U.S.AGENT

MINISERIE IN QUATTRO PARTI

 

Di Carlo Monni

 

OPERAZIONE RINASCITA

 

(PARTE PRIMA)

 

 

NON FIDARTI DI NESSUNO

 

 

 

 

PROLOGO

 

Il mio nome è Walker, John Walker, sono nato a Custer Grove, Georgia, ma tutto questo ora non è più vero ormai. Per il mondo John Walker è morto assassinato, al suo posto ora c’è un uomo con un nuovo nome ed una nuova faccia: Jackson K. Daniels (non chiedetemi per cosa sta la K) è il mio nuovo nome da Jacksonville, Tennessee. Sono un agente speciale del Servizio Segreto degli Stati Uniti[1] Lo conoscete no? Quella forza di Polizia federale che ha tra i suoi compiti principali la protezione del Presidente degli Stati Uniti e degli altri personaggi importanti e la repressione di reati tributari. Io sono distaccato presso il Consiglio per la Sicurezza Nazionale, mi hanno dato un bell’appartamento nel centro di Washington ed un ufficio nel Nuovo Palazzo dell’Esecutivo, in Pennsylvania Avenue, proprio di fronte alla Casa Bianca, peccato che non li usi molto spesso, perché, vedete, io non sono un comune agente federale: io sono U.S.Agent, l’arma segreta dell’America e, credetemi, è un lavoro molto impegnativo.

 

 

1.

 

 

            Dicono che non sorrida mai ed, in effetti, la sua mascella quadrata non sembra fatta per il sorriso, in realtà l’agente speciale Jack Daniels sapeva anche ridere un tempo, ma oggi molte cose sono cambiate per lui. Saluta coloro che incontra con un lieve cenno dl capo e d entra nel suo ufficio. Non lo occupa spesso e deve riconoscere che è una piacevole sensazione sedersi alla scrivania, come lo è stato dormire dopo tanto tempo nel suo letto al Watergate Arms la notte scorsa. Almeno una volta ogni tanto è bello fare qualcosa di normale, fuori dal costume. Ha avuto delle settimane intense: prima le missioni con Worldwatch e poi quel pasticcio con Fu Manchu a New York, ma adesso basta, ora vuole dedicarsi, almeno per un po’ a costruire una vita normale per il suo alter ego. Controlla i rapporti e le segnalazioni sull’attività superumana nella nazione, in fondo quello dovrebbe essere il suo lavoro, no? Una sorta di X-files con superpoteri. Una buona scusa per viaggiare e scomparire senza dare spiegazioni. Oggi non c’è niente d’interessante, Le solite attività dei supereroi e supergruppi conosciuti ed i soliti allarmi su qualche mutante avvistato un po’ dovunque. Certo, i mutanti sanno essere pericolosi, ma chiunque può esserlo e di certo la nazione americana non può incoraggiare il razzismo o forse si?  Un lieve bussare alla sua porta lo distrae da quel pensiero e, dopo il suo avanti, entra una donna bionda ed attraente: la Dottoressa Valerie Cooper, esperta in Mutanti, ha l’ufficio dall’altro lato del corridoio.

-Ti ho visto arrivare è stata una bella sorpresa.-

-Mi sono preso qualche giorno di libertà da dedicare alla vita di Jack Daniels.-

-Capisco e com’è fare qualcosa al di fuori del costume una volta tanto?-

-Mmm niente di particolare in fondo, però devo ammettere che non mi dispiace.

-È che non sai ancor chi è Jack Daniels, gli hai sempre dedicato poco tempo.-

-Infatti, sinora è stato solo poco più di un nome, ma, di recente, una persona che conosco mi ha fatto riflettere sull’importanza dell’uomo sotto la maschera[2] e, così ho deciso che anche Jack Daniels aveva diritto alla sua occasione.-

-Mi sembra un’ottima idea e spero che ci saranno molte altre occasioni di vederti senza una maschera sul volto.-

-Beh..grazie…-

            Cosa direbbero i suoi colleghi ora, vederlo sorridere? Non crederebbero ai loro occhi, questo è certo. L’attimo passa, rotto dallo squillo di un telefono. Lui risponde secco ed efficiente e quando smette di parlare e riattacca..

