UN GIORNO NELLA VITA DI UNA REGINA
Di FABIO VOLINO
Riassunto: Mentre Atlantide si appresta ad entrare a far parte dell' ONU, Attuma si prepara ad invaderla per l' ennesima volta. Solo che stavolta non ci sarà Namor a fronteggiarlo.
Davanti a lei c'è Vyrra, uno degli scienziati più celebri di Atlantide, esiliato per via dei suoi azzardati esperimenti. Costui le fa una scioccante rivelazione:"Tu, Namorita, sei il più perfetto tra tutti i cloni che abbia mai creato. Tu sei un clone di tua madre Namora, morta già da tempo".
Poi la regina di Atlantide si risveglia madida di sudore, trattenendo a stento un urlo: di nuovo questo sogno, un sogno che però riflette un avvenimento davvero accaduto nella sua vita. Da tempo ha accettato questo fatto, ha accettato la sua umanità, ma ogni volta che ci pensa non può far a meno di rimanere sconvolta. Suo cugino le ha parlato spesso di sua "madre", è stata accanto a lui durante la Seconda Guerra Mondiale, ma è morta ormai da molto tempo.
Nita è stata molte cose nella sua lunga vita (incredibile a dirsi, visto che ha un aspetto da ventenne, tuttavia la sua età biologica è molto più alta): è stata soprattutto un' eroina, al fianco in particolar modo dei New Warriors e di Nova, con cui ha recentemente interrotto una burrascosa relazione amorosa durata parecchio tempo. Ora però è qualcosa di completamente diverso, è una regina. La regina di Atlantide, dietro esortazione di Namor in persona. Incredibile, Namor Sub-Mariner, uno degli uomini più orgogliosi presenti sulla faccia della Terra, che le affida un compito così importante. Che confida in lei.
Scende dal suo letto, si veste, poi guarda fuori dalla sua finestra. Ancora uno stato di calma apparente, ma la tempesta non tarderà ad arrivare. Ad un tratto qualcuno bussa alla sua porta.
"Avanti" dice lei.
Nella stanza entra l' inumano Triton, che ha abbandonato la sua famiglia per trasferirsi in questo regno che vede come una sorta di seconda casa. "Sei preoccupata, Namorita?".
"Preoccupata, Triton? No, piuttosto direi in attesa. In attesa che questa faccenda, questa guerra di nervi, finalmente finisca. E sono felice che tu mi sia voluto stare accanto in questo momento difficile, invece di andare alla ricerca della tua famiglia".
"Potrei fare ben poco, allo stato attuale delle cose. Secondo i Fantastici Quattro, gli Inumani si sono recati nel cosmo Kree per tentare di riprendersi la cittadella di Attilan. Comunque hai ragione, non posso e voglio stare troppo tempo lontano da loro: quando questa faccenda sarà finita, credo che seguirò le loro orme, scoprirò cos'è accaduto loro".
"Allora andiamo a vedere com'è la situazione oggi" conclude Nita.
I due escono dalla reggia: subito alcuni atlantidei si avvicinano alla loro sovrana in caso di ogni sua necessità, ma lei a gesti fa capire loro di non aver bisogno di nulla per il momento. O meglio, le servirebbe un po' di speranza, ma quella dovrà conquistarsela da sé. Lungo il tragitto, incontrano Andromeda, la figlia del prossimo invasore, Attuma. Stupefacente a volte la perseveranza di certe persone: costui avrà tentato mille e più volte di detronizzare Namor. Una volta ci è anche riuscito, ma poi le cose sono tornate al loro consueto posto. Tuttavia continua, continua, non si arrende mai. Testardo come molti atlantidei.
"Sono certa che oggi ci sarà l' attacco" dice Andromeda.
"Anch' io ho come questo presentimento" ribatte Namorita.
"Da cosa lo deducete?" chiede Triton.
"Conosciamo bene Attuma" è la risposta all' unisono delle due donne.
