FANTASTICI QUATTRO

 

 

Marvel IT Presenta…

 


‘MIRROR, MIRROR’
(2 di 2)

 

Mr. T

soggetto

 

Mr. T e Fabio Volino

storia

 

Fabio Furlanetto e Fabio Volino

supervisione Marvel IT

 

Carlo Monni

supervisore capo

 

Mr. T

presidente

 

 

Reed Richards, Mister Fantastic

intelligenza superiore, corpo elastico e capace di assumere qualsiasi forma

Susan Richards, la Donna Invisibile

abilità di rendere invisibile il visibile

Johnny Storm, la Torcia Umana

controllo calore ambientale, trasforma il suo corpo in una fiamma vivente

Ben Grimm, la Cosa

orrenda e amorfa "cosa" di roccia arancione, possiede una forza sovrumana

 

 

Lockdown

implacabile cyberpoliziotto di Shadow City

Rosetta Stone

genio informatico, incappucciata compagnia di avventure di Lockdown

       

N.B.: Gli eventi di questa storia hanno luogo dopo Fantastici Quattro 3 by MIT

***

Entriamo nuovamente nell' influenza gravitazionale del mondo-città di Shadow City, così come appare agli occhi dei suoi fondatori sognatori. Ma stavolta i Quattro sono pronti per essa, non si faranno sorprendere dalle sue ombre.

Invisibles

"Amore, non pensavo ti piacesse il gotico".
"I romanzi di Algernon Blackwood, Susan. Li ho letti a 14 anni per un po’ e in effetti non mi piacciono".
"Destino?" gli splendenti occhi azzurri della Donna Invisibile si oscurano di un pensiero di preoccupazione.
"… No. Non penso, tesoro" lo sguardo di Mister Fantastic rimane fisso sul maestoso e cupo castello del Signore della città d’ Ombra "Comincio a pensare che il castello sia un simbolo".
"Un simbolo? E di che cosa?".
"Di chi, Susan. Di chi…" sussurra, voltandosi a guardarla, la sua stessa espressione preoccupata "Il castello gotico rappresenta la presenza eterna del tempo sulle brevi vite umane. Il mistero atavico della vita e della morte che schiaccia col suo peso l’ ignoranza dell’ uomo. Penso che rappresenti me. Vieni" e prende la mano della moglie "Vediamo di non perderci nel labirinto dei suoi segreti".
E il Fantastico Duo entra dalla torre più alta, sospinto dolcemente da colonne invisibili.

"È qui" annuncia la Donna Invisibile.
"Chi?" chiede Reed.
Susan Richards scompare, fedele al suo alias.
"Susan?!". Mister Fantastic gira un occhio sul microcomputer molecolare inserito nel braccio sinistro della tuta, alla ricerca del segnale che mantiene in contatto simultaneo tutti i membri del quartetto, mentre l’ altro occhio perlustra vigile intorno a sé le umide camere di pietra di un castello sin troppo familiare, in attesa…
"L’ infrarosso non mi mostra nessuna forma…" pensa. Un cambiamento di banda e comprende "Sono rinchiuso all’ interno di un campo di forze. È lei che non vede me, non viceversa".