-Cosa succede?- chiede Valerie

-Un commando di ecoterroristi ha assalito la sede dell’Agenzia per la Protezione dell’ambiente, sembra che abbiano superpoteri e questo lo rende affar mio.-

-vengo con te, potrebbero essere mutanti e questo lo rende anche affar mio.-

            Ci vogliono pochi minuti per raggiungere il n. 1200 di Pennsylavania Avenue, la strada è barricata, un cordone di forze di polizia circonda l’edificio. Jack si avvicina a quello che sembra il direttore delle operazioni e mostra il tesserino presentandosi

-Agente speciale Jack Daniels e questa è la Dottoressa Valerie Cooper della Commissione per gli Affari superumani[3]. Ditemi tutto quel che sapete.-

-Facile, perché è molto poco. Sono in quattro: due uomini e due donne, si autodefiniscono “La forza della Natura”, hanno sopraffatto le guardie e preso in ostaggio il personale. Sappiamo che hanno superpoteri, ma non ne conosciamo l’esatta natura. Minacciano di far saltare tutto e portarsi dietro mezzo isolato se entro un’ora il Presidente non emanerà un ordine esecutivo di chiusura di tutti gli impianti nucleari della nazione.-

-Sono pazzi.- interviene Valerie -Il Presidente non farà mai una cosa del genere. Avete provveduto all’evacuazione della zona?

-È in corso in questo momento, Casa Bianca compresa.-

-Bene ora dovremo pensare a quei tipi senza danni per gli ostaggi.-

-Non sarà facile, hanno superpoteri e non c’è un solo super eroe da queste parti purtroppo.-

-Di questo non si preoccupi.- dice Jack –Faccia allontanare tutti di almeno mezzo miglio dal portone e lasci il resto a me

            L’uomo si allontana di qualche passo per dare gli ordini e quando si gira Jack è scomparso.

-…ma che diav…- borbotta e Valerie divertita gli dice:

-Stia calmo, l’agente Daniels sa il fatto suo e credo proprio che abbia già provveduto a far venire uno specialista in situazioni pericolose.-

 

 

2.

 

 

            In un vicolo poco lontano l’agente speciale Jack Daniels si libera dei vestiti rivelando un costume dai colori nero rosso e blu. Pochi attimi ed è pronto. Un salto dei suoi incredibili muscoli e percorre rapidamente la distanza che lo separa dal palazzo sotto assedio. Entrare senza essere visto non è per niente difficile. In un ampio salone stanno i quattro terroristi. Indossano delle tute verdi aderenti e sembrano nervosi

-Il Presidente non lo farà mai Fuoco, mai.- a parlare è stata una ragazza bionda e minuta

-Se è così Acqua…- risponde quello chiamato Fuoco -…allora questo palazzo e l’intera Pennsylvania Avenue, compresa la sua amata Casa Bianca faranno un bel botto, vedrai.-

-Non succederà niente del genere signori.- dice una voce profonda, dal timbro autorevole ed autoritario. –Io sono U.S.Agent ed in nome del Governo degli Stati Uniti vi dichiaro in arresto.-

-È uno dei loro lacchè mascherati.- urla Fuoco –UCCIDIAMOLO.-

            Ma perché questi buffoni criminali debbono sempre usare queste frasi cretine? Mi lancio su di lui e vedo uscire dalle sue mani due getti di fiamma, per fortuna lo scudo mi protegge e lui non ha niente a proteggerlo dal mio pugno. Non posso permettermi disattenzioni o gli ostaggi ci rimetteranno. E n’è uno in particolare che mi fissa in modo strano. Lo riconosco, l’ho visto in qualche TG, è l’Amministratore dell’Agenzia. La distrazione potrebbe costarmi cara, un altro dei quattro, un tizio robusto e silenzioso mi fissa con concentrazione e subito dopo la terra trema sotto i miei piedi e perdo l’equilibrio, solo il mio allenamento mi permette di ricadere sui miei piedi, ma sono troppo sbilanciato per evitare l’attacco della ragazza chiamata Acqua, un getto d’acqua ad alta pressione che mi sbatte a terra con forza, prima che possa rialzarmi, il quarto membro del gruppo (a questo punto credo si faccia chiamare Aria) colpisce

-Sei finito buffone in costume.-

Sento l’aria risucchiata dai miei polmoni e mi rendo conto che ho pochissimo tempo per agire prima di morire soffocato. Con un deciso movimento del polso lancio lo scudo e poi sembra di giocare a biliardo. Lo scudo colpisce una parete, rimbalza e prende alla schiena quello che credo si chiami Terra e lo abbatte, poi colpisce alla testa, Acqua, quindi rimbalza contro il plesso solare di Aria e la stende, infine ritorna nella mia mano. Il tutto non è durato più di quattro secondi ed io posso trattenere il respiro, molto più a lungo.

-MALEDETTO, TI AMMAZZO.-

Fuoco mi carica in preda ad una furia cieca mi abbasso, evitando la sua scarica di fuoco, che finisce senza danno contro una porta a vetri, poi gli afferro i polsi e gli sferro una ginocchiata proprio là dove non batte il sole e quindi un preciso diretto al mento. Si affloscia come un peso morto.

