel riportarla sulla Terra, il genere umano tutto avrebbe da soffrirne. Questo nemmeno io ho interesse permetterlo, per nostra fortuna, ci sono elementi che si muovono per impedire questo fato.>>

-Ed il nostro ruolo in tutto ciò. Padre?-

<<Aiutare le cose ad andare nel verso a noi più favorevole ed attendere il momento giusto per tornare a colpire. Alla fine saremo noi a trionfare, vedrai, figlia mia.>>

 

            New York, l’attico di Valentina Allegro De La Fontaine, poco dopo l’alba. Il sonno leggero della padrona di casa è disturbato da un rumore attutito. La donna ha appena il tempo di alzarsi che, improvvisamente, nella stanza si materializzano quattro donne in uniforme arancione, armate, che le si precipitano addosso. Il conflitto è breve. Nonostante le loro armi, le assalitrici soccombono rapidamente di fronte alle abilità dell’addestratissima ufficiale dello S.H.I.E.L.D.

            Paul Hamilton ha avuto appena il tempo di svegliarsi e testimoniare la breve ed intesa battaglia.

-Ma chi diavolo sono?- chiede

-Mai viste prima.- risponde Val –Non ci vuole molta immaginazione, però, per capire che significano guai.-

            Con impeccabile tempismo un telefono squilla e Val sa che è la linea diretta con un certo burbero ed irascibile ex sergente. Afferra subito la cornetta

<Contessa, non perdere tempo a dormire e porta le tue belle chiappe nel mio ufficio alla svelta. C’è un’emergenza in corso.>> dice l’atteso Nick Fury

-Un’altra? Non bastavano quelle che abbiamo già?-

-Fai poco la spiritosa, saluta il tuo giornalista e sbrigati a venir qui.-

            Val non si sorprende del fato che Nick sappia di Paul, riattacca immediatamente e si volge verso il suo compagno

.Io vado a farmi la doccia ed a mettermi l’uniforme, se Nick Fury dice che ci sono guai, allora le cose sono davvero serie.-[7]

-Che tipo d’emergenza?- chiede Paul.

            Val gli sorride

-Non lo so…ed anche se lo sapessi, sai che non potrei dirlo. Posso solo assicurarti che, se sarò autorizzata a parlare coi giornalisti, tu sarai il primo a saperlo.-

            Magra consolazione, pensa Paul. Beh, intanto potrebbe far fare una ricerca su queste donne vestite d’arancione e vedere quel che ne viene fuori.

 

            La Rolls Royce si arresta, lo sportello posteriore destro si apre e ne scende l’Avvocato Matt Murdock, che è, segretamente, il supereroe chiamato Devil. Si china verso l’interno dove si trova, seduta, Natasha Romanov, la Vedova Nera, e le sfiora la guancia con un bacio

-Ti ringrazio di tutto.- le dice.

-Ti farò avere i costumi personalmente. – risponde di lei cercando di assumere un tono il più possibile impersonale –E spero che il prossimo incontro sarà molto più piacevole.-

-Lo spero anch’io.- risponde Matt –Buona fortuna.-

            Lo sportello dell’auto si chiude e, mentre Matt Murdock comincia a salire i gradini del Tribunale Federale,[8] l’auto riprende il suo cammino. Dallo specchietto retrovisore Ivan Ivanovic Petrovitch, in perfetta tenuta d’autista, osserva la donna che ama come una figlia e si morde un labbro prima di dire:

-Zarina, io….-

-Non dire niente Ivan!- ribatte la Vedova seccamente –Andiamo via di qui adesso

            L’auto s’infila nel traffico cittadino, portando con se una cupa Vedova Nera, immersa nei suoi pensieri. Sta cercando di fare un bilancio della sua vita, ma non riesce a sentirsene soddisfatta. La collaborazione con Devil ha riportato a galla sensazioni lontane. Cos'è andato storto tra loro? È stato perché lei voleva essere indipendente? Cosa c'è che non va in lei? Perché non riesce ad avere una relazione stabile? Il rapporto con Paladin sta andando molto bene eppure… quando si arriva al momento decisivo, lei non riesce a fare quel passo in più e, probabilmente, non ci riuscirà nemmeno ora. Fatti recenti l’hanno costretta a ripensare a tutta la sua vita, a rivedere il passato ed affrontare cose che aveva cercato di seppellire nei più profondi recessi della sua coscienza. Ora, forse, dovrebbe trovare un coraggio più grande di quello che le ci è voluto per affrontare i suoi nemici e decidersi a venire a patti con una parte di se che ha sempre negato. Si, deve, ma non oggi.