"Liberalo. Subito!".
"Sono loro! È lui! Ve l’ avevo detto, l’ho sentito. Il suo fetore è dappertutto!
"Taci, bestia! Non potrebbe essere altrimenti!".
"Se non potrò avere lui, allora avrò quello! E poi penserò a te, nuova Ragazza Invisibile! E dopo anche a voi, odio continuare a sentirvi!".
"No… no. Io… non vi riconosco… non mi riconosco più… E tu chi sei? Puoi aiutarmi?".
"Non capisco cosa stia succedendo, ma usare il mio stesso potere contro di noi è una partita già persa in partenza!". Sue Richards espande i suoi sensi alterati dai raggi cosmici e percepisce una sola persona, oltre a lei e a Reed, chiusa nella torre. Con un pensiero abbraccia il campo di forze che blocca Mister Fantastic.
"No!"grida una voce nel nulla.
Il campo stringe la sua mortale morsa contro il corpo elastico del suo prigioniero, ma le strutture d’ energia che lo compongono vengono alterate dall’ intervento mentale della Donna Invisibile. È uno scontro di forze invisibili. La Donna Invisibile di Shadow City contrattacca: come gli aculei di una moderna Vergine di Ferro, aguzzi coni energetici si formano all’ interno del campo; Reed evita di essere trafitto mortalmente rimodellando con fantastica velocità il corpo. Susan dialoga con le forze che mantengono integra la struttura subatomica dello spazio, la pressione esercitata è tale che onde invisibili si espandono concentriche da un punto dietro i suoi occhi, investendo tutto ciò che incontrano. Il centro delle pareti di pietra esplode sordo all’ esterno. L’ onda d’ energia passa attraverso il campo di forze, gli aculei invisibili si ritirano, risucchiati nella direzione opposta, e si formano all’ esterno, per poi venire scaraventati come proiettili tutt’ intorno. Deviano, aggirando le sinuose curve di Susan Richards, e colpiscono violentemente la Donna Invisibile alternativa, spezzandone la volontà. Reed riappare e riacquista la sua usuale forma umana.
"È puro odio…" esausta, Sue si asciuga la fronte di biondi capelli fradici "Voleva ucciderti, Reed. Se lei è me, riesco a pensare ad un solo nome che ti odia così tanto da volerti morto".
"Malice…".
In un angolo, la Susan Storm di questo mondo, in un permanente stato invisibile, cerca di difendersi, rannicchiandosi su sé stessa. Lo scontro ha scosso la sua mente già fragile e frammentata, il braccio sinistro è completamente visibile.
Sue Richards estende un campo di forza, che va ad accerchiare la sua controparte, la cui silhouette inizia ad intravedersi.
"Non vogliamo farti del male. Vogliamo aiutarti".
Lacrime scorrono sul volto dell' altra Donna Invisibile:"No, non potete". Poi il pianto si tramuta in rabbia e le forme indefinite della donna fluttuano creando scaglie e ossa lungo la spina dorsale e il cranio, lunghi artigli di forza cosmica crescono, la bocca si fa più larga e una doppia fila di denti seghettati scatta tagliente verso la gola di Mister Fantastic.
"Via, andate via, bastardi!".
Il fantastico scienziato piega il collo in un movimento inumano e allungando le braccia tiene a distanza le fauci invisibili della donna-bestia.
"Mio Dio! M... Mannite!?".
La versione bestiale della Donna Invisibile urla furiosa mentre Reed la avvolge nelle spire di un serpente bloccandole braccia e gambe, rendendo innocui i taglienti artigli.
"Presto, Susan! Rinchiudile la testa in una bolla! S… sta espandendo un campo di forze, non so quanto riesco a reggere la pressione! Dobbiamo… farle perdere la concentrazione o addormentarla!
Mannite urla. Un urlo bestiale che finisce in un grido di coraggio e forza, che scuote l’ anima di Reed e Sue. I lineamenti della bestia perdono consistenza e il bel viso della Donna Invisibile fa capolino, trasparente, evanescente, è per la prima volta visibile come una luce a intermittenza.
"Non avete nulla da temere da me". Si calma, il volto rasserenato.
Susan annuisce al marito e di lei si fida ciecamente; Reed rilassa i muscoli e le spire si sciolgono riassumendo la forma antropomorfa. La Donna Invisibile alternativa indossa un costume che Sue conosce molto bene: [costume del periodo in cui Reed è creduto morto, defalco e ryan]
"Non temete, non vedrete quella bestia per un bel pezzo. L’ho scacciata. Ora che non c’è più quella neo nazista, ho il controllo assoluto. Direi che siamo pari".
"Ma cosa...".
"Personalità multiple riunite in una sola persona" suppone ad alta voce Mr. Fantastic "Stato dovuto sicuramente a qualche trauma, se solo riuscissimo a scoprirne la causa...
Sua moglie allora si avvicina alla sua controparte, provando un certo disagio all’ idea di aver messo a nudo le parti più intime di sé, mentre Reed non sembra provare la minima incertezza, chiuso nella sua curiosità scientifica.
"Certo che non dobbiamo temere nulla da parte tua. Anzi, siamo venuti fin qui apposta per parlare con te. Se quel costume rappresenta qualcosa anche per te, allora so che ti senti tanto sola e che nascondi il dolore con tutte le tue forze. Vorresti scaricare la rabbia repressa di tutti questi anni e non ne hai mai avuto l' occasione. Beh, ora ce l' hai. Approfittane".
"Ero incinta". Una lacrima riga il volto della donna"Il mio bambino... l'ho perso. Un aborto spontaneo. Ingiusto, tutto ingiusto".
"Via, andate via, cani rognosi!". L’ emozione ha fatto breccia, il suo stato irato prorompe in superficie.
"Basta! Sei tu che devi andare via! Sparisci! Ora!".
"Fin troppo chiaro ora cosa le è accaduto" afferma Reed "È rimasta completamente sola, senza una famiglia, e non è riuscita a superare il trauma della perdita del bambino, è incapace di elaborare il lutto".
Sue allora allarga le sue braccia in gesto di affetto verso la sua controparte:"So cosa hai provato e non è una frase retorica la mia: quel tragico evento è accaduto anche a me, ho fatto molta fatica a superarlo. Ma ho potuto contare sulla mia famiglia, che non mi ha mai abbandonato. Devi riuscirci anche tu, noi possiamo essere la tua ancora di salvataggio. Ti prego, accetta il nostro aiuto, non hai nulla da perdere".
La sincerità nelle parole dell' eroina è quasi palpabile. E lentamente parte del braccio destro dell' altra Sue riappare. Ma è ancora poco: serve una maggiore ancora emotiva.

