L'UOMO SENZA PAURA
N° 66
Di Carlo Monni
1.
Il
pugno di Bullet potrebbe anche ammazzarmi se lasciassi che mi colpisse, ma io
scanso la testa un attimo prima che mi prenda e con uno scatto lo proietto
oltre la mia testa.
Sarebbe troppo bello sperare che l’impatto contro la
vicina parete lo abbia messo fuori combattimento e infatti si rialza ma il suo
respiro è decisamente più affannoso.
-Che c’è, Bullet, sei
stanco, forse?- lo schernisco.
-Ti farò a pezzi Devil.-
è la sola risposta.
-Voi supercriminali
dovreste assumere un buon dialoghista, sai?-
Evito il suo assalto molto facilmente e con una capriola
mi porto alle sue spalle. Mentre si volta, gli sferro un colpo di taglio alla
carotide.
Barcolla ma non cade.
-Questa è l’ultima che…-
Il mio superudito mi informa che il suo battito sta
accelerando in modo irregolare il suo respiro è pesante ed affannoso, ma lui
non se ne dà per inteso.
-Ehi ascolta…- cerco di
avvertirlo.
-Sta zitto!- mi urla
mentre cerca di sferrarmi un altro pugno che evito facilmente.
Avanza ancora poi lo sento annaspare, emettere un gemito
strozzato e cadere in avanti pesantemente. Ha avuto un infarto.
Se
fossi un altro tipo di vigilante me ne andrei senza farmi scrupoli. Il Punitore
direbbe che sono un patetico sentimentale un liberale dal cuore tenero, forse
lo penserebbe perfino Natasha ma io so di non avere scelta e comincio a
praticargli il massaggio cardiaco tentando di rianimarlo.
Mi
avvicino alla Vedova Nera che sta prendendo un caffè ad una delle macchinette
automatiche a questo piano dell’ospedale. Prima ancora che possa iniziare a
parlare lei si è voltata di scatto. Non avrà i supersensi del nostro comune
amico Matt Murdock ma i suoi sono comunque sempre all’erta.
Alzo
le mani in segno di pace e le dico:
-Miss Romanoff… si
ricorda di me? Ben Urich del Bugle.-
-Mi ricordo
benissimo, Ben… puoi chiamarmi Natasha.- risponde lei accennando un sorriso
mentre getta il bicchiere di carta nel vicino cestino –Bah… e questo lo
chiamate caffè? Vivo in questa nazione da più di dieci anni e non ho ancora
capito cosa ci trovate in questa brodaglia. Noi Russi sì che sappiamo cos’è il
vero caffè: nero come la notte, dolce come l'amore e caldo come l'inferno. Lo
ha detto Bakunin.-
-Molto interessante.-
commento –Ma non è di questo che volevo parlarti. Si dice che tu abbia salvato
il Procuratore Federale Nelson da una spietata killer internazionale[1]
che puoi dirmi al riguardo?-
-Che si dicono tante
cose, ma non tutte sono vere… e alcune sarebbe meglio che non uscissero su
giornali.-
-Capito… quindi non
hai niente per me?-
-Una sola cosa: chi
vuole Nelson morto ci riproverà. Io lo porterei via da qui il prima possibile.-
-Sono certo che hanno
già in mente di farlo appena sarà trasportabile. Qualche idea di chi possono
essere i mandanti del killer?-
-Gente con molte
risorse: Iron Maiden non costa poco.-
Iron Maiden, ne ho sentito parlare.
Quello che m’interessa, però, è l’identità dei suoi mandanti. Ne verrebbe fuori
un articolo coi fiocchi me lo sento… purché non sia accompagnato dal mio
necrologio.
Per Bob Diamond non è stato difficile agganciare la donna elegante dai capelli neri, dopotutto è pur sempre un attore famoso e lei si è subito mostrata interessata alla sua compagnia. Non è stato difficile portarla nella terrazza panoramica dove sono praticamente da soli.
Bob afferra un paio di coppe di champagne e ne porge una alla donna il cu nome è Mary Elizabeth Sterling.
-E così lei è il famoso Robert Diamond.- dice la donna sorseggiando lo champagne –Ho sentito parlare molto di lei.-
-In bene spero.- replica lui –E mi chiami Bob.-
-Bob…- il nome ha un suono particolare sulle labbra di lei -... attore, esperto di arti marziali, donnaiolo. Ho dimenticato qualcosa?-
-Forse hai un tantino esagerato.- replica lui sorridendo.