"Namor si unirà a noi?".
"Namor non ci sarà" risponde Nita.
Lo sgomento si dipinge sul volto dei suoi due compagni. "Come mai?".
"Oggi è un giorno molto importante per lui. Importante per tutti noi. Oggi si deciderà se Atlantide entrerà o meno a far parte delle Nazioni Unite. Lui è stato chiamato come suo rappresentante. Lo conosco: se sapesse di quanto sta accadendo qui, abbandonerebbe tutto. E questo non sarebbe un buon biglietto da visita: persegue quest' obiettivo da troppo tempo perché esso venga vanificato in un solo giorno. Inoltre sono certa che possiamo cavarcela anche senza di lui".
"Un vero atteggiamento da sovrana" sorride Andromeda.
"Da atlantidea" corregge Namorita.
New York. Nazioni Unite.
In una piccola saletta, Namor, vestito con un impeccabile abito in giacca e cravatta, attende fremente. La vita riserva davvero delle sorprese: sessantacinque anni fa si scagliava contro gli uomini di superficie, accusandoli di ogni cosa, soprattutto della rovina della sua nazione. Poi ha conosciuto degli alleati di questo cosiddetto mondo di superficie e, seppur non definendoli amici, sono stati sicuramente per lui preziosi alleati.
Poi il suo mondo è come se fosse precipitato in un abisso senza fondo: ha sofferto di una lunga amnesia, si è risvegliato in un mondo per lui praticamente nuovo e sconosciuto. Ed ha dovuto ricominciare tutto da capo. Ma si è comportato bene. E questa giornata può segnare il suo più grande trionfo… o la sua più ignominiosa sconfitta.
"È pronto?" gli chiede Andrew Bolt, l' uomo grazie al quale deve il fatto di essere qui.
"Sì" risponde Namor.
"Allora venga, la stanno attendendo".
Namor esce dalla saletta, percorre un breve corridoio, poi scosta delle tendine. Lì vi è una scaletta che conduce ad un palco. In mezzo ad esso vi è un podio ed un microfono. Decine di flash di fotografi iniziano a brillare, c'è la stampa di mezzo mondo praticamente. Ma quello che più conta sono le persone radunate sui seggi dell' assemblea, rappresentanti delle nazioni di tutto il mondo che devono decidere se accettare o respingere un potenziale nuovo alleato. Mascherando alla perfezione la sua tensione, Namor si dirige verso il podio: tocca il microfono per sentire se è acceso. Poi inizia il suo discorso, mentre attorno a lui si crea il silenzio.
Atlantide.
Eccola di nuovo qui, come ogni giorno, la postazione più avanzata del suo esercito. A svariati metri vi è la prima linea dell' armata di Attuma, stanchezza e tensione sui loro volti. Il loro leader non si vede in giro. Ma non tarda ad arrivare: abbastanza sorprendentemente per un tipo come lui sta sventolando una bandiera bianca.
"Voglio parlamentare" dice.
"Che parola aliena per te, Attuma" commenta Namorita.
"Dico sul serio… regina. Perché non vieni qui e lo scopri? Portati quante guardie del corpo vuoi, io non ti farò alcun male".
"D' accordo. Voi due, venite con me" dice infine Nita rivolgendosi a due guardie.
"Mia regina, non lo faccia" interviene Vashti "Potrebbe essere una trappola".
"Sono consapevole dei rischi, mio fedele consigliere. Ma attaccarmi equivarrebbe ad un suicidio per Attuma. Vediamo cosa ha da dire".
Namorita si avvicina al suo avversario, fermandosi infine a tre metri di distanza da lui:"Qui puoi parlarmi con tutta calma".
"Come desideri" inizia Attuma "Vedi, potrà sembrarti strano quello che dico, ma io non desidero questo conflitto a tutti i costi. Anzi, voglio se possibile evitarlo. Chissà, forse le decine di batoste che ho subito nel corso degli anni mi hanno fatto mettere a posto la testa".
