“Ain’t easy to be green”
di Nick Thompson
PINBALL
Pianeta Qfwfq, pochi
istanti dalla fine.
“Ma non c’è proprio
altro da fare, mio perlaceo e resiliente Valoroso-Veloce-Impetuoso-Maschio?”
“Ahinoi, sinuosissima
Pettine-Risaia, il teletrasporto è l’unica possibilità di salvezza per gli
eletti! Non possiamo indugiare! Siamo fra i salvati, e sol di questo dobbiamo
preoccuparci!”
“Ma e tutti i restanti
poveracc-ehm, buoni villici, che neppure sono stati informati della catastrofe
imminente dall’ottuplo paraconsiglio? Che ne sarà di loro, mio adorato?”
“Creperanno come porci
allo scannatoio*. Ora affrettiamoci, i bagagli ci aspettano!”
Già, come avrete capito,
il pianeta Qfwfq è condannato. Un gigantesco, ma stranamente regolare
nella sua sfericità, aerolito di 1738
km di raggio medio, e massa di 7,35x10alla22 kg, sta per abbattersi sulla
popolazione ignara. “Come diavolo fanno ad essere ignari di un asteroide grande
quanto la Luna?” Si chiederanno i più matematici dei miei lettori? “Mai sentito
parlare di Suspension of disbelief?” risponderebbe l’autore truffaldino e
pigro. Se non che, non essendo il qui presente un autore truffaldino(pigro è
un’altra storia…), la spiegazione pseudo- scientifica è bell’e pronta: “La
meteora in questione è composta di un materiale dal colore estraneo allo
spettro visivo dei nativi di Qfwfq.” Dunque è impercettibile.
Insomma, si torna
all’inizio: nativi ignari.(“Autore pigro e deficiente?” Può essere…)
Ma non tutti. Un’elite
di oligarchi aristocratici che conta il 3% degli autoctoni ma spreca il 90%
delle risorse energetiche e/o naturali del pianeta, grazie all’esclusivo
appannaggio di un’avanzata tecnologia e al controllo totale dei media, è
riuscita a venire a conoscenza della questione e ad insabbiarla. Ora, grazie a
quella tecnologia e alle risorse sottratte alla maggioranza dei loro simili,
questi oligarchi hanno intenzione di sottrarsi all’apocalisse trasferendosi nel
vicino pianeta Santo Domingo, il quarto del medesimo sistema solare, abitabile
ma mai colonizzato “…perché non c’era bisogno”(Sì. La stupidità è l’unica e
vera “Grande Teoria Unificatrice”). E gli altri? Beh, visto lo spreco
perpetrato ai danni della cosa pubblica nei millenni di dominio di questa
schiatta di vampiri, ovvio che, questa volta per davvero, “Purtroppo non ce ne
sarà per tutti”. Quindi, ben 5 miliardi di
Qfwfqani(o è Qfwfqini, o…) verranno lasciati senza scialuppa. A
MORIRE. E, e da questo si nota quali bastardi di classe siano i locali “Padroni
delle Ferriere”, per non destare sospetti, come genitori che vogliano spassarsela,
ma che hanno il figlio di cinque anni nella camera a fronte, nella serata della
loro partenza, imbastiranno un gigantesco gioco di prestigio che permetta loro
di nascondere cosa stanno realmente facendo. Distogliendo così l’attenzione
della “Plebe” sia dalla “Grande Fuga”, che dall’ancor più grande parasole che
la suddetta “Plebe” sta per ritrovarsi nel solito, frequentatissimo,
portaombrelli. La parola magica, come sempre, è intrattenimento. Una festa di
luci e colori(Oligarchi o Ologarchi?) e nani e ballerine*, e via, niente più
pensieri. Per i soliti renitenti, la solite bastonate*. Così i poveracci si
divertono(nell’etimo più stretto della parola…), sono tutti impegnati nel
godersi la festa planetaria(“Oh, caro, che bella festa che ci hanno fatto…”
“Sì, cara, proprio una bella festa ci hanno fatto…” “Caro, mi sposerai*,
allora?” “Cadesse il cielo che lo farò, cara, cadesse il cielo…”), mentre “La
banda schifa” trasloca portandosi via anche l’argenteria*.
Pianeta Santo Domingo, 5
minuti dopo la fine del Pianeta Qfwfq.
