U.S.AGENT
MINISERIE IN QUATTRO PARTI
Di Carlo Monni
(PARTE TERZA)
1.
Washington
D.C. Ore Sei del mattino. Il Mausoleo di Lincoln è uno dei monumenti più
suggestivi della capitale federale degli Stati Uniti, forse è per questo motivo
che, nel corso degli anni, è stato spesso oggetto di cosiddetti “attacchi
dimostrativi”. Quello di oggi è portato dal gruppo terrorista noto come
U.L.T.I.M.A.T.U.M.
-Presto questo simbolo
nazionalista sarà scomparso.- dice uno dei terroristi.
-Si ed allora quei porci di
governanti forse cominceranno a pensare a quanto siano inutili le frontiere.-
ribatte un altro
-Ma per carità!- esclama
improvvisa una voce sarcastica –Ma voi terroristi andate tutti alla stessa
scuola per dire sempre le solite frasi così cretine? Me lo chiedo, davvero.- Ed ecco, tra le colonne, apparire
Battlestar
-Ehi lo conosco! È quel tizio che
era partner di Capitan America qualche anno fa.-
-Ahimè!- dice Battlestar –Anni a
sventare minacce internazionali col Branco Selvaggio e guarda come finisce.-
-Facciamolo fuori questo sporco
nazionalista!-
Battlestar
si lancia verso gli uomini mentre lo scudo al suo polso sinistro deflette i
proiettili che gli sparano contro. Applicando le lezioni imparate in mesi di
duro addestramento ed anni di azioni sul campo, non fatica ad abbattere ben tre
degli agenti di U.L.T.I.M.A.T.U.M., uno sta
per sparargli, ma, veloce come un lampo, uno scudo rotondo, bianco rosso e
nero, saetta colpèndogli il polso spezzandoglielo, mentre gli fa cadere l’arma
per poi tornare nella mano destra del suo padrone: U.S.Agent. L’ultimo uomo
rimasto gli punta contro la pistola:
Avanti! Fallo!- dice la voce
decisa di Agent –Posso disarmarti in cinque modi diversi prima che tu riesca a
sparare e, credimi, ti farei molto male, vuoi darmene l’occasione?-
L’uomo
esita, rimane bloccato con la pistola puntata ed il dito contratto sul
grilletto mentre U.S.Agent, apparentemente calmo, avanza verso di lui, ma non
si decide a sparare. Alla fine Agent gli arriva vicino e senza scomporsi lo
abbatte con un manrovescio che lo sbatte ai piedi della statua di Lincoln.
-Idiota!- dice.
Poco
più tardi arriva la Polizia a portar via i terroristi e, mentre se ne vanno,
Battlestar commenta:
-Beh, è stato divertente no?-
-Mmm, si.- borbotta Agent.
-Cosa c’è?-
-Non lo so. Questo è il secondo
attacco terroristico che svento in una settimana[1].
Non è una cosa molto frequente, mi ricorda l’attacco di quel folle all’Obelisco
di Washington che mi valse la nomina a Capitan America,[2]
oppure quell’affare al Mausoleo di Jefferson,[3]
ma sono passati anni!-
-Sospetti qualcosa?-
-Io? Non saprei, non ancora,
forse. Adesso basta,amico! Abbiamo appena il tempo di tornare a casa mia e
farci una doccia veloce prima che Jack Daniels debba andare al lavoro.-
-Gia, hai anche promesso di
mostrarmi gli uffici, quindi muoviamoci-
2.
Una giornata come tante al nuovo Palazzo dell’Esecutivo, di fronte alla Casa Bianca (perché poi lo chiamino “nuovo” quando ha un bel po’ d’annetti sulle spalle è uno dei tanti misteri di una città come Washington). L’Agente Speciale Jack Daniels ed il suo ospite Lemar Hoskins entrano negli uffici assegnati alla Commissione per gli Affari Superumani, mentre percorrono il corridoio, Jack viene urtato da un uomo evidentemente distratto
-Cosa? Oh Daniels, sei tu, scusa
non ti avevo visto!-
-Se tu non avessi sempre la testa
tra le nuvole Denti, non faresti di queste stupidaggini.- ribatte Daniels e
poi, rivolto al suo amico: -Lemar, questo è il mio collega Agente Carl Denti,
lui si occupa dei mutanti, di solito. Denti, questo è Lemar Hoskins,
un…vecchio…amico…uhm…dei tempi dell’Accademia…-
-Ah vedo. Anche lei nei servizi
Mr. Hoskins?-
-Non esattamente. Lavoro per
un’agenzia di sicurezza privata!- risponde Lemar stringendogli la mano. Un
osservatore esterno troverebbe la scena involontariamente ironica. Lemar non
vuol rivelare d’essere Battlestar, membro del Branco Selvaggio di Silver Sable
e supereroe part-time, ma se Carl Denti, ignora questo fatto, come pure che
Jack Daniels è, in realtà U.S.Agent, anche i suoi interlocutori ignorano che
lui è segretamente X-ecutore, il cacciatore di mutanti, o forse lo era.[4]
Proprio
in quel momento ecco arrivare Valerie Cooper accompagnata da una giovane donna
di colore vestita con un elegante tailleur azzurro ed una camicetta bianca.
