PACE ETERNA
Parte 4: IL MIO IMMORTALE
di FABIO VOLINO
Il bene pubblico è fatto di un grande numero di mali privati
Drakan Djorjevic nel discorso di insediamento al parlamento
La vita non è mai stata molto gentile con Simon Williams: imprenditore, vide la sua azienda fallire per via della concorrenza spietata ma leale delle Industrie Stark. Solo che lui non
poté sopportarlo ed anche per questo, dopo essere stato incriminato e condannato per aver falsificato i bilanci della sua ditta, accettò l' offerta di unirsi alla prima formazione dei Signori del Male, quella guidata da Heinrich Zemo.
Ne ebbe in cambio dei poteri ionici, che lo cambiarono per sempre: lo spogliarono della sua umanità e gli donarono una sorta di immortalità. Quando si trattò di infiltrarsi nei Vendicatori, Simon rimase conquistato dalla loro atmosfera di familiarità, dalla loro amicizia. E così, nel seguente attacco dei Signori del Male, l' eroe ionico scelse di sacrificarsi. Sacrificarsi? Ma se abbiamo appena detto che è praticamente immortale.
Ed infatti tornò, non una, non due, ma ben tre volte. E la cosa sta un po'
nocendo alla sua salute in quanto è in procinto di esplodere. Letteralmente. Ma chissà, magari riuscirà a riformarsi ancora, forse a quel punto sarà ormai giunto il 30° secolo, ma le perdite per Simon Williams sono all' ordine del giorno.
A proposito, vi abbiamo detto che il suo fratello minore Eric è anche il criminale noto come Sinistro Mietitore? Eh sì, decisamente la vita non è stata molto gentile con Simon Williams.
Pianeta Dehmek. Qualche tempo fa.
È venuto qui perchè gli era giunta voce che i suoi abitanti fossero tra i combattenti migliori di tutte le galassie. Li ha sbaragliati in pochi minuti. Ha vagato per gran parte del cosmo e da nessuna parte ha trovato qualcuno alla sua altezza, questo lo deprime moltissimo. A dire il vero tempo fa c'è stato qualcuno che è riuscito ad affrontarlo sul suo stesso piano e a sconfiggerlo, un essere che gli ha portato via quello che lui riteneva essere solo un inutile gingillo.
Rimane sulle distese solitarie di questo pianeta per svariati giorni, fino a quando riceve la visita di tre suoi simili: il bravo giardiniere, l' uomo con la staffa e l' uomo armato. "Siete venuti ad affrontarmi?" esclama il guerriero "Sono pronto".
"No, non intendiamo batterci con te" afferma l' uomo con la staffa "Ma proporti una nuova sfida, all' altezza delle tue aspettative".
"Quale?".
"Te la dirà lui".
E dal nulla compare l' essere plagiatore, che blocca sul posto il guerriero per via del suo aspetto. "Ricordi la Terra, Tryco Slatterus?" chiede.
"La Terra? Certamente, vi trovai un valido avversario lì qualche tempo fa".
"Bene, allora sappi che in questi ultimi anni il numero degli esseri superpotenziati è considerevolmente aumentato. E sono certo che vorresti affrontare molti di loro".
"La continua ricerca di un avversario alla mia pari è il mio scopo" ribatte il guerriero.
"Allora per questo non devi far altro che unirti a noi. Le insidie che affronteremo sono molte, dunque aumenterò la sua forza fisica, perchè tu sia davvero inarrestabile e divenga il mio campione".
Il guerriero accetta senza remore e così condivide il destino dei suoi tre simili.
Paludi della Florida. Ora.
Wonder Man estende la sua aura ionica, nel vano tentativo di liberarsene, di tornare ad avere quantomeno la parvenza di un essere umano. Nulla. E non sente alcuna fatica. Non ne può più, vorrebbe farla finita qui e ora, ma non sa come.
Lo sfoggio delle sue capacità ha attirato qui una creatura speciale, una leggenda da queste parti. Una leggenda che ha più di un fondo di verità: l' Uomo Cosa. Un essere, come Simon Williams, maledetto dal suo potere. Punito per i suoi peccati dal destino. L' essere scruta Wonder Man col suo consueto sguardo, che alcuni interpretano come indagatore, altri come accusatorio. La verità è che Ted Sallis mon prova più nessuna di queste sensazioni, solamente una ancora lo guida.
"Toccami!" esorta Simon Williams "Ho paura, voglio bruciare. Ho una paura fottuta di vivere!". Forse piangerebbe, se potesse ancora farlo.
L' Uomo Cosa si limita a continuare ad osservarlo.
"Cosa aspetti?" grida l' ex attore.
"Un po' difficile parlare con uno che non ti può capire".
Una voce femminile, sensuale e tenebrosa al tempo stesso, una voce che Wonder Man non sentiva da molto, molto tempo.
"Tu?".
Palazzo dei Vendicatori.
Sersi ha ancora lo sguardo perso nel vuoto quando la porta della sua stanza si apre e, oltre a Jarvis, entra anche un tizio muscoloso dall' insolita capigliatura verde. Il fedele servitore sta per presentarlo, ma a gesti l' uomo gli fa capire che ci penserà lui e che preferisce rimanere solo. Jarvis annuisce ed esce.
L' uomo dai capelli verdi si inginocchia, tendendo la sua mano destra:"Salve, mi chiamo Leonard Samson". Nessun Doc, nessun appellativo, non deve esserci alcuna distanza tra loro due. Nessun rapporto medico/paziente che in questo momento nuocerebbe.