“Allora, che ti avevo
detto, cara la mia Pettine-Risaia? Tutto liscio come il swerjnge*!”
“Tu dici, mio adorato
Valoroso-Veloce-Impetuoso-Maschio? Allora com’è che sul Monitor agli
Infravioletti/Ultrarossi-
Non fece a tempo a
terminare la frase che il Pianeta fu colpito di rimbalzo, in barba alla
Gravitazione Universale e alla Termodinamica, da quella stranissima palla, già
colpevole di aver “bocciato” Qfwfq.
Quella palla, di quel
colore strano e appena scoperto.
Verde*, l’avrebbero chiamato,
se la loro civiltà di merda non fosse finita.
NOTE DEL TRADUTTORE
·
Per non impelagarsi in
orribili fraintendimenti esoetnografici, è stata scelta una frase di senso
comune…(oddio…)
·
Idem come sopra
·
Daje…
·
E sono quattro…
·
No, sono cinque!
·
Siamo spiacenti, ma il
traduttore è rotto…
·
Siamo felici di
comunicarvi che il traduttore è di nuovo in funzione!
FAMOUS LAST WORDS
Splash page:
Una bizzarra quanto
indistruttibile pallina verde del flipper, grande come la Luna terrestre, porta
distruzione, coi suoi rimbalzi Impossibili, fra i pianeti di uno sconosciuto
sistema stellare. Questo fino a che non cade in un piccolo Buco Nero.
Pagina divisa in 9
vignette:
Per otto di queste, in
primo piano(che è comunque più ampio di qualunque campo lungo mai immaginato…)
è il Black Hole. Silente. Austero.
Nell’Ultima vignetta, in
primo piano è ancora il Black Hole. Con un’immensa e “rumorosissima”(almeno
graficamente) aureola verde intorno che, come una luminaria di Las Vegas, ci
informa: “GAME OVER”
Pagina divisa in 3
vignette:
Nella prima come nella
seconda vignetta, l’Uomo Impossibile esce dal buco nero. Cambiando forma
costantemente, ripercorre tutta l’evoluzione dell’iconografia dello
spazzacamino, dal Chimneysweeper di William Blake a Mary Poppins.
Infine, prima di tornare
al suo vero aspetto(ma ce l’avrà, poi, un vero aspetto?), indugia un po’ nei
panni del robot Vincent, del vecchio e dimenticato film Disney “The Black
Hole”(gratuita, eh?!).
Terza vignetta
Piano Americano di uno
scocciatissimo Uomo Impossibile. Solo come un isola nel vuoto senza stelle di
un cosmo non Kirbiano. Attorno a lui fluttuano, Impossibilmente(ha ha…)
intatti, alcuni cadaveri di Qfwfqani(o è
Qfwfqini, o…).
Uomo Impossibile: “Come Odio giocare da solo!”
Osserva il nero
dell’Universo, gli occhi di chi prepara una birbonata.
SHADOWS AND LIGHTS
Steve Rogers, sei tornato
a casa!
Non è forse questo, il tuo
primo pensiero?
Prima della
preoccupazione, delle responsabilità, del Costume e dello Scudo?
Sei tornato dove nessuno
potrebbe, sennò che “Paradisi Perduti” sarebbero?
Sei tornato da Clark Gable
e Greta garbo, ai sogni da pochi centesimi, all’innocenza.
Al rimboccarsi le maniche
di chi “Will Work for food”, dopo il ‘29. Certi che, nonostante tutto, ci
sarebbe stato un 1930.
Sei tornato da tua madre,
a chiedere i soldi per andare all’Astor. A vedere Errol Flinn. “Captain Blood”.
Prima della guerra, dei
morti, del Dovere.
Prima, oh, quanto prima di
scoprire il COLORE vero, della parola sangue.
Colore. Già, ti pizzichi
più volte, per sapere se stai sognando.
Perché sognando, può
capitare.
Ma sei sveglio, davanti
alla finestra, sicuramente più meravigliato e nostalgico del tipo
dell’appartamento di fronte, ma ugualmente sbigottito. Come tutta New York, del
resto…
Capitan America: “I
colori…”
Già, sognando può
capitare.
Di farlo in Bianco e Nero.