Buongiorno, Jack, Buongiorno
Lemar, vedo che ti stai godendo la vacanza a Washington.-
-Faccio del mio meglio e lei come
sta, non ci vediamo dalla sua provvidenziale visita a casa di Jack l’altro
giorno.-
Val ride:
-Beh, Lemar, io ho fatto quel che
potevo, considerate le circostanze.- poi si rivolge a Daniels –Jack, ti
presento l’Agente Speciale Alexandra Magruder, sarà la tua partner nei casi che
affronterete d’ora in poi.-
-Cosa?? Mi scusi, Miss Cooper, debbo
parlarle in privato.-
Cos’
dicendo Jack spinge Val nell’ufficio e chiude la porta dietro di loro lasciando
Lemar Hoskins e l’Agente Magruder nel corridoio.
-.Ma fa sempre così il suo amico?-
chiede lei
-No, oggi è di buon umore…-
ribatte Lemar. -…ma non si preoccupi, se lo si sa prendere è decisamente un
gran bravo ragazzo.-
-Già, come no? Con una frusta ed
una sedia, magari…-
All’interno
dell’ufficio, Jack e Val stanno discutendo:
-Non può appiopparmi una partner.-
dice lui –Come poso fare il mio lavoro con quella che mi ronza intorno. Come
giustifico le mie missioni come U.S.Agent e quelle con WorldWatch?-
-È stata una decisione dall’alto.-
spiega Val –Abbiamo arruolato altri agenti e si è deciso di affiancarli ai
veterani, come te.-
-Ma io non sono…-
-Un vero agente dell’U.S.S.S.? Io
lo so, ma a parte me e pochi altri, nessuno lo sa o deve saperlo. Hai una
copertura e devi accettarne anche le cose che non ti piacciono. Magruder è
un’agente in gamba. Viene dal reparto scientifico del F.B.I. ed è specializzata
in comportamenti devianti, giusto il tipo di persona adatta a questo lavoro:
-Oh Cielo! Mi vuole affiancare una
strizzacervelli!-
_Ascolta John. Magruder è in
gamba, così mi dicono, è stata informata del fatto che svolgi incarichi
delicati e riservati e che ti assenti a volte per lunghi periodi, per questo
lei è qui, per occuparsi dell’ufficio quando tu non ci sei, punto. Non è stata
informata di altro. Non sa e non deve necessariamente sapere che sei
U.S.Agent.-
-Ma che bello, davvero quel che mi
ci voleva. Una palla al piede permanente.-
-Ascolta Jack, non è che non ti va
di lavorare con lei perché è afromericana ed donna?-
Jack
rimane per qualche istante senza parole, poi ribatte:
-No! Può dirmi tutto, ma non darmi
del razzista. Il mio migliore amico è nero, lei lo sa ed ho lavorato spesso con
donne, nei Vendicatori e Force Works e lì era una donna a comandare. Del resto
anche lei è una donna…voglio dire…-
_beh mi fa piacere che te ne sei
accorto Jack. Ora se la smettessi di darmi del lei e mi chiamassi Valerie..-
Jack non risponde.
-Immagino che la discussione sia
finita.- conclude, sospirando, Val –Vieni, Jack torniamo dagli altri adesso.-
Nel
corridoio Lemar ed Alexandra Magruder stanno aspettando, quando ecco passare il
Generale Haywerth. Lemar fa per salutarlo, ma Haywerth lo ignora. Non mi ha
riconosciuto, pensa Hoskins, ma d’altra parte non ha mai badato molto a me,
credo. I suoi pensieri sono interrotti dall’apertura della porta e da Valerie
che li chiama all’interno.