 

Las Vegas. Il nuovo giorno è cominciato e Harold Howard si trova al posto di comando,

-Buongiorno Miss Wright.-

<<Buongiorno Mr. Howard.>>  risponde l’efficiente segretaria personale del miliardario recluso più famoso del mondo, nonché suo tramite diretto col resto del mondo e gli affari del suo vasto impero <<Che cosa le serve?>>

-MI chiami Leslie Farrington a New York, lo voglio in linea tra dieci minuti esatti.-

<<Certo Mr. Howard…ah mi scusi, suo figlio parte oggi per la scuola?>>

-ha fatto bene a ricordarmelo, miss Wright. Si, parte tra poco più di un’ora. Immagino che avrà provveduto per i servizi di sorveglianza che ho richiesto.-

<<Secondo le sue specifiche signore. Tutto pronto in caso di tentativi di vendetta dell’Hydra.>>[9]

-Ottimo. MI avverta quando Farrington è in linea.-

            Howard si adagia sullo schienale della poltrona in pelle e la ruota sino a puntare lo sguardo sull’ampia vetrata, realizzata sul principio dello specchio a due facce, per cui: da fuori sembra una superficie a specchio, mentre da dentro è possibile vedervi attraverso. Sono passati anni da quando ha deciso che Las Vegas sarebbe stata la sua città. Allora non era così paranoico sull’idea di far conoscere il suo vero volto, ma, anche all’epoca, solo pochi selezionati erano ammessi nei suoi uffici o, addirittura, nelle sue stanze private. Il ricordo di una, che c’è riuscita, con facilità, forse, irrisoria gli brucia ancora. Pensa a se stesso: l’accumulo di denaro, la ricerca del potere sono stati, forse, metodi di rivalsa verso l’atteggiamento di suo padre nei suoi confronti? Cosa ha veramente dimostrato a Jeremy Howard? Ed ora non sta facendo a suo figlio quello che suo padre ha fatto a lui? Il pensiero lo inquieta. No quello deve evitarlo, costi quel che costi. Il telefono trilla

<<Mr. Farrington sulla due, signore>> recita la voce vellutata di Miss. Wright

-Grazie.-

            Howard ritorna al posto di comando, ci sarà tempo per le questioni personali, ora deve pensare agli affari.

 

 

4.

 

 

            Wang Ton Yen si sveglia improvvisamente. È sudato, non ricorda di essersi addormentato, ma ricorda i sogni fatti, tutti relativi ad un essere mostruoso ed abominevole, di cui non riesce a ricordare l’aspetto, che lo guardava con occhi di fuoco. L’anziano cinese si alza dalla poltrona in cui sta e si dirige ad un tavolino. Ha giocato un gioco molto complesso, su molti fronti ed ora sente di poter perdere tutto. Non poteva dire di no al Dottor Sun, quell’essere gli fa veramente paura, ma anche la gente della Mano non gli da affidamento sino in fondo. Forse è stato un errore assumerli come guardie del corpo, eppure se il piano di creare un cartello asiatico riuscisse…Wang afferra il bicchiere di latte sul tavolino e beve tutto d’un fiato. Il sapore è strano, pensa, si sente girare la testa. Se la prende tra le mani, chiude gli occhi… quello che li riapre non è più Wang Ton Yen, ma un essere diverso, sebbene ne occupi il corpo. Con un sorriso malvagio, si volge verso lo specchio su una parete e vi punta il dito. Immediatamente, lo specchio va in frantumi, rivelando la stanza dietro, con molti ninja della Mano ed un Matsuo Tsurabaya stupefatto.

-Ma cosa…?-

-Puoi ritenerti soddisfatto Matsuo.- risponde l’essere che era Wang –Sei riuscito ad evocare la Bestia del Caos ed ora la Bestia non ha più bisogno di te e dei tuoi servi patetici.-

            E così dicendo, il demone in forma umana punta il dito verso di loro, ridendo.