-Davvero? Che peccato.-
D’impulso lei lo bacia e Bob ricambia il bacio per poi staccarsi da lei
-Ok…- ribatte –Ti sei divertita Mary… o preferisci Elizabeth?-
-Non ti è piaciuto?- replica lei con un sorriso divertito –Eppure pensavo che mi avessi portato qui per questo: non dovevi intrattenermi mentre la tua amica Dakota North e Felicia Hardy decidono cosa fare con me?-
-Cosa?-
-Mi sono accorta di lei, non appena entrata. Credeva davvero che non sapessi chi è e che adesso lavora per Matt Murdock? Quanto alla Gatta Nera… non credo che volesse passare inosservata, non è nel suo stile.-
-E tu credi…-
Bob non finisce la frase perché gli occhi gli si appannano e le gambe gli cedono.
-Che c’è, Figlio della Tigre?- lo canzona Mary Elizabeth –Basta un semplice bacio a mandarti in tilt? Chissà che sarebbe successo se fossimo andati più oltre, allora? Peccato non saperlo, non credi?-
Bob prova a fare un passo avanti.
-Tu… tu…- mormora.
Mary Elizabeth Sterling non saprà mai cosa volesse dirle perché Bob Diamond crolla letteralmente ai suoi piedi.
2.
L’ambulanza sta
portando via Bullet e il Capitano Stone di Codice Blu mi dice:
-Lo terremo d’occhio ma temo che non riusciremo a trattenerlo. C’è solo
la tua testimonianza ad inchiodarlo e…-
Non continua, ma so
cosa vuol dire, dopotutto sono un avvocato quando non indosso questo costume:
il Procuratore Distrettuale non istruirà mai un processo solo sulla base delle dichiarazioni
di un vigilante mascherato e non posso biasimarlo.
-C’è un’altra possibilità- ribatto -Sono quasi sicuro che abbia violato
le norme sulla cauzione e si sia sottratto ad un processo per tentato omicidio
di un testimone in un processo federale.[2] Provi a
controllare.-
-Lo segnalerò al Detective di turno, grazie. Per il momento farò in modo
che sia sempre tenuto sotto sorveglianza.-
-Grazie. A proposito… ha notizie di Franklin Nelson?-
-A quel che si dice, è uscito dal coma ma una killer travestita da
infermiera ha tentato di ucciderlo. Per fortuna la tua amica Vedova Nera l’ha
fermata in tempo.-
-La fortuna non c’entra: avevo previsto quella possibilità e la Vedova è
rimasta di guardia. Ora farei bene a raggiungerla.-
-Sarebbe contrario al regolamento, ma se vuoi un passaggio…-
-Accetto molto volentieri.-
Dakota North e Felicia Hardy non credono ai loro occhi. Non è possibile che quella donna sia così sfacciata, pensano… eppure ecco che da una parete spunta l’inquietante figura del Seminatore di Morte che si fa largo tra la folla mentre la musica cessa di colpo.
-Vi consiglio
di spostarvi.- dice ai presenti con quella sua macabra voce alterata in
modo che non si capisca nemmeno se è uomo o donna –Non desidero
far del male a nessuno ma il mio tocco può essere mortale. È meglio per voi se
mi lasciate il passo e nessuno si farà male… nessuno a parte il mio bersaglio.-
si dirige a grandi passi verso l’uomo di nome Craig Hartley
-Allora Craig… non avrai davvero pensato che ti avessi dimenticato? È il
momento di pagare i vecchi debiti.-
-E se gli concedessi una dilazione?- dice Dakota puntandogli alla testa una piccola calibro 22 estratta dalla borsetta.-
-Miss North, mi
delude. Una semplice pistola contro chi può rendersi immateriale? Davvero
credeva che mi avrebbe spaventato?-
Il Seminatore di Morte si muove ed afferra il polso di Dakota che con un urlo crolla in ginocchio.
-Non abbia
paura… sentirà un po’ di freddo per qualche minuto ma sopravvivrà. Doveva
saperlo che non poteva fermarmi.-
-Lei forse no, ma che ne dici di me?-
Dall’alto cala improvvisamente la tenebrosa figura del Ragno Nero.
Se c’è qualcosa di
me che è puro Peter Parker è il gusto per le entrate ad effetto. Mi sono tenuto
in disparte fino ad ora proprio in previsione di qualcosa di simile. È stata
dura starsene rannicchiato nel condotto d’aerazione mentre Felicia si divertiva
la sotto ma alla fine ne è valsa la pena.
-Tu?- esclama
il Seminatore di Morte vedendomi –Vuoi
costringermi a finire quel che avevo cominciato? Non so come hai fatto a
sopravvivere al mio tocco l’altra volta[3] ma
questa…-
-Questa volta non
mi farò toccare.-
Gli blocco i polsi e comincio a torcerglieli
quando lui diventa immateriale e mi sfugge.
