(PARTE PRIMA)
VIVERE E MORIRE A LOS ANGELES (E DINTORNI)
Di Carlo Monni
Il nome del giovane uomo è Ethan
J. Quinn e di professione è, come dire, un Consulente d’Immagine, un esperto di
Marketing e Pubbliche Relazioni e tante altre cosette carine. Il suo datore di
lavoro? Diciamo che è il Governo degli Stati Uniti, anche se qualcuno lo
troverebbe improprio, almeno in parte. L’oggetto del suo lavoro? Un gruppo di
variegati supereroi che rispondono o risponderebbero al nome altisonante di
Vendicatori della Costa Ovest se qualcuno li chiamasse così. Invece un
brillante Consulente d’Immagine (indovinate chi?) ha deciso che bisognasse dare
un’autonoma immagine al gruppo, qualcosa che colpisse l’immaginazione popolare,
qualcosa come l’acronimo WCA. Un’idea brillante? Beh non proprio o questo
giovanotto non sarebbe così poco soddisfatto dell’attuale situazione.
Il punto è che il nome Vendicatori è legalmente protetto e che i legali dell’omonimo gruppo di supereroi hanno letteralmente coperto il management del gruppo californiano di ingiunzioni ed azioni legali.
Per prima un’ingiunzione a non utilizzare il nome Vendicatori per il gruppo e le brillanti teste dell’Ufficio Legale hanno pensato di ovviarlo facendo di WCA il nome ufficiale del gruppo. Ma, a parte il semplice fatto che tutti continuavano a chiamarli Vendicatori; fu richiesta una nuova ingiunzione basata sul fatto che WCA era stato sempre usato come acronimo/abbreviazione della filiale californiana dei Vendicatori quando essa esisteva ed agli occhi della gente identificava il gruppo come facente parte dei Vendicatori e la cosa, quindi, ricadeva nel terreno della precedente ingiunzione. Per dare il tocco finale al tutto, era arrivata un’ulteriore ingiunzione. Pareva, infatti, che il Complesso di Palos Verdes Drive in cui risiedeva il Gruppo appartenesse alla Fondazione Maria Stark, la quale l’aveva concesso in uso perpetuo indovinate a chi? Già, proprio così: ai Vendicatori. Da New York era arrivata un’intimazione a lasciare immediatamente la villa ed annessi. Ciliegina sulla torta, era arrivato un accordo tra i Vendicatori ed il Governo.
Insomma, qualcuno si sta divertendo e quel qualcuno non è certo Ethan J, Quinn.
1.
La Contea di Los Angeles si estende per una superficie di 4060 miglia quadrate e se non è la più grande degli Stati Uniti, è, comunque, la più popolosa con una popolazione di 9.519.338 abitanti distribuiti in ben 88 comunità cittadine
Il compito di gestire le prigioni e garantire il rispetto della legge e dell’ordine in tutta la Contea ed in particolar modo nelle aree non urbane e nelle città che non hanno una propria forza di Polizia, spetta al Dipartimento dello Sceriffo: 8028 agenti e 4377 impiegati amministrativi mandano avanti il più grande dipartimento del genere in tutti gli Stati Uniti e lo Sceriffo Morris Walters, attualmente al suo quarto mandato consecutivo, lo dirige con il piglio di un burbero patriarca. Lo Sceriffo Walters è anche il padre giustamente orgoglioso di una ragazza molto famosa, ma diversamente da quanto ci potrebbe aspettare, non è un’attrice od una modella, bensì un avvocato… e non solo: è una supereroina dalla pelle verde e questo basterebbe a giustificare i capelli bianchi dello Sceriffo. Non ditelo a She-Hulk, credetemi, proprio come per il suo famoso cugino, non è salutare farla arrabbiare.
Oggi Jennifer Walters, alias She-Hulk, è in visita al padre e questo, forse, spiega il capannello di Vice Sceriffi maschi intorno alla porta dell’ufficio.
