PROLOGO:
IDENTITY CRISIS
di LUCA LOSITO
Ant-Man
creato da Stan Lee &
Jack Kirby
Scott Lang creato
da David Michelinie & John
Byrne
Anthill King creato
da Luca Losito
Fabio Volino Supervisione
Carlo Monni
Editor In-Chief
Base degli Eroi più potenti della terra.
Stanza di Scott Lang.
“Lo Stupefacente Ant-Man” disse Scott Lang osservando una foto che lo ritraeva a cavallo di una formica sotto una lente di ingrandimento, “Quanto tempo è passato…”.
Sono già passati
molti anni da quando la sua carriera da super eroe è
iniziata. Tutto iniziò quando era ancora un semplice
esperto di elettronica che facendo piccole riparazioni
non riusciva a sostenere la sua famiglia, quindi, come molti padri di famiglia
poveri, decise di darsi al crimine. In seguito venne
arrestato e condannato al carcere. Qui approfondì i suoi studi di elettronica e
grazie a questo, ottenne un impiego presso
Rimise la foto sul comodino e prese quella accanto; vi erano lui e sua figlia Cassie in un pomeriggio al parco giochi.
“Già Cassie…povera Cassie…cosa ha fatto di male per meritarsi tutto questo; per avere due genitori separati e un padre che non può vedere che una volta al mese. Dopo che io e Peggy abbiamo divorziato, lei è diventata tutto ciò che rimane della mia famiglia, non mi perdonerei mai se le succedesse qualcosa. Già più volte Peggy ha cercato di sottrarmela, e sono sempre riuscito a rivederla. Dati gli ultimi avvenimenti e dopo l’invasione degli Z’Nox*, ho paura di come reagirà Peggy spero che non ci riprovi, soprattutto ora che sono riuscito ad affittare un appartamento in centro dove andrò ad abitare nei giorni che Cassie starà con me, sono sicuro che gli piacerà visto che avrà anche una camera tutta sua. E così forse, Peggy smetterà di preoccuparsi per l’incolumità di Cassie per mano di alieni”.
I ricordi vennero bruscamente interrotti dal suono dell’allarme, una minaccia aveva chiesto l’intervento dei Vendicatori. Scott mise a posto la foto di Cassie e dopo aver preso il casco uscì dalla porta dirigendosi verso la sala riunioni.
Scott stava per raggiungere all’entrata della sala Wonder Wan, Scarlet e Photon ma venne fermato prima da Visione che gli chiese se potesse parlargli un momento in privato.
“Scott ti devo parlare di una cosa importante che ti riguarda e penso che sia giusto che tu lo sappia” disse Visione accompagnandolo nel lungo corridoio.
“Riguarda Peggy?” chiese Scott abbassando lo sguardo e sperando che non sia così.
“Purtroppo si”
rispose Visione “dopo l’invasione degli Z’Nox e il
resto, ho avuto un breve momento per parlare con Peggy, era molto confusa ma mi è sembrata che sia
rimasta molto sconvolta da quello che è successo, è stata molto riconoscente
con noi Vendicatori per aver salvato
Scott ebbe un sussulto, sperava che dopo gli eventi passati Peggy si sarebbe fatta un’altra idea sui supereroi, un'altra idea su di lui, invece nulla.
Visione concluse “Ora Scott capisco il tuo stato d’animo, anche io ho sperato per te che lei cambiasse idea però…”
“ Nessun però! “ urlò Scott stringendo i pugni “ Non hai idea di cosa si provi a sentirsi dire questo”
“ Scott mi dispiace, ma…” disse Visione cercando di confortarlo
“ Nessun ma! Non puoi capire cosa si prova a non avere una famiglia, ad avere una figlia che a stento puoi vedere, che non puoi vedere crescere, che non puoi vedere che si addormenti la sera e che si risvegli al mattino! Non puoi!” proseguì Scott gridando contro Visione.
“ Scott ora basta! Calmati!” disse Visione ammonendolo
“ e sai perché non puoi?! Perché sei soltanto un androide! Sei soltanto un motore senziente che cerca di fare la morale a un umano!!” e mettendosi il casco in testa corse nel corridoio verso l’uscita.