-Frustrante,
non è vero? Che ne dici se riproviamo?-
Allunga le mani verso di me ma io salto
indietro. Il Seminatore sembra esitare, poi si volge verso Hartley.-
-Dove eravamo
rimasti, Craig?-
-Che tu le stavi
prendendo… così.-
Il calcio prende di sorpresa il
Seminatore di Morte che cade a terra mentre chi ha parlato, ovvero la Gatta
Nera, con una capriola ricade in piedi.
-Era ora che
arrivassi.- le dico –Ce ne hai messo di tempo.-
-Sfilarmi quello straccetto
che indossavo e mettere il costume non è stato tanto semplice.- ribatte
Felicia.
-Visto quanto poco
indossavi, sono sorpreso che tu non ci abbia messo meno di un secondo a
levartelo.-
-Siete dei veri
comici. I vostri altri avversari li stendete facendoli ridere a morte?-
-Credo che ci abbia
insultato.- puntualizza la Gatta –Non mi piace che si mortifichi il mio amor
proprio.-
-Perché… ne hai
uno? Non lo avrei mai detto.-
Felicia fa per
saltargli addosso ma in quel momento il mio senso di ragno pizzica a più non
posso ed istintivamente salto bloccando il suo slancio e urlando:
-No!-
Cadiamo sul pavimento lontano dalle
mani del Seminatore di Morte che fa per avvicinarsi quando in lontananza si ode
il suono di una sirena.
-Pare che
qualcuno abbia chiamato la Polizia.- commenta –Peccato.
Dovremo rimandare ancora la resa dei conti.-
Si dirige verso la
vicina parete provo a fermarlo con la ragnatela ma ci passa semplicemente
attraverso, poi passa anche oltre la parete e svanisce.
Almeno lo abbiamo fermato.
3.
Sono un tipo curioso
e del resto se non lo fossi non farei il giornalista. L’uomo che mi riceve è un
giovane che dimostra appena trent’anni, bruno, occhi chiari. Si chiama Timothy
Byrnes ed è l’attuale amministratore reggente dello studio legale Sharpe &
Associati. Dall’espressione del suo volto direi che non è affatto felice di
vedermi.
-Sarò onesto con lei,
Mr. Urich, non mi è affatto piaciuto il suo ultimo articolo sul Bugle di oggi.-
-La verità fa male,
non è vero?- replico serafico
-La verità? Il suo
articolo insinua che questo studio stia coprendo delle attività illegali
connesse al Fondo Sterling e questa è una calunnia.-
-Non ho scritto
questo e lei lo sa bene. Quel che ho detto è che c’è una connessione tra uno
dei vostri soci, recentemente assassinato, presumibilmente dal Seminatore di
Morte, ed un broker di Wall Street e che questa connessione è rappresentata dal
Fondo Sterling. Lo nega forse?-
-Non nego o confermo
niente. Le do solo un avvertimento, Urich: attento a dove mette i piedi,
potrebbe metterli in fallo.-
-Sto sempre attento a
dove cammino, grazie.-
Percorro il corridoio dell’ospedale e mi fermo davanti ad una donna,
giovane direi, dal complesso di odori che raccolgo su di lei, ne deduco che è
un’infermiera e le chiedo:
-La stanza di Mister Nelson per favore?-
-Là… là in fondo. Dove ci sono le guardie armate.-
Sento il suo sguardo.
Non è la prima volta che vengo qui ma c’è ancora chi non si è abituato a vedere
un visitatore in costume.
Le guardie alla porta
sono indecise se farmi passare ma una voce da dentro dice:
-Garantisco io, fatelo entrare.-
La voce appartiene al
Vice Procuratore degli Stati Uniti Katherine Malper, attualmente a capo
dell’ufficio durante la degenza di Foggy.
L’insieme di battiti
cardiaci profumi ed altro mi dice che nella stanza oltre a Kathy ci sono anche
Candace Nelson e un uomo che sotto la giacca nasconde una fondina ascellare con
tanto di pistola con colpo in canna. Un poliziotto che dovrei conoscere ma di
cui non ricordo il nome. Foggy è sul letto e a giudicare da ritmo del suo
respiro sta dormendo.
-Come sta?- chiedo.
-Stabile.- risponde Candace –I medici dicono che è completamente fuori
pericolo… grazie a Dio.-
-Ne sono felice. Ho saputo che hanno cercato di ucciderlo.-
-Già… ma la tua amica, la Vedova Nera, ha bloccato l’assassina.-
risponde Kathy.