Sersi non ricambia la stretta di mano, cosa che Samson si aspettava, ma era giusto provare. Dunque si siede sul pavimento, accanto all' eterna. "Non hai voglia di un the?" chiede indicando quanto portato da Jarvis "Io sì, mi piace davvero molto". Se ne versa una tazza e assaggia. "Ah, buonissimo, quel vostro maggiordomo ci sa fare davvero. Proprio non ne vuoi? Non sai cosa ti perdi. E pensa che...".
Samson continua a parlare, sembra un fiume in piena, nella speranza di attirare in qualche modo l' attenzione di Sersi, anche un semplice sguardo. Ma nulla. Ed è così fino alla fine della sua parlantina, mezz'ora dopo.
Poi si rialza:"Beh, ora devo proprio andare, ma tornerò domani, se non hai nulla in contrario" dice congedandosi. Una volta chiusa la porta dietro di sé scuote la testa affranto. Sarà un compito più duro del previsto.
Paludi della Florida.
"Tu, Nekra?" esclama Wonder Man.
"Sì, proprio io, Williams. La cosa ti stupisce, forse, visto come ero mal ridotta l' ultima volta che ci siamo visti? Ma ricorda che io traggo potere dall' odio, un potere immenso che mi ha alla fine permesso di ritornare"*.
* V. Marvel Knights 25
La donna albina si avvicina poi all' Uomo Cosa, lo guarda fisso in quegli occhi inespressivi e dice:"Vattene via". Qualcosa nella profondità, nella durezza e nella semplicità di queste parole raggiunge il suo scopo e Ted Sallis si allontana velocemente dalla zona.
"Hai un bel coraggio a venire qui ad affrontarmi" afferma Simon Williams "Ti posso sconfiggere in men che non si dica".
"Non sono io che voglio battermi" replica Nekra "Ma un' altra tua cara, vecchia conoscenza. Vieni avanti, tesoro".
Un uomo emerge dalla boscaglia. Stavolta Simon ha più che un sospetto su chi possa essere e dunque non rimane sorpreso quando lo vede. Quel suo costume e cappuccio nero, quel teschio e quelle tibie incrociate sul petto, quell' uncino al posto della mano
destra, quella sua falce sono inconfondibili. Eric Williams, il Sinistro Mietitore. Suo fratello.
Lemuria.
Un evento storico sta avvenendo in questa cittadella sita nelle profondità marine: la prima visita ufficiale di Ikaris, leader degli Eterni, senza nessun intento bellico. Gli abitanti del luogo rimangono chiaramente sorpresi da ciò, ma sono anche sollevati.
"L' avete ricostruita in modo davvero rapido dopo l' ultimo assalto" commenta Ikaris.
"Già, il Celestiale Nero" afferma Kro "Un evento terribile, ha dimezzato ancor più la nostra scarsa popolazione".
"Lascia che ti presenti ora i miei simili, che mi hanno accompagnato fin qui". Così dicendo Ikaris indica cinque eterni accanto a sé. "Sono Aurelle, Psykos, Hawk, Chi Demon. Collettivamente vengono definiti la Nuova Stirpe e fungeranno da ambasciatori qui a Lemuria. Confido che anche tu voglia fare altrettanto nei nostri confronti. Ransak si è già proposto".
"Sì, sarò ben felice di rendere più salda la nostra collaborazione. Proporrò la cosa anche a Yrdisis, so che lei ha un interesse speciale per Olympia, che va aldilà dei semplici rapporti di amicizia".
"Molto bene, allora...".
"Ora basta, questa farsa deve finire!". Una voce possente, imperiosa, capace di fare gelare il sangue nelle vene. La voce di Tutinax. Dietro di lui vi è un piccolo gruppetto di suoi simili, alcuni di loro sono quelli che hanno violentato Sersi. "Non ne posso più delle vostre parole false e ipocrite. Tra Eterni e Devianti non potrà mai esservi la pace".
La Nuova Stirpe si mette in posizione difensiva, ma Ikaris fa loro segno di calmarsi ed avanza di un passo:"E perchè non potrà mai esservi pace, Tutinax? In nome di cosa?".
"È sempre stato così".
"E allora? La storia non è qualcosa di immutabile, si evolve e a volte prende pieghe inaspettate ma piacevoli".
"E poi, Tutinax" interviene Kro "A quanti amici hai dovuto dire addio in tutti questi anni?".
"A molti" risponde il deviante dopo qualche esitazione.
"E mai una volta hai visto questo come ingiusto? Lo hai ritenuto naturale perchè così dovevano andare le cose? Perchè qualcuno ti aveva inculcato in testa nozioni che a te non suonavano giuste? Mai una volta hai provato questo? So che questo percorso di pace sarà lungo e difficoltoso, ma so anche un' altra cosa: che ritornare a guerreggiare sarebbe totalmente inutile. Sarebbe un' involuzione".
Tutinax non ribatte, un silenzio che vale più di mille parole, ed il suo piccolo gruppetto si disperde.
"Inoltre, la situazione attuale presenta più vantaggi che svantaggi" afferma Ikaris "Stavo proprio per dirlo prima di essere interrotto, ci potrebbero essere grandi cambiamenti per voi Devianti all' orizzonte".
"Ovvero?" chiede Kro.
"Crediamo di poter curare la vostra sterilità".
Paludi della Florida.
Eric Williams avanza, a passi lenti, quasi meccanici. Il suo volto non tradisce alcuna emozione.
"Ma guarda un po' chi c'è" esclama spavaldo Wonder Man "Fratellino mio, dunque hai smesso di combinare guai in Arizona?".
Ma il Mietitore non risponde, limitandosi a porsi accanto a Nekra.
"È bello vedere di nuovo unita una coppia così piena di vita quale la vostra" li canzona Simon.
"Fa piacere constatare che conservi ancora una macabra ironia" ribatte l' albina "Ma io ho bisogno d' altro".
