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#3
Deserto del Sahara.
Una minuscolo specchio d’acqua con un po’ di verde intorno. Una carovana di mercanti egiziani diretta in Kenya sosta presso quest’oasi. Durante il viaggio al gruppo s’è unito uno straniero, un ragazzino occidentale. Qui anche una tribù di Tuaregh sosta prima di riprendere il cammino che li riporterà verso il Marocco. Giorni fa hanno raccolto una piccola bimba svenuta ai piedi di una duna e adesso sono fermi in attesa che si riprenda. Adesso la ragazzina riposa in una delle tende accudita dalla moglie del capotribù. Aïcha la giovane ragazza, non avrà più di ventitre anni, la cura costantemente facendosi aiutare dalle altre donne del clan. Fuori dalla tenda, mentre i cammelli si abbeverano al laghetto, mentre i bambini giocano nell’acqua, il piccolo occidentale sta seduto ai piedi d’una palma. Fuma una sigaretta con l’aria dell’uomo vissuto. È tutto assorto nella sua ricerca: è stato incaricato da una persona molto potente di recuperare un oggetto prezioso. Candra lo attende in Egitto ansiosa di riavere il suo rubino. La cosa più strana è che sembra proprio che a rubare la gemma sia stata una ragazzina, una dei piccoli ladruncoli che popolano le strade del Cairo. Per Remy questa caccia è una vera e propria sfida: un qualsiasi ladro in grado di derubare una persona potente come l’X-Terna per cui lavora è degno del suo rispetto e dove avere un’audacia paragonabile alla sua. I suoi occhi rossi osservano il movimento intorno alla tenda degli altri ospiti del piccolo paradiso, non sa ancora il perché ma sente d’essere finalmente vicino al suo obiettivo. Tra le donne Tuaregh intorno alla tenda principale c’è improvvisamente dell’agitazione. Due ragazze, tutte avvolte da metri di teli blu, che sembrerebbero delle ancelle, vengono inviate a raccogliere dell’acqua al laghetto. Il giovane LeBeau s’avvicina di soppiatto incuriosito da tanto trambusto. Estrae il suo pugnale dal fodero sulla cintura e pratica una fessura nella tenda abbastanza grande da sbirciarvi dentro. Era da molto tempo che non faceva una cosa del genere: da quando aveva tentato di sbirciare, insieme al cugino Etienne, negli spogliatoi femminili del liceo di New Orleans. -Bei tempi quelli…- dice, sospirante, tra sé e sé.
In un soffice giaciglio fatto con teli di varie tonalità d’azzurro e paglia, attorniata da tre donne del clan tutte ben vestite ed ingioiellate, un’esile fanciulla sta riprendendo i sensi proprio in quel momento. La cosa che sbigottisce Remy è il colore dei suoi capelli: sono bianchi!!! Che sia lei la ragazzina per cui ha dovuto mettersi in viaggio?
Dentro un misterioso monastero tibetano sperduto tra le
montagne.
Un lungo colonnato conduce verso l’edificio principale del luogo sacro. Su ciascuna delle colonne dorate è incisa una storia che riporta alla mente leggende e leggende che si perdono nel tempo. Sembra proprio di essere finiti in un luogo fuori dal tempo. Qui, come ogni venticinque anni, il Clan degli X-Terni si riunisce per fare il punto sulla situazione del pianeta che li ospita e sul loro ruolo nelle sorti del mondo. La pesante porta si schiude su una sala illuminata da molte fiaccole accese, al centro della quale, in un foro circolare nel pavimento, arde un fuoco vivo le cui fiamme sembrano quasi danzare. Ecco che nella stanza immensa entra Candra. Sotto una sontuosa pelliccia di visone la donna indossa un succinto vestito rosso fuoco che ben poco lascia all’immaginazione. Intorno ai ceppi scoppiettanti il più anziano degli X-Terni accoglie la bionda dama.
«Bentornata tra noi, Lady Candra, la stavamo aspettando.» esordisce Saul.
«Grazie fratello Saul.» risponde ironicamente la donna, fingendo rispetto.
«Salve Candra, come vanno i tuoi loschi traffici? Frequenti ancora quell’insulsa banda di mortali della Loggia degli Assassini a New Orleans?» chiede un ghignante Burke.
«Lasciate stare la piccola Candra, ragazzi…» ad interromperli è un’altra donna dai capelli corvini e tutta avvolta sa un lungo abito nero. Sempre sorniona, Selene s’avvicina alla telepate. «Ti sento strana, amica mia. Va tutto bene? Sembri stanca…»
«Non ti preoccupare cara Selene, sto più che bene.» risponde nervosamente l’immortale.