"Ne dubito fortemente. Cosa vuoi?".
"Solo una cosa: che tu e Namor ritiriate questo vostro proposito di entrare a far parte di quell' organizzazione mondiale. Ma non ti rendi conto di cosa causerà questo? Noi… che ci mischiamo con gli uomini di superficie, è andare contro la nostra stessa natura, significa snaturare ciò che siamo. Io voglio solo questo, poi una volta che la mia richiesta sarà stata soddisfatta tornerò ad Atlantide con i miei uomini e prometto solennemente che non effettuerò più alcun attacco a te o a Namor".
Nita rimane in silenzio per qualche secondo, poi ribatte:"Sai, Attuma, la storia non è qualcosa di statico. La storia progredisce, è in continua evoluzione. E a volte avvengono dei cambiamenti epocali, vuoi per una nazione intera vuoi per un popolo. Stavolta tocca a noi atlantidei cambiare, ed è un processo inevitabile, non si può più tornare indietro. Tornare indietro, al nostro precedente status, sarebbe una involuzione. Non possiamo più rimanere chiusi nel nostro isolamento, Attuma, non quando ormai il mondo sa da tempo di noi: l' incontro tra la cultura atlantidea e quella umana deve essere forgiato. Nel tempo e nella storia. Namor questo l' ha capito e non sta facendo altro che seguire i suoi, i miei, i sogni e le aspirazioni di tutti gli atlantidei".
"Non bastava dire un semplice no?".
"Volevo solo farti capire quale immensa idiozia avessi detto, Attuma".
"D' accordo" dice il suo avversario alzando il tono di voce e mettendo sul chi va la le due guardie del corpo della regina "Te la sei cercata: tra dieci minuti qui al mio segnale si scatenerà l' Inferno".
"Russell Crowe l' ha detta meglio di te questa frase".
Attuma non replica, anche perché non ha idea di chi sia questo Crowe, e si volta per tornare dai suoi uomini. Ma prima ha un' ultima cosa da dire:"Ah, volevo farti conoscere il mio più prezioso alleato, una nostra cara vecchia conoscenza".
Da una sporgenza rocciosa esce un altro atlantideo, inconfondibile.
"Krang?" esclama Namorita.
"Proprio io" risponde il generale "Sono certo che Lady Dorma disapproverebbe quanto tu e Namor avete fatto in questi mesi".
"Pensa, io invece sono convinta del contrario".
Non vi sono repliche ulteriori, Attuma e Krang tornano indietro. Namorita fa altrettanto, pronta a mettersi in prima linea nella guerra imminente.
New York. Nazioni Unite.
Per via di Charles Xavier e Magneto, questo edificio ne ha viste ultimamente di tutti i colori. Ma le sorprese non sono certo finite.
"Il mio nome è Namor McKenzie e sono un mutante. Sono nato nel 1920, mi mantengo bene vero?".
Parte spontanea qualche risata.
"Mio padre era il capitano Leonard McKenzie, mia madre Fen, un' atlantidea. Molti di voi mi conoscono e probabilmente hanno di me una immagine negativa, del resto non più tardi di qualche anno fa ho attaccato questo stesso edificio per liberare un mio compagno. Tuttavia vi chiedo di allontanare dalla vostra mente quell' episodio ed altri simili che possano venire alla vostra mente. Questo mondo è profondamente cambiato da quei giorni, viviamo in un' era moderna che molti considerano impazzita ed in cui anche un piccolo stato può attirare nel bene e nel male l' attenzione delle superpotenze. Un' era in cui persone un tempo osteggiate sono ora a capo di una nazione. Un' era in cui la presenza supereroistica sta avendo un ruolo sempre più preponderante nella nostra società: non sono più le solite battaglie eroe/criminale. Oggi vediamo formazioni che intervengono in affari su cui prima nemmeno posavano gli occhi e la loro stessa presenza in quel contesto prima alieno cambia la situazione vigente.