-Avevo previsto qualche guaio e ci eravamo organizzati.- ribatto –Lei
dov’è adesso?-
-Ad uno degli altri
piani da un suo amico che deve lasciare l’ospedale.
Ivan naturalmente.
-Vado a raggiungerla.
Vedrò Foggy un altro giorno.-
-Te lo saluterò quando
si sveglia .- mi dice Candace poi, d’impulso mi si avvicina –Grazie per quello
che fai e ringrazia anche la Vedova da parte mia.-
-Lo farò contaci.-
Quando entro nella stanza di Ivan Natasha mi corre incontro
e mi bacia.
Il vecchio cosacco, seduto in poltrona, commenta.
-Quante stupide
smancerie.-
-Se hai voglia di
lamentarti, vuol dire che stai davvero bene.- gli rispondo –Quando ti
dimettono?-
Ivan sbuffa:
-Domattina per fortuna.
Sono davvero stufo di stare qui. Potevo anche andarmene prima.-
-Anche se ti piace
credere il contrario, non sei fatto di ferro.- lo rimprovera bonariamente
Natasha –E non sei neanche più un…-
-Un giovanotto?- ribatte
lui con tono piccato –Dammi un’occasione e ti farò vedere che non sono ancora
pronto per la pensione.-
-Per ora riguardati.-
Sento che Natasha si china a baciarlo su una guancia.
Ivan è una delle poche persone per cui Natasha prova un affetto senza riserve.
Per lei è come il padre che non ha mai conosciuto.
-Bah… altre smancerie.-
borbotta Ivan ma io capisco che è contento -E tu, Murdock togliti quel
sorrisetto ebete dalla faccia.-
-Obbedisco.-
-Bene…- interviene
Natasha –Ora io e Matt andremo a casa a cambiarci e poi andremo a cena in un
ristorantino russo che conosco a Brighton Beach. Ti piace il programma Matt?-
-Posso forse dire di
no?-
La risposta di Natasha è una squillante risata.
Dakota North si è ripresa dallo shock
del contatto col Seminatore di Morte e per quanto un po’ barcollante sulle
gambe insiste per seguire me e la Gatta Nera. Passiamo rapidamente nella stanza
accanto al salone, oltre il muro in cui è scomparso il nostro nemico e ci
troviamo in un salottino dove abbiamo una sorpresa: Mary Elizabeth Sterling in
abito da sera è seduta sul bordo di un divanetto su cui è sdraiato Bob Diamond.
In un angolo sta in piedi il suo autista tuttofare col fisico da culturista.
-Cosa gli hai
fatto?- urla Dakota puntandogli contro la pistola.
La Sterling ci guarda con aria
innocente.
-Io?- risponde
–Niente, assolutamente niente. Io e Mr. Diamond stavamo parlando in terrazza
quando lui è svenuto improvvisamente. Hector mi ha aiutato a portarlo qui e stavo
cercando di farlo rinvenire quando è passato il Seminatore di Morte ed è
sparito in quell’altra parete.-
-Bella storiella.-
ribatto –Ti aspetti davvero che ci crediamo?-
-Per quanto mi
riguarda può credere ciò che le pare, signor Ragno Nero.-
-Hai drogato Bob e
poi hai cercato di uccidere Craig Hartley.- ribatte Dakota decisamente
arrabbiata.
-Ancora quell’assurda
storia che io sarei il Seminatore di Morte? Vi sfido a trovare il suo costume o
le sue apparecchiature in questa stanza. Credete davvero che avrei potuto
sfilarmi il costume e mettermi di nuovo l’abito da sera in così poco tempo?-
-Un punto per lei.-
ammette a malincuore Felicia.
-Il tuo amico,
Hector… - dico -… ha usato i suoi poteri illusori per farci vedere il
Seminatore di Morte ma in realtà tu avevi indosso sempre i tuoi vestiti
normali.-
Mary Elizabeth sorride sorniona mentre
replica:
-Bella teoria,
provala.-
-Un altro punto per
lei, temo.- aggiunge la Gatta.
-Grazie per
l’incoraggiamento Felicia.- ribatto.
Il problema è che quella donna ci ha
messo in un angolo un’altra volta, è maledettamente furba, più di molti altri
avversari che ho affrontato.
Nel frattempo Bob Diamond si è
svegliato e si è messo a sedere sul divano. Dakota è corsa da lui.
-Come stai Bob?-
chiede –Che ti ha fatto quella strega?-
-Non… non lo so.