 

            John Garrett aspira il fumo del suo sigaro e poi dice:

-Beh, Baby eccolo là. Quel bel palazzone è la sede delle imprese del nostro amico Wang qui a Macao e puoi scommettere le chiappe che il nostro uomo è la dentro.-

            Elektra fa una smorfia di apparente disgusto. C’è stato un tempo in cui ha usato Garrett senza alcuno scrupolo per raggiungere lo scopo che si era prefissa, scopo che, casualmente, coincideva con la salvezza del pianeta, quando la Bestia si era impadronita del corpo del candidato presidenziale Ken Wind. Allora lei e Garrett riuscirono a malapena ad evitare l’Apocalisse. Ora, dopo tutto questo tempo, la cosiddetta Bestia (Strano, ora che ci penso, non ha mai saputo qual è il suo nome, ammesso che ne abbia uno) sta per tornare più potente che mai…. Il che solleva un inquietante interrogativo, che, finora, non ha avuto risposta.

-Garrett…-

-Puoi chiamarmi Johnny, se ti va, pupa…-

-Garrett, come fa Harold Howard a sapere della Bestia, del nostro incontro con essa e del fatto che sta per tornare?-

-A dir la verità, bellezza, non lo so.- risponde Garrett –Immagino che sappia del casino avvenuto sull’eliveicolo e la verità sulla morte di Wind grazie alle sue amicizie altolocate (è un bastardo molto influente, lo sai), ma da dove abbia ricavato tutte le altre informazioni, beh non saprei dirtelo, possiamo dire che ha un efficiente servizio di spionaggio.-

            Mentre parlano, sono entrati nel palazzo ed Elektra replica a Garrett:

-Non è il solo.-

-Eh? Cosa intendi dire?-

-Che siamo circondati da adepti della Mano.-

            Ha appena finito di dirlo che almeno una dozzina di ninja rossi si materializza intorno a loro.

 

            Shareen è appoggiata al canterano del suo camerino e sorride. Il suo sguardo passa da quello duro di Leiko, a quello furbescamente interessato di Reston ed al mio

-Tu non hai nulla da dire Shang Chi?- mi chiede?-

-Hai fatto molte dichiarazioni quando c’incontrammo a New York donna.- le dico -Una delle quali era di essere un agente dei servizi segreti cinesi. Oggi ti ritrovo qui, a danzare svestita per il dubbio piacere di alcuni uomini. Qual'è la verità su di te? Se mai l’hai detta?-

            Lei sorride ambiguamente

-Forse non ho mai mentito.- risponde –Forse, sono chi ho sempre detto di essere e, forse, anche ora, perseguo un fine più alto del mio profitto personale.-

-Adesso Basta!- esclama Leiko -Sono stanca di enigmi, sciarade e quant’altro. Adesso ci dirai tutto o vedrai di cosa sono capace, sgualdrina.-

-Calmati Leiko.- interviene Reston –Il mio prozio avrebbe detto che la violenza è l’ultimo rifugio degli incompetenti. Dunque, cara Shareen, perché non parliamo da persone serie, magari lontano da qui?-

-Non c’è molto da dire Mr. Reston: un uomo di nome Wang, un imprenditore di Hong Kong, uno di quelli a cui il Governo attuale della Cina, permette di continuare la loro opera in spregio agli anatemi del vecchio Partito Comunista, è qui per trattare affari con Carlton Velcro, un mercante d’armi e droga, che conoscete molto bene. Grazie al mio “lavoro” ho agganciato alcuni uomini di Wang ed avere informazioni vitali.-

-Cosa c’entra questo con noi?- chiede Clive –D’accordo, stiamo dando la caccia a Velcro e, forse, per una volta noi dell’MI6 ed i cinesi abbiamo lo stesso interesse, ma, forse sarà la famosa intuizione di mio padre, ma sospetto che ci sia di più. Cosa c’entra il Ladro Ombra e che legame c’è tra te e lui?

-Questo, temo, sia il mio segreto.- replica Shareen –Il Ladro Ombra non agisce senza scopo ed in questa storia c’è molto più di quanto crediate. Wang è protetto dalla Mano e la Mano è pronta a scatenare un pericolo di inimmaginabile potenza sul mondo ignaro.-

-Chissà perché, ma sapevo che l’avresti detto. Non potremmo sapere cos’è?

