(CAVALIERI MARVEL)
N° 96
RUGGITI NELLA NOTTE
Di Carlo Monni
1.
Un vecchio proverbio
afferma che è sempre più buio prima dell’alba. È proprio in queste ore che
certe imprese criminali trovano il momento più favorevole in un posto come Harlem.
Questo
gruppetto di spacciatori pensava di avere vita facile, poi è arrivato il
vigilante in costume che si fa chiamare Leopardo Nero ed il risultato del breve
scontro sono tre uomini a terra e due ragazzi, potenziali acquirenti, in piedi
anche se un po’ scossi.
-Filate!- intima il Leopardo Nero e loro non
se lo fanno ripetere due volte.
Alle
spalle dell’uomo in costume nero, uno degli spacciatori non è svenuto ed ha
estratto una pistola. L’altro se n’è accorto e non è preoccupato.
Prima
che possa voltarsi, però, qualcosa fende l’aria con un sibilo ed una freccia si
conficca nella mano armata del suo nemico strappandogli un urlo.
Il
Leopardo Nero riconosce la freccia, sa a chi appartiene. Alza la testa nella
direzione da cui è arrivato il dardo e poi, con un gesto deciso, lo estrae
dalla mano dell’afroamericano, incurante del fatto che così facendo lacera
tendini e muscoli forse in modo irreversibile. La sua pietà non è per quelli
come lui.
Si lascia alle spalle
l’uomo svenuto per il dolore e balza verso un vicino palazzo. In pochi minuti è
sul tetto, dove lo attende una giovane donna dalla pelle color ebano, molto
attraente, dal fisico flessuoso come una gazzella che indossa un abito rosso
corto ed attillato. A tracolla porta un arco ed una faretra colma di frecce.
-Okoye.- mormora lui.
-Mio Signore.- replica lei con un inchino.
-Non sono più il tuo Signore e tu non devi
seguirmi. Scommetto che è stata un’idea di Omoro, quel vecchio furfante.-
-Ho lasciato le Dora Milaje[1] ed
ora non ho più obblighi se non quelli che mi detta il mio onore- replica la
ragazza di nome Okoye - Questa città, questo quartiere, mi piacciono. Credo che
ci resterò. Immagino che questo voglia dire che le nostre strade si
incroceranno spesso.-
Il
Leopardo Nero sospira.
In
un lussuoso hotel di New York Kyle Jinadu si alza dal letto disfatto badando a
non svegliare l’uomo che dorme al suo fianco dopo una notte che può, a buon
diritto, definire molto intensa, e si avvia verso il bagno. Non si accorge che
alle sue spalle il suo compagno ha alzato la testa.
Dopo
aver fatto quel che doveva fare, Kyle si concede una doccia corroborante. Lo
aspetta una giornata di lavoro molto piena e vuole essere in forma. L’incontro
con quell’affascinante giovanotto al bar dell’hotel la sera precedente è stato
un piacevole intermezzo. Molto piacevole, deve ammettere: lui e quel ragazzo
mezzo giapponese si sono intesi immediatamente.
Sta
sorridendo a questi pensieri quando la porta del box doccia si apre:
-Hai deciso di unirti a me?- chiede in tono
divertito.
Il
sorriso gli muore sulle labbra quando vede che nel vano della porta c’è un uomo
con un costume rosso che gli lascia scoperti solo gli occhi. Impugna uno strano
pugnale.
-Ma cosa…?- esclama.
L’altro
non dice una parola e sta per colpire Kyle quando, improvvisamente, due artigli
metallici gli trapassano la schiena per poi uscire dal suo petto.
Sotto
gli occhi increduli di Kyle il ninja si affloscia disintegrandosi finché di lui
non rimangono che i vestiti sul pavimento.
In
piedi davanti a Kyle c’è il suo compagno di bagordi notturni. Da ciascuno dei
suoi polsi esce un paio d’artigli rivestiti di metallo.
-Akihiro!?- esclama Kyle sorpreso -Tu… quegli
artigli… cosa… chi sei?-
-Quello che ti ha appena salvato la vita,
tesoro… con la benedizione del Dipartimento H.- ribatte l’altro rinfoderando
gli artigli.