"Tipo che ti rompa il muso".
"Procedi pure, caro" dice Nekra rivolgendosi ad Eric. Ed il nuovo raggio della paura parte.
Slorenia.
Gli ultimi giorni sono stati un continuo prendere appunti per Yaphet Mausen. E mai un momento di noia. Ha scoperto con suo immenso piacere che un sintezoide può rivelarsi un ottimo interlocutore, oltre che narratore di incredibili storie.
"Visione, io non so come ringraziarla" dice lo scrittore "Mi ha fornito tutte le informazioni di cui avevo bisogno".
"Non mi ringrazi, è stato un piacere".
"Sa, non mi sentivo così bene da... Da quando stavo con mia moglie. Yasmina, un angelo piovuto dal cielo. Uccisa dal regime del mio paese" la voce dell' uomo si incrina nel ricordare ciò "Io non ho fatto niente, ho solo scritto un libro. E loro me l' hanno uccisa. Da quel giorno continuo a fuggire e mi chiedo se questa fuga avrà mai fine".
Visione posa una mano sulla spalla sinistra dello scrittore:"Ha avuto fine quando si è stabilito in questo paese. Le menti ottuse sono quelle che vedono in colui che pronuncia parole sagge un capro espiatorio da uccidere: non durano mai a lungo".
"Però vorrei tanto ritornare nel mio paese un giorno, non so perchè".
"Perchè nessuno può essere sradicato dai propri affetti, da ciò che ha di più caro per volontà altrui".
"Tuttavia devo ammettere che questa nazione mi sta entrando nel cuore. E sono qui solo da pochi giorni. Come mai?".
"Si sta facendo conquistare dal clima di amicizia presente qui. Le consiglio di assaporarlo ancora, vada fuori a parlare con la gente, le farà bene".
"Sì, lo farò. Ma mi tolga una curiosità su di lei.
È un robot diverso da tutti gli altri di cui solitamente si legge. Mi ricorda molto quelli descritti da uno scrittore americano: forse lei sogna pecore elettriche?".
"Io non sogno, anche se mi piacerebbe molto. È per questo che inseguo una per me fugace umanità".
"Non è affatto fugace. Lei è una delle persone più umane, nel senso letterale del termine, che abbia mai incontrato. L' umanità non si acquista solo perchè si ha la pelle rosa o si ha un cuore al posto di circuiti. E per questo sono felice di poter essere suo amico".
"Sentimento reciproco".
I due si recano all' esterno e si imbattono subito nella Vedova Nera, con al suo fianco un nuovo ospite di questa nazione. "Vi presento il delvadiano Luis Cruz" dice Natasha.
"Luis Cruz?" esclama Mausen "Ma io la conosco, ho letto molti dei suoi scritti. Parla inglese? Francais?".
"Oui. Je parlais Francais".
E così iniziano a chiacchierare, dimentichi per qualche istante della loro condizione di profughi.
"Io devo ripartire subito, Visione" afferma la Vedova Nera "Mi attendono altre missioni".
Ma prima che se ne vada, Natasha Romanov nota i Thunderbolts, che assistono gli sloreni in alcuni compiti faticosi. Sono cambiate molte cose anche nelle loro fila: un tempo erano i Signori del Male guidati dal Barone Zemo, ora sono qualcosa di completamente diverso ed assortito. Atlas, Carbone, Trottola, Diamante Blu, Scorpione d' Argento e...
"Visione, quella donna dai capelli biondi... mi pare di averla già vista da qualche parte".
"Si chiama Claire Voyant" spiega il sintezoide "È colei che durante la Seconda Guerra Mondiale usava il tuo stesso alias".
Natasha rimane di sasso:"Croako! Allora devo assolutamente conoscerla".
E dunque, pochi secondi dopo, due donne accomunate da molte cose ma divise da molte altre si trovano finalmente faccia a faccia.
"Claire Voyant" dice Visione "Vorrei presentarti Natasha Romanov. Forse ne avrai sentito parlare, è... la Vedova Nera".
"Inevitabilmente il suo nome è giunto alle mie orecchie" ribatte Claire tendendo la sua mano.
Natasha gliela stringe calorosamente:"Teoricamente avresti tu il diritto di precedenza sull' alias...".
"Oh, lascia perdere. Ormai tutti mi chiamano Claire, senza aggiungere nient'altro. E poi, diversamente da me, tu non sei una donna fuori dal tuo tempo".
"Ma dal proprio paese sì".
"Già, una russa. Il mondo cambia davvero prospettiva in 60 anni".
"A volte basta un solo giorno".
"Parlami un po' di te... Natasha. Com'è che sei giunta nel nostro paese?".
"Beh, vedi, il mio sogno da bambina era fare la ballerina del Bolshoi, solo che il governo russo aveva in mente altri piani per me e...".
A quanto pare la ripartenza della Vedova Nera dovrà attendere. Visione si allontana, lasciando le due donne sole e pesando alla sua condizione. Le ultime parole dettegli da Mausen gli hanno dato molto da riflettere: da quando ha acquisito una propria personalità ha riconsiderato tutta la sua vita passata. Soprattutto la sua vita amorosa. Inizialmente c'è stata Wanda, una cara donna ed amica, per cui provava però sentimenti appartenenti ad un altro. Ha provato a riviverli, ma... non c'è stato verso. E la sua mente si è concentrata su un' altra persona: la parte analitica di lui l' ha trovata con qualche difetto, qualche miglioria da apportare; ma la sua parte umana non ha potuto far altro che trovarla affascinante, intrigante. Una donna per cui sente di provare qualcosa. Dovrà parlarle presto, dovrà farglielo sapere.
Paludi della Florida.
L' incisività del nuovo raggio della paura è dirompente e costringe Wonder Man a mettersi in ginocchio.
