Riassunto veloce: mentre un gruppo di Vendicatori si
è recato al Progetto P.E.G.A.S.U.S. per indagare su un misterioso assalto
durante il quale sono state sottratte alcune pericolose armi appartenenti a
vari supercriminali, il resto del gruppo si trova in un villaggio del New
England per scoprire cos’è successo a Wonder Man. Con loro sorpresa scoprono
che la cittadina è dominata nientemeno che da un gruppo di vampiri capitanata
da un’umana, la misteriosa Marguerite D’Alescio, e che lo stesso Wonder Man è
uno di loro.
Come se non bastasse, tra gli alleati dei vampiri si
rivela anche il fratello di Wonder Man, Eric Williams, il Sinistro Mietitore.
#93
L’alba dei morti viventi
di Carlo Monni, & Fabio Furlanetto
New England.
-Non è possibile!- esclama
Scarlet -La smetterai mai di perseguitarci?
-Ognuno ha il suo destino.-
replica sogghignando il Sinistro Mietitore -Io speravo di sfuggire al mio dopo
l’ultimo incontro con mio fratello, ma mi sbagliavo.
-Cosa intendi dire?- chiede
Occhio di Falco.
-Sperate di guadagnare tempo
con il vecchio cliché del cattivo che spiega i suoi piani? Non funziona.
Uccideteli tutti!
I vampiri si scagliano sui
quattro Vendicatori; Iron Man ed Occhio
di Falco sono i primi a reagire, con quest’ultimo che commenta scagliando la
prima freccia:
-Almeno per una volta sarebbe bello non essere in
inferiorità numerica.
C’è poco da scherzare però: i raggi repulsori e le
frecce esplosive dovrebbero respingere gli assalitori, mentre riescono a
malapena a rallentarli.
<<Le mie
armi non funzionano contro di loro!>> esclama Iron Man. Dentro l’armatura Happy Hogan
comincia a sentir arrivare il panico. Qualunque cosa si aspettasse di affrontare,
non erano certo delle creature soprannaturali in cui nemmeno credeva.
-La luce!- gli urla Scarlet
–Quelle creature non la sopportano.
<<La luce…
certo. Coprite gli occhi!>>
Dalla piastra pettorale esce
un fascio di luce intensa; inizialmente i
vampiri sono poco più che infastiditi, fino a quando l’Uni-Raggio non raggiunge
l’ultravioletto. Solo allora i vampiri non solo indietreggiano, ma addirittura si allontanano gemendo.
-Tornate all’assalto, miei
vampiri!- esorta Lady D’Alescio -Non possono farvi nulla.
In effetti i vampiri,
superato il primo attimo di disagio stanno muovendo di nuovo contro i
Vendicatori.
La Valchiria decide che questa non è una faccenda da
lasciare ai mortali, e si lancia in azione brandendo la fidata spada
Dragonfang.
-Questi esseri immondi temono solo la luce del Sole,
non basta un’imitazione – spiega l’asgardiana.
<<Beh… è
stato bello finché è durato. Qualche suggerimento?>>
-Sì, dovresti guardare più film – risponde Occhio di
Falco, estraendo dalla faretra due frecce ed avvicinandole a formare una croce.
Il trucco sembra funzionare: i vampiri indietreggiano come animali selvaggi di
fronte al fuoco.
-Ottima idea Clint – riconosce Scarlet, recuperando
altre frecce dalla faretra dell’amico per formare altre croci. È un sistema rozzo
ma efficace con vampiri dalla forza di volontà annacquata.
-Non sono sicura che per te funzioni, Iron Man.-
ammette la strega. -
<<E
perché mai?>> -
risponde l’uomo in armatura, armandosi
allo stesso modo; con sorpresa della sua compagna di squadra, anche la sua
croce sembra respingere i vampiri.
La croce funziona solo se credi nel suo potere.- esclama.
<<E
dove sarebbe il problema?>>
Clint e Wanda si guardano
perplessi ma qualunque cosa pensino è spazzata via dalla preoccupazione del
momento. Una scarica della falce del Sinistro Mietitore colpisce Occhio di
Falco facendolo cadere e perdere la presa sulla sua croce improvvisata.
-Avete sbagliato a
dimenticarvi di me.- afferma il supercriminale.
Occhio di Falco allunga la
mano destra verso la croce poco lontana ma un paio di vampiri gli saltano
addosso.
Progetto P.E.G.A.S.U.S, monti
Adirondack
Elizabeth Mace indossa da
poco i panni di Capitan America, ma si è allenata tutta la sua vita con
l’obiettivo di diventare una super-eroina. Così quando si trova di fronte al
misterioso invasore che ha messo fuori gioco Ercole, Wasp, Polaris, Quicksilver
e l’Uomo Sabbia con un solo colpo della Pistola Stellare dello Zodiaco, i
riflessi hanno il sopravvento.
Lancia lo scudo verso
l’avversario, nel tentativo di disarmarlo prima che possa sparare ancora. Anche
lui i suoi riflessi non sono da meno, però, perché riesce a schivare lo scudo.
-Ha! Zo’r val!- la schernisce. Qualunque cosa significhino le
parole, dal tono che ha usato devono significare “mi hai mancato”.
Evidentemente non si
aspettava che lo scudo rimbalzasse contro due pareti e lo colpisse alla nuca,
ma Capitan America era pronta a scommetterci la vita. Gli sferra un pugno alla
mascella, rimpiangendo subito l’azione perché è come colpire un muro di granito.
Questa volta l’avversario
non spreca tempo con le parole, usando la frusta di Whiplash per colpirla. La
frusta si muove quasi alla velocità del suono e non c’è alcuno spazio di
manovra, quindi è il turno dell’intruso sorprendersi quando scopre di averla mancata
completamente.
-Una frusta? Non hai niente
di meglio?- lo canzona Quicksilver, il primo ad essersi ripreso dall’attacco.
Prima che Capitan America abbia realizzato di essere stata tratta in salvo e
l’intruso si renda conto di non stringere più tra le mani la Pistola Stellare,
Quicksilver sta già smantellando l’arma.
-Grazie dell’aiuto. Hai idea
di chi sia questo tizio?- chiede il Capitano.
-Nessuna, ma lo scopriremo
presto. Due contro uno, quanto pensi possa durare?
Proprio allora, la parete
alle spalle dei due Vendicatori si scioglie come neve al sole, rivelando un
secondo invasore... che stringe tra le mani la pistola di Chemistro ed uno dei
guanti di Shocker.