-Bene Agente Magruder, posso dirle
che l’Agente Daniels sarà lieto di lavorare con lei.-
Il volto di Jack non sprizza certo
entusiasmo, con poca delicatezza spinge la ragazza nell’ufficio e subito
l’apostrofa:
-Ascolta bene ragazzina, sia ben
chiaro che sono io che comando.-
Alexandra Magruder fa una smorfia,
le doveva capitare un “macho” per compagno, almeno non le ha ancora detto che
considera le donne buone solo per i fornelli…e per qualcos’altro. Non sarà un
lavoro facile.
-È sempre così simpatico?- chiede
rivolgendosi a Lemar
-A dir la verità oggi è
particolarmente di buon umore.- risponde lui
-Ma che bello!-
Sarà
un lavoro interessante, pensa.
3.
Il
luogo è una base segreta dell’organizzazione nota come Avanzate Idee
Meccaniche, A.I.M., per gli amici. Oggi ferve di un’insolita attività. Lo
Scienziato Supremo in persona è in visita alla base ed il motivo è molto
importante.
-Dunque signori, come procede il
“Progetto Seconda Rinascita?”-
-Abbiamo esaminato gli appunti che
ci ha dato signore e sono autentici.-
-Quindi è tutto vero?-
-Si. Il foglio di appunti è
un’annotazione del Professor Abraham Erskine e riproduce la formula originaria
del siero che trasformò un fragile ragazzo in Capitan America. A quanto apre
era andato perduto, ma fu ritrovato casualmente da un certo Steve Rogers nel
1952 e questi lo usò su di se per diventare a sua volta Capitan America per una
breve stagione nel 1953/1954.[5]-
-Ero al corrente di questo,
continui…-
-La formula era corretta, ma
instabile come fu dimostrato, manca dell’elemento correttore denominato raggi
vita e senza di esso i soggetti sottoposti al trattamento vanno incontro ad
effetti collaterali decisamente sgradevoli. Eravamo al corrente dell’affare
Capitan America, ma ora sappiamo molto di più. Replicare la formula è semplice,
ma ci manca l’elemento stabilizzatore.-
Il Supremo Scienziato estrae una
provetta e la porge al suo sottoposto.
-Questo le risolverà il problema.
Questo campione di sangue contiene il siero con l’elemento stabilizzatore di
cui ha bisogno. Analizzatelo e replicatelo
-Un campione del siero del
supersoldato? Come l’ha ottenuto?-
-Questo non la riguarda, pensi a
fare la sua parte e non faccia domande inutili.-
-Naturalmente signore. Una volta
sintetizzato il siero, per provare la nostra teoria ci mancherà solo il
prototipo umano.-
-Avrete anche quello. È gia stato
provveduto al riguardo. Proprio in questo momento.-
Sotto
il copricapo dell’A.I.M., il Supremo Scienziato sorride sinistramente.
4.
Allie Magruder porge a Jack una
serie di fogli appena stampati da un computer.
-Gli ultimi avvistamenti degli
evasi dell’altro giorno.- dice –Tre dei Signori del Male catturati dai
Thunderbolts qualche tempo fa: Squalo Tigre, Joystick e Sunstroke-
-Ah! Ma cos’hanno nelle carceri,
le porte girevoli? Devo ancora conoscere un supertizio che sia rimasto in
galera per più di due mesi.-
-Non sono prigionieri comuni, lo
sai Daniels. Comunque, tocca a noi andar loro dietro e riportarli al fresco.
-Gia!- borbotta Jack –Dove sono
stati segnalati?-
-Al confine col Nevada, hanno
superato un posto di blocco e via come il vento.-
-Mmm. Squalo Tigre probabilmente
punta verso l’oceano ed il più vicino è il Pacifico. Quanto agli altri…non
hanno mai collaborato prima d’ora e non è probabile che restino insieme. Che ne
sappiamo di loro?
-Non molto in verità. La base
operativa di Sunstroke era il deserto di Gila e quanto a Joystick beh è una
mercenaria molto nota e costosa e….-
-Ok. A quanto pare dovremo andare
sul posto. I supercriminali che evadono dai penitenziari federali sono roba
nostra, se non ci mette il naso qualche supereroe.