4 U
“Beh, che razza di
sviluppo rivoltante per la United Colors of-
“Ti prego, Ben, sto
cercando di lavorare!”
“Sì, Benjy, sposta il tuo
grosso culo ex-arancione fuori, dove i tuoi amici di Yancy Street possano
vedere il tuo miglioramento cromatico. Geez, sembri uscito da “Bride of
Frankenstein”!”
Mentre la sempre adorabile
Cosa insegue il sempre bastardo Johnny Storm con comprensibili propositi di
vendetta, Reed Richards rimane solo nel suo laboratorio.
Come al solito, pensa
Reed, i “ragazzini” si divertono. E come al solito, tocca a lui
Sgobbare. Non che Ben e
Johnny possano aiutarlo, ora come ora. Tony, Henry, loro sì. Dio, persino
Victor gli andrebbe bene. Sicuramente anche il suo peggior nemico starà
cercando una risposta plausibile al fenomeno che ha reso superflua e obsoleta
buona parte dell’Ottica classica. Per quanto Reed abbia potuto capire, ed è
sveglio solo da 2 ore, il fenomeno non è di natura “Psichica”. Tanto meno
qualcosa(un Virus, o che altro…) ha reso 6 miliardi di esseri umani ciechi ai
colori, come bovini.
“E non molto più
intelligenti, a quanto pare…” si lascia scappare Reed, in un momento di
sconforto, la sua ennesima ipotesi smentita dai suoi stessi calcoli.
“Non dovresti abbatterti così”
i capelli arruffati di Reed si pettinano, mentre un forte aroma di caffè si
insinua per la sala. Susan. Non la vedi, ma è tutt’altro che assente. Anzi, C’è
sempre quando le cose non vanno, vero, Reed?
“Prendi un caffè, almeno.
Sono appena le 7:00 e l’altra sera , come al solito, ti sei addormentato tardi”
“Ma se sono andato a letto
appena a mezzanotte!”
“Sì, ma poi hai ruminato
per almeno tre ore qualcosa su “La Zona Positiva”
“Davvero? E che altro?”
“Al solito. Calcoli. Molti
calcoli…”
“Mi spiace, Susan. Io-
“Shhh, so come sei fatto,
ormai. E’ come se stessimo insieme da quarant’anni-
“In senso buono,
sper-Opss, guarda che razza di errore ! dovrò riordinare i dati, H.e.r.b.i.e. ,
procedura diciotto!”
e così Reed Richards torna
al suo lavoro, ad essere Mister Fantastic. E Susan, paziente e sconsolata,
torna ad essere la Donna Invisibile.
Nel frattempo, in cucina,
la Torcia e la Cosa divorano avidamente la colazione, con l’impeto perfetto di
bambini a cui “l’acchiapparella” ha messo una giusta fame.
“Hrmn, gnompf, Schiao
Suzie, come va là dentro a calcolandia?”
“He He, Benjy, non si
parla con la bocca piena-
“Piantala, piccola
fiammiferaia, o vuoi che ricominciamo?”
“Scusami, Ben. Non dirò
mai più che hai una bocca. Fauci è più adeguato!”
“RRR, MA IO TI-
“Ben! Johnny! Sveglierete
Franklin se continuate così!”
“Eh, bum! Mica viviamo in
un monolocale, Suz-
“ Signor John Storm, la
smetta di comportarsi come un tredicenne ritardato!”
“Ok, sorellona…”
“Ah ah, ti ha castigato,
acciarino! Comunque, Sue, a che punto è il cervellone?”
“Non lo so, Ben, proprio
non lo so.”
“ Veramente un bel casino!
Comunque è impossibile che Reed non trovi una soluzione-
“Stavi dicendo, Johnny?”
La testa di Mr Fantastic, il collo allungato per mezzo Q.G. dei Fantastici
Quattro, si intromette nella discussione.
“Stava dicendo,
cervellone, che per uno che ci ha guidati nel Microverso non dovrebbe essere
difficile-
“No, quello che cercavo di
sottolineare era una parola specifica, nel suo discorso: Impossibile.”
Le facce si fanno scure.
L’unico che ha preso a sghignazzare, Johnny, viene “stoppato” da una gomitata
invisibile
“Oh, no, hai capito Suzie-
“Ben, per una volta posso
dirlo io? Che sviluppo rivoltante!”