-Il Dipartimento H? Comincio a capire. Mi hai
agganciato per conto loro? Che bella sorpresa.-
-Se ti può consolare, è stata una mia idea.
La donna che mi ha contattato non avrebbe mai approvato, mi sa. Io comunque mi
sono divertito stanotte.-
-I tuoi artigli… sei come Wolverine...-
-Io e lui abbiamo molto in comune, in
effetti, ma non è di questo che dobbiamo parlare adesso. Mi pagano per
proteggerti e di solito non faccio troppe domande ma stavolta sono curioso;
perché dei killer della Mano sono stati inviati ad uccidere proprio te?-
L’alba
sorge anche su San Francisco California ed il mattino porta macabre scoperte in
una suite del famoso hotel
Marriott Marquis all’incrocio tra Fourth e Mission Street.
Il Tenente Shirley
Lennox, capo di una squadra dell’unità C.S.I.[2] del
Dipartimento di Polizia della Città sulla Baia si è ormai abituata alla vista
di ciò che la aspetta nella suite e così pure il pacioso Dottor Styne, il
Medico Legale.
-Stesso scenario delle altre volte?- chiede
-Decisamente sì.- risponde il medico.-Maschio, bianco, sbranato e
parzialmente divorato. È la nostra pantera, non ho dubbi.-
-Ok,allora…- Lennox si rivolge al suo team -… diamoci da fare e speriamo,
stavolta, di trovare qualcosa che ci permetta di scovare quella sgualdrina.-
Dal
corridoio il Tenente Sabrina Morrell della Squadra Omicidi scuote la testa
dubbiosa. Sono passati tre giorni da quando la misteriosa serial killer che può
trasformarsi in una pantera nera, un giaguaro per essere esatti, è sfuggita
alla loro caccia serrata.[3] Da
allora questa è la terza vittima. Sempre maschio, ma non necessariamente
bianco, una delle vittime era afroamericana, tra i trenta e i settant’anni e
sempre in hotel di lusso.
Quella
sgualdrina, come l’ha chiamata la Lennox, è audace, non c’è che dire: non si
ferma, anche se sa di essere ricercata da ogni forza di polizia della città, ma
prima o poi commetterà un errore, purché non siano troppe le vittime nel
frattempo.
2.
Robert O’Hara è
entrato nella Polizia di San Francisco giovanissimo ed ha percorso tutta la
scala gerarchica da agente in uniforme sino a Capo della Polizia, un ruolo
ricoperto per anni e per cui è spesso rimpianto. Non molto tempo dopo che era
andato in pensione, il Sindaco l’ha nominato membro della Commissione di
Polizia, l’organo indipendente che supervisiona l’attività del Dipartimento e
ne nomina il Capo. Cinque membri dei restanti sei lo hanno rapidamente nominato
Presidente e lui ha accettato la carica senza particolare entusiasmo per
ritrovarsi riconfermato nei due anni seguenti. Il fatto è che O’ Hara ha preso
molto sul serio il suo ruolo e questo non l’ha reso molto popolare tra i
politici, la sua riconferma come Commissario per un altro quadriennio non è
affatto scontata.
In
questo momento è nell’ufficio del nuovo Sindaco per discutere dei recenti
problemi.
-Deve capirmi, O’Hara.- sta dicendo la donna
in questione -In questi giorni mi stanno mettendo tutti sotto pressione. Come
se non fossero bastati gli exploit di Hobgoblin e la sua uccisione da parte del
Punitore mentre era sotto custodia,[4]
ecco che spunta una pantera serial killer. La gente è spaventata.-
-Con tutto il rispetto, signora…- replica
O’Hara -… se la Polizia avesse più uomini e più fondi a disposizione, la
pantera serial killer, come la chiama lei, forse sarebbe già stata presa.-
Sadie
Sinclair è una bella donna dai capelli neri a caschetto. A vederla sembra avere
a malapena l’età minima per la carica che occupa ma non è esattamente una sprovveduta.