"Non mi stupisce che tu ceda così facilmente" commenta Nekra "Questo raggio ha fatto faville in Arizona* ed inoltre avevo previsto tutto. Non sei più un essere umano, Simon Williams, la tua energia ionica ti sostenterà per un tempo quasi infinito. Vedrai tutti i tuoi amici morire ed alla fine rimarrai solo, senza più nessuno a volerti bene. La tua più grande paura è quella di continuare a vivere. Odi il tuo potere che ti sta condannando, odi la tua dannazione eterna.
Odio".
* V. Rangers 18
Per alcuni istanti il raggio della paura fa il suo dovere, poi il chip di protezione di Wonder Man fa il suo. E così...
"NO!".
Genosha.
La patria dei mutanti. Non più oppressi da un mondo che li teme e li odia, qui possono trovare rifugio, possono trovare conforto. Ed una influente guida. Si chiama Erik Magnus Lensherr, ma è più noto come Magneto: una vita di sofferenze incanalate inizialmente in una rabbia mal indirizzata. Poi la svolta: basta perseguitare
l' homo sapiens, il suo vero compito era proteggere la razza mutante. La sua razza. E quando l' ONU gli ha affidato la sovranità di quest' isola al largo delle coste africane l' ha eletta patria di tutti i mutanti.
Le parole del suo ultimo discorso televisivo verranno ricordate per sempre:"Io sono Magneto e vi parlo dalla mia casa. Sono sopravissuto ad un olocausto. Non potrei tollerarne un secondo. Né potrei tollerare alcuno che operi per perpetrarlo. Sto perdendo interesse per le sorti
dell’ homo sapiens, depredate pure l’ ambiente, uccidetevi fin all’ ultimo bambino, non mi importa, ma non permetterò che manifestiate la stessa predilezione all’ autodistruzione anche all’ interno dei confini di Genosha. Non posso cambiare il mondo, ma posso assicurarmi che la mia razza non debba più soffrire per la
vostra intolleranza e scelleratezza… e lo farò. Da questo momento dichiaro Genosha, già riconosciuta dagli Stati di Diritto internazionale nazione sovrana, esclusiva dimora e rifugio della razza mutante. Oggi vi salvo, fratelli genetici, perchè questo è lo scopo della mia vita: proteggere la mia gente, l’ homo sapiens superior, da quanti ci vorrebbero distruggere". Il mondo intero si fermò di fronte a queste decise parole. Parole che colpirono, oltre che i suoi precedenti nemici, anche una persona a lui molto vicina. Una persona che non rivede da tempo.
L' allarme della sua stanza privata risuona. Magnus accende uno schermo, che gli rimanda l' immagine di Nicola Zeitgeist, la luce della rivoluzione di Genosha.
"Magneto, c'è una intrusa ai confini dell' isola. Io e la Confraternita siamo pronti ad
intercettarla".
"Non c'è bisogno di sprecare inutili forze" la blocca il candidato presidente di
quest' isola "Inoltre, sono ancora più curioso quando si tratta della mia prole.
Scortatela subito qui".
Nicola Zeitgeist non replica ed interrompe la comunicazione. E così, alcuni minuti dopo, due persone accomunate da un legame parentale ma divise da differenti caratteri finalmente si rivedono. Un incontro che per entrambi significa molto.
"Benvenuta Wanda, figlia mia" saluta Magnus.
Paludi della Florida.
"No!" grida Wonder Man, su cui il raggio della paura non esercita più alcun effetto. Si rialza e si lancia contro suo fratello: costui prova a colpirlo con la sua falce, ma Simon la blocca. Inizia così una insolita battaglia per il possesso di quest' arma.
"Perfetto" pensa Nekra "Da loro due emanano onde d' odio puro, che alimentano il mio potere. Ancora pochi istanti e sarò invincibile".
Ad un tratto Wonder Man riesce a strappare la falce ad Eric Williams, poi con un pugno manda il criminale riverso al tappeto. Contempla infine l' arma con sguardo quasi estasiato.
Slorenia.
"Natasha" commenta Claire Voyant "Hai avuto davvero una vita complicata. Mi dispiace per tuo marito Alexi".
La spia russa scuote la mano come a voler scacciare quel ricordo:"Ormai è acqua passata, piuttosto tu come ti trovi?".
"Stranita, sono accadute tante cose che ritenevo impossibili, non so se riuscirò ad abituarmi. So a malapena usare un telefono e tutti usano termini astrusi come cellulare (ma è una prigione?) o Infranet...".
"Internet".
"Ah sì, quello. Comunque se non altro ho delle persone accanto a me, degli amici che mi stanno aiutando molto".
"Sai, sono stata la prima a credere nei Thunderbolts e nelle loro potenzialità. Sono felice di vedere che non mi ero sbagliata. Ora però devo proprio andare, spero comunque di rivederti presto".
"Lo spero anch'io" conclude Claire "Allora buona fortuna... Vedova Nera!".
Paludi della Florida.
"Molto bella" commenta Wonder Man riferendosi alla falce del Sinistro Mietitore "Davvero molto bella". Poi la lancia in aria e la distrugge con una raffica ionica. "Un vero peccato doversene sbarazzare".
Simon si inginocchia davanti al corpo svenuto di Eric Williams e lo solleva di peso:"Allora, fratello, sembra proprio che per te sia la fine... di nuovo, eh?". E così dicendo alza il suo pugno, pronto a colpire, sotto lo sguardo compiaciuto di Nekra. "Eh sì, scommetto che è proprio ciò che vuole quella strega. E la sai una cosa?". Wonder Man getta a terra il Mietitore. "Stiamo per darle una grande delusione".
Lo sguardo di Nekra ora non è più così compiaciuto.