-Le leggende dei Ninja giapponesi lo chiamano la Bestia del Caos!-

            La Bestia del Caos! Ne ho sentito parlare quando studiavo a Honan, nei miei giorni di fanciullo. Se quanto si dice di lui è vero, siamo davvero tutti in pericolo.

            Reston riflette.

-Forse varrà la pena di far visita a Mr. Wang, dopotutto, ma lei, mia cara Miss Shareen, verrà con noi

-Volentieri Mr. Reston, se mi concede di mettermi qualcosa di più comodo ed adatto.-

            Clive la guarda, sogghigna, poi, guarda Leiko

-Va bene.- dice infine –Naturalmente, non se la prenderà se, mentre io ed il mio amico Shang Chi stiamo fuori dalla porta, la mia collega Leiko Wu la sorveglierà da vicino, mentre si cambia vero?-

            Shareen ricambia il sogghigno.

Naturalmente no. Farò in un lampo signori.-

 

 

5.

 

 

            Il Ladro Ombra ha atteso sino a che non è arrivato il momento giusto e, solo allora, si è azzardato a compiere la sua missione. Penetrare le barriere dimensionali, che separano la favolosa città di K’un Lun dal nostro universo, non è stata la parte più difficile, no. Il problema è che: un potente incantesimo ha fatto sì che l’unico posto in cui sia possibile rompere il varco dimensionale per raggiungere il trofeo a cui ambisce, sia il rifugio di Padron Khan. Solo uno abile come il Ladro Ombra poteva riuscire a penetrarvi senza essere scoperto dagli allarmi magici ed ora, una volta sul posto, egli si guarda attorno, poi, come se davanti a lui ci fosse una porta che solo lui può vedere, fa un passo avanti verso la sua sinistra e scompare. Durante tutto questo tempo, tale è stata l’abilità del Ladro Ombra, che Padron Khan non si è accorto di nulla.

            Il Ladro Ombra risale le correnti dimensionali come fossero un torrentello di campagna. Se potessimo leggere i suoi pensieri, forse sapremmo che sta pensando a come è stato complesso il piano di cui è protagonista: farsi assumere dal Dottor Sun per uccidere Shang Chi, riuscendo ad attirarlo a Hong Kong ed infine portarlo a Macao in tempo per il compimento del piano, perché i prescelti fossero tutti nel luogo previsto per l’avvento della Bestia del Caos. Un piano complesso come molti di quelli ideati da colui che l’ha assunto

            Ecco il punto che sta cercando. Solo un mago della capacità di Padron Khan poteva sottrarre il Cuore del Drago al suo luogo di custodia a K’un Lun e solo un ladro abile come il Ladro Ombra poteva sperare di sottrarglielo impunemente. La teca sospesa nell’etere irradia una luminosità intensa, segno del potere del drago, il Ladro Ombra vi si avvicina e fa per toccarla quando una voce l’apostrofa:

-Fermo!-

            Si volge e vede un ninja in costume nero con una katana in pugno

-Io sono il guardiano del cuore in nome di Padron Khan. So chi sei Ladro Ombra e non toccherai il cuore.-

-Ed io so chi sei tu, Ninja nero. Un tempo, nel Giappone feudale, eri un samurai e fosti scacciato per la tua crudeltà. Andasti da Padron Khan e lui ti instradò nelle arti dei ninja. Divenisti uno dei migliori, ma eri ambizioso e volesti invadere la dorata K’un Lun. Fallisti ed il tuo spirito fu imprigionato misticamente in un libro da cui riuscisti a scappare solo grazie all’involontario aiuto di Iron Fist e del professor Wing, per poi, finire apparentemente distrutto in un’esplosione di pura potenza, quando la tua magica katana si scontrò col potere del pugno d’acciaio.[10] Evidentemente sei sopravvissuto.

-Si e lo devo a Padron Khan. Ripagherò il mio debito custodendo il Cuore del Drago, finche mi sarà chiesto e poi tornerò sulla Terra per devastarla a mio piacimento.

