New York, New York. Ore 7.59
"Get down, summer in the city…".
"È una domenica bollente, la Grande Mela sta cuocendo".
"Nessuna tregua in vista a questa ondata di caldo incredibilmente prematura".
"No, non sto scherzando agente. Il telefono ha mangiato le sue monete e poi LUI!".
"Siamo ancora a corto di donazioni, gente. La radio ha bisogno del vostro aiuto e, se non l' avremo, beh dovremo sacrificare uno dei nostri annunciatori".
"Che vuol dire che la mia auto si è messa in moto da sola?".
"And I Think to Myself… What a Wonderful World!".
Empire State Building. Ore 8.23
"L' Empire State Building si innalza per 102 piani sulla Quinta Avenue di
Manhattan" spiega un padre di famiglia ai suoi presunti cari.
"Papà, papà! Come mai l' ascensore arriva a 113?".
"Il piccolo ha ragione" fa notare la mamma.
"Che crepi il piccolo" pensa il papà, che poi dice:"Sarà un errore di stampa nella guida, cara".
"Waaaahhh! Il mio gelato è caduto a terra!".
"Dopotutto" continua il papà "I palazzi non crescono". "I bambini sì, però" pensa "Dio, i soldi che ci vogliono per vestirli e,
sigh, i gelati. Vorrei affogarceli dentro". "Ecco l' ascensore, tutti a bordo" annuncia infine. Dietro di loro un uomo delle pulizie che ascolta musica col suo walkman e non li nota nemmeno.
"Comportatevi bene, bimbi" dice la mamma "Dopotutto siamo turisti". Le porte dell' elevatore si chiudono.
"Uauuuuu, è divertente!".
"Ehi! Che cosa succede? Chi ha spento le luci? Ehi!".
"Papà, aiuto! Apri la porta!".
"Che male!".
"Papà, qualcosa mi ha preso".
"Vi prego, per favore, per amor del cielo. Abbiate pietà!". E per un attimo i muri attorno all' ascensore si trasformano in un orrendo mostro ed ingoiano il mezzo, o meglio, chi vi sta dentro. Poi un rivolo di sangue inizia a fuoriuscire. L' uomo delle pulizie, fischiettando, non lo nota e lo pulisce senza accorgersene. Ed è come se nulla fosse successo.
Un altro posto, il Greenwich Village. Un altro luogo, la dimora del Dr.
Strange.
Un altro essere: Darklady è il suo nome. Questa si può definire la sua base di comando, da cui lancerà il suo attacco che cambierà radicalmente il mondo intero. Per mesi ha pianificato attentamente tutto, in attesa di questo momento. E, ora che è giunto, non vede l' ora di cominciare. A conferma di ciò, alcuni demoni sono già stati richiamati grazie ad una delle Cappe ed ora si aggirano ghignanti per i corridoi dell' edificio.
"Dal momento che vi ho affrontato, Difensori" dice Darklady "Ho capito che ci saremmo presto rivisti come avversari, che vi sareste opposti nuovamente a me. Ma non è andata così. Si dice che un uomo si valuta dalla qualità dei suoi nemici. Voi eravate i migliori. Con ansia ho atteso questa prova estrema di ingegno ed abilità. Ma ora, e non grazie a me, siete morti: in un certo senso mi sento ingannata, non delusa comunque. Solo, mi dispiace trionfare così facilmente, senza nessun antagonista in grado di opporsi a me".
"Sei troppo retorica, a volte" interviene Grace Cross "E comunque non tutti coloro che chiami Difensori sono morti. Cosa mi dici di questi?" chiede indicando
Strange, Clea ed un inerme Wong.
"Che anche loro non possono fare nulla" risponde Darklady "Ma di questo ho motivo di vantarmi: Strange è stato tramutato in pietra grazie a me, mentre Clea è stata relativamente facile da sconfiggere ed ora, in questa prigione mistica, non potrà più arrecarci danno".
"E comunque sembri non considerare altri gruppi come i Vendicatori, i Fantastici Quattro…".
"Esatto, non li considero affatto. Nulla potranno contro il nostro potere e quello delle Cappe delle Ombre. Abbiamo già liberato alcuni demoni per il mondo, per dare all' umanità un antipasto di ciò che sta per cominciare. L' oscurità totale, quella che l' umanità ha scelto di abbracciare negli ultimi tempi: molta gente proclama di voler il bene degli altri, ma è tutta una menzogna. Stiamo per instaurare un nuovo ordine pregno di malvagità, nel quale l' uomo saprà trovarsi a proprio agio, del resto è il suo ambiente naturale. E noi saremo le leader di questo nuovo ordine".
"Parla per te" pensa Grace Cross "Io ho in mente tutt' altra cosa. E comunque non è detto che un giorno non ritorni a far visita a te, mia vecchia 'amica' ".
"Non crediate che vi andrà tutto liscio" interviene Clea "Ciò che volete attuare va oltre ogni possibilità umana, è molto probabile che veniate sopraffatte dalle forze che intendete controllare". Strange è lì, accanto a lei, ma non può nemmeno voltarsi per far vedere che in questo difficile momento le è vicino: ora, per colpa del Gargoyle grigio, è una statua di pietra immobile, che non può nemmeno rilasciare la sua forma astrale per provare almeno a contrastare Darklady e quell' altra donna. Può solo pensare e questo acuisce la sua impotenza.
"Le tue vuote minacce non ci spaventano" ribatte Darklady "La verità è che nessuno ha mai avuto il coraggio di fare una cosa del genere: ambire all' onnipotenza, al dominio assoluto, servendosi di mezzi magici. Questo stiamo per attuare e ciò accadrà senza alcuna interferenza. Gli eroi tanto decantati non immaginano nemmeno cosa stanno per affrontare: perché l' uomo è un essere profondamente malvagio ed io metterò a nudo la sua vera natura".
Le è familiare quella donna, è stato così fin dalla prima volta che l' ha vista. Strange rivede mentalmente i pezzi del mosaico, dell' enigma che lei costituisce. Questa donna che forse ha ucciso
Dormammu, che ha freddato James White, che si è sbarazzata di Topaz, chissà cosa ne ha fatto di lei. Questa donna che è la diretta responsabile del suo stato attuale. E lui non può fare niente.
"Ora, però, basta indugiare" afferma Darklady, rivolgendosi a Grace Cross "Passiamo alla fase definitiva: l' Inferno sta per iniziare!".
Casa di Philip Sternwood. Ore 8.30
"Signore" annuncia il maggiordomo "C'è… una visita per lei".
"Bene, introduci l' ospite".
L' industriale si stupisce: non tanto perché la visita avvenga di buon mattino, quanto per il fatto che ultimamente si era quasi abituato a non ricevere più visite. La sua arroganza, il suo
misantropismo, uniti al fatto che il suo nome fosse stato associato ad affari poco puliti, avevano contribuito ad abbattere la sua reputazione di onesto e stimato cittadino (se mai lo era stato). Come se ciò non bastasse, i suoi clienti avevano cominciato a non gradire più i prezzi da lui praticati. E per ripicca avevano ucciso sua moglie (capita quando tali clienti fanno capo alla mafia). Poi il colpo di grazia: un ragazzo, che a quanto pare non approvava i prodotti che lui metteva in commercio, armi da fuoco ("E' una merce come un' altra" aveva una volta dichiarato ad un giornale), lo aveva atteso all' uscita da una delle sue fabbriche e lo aveva colpito alle gambe. Paralizzato: non avrebbe mai più potuto camminare.
Cadde in una profonda depressione, che lo portò ben presto a concepire un piano folle: un rituale magico per invocare un demone, il quale gli avrebbe restituito l' uso delle gambe. Ma non bisogna mai giocare a carte col demonio. Philip Sternwood lo fece. E perse. Perdendo anche l' unica persona cara rimastagli: sua figlia Carmen*.
* V. Dr. Strange 1/3
Fino ad ora. Philip sgrana gli occhi, quasi incredulo di fronte a ciò che sta accadendo. E' proprio lei, Carmen.
"Ciao, papà" dice lei sottovoce.
Nell' animo di Philip Sternwood si agitano due sentimenti: felicità, per averla finalmente rivista, e rabbia, per il fatto che non sia venuta a trovarlo prima. Dimenticando che lui ha fatto altrettanto.
"Perché sei venuta a trovarmi?" chiede lui con tono aspro. Il risentimento è un qualcosa che non riesce a scrollarsi di dosso.
"Lo faccio per rispetto ad una persona che stimo. E che qualche tempo fa mi consigliò di provare a chiarire quello che è successo tra noi".
"Strange, vero? A volte mi chiedo se quell' uomo abbia una vita propria".