Guarda dritto negli occhi O’Hara e replica:
-Le assicuro, Robert, che capisco le sue
preoccupazioni ma lei deve capire le mie: la gente può abituarsi ai
supercriminali e l’unità Codice Blu da lei sponsorizzata è molto popolare ma
l’idea di una belva in libertà che può colpire chiunque in qualunque momento
spaventa tutti.-
-Non è una belva, è una donna che può
trasformarsi ed ha dei bersagli precisi: uomini maturi in cerca di facili
avventure.-
-E se cambiasse bersagli? Non possiamo
davvero essere sicuri di nulla. Per questo ho chiesto aiuto al F.B.S.A.-
-Cosa?-
O’Hara
non è sicuro se è più arrabbiato o sorpreso.
-Non può prendere una decisione simile senza
consultarmi… senza consultare la Commissione.- dice.
-Glielo sto dicendo adesso.-
-Farà sembrare che la Polizia di San
Francisco non è capace di fare il suo lavoro.-
-Sa che non lo penso ma più dell’orgoglio è
importante prendere quella pantera, non crede?-
O’Hara
non ribatte ma mastica amaro. Sadie Sinclair prosegue:
-Immagino che l’agente o gli agenti
incaricati siano già arrivati al Quartier Generale della Polizia. Spero che
trovino gente più ben disposta di lei, Robert.-
La
donna dai capelli biondi ed il vestito scuro che entra nei locali della Squadra
Omicidi del Dipartimento di Polizia di San Francisco è immediatamente
identificata come agente federale da tutti presenti. La gamma delle loro
espressioni varia dalla curiosità all’ostilità passando anche per
l’apprezzamento fisico.
La
donna li squadra tutti rapidamente poi dice:
-Sto cercando il Tenente Sabrina Morrell.-
-Sono io.- si fa avanti una donna alta e
slanciata dai capelli rossi che indossa una camicia celeste coi primi bottoni
sbottonati, giubbotto di pelle nera e jeans attillati -che posso fare per lei?-
-Sono l’Agente Speciale del F.B.S.A. Donna
Kiel.- si presenta la nuova venuta -Appartengo all’Unità di Analisi
Comportamentale di Washington.-
-Una profiler.- borbotta uno degli ispettori
presenti -Ci mancava solo questa.-
-Zitto Harry!- lo ammonisce Sabrina poi si
rivolge all’Agente Kiel -Cosa la porta qui?-
-È arrivata una richiesta dall’ufficio del
vostro Sindaco per una consulenza ed io sono stata mandata qui per una
valutazione preliminare.-
-Capisco.- borbotta Sabrina -Non sapevo che
l’F.B.S.A. avesse un’unità di analisi comportamentale.-
-È stata costituita da poco. I serial killer
superumani non sono molti ma sono un fenomeno preoccupante comunque.-
-Ho sentito che ne è saltato fuori uno nel
Sud Ovest.-[5]
-Ce ne stiamo occupando, ma parliamo della
vostra serial killer che può trasformarsi in pantera.-
-Ha qualche brillante teoria da sottoporre a
noi poveri ignoranti poliziotti locali?- chiede in tono sarcastico Harry.
-Se ce l’ha, io sarei curioso di sentirla.
A
parlare è stato un uomo sulla trentina dai capelli castani che indossa la
divisa della SWAT[6] del SFPD.[7]
Donna Kiel si gira e gli tende la mano dicendo:
-Lei dev’essere il Comandante Paul Carson di
Codice Blu. Lieta di conoscerla.-
-Venite nel mio ufficio, anche tu Harry,
staremo più comodi.- dice Sabrina.
Pochi
minuti dopo, seduta alla sua scrivania, chiede all’agente federale:
-Allora ha già elaborato un profilo?-
-Ci sto lavorando sopra- risponde Donna Kiel
- Per ora mi sento solo di dire che la trasformazione in giaguaro nero del
nostro soggetto ignoto deve essere legata al sesso. Mi sento di dire che quasi
certamente è il momento dell’orgasmo ad innescarla.-
-Il Tenente Shirley Lennox era giunta alla
stessa conclusione.- commenta Sabrina
-Mi fa piacere sentirlo. Il che porta, però,
ad un’ulteriore conclusione: la nostra ignota vuole provocare la trasformazione
e le sue conseguenze. Sente il bisogno di farlo. Va nei luoghi di possibili
incontri, locali pubblici o simili, avvicina le sue vittime, le seduce, ci fa
sesso e ...-
-… le uccide e poi le divora. Brrr.- conclude
Harry.