Non sono sicuro.- risponde lui ancora confuso –Ricordo che abbiamo bevuto e poi
lei mi ha baciato e…-
-Attento a quel che
dici, Bob caro.- gli si rivolge la Sterling –La tua ragazza potrebbe pensare
che io e te ci stessimo divertendo insieme… e chissà, poteva anche succedere se
tu non avessi perso i sensi. Avrei detto che reggevi benissimo l’alcool.-
Se gli sguardi potessero uccidere
quello di Dakota North avrebbe addirittura incenerito Mary Elizabeth Sterling
ma la donna lo sostiene e continua a sorridere.
4.
Le prime luci del
mattino illuminano la stanza svegliandomi. Mi ci vuole solo qualche secondo per
rendermi conto che sono nell’appartamento di Natasha e che lei sta dormendo
accanto a me. Un altro secondo per capire che non è solo a causa del sole che
mi sono svegliato.
-Entra pure, se vuoi, Ragno Nero, ma la tua amica resta fuori: non sono
presentabile.-
Vale a dire che non
voglio che la Gatta Nera mi veda senza maschera.
-Peccato, Devil.- risponde una voce dalla terrazza –Adoro gli uomini quando
non sono presentabili.-
Ragno Nero sguscia
all’interno e commenta:
-Non farci caso. Si diverte con certe battute per stare nel personaggio
ma in fondo è una brava ragazza.-
-Non ne dubito.- rispondo.
-Fate pure come se non ci fossi…- interviene Natasha che si è svegliata
e che si copre pudicamente con un lenzuolo -… in fondo questa è solo casa mia.-
-Ah… non volevo essere invadente, credimi.- si scusa Ragno Nero.
-Ho un suggerimento per te e la tua amica: filate in cucina ed
aspettateci lì mentre io e Matt ci facciamo una doccia e ci mettiamo qualcosa
addosso. E ora fila, così posso uscire dal letto.-
Posso indovinare un
sorriso sotto la maschera di Ragno Nero mentre esce dalla stanza.
-E così lui sa chi sei.- commenta Natasha –E tu… tu sai chi c’è dietro
la sua maschera?-
-Me lo ha detto lui. Che c’è: vuoi sapere il suo nome?-
-No… rispetto i segreti altrui. Pensi che la Gatta Nera sappia il tuo?-
Non ci avevo riflettuto
sopra ma è vero: lui potrebbe averlo detto alla Gatta. Dopotutto nell’intimità
sfuggono molti segreti. Oh beh… se è successo posso sopportarlo.
-Lasciamo perdere.- commenta Natasha –Andiamo a farci quella doccia e
non facciamo aspettare troppo in nostri ospiti.-
Pochi minuti dopo,
indossati i nostri costumi, entriamo in cucina dove si sentono invitanti
odorini,
-Mrs. Santos ci ha trovati qui ed ha insistito per preparare la
colazione a tutti.- ci dice Ragno Nero.
-La colazione è il pasto più importante della giornata.- replica Maria
Santos, la domestica di origine portoricana di Natasha –Ora tutti fuori di qui.
Vi porterò tutto in salotto.-
-Non discuto mai con lei, Maria.- ribatte sorridendo Natasha.
Ci spostiamo nel
salotto e qui Ragno Nero dice.
-E ora parliamo del Seminatore di Morte.-
Ci raccontano gli
eventi della sera precedente mentre Maria arriva con un carrello pieno di roba
a cui facciamo onore.
-… naturalmente la Polizia non ha avuto elementi per trattenere la
Sterling ed ora lei è certamente nella sua bella villa che se la ride alle
nostre spalle.- termina di dire Ragno Nero.
-Almeno le avete impedito di uccidere quell’Hartley.- commenta Natasha.
-Per ora almeno…- replica la Gatta -… ma non possiamo stargli addosso
tutto il tempo e lei ci riproverà prima o poi.-
-Se solo sapessimo cosa cerca esattamente.- aggiungo io -…probabilmente
la chiave è nei documenti che il Seminatore ha rubato dalla cassaforte di Razor
Sharpe. Lì c’era qualcosa che lo ha spinto ad uccidere chiunque avesse a che
fare con quel conto.-
-Una vendetta.- commenta Ragno Nero.
-Le hanno rubato i soldi.- aggiunge la Gatta.