"Più che altro dovremmo chiederci se noi abbiamo una vita" ribatte Carmen "O se ce la siamo lasciata alle spalle a causa del nostro reciproco rancore".
"Mi hai deluso molto col tuo comportamento".
"Perché? Non me lo hai mai spiegato. Forse perché non mi hai mai voluto come figlia? Perché il tuo cuore donava il suo amore solo a mia madre, a tua moglie? Anche io non sono esente da colpe, questo devo ammetterlo: non ti sono stata accanto nel momento del bisogno, non ho nemmeno provato ad avvicinarmi a te. Credo sia arrivato il momento di riparare".
"Riparare cosa?" chiede Sternwood "Il danno è già stato fatto e non si può rimarginare. Appianare le nostre divergenze? E per cosa? Forse questo riporterà indietro
Lionel? Lo assolverà dai capi di imputazione che sono piovuti sulla sua testa? E soprattutto farà sì che la mafia non metta più gli occhi su di noi?".
Gli occhi di Carmen si riempiono d' odio:"A volte sei insopportabile. Anzi, lo sei sempre. E' inutile continuare con questo discorso. Ti saluto per sempre".
Mentre sua figlia gli volta le spalle e si avvia all' uscita, per un attimo Philip è tentato di chiamarla indietro: per un attimo si risente nuovamente suo padre. Poi quell' attimo svanisce. E rimane nuovamente solo.
New York Memorial Hospital. Ore 8.45
"Largo!" dice un barelliere "Qui c'è una donna che sta per partorire!". Ma la sua impazienza è alquanto prematura: le contrazioni sono appena iniziate e la giovane paziente di colore respira ancora senza troppi problemi. Il suo è un nome particolare:
Sorrow, tristezza, parola che potremmo indicare a simbolo della sua intera vita, senza alcun sussulto, senza alcuna gioia. Solo la follia, che alla fine pareva averla condannata per sempre alla reclusione in un istituto psichiatrico.
Finché non è arrivato lui: Eric Simon Payne. Il dolore. La tristezza ed il dolore: una coppia indissolubile che non poteva non ricongiungersi anche in questa occasione. Insieme i due hanno convissuto le reciproche disgrazie e le hanno dimenticate nel modo migliore: creando una nuova vita. Che sta finalmente per venire alla luce. A meno di complicazioni. Ed è proprio a ciò che Payne sta pensando in questo momento: del resto lui è un uomo abituato ad aspettarsi l' inaspettato, fin da quando combatteva a fianco di supereroi più celebri di lui con l' altisonante nome di Uccisore di Demoni. Ha provato a riappropriarsi di questo suo alter ego, ma si è arreso prima ancora di cominciare*.
* V. Difensori 1
Fino a quando… ieri, la sua Cappa delle Ombre è scomparsa. La Cappa delle Ombre: un oggetto che sembra perseguitare
Payne, non abbandonarlo mai. Nemmeno il fatto che l' Uomo Cosa l' avesse bruciata era servito a togliersela per sempre dalla vista. E quando aveva visto Ted Sallis fondersi con sua moglie Ellen aveva ritenuto che l' incubo fosse ormai finito*.
* Una storia mai narrata dell' Uomo Cosa, ma fidatevi, ce l' ha detto DeMatteis in persona
Invece, poche settimane dopo, la Cappa era ancora lì, sul suo letto, come se vi fosse da sempre. Ha provato a gettarla nell' immondizia, bruciarla nel camino, darla in pasto ai topi. Ma nulla: ogni volta è tornata. Tanto che lui si era ormai rassegnato. Poi è scomparsa. E la cosa ha turbato molto
Payne: alla fine la Cappa aveva deciso di lasciarlo in pace? Difficile da ammettere, anzi, impossibile. Che allora qualcuno l' avesse trafugata? Praticamente certo. Ma chi? Di sicuro non un barbone per ripararsi dal freddo o comunque un essere umano: la Cappa sarebbe inevitabilmente tornata da
Payne. E' stato qualcuno il cui concetto di umanità si è alterato per divenire un qualcosa di ulteriore. Ma allora perché l' ha fatto? A cosa può servirgli un oggetto del genere? E' un manufatto mistico molto potente, questo bisogna considerarlo. E se il "ladro" fosse un essere malvagio? E' questo a preoccupare maggiormente
Payne: finalmente ha raggiunto la felicità, ma forse qualcuno vuole sottrargliela. Che ci provi, non ci riuscirà. Ha faticato duro per arrivare dove è ora, una lunga strada in cui l' amore di Sorrow è stato fondamentale. La sua vita non diverrà nuovamente un castello di carte, non gli ricadrà addosso. Non stavolta.
Ad un tratto Sorrow nota un medico biondo di bell' aspetto e lo ferma:"Salve, è lei che si prenderà cura di noi?".
"No, signora" risponde il dr. Kinkaid "Ma stia tranquilla: la dottoressa Salinas è la migliore ostetrica di quest' ospedale, se non di tutta New York. E' in buone mani".
E così si allontana, diretto al banco d' accettazione dove ritrova sua moglie
Jane.
"Hai visto quei due? Hanno un aspetto così innocente e distrutto al tempo stesso".
"L' ho notato" risponde lei "Questo sarà per loro un giorno indimenticabile".
Non solo per loro.
Greenwich Village. Casa di Cassandra Webb. Ore 9.00
"Basta! Basta!" grida nel sogno la veggente. E' da alcune settimane che è così, da quando ha scoperto di poter comunicare con l' aldilà, con le persone che avevano lasciato sulla Terra degli affetti importanti e delle questioni in sospeso. Eppure… sa che non è per questo, sa che è avvenuto in quegli stessi giorni qualcos' altro, qualcosa che ancora non riesce a comprendere.
'Fortunatamente' ci pensano le sue visioni e i suoi sogni premonitori a chiarirle le idee: si ritrova circondata da dei demoni, il loro aspetto è spaventoso, le loro zanne affilate come artigli. Ne ha viste di cose Cassandra in vita sua: si è vista ridotta in fin di vita dal Fenomeno, ha visto una piaga di nome Norman Osborn espandersi per il pianeta, ha visto la realtà infranta, una distorsione cronale a livello globale… Ma non aveva mai avuto così paura. I demoni per un attimo la osservano, la bramano, poi piombano su di lei e la dilaniano pezzo per pezzo. Madame Web vorrebbe svegliarsi, ma sa che non può non ancora. Deve scoprire da dove provengono, chi ha liberato questo male nel mondo: la visione si allarga, dietro i demoni appare una costruzione. Cassandra la riconosce e…
Con un urlo liberatorio può finalmente uscire dal suo incubo.
"Posso impedire che quest' incubo si realizzi. Ma se non mi credessero? Io stessa fatico a convincermene". Poi un pensiero subitaneo, inevitabile:"Di tutte le persone è forse quella più inaffidabile, ma non potrà sottrarsi ai suoi doveri stavolta. E inoltre sarà la volta buona per chiarire le cose tra noi". Dunque afferra il suo cellulare e chiama il primo nome inserito nella memoria.
Palazzo dei Vendicatori. Ore 9.15
"Da quanto tempo sei in piedi, Wanda?" chiede Wonder Man entrando nella attualmente deserta sala riunioni.
"Sin da quando è sorto il sole" risponde lei "A volte tento di entrare in contatto con gli elementi della natura, con l' atmosfera circostante. E mai come ora la sento tetra, oscura".
"Forse il tutto è anche causato dai nostri recenti avvenimenti?".
"No, Simon" ribatte lei "Il fatto che Gyrich sia riuscito a toglierci ogni privilegio non c'entra nulla. C'è qualcosa che sta per accadere, ne sono certa, e sto tentando di individuarne la fonte. Ma, come si suol dire, è come cercare un ago in un pagliaio. E il pagliaio in questione è New York".
"La Grande Mela che ultimamente ne ha viste di tutti i colori" commenta Wonder Man.
"Vero: mai tanti eventi così drammatici, così letali, si erano succeduti in una sequenza quasi continua. Praticamente è dalla Guerra dei Mondi che l' umanità non ha un attimo di respiro. Non possiamo permettere che cada ulteriormente nell' oscurità".
Simon cinge il petto di Wanda:"Però stai attenta, non voglio perderti, ora che finalmente siamo riusciti a trovare un punto di contatto".
"Stai tranquillo, Simon, non mi perderai: avere te al mio fianco è un buon incentivo".