-Non dire una parola.
Quicksilver avverte Capitan America.
New England
Il Sinistro Mietitore si avvicina alle spalle di
Occhio di Falco, pronto a staccargli la testa con un colpo di falce; l’arciere
è troppo impegnato a difendersi dall’orda di non-morti per reagire in tempo.
-NO! – urla Wanda Maximoff, scatenando il proprio
potere mutante verso il terreno.
Un improvviso smottamento sbilancia il Sinistro
Mietitore, preso alla sprovvista al momento giusto per dar modo ad Iron Man di
allontanarlo con una scarica di repulsori per poi chinarsi sul compagno di squadra e
chiedergli:
<<Tutto
bene?>>
-Sì…- risponde Clint -… ma
non possiamo restare qui, dobbiamo andarcene.
<<Cosa?
Dovremmo scappare secondo te?>>
-So che la cosa non ti
piace, che non sei il tipo da gettare la spugna, ma guardati attorno. Sono
molti più di noi e a parte lei…- indica la Valchiria che mulina la sua spada
contro i nemici tagliando ogni tanto qualche testa -… non siamo attrezzati
contro nemici simili. Dobbiamo riorganizzarci e possiamo farlo solo lontano da
qui. Vuoi fare il leader? Dimostrati all’altezza.
Nessuno può sapere quale sia
l’espressione sul volto di Happy Hogan sotto l’elmo in questo momento. C’è chi
dice che non ne abbia molte comunque. La sua esitazione dura solo qualche
attimo.
<<Va bene,
gente. Ritiriamoci.>>
-Mai!- ribatte la Valchiria
-Una vera guerriera non si ritira dal campo di battaglia.
-Dagli retta, Val.-
interviene Occhio di Falco -Non ha senso continuare a combattere ora.
<<Giusto.
Sono io il capo qui.>>
-E credete che i nostri
nemici ci lasceranno andare?- ribatte Brunhilde.
<<A questo
posso pensare io. MI è appena venuta un’idea. Spero che funzioni.>>
Ancora una volta Iron Man
proietta un fascio di luce ma stavolta è a forma di una gigantesca croce. I
vampiri arretrano. Alcuni si coprono gli occhi e altri cadono in ginocchio.
<<Correte
verso il Quinjet. Io vi raggiungo dopo.>>
-Ottima idea.- commenta
Clint.
I Vendicatori, compresa una
riluttante Valchiria, cominciano ad allontanarsi mentre Iron Man indietreggia
lentamente sempre puntando la luce verso i vampiri.
-Non così in fretta.
Il Sinistro Mietitore si
appresta a sparare ma Wanda si volta e gli punta contro l’indice. La falce del
supercriminale fa un crepitio poi si inceppa.
-Non fateli scappare!- urla
Marguerite D’Alescio -Devono morire!
Alle sue spalle Wonder Man
serra le labbra e stringe i pugni.
Progetto P.E.G.A.S.U.S, monti
Adirondack
I
due assalitori fanno sul serio: uno di loro usa i guanti di Shocker per
attaccare Capitan America, mentre il secondo scatena la frusta elettrificata di
Whiplash contro Quicksilver.
Il
Capitano si ripara con lo scudo indistruttibile, mentre il velocista schiva i
colpi della frusta come se questa fosse completamente immobile.
-Una
frusta? Con tutte le armi custodite qui, è il meglio che potessi rubare?
In
tutta risposta, il nemico estrae una pistola che spara una soluzione chimica
sul pavimento. Con sua enorme sorpresa, Quicksilver si ritrova letteralmente
incollato al suolo.
-La
pistola-colla di Trapster? Non proprio un miglioramento.- risponde Quicksilver,
che inizia a liberarsi facendo vibrare le gambe a super-velocità; gli
basteranno pochi secondi per sciogliere la colla, ma sono secondi che non ha:
il suo nemico prepara un colpo di grazia con la frusta.
Invece
di fulminarlo, però, la frusta si agita come se avesse vita propria ed avvolge
l’uomo che la impugna, imprigionandolo in una morsa magnetica.
-Ce
ne hai messo di tempo a riprendere i sensi.- si lamenta Quicksilver, ormai
liberatosi.
-Prego.-
risponde la sorellastra dai capelli verdi.
New England. Fuori dal villaggio
<<Odio esser
dovuto scappare…>> dice Iron Man <<... ma devo ammettere che
era l’unica cosa da fare.>>
-Mi fa piacere che tu lo
dica.- replica Occhio di Falco.
L’arciere interrompe il
lavoro che sta facendo sulle sue frecce rendendo più acuminate le punte di
legno e si rivolge al compagno in armatura:
-Posso parlarti un attimo in
privato?
<<Uh…
certo.>
Scarlet osserva i due compagni di squadra
allontanarsi; si è fatta un’idea abbastanza precisa di cosa devono discutere,
ma decide di non seguirli. Resta sola con i suoi pensieri, almeno fino a quando
la Valchiria si decide a parlare... un evento non particolarmente frequente.
-L’uomo che siamo venuti a salvare. Era tuo marito?
-Simon e io non siamo sposati, ma sì, è il mio
compagno.
-Era. La sua anima è stata corrotta da un male molto
antico. Potrebbe essere necessario ucciderlo per salvarlo, e credo che tu lo
sappia.
-Non siamo qui per uccidere Simon.- puntualizza
Scarlet, preoccupata dall’idea di doverlo chiarire.
-Lo so. E potrebbe essere necessario sacrificare una
vita per salvare la sua anima immortale. Quando arriverà il momento, combatterò
perché sia la mia e non la sua.
-Hai un modo molto strano di fare coraggio alle
persone, Valchiria...
Iron Man cerca di ascoltare la conversazione tra le
due donne, ma Occhio di Falco attira subito la sua attenzione:
-Okay, tu quale sei? Di certo non Rhodes.
<<Di
che stai parlando?>>
-Credi che non sappia che non sei Tony Stark?
<<Come
hai... Sono un capo così scarso?>>
-Solo rispetto a me. Ho avuto qualche sospetto quando
hai separato le squadre in quel modo, ma l’ho capito quando hai usato la croce.
Tony è ateo e da quel poco che ne so, se ci fosse stato Tony nell’armatura,
nelle sue mani una croce non avrebbe dovuto funzionare contro i vampiri... non
così efficacemente almeno. Se conosci una strega per abbastanza tempo, si
imparano un po’ di cose, sai?
<<D’accordo.