-Molto difficile, nel west non
viaggiano molti tizi in costume.-
Jack fa un sogghigno divertito
-Non ne sarei così sicuro
Magruder. I supereroi, chissà perché, hanno l’abitudine di spuntare sempre là
dove c’è un supercriminale in giro.-
Specialmente quand’è il loro
lavoro, pensa.
Se
avete visto “I Predatori dell’Arca Perduta”, ricorderete certamente la scena
finale in cui viene mostrato un enorme magazzino dove, in casse sigillate, sono
custoditi chissà quali segreti. Se siete dei fans di “X-Files” allora saprete
che vi s’ipotizza l’esistenza di un magazzino simile nei sotterranei del
Pentagono dove sono raccolte tutte quelle cose di cui il Governo vuol tenere
segreta l’esistenza. Volete sapere una cosa? Quel magazzino esiste, almeno uno
di essi, nei sotterranei della sede newyorkese dello S.H.I.E.L.D. ad un livello
a cui a nessuno che non abbia la priorità di Nick Fury e pochissimi altri è
consentito accedere. È qui che si trova un particolare contenitore. Come ci sia
arrivato è un mistero che nessuno è in grado di risolvere, perso per sempre
nelle oscurità della burocrazia del Dipartimento della Guerra prima e della
Difesa poi. Basti dire che è qui e che nessuno, nemmeno lo stesso Nick Fury
sospetta della sua esistenza e quando ne verrà messo al corrente sarà troppo
tardi per farci qualcosa. I quattro uomini del commando dell’A.I.M. sono
riusciti a penetrarvi perché uno di essi era un agente infiltrato nello
S.H.I.E.L.D. ed ha abbandonato la sua copertura per la riuscita della missione.
Trovare il posto è stato relativamente facile e perfino trovare quel
particolare oggetto, gli uomini dell’A.I.M. non hanno il Q.I. di un genio per
nulla. Hanno rintracciato l’oggetto delle loro ricerche e penetrare nelle difese
S.H.I.E.LD. è stato un giochetto da ragazzi (Nick Fury dovrà riflettere a lungo
su questo), come pure portare il contenitore fuori del palazzo, il resto è
stato ancora più facile.
Non
è stato facile convincere Allie Magruder a seguire da sola la pista di
Sunstroke in Arizona mentre lui dava la caccia a Squalo Tigre verso la costa
del Pacifico, ma, alla fine, ha fatto valere il grado e l’anzianità ed altro
ancora e lei si è rassegnata. D’altra parte con lei tra i piedi come avrebbe
potuto trasformarsi in U.S.Agent ed intervenire senza compromettere la sua
identità segreta (A volte si chiede perché ci tenga tanto) e, di certo, Squalo
Tigre è un osso troppo duro per lasciarlo ad un semplice agente federale e così
eccolo qui su un mini jet assieme al suo vecchio amico Lemar
-Come ai vecchi tempi eh Johnny?-
interviene Battlestar –Quando la Commissione ci spediva a dar la caccia ai
cattivi in tutto il paese.-
-Certe cose non cambiano mai
Lemar.- risponde U.S.Agent. È contento di aver convinto il suo vecchio socio a
seguirlo. I vecchi tempi forse non erano così belli (all’epoca era solo una
pedina di uno dei tanti giochi di potere del Teschio Rosso contro Capitan
America), ma Battlestar era uno su cui contare in ogni situazione, uno leale e
questo era importante.
-Cosa ti rende così convinto che
Squalo Tigre sia diretto in California?- gli chiede Lemar
-È una creatura marina. Il
processo che ha mutato Todd Arliss in Squalo Tigre l’ha reso dipendente
dall’acqua. Può respirare sulla terraferma solo grazie ad una apparato inserito
nel suo costume, ma il suo istinto lo porta verso il mare ed il Pacifico è più
vicino dell’Atlantico.-
-Sei ben informato.-
-Vecchia regola ricordi? Sapere
sempre tutto sul tuo avversario e non farsi cogliere di sorpresa. Arliss è
diretto verso l’oceano e, forse c’è già arrivato, ma non è detto. Non ha mezzi
per muoversi sulla superficie. Per sfuggire alla caccia è stato costretto ad
inerpicarsi per le colline boscose del Nevada e da lì deve aver proseguito
verso Ovest con mezzi di fortuna, forse l’abbiamo preceduto.-
-E se anche fosse? Come possiamo
essere sicuri di beccarlo al posto giusto? Potrebbe arrivare in un qualunque
posto della costa.-
-Già, ecco perché ho con me
questo.-
-Cos’è?-
-Tecnologia S.H.I.E.LD. Nick Fury
non se la prenderà se gliel’ho preso. Un rintracciatore tarato sulla biofirma
di uno squalo tigre e programmato per segnalarne uno di forma, grandezza e peso
umani, quanti credi che ce ne siano?-
-A giudicare dal ronzio che sta
emettendo direi che ce n’è uno proprio sotto di noi.-
-Bingo, socio, era proprio quello
che mi aspettavo che notassi, ora basta sistemare questo gioiellino e possiamo
partire.-
U.S.Agent
inserisce nel computer di bordo alcuni ordini e quindi…
-Seguimi Battlestar si va a
pestare i cattivi.-
E senza dire altro si tuffa
dall’aeromobile verso terra. Battlestar sospira e lo segue in un salto di circa
sei metri.
