MarvelIT
presenta:
#2
di
Vick Sebastian Shaw
Quindici
anni fa.
Egitto.
Cairo.
Fra
le bancarelle dei bazar della città vecchia si può trovare davvero di tutto:
monili antichi sottratti più o meno legalmente agli scavi archeologici,
riproduzioni delle piramidi, della sfinge e di altri monumenti, stoffe e tessuti
pregiati, gioielli…
Nonostante
ciò spesso può capitare di venir “intercettati” da qualche passante che ti
alleggerisce le tasche senza che tu te ne accorga. Capita anche che questi
furfanti siano soltanto piccoli bambini di neppure dieci anni d’età. Si dice
anche che gli orfanelli del Cairo siano stati radunati ed addestrati nell’arte
del borseggio e del furto da un vecchio ladro.
Deserto
del Sahara.
Sono passate delle ore da quando la piccola Ororo Munroe ha dovuto abbandonare quello che, dalla morte dei suoi genitori, ha sempre considerato il suo nido, il posto più sicuro in cui rifugiarsi, dove avrebbe sempre trovato conforto. Col pensiero torna a quei momenti terribili dopo che la casa dei suoi genitori è stata rasa al suolo da un attacco missilistico.
Era
appena sbucata da sotto le macerie della sua casa, aveva lasciato i corpi dei
suoi genitori sepolti lì sotto, non aveva potuto far nulla per tirarli fuori.
Del resto era solo una bambina, un cucciolo di essere umano, cosa mai avrebbe
potuto fare da sola per salvarli? Nonostante la consapevolezza
dell’impossibilità di risolvere la situazione aveva provato a scavare con le
sue piccole manine, ma non era servito a niente. Un’intera casa era crollata
su di loro e lei era rimasta sepolta sotto una parete per ore senza riuscire a
muoversi, paralizzata dal terrore. Malgrado ciò si era messa a scavare per
cercare sua madre tra le macerie della loro casa. Le dita sanguinavano piene di
tanti taglietti causati dall’attrito con le macerie e dai vetri rotti sparsi
qua e là. Quando finalmente li aveva trovati aveva dovuto fare i conti con la
loro morte… Li aveva persi adesso, come avrebbe fatto a sopravvivere? Cominciò
allora ad aggirarsi, con le vesti lacere e consunte, per le strade del Cairo
chiedendo l’elemosina. L’innata grazia nei suoi movimenti e la tristezza nei
suoi occhi colpirono molto un uomo che passava di lì: il suo nome era Achmed
El-Gibar. Achmed era il ladro più bravo di tutto il Cairo, e forse di tutta
l’Africa, e aveva preso con se alcuni degli orfanelli della città per farne
un gruppetto d’abili borseggiatori. Abbagliato da quella strana bimba dai
capelli argentei, decise di prenderla con se e di addestrarla. In breve tempo
Ororo era diventata la migliore di tutti i piccoli monelli del Cairo, era la
pupilla di Achmed. Era brava e godeva nel mostrarlo. Era il suo modo di ripagare
colui che l’aveva accolta nella sua casa e che era diventato il suo secondo
padre.
E’
quasi notte ormai la bimba è stanca di camminare. Si ferma e decide di chiedere
un passaggio. Durante l’attesa, la stanchezza arretrata si fa sentire e la
piccola cade addormentata entrando nel mondo dei sogni.
E’
ancora una volta in Egitto, sepolta sotto le macerie della sua casa. Non sa se
riuscirà a sopravvivere. D’un tratto sente che le macerie su di lei si
dissolvono e l’aria fresca arriva nuovamente ai polmoni che le bruciano
per la polvere respirata. Si solleva a fatica ancora impaurita, trema tutta.
Improvvisamente una luce rassicurante riempie il cielo. La piccola bimba di
cinque anni sente placarsi le sue paure, sente che anche se ha perso tutto non
è rimasta sola. Un volto di donna le sorride dall’alto. Una signora celeste
le sta accanto adesso e la sostiene. Ororo si sente subito rassicurata da questa
presenza femminile. I lineamenti del suo volto non sono ben delineati, o meglio,
la luce che emana da lei li rende evanescenti.
Un
forte rumore la sveglia. Si avvicina un camion che si dirige verso Sud. Dopo
essersi sbracciata per chiedere un passaggio, il camionista mette il piede sul
freno e si rivolge alla bimba: «Posso esserti utile signorinella? Dove stai
andando da sola a quest’ora di notte?»
«Sono
diretta in Kenya, ma sono stanca. È tutto il giorno che cammino ed avrei
bisogno di un passaggio, anche per un breve tratto. Giusto il tempo di riposare
un po’.»risponde la viaggiatrice.
«Beh
signorina da quelle parti devo passarci, sali pure e riposati un pochetto.»
«Grazie
tante signore, vedrà che non le darò fastidio.»
«No,
figurati, anzi. Un po’ di compagnia per un vecchio camionista come me è cosa
rara, non credo proprio che potresti darmi fastidio.» Conclude il guidatore con
un sorrisetto subdolo.
Poco
dietro, lungo la strada che costeggia il Nilo, ritroviamo il giovane LeBeau che
s’è unito ad una carovana di mercanti a dorso di cammello per raggiungere il
Kenya. Non è del tutto convinto di dover obbedire alla sua “padrona” come
ordinatogli da suo padre. La cosa che l’attira di più di quella ragazzina,
che ha rubato la gemma, è che potrebbe essere troppo tosta per lui e il fascino
della sfida è troppo forte, come quello che ha il fuoco su una falena.