-Sì… è quello che ho pensato anch’io.- replico –Il mio amico Urich è sulle
tracce di quel fondo… speriamo che scopra qualcosa di utile.-
Mi concedo un sorriso di compiacimento mentre dico:
-Il Fondo Sterling non esiste… non più almeno.-
Ben Urich scuote la
testa e replica:
-Ripeti tutto Candace.-
-c’è poco da dire in fondo: quell’avvocato… Milton… e l’agente di Borsa,
Hartley, hanno distratto i quattrini del Fondo Sterling e li hanno deviati in
una serie di conti Off Shore. Finché riceveva la sua rendita mensile Mary
Elizabeth Sterling non aveva motivo di sospettare di nulla ma qualcosa deve
essere arrivato alle orecchie di Rosalind Sharpe che ha avviato un’indagine
interna al suo studio ed avvisato la Sterling proprio poco prima di scomparire.-
-Molto interessante, miss Nelson.- commenta Joseph Robertson, il
direttore del Daily Bugle -Se la notizia
è confermata, ne verrà fuori un altro bell’articolo e sarebbe giusto che lo
firmasse anche lei. Come ha fatto ad avere tutte queste informazioni?-
-Preferirei non rivelarlo se non le dispiace.- rispondo abbassando lo
sguardo.
Ben e Robbie
penseranno che voglio proteggere le mie fonti ma la verità è che non sono affatto
fiera di come ho carpito le informazioni a Tim Byrnes e non voglio che lo
sappiano.
-Come sta suo fratello?- mi chiede Robbie.
-Bene adesso.- rispondo –Lo tengono sotto stretta sorveglianza per paura
che riprovino ad ucciderlo.
-Hanno idea di chi lo voglia morto?-
-Nessuna precisa, credo anche se pensano che la cosa sia legata alla
scomparsa della madre.-
-Pensa di poterci lavorare su… o è troppo personale?-
-Ci proverò… e… io sono Candace per tutti qui dentro… anche per lei Mr.
Robertson.-
Ride e capisco
ancora una volta perché tutti gli siano affezionati.
-Me lo ricorderò… io sono Robbie, ricordalo tu.-
Sorrido a mia volta
e poi mi rabbuio: chi ha tentato di uccidere Foggy è ancora libero, come posso
essere certa che non ci riproverà?
L’uomo è decisamente furioso: il Consiglio, su sua richiesta, aveva deciso di lasciar stare Franklin Nelson ma qualcuno ha preso un’iniziativa personale ed arruolato quella sicaria, Iron Maiden, per ucciderlo. Deve essere stata quella donna: non è un mistero che voglia sostituirlo alla guida del Consorzio… è maledettamente ambiziosa ed impaziente. Dovrebbe farla uccidere ma gli altri membri potrebbero ribellarsi se lui non desse loro delle prove certe… e non le ha. Per il momento ha annullato l’ordine di uccidere Nelson: non è un pericolo per loro e sarà più utile da vivo.
Quanto a chi sta cercando di fargli le scarpe, la resa dei conti è solo rimandata.
5.
Stavolta Doris dovrebbe essere contenta, perché
sto tornando a casa prima del solito. Esco dal palazzo del Daily Bugle dopo
aver chiuso il pezzo sul Seminatore di Morte. Quello che abbiamo scoperto
basterà a dare un movente a Mary Elizabeth Sterling ma non basta a provare che
sia il Seminatore di Morte. Del resto non è una cosa che mi compete, che ci
pensi il Procuratore Distrettuale se ci riesce.
Sto
per chiamare un taxi quando un’auto nera si accosta al marciapiede. Provo un
improvviso brivido. La maggior parte delle volte che mi sono trovato in una
situazione simile sono sempre stati guai per me.
-Mr. Urich…?-
La
voce che viene dall’interno dell’auto è profonda ed ha un tono cordiale. L’uomo
che mi fissa dal finestrino aperto ha una stazza che farebbe invidia a Kingpin
ed ha un’aria familiare. Mi ci vuole solo qualche secondo per riconoscerlo.
-Sono Giacomo Fortunato…- si presenta -… ma lei
mi conoscerà certamente come…-
-Jimmy Six, certo.- completo io -Perché l’unico
figlio ed erede di uno dei più famosi boss dei cinque distretti si interessa a
me? Ho già avuto la mia quota di minacce e rapimenti questo mese.
Jimmy
Six scoppia in una risata.
-Non voglio farti del male Urich… anzi, voglio
darti l’opportunità per un articolo coi fiocchi. Su, Sali. Ne parliamo mentre ti
accompagno a casa.-
Ci
rifletto su. Da quel che ho sentito di Jimmy Six, non è il tipo da farmi fuori
in auto e scaricarmi sul fronte del porto. Forse val la pena di sentire quel
che vuol dirmi.
Salgo nell’auto
sperando di non pentirmi.
La figura si aggira nell’oscurità come se fosse
perfettamente a suo agio, poi una voce, la mia voce, la apostrofa
all’improvviso:
-Quel che cerchi non è qui.-
Si volta di scatto.