Wanda si concentra ulteriormente: la concentrazione di energia mistica nell' aria è qualcosa di straordinario, di mai visto prima. Una concentrazione che ha ridato vita ad un male antico e che ora osserva
Scarlet, pronto ad abbrancarla:"Non so cosa mi abbia riportato su questo piano" pensa l' essere "Ma finalmente potrò sfruttare le energie magiche della strega per estendere il mio regno di terrore sul pianeta, devo solo attendere che abbassi la guardia. E questo momento non tarderà ad arrivare".
Abitazione del Dr. Strange.
Per svariati minuti Darklady è rimasta inginocchiata in meditazione, tesa a concentrare su di sé tutte le energie necessarie per i potenti incantesimi che sta per attuare. Grace la osserva: apparentemente è così indifesa, potrebbe facilmente avere la meglio su di lei e sottrarle le Cappe e i Frammenti e da lì in poi una infinità di alternative le si presenterebbero. Poi ci ripensa: può essere davvero certa che Darklady sia inerme? A ben pensarci, si fida di lei? No, le è solo utile in questo piano, che una volta attuato non richiederà più la sua presenza. Di questo Grace ne è certa ed ha già preparato la sua contromossa. Deve solo essere capace di attendere.
Darklady rialza il capo ed esclama:"Sono pronta". Senza aggiungere altro si alza totalmente e prende fra le sue mani le due Cappe delle Ombre, le fissa per alcuni secondi, poi le preme l' una contro l' altra. Pronuncia alcune frasi in una lingua dimenticata da secoli, finchè dalle Cappe emana una luce intensa, che in breve tempo avvolge anche
Darklady. La misteriosa donna viene avvolta da questo bagliore, fino a non poter essere più visibile. Infine, si sente ancora la sua voce che ordina:"Unione!". Vi è un lampo di luce se possibile ancora più intenso, poi più nulla. Tutto scompare e rimane solo Darklady con in mano… una sola Cappa! Più grande delle precedenti, capace di avvolgere il corpo intero della donna. La rimira per alcuni secondi, finchè Grace con sguardo curioso non si avvicina. Solo allora Darklady si volta ed esclama:"Eccola davanti a te, è tornata ad essere ciò che era un tempo. La vera, Suprema Cappa delle Ombre, dalla quale orde di demoni fluiranno ed invaderanno questo piano di esistenza!".
Darklady se la lega al collo, poi ordina a Grace:"Portami i Frammenti".
La donna per qualche attimo indugia: col prossimo incantesimo la sua scomoda alleata potrebbe divenire troppo potente, per chiunque. Se questo compromettesse i suoi piani? No, non può fallire e non può mostrare incertezza, dunque esegue prontamente il volere di
Darklady. Una volta che i frammenti sono davanti a lei la misteriosa donna tende le sue mani, a radunare tutte le energie mistiche in suo possesso.
"Non farlo" la consiglia Clea "Te ne pentirai".
Darklady si volta verso di lei:"Te l' ho detto, le minacce non funzionano con me. Ho aspettato una vita questo momento ed esso finalmente sta per verificarsi. Nulla mi fermerà. E nulla mi distruggerà". Si concentra dunque sui Frammenti, avverte una carica mistica straordinaria, come mai prima d' ora. Poi li fa levitare in aria, facendo fluire la loro energia. Dietro di lei Grace Cross si ritrae, atterrita dalla carica di potere che avverte intorno a lei: è come se il Bene e il Male si stessero per unire in qualcosa di molto più letale.
Darklady apre la sua mente, apre la sua anima, sente dentro di sé tutte le emozioni del mondo: amore, odio, paura, invidia… tutte insieme e tutte nello stesso momento. Riesce a sopportarle, può affrontare ben altro. Poi, uno ad uno, tocca tutti i Frammenti, assorbendo tutta la loro energia: accoglie con benevolenza l' Immortalità e la Conoscenza, resiste facilmente all' attacco della Follia e della Morte. Ed infine il pezzo centrale, il Potere, il più ambito: il più difficile da assorbire, il suo corpo pare quasi andare in fiamme. Ma Darklady non si arrende, continua a caricarsi delle forze fondamentali dell' esistenza, finchè… con un immenso lampo di luce tutto cambia: una nuova, imbattibile minaccia, è nata.
Ed in quel momento chiunque abbia dei sensi sviluppati nel mondo avverte il cambiamento: Jean
Grey, il Professor X, Sciamano, Talisman, l' Uomo Ragno, Capitan Marvel, Scarlet, Emma
Frost, Chamber, Cable, Psylocke, Ben Reilly, Kaine, Maggie Joyce, Wolfsbane e gli abitanti di
Starkesboro, Diablo, Hrimhari, Puma, Jakita Wegener, Artiglio d' Argento…
Clea è quella più vicina all' evento: la carica mistica che Darklady ora emana è… stupefacente. Non ha mai sentito una cosa del genere: l' esistenza intera è ora nelle mani di quella donna. E di certo non ha benevole intenzioni.
"E'…" dice Darklady "E' una sensazione fenomenale, straordinaria. Mi sento in comunione con ogni angolo di questo mondo, possiedo ogni informazione possibile. Sono… imbattibile!".
"Ma cosa è successo esattamente?" chiede Grace Cross, ancora incredula.
"Succede che l' ultima fase sta per iniziare: prima, però, devo andare a trovare la persona che indirettamente ha dato vita a tutto ciò". E senza aggiungere altro, scompare.
Forest Hills. Casa Parker. Ore 9.45
"Cosa diavolo è stato?" pensa Peter Parker "Per un attimo il mio senso di ragno è impazzito, sembrava che il mondo intero stesse per crollare. Mi chiedo se non dovrei indagare sul fatto".
"Peter!" lo chiama sua moglie Mary Jane, accanto a lei May, la loro figlia. Lo scienziato le osserva: è quanto di più prezioso possieda e per molto tempo, per svariati motivi, non ha potuto averle accanto a sé.
È felice più che mai che ora siano vicino a lui, in ogni passo della sua vita
e soprattutto in questo periodo difficile: anche se zia May purtroppo non c'è più, la loro presenza rende sempre più saldo il motto di Peter secondo cui da grandi poteri derivano grandi responsabilità.
Perché ha qualcosa per cui combattere e rendere migliore questo mondo.
"Peter, devo andare a fare delle prove, porto May con me visto che tu ti devi recare al lavoro e a me non crea fastidio e c'è gente che si occupa di lei".
"Bene, MJ. Vai pure" la abbraccia, poi fa altrettanto con sua figlia "E stai attenta".
"Peter, hai visto come è brutto il cielo, oggi? Temo che pioverà".
"O forse accadrà di peggio" pensa l' Uomo Ragno, non esternando però i suoi sospetti. Forse dovrebbe trattenere qui MJ e
May, ma se si stesse sbagliando? Eppure un pizzicore debole alla base del collo continua a tormentarlo, come a dirgli che quella grande minaccia è ancora presente.
Comunque, poco dopo, le due salgono su un taxi e partono. Peter rimane immobile e pensieroso per qualche minuto, poi pensa:"Stamattina
non ho alcuna lezione all' università: è meglio che ne approfitti. Sento che c'è qualcosa che non va e non sarò tranquillo finchè non avrò scoperto cosa è".
Pochi secondi dopo, dunque, non visto esce dal tetto di casa sua, per perlustrare la città.
Istituto Xavier per Giovani Dotati,
Westchester. Stesso momento.
"Jean, Professore!" esclama Ciclope "Cosa vi è accaduto?".
"Una onda psichica, Scott" risponde sua moglie "Quale mai avevo avvertito prima: una straordinaria potenza".
"Cosa vuol dire? Che Apocalisse è tornato?".
"No, Apocalisse non c' entra" risponde Charles Xavier "Purtroppo è qualcosa di molto, molto peggio. E, da quanto posso capire, a noi ignoto".
"Ritiene che dovremmo indagare sul fatto?" chiede Colosso, anche lui presente.
"Dobbiamo" risponde Xavier.
Istituto Ravencroft. Ore 10.00
"Dottoressa Kafka!" esclama un infermiere "Finalmente è arrivata!".
"Cosa succede?" chiede la celebre psichiatra, purtroppo per lei avendo già intuito la risposta.
"Guardi da sé: ora è calmo, ma per quindici minuti è stato inarrestabile.
La stanza è… sottosopra, letteralmente. Non c'è un suo solo elemento che sia rimasto integro o al suo posto. E il responsabile di tutto ciò ora è inginocchiato nell' angolo più lontano dalla porta: un tempo era un animo tormentato, oggi lo è ancora di più.
"Kaine!" esclama la dottoressa entrando cautamente nella stanza "Kaine, mi ascolti? Chi ti ha costretto a fare ciò?". Lui rimane in silenzio. "Chi è stato,
Kaine, so che non puoi essere stato tu!".