-Esattamente. Una serie di azioni compulsive.
Sarebbe interessante capire qual è più importante: il sesso, la trasformazione
o la nutrizione? Capire le sue motivazioni ci aiuterebbe ad arrivare a lei,
come pure sapere se è una mutante oppure è diventata quello che è per qualche
motivo che magari è il suo fattore scatenante. Per ora mi sento di dire che una
donna molto attraente, tra i venti e i trent’anni, che viene dal Messico o
dall’America Centrale, i luoghi dove sono più vivi i miti sugli uomini e donne
giaguaro, magari con ascendenze indie.-
-A questo ci eravamo arrivati anche noi, ma
non ci aiuta.- interviene Paul Carson -Ha idea di quante siano le donne con
queste caratteristiche a San Francisco? Glielo dico io: troppe.-
Nessuno
ha nulla da aggiungere.
Seduto
sul bordo del letto mentre si riveste Kyle Jinadu ha un’espressione decisamente
cupa
-Sto ancora aspettando una risposta.- gli
dice con voce dura il suo partner della notte appena passata.
È
un giovane che dimostra poco più di vent’anni, fisico atletico di chiare
ascendenze asiatiche, forse giapponesi, oltre che occidentali, dalla testa
rasata a parte una striscia di capelli al centro in stile moicano. È in piedi
davanti a lui e lo fissa con espressione dura.
-Sul perché la Mano mi voglia morto? Non lo
so davvero. Fino a venti minuti fa neanche sapevo dell’esistenza di una setta
di assassini ninja chiamata la Mano .-
L’altro
si china su Kyle e gli mette la mano su una spalla ma non sembra un gesto molto
amichevole.
-Ascolta amico, io ho ancora meno pazienza di
mio pa… di Wolverine quindi non raccontarmi balle: il Dipartimento H mi ha
assunto per proteggerti e nessuno assolda un tipo come me se non ci sono
superumani di mezzo, quindi è ovvio che non sei un semplice addetto alle
pubbliche relazioni di un network canadese. Per chi lavori davvero? Il C.S.I.S.[8] o
magari lo S.H.I.E.L.D.?-
Kyle
sospira poi risponde:
-Sono quello che ho detto. Qualche tempo fa
sono uscito con Jean-Paul Beaubier…-
-Northstar di Alpha Flight, il primo
supereroe gay a fare coming out, molto appropriato. Questo spiega la tua
connessione col Dipartimento H ma non il resto. Vai avanti -
-Mentre stavamo insieme ho conosciuto questo
ragazzo giapponese molto bello e beh… puoi immaginare com’è finita.-
-Non mi scandalizzi. Nemmeno io sono il tipo
molto fedele.-
-Per farla breve, ma questo l’ho scoperto
dopo, apparteneva alla Yakuza[9] ed
era in Canada per un qualche affare ma faceva il doppio gioco con
un’organizzazione rivale. Il suo capo lo scoprì e mandò dei sicari per
ucciderlo. Lo fecero letteralmente a pezzi.-
-Ok, ma perché vogliono morto anche te?-
-È questo il punto non lo so. Hanno provato
ad uccidermi in Canada ma Northstar ed i suoi amici mi hanno salvato. Per
quanto ce l’avesse con me per il mio tradimento, Jean-Paul non voleva certo
vedermi morto. Volevano inserirmi nel Programma Protezione Testimoni ma ho
rifiutato. Bello scemo eh? Il giorno dopo sono partito per New York.-
-E lo stesso giorno il Dipartimento H mi ha
contattato. Ottima idea, visto quel che è successo. Se è coinvolta la Mano, so
chi c’è dietro a tutto e mi sta bene: lui vuole morto te, ma io voglio morto
lui.-
L’uomo
di nome Akihiro fa un sorriso cattivo.
3.
La
Regina Ragno è stata sbilanciata dall’impatto con l’uomo che le è piombato
addosso dall’alto e le sue zampe ragnesche aggiuntive sono a malapena riuscite
a bloccarne la caduta. L’uomo l’ha toccata sulle spalle scaricandole addosso un
bel po’ di volt di elettricità. Charlotte Witter ha tremato ma ora si è ripresa
e lo fissa con cattiveria.