-Beh, che avete da guardare?- scatta Walters –Non avete mai visto una donna verde alta due metri prima di oggi? Tornate al lavoro!-
Mentre chiude la porta, uno dei Vice Sceriffi commenta:
-Di donne ne ho viste, ma quella….wow!-
All’interno dell’ufficio del padre, She-Hulk si sistema alla bell’e meglio su una sedia.
-Allora papà come vanno le cose?- gli chiede.
-Più o meno come al solito.- risponde Morris –Questo è un lavoraccio, sai?-
-Davvero? Io ero convinta che ti divertisse.-
-È così, ma non dirlo in giro. Allora come te la passi Jen? Come sta andando il processo a tuo cugino?-[1]
-Meglio non parlarne, papà. Se ho avuto delle grane più grosse come avvocato, non me le ricordo.-
-Te la caverai ragazza. Mi ricordo di Bruce come un ragazzino molto chiuso. Secondo me è tutta colpa di suo padre. Se lui e tua zia fossero vissuti qui a Los Angeles l’avrei volentieri sbattuto in cella e buttato via la chiave. Ma parliamo di cose allegre: Spero che verrai con me e Louise al party per festeggiare l’elezione di Buck.-
-Se non accade un’emergenza mondiale entro stasera, non mancherò.-
In meno di dodici ore Jennifer Walters penserà che certe cose è meglio non dirle ad alta voce.
Circa il 44% della popolazione della Contea di Los Angeles è di origine ispanica, un altro 12% è di origine asiatica e la convivenza tra i due gruppi non è sempre facile, come stanno per scoprire, una volta di più, i residenti dell’area nota come East Los Angeles. I vietnamiti sono il gruppo etnico di più recente arrivo, i più giovani sono perlopiù figli di coloro che dopo il 1975, in seguito alla caduta di Saigon, fuggirono dal Vietnam unificato. Li chiamarono Boat People ed i loro figli sono americani di pieno diritto, peccato che a qualcuno non basti. I Serpenti sono una banda giovanile di Vietnamiti ed i Giaguari un’analoga banda di giovani messicani. Basta questo a creare un odio mortale tra loro? A quanto pare sì. Tornando a casa per visitare sua madre, Miguel Santos, il Fulmine Vivente, non si aspettava di vedere il suo quartiere teatro di uno scontro sanguinoso in cui coltelli ed armi da fuoco mietono il loro raccolto di sangue. In seguito apprenderà che un gruppo di Serpenti si è spinto sino ad East Los Angeles per vendicare uno dei loro, presumibilmente accoltellato da un Giaguaro. E così eccoli a spararsi senza molto riguardo per chi ha la sventura di capitare in mezzo alle loro diatribe. Il Fulmine Vivente esita un attimo, conosce molti dei ragazzi la sotto, ma non vuol dire che condonerà le loro azioni. Si precipita in mezzo a loro ed urla:
-Fermi!-
Non si aspettava che gli dessero retta e non è deluso. La sola cosa su cui entrambi i gruppi sono d’accordo è sparargli addosso, il che gli sta bene, perché li distrae da altri bersagli. Il suo primo impulso è assumere la sua forma elettrica così che le pallottole lo attraversano senza danno, ma ci ripensa quasi subito, perché le pallottole che non feriscono lui possono ferire od uccidere altri. Aumenta il proprio campo elettrico sino al punto di fondere i proiettili intorno a lui, poi rilascia energia quanto basta per colpire le armi senza far troppo male agli uomini che le impugnano.
-Credevo di avervi detto tempo fa di smetterla con le violenze.- esclama.
-Chi sei tu per dirci cosa dobbiamo o non dobbiamo fare?- gli urla di rimando uno dei Vietnamiti –I Serpenti vanno dove vogliono.-
-Ah si?- ribatte uno dall’altra parte –I Giaguari vi ricacceranno nelle vostre tane!-
Sono quasi senza speranza, pensa Miguel.