Genosha.
"Che tu ci creda o meno, sono felice di rivederti, padre" dice Scarlet.
"Perchè non dovrei crederti?" ribatte Magnus "Stare con quel gruppo ti ha reso troppo diffidente verso le persone che ami?".
"Forse... Oppure ho un buon motivo per pensare certe cose".
"Su di me? Ancora? Dopo quello che è successo, dopo quello che ho fatto con Charles?* Nemmeno la sua parola ha valore ora?".
* V. X-Men 13/16
"È la tua storia passata che ti condanna".
"Il passato, il passato". Magneto agita una mano come a volerlo scacciare da sé. "Pensare al passato e basare
solo su di esso il giudizio su una persona è un limite, un profondo errore. Sinceramente, disprezzi tanto la mia scelta di rendere Genosha una patria per tutti i mutanti?".
Wanda non cosa rispondere.
"Te lo dico io" continua allora suo padre "No. Ho tenuto d' occhio le attività del gruppo a cui sei affiliata, figlia mia. Mi ha incuriosito molto il vostro interesse per la Slorenia: ve la siete fatta affidare, esattamente come io con Genosha. E per cosa la usate? Per dare rifugio a persone perseguitate da un mondo che non tollera la loro presenza. Per la loro unicità. Reietti della loro stessa razza. Ora dimmi, Wanda, qual è la differenza tra noi due? Qual è la differenza?".
Non può esservi risposta, la verità è che Erik Magnus Lensherr non è più l' uomo assetato di sangue, capace di affondare un sottomarino solo per dimostrare la sua potenza: è un uomo passato attraverso varie crisi di coscienza, involuzioni caratteriali e traversie. Fino a quando ha scoperto la sua vera vocazione, la sua vera strada: è un uomo cambiato. Un uomo realizzato, finalmente.
"Forse sono stata troppo dura nei miei giudizi" confessa Scarlet.
"Pensa invece a ciò che hanno fatto a quei bambini cinesi: non lo trovi rivoltante? Perchè tutti capissero, ho fatto sì che il mondo vivesse quella visione collettiva. Per quanti atti malvagi abbia potuto compiere, ne ho alla fine risposto davanti agli organi competenti. Altri no, pensano di sfuggire alla giustizia ordinaria: ma la giustizia mutante li colpirà dovunque si nascondano".
"Sì, quella visione era davvero fin troppo vivida ed agghiacciante. Ma non tutti gli esseri umani sono così spregevoli".
Magneto le si avvicina, guardandola per la prima volta in faccia:"Ammetto di non essere stato un buon padre nei tuoi confronti. Ti ho fatto mancare quello di cui più avevi bisogno, l' affetto paterno: e per cosa? Per
le mie paure. Ero così preso da esse, da dimenticare tutto ciò che mi stava
intorno... Molte persone non avrebbero sopportato tutto questo, tu invece ti sei fatta forza ed oggi sei una diventata una donna straordinaria. Nonostante me. Dunque non intendo chiedere il tuo perdono per i miei errori, ma almeno voglio avere la possibilità di darti ciò che ti è mancato in questi anni: non sarà facile, entrambi ci siamo poco abituati. Ma possiamo e dobbiamo provarci".
Wanda gli sorride, poi dice:"Papà". Magnus drizza le orecchie, non l' aveva mai chiamato così. "Papà, non noti niente di particolare?".
Magneto osserva meglio sua figlia, poi nota il suo profilo e... "La tua pancia... Sei incinta!".
"Già". Il sorriso di Scarlet si allarga. "Diventerai nonno tra qualche mese".
"Chi è il padre? Ancora quel sin...".
"Simon Williams".
"Umph, non ho mai capito cosa ci trovi in quel tizio".
"La stessa cosa che tu hai trovato in mia madre: amore".
Magnus china il capo, perso nel ricordo della sua amata Magda, poi lo rialza:"Sì, ti chiedo scusa per quel mio commento di prima. Sei una donna capace di fare le proprie scelte, oramai. Non ha importanza che io le approvi o meno, l' importante è che tu ne sia convinta".
Wanda gli posa una mano sulla spalla:"E lo sono, padre. Lo sono".
"Io...". Questa dimostrazione di affetto, quanto l' ha bramata, quanto ne aveva bisogno. Ma sente di non meritarla ancora a pieno, dunque allontana da sé la mano di sua figlia. "Ora devo tornare ai miei compiti:
lavorare per diventare il presidente di una nazione può rivelarsi un compito difficoltoso".
"È stato un incontro troppo breve".
"Sono sicuro che ce ne saranno altri".
"È anche la mia più ardente speranza".
Scarlet sta per uscire dalla stanza quando... "Wanda?".
"Sì?".
"Quando sarà arrivato il momento..." esita Magneto "Potrò assistere al parto?".
Paludi della Florida.
"Banale, banale, banale" commenta Wonder Man "La classica lotta tra consanguinei in cui si scatenano i propri peggiori istinti. La tomba ti ha fatto male, Nekra".
"Io non..." inizia l' albina.
"Volevi l' odio? Non l' hai avuto. Anzi, analizzami bene e scopri questo: io voglio bene a mio fratello".
"No, non intaccarmi con pensieri positivi, non li sopporto!".
"Già, non li gradisci affatto, vero? E ti provocano un sottile brivido di paura. Dunque ti consiglierei di guardarti alle spalle".
Nekra si volta e si trova davanti l' Uomo Cosa, che stavolta non fuggirà da lei.
"Sai, ho sentito dire che il tocco di quell' essere è nocivo per la tua salute" la sbeffeggia Wonder Man, mentre insieme all' Uomo Cosa avanza verso l' albina.