-Credevi davvero che bastasse una comune
scossa elettrica per fermare una come me?- gli chiede.
-Beh, non mi sarebbe dispiaciuto, lo
ammetto.- replica l’altro con spavalderia.
Donyell
Taylor, meglio conosciuto come Bandit, vorrebbe essere così sicuro di sé quanto
vuol sembrare ma la realtà è che sa benissimo che sconfiggere la Regina Ragno
non sarà affatto una passeggiata.
Da
quel che ha letto di lei, è un osso duro. Aveva cominciato come supercriminale
al servizio del Dottor Octopus che le aveva fornito i superpoteri, facendosi
chiamare Donna Ragno, un nome già portato da altre superdonne, poi, per un po’,
aveva fatto la supereroina. Ad un certo punto si era unita ad una specie di
culto a cui aveva sacrificato il suo stesso figlio. Per questo motivo era
dovuta fuggire in Sudamerica dove era divenuta l’amante del boss noto come
Tarantula Nera ed era attualmente il suo comandante in seconda col nuovo nome
di battaglia di Regina Ragno[10]
Tutte informazioni interessanti ma che non l’aiutano a restare vivo, pensa
Bandit.
-Resta fermo solo un attimo e sarà tutto
finito.- dice la Regina Ragno sparando una scarica velenosa che lui evita
rotolando di lato.
Sta
per usare i suoi bastoni per reagire quando si ode il rumore di un’esplosione
lontana.
-Ma cosa…?-
Donyell approfitta
della distrazione della Regina Ragno per colpirla con due scariche elettriche
gemelle incanalate attraverso i suoi bastoni.
-Spiacente.- dice mentre la sua avversaria si
accascia al suolo -Non avevo il tempo di giocare pulito,-
Il
Ducato di Lichtenbad è un piccolo Stato dell’Europa Centrale situato tra la
Germania e l’Austria, talmente piccolo che i maligni dicono che sia possibile
percorrerlo tutto a piedi in meno di una giornata.
Governato per
generazioni dalla dinastia Kruger il Lichtenbad ha due principali risorse
economiche: le banche e il turismo. Tra i turisti in arrivo oggi nel piccolo
aeroporto della capitale e unica città del piccolo Stato c’è una ragazza bionda
molto attraente di circa 18 anni che indossa un tubino aderente nero. Il nome
sul suo passaporto è Belinda Swann ma il suo vero nome è Nina McCabe e nel suo
particolare tipo di lavoro è nota come Cigno Nero. È una killer professionista,
allieva di quella che da molti è considerata la migliore in questo campo. Il
suo attuale incarico è uccidere il Duca Regnante. Chi possa volere morto il
capo di uno Stato tanto insignificante non le importa. Chiunque sia, è disposto
a pagare il suo salato onorario e tanto le basta.
Nina guarda verso il
castello medievale che è la residenza del Duca. Per quanto possa essere
fortificato, non dovrebbe rappresentare un problema per una con le sue capacità
ma ci penserà appena calata la notte. Per ora reciterà la parte della turista.
Le hall ed i banconi
di molti locali o hotel vedono spesso la presenza di giovani donne vestite in
modo sexy ma non volgare. Alcune di loro sono semplicemente in cerca di facili
avventure di una notte, altre sono prostitute d’alto bordo in attesa del
cliente giusto. I gestori lo sanno e purché le cose si concludano con
discrezione chiudono volentieri entrambi gli occhi.
La giovane donna che
entra nel salone attira inevitabilmente tutti gli sguardi. Lunghi capelli neri
che le ricadono sulla schiena, abito bianco che ne fascia le forme lasciando
poco spazio all’immaginazione ed esaltando la sua carnagione olivastra. Si
siede al banco e subito diversi uomini ed anche qualche donna le si fanno
intorno.
Lei sorride si guarda
intorno scegliendo la sua prossima preda.
4.
Il giovanotto che entra nel salone del
Waldorf Astoria hotel dove si sta svolgendo un party offerto dagli Imperial
Studios attira immediatamente l’attenzione dei presenti, siano essi donne o
uomini. I loro sguardi si puntano su di lui con evidente ammirazione.
-A quanto pare, hai
fatto colpo.- gli sussurra il suo compagno.
