IL RITORNO DEL CAVALIERE
Di FABIO VOLINO

 

Riassunto: Gli Spettri Neri hanno forgiato un' alleanza coi Quwrlln e coi misteriosi alieni Chitauri. Ma il loro ritorno non è passato inosservato.

Un tempo vi fu un' era oscura: gli Spettri Neri, alieni mutaforma discendenti da un ramo genetico degli Skrull, si rivelarono infatti essere un grande pericolo per l' esistenza stessa degli abitanti del cosmo. Ma poi da Galador giunsero degli eroi, i valorosi Cavalieri Spaziali, guidati da Rom, il più nobile di essi. Il conflitto durò secoli, molti eroi perirono, altrettante alleanze con abitanti di altre galassie vennero sancite. La più celebre di esse si ebbe sul pianeta Terra, dove la donna di nome Brandy Clark, pur di difendere il suo mondo, non esitò ad indossare l' armatura di Starshine. Proprio sulla Terra ebbe luogo l' aspra battaglia finale, al termine della quale gli Spettri Neri vennero banditi per sempre nel Limbo. Ma ciò non ha segnato la fine delle ostilità.

Galador.

"Presto, portalo subito a sua maestà!" ordina un uomo ad un altro.
Costui prende un biglietto ed inizia a correre lungo le strade affollate e piene di vita di Galadoria, la capitale del pianeta. Nel tragitto passa davanti ad una statua raffigurante Rom con la sua celebre armatura ed il Neutralizzatore ed un mugugno di disperazione viene emesso dalle sue labbra. Giunge infine davanti al palazzo reale e si ferma, come se esitasse a compiere il suo dovere: ed in effetti è così. Era un momento temuto da molto tempo, ma ultimamente tra la gente di questo mondo era iniziata a sorgere la speranza che non sarebbe mai arrivato, che il loro incubo aveva finalmente avuto termine. Un castello di carte di illusioni crollato miseramente e toccherà a questo messo dare il soffio decisivo.
Lentamente sale le scale, la gente che gli passa accanto senza notarlo. Gli ultimi, flebili momenti di felicità. Giunto all' interno una guardia lo blocca:"Dichiara il motivo della tua venuta".
"Porto notizie a sua maestà. Gravi notizie".
"Quanto gravi?".
"Terribili. Nere. Spettrali".
Il volto della guardia si incupisce e, dopo aver fatto alcuni passi indietro, si allontana senza dire nulla al messo. Passano alcuni, febbrili minuti. Poi una figura maestosa avanza: anche senza armatura il suo aspetto è possente come non mai. Lui è Rom, colui che un tempo era il più nobile dei Cavalieri Spaziali. Colui che secoli fa sacrificò la sua stessa umanità per porre fine alla minaccia degli Spettri Neri. Come sia tornato in possesso del suo corpo e come ora regni su Galador è una di quelle storie che sono entrate nella leggenda, ma stanno decisamente per perdere la loro importanza.
"Dammi il biglietto" chiede Rom. Il messo esegue. Il suo contenuto è breve, ma lui lo legge e lo rilegge continuamente, come a volervi trovare uno sbaglio, una prova che dimostri che dice il falso. Infine dice:"Possibilità di errore?".
"Purtroppo nessuna: il nostro satellite ha ricevuto letture precise".
"Dunque gli Spettri Neri sono tornati. E si trovano nuovamente sulla Terra". Il messo china il capo sconsolato. Rom lo ringrazia, poi si reca nelle sue sale private, dove potrà meditare da solo e in pace. Se di pace si può parlare in questi momenti. Si mette le mani nei capelli, disperato:"Ancora loro. Ancora loro. Ma questa guerra non finirà mai? Cosa devo fare per liberarmene?". Rom ripensa ai tanti compagni, ai numerosi amici, caduti in guerra. Amici galadoriani e umani: Steve Jackson, colui che per primo lo aiutò e decise di dargli fiducia; Brock Jones, il valoroso Torpedo, barbaramente dilaniato dagli Spettri Neri; Starshine; Firefall. E tanti, troppi altri. Dovrà di nuovo rivivere il dolore per la perdita di una persona cara?
Ad un tratto qualcuno bussa alla porta, può essere una persona sola:"Vieni pure avanti, Brandy".
Nella stanza entra una donna dalla bellezza accecante, Brandy Clark il suo nome: è la sposa di Rom. Ed il suo pianeta di origine è la Terra. Per il suo sposo ha fatto di tutto, ha sacrificato la sua vita, i suoi amici, ad un certo punto anche la sua umanità, è stata anch' essa una componente dei Cavalieri Spaziali. Ed ha poteri esper attualmente latenti. "Cosa è successo, caro?" chiede "È da diversi minuti che sei qui dentro. Può voler significare solo gravi notizie".
Rom le porge il messaggio ricevuto, anticipandole il contenuto:"Gli Spettri Neri sono tornati".
Il volto di Brandy si contrae in un' espressione di terrore:"Dimmi che è solo uno scherzo di pessimo gusto".
Il sovrano di Galador si alza dalla sua sedia:"Purtroppo non lo è, è la cruda verità. Ma come è possibile? Erano stati esiliati per sempre, non c' era alcuna possibilità di un loro ritorno".
La donna lo circonda ad un braccio:"I secoli di guerra che hai combattuto avrebbero dovuto insegnarti che spesso i conflitti sono duri a morire".
Rom annuisce:"Dunque dobbiamo ricominciare. Da capo. L' ultima volta che siamo stati sulla Terra fu per un matrimonio, adesso sarà per intraprendere una guerra. Davvero dei netti opposti".
"Dunque hai già deciso di partire?".
"Non ho altra scelta a mia disposizione, Brandy. Ma non lasciare che la tua giustificabile paura tolga spazio alla logica: molte cose sono cambiate da quando indossai la mia prima armatura da Cavaliere Spaziale. La tecnologia è andata avanti ed oggi per poter andare in guerra non dobbiamo più sacrificare la nostra umanità".
"Chi porterai con te?".
"Tutti i Cavalieri a mia disposizione: non si faranno sconti agli Spettri Neri".
"Verrò anch' io allora".
"Ma…".
"Non iniziamo a litigare, Rom: la Terra è il mio pianeta natale e non intendo di certo rimanere qui immobile mentre corre un grave pericolo".
Il sovrano del pianeta si incammina lentamente, fino ad arrivare ad un' ampia finestra per ammirare il paesaggio. O fare finta di farlo. Poi, dopo un intero minuto di silenzio, si volta verso sua moglie:"Allora, a quanto pare, i nostri propositi di dare vita ad una discendenza dovranno aspettare".
È questo che fanno gli Spettri Neri: distruggono, destabilizzano. Sia che si tratti di oggetti concreti che di affetti e sentimenti.