"No, non toccatemi" li implora Nekra "Non...". Il grido le si smorza in gola quando un oggetto tagliente ed affilato la centra alla schiena. Dalle sue labbra esce sangue, che va a macchiare il biancore del suo volto. Poi crolla al suolo. E dietro di lei compare il Sinistro Mietitore, il suo uncino insanguinato.
"Ottima mossa" gli dice Simon Williams.
"Non mi faccio controllare facilmente" ribatte Eric.
"Sì, lo so bene".
"Era vero quello che hai detto, Simon?".
"Cosa?".
"Che mi vuoi bene".
L' eroe annuisce:"Sì, è vero. E non ho alcun desiderio di combatterti. Puoi andartene ma... attento a quello che fai".
Il Mietitore non osa replicare, forse non riesce ancora a credere alla sua fortuna, dunque si allontana velocemente. Simon rimane lì qualche minuto, perfettamente immobile. Quest' esperienza gli ha insegnato molto: ha capito che fa male a farsi consumare dall' odio che prova per sé stesso, deve trovare una nuova strada da perseguire. Una strada che prescinda dal suo essere eroe: e forse esiste. Così Wonder Man si alza in volo: vuole sentire il parere di qualcun altro, deve trovare qualcuno che creda in lui. Infine anche l' Uomo Cosa abbandona la scena, senza pensare a nulla, come sempre. E torna a mimetizzarsi nella palude.
Passano le ore, il giorno cede il posto alla notte e... una sinistra risata risuona. E Nekra si rialza! "Eh, eh, eh. Non è più così facile uccidermi, Eric. Traggo potere da qualcosa che va aldilà della tua stessa immaginazione. Però... non mi aspettavo affatto che reagissi in quel modo: sono molto, molto delusa. E irritata". E così anche Nekra svanisce, seppur lentamente e dolorosamente.
Da qualche parte.
C'è una persona sola, che cammina senza meta in una zona del suo quartiere che non conosce a passi piccoli e calibrati. Qualche sporadica abitazione si alterna a macerie di ex case, distrutte da un terremoto, un' invasione aliena, la speculazione edilizia, chi può dirlo?
Ad un tratto la sua attenzione viene catturata da un intenso luccichio, proveniente da una casa disabitata e a pezzi. Quel bagliore sembra quasi chiamare questa persona con voce suadente ed ingannevole al tempo stesso. Il richiamo viene infine seguito e la persona entra in quell' abitazione fatiscente senza problemi o preoccupazioni. Il bagliore diviene più luminoso, è in fondo. Ecco, è... un' arma. Una magnifica arma. Un' ascia appartenuta un tempo ad un grande guerriero, un' ascia recentemente ritornata tra le mani di un altro combattente nel corso di un insolito conflitto solo per essere nuovamente perduta.
Un' ascia insanguinata.
La persona ne è irresistibilmente attratta: la afferra e... viene investito in pieno del suo potere, cambiando radicalmente.
In meglio o in peggio, non è possibile ora dirlo.
Giungla sudamericana.
"Forza, papà" incita Sonja "Secondo quegli indigeni, è questa la locazione".
"Io non vedo niente, figlia mia" ribatte Drakan Djorjevic "Aspetta, c'è qualcosa... ecco!".
Come per magia, l' imponente boscaglia si apre, rivelando aldilà di essa un edificio, decisamente non in sintonia col verde del luogo.
"Può essere..." inizia Sonja.
"Sì, me lo sento" afferma suo padre "Quella cittadella appartiene o apparteneva al Barone Zemo".
"Credi vi possano essere dei pericoli all' interno?".
"Lo scopriremo subito".
I due si inoltrano negli ampi corridoi della fortezza, che pare quasi sia stata lasciata all' abbandono, non trovando nulla di cui preoccuparsi.
"Dannazione" pensa Djorjevic "Eppure deve essere qui da qualche parte...".
"Papà! Vieni subito qui!".
Il tiranno si precipita nella sala da cui proviene la voce di sua figlia, ritrovandosi di fronte ad un avveniristico macchinario.
"È questo?" chiede Sonja.
"Sì" annuisce sorridente suo padre.
"Ma come sei venuto a conoscenza della sua esistenza?".
"Sono un uomo di potere, ho molte frecce al mio arco. Ma ora solo una cosa conta: questo macchinario mi darà il potere di cancellare dalla faccia della Terra il popolo sloreno, l' infame razza. Lo farò grazie ai... poteri ionici!".
CONTINUA...
I VENDICATORI presentano:
LA
QUARTA VITA DI BILL FOSTER
Parte 1: CIRCOLO VIZIOSO
La storia finora: Bill Foster ha rivisto i suoi vecchi amici Talia Kruma, Dale West e Celia Jackson andando a lavorare per la Kruma International. Su questa azienda ha messo i suoi occhi il criminale noto come Spacca-Atomi, nemico di tutte le corporazioni. Vari sono stati i suoi attacchi, finora conclusisi tutti con un nulla di fatto. Intanto, mentre Dale tenta invano di sfondare nel mondo supereroistico come Metallo, Bill sta cercando di riottenere i suoi poteri di Golia Nero: ma per ora ha solo una limitata superforza per via di un incantesimo. Fatto, chi dice che questa non è l' era MarvelIT dei riassunti brevi?
Palazzo dei Vendicatori.
"Mr. Foster" dice Jarvis aprendo la porta "Sono davvero felice di rivederla".
"Grazie, altrettanto" risponde Bill "Ehi, ti vedo abbronzato: sei andato al mare?".
"Beh, sì, ultimamente mi sono concesso una piccola vacanza*".
* Insomma. V. Avengers Icons 18
"Scusa, ma vado di fretta. C'è qualcuno nel vostro laboratorio sotterraneo?".