Lui alza il volto verso di lei:"I demoni, sono stati i miei demoni interiori!".
Regno di Mefisto.
Il Principe delle Menzogne, per la prima volta da molto tempo, è inquieto: e quel che è peggio non sa spiegarsi perché.
È come se qualcosa stesse per accadere, qualcosa che in qualche modo lo riguarda… E lui non sa nulla a tal proposito! Inaccettabile.
"Perso in profonde meditazioni, Mefisto?" chiede una voce davanti a lui.
Il demone alza il volto: una donna, almeno la voce era femminile, interamente avvolta da un vestito nero, la sua testa coperta da un cappuccio altrettanto nero.
"Chi sei?" chiede lui.
"In un certo senso già ci conosciamo" ribatte Darklady "Ricordi quando, improvvisamente, dieci anime scomparvero dal tuo regno?".
Mefisto si alza in piedi:"Sei stata tu? Ma come hai fatto a…".
"Esperienza, Mefisto, e precauzione. Anche se so già la risposta, dimmi perché ti interessano tanto i criminali di mezza tacca".
"Sono anime da torturare in modo piacevole. Guarda Quentin, ad esempio, là in fondo: un perdente fino in fondo, che credeva di andarsene in grande stile. Invece… è capitato qui. Comunque potrei rivolgere la stessa domanda a te".
"Il mio era un interesse professionale: confesso che sottrartele da sotto il naso è stato… divertente".
"Continua a parlare, sciocca" pensa intanto Mefisto "Tra poco non potrai più farlo". "Hai avuto molto coraggio a venire qui, potrei distruggerti con un semplice schiocco di dita" dice poi.
"Perché non ci provi?" lo stuzzica Darklady "Io ti aspetto".
C'è qualcosa che non lo convince fino in fondo: quella donna nasconde qualcosa di strano. Un altro sentimento da tempo dimenticato assale il Principe delle Menzogne: esitazione. Come è possibile? Tutte quelle anime conquistate al termine della Teomachia gli hanno dato un potere oltre ogni immaginazione. Inoltre c'è un' altra anima qui presente, che sta per occuparsi di quella donna.
In quel momento, come se fosse la cosa per lei più spontanea del mondo, Darklady si volta e lancia una raffica di energia contro la persona che stava per assalirla.
"L' energia che emana" pensa Mefisto "È qualcosa di terribile!".
"Threnody" dice Darklady "Sì, ero a conoscenza del fatto che fosse al tuo servizio.
Del resto ti sei servito molto di lei ultimamente. Comunque, come hai visto, non è affatto alla mia altezza. E nemmeno tu, a quanto pare, visto che hai delegato ad altri il compito di distruggermi.
È forse paura?".
"Non ti azzardare a ripeterlo!".
"Come vuoi: l' importante è che tu ne sia consapevole. Ah, una ultima cosa: stai ben attento alle tue anime, potresti avere una amara sorpresa…". E così dicendo, Darklady scompare.
Mefisto osserva il vuoto per alcuni secondi, poi inizia a meditare sul suo trono d' ossa.
Casa di Cassandra Webb. Ore 10.30
"Allora, vedi di spiegarmi subito tutto alla svelta" dice Charlotte Witter "Perché oggi pomeriggio ho un… appuntamento".
"Se non mi presti ascolto, potresti non avere più alcun appuntamento. Per sempre" ribatte Madame Web.
"Il tuo solito tono apocalittico, nonna, a cui nessuno crede: non ti chiami Cassandra mica per niente. Comunque dall' aspetto del tuo appartamento vedo che anche tu ti sei fatta i soldi: rende la preveggenza, vero? Poi sarei io quella che dilapida il denaro?".
"Ascoltami, Charlotte, perché c'è poco tempo: sta per avvenire qualcosa di tremendo nel Greenwich
Village".
"E allora?".
"Devi andare a dare un' occhiata, per accertare che sia tutto a posto".
"E se non volessi? Se avessi di meglio da fare?".
"Fidati di me almeno una volta!" urla allora Madame Web, esasperata "Una sola volta. Sarei proprio felice se tu potessi riferirmi che era solo il delirio di una povera vecchia".
Charlotte rimane colpita dal tono deciso di sua nonna:"Ok, scusa se ti ho offesa in qualche modo prima. D' accordo, andrò a vedere. Sai il luogo preciso?".
"Bleecker Street, 177/A".
Four Freedom Plaza. Ore 10.45
Reed Richards osserva gli incredibili valori di energia captati poco tempo fa nel Greenwich
Village. È probabile che c' entri il Dr. Strange, forse potrà cavarsela da solo. Se sussiste davvero un pericolo.
"Sempre immerso nei tuoi calcoli, vero, marito mio?". La voce è quella di Sue,
una presenza costante nella sua vita che troppo spesso ha trascurato.
"È ciò che so fare meglio" ribatte il
celebre scienziato. In quel momento i valori energetici ricompaiono sul suo schermo. "Stupefacente: immense quantità di energia mistica stanno convergendo nel Greenwich
Village. Temo che vi sia qualcosa di strano dietro tutto ciò, sarà il caso di indagare".
Abitazione del Dr. Strange.
In un lampo di luce Darklady riappare, subito circondata dai demoni che ha evocato quando la Suprema Cappa delle Ombre era ancora divisa in due.
Grace Cross le si avvicina:"Da quando hai compiuto quei due potenti incantesimi, sento che l' atmosfera attorno a noi sta cambiando, come se vi fosse qualcosa di… malvagio nell' aria".
"Ed è proprio così: più è potente il possessore della Suprema Cappa, più essa dispiega la sua carica malvagia. Per questo ho intrapreso il rituale della Riunione dei Cinque Poteri, non esisteva forza più grande sulla Terra. La Cappa avverte tutto ciò e la mia natura malvagia si sta estendendo: per ora nelle zone confinanti, ma presto andrà oltre".
"Con quali conseguenze?".
"Il lato negativo che è in tutti noi: riemergerà in ognuno e darà vita a violenze efferate. L' oscurità migliore da alimentare e sfruttare è quella dell' animo umano".
"Non sento emergere niente dentro di me".
"Certo, è la carica mistica che emana questo posto a proteggerti: e poi il tuo animo oscuro è già pienamente rivelato. Ma non voglio che tutto ciò si limiti ad un aspetto interiore, ne servirà anche uno esteriore: l' Inferno deve essere completo. E per far ciò abbiamo bisogno di un ulteriore alleato per formare il Triplo Male".
"Il Triplo Male!" esclama Grace "Ho letto di ciò nei tomi che mi hai dato da leggere".
"Già, pare che quando la Cappa era una cosa sola già tre Druidi provarono a richiamare i demoni in questo piano dimensionale, ma vennero bloccati, a quanto dice la leggenda, da un monaco
tibetano. Il loro problema è che erano semplici esseri umani, maghi di infima categoria. Solo noi due insieme abbiamo un potenziale immenso, con questo terzo alleato diverremo invincibili".
"E dove si trova?".
"Disperso nell' atmosfera".
"Cosa?".
"Vieni, dobbiamo fare un piccolo viaggetto". Darklady prende per mano Grace Cross e le due scompaiono. Clea tenta di approfittare della situazione tentando di liberarsi ma scopre che, oltre al fatto che le sue insolite manette sono più resistenti di quanto avesse immaginato, c'è una schiera di demoni sotto di lei, ad aspettarla:"Sembra abbiano pensato proprio a tutto" pensa "Ma non posso lasciarle continuare". E la sua mente torna ad un altro occupante della casa, anche se di lei non avverte più alcuna traccia. Nonostante ciò, la
chiama:"Topaz!" grida "Topaz, sei in grado di sentirmi?". Prova per alcuni minuti, ma invano. Possibile che debba assistere impotente al trionfo di
Darklady?
Intanto alcuni demoni escono loro stessi dalla casa e iniziano, invisibili, a veleggiare per la città.
Cieli di New York.
Richard Rider, alias Nova, si sente felice: l' ebbrezza del volo gli dà sempre questa sensazione e ne approfitta per compiere alcune acrobazie. Dentro di sé pensa che questi sono comportamenti da ragazzino, ma che diavolo, si vive una volta sola: sarà per sempre grato a quel centurione
xandariano, Rhomann Dey, che gli donò questi poteri, che lo rese diverso. Che lo rese padrone della sua vita (beh, questo non del tutto, purtroppo). Ma ora basta perdere tempo: deve andare a trovare i suoi genitori, è da tempo che non fa loro una visita. Saranno certamente felici di vederlo.
Così parte, ma non sa di essere seguito: un demone ha adocchiato la sua prima vittima.