Tony è scomparso chissà dove... hai davanti Happy Hogan>>
-Cosa ti è saltato in testa di fingerti Iron Man!?
<<Io
sono Iron Man. Con due crisi tra le mani, ho pensato non aveste bisogno di un’altra
incognita di cui preoccuparvi e non ho detto niente>>
-Avrai anche quell’armatura, ma non sei un Vendicatore
e di sicuro non sei il nostro capo. Quando sarà tutto finito, tu ed io dovremo
fare un bel discorsetto!
Happy potrebbe ricordargli che, gestendo la Fondazione
Stark, è tecnicamente il suo datore di lavoro. Ma si rende conto che non è
proprio il momento adatto.
<<E
adesso?>>
-Secondo te? Vinciamo. Siamo i Vendicatori, dopo tutto
– sorride l’arciere, riavvicinandosi al resto della squadra e porgendo un po’ di frecce ai suoi
compagni.
-Mi raccomando…- dice loro
-… piantatele proprio in mezzo al cuore di quei dannati vampiri.
<<Questo non
va contro la nostra regola di non uccidere?>>
-Vale solo per gli esseri
viventi e loro non lo sono più: sono non-morti.
-Anche Hel[1]
li rifiuta.- puntualizza la Valchiria.
<<Beh noi ce
li manderemo lo stesso.>>
-Anche il nostro compagno
Wonder Man è uno di loro adesso.- aggiunge Brunhilde -Siete pronti ad agire di
conseguenza?
Il silenzio cala nel gruppo
ed è proprio Scarlet a romperlo.
-Se sarà necessario, sarò io
a farlo.- afferma.
Ma dentro di sé spera ancora
che le cose si possano risolvere diversamente.
Le prime luci dell’alba
stanno ormai rischiarando il cielo-
<<Se le
storie su di loro sono corrette… e ormai comincio a crederlo… quei bastardi ora
dovrebbero essere a riposare nelle loro tombe. Potremmo stanarli e sistemarli
uno ad uno.>> afferma Iron Man.
-Dimentichi i loro servitori
umani e quella D’Alescio… per tacere del Sinistro Mietitore.- gli replica Clint
-Combattere contro un intero villaggio non è esattamente in cima ai miei
desideri. Specie quando la maggior parte dei suoi abitanti non è padrona della
sua volontà.
<<E
cosa proporresti?>>
-Dobbiamo conoscere i nostri
nemici, sapere cosa hanno in mente. Pensavo di torchiare per bene qualcuno dei
servitori umani dei vampiri e fargli sputare tutto quello che sa, compreso il
loro nascondiglio, e poi… poi daremo a quei non morti una bella lezione. Siamo
stati costretti a scappare e la cosa non l’ho mandata giù. Ora torneremo è il
nostro turno: faremo veder loro cosa vuol dire stuzzicare i Vendicatori.
<<Questo sì
che mi piace.>>
Palazzo dei Vendicatori, New York.
Il giovane uomo biondo
vestito di nero suona alla porta di uno dei più famosi palazzi di New York e
attende finché l’impeccabile maggiordomo inglese apre.
-Desidera?- chiede Edwin
Jarvis.
L’uomo sembra esitare.
-Io… cercavo Lorna Dane.
-Spiacente ma al momento
Miss Polaris è assente.
-Capisco… avrei dovuto
pensare che poteva succedere.
Devo lasciar detto qualcosa
per lei?
-Io… no, non importa:
tornerò in un altro momento.
L’uomo si volta e se ne va.
Jarvis rimane un attimo perplesso: c’è qualcosa di familiare in quel
giovanotto, deve averne visto il volto da qualche parte. Un telegiornale forse?
Si è dimenticato di chiedergli il nome, un errore forse imperdonabile, ma non
sembrava avere cattive intenzioni… anzi... dopo un’iniziale delusione sembrava
perfino sollevato.
Oh beh… prima o poi gli
tornerà in mente.
New England
Il Primo Selezionato[2]
Keating rientra nel suo ufficio dopo la pausa pranzo. Ha fatto solo pochi passi
che spalanca la bocca dalla sorpresa vedendo Iron Man seduto alla sua scrivania
<<Bentornato.>>
gli dice.
La Valchiria e Scarlet sono
in piedi ai lati della scrivania, ed il loro sguardo non preannuncia nulla di
buono.
Prima che Keating possa
parlare, qualcosa di appuntito gli solletica il collo e la porta viene chiusa
alle sue spalle mentre una voce gli dice:
-Se pensi di chiedere aiuto,
lascia perdere. Non sarebbe una buona idea per te.
-Tu… tu sei Occhio di
Falco…- balbetta Keating -… non… non mi fai paura. Tutti sanno che i
Vendicatori non uccidono.
-E chi ha parlato di
ucciderti?- replica Clint mentre la punta della sua freccia affonda un po’ nel
collo facendo uscire del sangue -Ma niente mi impedisce di farti male… molto
male se non collabori.
-Io… io… cosa volete da me?
<<Niente di
speciale.>> interviene Happy Hogan <<Solo che tu ci dica la
verità sui vampiri che infestano questo posto e su lady D’Alescio.>>
-Io… io non posso… loro… i
padroni mi…
-Non pensare ai tuoi
padroni…- interviene Scarlet -… pensa a quello che possiamo farti noi se non
collabori. Specie io… quello che è accaduto a Wonder Man mi ha reso davvero
furiosa.
-Io… io non posso… non
posso.
Keating trema e cade in ginocchio.
-L’ipnosi dei vampiri.-
sentenzia Wanda -Non ce la fa a spezzarla.
<<E non c’è
modo di riuscirci?>>
-Un modo ci sarebbe.-
risponde la Valchiria, impugnando la propria spada.
-È la tua soluzione per
tutto? - chiede Occhio di Falco. Scarlet si avvicina a Keating,
inginocchiandosi per guardarlo negli occhi.
-Keating. Nessuno ti farà
del male. Concentrati sul suono della mia voce.
<<Conosci
l’ipnosi?>>
-Non abbastanza da liberare
la sua mente. Ma forse quanto basta per dargli una possibilità.- risponde
Scarlet, posizionando le mani sulla testa di Keating e rilasciando il suo
potere.
-Ora sei al sicuro, Keating.
Raccontami quello che sai.
Nei pressi di Salem, Colonia della Baia di Massachusetts.
1691
L’uomo cammina tranquillo
lungo il sentiero. Veste un abito nero con un ampio mantello dello stesso
colore e un cappello a larghe tese in testa.