"Sì, Mr. Ant-Man, nonché una gradita visita".
L' uomo di colore scende le scale, sentendo un dialogo tra due persone:"Ah, una catapulta con cui ti dirigevi verso i luoghi delle rapine.
Fenomenale. Che ne diresti di ricrearla per me?".
"Non dovrebbe essere troppo difficile. Dammi un paio d' ore".
Quest' ultima voce Bill Foster la conosce bene:"Hank Pym!".
"Chi..." esclama lo scienziato "Bill, sei tu! Old boy, sei una piacevole vista per questi occhi stanchi?".
"Old a chi?".
I due ridono.
"Ah già, quasi dimenticavo che voi due vi conoscete" dice Scott Lang.
"Ed anche molto bene" conferma Hank "Fammi indovinare il motivo per cui sei venuto qui, Bill. Il tuo siero della crescita, ho visto giusto?".
"Precisamente. Volevo sapere a che punto era".
"Ecco, vedi, fino a tre ore fa era ancora leggermente instabile. Poi sono arrivato io e, modestamente, ho risolto subito il problema. Portalo qui, Scott".
Ant-Man si reca a prendere la fiala, porgendola poi a Bill, che la osserva con curiosità.
"Ecco, vedi, il nodo del dilemma era tutto nella quantità di potassio che unito alle molecole di carbonio..." spiega Pym "Senza contare un uso accorto delle particelle Pym... Biochimicologia...
bla bla bla il Polonio... bla bla bla Microscopici frammenti di...".
"Tu stai capendo quello che sta dicendo?" chiede Ant-Man.
"Certo, non sono parole difficili. Vuoi che te le spieghi?".
"No, grazie. Preferisco andare di pattuglia per la città: se sono fortunato incontro Hijacker".
"Spero per te sia Madame Macabre, aveva più fascino" lo saluta Pym "E comunque Hijacker è morto: forse c'è una sorta di macabra giustizia a questo mondo".
"Henry, cosa ti porta qui?" chiede Bill Foster "A quanto ne so sei ancora distaccato sulla Costa Ovest".
"Beh, non più. Sono venuto a trovare Jan, ma a quanto pare non è presente oggi. Allora mi hanno illustrato il tuo problema e ho pensato bene di risolverlo. Spero non ti dispiaccia".
"Niente affatto: mi sono arrovellato per mesi nel tentativo di rendere stabile il siero. E tu ce l' hai fatta in sole tre ore".
"Non buttarti giù, amico mio: senza il tuo precedente lavoro non avrei avuto vita così facile. Comunque sei davvero sicuro di voler tornare a solcare le scene supereroistiche?".
"Sì, negli ultimi tempi molte persone a me care hanno rischiato la vita. Inoltre l' azienda per cui lavoro a quanto pare è stata presa di mira da un supercriminale".
"Già, lo Spacca-Atomi. Ho letto i rapporti su di lui. Comprendo il tuo desiderio, Bill, ma nello stesso tempo ti invito a rifletterci attentamente: quel siero potrebbe essere la linea di confine tra una vita ordinaria ed una piena di traumi. Fattelo dire da un esperto".
"Ci penserò, Henry. Ora...".
"Attenzione, attenzione" gracchia in quel momento la radio di Ant-Man sintonizzata sulle frequenze della polizia "Una rapina in corso ai danni di un furgone blindato della Davidson Armored Truck. Il responsabile è un ignoto supercriminale...".
Henry guarda Bill, che guarda Henry, che guarda Bill. "Ok, guido io" dice infine Giant-Man.
Sulla strada (con tutto il rispetto per Jack Kerouac).
In volo su un piccolo biposto, Henry e Bill individuano subito il furgone fermo ai lati della strada. Una portiera è stata divelta e a terra giacciono svenuti le due guardie di sicurezza che erano alla guida.
"Ehi, voi due" si affianca loro in quel momento una terza persona, a cavallo di
una formica volante.
"Scott!" esclama Giant-Man.
"Eh sì, ho captato la notizia attraverso il mio elmetto cibernetico. Foster, ma non rischi un po' troppo stando qui?".
"Quell' incantesimo fattomi nel Microverso continua ad essere funzionante: ho ancora una limitata superforza".
"Visto, Pym? La magia esiste!" esclama Scott.
"La la la, non ti ascolto, non ti ascolto!".
"Esiste, esiste!".
"Non ti sento, non ti sento!" lo canzona Henry.
"Ehm, scusate, ci sarebbe quella rapina in corso" fa notare Bill.
In pochi secondi i tre arrivano davanti al furgone, dal quale subito dopo esce un tizio mascherato.
Un tizio che i due Vendicatori riconoscono subito.
"Henry, cos'è che dicevi a proposito del fatto che ci sarebbe una macabra giustizia a questo mondo?" esclama Ant-Man.
"Dovrei mangiarmi la lingua a volte" ribatte lo scienziato.
"Chi siete voi?" chiede il criminale.
"Su che ci conosci. Piuttosto, anche se tutti lo sappiamo, dicci la tua identità. Così, a futura memoria per i posteri".
"Dannati eroi, perirete per mano di...".
"Ehm, ci bastava solo il nome".
"... Hijacker!".
"Ma perchè non sono rimasto sulla Costa Ovest? Almeno lì facevo lo scemo per contratto" pensa Hank Pym.
Kruma International.
"Cough! Cough!".
"Talia!" esclama Dale West "Ti sei presa una bella influenza, eh? Dev'essere quella di cui si parla adesso, com'è che si chiama...?".
"Ma tu non dovresti lavorare?".
"Sì, sì, tranquilla. Vado subito".
"Ancora a perseguitare la segretaria di Bill?".