-Forse demone umano, ma non oggi.-

            I due maestri del ninjatsu si gettano l’uno contro l’altro a spade sguainate. Il cozzo delle loro lame non può essere udito da alcuno nel vuoto interdimensionale. I due avversari usano ogni trucco conosciuto, ogni colpo possibile, mostrandosi veri maestri delle arti marziali, poi, la katana del Ninja nero gli viene strappata di mano ed il Ladro Ombra affonda la sua nel petto del nemico. Il Ninja urla, poi, semplicemente, scompare. Senza preoccuparsene più, il Ladro Ombra afferra la teca in cui è rinchiuso il Cuore del Drago, recita una formula in una lingua ignota ed infine scompare,

 

            Quasi contemporaneamente, a New York, Daniel Thomas Rand sta uscendo da un consiglio d’amministrazione della compagnia di cui è uno dei maggiori azionisti: la Rand-Meachum Corporation, fondata da suo padre e dal padre di Josephine “Joy” Meachum, la combattiva donna che ora ne è il Presidente. Stanno parlando tra loro e Danny alza la mano per salutare un’altra donna che si sta avvicinando, la sua compagna di vita: Misty Knight. Misty lo raggiunge ed i due si allontanano insieme, hanno appena svoltato un angolo, che, improvvisamente, Danny si piega in due, come colto da un improvviso dolore e, subito, dopo, la sua figura si fa eterea, come un fantasma, sino a scomparire dinanzi agli occhi esterrefatti della sua donna-

            Quando i sicari della Mano appaiono, Elektra non si scompone. Fredda ed efficiente, combatte i suoi avversari. Nessuno di loro, preso singolarmente è alla sua altezza, ma la forza della Mano non sta solo nell’abilità dei singoli membri, ma anche nella capacità del gruppo.  Per Elektra le cose sarebbero più difficili, se fosse sola, ma non lo è. John Garrett si dimostra difficile da uccidere, come scoprono, a loro spese, i sicari

-Mi spiace per voi ragazzi....- esclama Garrett -…ma sono fatto più d’acciaio che di carne e le vostre spadine e trucchetti vari non mi fanno niente…al contrario, non credo che voi siate invulnerabili alle pallottole, vero?-

            Garrett si dimostra buon profeta e, ben presto, il campo è sgombro.

-E adesso che si fa Baby?- chiede il cyborg

-Si va di sopra, a concludere con Wang prima che sia troppo tardi.-

            Non aggiunge che, forse, è già troppo tardi per tutti loro. Con un balzo Elektra è già oltre la prima rampa di scale, Garrett la segue con maggiore lentezza, alle loro spalle si apre di nuovo il portone del palazzo.

 

            Quando entriamo nell’atrio del palazzo di Wang Ton Yen, ci rendiamo subito conto che qualcuno ci ha preceduti. A terra le tute rosse vuote, testimoniano che dei killers della Mano hanno appena perso uno scontro con qualcuno molto in gamba, Reston estrae la sua pistola ed altrettanto fa Leiko e mettono Shareen nel mezzo. Io avanzo guardingo

-Fermi dove siete!-

            A parlare è stato un uomo, un americano, a giudicare dall’aspetto e dall’accento. È molto massiccio e c’è qualcosa di innaturale nel modo in cui si muove.

.Ho detto fermi! Dite chi siete o…. Diavoli…. Clive Reston, se proprio tu, figlio di…?-

-John Garrett!- esclama Clive –Il più indisciplinato agente della C.I.A. prima e dello S.H.I.E.L.D. poi. Avevo sentito dire che eri morto

-Beh, non è che ci sia rimasto molto di vivo… o di umano in me, ormai, sono stato ricostruito tante di quelle volte, che non so più nemmeno io come sono ormai. Ma che ci fai tu qui? Sua Maestà si fida ancora di te? E Chi sono i tuoi amici?-

Reston ci presenta rapidamente e l’uomo chiamato Garrett fa una smorfia.

-Se siete qui per Wang, vi conviene affrettarvi, tra poco una mia amica l’avrà fatto a fettine e…-

L’eco di un’improvvisa esplosione dai piani superiori ci raggiunge di colpo, sbattendoci a terra tutti

-Cos’è stato?- chiede Leiko

Guai di sicuro.- risponde Reston –Credo che ci convenga andare a scoprirlo.-

            Prima che abbia finito di dirlo, io sono già sulle scale e salgo rapidamente.