Ha il viso magro e affilato e il naso aquilino, capelli neri e lunghi,
baffi folti e un rado pizzetto. È raro vedere un uomo solo a piedi da queste
parti, specie di notte. Ci sono molti pericoli nei boschi: belve, Indiani
ostili e… altro ancora.
Occhi di fuoco spiano lo
straniero e una voce sibila:
-Attacchiamolo.
Sono quattro, sembrano
spuntare dal nulla e saltano addosso all’uomo tutti insieme. I loro occhi sono
rossi come la brace e i loro canini sono innaturalmente affilati.
Se credevano di aver trovato
una facile preda, scoprono amaramente di aver commesso un grave errore.
Lo sconosciuto si sbarazza
di loro con estrema facilità e poi ne afferra due per il bavero sollevandoli
come se fossero senza peso.
-Stolti che non siete
altro…- esclama -… come osate aggredire Dracula, Signore incontrastato di tutti
i vampiri? Inchinatevi a me e forse non vi punirò.
Li lascia cadere a terra e loro
si inginocchiano come i loro due compagni.
-Perdonaci, mio signore… non
sapevamo.
Dal bosco esce un uomo alto
e robusto dai lunghi capelli biondi e folti baffoni ricurvi che impugna
un’ascia bipenne. Indossa l’elmo e i tipici abiti di un guerriero vichingo ma i
suoi occhi e i canini appuntiti rivelano la sua attuale natura.
-Signore dei Vampiri… bah!-
esclama -Io, Ragnar Egilson, non riconosco la tua autorità.
-Una sfida.- esclama Dracula
sogghignando -Non mi capitava da tempo e tu sembri un valido avversario.
Il vampiro vichingo lancia
un urlo e gli scaglia contro la sua ascia ma Dracula si tramuta in nebbia per
poi riapparirgli alle spalle per stringerlo al collo.
-Non sei leale.- gli dice il
suo avversario.
-La lealtà di rado serve a
vincere una battaglia, vichingo…- ribatte Dracula -… io sono abituato a vincere
quelle che combatto.
-Almeno una l’hai persa o
non saresti un vampiro. Perderai anche questa.
Ragnar si trasforma anche
lui in nebbia per poi solidificarsi vicino alla sua ascia.
-Ho seguito Leif Ericson
sino a questa nuova terra.- afferma -Sono un vampiro da molto più tempo di te e
sono sopravvissuto a uno scontro con Thor.[3]
Non ho paura di te, non ho paura di nessuno.
Si scaglia contro Dracula
che lo aspetta immobile, poi diventa un pipistrello volando lontano.
-Vigliacco!- urla Ragnar
-Torna indietro e combatti!
Dracula riassume forma umana
vicino a un albero e con un gesto rapido stacca un ramo, poi ritorna pipistrello
e prende il volo evitando l’ascia del vichingo. Riappare alle sue spalle e gli
infila il ramo dritto attraverso la schiena fino al cuore.
Ragnar urla e cade.
Rapidamente il suo corpo si decompone lasciando solo uno scheletro.
-In battaglia ciò che conta
è vincere. Uomo del Nord.- proclama Dracula poi si volge agli altri vampiri -C’è
ancora qualcuno che vuole contestare la mia signoria?
I vampiri si avvicinano
timorosi e chinano la testa. Solo ora Dracula si accorge che i loro abiti sono
antiquati rispetto ai suoi ma non quanto quelli del Vichingo. Risalgono ad un
secolo prima, più o meno.
-Chi siete? Da dove venite?-
chiede.
-Siamo Inglesi.- risponde
uno di loro -Veniamo dall’isola chiamata Roanoke. La nostra è stata la prima
colonia nella terra che in onore della nostra regina Elisabetta nominammo
Virginia.[4]
-Roanoke… sì… mi è giunta
voce della colonia scomparsa misteriosamente. Non sapevo, però, che foste
diventati vampiri. Come è accaduto?
-È passato tanto tempo e i
ricordi della nostra vita passata spesso sono confusi. Arrivarono una notte e
fecero strage di noi. Ci dissero che predavano queste zone da secoli, da quando
il loro dio Thor li aveva scacciati dal Vinland.[5]
-Vichinghi.
-Esatto. Uccisero la maggior
parte di noi e ci fecero rinascere come vampiri. Gli altri gli schiavizzarono
perché li… ci servissero durante il giorno. Ci fecero lasciare la colonia e da
allora vaghiamo per queste terre alternando periodi di attività a periodi di
catalessi.
-Vampiri erranti…
interessante. Forse potete essermi utili. C’è qualche altro insediamento umano
da queste parti?
-Un piccolo villaggio sulla
costa. Ogni tanto aggrediamo qualcuno dei suoi abitanti per nutrirci.
-Voglio che ne facciate la
vostra dimora. Grazie a voi … ai vostri occhi ed orecchie avrò modo di spiare
la cittadina di Salem per cui ho dei piani… piani che infliggeranno dolore e
sofferenze ai suoi abitanti.[6]
New England. Oggi.
Iron Man scuote la testa.
<<Dracula?
Quel Dracula? Se non avessi visto quel che ho visto ieri notte, non ci
crederei.>>
-Dracula esiste.- ribatte la
Valchiria. Io e i miei compagni Difensori lo combattemmo aspramente anni fa.[7]
<<Ormai non
mi sorprendo più di nulla. Quindi da allora, quei vampiri hanno fatto di questo
posto la loro riserva di caccia… ma quella tizia, la D’Alescio, che
c’entra?>>
Keating balbetta ancora.
-È una fedele serva di
Dracula che l’ha mandata qui per sovrintendere ad un progetto per eliminare la
debolezza dei vampiri alla luce del sole, un progetto che era già fallito in
precedenza in Inghilterra.
-E che deve fallire ancora:
un esercito di vampiri che potesse muoversi alla luce del sole sarebbe
virtualmente imbattibile.- puntualizza Scarlet.
-Non avevi bisogno di dirmelo.-
replica Occhio di Falco -Ora il nostro amico ci dirà dove trovare i suoi amici
vampiri e Lady D’Alescio e la faremo finita con loro. Vero che ce lo dirai,
Keating?
Progetto P.E.G.A.S.U.S, monti
Adirondack
Capitan America attacca il
nemico con un colpo di scudo diretto sul naso; dovrebbe essere sufficiente a
metterlo KO, ma ha solo l’effetto di infastidire l’avversario.