-Muori, traditore!- gli urla uno dei Latini e spara.
Solo il costume permette a Miguel Santos di mantenere aspetto umano, senza di esso il suo stato naturale è quello di un essere composto interamente di energia elettrica. Quando è umano può essere ferito ed ucciso? Una domanda destinata a rimanere senza risposta, perché, istintivamente, Miguel si gira e la pallottola si limita a colpirlo di striscio, lacerando parte del costume. Quello che gli astanti vedono è un lampo improvviso ed accecante, uno scoppio di energia che si propaga per l’intero quartiere, Nel giro di pochi secondi ogni apparecchiatura elettrica si ferma e quando gli astanti rimasti in piedi aprono gli occhi si vedono sovrastati da quello che può essere descritto in maniera appropriata solo come un vero e proprio Fulmine Vivente, la cui voce risuona in con un tono solo appena umano:
“Stupidi! Se capite la legge
della forza, ora ne avrete più di quanto avete chiesto, vi friggerò tutti!”
I colpi elettrici abbattono tutti i membri delle due bande ancora in piedi e poi l’essere che era Miguel Santos si ferma e si guarda attorno.
“Adesso potrei risparmiare un sacco di spese alla Contea dandovi la mia versione della sedia elettrica.” Dice.
-Tu sei un mostro! Un mostro!-
“Un mostro? SI, immagino di si.
Bene, i mostri non hanno pietà!”
-Miguel, fermo!-
A parlare è sta una donna in uniforme da infermiera. Per un istante Miguel la guarda come se faticasse a riconoscerla, poi…
“Mama?”
-Non ti ho cresciuto per vederti diventare un assassino Miguel, ti prego, tu sei un eroe!-
“Eroe? No, mamacita, Sono un
mostro!”
E così dicendo, il Fulmine Vivente vola via, lasciandosi dietro una scia elettrica, prima di scomparire alla vista di una preoccupata Maria Santos.
2.
Nella parte Nord della Contea si estende la San Fernando Valley. Compresa, perlopiù, all’interno dei confini della Città di Los Angeles, ospita, però, anche alcune piccole cittadine, tra cui l’omonima San Fernando, completamente circondata da ogni lato da Los Angeles. È anche la patria di una fiorente industria cinepornografica che offre lavoro a molti di coloro che arrivano a Los Angeles con la speranza di lavorare nel cinema. La famosa Mulholland Drive segna il confine tra la Valle e Hollywood ed è più di un confine simbolico.
Lorna Dane può definirsi una donna turbata. L’uomo che amava è morto e lei deve venire a patti con questo fatto. Non è la prima volta che ha pensato che Alex Summers, Havok, fosse morto. Già quella volta le ci volle moto tempo per superare il dolore, il senso di perdita che provava dentro di se, e ci era appena riuscita, quando lui ripiombò di nuovo nella sua vita, pretendendo che niente fosse cambiato. Ma lei era cambiata, giusto? E così aveva scaricato Alex decisa a non rivederlo mai più, o così aveva detto e ci credeva davvero. In fondo era per questo che aveva deciso di unirsi a questi cosiddetti Vendicatori della Costa Ovest. Era un modo per lasciarsi tutto dietro le spalle e ricominciare daccapo. E allora perché si sente così vuota adesso? Perché sente tutto questo dolore? Quando si accorge di quello che sta succedendo davanti a lei ne è quasi contenta. Almeno l’azione l’aiuterà a non pensare.