Nella sua maschera un sistema ad infrarossi gli permette di vedere come se
fosse giorno, io, naturalmente, non ho bisogno di trucchetti simili.
-Devil!-
esclama –Non sono sorpreso di trovarti qui in fondo.-
-Una volta capito cosa cercavi…- spiego -… non è stato difficile
indovinare cosa avresti fatto dopo. Il tuo attacco così plateale a Craig Hartley
aveva lo scopo di deviare la nostra attenzione su di lui che è ora
superprotetto dalla Polizia- Ma quel che volevi tu erano i codici cifrati dei
suoi conti off shore per recuperare quel che ti aveva rubato.-
-Interessante
ricostruzione… ma ammesso che sia vera, hai detto che quei codici non sono più
qui.-
-In effetti, è così: Hartley li ha consegnati al Procuratore Federale in
cambio di uno sconto di pena per la sua piccola truffa. La paura sa essere una
buona consigliera e lui ha pensato che era meglio essere vivo in un luogo
segreto, sia pure sotto custodia federale, che morto per mano tua.-
-E ora che
vorresti fare? Pensi di potermi arrestare da solo?-
-E chi ha detto che sono solo?
Le luci si accendono di
colpo rivelando che nella stanza con me ci sono la Vedova Nera, Ragno Nero e la
Gatta Nera.-
-È ora di chiudere i conti.- afferma Ragno Nero.
Il Seminatore di Morte
per me è poco più di un fantasma. Per i miei sensi praticamente non esiste:
niente battito, niente respiro, nessun odore, solo una silhouette appena
percepita dal mio senso radar. È frustrante per me non essere nemmeno in grado
di immaginare cosa farà
-Immagino…-
dice -… che
il manuale del perfetto supercriminale preveda che io vi combatta… invece penso
che me andrò.-
-Sta affondando nel pavimento!- urla Natasha e mentalmente la ringrazio
perché forse da solo non lo avrei capito.
Come un sol uomo io e
Ragno Nero ci tuffiamo dalla finestra e piombiamo verso il basso in caduta
libera poi lui lancia la sua ragnatela ed io mi affido al mio fedele bastone.
Arriviamo giusto quando
il Seminatore di Morte sbuca dall’edificio per infilarsi in un’auto.
-Una banale auto?- commenta Ragno Nero –Mi aspettavo qualcosa di meglio.
Che so: il teletrasporto.-
Si dà una spinta e
piomba sul tettuccio dell’auto mentre io lo seguo. Il Seminatore di Morte dà un
paio di sterzate per cercare di liberarsene ma senza effetto grazie al potere
adesivo del Ragno.
Sento rombare un motore
alle mie spalle e riconosco l’auto della Vedova Nera. Sogghigno: non deve capitare
spesso a New York che una Rolls Royce si metta all’inseguimento di un’auto
sportiva.
Faccio una capriola ed
atterro sul tetto della Rolls che Natasha guida come se fosse una Maserati
Biturbo.
-Benvenuto a bordo, Devil.- mi urla la Gatta Nera
Non le rispondo: sono
focalizzato sull’auto davanti a me. Quando saremo abbastanza vicini tenterò di
saltaci a bordo. Perché il Ragno Nero deve avere tutto il divertimento?
Prima che possa agire,
però, accade qualcosa: una massa piuttosto grande, probabilmente un autobus
taglia improvvisamente la strada all’auto del Seminatore di Morte. Sento il
rumore della brusca frenata, gli pneumatici che stridono sull’asfalto, l’auto
che sbanda e piomba a tutta velocità contro un muro mentre Ragno Nero balza
lontano e poi il rombo dell’esplosione del motore e il calore delle fiamme.
Il Seminatore di Morte
se ne è andato con stile.
Il mio vecchio amico Terenzio Oliver Rucker tenente della Polizia di New
York ci raggiunge e ci dice:
-Chiunque ci fosse
lì dentro, non ha lasciato abbastanza di sé per un’identificazione.-
-Ci stai dicendo
che non ci sono cadaveri?- li chiedo.
- Ti sto dicendo,
Ragno…- ribatte lui –… che di quello che c’è al volante dell’auto non è rimasto
abbastanza per capire se è un uomo una donna o anche solo un essere umano.