Meeting
Avengers Mansion, 11:35
Occhio di Falco: “Giusto
per ricapitolare, Reed: ci stai dicendo che c’è una specie di “ombrello” di
Tacchioni(-Sì, del ringraziamoento- bisbiglia Johnny a Ben, che trattiene a
stento le risa…) nella Ionosfera, un parasole selettivo che ha trasformato il
mondo in una brutta copia di una replica di “Piccole canaglie”?”
Mr. Fantastic: “Sì, ma
queste particelle simil-Tachioniche sarebbero dirette da un’unica intelligenza
collettiva. Sempre che quella dell’Uomo Impossibile si possa definire tale.”
Capitan America: “Come
possiamo essere sicuri che dietro a tutto questo ci sia proprio l?Uomo
Impossibile e non-
Charles Xavier: “Scusa
l’interruzione, Capitano, ma su questo non ci sono particolari dubbi. Sebbene
L’Uomo Impossibile possa mutare aspetto, fondamentalmente i suoi tracciati Psi
rimangono piuttosto, ehm, unici.”
Iron Man: “Come pure le
peculiari energie che utilizza per le sue metamorfosi, Cap.”
Capitan America: “ Ma
perché tutto questo? Cosa ci guadagna? Reed?”
La Cosa: “Già. A parte
Jean Luc Godard, chi ci guadagna in tutto questo?”
Mr. Fantastic: “Beh,
L’Uomo Impossibile è una creatura estremamente complessa fisicamente, ma sotto
la superficie c’è una mente semplice e infantile-
La Cosa: “Paroloni a
parte, avrà pensato: Ehi, mi beccano, come Waldo, perché sono diverso da loro!
E lo sono perché, per quanto cavolo ci
provi, non riesco a cambiare di colore. Ma se nessuno avesse più colori, allora
saremmo pari!”
Mr. Fantastic: “Corretto,
Ben. A parte quella storia di Waldo, dannatamente corretto.”
Capitan America: “In
realtà, la situazione è incredibilmente più inquietante di quanto non si pensi.
Chi non ha telepati o scan Bio-energetici sotto mano verrebbe sicuramente
ingannato dall’Uomo Impossibile. E a questo insieme appartiene il 99%
dell’Umanità.”
Donna Invisibile: “Mariti,
figli, amici. Nessuno si può più fidare di loro? E’ questo che intendi, Cap? E’
questo che dobbiamo dire alla gente là fuori? Che chiunque dei loro cari, per
quanto identico in tutto e per tutto, potrebbe essere un “Baccellone”?”
Mr. Fantastic: “E’ così,
“Susan”. Professore!”
Un invisibile lampo
psichico percuote l’attonito piano astrale.
Le conseguenze, nel mondo
accessibile ai cinque sensi, sono la liquefazione della forma “Susan Storm
Richards” e il rivelarsi di un Poppuppiano ferito nei suoi sentimenti.
Uomo Impossibile: “Ma come,
Reed! Dopo i giochini che ti ho fatto stanotte! Mi rimangio ciò che ho detto in
passato(E NON SOLO QUELLO, FRA PARENTESI…), ne hai, di fantasi-
Prima che il Poppupiano
possa finire la frase, un Martello incandescente di Magia lo colpisce con una
violenza difficilmente riportabile a parole.
Thor: “Figlio d’un cane!
Riconsegna al mortale mio amico la sua donna!”
L’ Uomo Impossibile,
sparpagliato tutto a terra come un Micronauta senza sfere magnetiche: “Ahia!
Thor, non te la sarai mica presa per quel che è capitato al Bifrost, uh?”
La Torcia Umana: “Reed?”
Mr. Fantastic: “Ti chiedi
come lo sapessi, Johnny?”
La Torcia Umana: “Macchè!
Quali giochini, piuttosto…”
BAM, POW, SMASH, but…
Povero Jarvis! La villa
dei Vendicatori avrà bisogno di una bella ripulita, dopo quello che le sta
accadendo, cortesia dell’Uomo Impossibile, di Thor e della Cosa.
Mjolnir rotea distruttivo,
intercettato solo da una gigantesca falce impugnata da un redivivo Carl Marx.