Dunque, vi chiedo di proseguire su questo solco, per cambiare sì le cose ed in meglio. Le profondità marine sono ancora territori in gran parte inesplorati, possiedono molti elementi che possono tornare utili all' umanità. Noi atlantidei possiamo fornirvi queste risorse preziose, in cambio chiediamo di partecipare a questa vostra assemblea. Poiché sentiamo che anche noi possiamo decidere del destino di questo mondo".
Namor termina il suo discorso poco dopo: quando si allontana dal palco, ovviamente non c'è nessun applauso che lo segue. Anche se ad un certo punto gli pare di sentire delle persone che approvano quanto detto. Sentimento che Bolt gli conferma:"Si è comportato benissimo".
"Secondo lei cosa decideranno?" chiede Namor.
"Mi creda, ormai è solo una semplice formalità. Atlantide fa già parte dell' ONU".
Atlantide.
La battaglia inizia con urla e fragori di lance, spade e scudi. Per svariati minuti sembra debba predominare una eterna situazione di stallo, finchè gli atlantidei capeggiati da Namorita iniziano lentamente ma inesorabilmente ad avanzare. Dunque i pezzi grossi decidono di andare in prima linea.
"Avanti!" incita Krang "Non indietreggiate, provate a…". Un violento pugno interrompe la sua esortazione, ma il generale non perde i sensi. "Chi sei tu, strano essere?".
"Mi chiamo Triton, atlantideo. E ti chiedo di arrenderti prima di assaggiare l' inevitabile sconfitta".
"Sconfitta? Non conosco questa parola".
"Allora preparati a ricevere un' amara lezione" conclude l' Inumano.
Ben presto si capisce chi avrà la meglio: la lunga ed adeguata preparazione dell' esercito atlantideo guidato da Namorita è sicuramente superiore a quella abbozzata e non unita degli uomini di Attuma e Krang. Ciononostante, il padre di Andromeda dà del filo da torcere a chiunque osi affrontarlo, finchè si ritrova davanti a coloro che più desiderava osservare: la sovrana di Atlantide e la sua odiata figlia.
Le due donne lo guardano in faccia, poi senza preavviso si lanciano al suo attacco. Attuma para tutti i loro colpi, poi con un violento manrovescio si libera di Andromeda. "Figlia degenere" la canzona. Un breve attimo di distrazione che dà a Namorita la possibilità di penetrare nella sua breccia difensiva e di tempestarlo con quanti più pugni e calci gli riesca possibile sferrare. Attuma, però, pare non sentire nulla di tutto ciò e ad un certo punto la afferra per la gola.
"Allora, Namorita" dice "Come ci si sente ad essere sconfitti?".
"Lasciala subito andare!" gli intima qualcuno. È Vashti, ma non è solo, ci sono decine e decine di atlantidei dietro di lui. L' esercito del tiranno è stato sconfitto e la caduta di colui che li ha comandati non è lontana.
"Ah! Pensate davvero di…".
Con un urlo collettivo gli atlantidei e Vashti, che pare non risentire della sua età avanzata in questo momento, si scagliano contro Attuma, letteralmente ricoprendolo. Lui è costretto inevitabilmente a lasciar andare Namorita, che osserva stupita e soddisfatta la combattività dei suoi simili. La sua voglia di libertà: l' hanno seguita, l' hanno protetta, l' hanno portata alla vittoria. Perché è la loro regina e si fidano di lei.
Nazioni Unite.
"E dunque l' Assemblea ha deliberato" declama il Segretario Generale "Che Atlantide venga ammessa nell' ONU e riconosciuto come stato sovrano".
Un applauso parte spontaneo dai banchi dei rappresentanti, segno che la votazione ha avuto un largo consenso, mentre Namor fa un sorriso compiaciuto. Molti giornalisti vorrebbero fargli un' intervista, ma lui per il momento li scansa tutti: ci sarà tempo e luogo per parlare, ora deve andare a comunicare la lieta notizia al suo popolo.