5.
Nel laboratorio segreto
dell’A.I.M. gli scienziati in tuta gialla stanno lavorando alacremente Il
contenitore isolato viene aperto e restano, per un attimo, interdetti dinanzi
al suo contenuto.
-È proprio come c’era stato detto.
Le informazioni erano esatte.- dice uno degli scienziati
-Esaminatelo e fate tutte le prove
possibili, voglio sapere se il progetto può funzionare e voglio saperlo per
stasera. Potete e dovete riuscirci.-
Senza
dire altro lo Scienziato Supremo lascia i laboratori e si reca nel suo ufficio
privato. Si siede ad una scrivania e si toglie il fastidioso copricapo in uso
all’A.I.M. Fa un lungo respiro. Chiunque abbia progettato le tute dell’A.I.M.,
pensa, non poteva certo definirsi un genio del design, quell’elmetto era
davvero soffocante.
-Le sembra prudente mein freund?- dice una voce irridente alle
sue spalle
-Lei!- esclama –Non le chiederò
come ha fatto ad entrare, ho troppo rispetto delle sue abilità. Immagino sia
qui per un rapporto sui progressi del piano.-
-Infatti, confido che ciò che le
ho procurato possa servire allo scopo che ci siamo prefissati.-
-Non ho alcun dubbio che entro
stanotte avremo un duplicato della formula dei raggi vita di Erskine adatto al
soggetto che ci ha procurato.-
-E se non funziona, ci sono gli
altri due soggetti, uno in particolare mi piacerebbe poterlo usare.-
-Capisco benissimo e non è detto
che non si possa fare.-
L’altro uomo sorride in maniera
agghiacciante anche per il Supremo Scienziato
-Sehr gut, mein freund, ci
risentiremo più tardi allora, buona giornata.-
Il
Supremo Scienziato non si prende nemmeno il disturbo di controllare che sia
uscito, prende un cellulare e compone rapidamente un numero, il numero di un
telefono della Casa Bianca.
-Signorina sono io, messaggi?-
aspetta la risposta e poi…_-Gli dica che lo richiamerò e comunichi al
Presidente che sarò di ritorno per domani a mezzogiorno.-
Dopo
aver riattaccato si appoggia allo schienale della poltrona e si lascia andare
ad un sorriso. A volte pensa di aver fatto un patto col diavolo accettando
l’offerta di quell’uomo, ma non si ottiene niente nella vita senza scottarsi le
dita e quello che lui otterrà sarà potere senza limiti, più di quanto ne avesse
mai sognato, più di quanto possa mai pensare di averne quel patetico idiota che
occupa la stanza ovale.Il pensiero lo fa sorridere e poi s’incupisce ripensando
ad un uomo che conosceva, suicidatosi proprio nello studio ovale. Sarai
vendicato amico mio e sarà una vendetta molto dolce.
L’atterraggio
non può proprio definirsi dolce, sei metri d’accelerazione scaricati sui piedi,
ma sia U.S.Agent che Battlestar hanno visto di peggio ed è proprio lì,
nell’affollata spiaggia di Malibu, che puntano l’uomo in impermeabile e
cappello. Non può essere che lui, pensa Agent, chi altri andrebbe in giro
vestito così in un posto come questo?