Laboratorio.

"Spiegami bene come funzionano questi aggeggi, Javelin" chiede Rom.
"In modo molto semplice, mio sovrano" risponde uno dei suoi più fedeli Cavalieri Spaziali, uno della seconda generazione. La prima è stata totalmente sterminata: in parte dagli Spettri Neri, ma la maggior parte dalla loro stessa brama di potere e follia. Dopo tanto tempo passato a combattere il male, ne erano stati indelebilmente marchiati: si ribellarono così al loro mondo natale e distrussero Galadoria. Per sconfiggerli, per sconfiggere coloro che fino a poco tempo fa chiamava amici, Rom, col prezioso aiuto di Brandy, allevò una nuova generazione di Cavalieri, grazie ai quali riuscì infine a prevalere. Seppur a caro prezzo.
A Rom viene applicato sul braccio sinistro una sorta di bracciale. "Ecco, vede questi due bottoni?" dice Javelin "Prema quello bianco".
Rom esegue quanto richiestogli e, un attimo dopo, un' armatura circonda il suo corpo:"Fenomenale".
"Armature olografiche, ma perfettamente funzionanti come quelle normali. Anzi, più efficaci di quelle che si indossavano un tempo: la loro capacità di fuoco è impressionante in quanto possono attingere ad ogni forma di energia presente. Inoltre, premendo il bottone nero che vede accanto a quello bianco, ci si può liberare dell' armatura senza problemi. Senza sacrifici".
Rom lo preme e l' armatura sparisce:"Sono molto soddisfatto di te, Javelin. Ora contatta tutti gli altri Cavalieri Spaziali".
"Certo, lei dove si sta recando?".
"Da Axadar. Il Neutralizzatore".