-Mi capita sempre.-
replica l’altro con un sogghigno.
Una donna dai capelli rossi che
indossa un abito da sera scarlatto ed è a braccetto con una ragazza più giovane
dai capelli biondi e lunghi che indossa un abito corto di lamé dorato si
avvicina loro.
-Kyle, tesoro!-
esclama -Sei arrivato finalmente e non da solo, vedo. Devo complimentarmi per
il tuo gusto. Come sai non sono interessata all’articolo, ma devo ammettere che
è davvero un bel ragazzo. Non lo pensi anche tu, Brie cara?-
La ragazza bionda annuisce senza
imbarazzo.
-Oh, sì, Chili.
Decisamente.- dice.
-Non mostrare troppo
entusiasmo, tesoro. Allora, Kyle, non ci presenti la tua ultima conquista?-
Prima che Kyle Jinadu possa
rispondere, è il suo accompagnatore a parlare:
-Mi chiamo Akihiro.-
-Giapponese?-
-Per metà. Mia madre
era giapponese ma mio padre… lui è Canadese.-
-Interessante. Lavora
anche lei nelle pubbliche relazioni, Akihiro? Non ho capito il cognome.-
-Non l’ho detto e
quanto al mio lavoro… diciamo che ha a che fare con le pubbliche relazioni ma
non nel senso che pensa lei.-
Mentre parla, sulle labbra di
Akihiro si forma un sorrisetto insolente. La donna dai capelli rossi resta un
attimo perplessa e poi fa una risatina.
-Touchè.- replica
divertita -Ho la sensazione che lei sia davvero un tipo interessante Mister
Akihiro senza cognome. Ah, per completare le presentazioni, io sono Chili
Storm, ex modella, attrice, produttrice e tante altre cose. La mia amichetta è
Brie Daniels, attrice in ascesa. Forse ci conosce di fama.-
-Temo di avere poco
tempo per guardare la TV o
andare al cinema, mi spiace.- si scusa Akihiro senza mostrare troppa
convinzione e senza nemmeno badare all’espressione chiaramente delusa di Brie
Daniels.
-Nessun problema.-
replica Chili Storm -La fama è una cosa così effimera dopotutto. Scusate ma ho
appena visto due mie vecchie amiche dei tempi in cui ero una top model e non
posso proprio lasciarle sole . Millie… Toni…-
Mentre Chili trascina letteralmente
via la sua compagna, Kyle commenta:
-Il tuo fascino
selvaggio non funziona con Chili. Quando ha rivelato di essere lesbica un sacco
di suoi fan sono rimasti spiazzati. Brie Daniels è un’altra storia, ti stava
spogliando con gli occhi.-
-Può darsi che mi
tolga lo sfizio di spogliarla io, più tardi.- ribatte Akihiro divertito -Ora
scusami, ma ho visto qualcuno con cui devo assolutamente parlare.-
Senza lasciare al suo compagno il
tempo di replicare, Akihiro si infila tra la folla oltrepassando un po’ di
gente i cui volti gli dicono poco o niente e raggiunge una giovane donna
giapponese che si sta servendo al buffet.
-Che piacere vederti
qui, Fuyumi-San.- le dice arrivandole alle spalle.
Lei si volta di scatto ed esclama:
-Daken! Questa è una
vera sorpresa!-
-Lo immagino.-
ribatte lui prendendo un bicchiere di un cocktail da un cameriere di passaggio
-Il tuo uomo, Tsurayaba, non è qui?-
-Perché vuoi saperlo?
Vorresti ucciderlo davanti a tutta questa gente?-
-L’idea mi tenta, lo
ammetto ma per stavolta mi limiterò ad un avvertimento: Kyle Jinadu è sotto la
mia protezione e chiunque tentasse di ucciderlo se la dovrà vedere con me.-
-La cosa non
spaventerebbe nessun assassino della Mano, ma la riferirò comunque a Matsu’o.
Ne sarà divertito.- replica, con calma apparente, Fuyumi Fujikawa.
La scena le è familiare l’ha vissuta
così tante volte ormai da non ricordare quante: l’uomo che ha scelto è sopra di
lei e la sta penetrando. È solo questione di poco, quanto dipende anche da lui.