-Ta kra!- ringhia il nemico, afferrando il raggio disintegratore di
Melter.
-Vuol dire “mi arrendo”,
vero?- interviene Wasp, volando di fronte all’uomo e colpendolo con un
bio-pungiglione in mezzo agli occhi. L’uomo indietreggia, sbattendo la schiena
contro Ercole.
-Permetti, Capitano?- chiede
il semidio.
Il nemico non vede nemmeno
arrivare il colpo; si rende conto di cosa è successo solo dopo essere stato
scaraventato contro il muro dall’altra parte della stanza. Si rialza in piedi,
sebbene barcollante, e vede davanti a sé il proprio alleato immobilizzato dalla
trappola magnetica di Polaris.
Capitan America,
Quicksilver, Polaris, Ercole e Wasp sono pronti a continuare la battaglia. Come
se non bastasse, un cumulo di sabbia striscia sul pavimento per poi prendere
forma umana.
-Se adesso vuoi arrenderti,
possiamo trovare un interprete.- lo canzona l’Uomo Sabbia.
-Sho’rva.- è la risposta, mentre l’uomo preme un pulsante nascosto
all’interno della cintura, la cui fibbia si illumina di rosso e ad emettere un
lamento stridulo.
-Attenti!- avverte l’Uomo
Sabbia, assumendo la forma di un muro di sabbia con la consistenza della
roccia. Anche con questa precauzione, l’esplosione è così potente da ridurlo in
frantumi.
-Che cosa è successo!?-
chiede Capitan America, riparatasi con lo scudo dalle schegge di pietra.
Quicksilver dirada il fumo
muovendo le braccia a super-velocità, rivelando uno scenario orribile: tutti e
due gli invasori sono ridotti a cumuli fumanti di cenere.
New England. Sotterranei del villaggio.
I Vendicatori avanzano
nell’oscurità rotta solo dal fascio di luce che proviene dalla piastra
pettorale di Iron Man.
<<Odio le
fogne.>>
afferma Happy Hogan.
-Tecnicamente questa non è
una fogna ma un tunnel costruito come rifugio contro gli attacchi degli
Indiani- replica Occhio di Falco.
<<Lo odio lo
stesso. Non sono paranoico ma c’è qualcosa in questo posto che mi rende
nervoso. Sempre meglio che scoperchiare tombe al cimitero in cerca di vampiri,
comunque.>>
-C’è un’atmosfera malsana
qui sotto.- interviene Scarlet -E non mi riferisco all’odore o all’umidità.
Sento la presenza di un male antico ed oscuro… un pericolo incombente.
-Faresti un successone alle
feste, Wanda.- ribatte Clint Barton cercando di alleggerire la tensione -Se le
leggende sono vere, adesso i vampiri stanno dormendo il loro sonno di bellezza
e quella specie di zombie degli abitanti ipnotizzati non sono un gran problema
se lo chiedi a me.
-Invero anch’io percepisco
qualcosa di maligno.- interviene la Valchiria -Il Male trova sempre rifugio
nell’ombra.
Occhio di Falco tace. Per
quanto cerchi di scherzare, conosce troppo bene la sua compagna di squadra per
sottovalutare le sue sensazioni. Se Scarlet dice che c’è un pericolo vicino,
allora…
Prima che possa completare
il suo pensiero qualcosa emerge velocemente dalle tenebre e colpisce Iron Man.
Contemporaneamente si ode un grido strozzato: quello della loro guida il Primo
Selezionato Keating.
-Ma cosa?- esclama Clint
sorpreso ma prima che possa reagire, qualcuno gli balza addosso. Rotolano a
terra e lui sente il fiato del suo avversario sul collo e avverte la punta dei
canini che cercano di penetrare il tessuto che lo ricopre.
-Vampiri?- esclama ancora,
sorpreso -Non è possibile!
Ma lo è, invece: quelli che
li circondano sono proprio non morti. Uomini e donne vestiti di abiti che vanno
dalla tenuta da battaglia degli antichi Vichinghi a fogge seicentesche o anche
più moderne ma come sono abbigliati importa poco agli uomini e donne che devono
affrontarli, non mentre nella fioca luce del tunnel i loro canini appuntiti
luccicano e i loro occhi rossi sono lo specchio di una furia incontrollabile.
Occhio Di Falco spezza la
presa del vampiro che lo ha assalito e prima che questi possa tornare
all’attacco gli scaglia contro una delle sue frecce di legno cogliendolo in
pieno al cuore.
Nel frattempo la Valchiria
si è lanciata in mezzo agli avversari mulinando la sua spada magica.
-Cadete davanti al potere di
Dragonfang, empie creature!- urla -Che Hel vi accolga tutti.
Uno dei Vichinghi le si para
davanti.
-Tu…- dice, sorpreso -… tu
sei una vera Valchiria, lo sento.
-Io sono Brunhilde, guidavo
le Valchirie nella scelta degli uccisi.- proclama lei.
-Il Valhalla mi è negato per
sempre, è il mio solo rimpianto. Non ho scelto io questa parodia di esistenza
ma non ti permetterò di portarmela via. Combatti!-
Il vampiro estrae la sua spada
e si scaglia contro Brunhilde. La lama cozza contro Dragonfang e comincia un
duello accanito ma alla fine è Dragonfang a trovare la via del cuore
dell’avversario che barcolla all’indietro senza cadere.
-Non… basta una lama, per
quanto magica, ad uccidermi.- dice tenendosi l’addome in cui la ferita aperta
da Dragonfang si va già richiudendo.
-Ma questo sì.
Un paletto di frassino
attraversa il cuore del Vichingo che finalmente crolla mentre alle sue spalle
si erge Occhio di Falco.
-Non avevo bisogno di aiuto.-
gli dice Brunhilde.
-Certo… e io sono Sigfrido.
Oh, scusa…ho toccato un nervo scoperto?
La Valchiria si limita a
lanciargli uno sguardo torvo.
Intorno a loro giacciono i
vampiri, sconfitti ed uccisi.
<<È stato
facile sconfiggerli… anche troppo.>> commenta Iron Man <<E poi credevo che di giorno
i vampiri dormissero nelle loro bare. Nei film funziona così.>>
-Dimentichi quel che ci ha
detto Keating.- puntualizza Scarlet -Lady D’Alescio ha al suo servizio un team
di scienziati che cerca di replicare il preparato che permise al Barone Sangue
di camminare anche di giorno. Ricordi quando Cap ce ne parlava, Clint?