-Todd Arliss! In nome del Governo
degli Stati Uniti, ti dichiaro in Arresto!-
L’uomo si sbarazza del travestimento
rivelando proprio per lo Squalo Tigre.-
-Il supersbirro degli U.S.A., ti
pentirai di aver attraversato la mia strada.-
Non fosse per la sua esperienza,
Agent si stupirebbe della velocità del suo avversario, ma non ha tempo di
pensarci. Squalo Tigre punta direttamente alla sua gola ed i suoi micidiali
denti affilatissimi, degni di un vero squalo gli squarcerebbero la giugulare se
non fosse per la cotta di maglia che lo protegge. Anche così, il tessuto non
reggerebbe ad un secondo assalto, se lui non fosse pronto a respingerlo.
Squalo Tigre fissa con odio sia
lui che Battlestar soppesando le sue prossime mosse.
-Maledetti!- urla –Non
m’impedirete di raggiungere l’oceano, la mia casa.-
-Questo lo vedremo dentone!-
ribatte Battlestar, Squalo Tigre lo assale, ma Lemar è rapido a scansarsi e
Squalo Tigre piomba nella sabbia. Curiosamente molti dei bagnanti sono rimasti
sulla spiaggia come affascinati dallo spettacolo. Squalo Tigre si rialza e punta su di loro spalancando la bocca ed
urlando.
-Via di qui maledetti umani! Vi
faccio a pezzi tutti, tutti!-
Lo afferro per la pinna e lo risbatto indietro. Mentre lo osservo cadere non posso fare a meno di pensare che l’umanità di Todd Arliss sembra essere scomparsa, apparentemente gli istinti dello squalo hanno preso il sopravvento. Forse il tempo passato lontano dall’acqua gli ha scombussolato il cervello o forse è solo l’inevitabile evoluzione del trattamento cui è stato sottoposto anni prima. Non sai quanto siamo simili io e te Squalo Tigre, entrambi sottoposti a trattamenti che hanno mutato il nostro fisico, anch’io come te avevo preso il controllo e come te non ero esattamente una brava persona. Potrei avere comprensione per te Arliss, ma ti conosco: il trattamento ha portato alla luce l’animale che avevi dentro da sempre, ti ha dato solo la scusa di liberarlo senza avere rimorsi, beh qui c’è uno che non la beve, amico. Tornerai dentro e se davvero hai bisogno d’aiuto, beh gli psichiatri della Volta sono in gamba mi dicono. Lo vedo scattare verso di me, ma la sua carica s’infrange contro il mio scudo e può ritenersi fortunato di non essersi rotto i denti. A quanto pare è un duro, ma io non sono da meno. Sono deciso a non perdere il vantaggio e colpisco senza pietà, un colpo dietro l’altro, senza dargli il tempo di reagire. Al suo prossimo assalto le protezioni del mio costume non mi aiuteranno, lo so. Il mio vantaggio è che è lontano dall’acqua, quindi, sempre più debole, altrimenti sarei stato perduto.
-Colpiscilo Battlestar, non lasciarlo respirare.-
Lemar non si fa pregare e lo colpisce a sua volta con tutto quel che ha. Bravo ragazzo, sapevo di potermi fidare di lui, peccato che lavori con quella Sable e che presto tornerà al suo lavoro. Forse potrei convincere Valerie Cooper ad assumere anche lui alla fin fine. Squalo Tigre boccheggia, è stremato, debole. Nella sua forma migliore potrebbe spezzarci entrambi in due senza alcuna fatica, ma adesso si regge a malapena ed aspetta solo il colpo di grazia ed io non lo faccio aspettare a lungo.
Una volta a terra lo osservo. Ha lottato per la sua libertà ed ha perso. Proverei pena per te Squalo Tigre, ma hai scelto la tua via e devi pagare il prezzo delle tue scelte. Io l’ho fatto e continuo ancora.
6.
Nei laboratori
dell’A.I.M. gli scienziati sono eccitati. Tutte le prove sono risultate
positive, ora rimane solo il test finale.
Chi l’avrebbe mai detto, pensa tra se lo Scienziato Supremo, che una
delle nostre più grandi possibilità di vittoria potesse venirci dalla casuale
scoperta di un segreto che nessuno sapeva esistere. Tutti coloro che ne
sapevano qualcosa sono morti da decenni: Erskine, Philips, Fletcher, lo stesso
Roosevelt. Nessuno era la corrente della sua esistenza, nemmeno lui, nonostante
la sua elevata posizione e solo un colpo di fortuna aveva portato nelle mani di
un loro agente l’informazione vitale ed ora eccoli qui i tre soggetti. Il
Supremo Scienziato ascolta annoiato il resoconto di un suo subordinato su cose
che per lui sono evidenti: come risvegliare i primi due sia un gioco da
ragazzi, in fondo sono solo in animazione sospesa, ma il terzo, beh è
tutt’un’altra faccenda.