 

            Il colpo della Bestia del Caos ha abbattuto tutti membri della Mano ed aperto uno squarcio nel palazzo. Matsuo Tsurabaya è a terra e colui che era Wang avanza verso di lui

-Addio Matsuo.- dice con voce fredda

-Perché?- chiede il giapponese –Noi siamo i tuoi adoratori. Abbiamo eseguito i riti del tuo ritorno, perché vuoi distruggerci?-

-Perché non ho bisogno di voi e… perché mi va. Salutami i tuoi antenati, parodia di uno shogun.-

            Un sai saetta nell’aria per conficcarsi nella sua schiena e lui barcolla, poi, senza cadere, si volge verso la nuova arrivata: Elektra

-Ah.. Elektra, ne è passato di tempo dal nostro ultimo incontro. Sono cambiato d allora, sai? Non è così facile uccidermi.-

            Con uno sforzo, si toglie il sai e lo getta verso Elektra, la ninja si getta a terra e lo evita e l’arma saetta ancora nell’aria finche una mano l’afferra

-Chi?- esclama il demone rivolto al nuovo arrivato.

-Il mio nome è Shang Chi!-

 

 

6.

 

 

            La leggendaria Bestia del Caos. A vederlo, sembra solo un innocuo vecchio cinese, ma riesco a percepirne l’aura. Puro potere incarnato e so con certezza che non c’è modo per fermarlo. Anche uccidendo il suo ospite umano, forse, sarebbe troppo tardi per fermarlo, eppure, come si può non tentare? Riconosco la donna a terra: il suo nome è Elektra, una ninja, una mercenaria, ma, stavolta, sta, indubbiamente, dalla nostra parte. Ecco anche arrivare anche gli altri e si fermano stupiti

-Dategli addosso!- urla Elektra –Dobbiamo colpirlo con tutto ciò che abbiamo prima che sia troppo potente per essere fermato.-

-Troppo tardi, sciocchi. Sono già potente a sufficienza, tutto merito di una fortunata congiunzione di eventi. Non potete nulla contro di me ormai!-

            L’uomo massiccio chiamato Garrett si rivolge a Shareen

-Sai usare una pistola bambolina?-

-Ho imparato nelle migliori accademie cinesi.-

-Allora usa questa.- le dice Garrett passandole una pistola –Usala senza scrupoli.-

            Quello che accade dopo può essere semplicemente descritto come una sarabanda di colpi che il nostro avversario sembra assorbire con inquietante facilità. Non sono certo che Clive e Leiko capiscano cosa sta succedendo, ma, anche loro fanno la loro parte, apparentemente senza risultato.

-Mi sono stancato.- dice il demone –Ora credo che vi annienterò tutti!-

 

            La Bestia del caos alza la mano e risplende d’energia, poi, improvvisamente ecco che avviene qualcosa d’imprevisto: in mezzo alla stanza si forma un piccolo vortice ed ecco comparire Iron Fist. Danny Rand non perde tempo a chiedersi perché è in costume, è abituato alle intrusioni magiche nella sua vita, piuttosto, cerca di capire dove si trova. Riconosce Elektra e Shang Chi e comprende che dietro l’apparenza di quel vecchio cinese c’è qualcosa di pericoloso e soprannaturale. Non sa perché è stato portato qui, dovunque sia “qui”, ma sa da che parte stare.

            Mentre si chiede cosa fare, alle sue spalle appare improvvisamente una figura, che balza agilmente nella stanza, proprio tra Iron Fist e la Bestia in forma di Wang, è: il Ladro Ombra.

 

            Il Ladro Ombra qui, proprio ora. Cosa porta in mano? Sembra una specie di scrigno risplendente. Vedo Iron Fist assumere un’espressione di stupore

-Il cuore di Shou Lao!- esclama

Con un gesto rapido, il Ladro Ombra apre lo scrigno ed afferra il risplendente e pulsante Cuore del Drago Immortale e lo scaglia contro la Bestia, ormai diventato a sua volta, una creatura risplendente d’energia..

            Un’espressione di dubbio e sorpresa si dipinge sul volto del demone, mentre il Cuore si ferma all’altezza del suo petto. Il Ladro Ombra urla ad Iron Fist:

-Usa il tuo pugno d’acciaio e fallo ORA! Colpiscilo!-

 

            Iron Fist proietta il suo io interiore verso l’esterno, concentra tutta la sua forza tutta verso la sua mano destra. Energia spirituale ed energia fisica si uniscono. Ogni fibra del suo istinto suggerisce a Danny di dar retta ai consigli dello sconosciuto e così fa

            È un istante od un’eternità? Nessuno dei presenti saprebbe dirlo. Improvvisamente è come se il tempo stesso si fermasse. Nessuno si muove, come se tutto fosse sospeso, poi…

            Iron Fist colpisce. Il suo Pugno d’acciaio incontra il Cuore pulsante del Drago e quello che ne scaturisce è un’implosione di considerevole potenza. La stanza è illuminata da un lampo bianco che la avvolge tutta. Quando cessa ed i presenti riprendono la vista., Wang o quello che ne rimane, è un mucchietto d’ossa in un angolo ed Iron Fist è a terra, spompato. Del Ladro Ombra nessuna traccia.