Cose da un altro mondo

"Ah, ti ho preso!" esclama l' Uomo senza Volto. Ma il suo pugno viene bloccato.
"Dicevi?" ribatte Ben Grimm.
La controparte dell' eroe rimane scioccato: sta vedendo una sua immagine allo specchio o... quell' essere è uguale a lui? No. Non del tutto, il corpo è ricoperto da spesse rocce, il suo sembra una colata lavica raffreddata. "Che vuoi?".
"Fare un discorsetto".
"Perché?".
"Perché no?".
"Bah! Mentre tu vuoi dare aria alla lingua, tutti mi odiano perché sono un mostro e nessuno mi parla se non per insultarmi".
"Dunque la gente ti insulta e tu saresti il mostro?".
"Forse hanno ragione! Perché io sono un mostro! Lo sembro… come te. E a volte mi sento un mostro!".
"Chissà come mai, ma la vedo al contrario di te".
"Ah, si? Parole, parole… Io voglio azione!".
"Datti una calmata, amico…".
"Se dicono che sono una minaccia, allora lo sarò! Vedranno!". La Cosa da un altro mondo si scaglia come un toro contro Ben assestando un micidiale diretto al volto. "È tempo di distruzione!".
Grimm incassa e afferrato il braccio del suo doppio, lo trascina a terra. Con una mossa di wrestling gli piega l’arto dietro la schiena, scivolando alle sue spalle e gli chiude in una morsa inamovibile a due braccia la testa.
"Hai fatto lo stronzo col bastardo sbagliato, Ben! Stai buono perché in questa forma sono più forte di te".
"Arghhh!!! Lasciami, maledetto! Sei come tutti gli atri!".
"Ora stammi a sentire o ti spezzo il collo, perché quanto è vero che ho gli occhi azzurri più belli del superstar system, altrettanto è vero che mi sono stufato di vedere quanto posso essere patetico!".
"…".
"Sei come me all' inizio: odi la tua forma rocciosa fin nel profondo del tuo essere. Non credi di essere umano abbastanza. Ti chiedi cosa farebbero gli altri se fossero come te. Beh, ti posso dire cosa ho fatto io quando ero come te: sono diventato un eroe, Ben. Un eroe! Lo puoi essere anche tu!".
"Io... Io avrei voluto suicidarmi" confessa la controparte "Ma non ne ho avuto il coraggio".
Ben Grimm lascia la presa, si alza e allunga la mano al suo doppio. "Ti capisco, ti capisco davvero. Ho una cura al tuo male, me l’hanno data le persone che ci amano, per iniziare, oggi accetta di essere quello che sei". Dopo qualche secondo l' altro Ben la afferra.

Fiamma!