«Se volete accomodarvi, direi che possiamo dare inizio alla nostra riunione.» dice Gideon avvicinandosi al gruppetto. Intorno ad un lungo tavolo in legno massiccio su delle scranne lussuose con imbottiture di velluto rosso, siedono i membri di questa strana “famiglia” mutante. Insieme esaminano i passi avanti compiuti dalla specie umana che, al momento, domina il pianeta. Candra è furibonda per quello che è appena accaduto: la strega dell’antica Roma l’ha difesa… Potrebbe avere capito quello che le è recentemente successo? Le sue conoscenze nel campo della magia non sono così approfondite come quelle di Selene e questo la rende nervosa, sapere che qualcuno è a conoscenza di informazioni su di lei e che lei vuole tenere nascosto al resto del gruppo. Cosa dovrà mai fare per comprare il suo silenzio?!
Deserto del Sahara.
Dopo diversi giorni, finalmente, la piccola Ororo è di nuovo in piedi. È stata accolta nella tribù dei Tuaregh quasi come fosse un membro della famiglia ritornato dopo tanto tempo. Questa sera Aïcha, la moglie del capotribù, la donna che s’è presa cura di lei in questi giorni, ha organizzato una festa speciale in occasione del risveglio della sua ospite. Invitata alla festa anche la carovana che con loro divide momentaneamente lo spazio ed il refrigerio offerto dall’oasi.
L’aria frizzante della sera accompagna le danze nelle quali gli “uomini blu” si esibiscono, mentre i mercanti cercano goffamente di imitarli suscitando l’ilarità dei più piccoli. Intorno al falò che illumina la serata, la festeggiata sente su di se degli occhi che la scrutano, come un pizzicore alla nuca; si volta repentinamente e scorge un ragazzo con la sigaretta in bocca che la osserva curioso. Ororo si alza e gli s’avvicina: «Salve, non mi sembri uno della carovana né uno dei Tuaregh. Sembri un’occidentale… Capisci il mio inglese?» chiede la ragazzina.
«In effetti sono americano. Sto… girando l’Africa. Mi sono unito a questa carovana. Siamo diretti in Kenya, poi da lì cercherò dei compagni di viaggio per arrivare fino alla Repubblica Sudafricana.» le risponde Remy.
«Un bel viaggetto insomma… La carovana si fermerà qui per molto?»
«A dire il vero non ne ho idea. Ma non ti nascondo che non mi dispiacerebbe fermarmi qui per un po’, soprattutto vista la piacevole compagnia…» detto questo entrambi scoppiano a ridere.
«Io mi chiamo Ororo, tu invece come ti chiami?»
«Remy LeBeau, piacere di conoscerti.» dice alla ragazza prendendole la mano destra ed avvicinandola alle labbra. «Ti va di ballare?» le chiede il ragazzino.
«Perché no, se conosci queste danze…»
«Beh.. Me la cavo abbastanza bene a ballare, fidati.»
Qualcosa nei suoi strani occhi rossi la stuzzica ed intriga
parecchio. “Chissà quali misteri nascondono...” Pensa la giovane mentre danzano
tra gli abitanti delle dune e i goffi mercanti. La fresca aria della notte fa
loro compagnia fino a tarda ora.
Ancora nel monastero degli X-Terni.
Dopo la riunione, Candra passeggia nervosamente sotto uno dei porticati che circondano il cortile interno al palazzo. Alcuni degli altri longevi mutanti stanno ancora confabulando. La bionda X-Terna è una dei più giovani membri del clan e s’è sempre isolata dagli altri suoi simili, ciononostante è riuscita in breve tempo ad acquisire una posizione molto importante al suo interno. Il giardino è cinto da un colonnato tagliato da due braccia che formano una croce greca, al centro della quale, è situato una specie di gazebo; la donna si dirige verso uno dei sedili di granito. Una volta seduta viene raggiunta alle spalle da Gideon.
«Salve Candra, mi sei sembrata un po’ distante durante l’assemblea. Va tutto bene?» le chiede l’uomo, accarezzandole la soffice chioma dorata.
«Tutto benone. Ora vattene e lasciami sola!» tuona la telepate.
«Ehi… Calma piccola… Come mai così suscettibile? T’ha forse morso un serpente?»
«Sono finiti i tempi in cui sgusciavo nel tuo letto ogni notte. I miei pensieri non ti riguardano più.» risponde la donna allontanandosi.