-Confesso che non stavo
molto attento quando Cap ci narrava le sue imprese di guerra…- replica Occhio
di Falco -… altrimenti non mi sarei fatto sorprendere tanto facilmente. Se quel
siero o quel che è funziona, non dev’essere perfetto, questi tizi erano deboli
come gattini in confronto a noi.
-Sospetto che chi è
sottoposto al trattamento durante il giorno sia privo dei tradizionali poteri
dei vampiri, come il cambiare forma, la superforza e l’ipnosi. Dovrebbero avere
solo l’immunità alle armi tradizionali.
<<Il che è
pour sempre un bel vantaggio. Avremo abbastanza punteruoli per tutti?>>
-Non è la sola cosa che mi
preoccupa: la scienza, per quanto avanzata, non può sovvertire una maledizione
soprannaturale. Qui c’è al lavoro anche la magia.
-Mai una buona notizia, vero
Wanda?- commenta Clint –Che altro può andare storto?
Ha appena parlato che una
scia di luce percorre la galleria condensandosi in una figura umana che gli
sferra un pugno sbattendolo a terra.
-Simon!- esclama Wanda.
-Già.- replica Wonder Man
scoprendo i canini –I normali vampiri non sono poi così pericolosi durante il
giorno, ma uno che in vita era un superumano è tutta un’altra storia.
<<Ehi amico,
se credi di IMPENSIERIRCI...>>
-Se lo credo? Una volta ho
sconfitto i cinque Vendicatori originali tutti da solo,[8]
sei tu a non impensierirmi.
Prima che Iron Man possa
fare qualunque cosa, Wonder Man lo colpisce rapidamente con due pugni gemelli e
lo spedisce dall’altro lato della galleria.
-Vile marrano, pagherai il
tuo affronto.
Simon Williams para
l’affondo della Valchiria con le mani ed afferra la sua lama.
-Una spada fatata.- commenta
-Quando ero bambino desideravo tanto possederne una ed ora… ora posso averla.
Con sorpresa di Brunhilde,
Simon le strappa Dragonfang e la usa per colpirla di piatto all’addome
lasciandola senza fiato, poi si volge verso Scarlet.
-Ora tocca a te, mia cara
Wanda.
-Simon ti prego: torna in
te. Sono sicura che puoi vincere la maledizione. Ribellati e torna con me.
Troveremo una cura.
-Non esiste una cura: sono
un non morto e non ho altra scelta che accettarlo.
-C’è sempre una scelta e tu…
tu sei un uomo buono. Ci deve essere una soluzione e la troveremo insieme, non solo
per noi ma anche per il bene di nostro figlio.
-Wanda… Wanda. Sei troppo
fiduciosa. Non c’è redenzione per me.
-Se è quello che credi,
allora fatti avanti. Non ti combatterò.
Alle loro spalle la
Valchiria si rialza ed afferra una delle frecce acuminate dalla punta di legno
preparate da Occhio di Falco. Le sarebbe molto facile usarla per trafiggere il
cuore di Wonder Man e gli farebbe solo un favore. Il suo istinto di guerriera
le dice di farlo subito ma esita: Wonder Man parla ma non ha ancora agito. Forse
non vuole farlo. Dovrebbe dar tempo a Scarlet per vedere se riesce a
convincerlo?
Improvvisamente Wonder Man
prende il volo e si allontana.
-Ehi che sta succedendo?-
chiede Occhio di Falco.
La risposta di Scarlet è un
sorriso.
Laboratorio segreto
Marguerite, Lady D’Alescio,
nella sua tenuta da Signora della Legione dei Dannati, ovvero bikini nero, lunghi
stivali e corta mantella, passeggia nervosamente sotto lo sguardo corrucciato
del Sinistro Mietitore.
-Odio ammetterlo…- dice
infine -… ma temo di aver sottovalutato i Vendicatori. Si sono rivelati degli
avversari formidabili anche per i miei vampiri.
-Non sei la prima ad aver
commesso questo errore.- ribatte Eric Williams -Sono tenaci ed anche
adattabili.
-Sembra che tu li ammiri.
-Ho imparato a rispettarli,
è… diverso. Hanno il brutto vizio di non arrendersi mai e credo che anche i
vampiri speciali che hai mandato sulle loro tracce non avranno vita facile.
-Sono ancora troppo pochi e
il trattamento non ha ancora un’efficacia permanente… per tacere del fatto che
sono privi dei loro poteri.
-Noi… abbiamo fatto tutto il
possibile.- si giustifica lo scienziato capo –Abbiamo seguito gli appunti e riprodotto
le formule naziste, ma nemmeno loro erano riusciti a risolvere quel problema.
-Non m’interessano le vostre
giustificazioni, dovete riuscire.- replica la D’Alescio -Dracula mi ha mandato
qui per proseguire le ricerche e riuscire nell’obiettivo… e ci riuscirò,
dovessi dare in pasto a qualche demone le vostre anime.
-Che parole pretenziose. –
commenta il Sinistro Mietitore -Quanti demoni conosci, Margie?
-Non chiamarmi Margie. Sei
troppo impertinente, Eric, avrei dovuto farti uccidere a suo tempo.
-E credi che i tuoi sgherri
con le zanne ci sarebbero riusciti?
Dopotutto hanno già avuto una delusione quando hanno scoperto che ero
immune alla vampirizzazione, un gradito effetto collaterale della mia
precedente condizione di zombie mi sa.
-Non puoi diventare un
vampiro, ma non sei immortale.
-Può darsi, ma mio fratello
ci è almeno vicino. La sua energia ionica potrebbe essere il fattore decisivo
per dare stabilità al tuo siero… ed è un’idea che ti ho suggerito io.
-Ed è per questo che non
solo non ti ho fatto uccidere ma ti ho preso come alleato. Grazie a te ho uno
come Wonder Man tra le fila dei miei vampiri.
-Parlavate di me?
Wonder Man è arrivato
all’improvviso. Il Sinistro Mietitore lo accoglie con un sogghigno.
-Sei tornato, finalmente!-
esclama Lady D’Alescio –Che ne è dei Vendicatori?
-Oh… sono qui anche loro…
Come a sottolineare le
parole di Wonder Man, una parete si infrange e ne emergono Occhio di Falco,
Scarlet, Iron Man e la Valchiria.
-… ma non credo che la cosa
ti piacerà.
Progetto
P.E.G.A.S.U.S, monti Adirondack.