Il pugno domenicale del figlio prediletto di Mrs. Grimm sfigura, ma non più di
tanto, la faccia di Richard Milhous Nixon. Tutto questo, portando alla
disperazione il sopra menzionato maggiordomo, potrebbe andare avanti
all’infinito. Se non fosse per il decisivo intervento della Mente mutante più
potente della Terra.
Charles Xavier: “Ho
operato una Psicotomia parziale. Starà fermo.”
Wolverine: “Non è giusto, Chuck! Io non ho ancora fatto
niente!”
Mr. Fantastic: “Dov’è mia
moglie? E perché tutto questo?”
La Cosa: “La seconda è
facoltativa, la prima un filino obbligatoria, pagliaccio!”
Uomo Impossibile: “…”
Capitan America: “Il gioco
è finito, Uomo Impossibile. Parlare ti renderà solo tutto più facile.”
La Torcia Umana “Non
potrebbe togliergli tutto dalla testa il Prof X? O Impy è così scemo che è
meglio non avventurarsi nel vuoto cosmico?”
Uomo Impossibile: “grr”
Iron man: “In effetti, uno
che intercetta tutti i fotoni diretti ad un pianeta e lo “scolora” quando
potrebbe semplicemente cambiare lui di colore filtrando allo stesso modo la
luce diretta solo a lui…”
Uomo Impossibile: “grr”
Occhio di Falco: “Non
dargli idee! Ne abbiamo già abbastanza delle sue, di trovate balzane!”
Uomo Impossibile: “Grr”
Wolverine: “A proposito,
ridacci -snikt- i colori, “Iridella”!”
Uomo Impossibile: “Grr,
volete i colori? Rieccoveli!(Eh, Eh)
In quelli che non possono
nemmeno essere definiti istanti, il mondo passa dal bianco e nero al
Technicolor: il Cielo torna azzurro, la brughiera verde, i fiori di mille
colori.
O no?
Thor: “Quale fellonia è
mai-
La Cosa: “Per mia zia
Petunia!”
Wolverine: “Oh, merda!”
Capitan America: “Verdi,
siamo tutti-
Uomo Impossibile: “Già, E
viola!”
Iron Man: “Non è
possibile! Non rilevo più alcuna barriera nella Ionosfera!”
Charles Xavier: “I miei
blocchi psichici! Li sta eludendo! Come se non avessi io il controllo sulla mia
men-
La frase termina in un
gorgoglio, mentre il Prof X, i Vendicatori, il mondo iniziano a sciogliersi in
una pappetta verde/violacea.
Mr.Fantastic: “Dovevo
capirlo prima. Quante incongruenze. Tipiche tue. Siamo tutti te, vero? Non c’è
mai stata -e cel’hai permesso tu, di scoprirlo- nessuna Susan, vero? Mai nessun Reed Richards, vero?”
Uomo Impossibile: “Mi
spiace, “Reed”, ma è così. Consolati con questo: come potevi riuscire a
capirlo, se per capirlo dovevi rinunciare alla splendida vita fittizia che ti
ho creato? Ma se preferisci andare sul filosofico -io non sembra, ma
ultimamente ho studiato molto- come può una mente stabilire cos’è, se ha come
strumento e oggetto di indagine la stessa cosa: se stessa?”
Mr. Fantastic: “Aporia di
Neuarth. Non credevo l’avrei mai sentita da quelle labbra.
Cioè, il vero Reed
Richards -ma ce ne sarà poi uno, vero?- non lo credeva. Ottimo lavoro, Uomo
Impossibile. No, che dico, un po’ di rispetto: DIO.”
Uomo Impossibile: Grazie
ma, chi si loda s’imbroda, mi pare voi diciate. Ora, non piangere così, se no
mi viene più difficile riassorbirti.
Game Over
Sì, questa è la parola
che, in campo lunghissimo, appare con i resti di ciò che un tempo era la
“Terra”.
Il sistema torna vuoto, i
“pianeti autoctoni” ridotti a miriadi di asteroidi dal precedente divertimento
dell’Uomo Impossibile.
Che, solo nel vuoto dello
spazio, annoiato e un po’ deluso bisbiglia il solito qualcosa che nessuno
sentirà mai. Innocente assassino, Per quanto si impegni, la conclusione è
sempre la stessa:
“Come odio giocare da
solo!”
Pop, ehm, The End.