Già, ma cosa sta succedendo? A quanto pare, c’è un gruppo di dimostranti che sta prendendo d’assalto la piccola clinica davanti a cui Lorna si trova. Da quel che legge nei loro cartelli stanno dimostrando perché nella clinica si praticano aborti. Il problema è che qualcuno di loro ha deciso di varcare il confine tra una protesta legittima ed azione criminosa, perché contro la palazzina stanno lanciando sassi e quella che uno di loro punta contro il medico appena uscito è una pistola. Lorna non esita a lungo: agisce. Poco importa chi ha ragione o torto in questa disputa, chi usa la violenza va, comunque, fermato. Lorna Dane non si fa chiamare Polaris per niente, infatti, suo è il completo controllo delle forze che compongono il campo magnetico terrestre. Solo uno le è quasi certamente superiore ed è l’uomo chiamato Magneto, ma lui è in ben altre faccende affaccendato, per così dire e così i presenti conoscono gli effetti del potere di Polaris quando i proiettili vengono fermati a mezz’aria e si trovano contro una giovane donna dai capelli verdi che sembra camminare nell’aria.
-Adesso basta!- intima. Non urla, il suo tono è quieto, ma fermo, quasi del tutto privo di emozioni e forse proprio per questo più inquietante –Tu, posa quell’arma!-
-No!- ribatte l’uomo –Quell’assassino deve morire!-
Polaris non si scompone, alza una mano e la pistola dell’uomo va in mille pezzi in pochi decimi di secondo.
-Non mi sono mai piaciuti i fanatici, amico. Quanto a quelli che vorrebbero rimediare a quello che ritengono un omicidio con un altro omicidio, proprio non li sopporto. Se tieni tanto alla santità della vita, non credi che dovresti rispettare quella di tutti?-
-Tu non capisci….-
-Davvero lo credi? Allora sei più stupido di quanto sembri.-
Durante la conversazione Lorna ha tenuto l’uomo sollevato di poco da terra ed ora lo lascia andare, così che questi cade al suolo, pur senza farsi troppo male.
-E ringrazia il cielo che sono di buon umore e ti lascio alla Polizia.- conclude la supereroina e vola via mentre si ode il suono delle sirene e la folla si disperde.
La più grande comunità all’interno della Contea di Los Angeles è la Città che le ha dato il nome. Si estende per 472,08 miglia quadrate e ci vivono circa 3.694.820 persone di varie razze e credi religiosi. Los Angeles è la Capitale dell’Industria dell’Intrattenimento, quale posto migliore per l’Eterno Eros di Titano, noto ai media col nome di Starfox, lui che ha fatto del divertimento un’arte sopraffina?
In uno dei più rinomati ed esclusivi ritrovi della città di Los Angeles l’uomo chiamato Starfox sta facendo quello che gli riesce meglio: intrattenere delle belle fanciulle. Che sia merito del suo carisma naturale o della sua capacità di stimolare i centri del piacere degli esseri viventi, questo non è facile capirlo, ma due cose sono certe e sono che c’è una piccola folla di donne intorno a lui e che qualcuno non l’ha presa bene.
-Ehi amico. Dico a te, con quello strano vestito!- gli grida un omone grande e grosso e dall’aria chiaramente arrabbiata.
-Parli con me?- chiede con tono annoiato Starfox.
-Si, proprio con te. Non sono sicuro di chi tu sia, ma con quel costumino aderente o sei un supereroe o sei una checca, giusto?-
Si sente qualche risatina ed Eros guarda il tizio
-Non sono sicuro di conoscere bene il vostro gergo, ma direi che le tue parole volevano essere un insulto.- replica.
-Sei sveglio, ometto. Ma non preoccuparti, a me piacciono le checche… sempre che stiano al loro posto… e questo non è il tuo.-
-Ho come l’impressione che tu stia cercando la rissa. Io detesto la violenza. Non capisco cos’hai contro di me, ma potremmo risolvere la cosa con una discussione?-
L’altro ride e sbotta:
-Non ti piace la violenza? Dovevi pensarci prima, amico, perché adesso ti prenderai una sonora lezione.-
Il pugno scatta, ma Eros afferra rapidamente il polso dell’uomo, bloccandolo.
-Tu non vuoi davvero farmi del male.- gli dice con voce quieta –Tu hai solo sentimenti amichevoli verso tutti.-
Ora l’uomo è bloccato e ripete.