New York Memorial Hospital. Ore 11.15
"Come sta, dottore?" chiede Eric Simon Payne alla ginecologa.
"Tutto bene" risponde la dr.ssa Salinas "Si calmi, so che è un momento molto importante per lei, ma tutta questa agitazione non aiuterà sua moglie".
Payne tenta di rilassarsi:"Lo so, lo so, ma è più forte di me. A che punto siamo?".
"Praticamente all' inizio: la divaricazione è di appena due centimetri, siamo ben lontani dagli ultimi attimi di travaglio".
"Quanto ci vorrà?".
"Questo lo deciderà il bambino" sorride la dottoressa "Comunque qualche ora sicuramente".
Payne la ringrazia e torna a sedersi, fra poco gli porteranno un camice per poter andare a confortare sua moglie. Per rilassarsi si reca davanti ad una finestra: l' immensa quantità di grattacieli pare soffocarlo. Poi davanti all' edificio passa l' Uomo Ragno: Eric ha collaborato una volta con lui, ma ormai sono tempi passati. Poi, un minuto dopo, tocca a Nova: la città è davvero piena di supereroi. E dietro di lui…
Payne spalanca gli occhi: un demone? No, di nuovo le allucinazioni! Non ora! Ma non se ne vanno, il demone continua a dominare il suo sguardo, finchè scompare alla vista. Payne si ritrae dalla finestra, ansimando: sta impazzendo di nuovo? Ma come è possibile, tutti quegli anni di terapia alla fine avevano raggiunto il loro scopo, altrimenti non sarebbe stato di nuovo riconsegnato alla civiltà, la barbara civiltà. Possibile che sia tutto vero? Che quello fosse un demone reale e non un prodotto della sua immaginazione? E come ha fatto Nova a non vederlo? Payne sa capire dove si annidano i mostri, laddove altri non ci riescono. I demoni: hanno dominato la sua vita e vorrebbe lasciarseli alle spalle, ma se attaccassero l' ospedale? Se rovinassero questo suo momento estremo di felicità? No, non può permetterlo!
Due minuti dopo un' infermiera si presenta nella sala d' attesa:"Signor Payne, il suo camice. Signor
Payne?".
Cieli di New York.
Dal nulla appaiono, librate in aria, Darklady e Grace Cross. Sotto di loro il quartiere di
Manhattan.
"Avevo sentito che questa città era molto affollata, ma visto da quassù non si direbbe" commenta
Grace.
"Dimentichi che qualche tempo fa c'è stata un sanguinoso attacco alieno?" ribatte Darklady "Non è stata certo una passeggiata, la precisa entità del numero delle vittime deve essere ancora calcolata. Eppure, diversamente da quanto si potrebbe pensare, quella tragedia ha cementato l' unione degli abitanti di questa ed altre città. Come dire che solo quando contempli il Male capisci quanto sia importante la Vita. Infatti il numero di future mamme, in questo periodo, si è incrementato come non mai. Ma questo ora non deve interessarci: siamo qui per un altro motivo".
"Già, il nostro terzo alleato, 'l' uomo disintegrato', secondo quanto mi hai detto" dice
Grace.
"In realtà non è un uomo, ma un demone". Grace sgrana gli occhi. "Esatto" conferma Darklady "Vedi, come sai c'è già stata una crisi chiamata Inferno ed il suo principale artefice fu un demone di nome
N'Astirh insieme ad una donna che voleva riavere indietro suo figlio: l' affetto materno a volte si manifesta in maniera quantomeno curiosa, non è vero? Alla fine lo si ritenne totalmente distrutto, ma lui era originario di un altro regno chiamato Limbo".
"Limbo?" esclama Grace, tentando di celare il suo tono preoccupato.
"Già, il Limbo, quello da cui attingeremo per dare il via alla invasione demoniaca. Perché il Limbo è sì una dimensione, ma anche un crocevia dimensionale, da cui si può raggiungere qualsiasi altro luogo: demoni provenienti da ogni angolo del
Multiverso, una quantità pressoché inesauribile. Infatti con questo termine ci si è riferiti col tempo a posti apparentemente diversi: il regno di
Belasco, la prigione di alieni mutaforma chiamati Spettri Neri, il luogo del Signore del Tempo Immortus… E potrei continuare".
"In pratica tutte le dimensioni alternative alla nostra sono il Limbo?" chiede Grace Cross.
Darklady annuisce:"Ma ora unisci la tua mano alla mia: quando N'Astirh capì che sarebbe stato sconfitto, tentò di tornare nel Limbo, ma durante il passaggio dimensionale esplose ed ora la sua essenza è come bloccata in una sorta di nulla tra i due mondi. La Morte ci consentirà di localizzarlo, la Conoscenza ci dirà i giusti incantesimi per riunire il suo corpo in pezzi, il Potere farà il resto". Senza aggiungere altro, Darklady cade in meditazione e ben presto avverte qualcosa: come un puzzle, i pezzi del corpo del demone sono ben visibili davanti a lei, si concentra ulteriormente e, pronunciando antiche formule, riesce nuovamente a riunirli, infine una luce bianca avvolge l' entità che pochi secondi dopo…
"Cosa…?" esclama non appena capisce dove si trova.
"Non c'è tempo per discutere, N'Astirh, dobbiamo riprendere un discorso interrotto" annuncia
Darklady. Ed un attimo dopo sono tutti spariti. E nessuno degli abitanti di New York ha volto il suo sguardo al cielo.
Salisgrave Castle, Cape Cliff, Salisgraveshire, Scozia. Ore 11.30
"Aarghhh! No, non può essere!".
È l' urlo disumano di un essere tormentato, Hobgoblin, alias Jason Philip
Macendale, nel sapere che il suo antico incubo è tornato alla luce.
"Cosa ti succede, hai mangiato pesante?" chiede Moonhunter.
"È tornato, il mio persecutore è tornato, lo sento!" urla ancora Macendale.
"Il tuo persecutore?" ribatte Lilith "Senti amico, lo sapevo da un pezzo che eri fuori di testa, ma ora ho avuto la conferma defini…".
La figlia di Dracula non è tipo da rimanere sorpreso: è per questo che lei stessa non sa capacitarsi di ciò quando Hobgoblin la afferra per il costume all' altezza del petto e la osserva con quella sua maschera dall' espressione spaventosa.
"Ed ora stammi ad ascoltare" dice Macendale "Io sono fuori di testa nello stesso modo in cui tu sei una donna gentile e premurosa. Un tempo, quando ero un essere molto più ingenuo, feci un patto scellerato, nel tentativo di diventare migliore, più forte di quanto non fossi prima. Fu un demone il mio interlocutore, scelta davvero pessima. Come tutte le sue creature avevo una sorta di collegamento psichico con lui ed è grazie a ciò che ora so che, pochi minuti fa, è stato richiamato su questo piano d' esistenza!".
"Lasciami subito… ANDARE!" urla Lilith. Hobgoblin esegue, ma non certo per paura o rispetto.
"Credo in quel che dici, Hobgoblin" interviene Nebulon, l' Uomo Celestiale "Anch' io avverto una strana sensazione da qualche minuto a questa parte e credo sia il caso di indagare sulla faccenda. Siete tutti d' accordo?". Tutti annuiscono, tranne
Lilith.
"Ovviamente sei libera di restare qui" dice Tagak "Noi non ce la prenderemmo affatto a male".
"Verrò con voi, allora" ribatte la figlia di Dracula "Giusto per darvi questo dispiacere".
"Hobgoblin" continua Nebulon "Sei riuscito anche a capire dove sia apparsa quell' entità di cui ci hai parlato?".
"Sento aria di casa, ragazzi" dice Macendale "Perché N'Astirh si aggira nuovamente per New York".
Dimensione Oscura.
"Per me non staresti affatto male su quel trono" afferma
Meggan.
"Re Bretagna?" ribatte Brian Braddock "Non mi suona bene come titolo, preferisco lasciare questo trono alla legittima proprietaria".
"Ti annoi forse, Brian?".
"Cosa intendi dire?".
"Beh, tu sei un uomo d' avventura ed uno scienziato" spiega Meggan "E qui non c'è nulla da scoprire, nessuna avventura da vivere, per te i giorni si trascinano lenti. Non dimentico il tuo sguardo di quando abbiamo aiutato i Difensori su Avalon… anche se è finita in quel tragico modo".
"È vero, non nego quello che hai detto. Sai comunque che voglio solo il tuo bene".
"Ed io il tuo: dunque non voglio vederti così. Ormai so bene chi sono e da dove provengo, è inutile continuare a trascinarti in quella che per te si sta rivelando un' agonia. Appena ritornerà Clea, le diremo che intendiamo andarcene".