Nel palazzo reale di Galadoria vi è una stanza piccola, ma speciale, inaccessibile per chiunque eccetto che per il sovrano del pianeta. Qui è conservato Axadar, il Neutralizzatore, l' arma che Mentus donò a Rom per sconfiggere gli Spettri Neri. Un' arma che forse è qualcosa di più che un semplice oggetto inanimato. Funziona un po' come il martello di Thor: solo chi ne è degno è in grado di possederlo ed utilizzarlo. Sono passati tanti anni da quanto Rom lo abbrancò per l' ultima volta: sarà cambiato qualcosa nel frattempo? Sarà divenuto una persona diversa, non necessariamente migliore? È giunto il tempo di scoprirlo.
A passi lenti e quasi studiati si avvicina alla vetrina dove si trova Axadar. La apre e… afferra il Neutralizzatore. Senza alcuna esitazione. Lo tiene in mano, osservandolo da ogni tipo di visuale quasi fosse un oggetto sacro. Definizione che non è in realtà troppo lontana dalla verità per gli abitanti di questo pianeta. Subito dopo il sovrano sente antiche e a lui ben note energie ricominciare a scorrere in lui. Il Neutralizzatore ha effettuato la sua scelta: è Rom risulta essere sempre la carta vincente.
"Si va alla guerra" annuncia.

Piazza Torpedo.

Il principale luogo di incontro di Galador, dedicato ad un eroe terrestre cui questa gente deve molto. Ora vi è un assembramento di folla imponente, più di un milione di persone pronte ad ascoltare il loro sovrano. Ovviamente la notizia del ritorno degli Spettri Neri non è rimasta confinata nelle sale del palazzo reale e, prima che il terrore e i dubbi prendessero il sopravvento sui suoi sudditi, Rom ha deciso di parlare loro:"Cittadini, compatrioti, amici… Non è mia intenzione nascondervi nulla: il flagello rappresentato dagli Spettri Neri incombe nuovamente su di noi".
Mormorii di disperazione si propagano da numerose persone.
Rom alza una mano ed il silenzio torna a regnare:"Ma questo è un evento che non ci ha colto affatto impreparati. Questi ultimi anni li abbiamo passati ad affinare le nostre armi, le nostre tecniche di combattimento… il nostro spirito battagliero. Siamo pronti, pronti ad andare in guerra, a ricacciare gli Spettri Neri nel Limbo da cui sono usciti: andrò personalmente sulla Terra per occuparmi di loro, per impedire che il loro cancro maligno giunga fin qui su Galadoria. Nella mia mano vi è Axadar, mio compagno fidato, il giusto castigo per quegli alieni mutaforma: non importa quale aspetto assumano, io li scoverò e li sconfiggerò. Fino al mio ritorno, questo regno verrà gestito dal saggio Kramar. Io… non so cos' altro dire, lascerò che siano le mie azioni a parlare per me: tornerò presto. E tornerò vincitore".
Il cipiglio da condottiero sicuro delle proprie forze Rom lo ha acquisito in questi anni in cui è stato sovrano. Oggi si nota la sua utilità quando un boato di approvazione prorompe dalla folla. Ma nel cuore di Rom e di Brandy Clark in questo momento vi è spazio solo per la preoccupazione e l' incertezza sul proprio futuro. Sul futuro della loro gente.

Sito di lancio.

Due astronavi sono state approntate, dieci Cavalieri sono pronti ad accingersi all' impresa: Sentry, Hammerhand, Firefall, Pulsar, Starshine, Lightningbolt, Javelin, Scanner, Terminator, Liberator. Sette uomini e tre donne, una nuova generazione di guerrieri dal nome glorioso, una nuova speranza di pace. Ed infine vi sono loro, Rom e Brandy Clark, il primo già attorniato da una nuova e più moderna versione della sua celebre armatura bianca. Nelle sue mani, il Neutralizzatore pare quasi essere attorniato da una aura magica.
"Quando potremo partire?" chiede il sovrano del pianeta.
"Il lancio avverrà tra circa un' ora" annuncia Pulsar.
L' impazienza, l' angoscia sul volto di Rom è ben palese.
"Cosa ti accade?" chiede sua moglie.
Lui la porta in disparte:"È come se una sensazione nuova si impadronisse di me, una sensazione che non riesco a padroneggiare pienamente. Sono già stato in guerra con gli Spettri Neri in passato, per secoli interi, eppure… qualcosa dentro di me mi dice che stavolta sarà più dura del solito. Che possa aver perso il mio tocco. Che non ce la farò".
"Ascolta, caro" dice Brandy cingendogli le spalle con le sue braccia "Renditi conto di questo: tu sei lo spirito, la personificazione del coraggio di questi giovani che stanno ai tuoi ordini. Se tu ti dimostri debole, privo di fiducia, allora anche loro ti seguiranno in questa discesa. E non renderesti un buon servizio al tuo popolo, a me, ma soprattutto a te stesso. Ora capisci perché sei così importante?".
Rom la osserva in volto per alcuni secondi poi, liberandosi dalle sue braccia e girandosi verso gli altri Cavalieri:"Pulsar, vedi di far sì di farci partire tra trenta minuti".
Un sorriso radioso appare sul volto della donna Cavaliere:"Sarà fatto, sovrano".
"Rom. Da questo momento in poi per voi sarò solo Rom. Sono pari a voi in questa vicenda, non superiore, stampatevelo bene in mente". Poi torna da Brandy:"Grazie".
"Piacere mio".