-Come vi avevo già detto, siete tutti in arresto.-

A questo punto accade una cosa del tutto imprevista: una forte scarica elettrica si sprigiona da ciascuno dei quattro terroristi e li frigge come una sedia elettrica personale. Un meccanismo inserito nelle tute oppure un impianto nei loro stessi corpi? E perché, forse per non far scoprire chi erano e come avevano ottenuto i loro poteri? Ma era un meccanismo automatico in caso di sconfitta oppure…Troppe domande e nessuna risposta…per ora almeno.

 

 

3.

 

            Dal suo rifugio segreto, il Supremo Hydra, Barone Wolfgang Von Strucker sorride sinistramente. Nell’ampia sala sono radunati i vari capi e sottocapi sezione dell’Hydra. Strucker è l’unico senza maschera, a parte un altro agente. Un uomo sui quarant’anni capelli scuri e corti. Si avvicina a Strucker e dice:

-Heil Hydra! La missione è perfettamente riuscita. Tutto è andato secondo i piani.-

-Davvero?- dice Strucker con voce gelida –Certo la parte principale è riuscita come previsto, ma tu, Caposettore C8, hai voluto strafare ed hai ucciso i quattro operativi senza alcun bisogno.-

-ma…avrebbero potuto parlare e la regola è…-

-La regola è non attirare attenzione inutile. Quei quattro non sapevano nulla. Credevano in buona fede di far parte di una cellula ecoterrorista e che lo scopo reale dell’azione fosse quello dichiarato. Erano anche convinti che le loro alterazioni fossero opera del Power Broker, avrebbero portato le autorità su una falsa pista. La loro morte ha dato invece lo spunto per dei dubbi e ciò potrebbe mettere a rischio l’intera missione. Hai sbagliato caposettore C8 e nell’Hydra c’è una sola pena per chi sbaglia.-

L’uomo impallidisce

-No Hydra Supremo, io…-

-Silenzio! Hai una sola possibilità. Entro dieci secondi da quando lo dirò io i quattro agenti alle tue spalle ti spareranno. Solo uno di loro ha il colpo in canna e se tu lo colpirai per primo sarai salvo, ma se sbagli bersaglio, non avrai altre possibilità. Tieni

Strucker gli lancia una pistola, poi urla:

-Ora!-

C8 si volta, punta la pistola verso uno dei quattro, preme il grilletto, ma questo scatta a vuoto, l’arma è scarica

-hai sbagliato C8.- dice un altro agente –E nell’Hydra chi sbaglia paga con la vita.-

Detto questo spara ed uccide C8 senza rimorso, poi avanza

-Ben fatto operativo 14, da oggi tu sarai il nuovo Caposettore C8

In coro tutti gridano

-Heil Hydra, non saremo mai sconfitti, taglia un braccio ed altri due ricresceranno.-

            Strucker torna compiaciuto nel suo studio, ma quando vi entra da qualche parte suona una musica e dietro la scrivania vi è una figura in ombra

-No ha perso il gusto del melodramma vero Herr Baron?-

Strucker spalanca la bocca

-Lei qui? Ma come ha fatto? La sicurezza…-

-Herr Baron, herr Baron…da quanto ci conosciamo? Sessant’anni? E ancora mi fa queste domande?-

Strucker torna a sorridere

-Ha ragione, ormai dovrei avere imparato a conoscere le sue diaboliche abilità.-

-Infatti, e farà bene a non dimenticarlo Herr Baron. Io so essere molto più spietato di quanto lei possa mai sognare di essere. Ma non è di questo che sono venuto a parlarle. Le faccio i miei complimenti, l’Hydra sta facendo egregiamente la sua parte. Il mondo crede ancora che lei non sia riuscito riorganizzarla e riunificarla in una forza spietata ed inarrestabile, ma noi sappiamo la verità e sappiamo anche molto di più, nein?-

-Ja l’Hydra è una sola testa con molte braccia e nessuno le conosce tutte tranne me…e lei.-

-Sehr Gut, è proprio questo che volevamo nein? La vittoria ci appartiene di diritto herr Baron ed un giorno le decadenti democrazie si sveglieranno per accorgersi che il potere è nelle nostre mani e sapranno spiegarsi come sarà successo.-

Ride, una risata che fa rabbrividire persino Strucker, poi com'era venuto se ne va e lascia dietro di se la debole eco della musica: la marcia funebre di Chopin.

 

 

4.