"Non esiste privacy in questa azienda, eh? E comunque il mio è vero amore".
"Povera ragazza" commenta Talia allontanandosi.
L' uomo entra nella stanza che precede il laboratorio personale di Bill Foster, avvicinandosi alla scrivania dove Kayla Ballantine sta battendo una lettera al computer.
"Ragazza mia" esclama Dale "Guarda cos'ho qui, due biglietti per il Madison Square Garden, per lo spettacolo sul ghiaccio. Tutti dicono che sia una favola. Che ne dici di...?".
"Mi dispiace che tu ti sia disturbato, Dale" dice Kayla continuando a battere la sua lettera "Non verrò con te".
"Oh, non c'è problema. Che ne dici se domani...".
Kayla interrompe il suo lavoro e guarda dritto in faccia l' uomo:"Non hai capito, Dale, non usciremo più insieme".
"Cosa? Ma perchè?".
"Perchè così ho deciso: è meglio per entrambi".
Dale rimane di sasso per alcuni secondi, poi esplode:"Ma chi ti credi di essere? Come ti permetti di trattarmi così, come l' ultimo degli esseri umani? Ti ho dato il meglio di me e tu come ricambi? Ah, tienitelo stretto il tuo orgoglio, io decisamente non ne ho bisogno!". Ed esce sbattendo la porta.
Kayla torna al suo lavoro, una lacrima che scende sul suo volto.
Sulla strada.
"E aggiungiamo questo bel tomo al Dr. Nemesis, al Compagno X e alle Bestie di Berlino" dice Ant-Man.
"Le Bestie sono ancora vive? La vita è piena di sorprese" commenta Hank Pym.
"Non osate prendervi gioco di Hijacker!".
"E parla anche come un supercriminale dei fumetti degli anni '60! Ha proprio imparato bene la lezione".
"Scusate, ragazzi" interviene Bill Foster "Lo lascereste a me? Voglio vedere se sono ancora in forma e poi ultimamente sono stato messo in ombra da altre persone...".
"Vai pure, amico mio" lo incita Hank Pym "Allora, Ant-Man, parlami del tuo scontro con le Bestie di Berlino".
"Dunque, io e Wasp ci siamo recati a Berlino per...".
Hijacker emette da un bracciale posto sul suo braccio un getto di gas, che però Bill evita con maestria, Si piazza di fronte al criminale e lo centra con un preciso pugno al volto. Hijacker riesce miracolosamente ad incassare e, seppur intontito, prova a reagire con una fiamma ossidrica emessa dall' altro bracciale posto sull' altro braccio. Ma la sua mira è bassa e, con un salto preciso ed atletico, Bill Foster evita il getto infernale e mena un potente calcio al
volto del criminale, che cade al suolo per non rialzarsi più. Almeno fino all' arrivo della polizia.
"... Dunque vedo Madame X in abito sadomaso..." racconta Ant-Man.
"Ah, avrei voluto esserci!" esclama Giant-Man.
"Ragazzi, io avrei finito" interviene Bill.
"Di già?".
"Si vede che questo è un racconto breve" dice Scott Lang.
Palazzo dei Vendicatori.
Greer Grant Nelson entra precipitosamente nella sala riunioni, dove al momento però vi è solo Occhio di Falco.
"Ciao, Tigra" saluta l' arciere "Sono felice che...".
"C'è Iron Man, Clint?" chiede l' ex donna gatto nella cui mano destra vi è un
floppy disk.
"Ehm, Iron Man...?".
"Tony!".
"Ah sì, lui c'è. Ti porto subito da lui: ti vedo decisamente trafelata, c'è qualche problema?".
"Potrebbe essere solo una bolla d' aria. O forse dal contenuto di questo floppy potrebbe dipendere il mio futuro".
Sulla strada.
Hijacker viene smascherato.
"Ma è Davidson!" esclama un poliziotto riconoscendolo "Il proprietario della compagnia di furgoni assaliti. Ma perchè l' ha fatto?".
"La mia compagnia stava perdendo denaro" confessa il criminale "Pensavo di poterlo riottenere rubandolo e nessuno l' avrebbe mai saputo".
"Questo copione mi sa di averlo già vissuto in passato" pensa Hank Pym. "Allora, Bill" dice poi "Come ti senti?".
"Molto bene: anche se è stata una facile vittoria, ha contribuito a rinfrancare il mio animo".
"E spero anche che ti faccia attentamente riflettere se sia giusto o meno riprendere il siero della crescita. Prima o poi la tua superforza svanirà e allora potrai andare avanti normalmente, magari insieme alla donna che ami.
È quella Celia, giusto?".
"No, Talia Kruma".
"Ah, hai sempre un buon gusto, devo ammettere".
"Ehi, gente" interviene Scott Lang "Mi è venuto in mente solo adesso: abbiamo qui allineati Ant-Man, Giant-Man e Golia! Manca Calabrone e facciamo filotto".
"Eh già. È come un circolo vizioso" dice Henry Pym "Per quanto possa allontanarmi da questa città, alla fine ritorno sempre qui, dai Vendicatori. Dai miei affetti".
"Allora bentornato, Hank" dice Bill Foster "Bentornato tra noi".
Texas.
Spacca-Atomi osserva l' imponente edificio ad alcuni metri da lui: un istituto governativo, all' interno del quale sono stati depositati alcune armi appartenute a supercriminali... e non solo. Dopo lunghe ricerche, è venuto a conoscenza di un oggetto che potrebbe aiutarlo a perseguire al meglio i suoi obiettivi per distruggere le megacorporazioni ed i loro padroni. Ora deve solo trafugare quell' oggetto... e sbarazzarsi della imponente sorveglianza dell' istituto.
CONTINUA...
PROSSIMAMENTE
Il ritorno di...