Orbita della Terra.

Immensi spazi interstellari sono stati coperti in pochi giorni grazie alle avveniristiche tecnologie galadoriane. Giorni che i Cavalieri hanno passato ad allenarsi, a migliorare le proprie tecniche di combattimento, il tutto sotto la supervisione di Rom, il più esperto tra loro.
"Secoli di battaglia e siamo ancora al punto di partenza" pensa il sovrano "Come faccio a non impazzire?".
"Signore, come ci comportiamo rispetto ai sistemi di rilevazione terrestri?" chiede Starshine.
"Propongo di entrare nella stratosfera in modalità camaleontica" propone Rom "Ho alcuni alleati sulla Terra, ma più tardi la nostra presenza verrà rivelata a qualche esterno, meglio sarà per tutti noi. Non voglio concedere nemmeno un minimo vantaggio agli Spettri Neri. Sei sicura di poter evitare qualsiasi rilevazione?".
"Certo: la tecnologia terrestre non è avanzata come la nostra". E questo è stato il primo ed unico, ma tuttavia fatale, errore commesso dai Cavalieri Spaziali nel corso della loro missione.
"Bene, riferisci la cosa anche all' altra nave".
I due velivoli entrano nella stratosfera.
"Dirigiamoci nella nazione nota come Stati Uniti, nella regione nota come Virginia" ordina Rom "Secondo i nostri satelliti, gli Spettri Neri si annidano in gran numero da quelle parti".
Poi va tutto a picco:"Nave stellare sconosciuta" dice una voce femminile "Precisate chi siete e la natura della vostra visita".
Lo schermo esterno la inquadra:"La conosco, si tratta dell' eroina nota come Capitan Marvel". Rom è rimasto un po' indietro in fatto di appellativi supereroistici.
"Cosa facciamo?" chiede Brandy.
"Starshine, prova a semi…".
Un violento contraccolpo coglie allora lo scafo della nave. Evento che viene ripetuto anche sull' altro mezzo.
"Dannazione, i sistemi di guida sono fuori uso" esclama Starshine "Precipitiamo!".
"Signore, deve mettersi in salvo" si fa subito avanti Liberator.
"Ma…" protesta Rom.
"Non c'è tempo per discutere, signore, lei è troppo importante per questa missione: noi possiamo cavarcela, ma lei deve uscire da qui".
"Non senza mia moglie, però".
Liberator annuisce:"Presto, qui nelle capsule di teletrasporto. Le coordinate sono state individuate, a circa venti miglia da qui. Non c'è tempo per i saluti: buona fortuna… Rom!".
I due vengono avvolti da una aura dorata e, un secondo dopo, spariscono alla vista. Intanto le astronavi continuano a precipitare, ma prima che ciò accada la loro corsa, come per magia, bruscamente rallenta ed atterrano in modo delicato, senza scossoni. Poi i portelli vengono violentemente sradicati:"Tutti fuori, subito!" intima Wonder Man.
I Cavalieri Spaziali potrebbero ingaggiare una battaglia, oltre a quell' essere avvolto da una strana energia vi sono solo altre tre persone. Ma… e se fosse tutto un bluff? Se ve ne fossero altre nascoste, pronte ad intervenire al minimo accenno di pericolo? Inoltre hanno già dimostrato ampiamente la loro potenza e non sono certi che da un confronto con loro ne uscirebbero vincitori, quantomeno non in tempi brevi.
"Simon, non hai un po' esagerato?" chiede Songbird.
"Non hanno risposto al nostro appello" risponde Wonder Man "Ed ora vedremo se sono collaborativi".
Un altro eroe si avvicina ai Cavalieri, Visione:"Chi siete? Da quale pianeta provenite?". Il sintezoide sta già cercando una risposta nei suoi immensi database, ma non trova nulla, troppo diverso è l' aspetto di queste armature galadoriane rispetto alle precedenti. Armature che non consentono di rilevare le caratteristiche fisiche degli alieni.
"Non risponderemo a nessuna domanda" ribatte Terminator in un perfetto inglese. L' addestramento ha compreso anche l' apprendimento di questa lingua. Nella sua mente, come in quella degli altri suoi compagni, risuona ancora l' avvertimento di Rom:"Più tardi la nostra presenza verrà rivelata a qualche esterno, meglio sarà per tutti noi. Non voglio concedere nemmeno un minimo vantaggio agli Spettri Neri". Il silenzio sarà la loro unica arma.
Ma così facendo potrebbero aver condannato a morte il loro pianeta ed il loro sovrano.