Davanti alla sala riunioni vi era Photon che vedendo Ant-Man correre verso l’uscita gli chiese “Scott dovrei parlarti un attimo…” e la risposta di Ant-Man fu un sonoro e secco “Vai al diavolo!”.
Dopo aver spintonato Jarvis davanti all’uscita, Ant-Man uscì fuori sbattendo la porta.
Qualche
minuto dopo. Nei cieli di New York.
Nei cieli della caotica e affollata New York, uno sciame di vespe vola tra gli altri grattacieli. A cavallo di una di esse l’eroe più piccolo ma che sembra avere in questo momento i più grandi problemi del mondo. Ha insultato il suo capitano di squadra, nonché un suo amico caro, come minimo verrà sbattuto fuori dai Vendicatori. Si è subito pentito di come ha trattato Photon e Jarvis, ma in quel istante non è riuscito a fare altrimenti. Dopo quella ennesima notizia la rabbia e la disperazione lo hanno accecato. Forse ha fatto bene però a uscire dalla base, se fosse stato ancora un minuto di più li dentro, sarebbe scoppiato; meglio una passeggiata per schiarire le idee. Anche se come riuscire a non pensare a Peggy, Scott sperava più di ogni altra cosa che Peggy avesse cambiato idea, ma pure questo tentativo è risultato vano, inutile come tutti gli altri.
“BANG!” uno sparo e delle urla attirarono l’attenzione di Ant-Man che corse subito sul luogo da dove era provenuto lo sparo. Davanti all’uscita di un palazzo, i passanti si erano fermati per cercare di vedere cosa era accaduto.
Ant-Man scese in volo e cercò di farsi spazio tra le persone. “Fatemi passare sono un Vendicatore, posso essere di aiuto” disse Ant-Man facendosi largo. Davanti a lui si parò una scena raccapricciante: una donna era distesa a terra in una pozza di sangue, era stata uccisa da un killer molto bravo, l’aveva centrata in piena fronte.
“ Qualcuno chiami un’ambulanza!” disse Ant-Man cercando soccorso.
“ Le hanno sicuramente sparato del palazzo di fronte” disse un uomo che aveva visto l’accaduto.
“ Sì è lassù il killer!” urlò un altro uomo indicando il tetto del palazzo, dove effettivamente una persona si era affacciata dal tetto.
A quella vista Ant-Man si lanciò in aria e rimpicciolendosi saltò in groppa a una formica volante che passava da quella parti “Lo fermo io lui!”
Il killer posto sul tetto, stava ritirando il suo fucile quando vide uno sciame volare verso di lui.
“Fermati!” avvertì Ant-Man tornando a grandezza naturale.
L’uomo alla vista del supereroe prese a correre verso le scale antincendio.
“Ho detto fermati!” disse Ant-Man volando sopra di lui facendolo cadere a terra.
Il killer tirò un pugno in faccia a Scott per liberarsi dalla sua presa.
“Ehi dove pensi di scappare?!” chiese Ant-Man afferrandolo al collo e bloccandolo a terra.
“Non mi fai paura razza di idiota in calzamaglia” rispose il killer cercando di liberarsi.
Dopo una forte ginocchiata in pancia a Ant-Man, il killer riuscì a prendere dal taschino dei pantaloni un coltello.
“ Ora vediamo cosa succede a una formica quando viene pugnalata” disse il killer e pugnalò Ant-Man alla spalla sinistra.
Scott lanciò un urlo di dolore e lasciò la presa permettendo al killer di scappare. Quella ferita fortunatamente non era molto profonda , ma ora sgorgava sangue.
Il killer era ormai sparito, non aveva più senso restare lì tramortito. Con le ultime forze Ant-Man rimpicciolì e si caricò sul dorso di una vespa. Non poteva tornare alla base dopo tutto ciò che era successo, meglio andare nel suo nuovo appartamento situato li vicino.
La chiave ruotò nella serratura della porta e Scott Lang entrò nella sua nuova casa. Buttò il casco sul divano, si spogliò e cercando una benda, iniziò a tamponarsi la ferita; continuava a perdere molto sangue ma non voleva né tornare dai Vendicatori ne andare all’ospedale, presto si sarebbe sparsa la notizia che Ant-Man era stato ferito con un coltello da un killer e lui in quel periodo non poteva dimostrarsi debole.
Ad un tratto un fischio segnalò l’arrivo di un messaggio vocale alla segreteria telefonica.