"Alicia, vieni qui".
"No, non voglio più".
"Non vuoi? Come sarebbe a dire che non vuoi? Io sono il Signore della Fiamma Purificatrice, sono il tuo padrone e tu farai quello che ti dico!".
Una potente fiammata interrompe il suo sproloquio:"Non hai sentito quello che ti ha detto?". Johnny Storm irrompe nelle sale della Chiesa della Fiamma Purificatrice, dove uomini e donne timorose si sono unite in una setta orgiastica devota alla lussuria e alla cupidigia del Dio del Sole di Shadow City. "Vuole essere lasciata in pace".
Scoppia il panico alla visione di due dei infuocati. Il terrore si diffonde, le donne fuggono urlando e si cerca riparo alla prevedibile ira del loro temuto signore".
"Ah! E tu credi di potermi fermare? Pallida copia, misterioso truffatore! Non ho tempo da perdere con problemi che distolgono la mia attenzione. E i problemi li risolvo in un unico, semplice e veloce modo: facendo terra bruciata!".
Palle di fuoco roteano contro Johnny, che le schiva con elegante esperienza. Le due torce umane si rincorrono in un danza mortale, lingue di fuoco si scontrano e si annullano. I due avversari così simili e così diversi rispondono colpo su colpo, eguagliandosi nella fiamma. Il doppelganger si lancia contro Johnny e lo afferra al collo. Stringe. Il volto di fuoco della controparte ribolle di odio, i capelli e la barba, indistinti nelle fiamme, ora appaiono più visibili, faccia a faccia. Johnny assesta un duro calcio tra le gambe dell’ avversario, facendogli mollare la presa e il fiato, e i due si staccano volteggiando a mezz’aria.
Le conseguenze della lotta non tardano a rivelarsi: gli arazzi, i drappelli e le rosse tende delle stanze da letto vengono incendiati, il fuoco divampa, alcune donne stanno già morendo tramortite dal fumo. Il giovane Storm approfitta del disorientamento del suo doppio, si concentra e assorbe il fuoco in lingue rosse e dorate che si spengono all’ interno del suo corpo; incredule le donne sotto di lui, lo invocano angelo salvatore.
E un pensiero si accende nella mente del membro più giovane dei Fantastici Quattro: i lineamenti, gli arti tessi della sua controparte sono indistinti, è una massa di fuoco come lui agli esordi; dev’essere puro istinto e passione, puro fuoco che brucia e consuma in breve tempo. Lo pareggia in forza, ma non ha l’ esperienza e l’ abilità così arduamente acquisite, perché non ha la ragione della responsabilità.
Il malvagio Johnny ritemprato nel fiato e nella fiamma si lancia nuovamente contro la sua nemesi. Il fuoco che li avvolge senza consumarli si espande in una bolla incandescente e poi implode nei loro corpi. Sospesi, a braccia aperte sopra la testa, mano nella mano, in un esercizio di forza provano la loro tenacia, il coraggio, la volontà... l’ astuzia.
La fiamma si fa via via più piccola, il calore diminuisce e la paura strizza il cuore della Torcia Umana di Shadow City quando il fuoco comincia a spegnersi, assorbito da Johnny. "No! No…". Il volto del doppio si dipinge di un’ espressione che non credeva di possedere, l’ emozione che troppo a lungo ha saputo offrire.
"Ora sai cosa si prova, bastardo!". Johnny lo scaraventa su un nugolo di cuscini bruciacchiati. Spegne parimenti la sua fiamma e lo invita a farsi sotto.
L’ ex Torcia Umana prova a colpirlo, un pugno va a vuoto e Johnny sfrutta la forza e il disequilibrio dell’ avversario contro di lui, prendendolo e lanciandolo a terra con una veloce mossa di judo. Richiamandolo a sé con un plateale movimento della mano lo sprona a riprovarci. Il Signore della Fiamma Purificatrice si rialza e si butta a testa bassa, ma un preciso calcio lo stende senza pietà. Poi una mano si posa delicata, ma ferma, sulla spalla di Johnny; si volta e incrocia lo sguardo deciso di una donna, Alicia, e insieme a lei quelli di tutte le altre.
"Hai torto due volte, idiota" dice rivolto alla pazza controparte "Non sono il solo che può fermarti". Dietro l' eroe vi sono gli altri schiavi del Signore della Fiamma, i volti ricolmi d' ira. Lui può solo urlare prima che venga fatto a pezzi. Poi Johnny distrugge la Chiesa: un profondo senso di sollievo si propaga in lui.