Castello di Candra.
Periferia del Cairo.
La
bionda X-Terna cammina nervosamente per la sua sala del trono. Sa che tra pochi
giorni ci sarà una riunione della sua “famiglia” di immortali. Mirava da
tempo a dimostrare la sua superiorità nella gerarchia del gruppo grazie ai suoi
poteri mentali, ma adesso come avrebbe mai potuto presentarsi. Senza la sua
gemma i suoi poteri sono sensibilmente diminuiti e non può tentare la scalata
che aveva programmato.
-
Dannazione – pensa arrotolando una ciocca di capelli tra le dita – dovrò
rimandare i miei piani, senza il mio rubino non posso sperare di sottomettere
gli altri al mio volere, dovrò aspettare notizie dal piccolo LeBeau. Detesto
aspettare…
Cairo.
Casa di Amahl Farouk.
Dopo essersi scontrato con un potentissimo giovane
telepate americano, il suo corpo fisico è deceduto e quello astrale è rimasto
a vagare come un fantasma. Per avere possibilità di agire sul piano fisico è
entrato nel corpo di una delle donne di cui amava circondarsi. Egli è in grado
ti trasformare letteralmente le persone facendone emergere il lato oscuro
rendendolo predominante. Ama fomentare l’odio. Dopo la Seconda Guerra Mondiale
s’è rifugiato in Egitto, la sua patria, per porsi ai vertici del crimine
organizzato. Recentemente è venuto a conoscenza dell’esistenza di un antico
castello appena fuori la capitale, al cui interno avrebbero dovuto trovarsi
immense ricchezze. Tra queste avrebbe dovuto esserci un grosso gioiello che,
secondo vecchie leggende, avrebbe reso potentissimo il suo possessore. Ha
pensato quindi di mandarvi la sua nuova conquista, una ladruncola che giorni
prima si era introdotta in casa sua per rubare. Appena nella sua mente, Farouk
ha notato l’immenso potenziale dentro di lei, decidendo di volerne
assolutamente asservirne i talenti e sfruttarli per esplorare il vecchio
maniero.
Quello
che il telepate non aveva previsto è che il contatto della bimba con la gemma
avrebbe interrotto il suo potere su di lei. Da allora sta disperatamente
cercando di ritrovarla, ma sembra che la gemma la renda quasi inaccessibile alla
sua mente.
Sahara.
Notte fonda.
Il camionista ha fatto sistemare la piccina nella branda dietro i
sedili della cabina di guida. Ogni tanto il suo sguardo l’accarezza dallo
specchietto retrovisore. L’autista non vede una donna da giorni e la voglia di
approfittare della situazione è tanta. Decide di fermarsi un po’ sul ciglio
della strada. Quando gli sarebbe ricapitata un’occasione del genere: una bella
ragazzina tutta per lui. Afferra il suo coltellino per spogliarla, si leva la
maglia. Mentre si avvicina alla sua preda, Ororo si sveglia. Nonostante il
sorriso rassicurante del suo soccorritore, vede il desiderio nei suoi occhi e
capisce subito di doversi allontanare. Con uno scatto il camionista è su di
lei, la sovrasta. La bimba lotta con tutte le sue forze nel tentativo di
disarmare il suo assalitore. La colluttazione si sposta sui sedili: è quasi
riuscita a scendere. Lo sportello del lato guida è aperto, è fuori. Tra le
mani si ritrova il coltello del camionista coperto del sangue dell’uomo. Nella
foga dello scontro l’aveva trafitto mortalmente sporcandosi le mani di sangue.
È terrorizzata. La pioggia che le cade addosso si mischia alle calde lacrime
che le sgorgano dagli occhi, non una parola esce dalla sua bocca, singhiozza.
Le
ritornano alla mente dei flash della sua infanzia, quando, con la madre, si
prendeva cura delle piante di casa e dei suoi racconti del selvaggio Kenya. Le
raccontava spesso dei suoi antenati e di come loro vivevano in simbiosi con la
natura. Questi ricordi non fanno che rendere ancora più insopportabile il fatto
d’aver preso una vita umana. Nonostante gli addestramenti nell’arte della
fuga e d’autodifesa, non avrebbe mai pensato che un giorno sarebbe arrivata a
commettere un omicidio. Così, spaventata da un lampo improvviso, si mette a
correre all’impazzata verso il deserto deviando dal suo cammino originario.
Corre a testa bassa per centinaia di metri urlando nel vento, finchè non
inciampa in una roccia, rotola giù per una duna e sviene.
Note
dell’autore
Salve
a tutti, spero che sia valsa la pena di aspettare così tanto. Sono sempre io,
il vostro Vick Sebastian Shaw, questa volta abbiamo assistito ad una tragica
fuga. La giovane Ororo cerca di rifugiarsi in Kenya nel villaggio della madre,
ma, come avete potuto vedere, il viaggio è tutt’altro che semplice. Il
tortuoso cammino di Tempesta è iniziato, quanto sarà cambiata alla fine del
suo viaggio? Restate sintonizzati e lo scoprirete!
Xiauzzzzzzzzzzzzzzzzz!!!!!!!!!
Vick Sebastian Shaw