“Ciao Scott…sono Peggy… se stai alzando la cornetta fermati per favore preferirei lasciarti un messaggio senza parlarti direttamente, se non sei in casa meglio così…starai certamente affrontando chissà quali criminali…Volevo dirti che ti sono molto grata per ciò che hai fatto per me e per Cassie durante l’invasione degli alieni, senza di te e i Vendicatori ora probabilmente saremmo tutti morti… Cassie compresa. Ed è per questo che ho preso la decisione di non dividere l’affidamento di nostra figlia con te. So che mi manderai all’inferno. Ma è per il bene di Cassie ; non può vivere metà della sua vita in una casa abitata da uomini con strani poteri che mettono a repentaglio la propria vita (e la sua) ogni giorno. Hai mai pensato cosa potrebbe succedere a Cassie se venisse colpita per sbaglio dalle radiazioni del Fante di Cuori? se Hulk decidesse di tornare alla base per una visita? se quel ex criminale, l’Uomo Sabbia tornasse sui suoi passi e decidessi di uccidervi tutti? Ciò che non riesci a capire Scott è che nostra figlia è una persona normale, senza nessun potere e che non riuscirebbe a sopravvivere in qualsiasi caso che potrebbe accadere. Scott non odiarmi, pensa a lei, pensa al suo bene… Click…”
Scott era stato in silenzio per tutto il messaggio, l’unica cosa che fece fu quella di sedersi distendersi sul letto e cercare di dormire.
Qualche ora
dopo. In un vecchio bar.
“E’ morta una giornalista vera. Si chiamava Anne Polish. Le hanno sparato alla testa all’ingresso di casa sua. Un edificio al centro di New York. Lascia la figlia. Lascia un’inchiesta sui vari finanziamenti di grandi imprenditori a favore del gruppo terroristico Hydra. Il killer è stato arrestato poche ore dopo l’omicidio grazie ai Vendicatori che sono riusciti facilmente a rintracciarlo e a consegnarlo alle autorità…ora passiamo alla prossima notizia di W.A.R.C. NEWS..”
“ mmm ancora questi Vendicatori?..! grugnì un grosso uomo sedendosi al bancone e ordinando una birra.
Affianco a lui vi era seduto Scott Lang o almeno ciò che ne rimaneva, depresso e ubriaco era arrivato al quinto boccale di birra consecutivo e ora piegato su se stesso cercava di stare sveglio e di bere le ultime gocce dal bicchiere.
“questi Vendicatori…sempre a ficcarsi in affari che non gli riguardano…” proseguì l’uomo bevendo.
“…non che sia a favore di quei terroristi dell’Hydra ma di certo quei deficienti in calzamaglia mi stanno proprio sul c***o! Potranno pure spostare una montagna con un dito ma per me rimangono solo dei buffoni pompati, che pensano solo alla fama e ai soldi!”
“Cosa hai detto?” chiese Scott cercando di alzarsi in piedi.
“stai parlando con me?” brontolò l’uomo guardandolo.
“Che cazzo hai detto? Ripete Scott ubriaco cercando di afferrare il colletto dell’uomo.
“Ehi amico stai fermo! Se non vuoi grane vatti a fare un giro..” lo avvertì l’uomo dandogli uno spintone.
CRASH
Il vetro del bar andò in mille pezzi quando il corpo di Scott Lang venne scaraventato contro la vetrata del bar.
“IO TI SPACCO IL C##O!!” urlò l’uomo lanciandogli contro una sedia.
Scott a terra sul marciapiede cercò di rialzarsi e di scappare ma venne bloccato da altri due uomini che lo iniziarono a riempire di calci.
“BASTA! BASTA!” iniziò a urlare Scott dimenandosi.
“ Sei proprio una checca!” disse l’omaccione al quale stava sanguinando il labbro.
“BASTA! BASTA!”
“Solo a mammolette come te possono piacere quegli super idioti. Pensi forse di poter diventare uno di loro?” chiese l’uomo tirandogli un pugno in pancia.
“certo che no… non potrai mai essere un supereroe” concluse buttandolo a terra.
“Hey amico arriva la polizia! Scappiamo!” disse un altro uomo.