Selene si avvicina sorridente al verde chiomato Gideon e lo riporta nella sala in cui gli altri X-Terni hanno ricominciato la riunione. Nel frattempo Candra si attarda nel gazebo. Il suo corpo è lì, ma la sua mente, il suo simulacro psichico, solca il mare del piano astrale verso l’Egitto, verso il suo castello egiziano. Qui s’introduce nella mente dell’addetto alle comunicazioni, colui che ha il compito di avvisarla circa i progressi del suo pupillo. L’uomo però non ha alcuna novità per la sua padrona che lascia bruscamente la sua psiche sconvolgendola e azzerandola per alcune ore. Appena tornata in sé, batte con forza i pugni chiusi sulla panca di granito fin quasi a romperla e, con una smorfia di dolore a lei del tutto nuova, fa ritorno velocemente nella stanza dove gli altri la attendono.
Deserto del Sahara.
La festa non sembra voler terminare. Le danze degli uomini in blu continuano, ma la loro ospite d’onore è ancora troppo debole per proseguire oltre. Remy accompagna Ororo sotto una delle palme da dattero che arricchiscono la sponda del laghetto dell’oasi per farla riposare lontano dai festeggiamenti.
«Da qui potrai tirare un po’ il fiato e goderti lo spettacolo allo stesso tempo.» dice il ragazzo aiutando l’amica a sedersi ai piedi dell’albero.
«Grazie Remy. Devo ammettere che non sei niente male come ballerino. Fossi stata al meglio avremmo potuto continuare anche fino al mattino.»
«Le donne della tribù si sono date parecchio da fare per te in questi giorni, eppure non mi sembri una Tuaregh…»
«Beh, vedi… Io ero in viaggio verso il Kenya proprio come te. Durante il viaggio però devo essere inciampata, o svenuta per la stanchezza e questa brava gente mi ha soccorsa e presa con se.» Dicendo questo la ragazza leva il manto azzurro che le copre le spalle scoprendo una spilla con incastonato un rubino rosso sangue.
Gli occhi di LeBeau luccicano come dei piccoli soli. Quello doveva essere proprio il gioiello che cercava… È questa quindi la ladruncola che è venuto a cercare?!
«Bella spilla, è tua o te l’hanno prestata le donne del clan?»
«Ehm.. È mia, è un ricordo di mia madre… Me la diede pochi giorni prima di morire, ci sono molto affezionata.» replica esitando. «Ora, se non ti dispiace, me ne andrei a dormire. Sono davvero molto stanca. A domani Remy. Buonanotte.» si sporge verso di il ladruncolo che stava per accendersi una sigaretta e lo bacia sulla guancia destra facendogliela cadere dalle mani. «Ah… Non fumare. Da qualche parte ho sentito che quella roba uccide e mi dispiacerebbe se ti accadesse qualcosa di brutto.» e sorridendo corre via verso la tenda del capo tribù lasciando il giovane cajun sorpreso e stupito.
-Quel ragazzo sembrava un po’ troppo interessato al rubino per i miei gusti… sarà meglio tenerlo d’occhio…- pensa la piccola ladra prima di addormentarsi.
Dal canto suo, anche il giovane membro della Loggia dei Ladri di New Orleans pensa a come fare per impossessarsi della pietra preziosa, ma dopo un po’ anche lui sprofonda in un sonno profondo.
Sahara. Strada che costeggia il Nilo verso Sud.
Una donna dai lunghi capelli rossi raccolti dietro la nuca, aspetta sulla Jeep il rapporto dei suoi due sottoposti. I due uomini indossano tute aderenti con delle borchie appuntite lungo la colonna vertebrale sulle braccia e sulle gambe. Entrambi stanno esaminando la zona carponi annusando e scavando nella sabbia poco lontano dalla strada, quasi come fossero cani. Dopo qualche ora di ricerche uno dei due trova un frammento di stoffa strappata qualche centimetro sotto la superficie del deserto.
«Bravi miei segugi, finalmente una traccia… Cara la mia piccola marionetta, tra poco tornerai tra le mie mani e con te l’immenso potere della gemma che tieni nascosta. AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!»
Note
dell’autore:
Dopo una lunga pausa, riprendono le avventure giovanili della mia X-WOMAN preferita. Riuscirà Ororo ad arrivare fino in Kenya senza cedere il rubino ai suoi inseguitori? E che cosa succederà adesso che Remy ha visto che la gemma è in suo possesso? Appuntamento al prossimo numero per uno scontro tra i due futuri X-MEN e altro ancora.
Xiauzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz!!!
Vick Sebastian Shaw
PS: Per commenti, elogi, insulti, suggerimenti e quant’altro la mia mail è a vostra disposizione: kristoff_von_doom@yahoo.it