 

            Jack Daniels si sveglia alle sei del mattino e si dedica ad un’ora d’esercizi ginnici e poi di corsa attraverso la città. Passa davanti al Mausoleo di Lincoln e sorride pensando al suo vecchio amico-rivale Capitan America. Saluta i pochi che lo riconoscono come il loro misterioso e spesso assente vicino, poi è di nuovo a casa sotto la doccia ed è a questo punto che squilla il telefono

-Sono il Generale Haywerth, figliolo, ti aspetto tra mezz’ora nel mio ufficio.-

-Ci sarò signore.-

            Una rapida e frugale colazione e poi, puntuale, U.S.Agent si ritrova nell’ufficio del generale Haywerth, uno dei membri della Commissione per le attività superumane

-Un incarico per te ragazzo.- dice il generale –Abbiamo ricevuto informazioni secondo cui la prossima conferenza mondiale sulla sicurezza che si terrà in territorio americano, alle Isole Vergini, sarà oggetto di attentati da parte di una cellula dell’Hydra e tu devi andare ad indagare.-

-L’Hydra non è affare dello S.H.I.E.LD. signore? E poi per una minaccia così grande non sarebbe il caso di allertare Worldwatch?-

-No. Questo è un problema del governo americano e ce ne occuperemo noi, per ora non vogliamo coinvolgere nessun altro. Andrai tu. Sarai la guardia del corpo della dottoressa Cooper che parteciperà come membro dello staff della casa Bianca.Terrai gli occhi aperti e quando sarà necessario interverrai. Contiamo su di te, ragazzo.-

Dopo che U.S.Agent è uscito il telefono sulla scrivania del generale squilla

-Sono io.- dice una voce fredda.

Il generale suda e risponde quasi balbettando:

-È andato tutto bene signore, ma non capisco, perché avete voluto mandarlo lì e se scopre qualcosa e …-

-Il suo compito non è capire generale, solo obbedire, non lo dimentichi mai.-

L’uomo dall’altra parte del filo riattacca, poi si appoggia allo schienale della comoda poltrona in pelle nera ed aspira soddisfatto il fumo della sigaretta dal lungo bocchino, poi ride sinistramente mentre nell’aria si diffondono le note della marcia funebre di Chopin.

 

 

FINE PRIMA PARTE

 

 

NOTE DELL’AUTORE.

 

Spero che vi sia piaciuta questa storia d’assaggio. Il bello verrà nel prossimo episodio quando U.S.Agent si scontrerà con l’A.I.M. (come l’A.I.M., ma non doveva essere l’Hydra? Calma ragazzi tutto sarà presto spiegato, beh quasi tutto) ritroverà Battlestar ed avrà un piacevole scambio d’idee con Silver Sable ed il suo Branco Selvaggio. Sulla storia poche cose da dire: ho fatto di Jack Daniels un agente federale, perché, in fondo, è questo che U.S.Agent è e mi sembrava carino farne anche il lavoro del suo alter ego, lavoro che, poi, gli permette di giustificare assenze e sparizioni e, nel contempo, permette a Jack Daniels di essere una vera identità segreta e non un semplice nome per l’uomo dietro la maschera. Non insulterò la vostra intelligenza e sono sicuro che tutti sapete chi è il misterioso personaggio che parla con Strucker e con Haywerth, ma, seguendo le regole del gioco, non rivelerò apertamente la sua identità per un pò. Quanto al suo misterioso piano, beh, ora volete sapere troppo. Aspettate fiduciosi.  A seguire un po’ di noterelle esplicative di alcune cose forse un po’ oscure.

 

Ciao da

 

Carlo

 

 



[1] L’United States Secret Service (U.S.S.S.) è una polizia federale tra le meno nonostante il suo nome non si occupa di intelligence, ma della protezione degli alti funzionari federali e di quelli stranieri in visita e svolge anche compiti di polizia tributaria. La ragione per cui ho scelto che Jack ne facesse parte è proprio per lo stretto legame tra l’U.S.S.S. e la Casa Bianca e perché come agente dell’F.B.I. avrebbe avuto troppi vincoli

[2] Jack si riferisce alla sua chiacchierata con  la Dinamo Cremisi in Worldwatch #3

[3] La Commissione per gli Affari Superumani (Superhuman Affairs Commission, d’ora in avanti, più brevemente S.A.C. nella mia versione è composta da un Presidente nominato dal Presidente degli Stati Uniti (attualmente Raymond Sikorsky, ex agente di collegamento tra Vendicatori e Governo), due membri dello staff del Consigliere per la Sicurezza Nazionale (al momento Henry Peter Gyrich e Valerie Cooper) ed un membro per ciascuna  delle maggiori agenzie federali di intelligence ed investigazioni, per lo S.H.I.EL.D. abbiamo Jasper Sitwell.