-È davvero finita?- chiede Leiko

-Credo di si.- risponde Clive Reston –Quale che fosse la minaccia è stata sconfitta, per ora, almeno e, spero, per sempre, anche se, confesso di non averci capito granché in questa storia.-

            Iron Fist si rialza ancora stordito

-Qualcuno sa dirmi dove siamo?-

-Macao, provincia autonoma della Repubblica Cinese.- risponde Reston

-Meraviglioso.- commenta Danny –Adoro le magie che ti evocano a mezzo mondo di distanza e poi ti lasciano con un costume aderente e neanche un soldo in tasca. Qualcuno di voi mi presterebbe i soldi per una telefonata negli U.S.A.?-

-Ci posso pensare io, giovanotto.- interviene John Garrett –L’addebiterò al mio principale, dopotutto ho un fondo spese illimitato.-

 

 

EPILOGO UNO

 

 

            Elektra si gode un meritato bagno ristoratore nel suo Hotel. Ne sente proprio il bisogno. Non è sicura di essersi meritata la parcella. Wang è morto, certo, ma non per merito suo, tuttavia ha partecipato agli eventi che hanno condotto alla morte di Wang o, almeno del suo corpo, quindi….Ne discuterà con Howard al suo ritorno negli Stati Uniti, per ora ha solo bisogno di riposare e, magari, di pensare ad un modo di liberarsi di John Garrett

 

                        Nella stanza vicina, il Cyborg in questione si sta intrattenendo seminudo con due giovani donne anch’esse in avanzati stadi di nudità

-Coraggio ragazze, ora il vecchio John vi mostrerà che ha ancora parti organiche che non hanno nulla da invidiare all’acciaio, fatevi sotto bambole.-

 

            Ci siamo ritrovati nella mia stanza d’albergo e cerchiamo di mettere ordine nel caos a cui abbiamo assistito.

-In pratica…- sta dicendo Iron Fist -…il Pugno d’acciaio è servito come detonatore delle energie del Cuore del Drago, che hanno agito su quelle della Bestia, come la materia sull’antimateria. La Bestia è tornata nuovamente nel suo inferno ed il Cuore del Drago…beh, immagino sia tornato nel tempio di Shou Lao a K’un Lun.-

-Ma tu, perché sei comparso improvvisamente?- chiede Reston

-A dir la verità, non ne sono affatto certo, ma immagino che la Comparsa del Cuore, da cui deriva il mio potere, nella nostra realtà abbia agito come una sorta di magnete magico su di me, portandomi dove dovevo essere..-

-Proprio al momento giusto.- commenta Leiko –Dobbiamo esserti grati.-

-Per ora, vi sono grato io per ospitarmi qui, finché Misty non provvederà al mio rimpatrio. Probabilmente con l’aereo di Jeryn Hogart, se è libero…o almeno mandandomi i soldi per il biglietto ed abiti meno appariscenti..-

-Dovere amico.- risponde Clive

            Io mi avvicino a Leiko, che sembra pensierosa

-Dobbiamo parlare, non credi?- le chiedo

-Si, penso di si.- mi risponde con un sorriso forzato. –Tu che farai adesso? Io dovrò restare a Macao. Io e Clive dobbiamo ancora occuparci di Carlton Velcro, gli stiamo alle costole dal Murtakesh.-[11]

-Anch’io resterò qui.- replico –Almeno finché non avrò risposte sulla scomparsa del Gatto ieri notte[12] e saprò se è sparito di sua volontà oppure no.

-Sono… felice di sentirtelo dire Shang Chi.- mi dice Leiko e mi accarezza il volto con la mano sinistra, mentre le mie mani sfiorano suoi capelli.