"Ne sei sicura? Non farlo solo per me. Comunque è strano che non riusciamo più a metterci in contatto con lei".
"Sono sicurissima di quel che dico. Come dice quel proverbio:'Casa è dove risiede il tuo cuore' ".
Il discorso dei due sposi viene interrotto da una improvvisa apparizione davanti a loro, di due persone che conoscono molto bene.
"Roma!" esclama Capitan Bretagna "E dietro di te Capitan U.K.!".
"C'è bisogno urgente del tuo aiuto, Capitan Bretagna di Terra 616" dice Roma "L' intero Multiverso è in pericolo".
"Non porti mai buone notizie, vero?".
"Non c'è tempo per scherzare, voi due dovete venire subito con noi".
"E come facciamo con questo regno? Ci è stato chiesto di sorvegliarlo!".
"Se non verrete con noi, questo regno tra pochi giorni potrebbe non esistere più".
Sono le parole che sbloccano Cap e Meggan.
Greenwich Village.
Una donna che ha subito anni di angherie da suo marito lo percuote violentemente fino a farlo sanguinare. Ma non lo uccide: deve soffrire come ha sofferto lei.
Un papà che mal sopporta la collezione di fumetti di suo figlio ha finalmente trovato la soluzione: un bel falò.
Una severa insegnante interrompe la sua lezione ridendo come una folle.
Un uomo che in vita sua ha sempre lavorato cade in un profondo mutismo e depressione: nessun amore, nessuna vera amicizia, ha sprecato una intera vita nel tentativo di costruire qualcosa che mai si verificherà.
Rifugio di Dante.
John Lomax fissa con uno sguardo carico di domande Dante. Il racconto che lui
gli ha appena raccontato sembra privo di senso: cosa c' entra l' incendio di
Londra del 1666 con lui e con Deborah? E che ci faceva lì Lothar Archer? E
chi era il demone che accompagnava Dante? Si guarda attorno, spaesato,
fermando il suo sguardo su Lothar, che abbass il suo, scrollando le spalle.
Poi istintivamente si rivolge a Twilight, che non smette di osservarlo
attraverso le sue lenti nere. Dante chiude gli occhi, alza la testa ed annusa
l' aria, come a volerne percepire l' odore:"Sento che qualcosa di grande sta
per succedere!" esclama "Sembra una bella coincidenza che ci ritroviamo a
parlare del passato, del nostro passato, mentre questo sta per verificarsi di
nuovo!". Lothar lo fissa con una sguardo allarmato:"Che intendi
dire?". Dante sorride:"Lo saprai tra breve!" risponde, prima di riprendere
il suo racconto.
Abitazione del Dr. Strange.
"Ed ora" annuncia Darklady "Porrò una barriera mistica attorno alla zona, di modo che nessun ficcanaso venga a disturbarci nel momento cruciale". Si concentra per qualche secondo, poi dice:"Fatto".
"Cosa intendevi prima con 'discorso interrotto'?" chiede N'Astirh "Parla, non ammetto sotterfugi". Per tutta risposta Darklady lo colpisce al petto con una raffica mistica. Urlando di rabbia, il demone si rialza e si lancia contro di lei, ma dopo pochi passi… rimane immobile!
"Ed ora, se ti calmerai, ti dirò tutto".
N'Astirh decide per il momento di fare buon viso a cattivo gioco e, con difficoltà, annuisce. Darklady sblocca definitivamente i suoi movimenti, poi gli dice tutto. E
N'Astirh rimane estasiato.
All' esterno. Ore 12.30
"Lo sapevo che mi sarei pentita di questa scelta" pensa Charlotte Witter "Io e la mia idea di ristabilire i rapporti parentali. Sono qui da quasi due ore e ancora non è successo nulla! Evidentemente mia nonna si sbagliava, tanto vale andarsene, anche perché tra qualche ora ho un…".
I suoi pensieri vengono bruscamente interrotti da una grande concentrazione di luce che infesta l' abitazione. E subito dopo la donna viene come avvolta da una strana aura.
"La mia vita… la mia vita è un totale fallimento" pensa "Non sono diventata una famosa stilista di moda, ho commesso dei reati penali e ho voluto dimenticare il tutto diventando una prostituta. Credo scioccamente che appagare i miei appetiti sessuali soddisfi anche il mio ego: la realtà è che lo faccio per mascherare la mia vergogna".
Charlotte guarda di sotto, il tetto su cui è appollaiata è molto in alto: un balzo e sarebbe finita. Deve solo… Un momento, ma cosa le sta accadendo? Perché pensa queste cose? Quella grande energia che sente provenire da quell' abitazione le ha causato ciò: che sua nonna avesse dunque ragione? La Donna Ragno è indecisa: deve proprio entrare in quella casa? Non sarà troppo pericoloso? E quale pubblicità potrebbe ricavarne? Oh, al diavolo, chiunque sia sta giocando con la sua testa e non può permetterglielo! E si dirige verso la dimora di
Strange.
Poco più in là.
"Ehi!" pensa l' Uomo Ragno "Io la conosco quella: è la Donna Ragno, mi è giunta voce stia partecipando alla nuova edizione del Grande Gioco. E' forse lei la causa di tutto? No, impossibile, il senso di ragno sembra impazzito e converge verso l' abitazione del Dr.
Strange. Con quali strani intrugli sta giocando il buon dottore? Gli sarò sempre grato per aver riportato in vita Mary
Jane, ma ora devo dimenticare ciò e fermare subito Charlotte: non penso che abbia cattive intenzioni, meglio tuttavia accertarsene".
Peter Parker si dirige verso di lei, ma a metà strada va a sbattere contro qualcosa. Evita una brusca caduta grazie alla sua prontezza di riflessi ed alla sua ragnatela che si attacca ad un edificio. Poi riprova, ma con lo stesso risultato. Allunga allora una sua mano, che non riesce ad andare oltre un certo punto.
"È come se vi fosse un muro invisibile che mi impedisce di andare oltre" pensa l' Uomo Ragno "Molto, molto bizzarro: Strange non si comporta in questo modo. Inizio a sospettare che ci sia qualcosa di più strano dietro questa faccenda".
E così Peter Parker non può far altro che osservare Charlotte Witter penetrare nella dimora di
Strange.
Abitazione del Dr. Strange.
Un vetro della casa si infrange: Darklady capta subito il rumore e, chiedendosi chi sia l' intruso, ottiene subito la risposta: nessuno di cui preoccuparsi.
"Chi…?" inizia Grace Cross. Darklady alza una mano e la zittisce.
Pochi secondi dopo Charlotte è davanti ai tre:"Ehi, bleah, non siete davvero i migliori candidati per un concorso di bellezza".
"Hai qualcosa da dirci, ragazza?" chiede Darklady.
"Lascia che me ne occupi io" si fa avanti N'Astirh "Non aspetto altro".
"Tu sta zitto!" lo blocca Darklady.
"Certo che se questi tre sono alleati, non sono amici per la pelle" pensa Charlotte, che poi dice:"Cosa state facendo qui?".
"Creiamo l' Inferno" è la sicura risposta di Darklady.
"Cosa?".
"Non te ne sei accorta? Non hai avvertito qualcosa dentro di te ultimamente?".
Charlotte ripensa a quando prima stava per gettarsi: è stata opera loro? Forse sono esseri troppo potenti, non può… No, fuggire sarebbe inutile e controproducente, non deve permettere che quei tre giochino ancora con la sua mente. Basta nascondersi dietro una patina di ipocrisia! Si lancia dunque contro
Darklady, ma costei agita una mano, facendo apparire un portale davanti alla Donna Ragno. Un portale in cui l' eroina precipita urlando.
"C' erano molte possibilità di sconfiggerla" afferma Darklady "Ho scelto di usare la meno crudele".
"Ci saranno altre interruzioni?" chiede Grace Cross.
"Credo di no, ma anche se così fosse… avremmo di che divertirci".
"Uomo Ragno!" chiama qualcuno. Lui si volta: è la Torcia Umana, un suo grande alleato, che recentemente è divenuto qualcosa di più di ciò. Dietro di lui vi è la Fantasticar, con gli altri componenti dei Fantastici Quattro.
"Anche voi qui a fare bagordi?" chiede Peter Parker.
"Purtroppo temo ci sarà poco da divertirsi" afferma Reed Richards "C'è una enorme barriera mistica davanti a noi che travalica ogni capacità di comprensione".
"In parole povere un gran bel casino" commenta la Cosa.
"Ti vedo preoccupato, Reed" dice la Donna Invisibile.