Ed ecco che accade, proprio nel
momento dell’orgasmo. Come le altre volte, come tutte le volte da che lei
ricorda. Il suo grido diventa un ruggito. Il piacere diventa dolore ed il suo
corpo si trasforma. La donna non c’è più, c’è solo la pantera e la pantera
uccide con spietata efficienza la sua preda poi comincia con calma il suo
pasto.
L’ultima cosa che Elektra si sarebbe
mai aspettata era di ricevere un incarico dalla C.I.A. e che a fare da tramite
tra lei e l’Agenzia sarebbe stato un boss della mafia irlandese che asserisce
di essere in pensione e nel cui ufficio sul porto si è recata per ritrovarsi
seduta su una comoda poltroncina mentre Slaughter le illustra il suo incarico.
Una volta conosciuta l’identità del
suo “contratto”, Elektra ha sorriso poi ha detto ad Eric Slaughter l’importo
del mondo suo onorario, una cifra molto superiore a quanto prende di
solito per uccidere qualcuno, ed ha aggiunto:
-Non è sono
trattabili ovviamente. La cifra è proporzionata sia all’importanza del
bersaglio che ai rischi che correrò da sola in un territorio ostile.-
-Ne sono consapevole.-
ha replicato Slaughter.
Ha fatto una telefonata ed infine ha
detto:
-Hanno accettato. Non
ho mai avuto dubbi che l’avrebbero fatto, dopotutto sanno benissimo che lei è
l’unica che può compiere l’impresa e tornare indietro viva.-
-Dubito che a quei
signori importi davvero che io sopravviva alla riuscita dell’incarico.- ha
ribattuto Elektra alzandosi in piedi -Anzi, probabilmente sarebbero contenti se
non riuscissi a tornare indietro, un imbarazzo di meno per loro. Mi hanno
scelta non solo perché sono la migliore, ma perché sono anche sacrificabile.-
-Ma lei tornerà. La
conosco: è una combattente. Non la tratterrebbe neanche l’Inferno.-
Lei ha accennato un sorriso ed ha
replicato:
-Non c’è riuscito
nemmeno il paradiso… o qualcosa che gli assomigliava parecchio.-
Ha
stretto la mano al vecchio gangster e lasciato il suo ufficio. C’erano un po’
di cose da sistemare prima della partenza, meglio non perdere tempo.
Sono passati due giorni da allora.
Elektra ha salutato la sua pupilla Nina McCabe in procinto di partire per
l’Europa. Ha cenato coi suoi vecchi amici King Lau, Konnie Weiss e McKinley
Stewart poi ha passato la notte con quest’ultimo ed il giorno dopo ha preso un
aereo diretto a Est. Dopo un paio di cambi di aereo sotto differenti identità di
comodo, è infine giunta all’ultima tappa.
Da qui in avanti sarà sola. Non è
una novità per lei, in fondo è la storia della sua vita.
5.
Dopo aver fatto tutto quel che
andava fatto, la pantera balza giù dal letto e si dirige verso il bagno. A poco
a poco riprende forma umana e posizione eretta. Apre la doccia e lascia che
l’acqua calda lavi via il sangue della sua vittima dal suo corpo.
Alla fine esce dal bagno e si
riveste con calma senza badare al corpo martoriato sul letto, poi esce dalla
stanza e si chiude la porta alle spalle.
Il portiere di notte la guarda
perplesso mentre lascia l’hotel. Non l’ha già vista prima? Si chiede. Domanda
oziosa, si risponde da solo: è sicuramente una escort d’alto bordo, di quelle
che i clienti facoltosi si portano in camera e che il personale finge di
ignorare. è certamente così, eppure… eppure…
Quando finalmente ricorda quando
l’ha già vista, lei è già lontana.
Thomas Charlton, assistente sociale
del Dipartimento Risorse Umane della Città di New York si
ferma davanti ad uno dei casermoni che formano uno dei più grossi complessi di
case popolari di Harlem e sospira.
Sa bene che secondo quanto si dice
comunemente qui prosperano, se tale termine può considerarsi appropriato alle
circostanze, crimine e degrado e che un maschio afroamericano che vive qui ha
appena il 37% di probabilità di arrivare a 65 anni, esattamente come in Angola.