-Se è morto, allora non possiamo riportarlo in vita, ma se, com’è
possibile, gli è accaduto ciò che accadde a Capitan America nel 1945 ed il
siero del supersoldato ha interagito con la chimica del suo corpo mettendolo in
animazione sospesa, beh allora, usando una combinazione del siero originale e
dei raggi vita possiamo risvegliarlo, anche se non escludo danni cerebrali dopo
sessant’anni.-
-Procedete allora!-
-Lo stiamo già facendo. I primi test sono positivi. Le funzioni vitali
ci sono, in misura tanto ridotta da non essere percepibili nemmeno dai
sofisticati strumenti moderni, almeno da quelli tradizionali, ma ci sono.
Proprio ora è iniziato il bombardamento di vita raggi e… sta funzionando. Si
muove, si muove.-
Anche lo Scienziato Supremo si sente pervadere da una strana
eccitazione, mentre la mano del soggetto inizia a muoversi, poi una voce debole
eccheggia nella stanza
-Do…dove sono?-
-Svelti!- ordina lo Scienziato Supremo –Voglio un immediato controllo
medico: funzioni vitali, stabilità, un check up completo. Procediamo alla fase
due ora.-
Sta funzionando, pensa soddisfatto.
Al Q.G. del Servizio
Segreto di Los Angeles Jack Daniels accoglie la sua collega Allie Magruder:
-Com’è andata con Sunstroke e Joystick?- le chiede
-Niente da fare, Sunstroke è riuscito a volatilizzarsi e Joystick… A
quanto pare è riuscita a prendere un volo per la Francia grazie a documenti
falsi e soldi forniti da chissà chi. L’F.B.I. di Las Vegas ci sta lavorando
sopra. E tu?-
-Sono stato fortunato. Te l’avevo detto: se gli dai abbastanza tempo,
dove c’è un supercriminale, prima o poi spunta un supereroe. In questo caso
sono stati U.S.Agent e Battlestar spuntati da chissà dove, l’hanno battuto e
consegnato qui poco prima che arrivassi.-
-Una bella fortuna!-
-Dici? Forse hai ragione, ma per loro è stato facile, non tocca a loro
riportarlo alla Volta.-
-Non ti piacciono i supereroi?-
-Non proprio, ma ammetterai che loro se la cavano meglio di noi onesti
tutori dell’ordine e non devono fare i rapporti in triplice copia. Beh,
coraggio Magruder, prendiamo il pacco e facciamoci questa gita in Colorado.-
Magruder fa una
smorfia. Per le sue abitudini Daniels è anche troppo chiacchierone. Oh beh
l’importante è aver preso almeno uno degli evasi, per gli altri ci sarà tempo
domani.
-Il tuo nome soldato!-
-Sergente Sean Clinton McIntyre.-
-Sai dove sei, sergente McIntyre?-
-No…non so… non ricordo…ricordo Forte Bragg, ma….-
-Ricorderai soldato, a tempo debito e sarai pronto.-
-Il tuo nome?-
-Rogers, Steve Rogers…credo…mi sento un po’ confuso.-
-Ricordi qualcosa?-
-Si io ero…sono…-
-Non bloccarti, sei tra amici. Noi sappiamo chi sei, Capitan America, e
sappiamo quello che ti ha fatto il dottor Faustus.-
-Faustus, si, ricordo, lui….Bucky, lui ha detto che io…non può essere
vero, non l’ho ucciso.-
-No, infatti, Bucky è vivo e sta bene, non preoccuparti. Cos’altro
ricordi?-
Io…lui mi ha ipnotizzato e mi ha messo a capo di una milizia fascista,
me, Capitan America, non capisco come ha fatto, ma ricordo quell’altro con il
mio viso e poi ricordo di aver parlato a Faustus e nient’altro.-
-Molto bene, riposa ora, quando ti sveglierai ti sentirai in forma e
pronto per il compito che ti aspetta.-
Sede della
Commissione, Raymond Sikorsky, il Presidente non si aspettava una visita del
Generale Haywerth, ma non ha nemmeno il tempo di chiedergli cosa vuole il
Generale chiude la porta alle sue spalle senza parlare e poi…
Lo Scienziato Supremo
è soddisfatto, ogni cosa è al suo giusto posto adesso. Si rivolge all’uomo
accanto a lui.