A Beautiful Mind

Una porta che non dovrebbe esserci. Lucido metallo senza aperture o appigli, incastrato nella parete di pietra. Una sezione s'illumina ed un cubo si stacca, cambiando forma e materiale, una sfera d' acciaio subito sostituita da un altro mattone.
Un occhio di luce rossa si apre ed irradia di traccianti l' intera stanza scolpendo le forme ben visibili di una donna, un uomo e di una donna il cui corpo si vede solo in parte nell' aria ionizzata.
"Mia Signora, il Signore è occupato".
La Donna Invisibile di questo mondo si volta verso i coniugi Richards, il suo unico occhio visibile esprime la frustrazione dell’ indifferenza.
"È come un autistico per quel che posso capire. È rinchiuso li dentro da 5 giorni, non m’aspettavo si accorgesse di me. Ma voi… la vostra presenza…".
"Non ne sarei così sicuro…".
E come in risposta ad una parola magica formulata da Mister Fantastic, la porta di metallo cambia composizione molecolare subliminando in una grigia forma gassosa.
"…la curiosità non mi ha mai fatto difetto".
Senza essere passati attraverso un macchina del tempo, al di là del muro di gas, i tre avventurieri compiono i primi passi in un vero e proprio altro mondo. L’ aria è pulita, elettronicamente purificata e in quest’ atmosfera che profuma di ossigeno, si apre dinnanzi ai loro occhi un disorientante labirinto ricolmo d’ immensi, strani, incomprensibili ed avveniristici macchinari, che si perde all’ infinito. La ricerca ha infine condotto Mr. Fantastic nei laboratori della sua controparte. La mente analitica dello scienziato si ferma a contemplarli per qualche secondo. Ne riconosce alcuni, sono gli stessi che lui ha inventato, nella sua dimensione; altri sono completamente nuovi, ne intuisce la natura, la funzionalità; diversi non li riconosce neppure e prova un forte entusiasmo, velato d’ invidia, che accende la sua competitività tutta intellettuale. Vorrebbe esaminarli più attentamente, ma non deve concedersi ora alcuna distrazione.
Ora-la-priorità-è-un-altra, pensa con insistenza.
Alcuni dispositivi sono addirittura vivi e cambiano in continuazione posizione e forme, modificando i sentieri del labirinto di metallo, plastica e silicio. Reed avvolge le due donne con le sue braccia elastiche, guidandole verso l’ interno.
Analizza le varie stanze in lungo ed in largo, ne ispeziona ogni angolo, ma nulla. Eppure la sua controparte deve essere qui, non riesce a concepire una vita al di fuori di un laboratorio. Oppure sì?
"Espandi il tuo campo fino ai limiti del labirinto, spingilo più in là che puoi, tesoro. Dobbiamo trovarlo".
Susan si concentra e riempie lo spazio di energia cosmica, espandendo la sua coscienza tramite occhi subatomici.
"Non… non sembra esserci fine…".
La Donna Invisibile di Shadow City aggiunge il suo potere nella ricerca, sparendo alla vista. Ma la concentrazione di entrambe viene spezzata dall’ arrivo di un ospite inatteso.
"Lockdown!".
Il grido è lanciato simultaneamente da entrambe le donne; spalla contro spalla si stupiscono allo stesso tempo anche della stessa esclamazione.
Ma i loro occhi ci vedono bene, non troppo però, per percepire la presenza contemporanea di una decina di Lockdown, che silenziosi avanzano verso di loro, gli occhi bianchi, privi di vita.
"Robot!" urla Reed "Sono qui per neutralizzarci. Linfociti…".
"Cosa!?". Ma Susan non fa in tempo a richiederlo. Col suo campo di forza fa appena in tempo a difendersi da un calcio di un Lockdown che subito deve afferrare una mano tesa verso il suo collo. Dando mostra di una perfetta conoscenza delle arti marziali, sintesi letale degli insegnamenti di T’Challa e della sua volontà d’ acciaio, modula il campo di forza attorno a sè moltiplicando gambe e braccia per contrattaccare a 360° gli aggressori.
Anche la controparte erige un campo invisibile di fronte all’ assalto dei robot, ma non reagisce, si limita a difendersi. Inesperta nell’ uso offensivo del potere, crolla a terra schiacciata tanto dagli oppressori, quanto dalla fragile coesione delle sue identità. Mannite preme per uscire dalla gabbia in cui è rinchiusa, ruggisce di rabbia e di vendetta; la voce di Malice sputa veleno dai recessi più tenebrosi della mente, ha visto una luce in fondo e urla di travolgere d’ odio tutto e tutti, mentre soffoca l’ inerme identità di una Susan ancora ragazza.
Mister Fantastic, nonostante apprezzi la disciplina della tecnica e l’ armonia dello stile delle arti marziali, attacca sfruttando altrettanto efficacemente il suo potere: si allunga ed ingigantisce le membra rendendole dure, spesse ed elastiche colpendo come la coda di un coccodrillo o un pugno di un gigante, soffocando e imprigionando come le spire di un serpente costrittore e i tentacoli di una piovra.
Ma i Lockdown aumentano di numero e quelli battuti si ricostruiscono con le parti meccaniche che trovano in gran quantità, diventando sempre più micidiali e forti.
Fino a che un potente urlo sovrasta persino quello della lotta in corso:"È tempo di distruzione!!!". Le due Cose si abbattono sui robot prendendoli alle spalle, mentre la Torcia Umana surriscalda i loro circuiti dall’ alto.
Susan lancia un sorriso al marito, che col mignolo indica sicuro di sé il computer di rete inserito nella tuta blu all’ altezza del polso sinistro. La Cosa di questo mondo si fa largo attraverso i robot verso la Donna Invisibile piegata su se stessa, aiutato dai traccianti di fuoco di Johnny, prestandole soccorso.
Insieme, non c’è forza della natura e dell’ ingegno che possa fermare uno dei più potenti supergruppi dell’ omniverso; alla fine, con un calcio da 3 punti, Ben fa volare la testa dell’ ultimo robot rimasto in piedi.