-Io non voglio farti del male… certo che no.. sei un tipo simpatico amico… posso offrire da bere a te ed a tutti gli altri?-
-Ma certo.- risponde Starfox sorridente e soddisfatto che il suo potere abbia, ancora una volta, funzionato, poi, mente l’uomo si avvicina al banco, chiede alle ragazze intorno a lui –Ma sapete perché ce l’aveva con me?-
-Uh, penso che non abbia gradito che sia venuta con te.- risponde una di loro.
-Oh, è il tuo fidanzato?-
-Veramente è mio marito.-
Per un attimo Eros rimane senza parole, poi…
-Beh… non si è fatto male nessuno, dopotutto. Amiche, pensiamo a divertirci.-
Una città come Los Angeles è necessariamente divisa in molti quartieri, uno di questi quartieri è Century City, così chiamato perché qui la mitica 20th Century Fox stabilì molti decenni fa i suoi Quartier Generali. Oggi è un quartiere finanziario e commerciale, sede di società commerciali e professionali e di moderni centri commerciali. È qui che troviamo un altro membro del nostro cast: Dennis Dumphy, meglio noto ai più come Demolition Man o, in breve, D-Man.
Dennis aveva un futuro come stella del Football, ma un incidente gli distrusse la carriera. Deciso a non arrendersi, si sottopose ad un trattamento fornito dal Cosiddetto Power Broker ed acquisì un’invidiabile superforza. Ci credereste? Si costruì una carriera nel Wrestling e divenne ricco e famoso. A questo punto decise di iniziare una nuova attività: quella di supereroe con un colorato costume a metà tra quello originale di Devil e quello di Wolverine. Per qualche tempo fece parte di un gruppo che vedeva riuniti quasi tutti coloro che erano stati partner di Steve Rogers, il Capitan America originale, poi accadde qualcosa: durante uno scontro con l’organizzazione terroristica U.L.T.I.M.A.T.U.M. si ritrovò ibernato ed al suo risveglio ci mise molto tempo a rimettersi dal trauma, ma questa è un’altra storia. Oggi, per la prima volta da tanto tempo nella sua identità civile, Dennis Dumphy ha un incontro che lo mette più a disagio di quello con qualunque supercriminale, compreso il Teschio Rosso, un incontro col suo consulente finanziario.
-Beh, Dennis, lascia che ti dica che nonostante tutto i tuoi conti sono davvero in ottima forma, per così dire. Negli oltre tre anni in cui sei letteralmente scomparso abbiamo continuato ad investire il tuo denaro con regolarità ed anche tenuto conto del crollo dei titoli tecnologici, beh io direi che dedotte le tasse federali e statali, il tuo reddito di quest’anno si aggirerà sui 150.000 dollari circa.-
-Uhm, molto bene.- commenta Dennis tormentandosi il colletto troppo stretto per lui –Sono… sono contento di sentirlo.-
-Che farai di tutti quei soldi?-
-Uhm ho qualche progetto in mente e…-
La frase è interrotta dal suono di sirene, quelle della Polizia, mentre sotto al finestra dell’ufficio passano a forte velocità un’auto seguita da altre due con i colori bianchi e neri della Polizia cittadini.
-Uh… scusami George, ma… io… devo andare.. adesso.-
Senza dare all’altro il tempo di replicare, Dennis ha già imboccato l’uscita. Pochi attimi dopo la figura colorata di D-Man salta al di sopra delle auto fino a raggiungere il suo obiettivo ed il resto è un problema per i suoi avversari.
3.