Scott rimase a terra sanguinante, aveva almeno una costola rotta, un dolore terrificante alla pancia e l’occhio destro gonfio dal quale non ci vedeva più, inoltre la ferita della accoltellata si era nuovamente aperta e ora fluiva nuovamente sangue. Quegli uomini erano scappati al suono della sirena della polizia che stava arrivando. Scott voleva muoversi ma si sentiva completamente distrutto, non voleva che la polizia lo vedesse in questo stato, non poteva, la sua reputazione si sarebbe abbassata più di quanto lo sia stata ora. Così raccogliendo tutte le proprie forze si alzò in piedi e zoppicando si avvio verso casa. La strada era troppo lunga per essere fatta a piedi, ma non aveva la minima idea di come tornare. Ad un tratto la gamba gli cedette e cadde rovinosamente a terra. Non volendo darsi per vinto, si trascinò fino in un vicolo stretto dietro a dei bidoni dell’immondizia. Si distese e decise di aspettare che le forze tornassero, ma più passava il tempo più stava male. A quella tarda ora, la temperatura scese e iniziò a fare molto freddo. Scott aspettava ma le forze continuavano a non tornare e il freddo ad aumentare, ad un tratto pensò che forse era il suo destino era quello di morire lì, dietro ad un cassonetto, già pensava ai giornali del giorno dopo “ANT-MAN MUORE DISSANGUATO DIETRO UN CASSONETTO DOPO UNA RISSA AVVENUTA IN UN BAR”. In fondo tutta la sua celebrità gli era derivata da Hank Pym il quale gli aveva donato nome e costume, è sempre stato considerato un secondo…una morte giusta per una persona che nella vita non ha mai avuto nulla di giusto… chissà se almeno gli verrà dedicata una targa per la sua morte alla base dei Vendicatori…forse no dopo ciò che è successo con Visione…povera Cassie come farà ora senza di lei. Scott iniziava a delirare, mille pensieri gli passavano per la testa a cui non riusciva a dare un senso. Il freddo gli aveva tolto la sensibilità, oramai non sentiva più nulla, neanche il sangue che continuava ad uscire. Pian piano perse anche la vista e si addormentò svenuto.
Questa è davvero la giusta fine per un supereroe che ha tanto penato per tutta la sua vita? Per un uomo che pur di salvare sua figlia ha rubato un costume da supereroe e messo in pericolo la propria vita. Per un uomo che nonostante il divorzio con sua moglie ha sempre sperato in una possibile riappacificazione. Per un uomo che nonostante viva in una casa assieme ad altri supereroi, e che affronti regolarmente svariate minacce continua a amare sua figlia anche se lontana. Per un uomo che ha salvato molteplici volte la vita del mondo intero.
Dopo un’ora, Scott era ormai in uno stato semi incosciente, ormai aveva capito che la sua fine gli era veramente tanto vicina più di tutte quelle altre volte che ha combattuto grandi supercriminali.
Ma, ad un tratto, sentì come se il suo corpo venisse sollevato da quattro forti braccia…
CONTINUA…
*(Gli eventi narrati, sono successivi alla
saga INFINITY pubblicata attualmente su Vendicatori)
Note dell’Autore.
Con questo primo numero, esordisce la nuova serie regolare dedicata alle avventure di Scott Lang alias Ant-Man. Esordisce con una saga che sarà abbastanza importante per il personaggio, il titolo è appunto ANTHILL KING che tradotto sarebbe “RE FORMICAIO” aggiustandolo “RE DEL FORMICAIO”. Non faccio anticipazioni, premetto solo che sarà una storia abbastanza strana e insolita e che terrà il nostro supereroe fuori dalla scena per qualche numero. Questo primo numero funge da prologo per la saga, ammetto che sia un po’ corto ma è fondamentale per il futuro della serie. Qui sotto ho inserito la sequenza degli episodi in cui la saga si svolgerà. Non voglio iniziare una lunga spiegazione sul perché dovreste seguire questa serie, dico solo che sarà interamente dedicata a Ant-Man anche se ci saranno vari Team Up con altri famosi personaggi; verrà maggiormente approfondito il lato privato del personaggio e molte questioni che hanno accompagnato Scott Lang fino ad ora avranno una svolta duratura (si spera…), un rilancio del supereroe più piccolo dell’universo Marvel veramente…ASTONISHING!