-Non ci è rimasto molto su cui lavorare dopo che quei
due si sono fatti saltare in aria.- commenta Peter Corbeau giocherellando con
la pipa rigorosamente spenta –E comunque io sono un fisico e non un esperto di
fisiologia aliena anche se ne ho incontrati un bel po’ negli ultimi anni.
-Vuol dire che i nostri assalitori non erano terrestri?-
chiede, perplessa, Capitan America, l’unica tra i Vendicatori a non aver avuto
mai a che fare con creature provenienti da altri mondi.
-Bah… io me n’ero accorto
subito: la lingua che parlavano chiaramente non era di questo mondo.-
interviene Quicksilver con supponenza.
Polaris lo fulmina con lo
sguardo e poi chiede:
-Indizi su chi fossero o da
dove venissero?
-Quasi nessuno.- risponde
uno degli scienziati del centro di ricerche governativo –Dai pochi resti
abbiamo estratto del DNA ma troppo deteriorato per un’analisi comparativa
efficace con le razze di cui possediamo dei campioni. Abbiamo ritrovato, però,
dei residui che potrebbero essere scaglie, il che mi fa pensare che potrebbero
essere dei rettiloidi.
-Rettiloidi?- chiede Cap
-Come gli Skrull?
-Gli Skrull avrebbero usato
i loro poteri mutaforma per camuffarsi, non dei ridicoli cappucci.- replica,
convinto, Quicksilver -E questo esclude anche gli Spettri Neri, ammesso che ne
sia rimasto qualcuno in giro.
-Mio Dio… spero non siano
ancora gli Z’Nox.- esclama Lorna Dane.
-Chi sono gli Z’Nox?- chiede
una perplessa Wasp a sentir nominare ben due razze aliene di cui, avendo perso
la memoria degli ultimi dodici anni, non si ricorda affatto.
-Mia dolce Janet…-
interviene Ercole -… credimi: sei fortunata ad aver dimenticato quelle orribili
creature.-
C’è una cosa che non riesco
a capire: perché degli alieni dovrebbero essere interessati a rubare delle armi
che per la loro tecnologia dovrebbero essere l’equivalente di quello che per
noi sono gli archibugi del 500?
-Questa, Capitano, è una
gran bella domanda…- risponde Corbeau -… peccato che temo che nessuno di noi
abbia una risposta soddisfacente.
Laboratorio segreto
La
sorpresa sul volto di Marguerite D’Alescio è evidente.
-Cosa…
cosa significa questo?- chiede.
-Che
le cose non sono andate esattamente come speravi, Baronessa.- spiega Wonder Man
–Vedi… anche se esteriormente sembro un normale essere umano, in realtà sono
composto di energia ionica. I vampiri che hanno bevuto quel che passa per il
mio sangue si saranno anche sentiti bene per un po’ ma per dirla tutta non mi
hanno ucciso… e di conseguenza non sono diventato veramente un vampiro. Mi ci è
voluto un po’ per… ritornare integro… diciamo… ma alla fine è successo ed anche
al momento opportuno direi.
<<Basta con le chiacchiere.>>
lo interrompe Happy Hogan <<È ora di
menare le mani.>>
-Non
avrei saputo dirlo meglio, Testa di Ferro.- aggiunge Occhio di Falco.
-Miei
vampiri, uccideteli… ora!- urla la D’Alescio.
I
pochi vampiri presenti si scagliano sui Vendicatori aiutati dai servitori umani
ma non sono all’altezza dei quattro eroi.
Occhio
di Falco scaglia una freccia dietro l’altra colpendo sempre il cuore dei
vampiri.
La
Valchiria si scaglia nel mucchio degli avversari colpendo i semplici umani col
piatto della sua spada.
Iron
Man usa le sue armi per distruggere i macchinari del laboratorio.
<<Così non faranno più
danni.>> commenta.
Scarlet
si unisce a Wonder Man e mentre lui affronta vampiri ed umani nella sua forma
di energia, lei usa i suoi poteri di probabilità per far cessare immediatamente
gli effetti del siero che consente ai vampiri di muoversi di giorno facendone
cadere parecchi in catalessi.
In
pochi minuti Marguerite D’Alescio vede il crollo delle sue ambizioni.
-Cosa
aspetti?- urla al Sinistro Mietitore -Fa qualcosa!
-Ma
certo che la farò.- replica lui con un sogghigno.
Con
un rapido gesto affonda la falce innestata al suo polso destro nel ventre della
donna che lo guarda con aria stupita.
-Tu…
mi… hai…-
-Tradito?
Perché ne sei tanto sorpresa? Credevi sul serio che fossi d’accordo con i tuoi
folli piani?
Ma
Marguerite D’Alescio non può più rispondergli, i suoi occhi vitrei fissano il
soffitto e lei non è in grado di accorgersi che la battaglia è finita.
Wonder
Man si avvicina al fratello con aria perplessa.
-Eric…
cosa…?
-Ho
giocato d’azzardo e ho vinto.- spiega il Sinistro Mietitore -Ho finto di stare
al gioco di quella sgualdrina per non essere ucciso e le ho suggerito di usarti
per i suoi esperimenti contando sul fatto che i Vendicatori sarebbero arrivati
ad investigare sulla tua scomparsa.
-Mi
hai lasciato in balia dei vampiri.
-Ma
contavo sul fatto che la tua particolare fisiologia ti avrebbe protetto. Ho
avuto ragione anche su questo.
-Non
potevi esserne certo. Hai giocato con la mia vita.
-E
ho vinto. Solo questo conta.
-E
ora?
-Ora?
Mi arrendo pacificamente. Affronterò le conseguenze delle mie azioni. Non è
questo che vuoi, Simon?
Simon
Williams non sa cosa rispondere.
New England. Ore dopo
Ci
è voluto del tempo ma alla fine i Vendicatori hanno esplorato tutti i cunicoli
sotto la piccola cittadina e stanato tutti i vampiri in catalessi grazie anche
alle indicazioni trovate in casa di Marguerite d’Alescio. Le prime ombre del
tramonto vedono lunghe file di vampiri estratti dalle bare e stesi col cuore
trafitto da lame di legno.
<<Posso dire che è un lavoro
che non mi piace per niente?>>
commenta Iron Man.
-Puoi
dirlo forte.- replica Occhio di Falco -So che queste creature non sono
veramente vive ma… non so… mi sono sentito una specie di profanatore di tombe
mentre li infilzavo uno dopo l’altro.