Sa anche che il compito che si è scelto è molto difficile, se non impossibile,
ma non può e non vuole tirarsi indietro.
-Si
comincia sempre con un piccolo passo.- dice, poi entra nel palazzo.
Akihiro volta le spalle a Fuyumi
Fujikawa e sorride alla ragazza bionda che lo sta fissando da poco lontano
sollevando il bicchiere in segno di saluto.
Davvero carina, pensa. Se non
dovesse badare all’incolumità di Kyle Jinadu, ci farebbe un pensierino. Magari
si farà dare il suo numero di telefono, non glielo negherà, lo sa.
Si sta avviando verso di lei quando
la vede voltare di scatto la testa e la sente gridare:
-Attenzione!-
Il figlio di Wolverine segue la
direzione dello sguardo della ragazza e vede quella che è evidentemente la scia
di un mirino laser che punta dritta verso Kyle.
Senza esitare si tuffa su di lui
urtando una coppia formata da un uomo biondo ed una donna dai capelli rossi.
Gli è quasi addosso quando sente un improvviso dolore acuto alla schiena.
Piomba a faccia in giù sul pavimento mentre la giacca bianca del suo smoking si
arrossa a causa di una pozza di sangue che si allarga sempre di più.
CONTINUA
NOTE
DELL’AUTORE
Poche cose da dire su
quest’episodio, quindi non perdiamo tempo:
1)
Kyle
Jinadu è un personaggio creato da Matt Fraction & Greg Land su Uncanny
X-Men #508 datato giugno 2009 che appare in MIT per la prima volta. Come da
tradizione, la nostra versione pur mantenendo intatte le caratteristiche
fondamentali del personaggio, sarà un po’ diversa. Tanto per cominciare, non ha
sposato Jean Paul Beaubier, alias Northstar di Alpha Flight, ma ha comunque
avuto una relazione con lui che ora è finita.
2)
Sarà
felice chi mi rimproverava di non aver mai scritto una scena con due uomini a
letto insieme, ebbene, ho rimediato alla mancanza. -_^
3)
Okoye
è stata creata da Christopher Priest & Joe Quesada & Mark Texeira su
Black Panther Vol. 4° #1 datato novembre 1998.
4)
Sadie
Sinclair è stata creata da Ed Brubaker & Mike Choi su The Order Vol. 2° #6
datato febbraio 2008. Per lei vale quanto detto per Kyle Jinadu.
5)
Donna
Kiel è stata creata da Rob Williams & Matteo Buffagni su Daken: Dark
Wolverine #10 datato agosto 2011. Idem come sopra.
6)
Il
Lichtenbad è una piccola nazione inventata dell’Europa Centrale che si innesta
in una tradizione letteraria che ha come punto di riferimento la Ruritania,
creata da Anthony Hope nel libro “Il prigioniero di Zenda” del 1894. È stata
creata da Stan Lee & Wally Wood & Bob Powell su Daredevil Vol. 1#9
datato agosto 1965.
7)
La
scena finale della storia è simmetrica a quella finale di Devil #93, sempre
scritto da me, in un gioco di crosscontinuity.
Nel prossimo episodio: chi ha
sparato a Daken e chi era il vero bersaglio ? Inoltre, sapremo di più delle
missioni di Elektra e Cigno Nero e la caccia alla donna giaguaro si avvia alla
conclusione.
Vi aspetto.
Carlo
[1] Guardie del Corpo del
sovrano di Wakanda, tutte donne e guerriere formidabili.
[2] Crime Scene
Investigations.
[3] Nell’ultimo episodio.
[4] Ecco cosa vi siete persi
a non leggere Ragno Rosso. -_^
[5]Vedi ultimi episodi di Hulk.
[6] Special Weapons And
Tactics, le squadre speciali di pronto intervento delle forze dell’ordine
americane.
[7] San Francisco Police
Department, ovviamente.
[8] Canadian Security Intelligence Service, o Service Canadien du renseignement de sécurité in Francese, il principale servizio di
intelligence nazionale del Canada.
[9] Il Crimine Organizzato
giapponese.
[10] Un riassunto alquanto
sintetico e non sempre accurato delle imprese di Charlotte Witter.