 

            Clive Reston rientra nella sua stanza e pensa alle ingiustizie della vita. Shang Chi e Leiko sono nella loro stanza e lui è da solo. Deve ammettere che la solitudine non è così piacevole come, a volte, può sembrare.  Appena tornerà in patria ingoierà l’orgoglio e telefonerà a Melissa Greville. Al diavolo tutto il resto.

            Sente bussare alla porta della sua stanza

-Chi è?- chiede

-Servizio in camera.- risponde una voce femminile

            Non ha ordinato niente. In un lampo Clive ha in mano la sua fedele pistola e, con molta cautela apre la porta. Davanti a lui Shareen, nel suo succinto costumino ultra aderente e  con una bottiglia in mano.

  cognac.- dice –Pensavo l’avresti apprezzato Mr. Reston.

-L’apprezzo si.- risponde Clive sorridendo –Ma come mai qui ora?-

-E perché no? Abbiamo condiviso un’esperienza traumatica oggi e pensavo che potessi gradirne una molto più gradevole stanotte.-

-La gradisco, infatti, entra e mettiti pure comoda, cara, molto comoda.-

 

 

EPILOGO DUE

 

 

                Harold Howard osserva la prima pagina del suo giornale e, contemporaneamente, segue il notiziario televisivo della W.G.B.S. Sorride soddisfatto. La sua strategia sta funzionando: Wang è fuori gioco per sempre e le sue proprietà pronte per essere assorbite, i suoi media hanno avuto uno scoop, anche se certi particolari rimarranno per sempre nebulosi ed Elektra Niatchos si è guadagnata una parcella adeguata. Si, può essere soddisfatto di se.ed ora, è il momento di passare al prossimo obiettivo: c'è una guerra da coprire.

 

 

EPILOGO TRE

 

 

            Nella fortezza di Honan, il Ladro Ombra si presenta a colui che l’ha assunto.,

-Ben fatto Ladro Ombra, sei stato all’altezza della tua fama. Grazie a te, un grave pericolo per questa realtà è stato, almeno per il momento, sventato ed un talismano di potere come il Cuore del Drago è stato, almeno per ora, neutralizzato, eliminando un possibile ostacolo sul mio cammino verso la conquista del mondo. Goditi la tua ricompensa, Ladro Ombra e sappi che hai anche la gratitudine di Fu Manchu.-

            Ed il Dottore del Diavolo ride.

 

 

FINE TERZA PARTE

 

 

NOTE DELL’AUTORE

 

 

            Note estremamente sintetiche. C’è poco da spiegare, infatti, anche perché, i personaggi incontrati qui per la prima volta si presentano efficacemente da soli. Rimane solo da dire che i fili narrativi rimasti in sospeso sul Carlton Velcro, la scomparsa del Gatto e Kirigi, saranno, lo prometto, ripresi e risolti ben presto.

            Intanto, nel prossimo episodio godetevi Paladin e Rick Mason in…no, leggetelo e lo saprete. -_^

 

 

Carlo

 



[1] Un riassunto estremamente condensato di eventi narrati in Daredevil #168/190 (FQ, Star #1/24)

[2] Come narrato nella miniserie “Elektra Assassin” del 1987

[3] Il Capitano George Stacy in Amazing Spider Man #90 (Uomo Ragno, Corno, #91)

[4] Gwen Stacy in Amazing Spider Man #121 (Uomo Ragno, Corno, #133)

[5] In Uomo Ragno MIT #6

[6] Deadly Hands of Kung Fu #12/14-16/18 (Shang Chi, Maestro del Kung Fu #20/23)

[7] Voi ne potere sapere di più leggendo Capitan America #9 MIT

[8] Matt e Natasha arrivano dritti dritti da Devil #18 dove continuano le vicissitudini del nostro avvocato cieco preferito e del suo cast di comprimari, vicissitudini che vi consiglio di seguire anche su Devil #19

[9] Per fatti avvenuti in Marvel Knights #15, Justice Inc. #4 e Villains #10, il crossover: “Rapimento e riscatto.”

[10] Il ladro Ombra mi ha risparmiato di fare il riassunto di eventi che sono stati narrati nel primo serial di Iron Fist in Marvel Premiere #16/22 (Shang Chi, Maestro del Kung Fu #2531

 

[11] negli episodi #12/14

[12] Shen Kuei, detto il Gatto è misteriosamente scomparso nel numero scorso.