-Hai
dato loro la pace ed hai liberato la gente del luogo da un incubo.- ribatte la
Valchiria -Questa è indubbiamente una cosa buona.
<<PENSATE
CHE ce ne possa essere sfuggito qualcuno?>> chiede ancora Happy Hogan
-Se
anche fosse, saranno pochi e senza un posto dove andare, una tomba a cui
tornare. È solo questione di tempo perché sia finita anche per loro. In ogni
caso il loro potere su questa città è stato spezzato per sempre. Questo posto
può tornare a vivere una vita vera finalmente.- replica Clint.
-Ma
non è ancora finita.- interviene Wanda -La mia gente, nell’Europa dell’Est, sa
come trattare i vampiri: c’è un ultimo rituale da fare che comprende il taglio
della testa e la cremazione dei cadaveri.
<<Per l’amor del
cielo!>>
-Me
ne occuperò io.- afferma Brunhilde -Con Dragonfang sarà una cosa rapida. Tu va
col tuo uomo: avete meritato di pensare a voi stessi. I morti sono affar mio da
sempre.
Wanda
sorride e si allontana stretta a Simon. Occhio di Falco si gira a sua volta e
si rivolge ad Iron Man:
-Allontaniamoci.
Detesto questi particolari macabri.- si china verso l’uomo in armatura e gli
sussurra –A proposito: hai dato una bella prova Hogan. Tony sapeva quel faceva
quando ti ha dato quest’armatura.
<<Dici che sono maturo per
guidare il gruppo?>>
-Ora
non esagerare.
<<Scordati la gratifica
natalizia quest’anno.>>
Clint
scoppia in una fragorosa risata, ben lieto che la tensione sia finalmente
finita.
EPILOGO
Salem, Massachusetts
Questa
piccola cittadina è tristemente nota in tutto il mondo per essere stata il
teatro dell’ultima caccia alle streghe, un episodio di follia collettiva che in
molti preferirebbero dimenticare ma che paradossalmente è anche la maggior
fonte del turismo cittadino.
Appena
uscito da un pub Jimmy Ellis, studente alla locale università non si sorprende
particolarmente nel vedere una giovane donna vestita in abiti del tardo
seicento con tanto di cuffietta sulla testa a coprire i capelli neri. Si
sostiene ad un lampione. Sarà una figurante di una delle tante rievocazioni
storiche ad uso e consumo dei turisti, pensa ed è il suo primo errore.
Forse
è ubriaca o si sente male e ha bisogno d’aiuto, è un altro suo pensiero ed il
suo secondo errore.
-Va
tutto bene?- le chiede -Hai bisogno di una mano?
-Sono
solo un po’ debole.- risponde lei –Questa… questa è Salem?
-Beh…
sì… non l’unica ma la più famosa.
-Non
ci tornavo da tanto, tanto tempo. È molto cambiata… a differenza di me.
-Abitavi
qui?
-Sì,
finché non mi costrinsero ad andarmene. Il mio nome è Prudence Mann ma mi
chiamavano strega.
Il
ragazzo si sente pervadere dal nervosismo: ha forse incontrato una pazza? Una
che si è calata fin troppo nella parte
-Prudence
Mann la strega? È una leggenda dei tempi dei processi di Cotton Mather. Una delle
disgraziate che gli abitanti di Salem perseguitarono ingiustamente ma riuscì a
fuggire e nessuno la vide più. Tu non sei di certo lei… ormai è morta da
trecento anni.
La
ragazza sorride scoprendo la dentatura candida.
-No…
non sono morta… perché già allora non ero più veramente viva. I tuoi antenati
si sbagliavano su di me: non sono una strega…- i suoi canini appuntiti
affondano nel collo del ragazzo mentre lei termina la frase -… sono una
vampira!
Jimmy
Ellis non riesce nemmeno ad urlare.
FINE
NOTE DEGLI AUTORI
Veramente poco da dire:
1)
Quello della
colonia perduta di Roanoke è uno dei grandi misteri americani. Gli abitanti
dell’isola di Roanoke, tra i primi Inglesi a stabilirsi nel Nuovo Mondo
scomparvero misteriosamente in un momento imprecisato tra il 1587 ed il 1590.
Cosa avvenne di loro è a tutt’oggi un mistero insoluto di cui molti scrittori
nel corso dei secoli hanno proposto soluzioni fantastiche. In una breve storia
pubblicata sull’antologica Marvel Comics Presents lo sceneggiatore Len Kaminsky
ipotizzava che a causare la rovina della colonia fosse stato un vampiro
proveniente dalla colonia vichinga del Vinland a sua volta reso tale da Varnae
il più antico di tutti i vampiri conosciuti. L’idea di legare i reduci di
Roanoke con i vampiri vichinghi, le leggende di Salem in un racconto dalle
atmosfere alla Stephen King era troppo intrigante per lasciarla perdere.
2)
Prudence Mann è
un personaggio inventato su Journey into Mistery #15 del 1954 da uno scrittore
ignoto e dal disegnatore Manny Banks (anche se, a mio parere, almeno nella
ristampa uscita su Vampire Tales #2 nel 1973 si notano interventi di John
Romita Sr,). Sembrava il personaggio adatto ad un classico controfinale in
stile horror.
3)
Nota di
continuity: questo episodio si svolge prima di Iron Man #67 e prima di Capitan
America #68.
Nel
prossimo episodio… no: niente anticipazioni: leggetelo e saprete. -_^
Carlo
& Fabio
[1] L’oltretomba nordico da
cui deriva la parola inglese Hell che significa Inferno.
[2] First Selectman, carica
cerimoniale equivalente a quella di Sindaco nei villaggi del new England che
usano il sistema di governo del Town Meeting.
[3] Su Marvel Comics
Presents #63 (In Italia su Capitan America & Thor #23).
[4] Oggi in North Carolina.
[5] Zona in cui si
stanziarono intorno all’anno 1000 di coloni vichinghi e corrispondente grosso
modo alla regione compresa tra l’isola di Terranova nell’odierno Canada e la
costa Nord degli attuali Stati Uniti anche se c’è chi ipotizza che potesse
arrivare sino alla moderna Virginia.
[6] Come dettagliato in
Vampire Tales #1 (In Italia sul Corriere della Paura, Corno, #3).
[7] Su
Defenders Vol. 1° #95 (In Italia su All American Comics, Comic Art #18).
[8] Non è andata esattamente
così, ci è riuscito affrontandoli uno alla volta ma non è certo il caso di smentirlo,
no? -_*^