La Donna Invisibile di Shadow City riacquista ¾ della visibilità abbandonandosi nelle braccia della Cosa; con un deciso e finale pensiero ha colpito alla mascella Malice, rigettandola nel pozzo, per sempre, e ha rotto la chiave della gabbia che rende inerme Mannite, fino alla rassegnazione.
Anche Sue getta le braccia al collo di Reed e lo bacia affettuosa.
"Allora, gente… che si fa adesso?!". Ben Grimm schiocca le dita di roccia attirando l’ attenzione, la Torcia se la ride sotto i baffi infuocati.
"Non hai tutti i torti, vecchio mio" rammenta Reed.
"Il Reed di Shadow City qui non c’è, amore. Ho cercato anche la minima deformazione dello spazio all’ interno del labirinto e non c’è traccia di forma umana, neppure una con le tue capacità mutaformiche.
"Hai ragione, Sue. Non c’è. Né qui, né all’ interno di Shadow City".
Possibile che in questa altra realtà il cervello di Mr. Fantastic sia così mutato da divenire qualcosa di speciale, di paradossale? si è chiesto Richards appena varcata la soglia gassosa. E poi ha capito, non sa esattamente come sia giunto a questa conclusione, ma nel vedere le architetture della città, la sua disposizione, ogni singolo elemento in relazione con tutti gli altri, anche qui all’ interno del castello, nei labirinti del suo laboratorio, vede una struttura, una logica, che per quanto complessa e caotica è matematicamente rappresentabile. Vi vede la mano di un genio, di uno scienziato. Una mano simile alla sua. Shadow City stessa è la sua controparte! È il grande cervello dietro l' animazione sospesa e la realtà virtuale di un popolo che volontariamente o meno, questo non lo può dar per certo, ha scelto la vita virtuale-immortale.
"Non ci troviamo all’ interno di un labirinto, ma di un cervello".
"Oh cavolo, ma ne sei sicuro, Reed?".
"Fidati quando ti dico che posso elaborare più di mille pensieri contemporaneamente, Johnny".
"Ehi, certo! Certo che mi fido e che mi sembra tutto così… così incredibile!".
"Già".
"Gia?! Beh, per uno che ha mille pensieri in testa, questa è una bella risposta, accidenti!".
Ma Mister Fantastic ha già valutato la battuta di Ben divertente, ma irrilevante, perché gran parte della sua attenzione è focalizzata sullo sviluppo di una consapevolezza, che getta ombre anche sui suoi buoni propositi.
Così facendo, però, concentrando su di sé tutta la tecnologia del luogo senza divulgare le sue scoperte e conoscenze al resto della popolazione riflette la mia controparte ha fatto precipitare Shadow City nel periodo più buio della sua irreale esistenza.
Un buio in cui sta tuttavia per emergere una luce.
"Reed" interviene in quel momento Susan "È davvero incredibile. Guarda".
"Cosa esattamente in questa terra di sorprese?".
"La controparte di Ben, come si è avvicinata alla mia, ecco... lei ha cominciato lentamente a divenire più visibile. Soprattutto quando Ben le ha detto che l'ha sempre amata. È come eravamo noi all' inizio: Ben aveva una cotta per me ed ha intrapreso quel viaggio che ci cambiò… solo perché glielo chiesi io.
"Mentre la mia controparte era persa nel suo sogno di grandezza…". Quanto tutto ciò è veramente parte di me confessa a se stesso Questa città è come saremmo potuti diventare senza i raggi cosmici, se non fossimo mai divenuti quella famiglia unita che nel bene e nel male siamo sempre stati. Shadow City ha preso i lati oscuri della nostra anima e li ha plasmati in questo regno di follia e magnificenza.
"Ed ora?".
"Facciamo la Rivoluzione Culturale.