Curioso non è vero?-
-Non è morto.-
ribatte Devil –O morta… se preferite. Non ci credo.-
-Credo che tu
abbia ragione.- commenta la Gatta Nera –Dubito che il calore dell’esplosione di
un motore abbia potuto liquefare un corpo umano in quel modo… o sì?-
-Lo stabiliranno i
tecnici.- taglia corto Rucker –In ogni caso non è stata un’esplosione normale
secondo me.-
C’era dell’esplosivo nell’auto? L’esplosione era stata programmata
forse? C’era qualcuno nell’auto al posto del Seminatore di Morte e lei ha
simulato l’incidente per far esplodere l’auto e scappar via non vista grazie ai
suoi poteri? È possibile: io stesso ho usato un trucco simile per simular la
morte del mio vecchio alter ego Kaine usando un cadavere rubato dall’obitorio.[4]
Dubito che il Seminatore sia stato tanto delicato però.
Guardo Devil e capisco che la pensa come me: ci ha fregato un’altra
volta
Un agente si avvicina a Terenzio e
bisbiglia qualcosa al suo orecchio poi lui si rivolge a noi:
–Pare che l’auto
sia stata noleggiata da una certa Emmy Starr. Significa qualcosa per voi?-
-Emmy… M. E. come
Mary Elizabeth… un altro dei suoi pseudonimi.- puntualizza la Vedova Nera.-
-E un altro vicolo
cieco.- puntualizzo io –Quella donna è furba ed ora ci ha tolto le ultime
possibilità di collegarla al Seminatore di Morte.-
-Pensi che non si rifarà
viva, Ragnetto?- mi chiede la Gatta.
-Se è davvero
furba come credo…- interviene Devil -… se ne starà calma per un po’. Vogliamo
scommettere che Mary Elizabeth Sterling lascerà presto la città per affari
urgenti o per una vacanza?-
-Credo che tu
abbia ragione.- dico –Beh… è stato un piacere lavorare con te non mi dispiacerà
rifarlo se capiterà l’occasione.-
-Perché no?-
Mi porge la mano e la stringo poi
guardo lui e la Vedova allontanarsi in Rolls Royce.
-Questa sì che è
classe, non credi?- dice la Gatta –Non me la regaleresti una macchinina come
quella?-
-Scordatelo
Felicia: non mi paghi abbastanza da potermela permettere.-
-Non ti pago
affatto… siamo soci adesso, ricordi?-
Per la prima volta nella giornata
sorrido e mi chiedo se anche Devil lo stia facendo.
EPILOGO
Craig Hartley si rilassa. Ora che ha fatto il
suo patto col procuratore non ha più nulla da temere. Contempla il salotto in
cui si trova, più grande di molti appartamenti della cosiddetta gente comune di
New York. Sarà dura rinunciare a tutto questo ma ne varrà la pena pur di
restare in vita.
Naturalmente non ha
detto al Procuratore dei fondi che ha nascosto in un conto cifrato a Isla
Suerte di cui nemmeno il suo complice Bradley Milton era al corrente. Il
Seminatore di Morte, in fondo, gli ha fatto un favore uccidendolo.
Si prepara ad uscire
quando ode una voce alle sue spalle:
-Ciao Craig.-
Hartley si volta di
scatto ed esclama:
-Tu? Che ci fai qui? Se qualcuno ti vedesse…-
-Hai paura che scoprano che eravamo
d’accordo sin dall’inizio e che sei stato tu a fornirmi le informazioni che mi
hanno consentito di scoprire chi e come aveva saccheggiato il Fondo Sterling?-
-Attenta a quel che dici… potrebbero esserci microspie qui dentro. Io
non mi fido del Procuratore e della Polizia.-
-Temi che il tuo piccolo accordo salti se
scoprono che sei stato complice in due omicidi? Io non me ne preoccuperei se
fossi in te… non dopo che ho recuperato questa.-
Nelle mani guantate
del Seminatore di Morte dondola una chiavetta USB e nel vederla Craig Hartley
sbianca in volto.
-Sì, Craig… so del tuo ultimo imbroglio.
Non avresti dovuto provarci… ma, sta tranquillo: anche se fossi stato corretto
con me, questo non avrebbe cambiato la tua sorte.-
-Aspetta Mary… possiamo…-
-Qui non c’è nessuna Mary… io sono il
Seminatore di Morte.-
Hartley prova a scappare ma si muove troppo
lentamente e le mani del Seminatore di Morte lo raggiungono. Ha solo il tempo
di urlare una volta poi cade sul pavimento, morto.
Il Seminatore di Morte
lo attraversa con noncuranza e si confonde con le ombre.
FINE
NOTE DELL’AUTORE
Davvero
nulla da dire su questo episodio se non che salutiamo Ragno Nero e la Gatta
Nera augurandoci che qualcun altro voglia, un giorno o l’altro, scrivere le
loro avventure.
Nel
prossimo episodio: una sorta di crossover con Marvel Knights. Devil contro
Elektra. C’è bisogno di aggiungere altro?
Carlo