Prendendo verso sud superiamo i confini della Città di Los Angeles, percorriamo l’Autostrada 110, e raggiungiamo la Cittadina di Torrance, quindi imbocchiamo il Palos Verdes Boulevard e poi giriamo a destra, là dove la via diviene la Palos Verdes Drive West e siamo nella splendida Penisola di Palos Verdes. A questo punto, pieghiamo leggermente verso sudest e, quasi a metà strada, tra le cittadine di Rancho Palos Verdes e Palos Verdes Estates, al n° 1800 della Drive, troviamo una tenuta composta da una grande casa padronale in stile hacienda e due case più piccole, circondate da tre lati da un parco decisamente enorme e per un lato dalla scogliera a picco sull’Oceano Pacifico. La tenuta fu fatta costruire da un’attrice dell’era del muto di nome Moira Brandon ed in seguito fu rilevata dalla Fondazione Maria Stark, che ne fece la sede della branca californiana dei Vendicatori. Dopo la chiusura di quella filiale rimase abbandonata per molto tempo, finché un nuovo gruppo di Vendicatori ne ha preso possesso. Attualmente la tenuta impiega: una cuoca, un giardiniere e due cameriere quasi tutti d’origine messicana. La Casa Grande ospita gli alloggi dei membri del gruppo, la sala riunioni e le palestre. In sintesi, un bel posto per viverci. Le cose potrebbero cambiare presto
Solo tre dei sei abituali residenti della Casa Grande hanno dormito nel loro letto stanotte: Henry Pym, alias Giant Man, sta seguendo alcuni affari personali a New York con gli altri Vendicatori;[2] Starfox, beh è stato piacevolmente impegnato altrove ed il Fulmine Vivente… già, che ne è di Miguel Santos?
-Proprio non ricordo di averlo visto almeno da l’altro ieri sera.- dice She-Hulk –E tu, Lorna?-
-Non so niente di lui, non chiederlo a me.- risponde la mutante dai capelli verdi sorseggiando un succo d’arancia.
-Andava dalla madre.- interviene D-Man –Forse è rimasto a dormire da lei.-
-O magari ha incontrato qualche bella… com'è che si dice?… Muchacha, giusto?- è il commento sornione di Starfox
-Mah, non lo credevo il tipo da scomparire senza dir niente.- conclude She-Hulk –Più tardi telefonerò alla madre.-
In quel momento entra il loro P.R. Ethan J. Quinn e si rivolge loro:
-WCA, ho bisogno di parlarvi.-
-Oh per carità non usare quello stupido nomignolo Quinn.- ribatte Jennifer Walters -Me ne infischio se piace a quelli del marketing.-
Stranamente Quinn non ribatte, se non per dire:
-Quando avrete finito di fare colazione vi aspetto tutti in sala riunioni.-
E detto questo fa dietro front.
-Che gli ha preso?- si chiede She-Hulk –Di solito si comporta come un presentatore di MTV.-
-Magari l’hanno licenziato.- commenta Lorna.
-Impossibile, non abbiamo mai buone notizie da queste parti.- è il secco commento di Jennifer –Oh beh, c’è un solo modo per saperlo, diamoci una mossa gente.-
Spostiamo per un pò la nostra attenzione decisamente molto più a nordest, nello Stato del Colorado e precisamente nella sua Capitale. Denver è forse la più grande area metropolitana di quella porzione degli Stati Uniti: la città propriamente detta ha un’area di 154,9 miglia quadrate ed una popolazione di 554.636 abitanti, l’Area Metropolitana che ingloba le contee e città vicine raggiunge complessivamente i 2.109.282 abitanti, per il 65% bianchi. Uno di questi abitanti si chiama Julia Cornwall Carpenter ed è molte cose al momento: un’assistente sociale, una madre single che cerca di tirar su una figlia ancora alle Elementari ed una supereroina, forse l’unica non solo in tutta Denver, ma addirittura in tutto il Colorado, nota col nome di battaglia di Aracne. Conciliare queste tre vite non è sempre facile e Julia si chiede se gli altri supereroi hanno anche loro di questi problemi. Tipi come Devil o i Fantastici Quattro sembrano non avere mai preoccupazioni, mentre lei non ha nemmeno una vita sentimentale decente da… beh non riesce neanche a ricordarselo… e non parliamo di quella sessuale. Datti una calmata Julia, si dice, dopotutto sei ancora giovane. Uhm, ma perché quando ti serve non c’è mai in giro un buon rapinatore vecchio stile a salvarti da pensieri come questi?