La città della Luce

"Allora, siete tutti d' accordo?" chiede Reed.
I suoi compagni di squadra, la sua famiglia, annuiscono. "Facciamo vedere a 'sti tizi cosa accade quando qualcuno ci stuzzica" aggiunge la Cosa.
"Sei certo che il processo sarà indolore, Reed?" chiede Susan.
"Conosco bene l' architetto di questa città, so anche quali sono i suoi punti deboli. Purificando lui, purificheremo anche questa città".
"Allora cosa stiamo ad aspettare?" interviene Johnny "Iniziamo subito".
Poi è come un fiume in piena: dalla città si propagano linee dal colore giallo, luci intermittenti che vanno a toccare tutti gli edifici, le strade e le persone della città. È la massa di informazioni, di conoscenze, di scoperte che il Reed di questo mondo virtuale ha raccolto nel corso di questi anni e che non ha mai condiviso con nessuno. Scoperte in grado di cambiare il mondo, come ora: la città muta sotto gli occhi stessi dei Fantastici Quattro, tutto assume un aspetto più moderno, meno decadente, rifulgente di benessere. Avveniristico eppure reale al tempo stesso. Shadow City come appariva prima dell' arrivo dei Fantastici Quattro, prima che la anomalia da loro rappresentata la facesse precipitare nei secoli bui.
Molte cose sono mutate in questi pochi secondi, la maggior parte in meglio. Gli eroi si limitano ad osservare ciò che già sanno che è accaduto: c'è un nuovo gruppo in città, i difensori della giustizia e degli innocenti. Sono noti come Fantastici Quattro: sono Lockdown, Rosetta Stone, Ben Grimm e sua moglie Susan, ormai pienamente visibile. Questi ultimi due hanno un importante annuncio da dare in diretta televisiva:"Cittadini di Shadow City" dice Ben "È con immenso piacere che vi annuncio che mia moglie Susan, la Ragazza Invisibile, è incinta di tre settimane. Un raggio di luce in un mondo che ha sempre bisogno di speranza".
La vera Susan osserva uno stupito Ben, sorridendogli:"Secondo te come lo o la chiameranno?".
"Se è un maschio, spero non sia Victor" risponde la Cosa.
"Ho come l' impressione che non scorderemo tanto presto questa faccenda, forse non la dimenticheremo mai" dice la Torcia Umana.
"Ed è un bene" dice Reed "Perché ci ha insegnato molte cose, ci ha fatto scrutare nel profondo delle nostre anime, rovistando in quella parte oscura che ognuno di noi ha".
"Pure esperto in filosofia sei?" sbotta Ben Grimm.
"Allora, cosa facciamo ora?" chiede Susan.
"La risposta è chiara" risponde Mr. Fantastic "Torniamo a casa, la nostra vera casa. Shadow City ora è in buone mani, nelle mani migliori".

FINE