-Scoprire l’esistenza del soggetto n° 1 è stato un vero colpo di
fortuna, ma il recupero del Capitan America degli anni Cinquanta è stato merito
suo Dottor Faustus.-
-Sciocchezze! Se non fosse stato distratto dall’apparente morte della
sua amata Sharon Carter, Capitan America avrebbe capito subito che quella
tremolante caricatura d’uomo suicidatosi davanti ai suoi occhi non poteva
essere lo stesso che lo aveva sostituito dal 1953 al ’54.[6]
Nel bene o nel male questi eroi patriottici hanno una fibra quasi impossibile
da spezzare e Steve Rogers non avrebbe mai scelto la via dei vigliacchi, non
senza tentare di portare me con lui. Sarei stato un ben misero psicologo se non
l’avessi capito per tempo, così mi sono premurato di rimetterlo in animazione
sospesa e sostituirlo con un sosia programmato per immolarsi al momento dovuto,
dopotutto il vero Cap avrebbe potuto tornarmi utile, proprio come il suo
Bucky.-
-Già. Jack Monroe, Nomad. Ottenere la sua custodia non è stato facile,
ma ora è nelle nostre mani anche lui. Ma veniamo ai nostri soggetti
patriottici. È certo di poterli programmare come desideriamo?-
-Certo. È solo questione di obiettivi. Nessuno può realmente essere
programmato sino a deviare dai suoi valori più intimi. Troppe volte ho visto
degli apparenti burattini trovare la forza di sottrarsi al controllo per
illudermi, ma se possiamo convincerli che stanno facendo la cosa giusta
allora…-
-Lo faccia Faustus, ci permetta di usarli e sarà ben ricompensato.-
-È per questo che lo faccio!- ribatte Faustus aspirando soddisfatto dal
suo bocchino.
Da un’altra parte un
uomo segue la scena da uno schermo
-Oh si, Doktor Faustus, lo faccia. Che suprema ironia: tre uomini che
hanno portato l’odiato nome di Capitan America ed un quarto che avrebbe potuto
esserlo inconsapevoli pedine dei miei piani. Povero Steve Rogers, comunque
finisca, lui non potrà che perdere e se anche questo piano dovesse fallire…che
importanza ha! Gli altri andranno avanti ed alla fine la vittoria sarà mia.
Tutto andrà come doveva andare sin dal 1939, i sogni di Capitan America
finiranno in polvere ed il mondo apparterrà al TESCHIO ROSSO!-
FINE TERZA PARTE
NOTE DELL’AUTORE
E così anche per
questa volta è finita. Solo pochi appunti. 1) A chi dovesse pensare che mi sono
ispirato alla saga di Protocidio di Dan Jurgens pubblicata di recente dalla
Marvel Italia per il mio “soggetto n° 1” rispondo: si è proprio così. Perché
buttar via un’idea quando ha dei buoni spunti che possono essere utilizzati.
Spero che la mia versione, che non sarà proprio simile a quella di Jurgens vi
soddisfi. 2) Il recupero del Capitan America degli anni cinquanta non deriva
solo, come i maligni potranno pensare, dalla mia personale ossessione per la
Golden Age e derivati, ma anche da una mia profonda insoddisfazione per come il
personaggio fu, a suo tempo, liquidato in modo profondamente ingiusto per la
sua storia. Ho deciso di dargli una seconda possibilità e vediamo cosa ne esce.
3) Finalmente l’uomo nell’ombra è svelato. Non era un grande segreto, lo
ammetto, in compenso avete qualche idea sullo Scienziato Supremo? Presto avremo
altri indizi, lo prometto.
CARLO
[1] Vedi U.S.Agent #1
[2] In Captain America #332 o (Capitan America Special #2, Star Comics)
[3] In Captain America # (CA&T #25)
[4] Denti era apparentemente morto in Gambit #5 (MMix #29)
[5] Il Capitan America degli anni cinquanta era così ossessionato dal suo idolo, che si fece fare una plastica facciale per assumere il suo aspetto ed assunse legalmente il nome di Steve Rogers
[6] Il Capitan America degli anni cinquanta, nei panni del Grande Direttore della Forza Nazionale si era apparentemente suicidato brucandosi vivo nel Settimanale dell’Uomo Ragno #40