"Sue… Tutti questi dati, dovrei riuscire ad interpretarli, a trovare una soluzione al problema, eppure… non ci riesco! Come può essere? La mia arma più potente è la mia mente e…".
"Che ti succede, Reed?" interviene sua moglie.
In quel momento è come se Mr. Fantastic riemergesse da una sorta di trance:"Non… non so, ad un certo punto è come se non mi fossi più sentito in me. Ero io, ma le mie peggiori paure stavano prendendo vita".
"Intendi dire che qualcuno sta giocando con le nostre menti?" chiede l' Uomo Ragno "Questo spiegherebbe il… ronzio continuo di sottofondo del mio senso di ragno: è un pericolo continuo".
"No, non credo c' entri qualche telepate, è qualcosa di più… oscuro".
La conferma alle parole di Reed Richards la si ottiene qualche minuto dopo, quando il cielo diventa nero come la notte più buia senza stelle.
Ore 13.00. L' Inferno ha inizio.
Darklady contempla la stanza attorno a sé: l' ha già fatto altre volte, ma questa è una occasione speciale, vuole ricordare ogni singolo dettaglio di questo momento. Il momento del suo trionfo. Per secoli l' umanità ha provato a trovare la via verso la luce, ma ha sempre fallito, perché la vera natura dell' uomo, quella oscura che gli fa compiere gli atti più empi, è sempre riemersa, più violenta che mai. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: genocidi, olocausti, stragi… Non sono atti che un essere saggio compirebbe. In questi ultimi mesi la natura malvagia dell' uomo è venuta sempre più alla luce, grazie a numerosi avvenimenti che secondo alcune profezie avrebbero portato ad un cambiamento. Il mondo sta per andare allo sfascio, a meno che… qualcuno non raddrizzi la situazione, faccia comprendere all' uomo il suo vero status: quello di un animale selvaggio. Non sarà facile, un prezzo di sangue verrà inevitabilmente pagato, ma a contenerlo ci penseranno i demoni, che prenderanno possesso degli involucri umani degli abitanti di questo pianeta, dapprima di quelli più deboli, poi, con pazienza e calma, anche di quelli più forti. Perché non c'è resistenza che tenga di fronte alla perdita della speranza. E ciò accadrà senza alcun dubbio.
Fino a qualche mese fa, Darklady non aveva immaginato tutto ciò: era una ragazza come tante altre, seppure diversa da tutte le altre. Del resto quante ventenni possono vantarsi di aver conosciuto licantropi, teschi fiammeggianti e demoni? O di aver viaggiato in altre dimensioni? Poi l' incontro con
Dormammu, che la colse nel suo momento di maggior depressione e tentò di approfittarne. Fece emergere il suo lato più oscuro, ma ciò gli costò caro. Non serve alcun Omegatron per creare una Dimensione Oscura sulla Terra, c'è già una ottima fonte di potere: l' umanità.
Darklady si volge verso N'Astirh e Grace Cross:"Avvicinatevi" ordina. Senza esitare, loro eseguono. Persino il terribile demone prova una sorta di timore reverenziale per questa donna. "Avvicinatevi, Due".
Grace scatta:"Due? Noi siamo i Due? Ma credevo…".
"Era quello che volevo farti credere, Grace Cross" dice Darklady "La Cappa… vedila come una soglia, che però deve essere dotata di due portali. Portali particolari, rappresentati da esseri di grande potere e che appartengano uno alla razza umana ed un altro a quella demoniaca. Confesso che avevo anche pensato ad un altro essere oltre a te,
Grace*, ma tu… hai guadagnato la mia fiducia".
* V. Vendicatori Grandi Laghi 1
"E se non volessi?".
"Allora dì pure addio ai tuoi sogni di dominio".
Sembra conoscerla a menadito, sa toccarla ogni volta il punto giusto. Grace non può far altro che annuire.
"Ed ora… se non ci sono altre interruzioni…" dice Darklady, che poi posa le sue mani sulle teste dei suoi due alleati. Improvvisamente il suo corpo si illumina: una luce abbagliante e carica di malvagità allo stesso tempo. "Demoni, demoni di tutte le dimensioni!" urla "Venite, venite a me!". Ed i discepoli seguono il loro messia.
Limbo.
Un boato spaventoso richiama l' attenzione di
Belasco, reggente di questo regno. Si precipita fuori dalla sua reggia, per vedere nel cielo oscuro che domina questo luogo grandi portali che stanno per accogliere gli abitanti del suo regno. I demoni. Sta perdendo i suoi sudditi, sta perdendo il suo potere. Sta perdendo tutto.
Regno di Mefisto.
"Non può essere, no, non può essere!" grida il Principe delle Menzogne, mentre vede tutti i suoi esseri torturati trovare una apparente libertà. Oggi Mefisto è stato preda di una menzogna più grande di lui.
Regno di Satannish.
Anche i servi fedeli di questo potente arcidemone non resistono al suadente richiamo di Darklady e si lanciano dentro i portali dimensionali. Una fiumana quasi infinita, passeranno molte ore prima che tutti siano passati. E comunque Satannish non potrà far nulla per impedirlo.
E da ogni altra dimensione arrivano altri agenti del caos, pronti a fomentarlo in un solo piano di esistenza.
Fire Lake.
"Sta avvenendo infine" pensa Daimon
Hellstrom.
"Cosa accade?" chiede Gargoyle, vedendo il suo volto preoccupato.
"Non sono più Satana" dichiara lui.
"E non intendi fare nulla al riguardo?". Daimon non risponde. "Forse ha a che fare con ciò che mi è successo… con
Patsy".
"Non voglio sentirne parlare!".
"E cosa ne ricavi?" ribatte Isaac Christians "Forse non vuoi che il tuo paziente lavoro venga distrutto, vero?".
Daimon osserva colui che un tempo era suo amico:"Ok, andiamo, ma se non scopriamo nulla ti ucciderò senza esitare".
Isola Muir.
Illyana Rasputin, alias Magik, è turbata: è appena scampata alle grinfie di
Belasco, ma qualcosa ancora opprime il suo animo. Una sensazione che non accenna a svanire.
"Cupi pensieri, Illyana?" chiede Dazzler, che appare in quel momento dietro di lei.
"Non saprei dirti, amica mia" risponde lei "C'è qualcosa di strano nell' aria, qualcosa che non mi piace affatto".
"Come se già non avessimo abbastanza problemi...".
"Sono certa che presto capiremo cos'è: e non ci piacerà affatto!".
Abitazione del Dr. Strange.
La Cappa Suprema si libra in aria staccandosi da Darklady e al suo interno compare un buco nero: l' entrata. Gli ospiti non si fanno attendere: unendosi ai loro simili già richiamati in precedenza da
Darklady, si alzano in volo ed escono dall' abitazione.
"Estasiante" afferma Darklady, mentre una cappa di oscurità inizia ad ammantare la città di New York "Presto essa si estenderà all' intero pianeta, la prossima notte non finirà mai". Poi si rivolge a Grace Cross:"Allora, non vai più nel Limbo?".
Sapeva tutto fin dall' inizio!
"Ho la Conoscenza, non te lo ricordavi più?" esclama Darklady "Nulla mi può sfuggire, nessuno mi può sconfiggere. Perché ancora prima che tenti di affrontarmi, io so già come
sconfiggerti! Comunque vai, se lo desideri, io non ti fermerò. Sarà meglio che ti sbrighi a sorpassare quel portale, perché fra non molto brulicherà di demoni in arrivo".
"Davvero?" chiede Grace.
"Non voglio certo impedirti di inseguire un sogno irrealizzabile".
Grace è incerta: sta tentando di farle dubitare delle sue azioni? È solo un bluff? Non può saperlo. Ma non può permettersi di assistere a tutto ciò senza far niente. Deve andarsene:"Ti dimostrerò che hai torto,
Darklady!" conclude Grace lanciandosi all' interno del portale.
"Un problema in meno" pensa la misteriosa donna "Pensiamo all' altro". Si rivolge dunque a
N'Astirh:"Vai via".
"Come?".
"Ho detto… VAI VIA!" urla Darklady, mentre nella sua mano appare una sfera di immenso potere.
N'Astirh ride:"Sai una cosa, cominci a piacermi. E se proprio vuoi privarti della mia dolce compagnia io non te lo impedirò. Anche perché sono certo che il vero divertimento è là fuori". Dunque si solleva in volo, sfondando incurante il tetto dell' abitazione del Dr.
Strange. E Darklady, infine, rimane sola insieme ai suoi prigionieri: proprio ciò che desiderava. Pochi secondi dopo la più grande ondata di demoni fuoriesce dal portale.
"Estasiante" commenta.
All' esterno.