Atlantide.
Krang spara, con una pistola energetica, un colpo verso Triton, che però compie un poderoso balzo verso l' alto, evitando la raffica. Krang non demorde e spara altri colpi, i quali non vanno ugualmente a segno. Infine l' inumano approfitta di un suo momento di distrazione, precipitando verso di lui e mettendolo ko. Decisamente non è stato un ritorno trionfale per il generale.
Intanto anche Attuma è stato messo fuori gioco da tutti gli altri atlantidei: sul suo volto si legge il dolore della sua più ignominiosa sconfitta. Poi, con un atto impensabile, Namorita decide di non mettere in prigione gli uomini che erano al suo seguito, piuttosto offre loro una possibilità di cambiare strada, servendo una causa migliore. Tali uomini, più mal guidati prima che agguerriti, accettano di buon grado quest' offerta.
Qualche minuto dopo giunge anche Namor. "Cosa è accaduto qui?" chiede.
"Oh sai" risponde Nita "La solita invasione da parte di Attuma. Ah sì, c' era anche Krang".
"E tu sei riuscita a sconfiggerli da sola?" esclama sbigottito l' ex sovrano.
"No, non da sola. Ma con l' apporto di tutti gli atlantidei. Oggi non ha vinto una persona, ha vinto un intero popolo".
Namor si circonda il mento con una mano:"Ah, cugina mia, ero certo di aver fatto la scelta giusta mettendoti al mio posto".
"La tua presenza qui ed il tuo volto lieto mi fanno capire che la nostra richiesta all' ONU sia stata accolta".
"Esatto, ora servirà qualcuno che ci rappresenti presso l' Assemblea Generale. Io ho i miei impegni con la Oracle, tu con questo regno. Dunque questo compito dovrà assumerselo qualcun altro. Ed io avevo pensato proprio a te" conclude indicando Andromeda.
"Io?" esclama stupita la figlia di Attuma "Non pensavo che…".
"I tempi stanno cambiando, Andromeda" interviene Namorita "E serve l' apporto di tutti perché essi possano migliorare sempre più. Sì, tu sei la candidata più adatta: hai rinnegato l' eredità malvagia di tuo padre e ci hai aiutato a sconfiggerlo".
"Accetto" dice infine Andromeda.
"E tu, Triton? Cosa conti di fare ora?".
"Credo che rimarrò ancora un po' con voi" dichiara l' inumano "Ad aiutarvi a costruire questo futuro migliore da voi aspirato. Forse ho perduto la mia prima famiglia, ma ne ho appena guadagnata un' altra".
"Allora andiamo a parlare al nostro popolo" afferma Namor "Andiamo a dire loro che il nome di Atlantide da questo giorno in poi rientrerà di diritto nei libri di storia!".
Esterno dell' agenzia Millie Collins.
Nel freddo che domina la giornata, Patsy Walker, avvolta in un pesante cappotto, si reca presso il suo luogo di lavoro. Non è stata con le mani in mano in questi giorni, oltre a fare la modella pensa di avere del talento anche in altri campi. Per questo ha disegnato alcuni abiti: li mostrerà a Millie e… speriamo in bene. Prima di entrare nell' edificio, passa davanti ad un' edicola, che mostra le prime pagine di svariati giornali che parlano dell' annessione all' ONU di Atlantide. Piena di curiosità, Patsy compra un quotidiano ed inizia a leggere avidamente.
Immersa nella lettura, non si accorge di qualcuno che la osserva all' altro lato della strada. Quel qualcuno è Robert Baxter, il suo ex marito nonché il supercriminale Mad Dog. Ha atteso anche troppo, tra pochi minuti la attaccherà e… le farà molto male.
FINE
PROSSIMAMENTE
Beautiful, roditi il fegato