Ai cittadini di Denver che vedono la sagoma della supereroina locale mentre, usando i suoi poteri psionici, si muove lungo le pareti dei palazzi cittadini, per poi passare di tetto in tetto, poco importa dei suoi problemi, ma c’è qualcuno, invece, che appare molto interessato: un uomo che la osserva dalla finestra di un vicino appartamento
-Aracne: un nome evocativo per una donna pericolosa quanto bella. Tu non lo sai ancora, mia cara Aracne, ma o diverrai una pedina nel mio piccolo gioco o ne soffrirai le conseguenze assieme a coloro che ami.-
Torniamo ora al QG dei cosiddetti WCA, nella Penisola di Palos Verdes, dove quattro eroi in costume sono seduti al tavolo delle riunioni ed ascoltano quanto Ethan J. Quinn ha da dire loro.
-Insomma, dopo tutti i problemi
degli ultimi tempi, il Governo ha deciso di considerare conclusa l’esperienza
dei WCA. C’è stato un recente accordo con i Vendicatori che ha sistemato le
cose con loro almeno sotto certi punti di vista.[3]
A questo punto.. beh tutti piani sono stati rivisti.
Silenzio
nella sala finché She-Hulk non chiede:;
-E questo, in concreto, cosa
significa per noi?-
-Beh, a dire il vero…- risponde
Ethan –Vuol dire che non siete più sponsorizzati dal Governo, i fondi per il
mantenimento di questo posto sono tagliati a partire da ora, tutti i privilegi
concessi sono revocati con effetto immediato, il merchandising non verrà più
prodotto. In base all’accordo con I Vendicatori, inoltre, vi è interdetto l’uso
del nome Vendicatori e dei marchi e loghi correlati ed avete una settimana di tempo
per sgomberare questo posto.-
Segue
un silenzio quasi di tomba, poi. Polaris chiede:
-E adesso che pretendete che
facciamo?-
-Francamente, non mi riguarda più.
Ora scusatemi, ma devo prendere un aereo per Washington. Nel caso non l’abbiate
capito, questo è un addio.-
Il
giovane esce ed i quattro supereroi si guardano in silenzio, poi, prima che
qualcuno possa dire qualcosa, ecco che squilla il telefono. È She-Hulk a
rispondere
-Qui o Vendicatori della Costa
Ovest, almeno per i prossimi cinque minuti. Chi parla?-
La
voce dall’altra parte del filo è chiaramente preoccupata:
<<Sono… sono Maria Santos…
mio figlio Miguel è…>>
Con
varie pause la donna narra l’ultimo incontro col figlio e spiega che aveva
aspettato sino al mattino prima di avvertire i compagni di squadra del figlio,
sperando che si calmasse e tornasse indietro.
-Non si preoccupi Mrs. Santos, le
prometto che lo troveremo.- la tranquillizza She-Hulk. Quanto a come, pensa,
quello è un altro paio di maniche.
Riattaccato
il telefono, spiega l’accaduto agli altri.
-Che vorresti che facessimo?-
chiede Starfox –L’hai sentito quel tipo: il gruppo è sciolto.-
-Balle!- replica She-Hulk –Miguel
è uno dei nostri e noi non molleremo solo perché lo dice qualche stupido
burocrate.-
-Ma e i privilegi… lo sfratto?-
chiede Polaris.
-Bah con Wasp e gli altri
ragazzoni di New York me la vedrò in seguito. Ora bisogna rintracciare il
Fulmine Vivente. Siete con me o no?-
-Certo.- è il commento di D-Man.
-Non dico mai di no ad una bella
avventura e non lascio un compagno in difficoltà, sono con te.- replica
Starfox.
-Si, anch’io, almeno finché non
saremo certi che Miguel sta bene.- risponde Lorna Dane.