Ad alcune miglia di distanza.

"Ed ora cosa facciamo?" domanda Brandy Clark.
"Per prima cosa" risponde Rom facendo scomparire la sua armatura olografica "Riassumo un aspetto umano: Axadar fortunatamente svanisce insieme alla mia corazza e riappare solo al mio volere. Così dovremmo passare inosservati. Speriamo che le repliche dei dollari americani che abbiamo avuto il tempo di portarci dietro superino i controlli, non dovrebbero essere troppo intensi. Mi dispiace imbrogliare così della gente, ma anche noi dobbiamo mangiare".
"Con l' astronave e gli altri Cavalieri… cosa abbiamo perso?".
"Praticamente tutto. Ironico, tu ed io soli contro gli Spettri Neri: ho come una terribile sensazione di deja vu". Poi Rom nota un cartello:"CLAIRTON, 5 miglia". "Ed ecco dove andremo".
"Ne sei certo?".
"Non sono più certo di nulla a questo punto, ma questa città può essere un buon punto di partenza. Ti va di rivedere i luoghi in cui sei nata?".
"A dire il vero no" ribatte Brandy Clark "Ma in questa missione devo mettere da parte tutti i miei sentimenti".
Rom le prende la mano:"Andiamo".

Confini di Atlantide.

Namorita effettua un' ennesimo controllo alle sue truppe:"Qualche notizia da parte delle forze di Attuma?".
"No, mia sovrana" risponde Vashti "Sono accampati a poca distanza da qui, ma ancora indugiano: come stanno facendo da giorni".
"Vogliono fiaccare la nostra volontà, ma non ci riusciranno. Vogliono la guerra, la guerra avranno. Ma sarà alle mie condizioni!".

FINE

PROSSIMAMENTE

Una giornata tranquilla per Namorita

Note dell' Autore: L' era Marvel di Jim Shooter si è contraddistinta anche per alcuni contratti di licensing con una celebre casa produttrice di giocattoli. In pratica la Casa delle Idee pubblicava dei fumetti che pubblicizzavano i giocattoli proposti da questa azienda, che in cambio sponsorizzava gli albi Marvel: un mutuo scambio di favori commerciali, insomma. A tutt' oggi di questa operazione rimangono solo i Micronauti, che ogni tanto fanno qualche sporadica apparizione.
Ma vi fu anche Rom, il Cavaliere Spaziale (che, per chi ha mai letto le sue storie, capirà subito la sua natura di "pupazzo" per i bambini): la serie venne scritta interamente dal più celebre mestierante della Marvel, Bill Mantlo, e disegnata in gran parte da Sal Buscema. Gli ultimi numeri, invece, videro l' apporto grafico del mitico Steve Ditko. La trama portante era quella della lotta contro gli Spettri Neri, ampiamente trattata anche in questa storia. Senza nascondersi dietro delle ipocrisie, era una testata pessima, che si reggeva su idee narrative fragilissime e scelte di trama antiche già negli anni '80. Eppure... Eppure durò 75 numeri, più di un quinquennio, a dimostrazione che il battage pubblicitario era imponente e riusciva a far passare in secondo piano aspetti che oggi condannano senza appello qualsiasi personaggio.
Con queste premesse qualcuno si potrebbe chiedere perchè abbia voluto riportare in scena Rom ed i suoi comprimari (tra parentesi, solo noi di MIT possiamo concederci un lusso del genere, essendo il contratto di licensing originario scaduto ormai da tempo): semplicemente perchè anche il trash ha una sua dignità e non vi nasconderò che, pur nella sua tremenda ingenuità, a me la serie di Rom piaceva. Dunque la lotta è ripresa e ci accompagnerà per un po' di tempo. Gli alieni malvagi e conquistatori... che meravigliosa manna narrativa!