"No, non è possibile!" esclama l' Uomo Ragno "Di nuovo!". La cappa di oscurità ha ormai ricoperto tutto il quartiere e ben presto compaiono i suoi abitanti, i demoni. La gente urla di terrore.
"Ritengo sia meglio dividerci" consiglia Reed Richards "Per bloccarne il più possibile".
"E come?" chiede la Torcia Umana.
"Semplicemente…" afferma la Cosa "È TEMPO DI DISTRUZIONE!".
L' Uomo Ragno si precipita al salvataggio di una anziana donna, che sta per essere abbrancata dalle artigliate mani di un demone:"Ehi tu, non te l' ha insegnato la mamma che bisogna portare rispetto?". Lo abbranca per la zampa e lo sbatte contro un idrante. E lì… il demone esplode! "Sono fragili come li ricordavo, fortunatamente". Poi Peter Parker alza gli occhi al cielo, sembrano essercene migliaia. Per quanto potranno resistere gli eroi prima che la fatica abbia il sopravvento su di loro? E se ce ne fossero altri in arrivo?
In quel momento, invisibile a tutti, dietro l' Uomo Ragno compare qualcosa: una
Forza primordiale, forse l' unica cosa che può impedire a questo mondo di
precipitare nel caos. E deve decidere se Peter Parker sia un uomo degno di tale
compito. E di tale Forza.
Casa di Philip Sternwood.
E l' oscurità si estende, si estende, si estende… fino a giungere fin qui. E vi trova un uomo che ha dovuto fare i conti con l' oscurità per tutta la sua vita. Dapprima incurante di ciò che sta accadendo, deve immediatamente ricredersi quando le urla di terrore del suo maggiordomo giungono fino a lui. Velocemente l' industriale afferra la pistola che tiene nel cassetto accanto a sé per autodifesa e rimane in attesa: è certo che qualcosa di terribile stia per accadere.
Tutto tranne questo, però: la porta del suo studio si apre ed un mostro dai denti affilati e dal ghigno maligno fa capolino. Philip rimane paralizzato per la paura mentre il mostro gli si avvicina, incapace di premere il grilletto. Quando ormai il mostro sta per calare le sue zanne, sulla sua fronte appare un buco: non esce sangue da esso, ma gli ha procurato comunque molto dolore. Il mostro si volta e vede una ragazza che imbraccia un fucile, proveniente dall' armeria della villa: senza esitare costei spara in rapida sequenza altri cinque colpi, che perforano il petto del mostro, il quale si accascia senza lanciare alcuna esclamazione di dolore, finchè si dissolve e di lui non rimane che la polvere.
"Credo dovremo riprendere la discussione, padre" dice Carmen Sternwood.
New York Memorial Hospital.
“Molto bene, Sorrow” dice la dottoressa Salinas “La divaricazione ha ormai raggiunto i sei centimetri. Tra poco…”.
“Oh, mio Dio, cos’è quella cosa?”.
Non è stata tanto l’ oscurità a spaventare la gente presente in questo
ospedale, tutti hanno pensato inevitabilmente ad un temporale imminente. Ma
quando i demoni iniziano a passare attraverso i muri e si capisce che non sono
frutto di un’ allucinazione di massa, partono spontanei le prima grida di paura
e le precipitose fughe. Uno dei demoni si fionda all’ interno della camera dove
vi sono Sorrow e la dr.ssa Salinas: prende di mira la ginecologa, che con uno
scarto improvviso riesce ad evitare il mostruoso essere. Ma nel compiere ciò perde
l’ equilibrio e va a sbattere con la testa su un mobiletto lì vicino, perdendo
i sensi. Il demone volge allora il suo sguardo verso Sorrow, la bava compare
sulla sua bocca, la donna urla… Poi il demone viene trafitto da un tridente! E
scompare in una nuvola di fumo. Sorrow guarda incredula il suo salvatore: è
Eric, è suo marito, di nuovo con indosso quello strano costume. Ma mai come ora
benedetto: perché se c’è qualcuno che può fermare i demoni quello è il loro
flagello, l’ Uccisore di Demoni!
Eric Simon Payne guarda la dottoressa Salinas riversa a terra, si volge verso sua moglie con uno sguardo
deciso, le fa segno di tacere e di non aver paura, poi esce dalla sala. Lì una
visione spaventosa: decine di demoni. Ma ben presto anche questi esseri invocati
da Darklady si ritrovano davanti il loro più terribile incubo, Eric stesso. Le
esperienze a cui è stato sottoposto ultimamente, unite alla ferma risoluzione
che la felicità conseguita non gli verrà portata via da niente e nessuno lo
hanno reso un uomo diverso, più cinico e spietato. Un assassino: ma di esseri
che meritano tale destino.
Un demone, nel vedere Eric, tenta di
attaccarlo, ma costui con un urlo disumano balza in avanti e perfora il corpo
dell’ essere col suo tridente. Non fa in tempo a veder svanire il primo, che
subito si lancia verso un altro alla sua destra, che subisce lo stesso destino.
Gli altri demoni provano una strana sensazione… paura? Forse. O molto più
probabilmente incertezza, dunque abbandonano questo reparto, per evitare una
fine per loro orribile:perché non c’è salvezza di fronte all’ Uccisore di
Demoni.
Scomparse le malvagie creature,
alcune persone fanno capolino dai più disparati rifugi, ancora incredule per
ciò che è accaduto. Ma ben presto capiranno che è l’ amara realtà. Eric ne
adocchia due in particolare e si dirige verso di loro, incurante dei commenti
su di lui.
“Voi due, abbiamo parlato con voi all’ entrata: mia moglie ha bisogno d’ aiuto”.
“Cosa è successo?” chiede il dr. Kinkaid tentando di riacquistare una parvenza di compostezza.
“La dottoressa che l’ aveva in cura ha avuto… un piccolo incidente”.
“Andiamo, Jane”.
I coniugi Kinkaid entrano nella sala
parto: Sorrow appare tranquilla, del resto si fida del suo compagno. Poi il
lago di sangue che si nota sul pavimento smorza gli entusiasmi.
“Keith” esclama Jane esaminando la dottoressa Salinas “Ha subito una grave commozione cerebrale: dobbiamo subito portarla in sala operatoria”.
“Ci vada lei” si intromette Eric “Sono certo che è in grado di cavarsela. Lei invece” dice rivolgendosi al dr. Kinkaid “Si occuperà del parto di mia moglie”.
“Ma ci sono altre ostetriche disponibili…” inizia Keith.
“Io mi fido di lei” afferma Sorrow.
Keith si volta verso di lei e rimane colpito dall’ innocenza e dalla speranza presente sul suo volto:”Va bene, è chiaro che questa è una situazione di emergenza”.
“Quegli esseri torneranno?” chiede Jane mentre la Salinas viene portata via su una barella da due infermieri.
“È praticamente certo” risponde l’ Uccisore di Demoni “Ma io sarò qui ad attenderli”.
Dimora del Dr. Strange. Ore 19.00.
Ormai sono passate quasi sei ore da
quando l’ Inferno è iniziato. Darklady siede sul suo trono fatto da lei
apparire dal nulla e accarezza i suoi figli prediletti: i demoni. E ad
assistere al suo trionfo due persone, che nulla hanno potuto fare per sventare
l’ orrore: Clea ed un pietrificato Dr. Strange. Confinata nella gabbia mistica
che annulla le sue facoltà, Clea non è riuscita a dire nulla mentre assisteva
al passaggio dei demoni da quel portale. Ed ancora adesso non riesce a dire
nulla.
Darklady parla al suo posto:”È il
trionfo definitivo delle Tenebre!” grida “Tra poche ore altri portali
dimensionali si apriranno in ogni angolo del pianeta, la Cappa estende sempre
di più il suo potere. Io sono la responsabile di tutto ciò, ma devo ringraziare
te, Stephen Strange, che senza saperlo hai dato vita a tutto ciò. Molto tempo
fa”.
Se potesse esprimersi, il Mago Supremo rimarrebbe stupito: l’ impotenza in cui è costretto lo fa sentire umiliato, sconfitto.
“Sì, Strange, sono una persona che tu conosci bene” afferma Darklady “Ed anche se la mia identità è stata
intuibile, tu non l’ hai mai compresa, poiché sono riuscita ad imbrogliarti
come mai nessuno aveva fatto prima d’ ora. Hai accolto il male in casa tua,
Strange, ed ora ne paghi le conseguenze. E visto che ormai il momento del mio
trionfo è giunto” dice togliendosi il cappuccio “Ammira il volto dell’
orrore!”.
“Topaz!” esclama Clea.
CONTINUA SU DIFENSORI
#26
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