She-Hulk
sogghigna soddisfatta.
-Benissimo, sapevo che l’avreste
detto. Dopotutto siete Vendicatori ed i Vendicatori non mollano mai. Troveremo
il Fulmine Vivente e ricominceremo da capo, se necessario: questa può essere la
fine degli stupidi WCA voluti dal Governo, ma per i Vendicatori della Costa
Ovest non è una fine, ma un nuovo inizio, contateci!-
E così, dopo lunga assenza, ecco tornare a voi i Vendicatori della Costa Ovest, ma è doveroso avvertirvi, credo, però, che ve ne sarete già accorti, che l’impostazione da me data alla serie non ha nulla a che fare con quella dei precedenti sei episodi a firma di Ermanno e Sergio. Sul punto c’è poco da fare, perché le nostre visioni dei personaggi e del gruppo in quanto tale erano e sono molto diverse. Ma ora veniamo ai dettagli.
1) Questo è
solo il primo di un ciclo di tre racconti che ridefiniranno lo status del
gruppo e lo riporteranno chiaramente nell’alveo dei Vendicatori e delle loro
tradizioni. In un certo senso, il
gruppo che conoscevate nei primi sei episodi è morto e dalle sue ceneri nascerà
qualcosa di nuovo o forse sarebbe meglio dire di vecchio. -_^. Per il momento
un avviso: da ora in avanti, scordatevi l’acronimo WCA
2) Al termine
di questo ciclo qualcuno lascerà il gruppo e qualcun altro vi si aggregherà e
questo, nel caso ve lo steste chiedendo. spiega la comparsa di Aracne su queste
pagine. Chi partirà e chi resterà? Lo saprete solo al termine del primo ciclo.
3) Questo
primo racconto è stato focalizzato sui singoli membri, quasi una sorta di loro
ripresentazione in vista dei cambiamenti che li aspettano.
4) Manca
Giant Man, attualmente in visita New York, ma non temete, tornerà prestissimo e
lo attendono cambiamenti forse non epocali, ma, di certo, significativi.
5) È mia
intenzione, nei limiti delle mie possibilità, usare la Contea e la Città di Los
Angeles come delle locations il più possibile integrate con la narrazione.
Questo sarà sì un gruppo di Vendicatori, ma il fatto che non abbia base a New
York avrà la sua importanza.
6) Un’annotazione
per i distratti o quasi: la Louise citata da Morris Walters altri non è che
Louise Grant Mason, che nel periodo 1946/1949 fu l’avventuriera mascherata nota
come Fantasma Biondo, che andava in giro con una mascherina domino in volto ed
una tenuta da battaglia alquanto improbabile costituita da un abito da sera
rosso. Riparleremo presto di lei. L’altro personaggio citato da Morris, “Buck”,
è Dennis Bukowsky, già Assistente Procuratore Distrettuale della Contea di Los
Angeles all’epoca della prima serie di She-Hulk. Ora, a quanto pare, ha vinto
un’elezione. Riparleremo anche di lui.
7) Se vi
chiedete chi sia il misterioso “osservatore” di Aracne a Denver, tranquilli, la
risposta arriverà prestissimo e di sicuro non piacerà a Julia Carpenter (ma non
solo a lei).
8) Qualcuno
di voi si chiederà che ne è stato di Alicia Masters e Silver Surfer, residenti
della Casa dei Vendicatori sino all’episodio scorso. Tranquilli, avrete la
risposta a questo quesito nel prossimo episodio
9) Dal punto
di vista della continuity, gli eventi di questo racconto si svolgono ovviamente
dopo gli eventi di Iron Man #26/28 e quasi parallelamente a quelli mostrati in
Vendicatori #51/52
Nel
prossimo episodio: il fato del Fulmine Vivente, il ritorno di vecchi amici e
nemici ed un pò di guai per tutto il nostro cast, tanto per divertirsi un pò.