PACE ETERNA
Parte 3: ROSSO INTOCCABILE
di FABIO VOLINO
Quando si commette un errore, vogliamo che venga corretto: prima e più radicalmente si farà, meglio sarà.
Drakan Djorjevic in una lettera a sua
figlia
Forse l' umanità non vuole veramente la pace, forse non sa cosa farsene, i Vitoni non c'entrano nulla. Ci evolviamo, mandiamo sonde e robottini su Marte, pensiamo di colonizzare la Luna... eppure spesso sono i nostri più bassi istinti a prevalere. Gli uomini hanno atteggiamenti così autodistruttivi a volte che non si accorgono di quanto esista di bello e meraviglioso attorno a loro. Questo è un vero peccato, basterebbe davvero poco.
Davvero.
Spazio, territorio rigeliano. Qualche tempo fa.
Un essere come si suol dire armato fino ai denti osserva un pianeta sotto di lui. Non è solitamente un tipo riflessivo, ma stavolta ha valutato a lungo la situazione prima di attaccare: perchè quello è un pianeta ben difeso da gente con un elevato livello di tecnologia.
È una grande sfida per lui, che è ben lieto di accettare.
Sta per lanciarsi quando due esseri si parano sulla sua strada: sono il bravo giardiniere e l' uomo con la staffa.
"Cosa volete?" sbraita l' essere armato fino ai denti "Non voglio avere più niente a che fare con voi".
"Non è noi che devi ascoltare" ribatte l' uomo con la staffa "Ma lui".
E dietro di loro compare, come al solito dal nulla, l' essere dall' insolito aspetto che ha plagiato il bravo giardiniere e l' uomo con la staffa.
"Queste tue armi sono inutili e di basso potenziale, Maht Pacle". Ed in un attimo esse svaniscono per essere sostituite da altre armi, dall' aspetto più letale. E non solo nell' aspetto.
"Cosa hai fatto?" chiede l' uomo armato.
"Ti ho migliorato, potenziato" afferma l' essere plagiatore "Ti ho fatto evolvere. Con queste tue nuove armi potrai mettere in ginocchio l' intera galassia".
"Anche Silver Surfer?".
"Silver Surfer ora non è nulla in confronto a te. In cambio ti chiedo solo un piccolo favore, tra l' altro andremo proprio in quel settore dello spazio dove attualmente si trova il surfista".
Di fronte a questa prospettiva, l' uomo armato fino ai denti accetta la proposta ed anche lui condivide il destino dei suoi due simili.
Washington. Ora.
"Attenzione. L' esplosione avverrà tra nove minuti" annuncia la voce metallica di Red Ronin "Un minimo colpo, un minimo contatto faranno detonare immediatamente l' arma".
"Davvero un bel guaio" commenta Ant-Man, uno degli ultimi arrivi nel gruppo.
Inizialmente vi erano solo War Machine e Nova a fronteggiare il samurai d' acciaio e sarebbero stati più che sufficienti. Ma poi è insorto questo piccolo contrattempo e si è reso necessario chiamare dei rinforzi. Quindi ora, oltre a James Rhodes, Richard Rider e Scott Lang, vi sono anche Wasp, Songbird ed Eddie March nell' armatura di Iron Man. Ma cosa possono fare contro un nemico che non si può toccare?
"E se fosse un bluff?" domanda Eddie.
"Non possiamo permetterci di rischiare" ribatte Janet Van Dyne "Dunque possiamo agire in un solo modo: dall' interno".
"Dall' interno?" esclama Songbird.
"Sì, io e Scott entreremo nel corpo di Red Ronin e disinnescheremo quella testata atomica. Non perdiamo tempo ulteriore, andiamo. Voi altri controllate la situazione".
I due eroi si recano presso la bocca del robot e la oltrepassano, ritrovandosi davanti ad un mare di circuiti, cavi e piccoli avveniristici meccanismi. Una trappola per topi vivente dove i topi sono Ant-Man e Wasp.
"Dobbiamo fare molta attenzione, Scott" dice Jan "Sono già stata qui dentro una volta e so dove poter trovare la testata. Ma dobbiamo far presto e nello stesso tempo stare attenti poichè ci può essere un pericolo ad ogni passo".
"Allora sbrighiamoci" incita Lang.
Nel frattempo all' esterno gli altri Vendicatori sono certi che i prossimi minuti non saranno tranquilli. Ed hanno ragione. Ad un tratto dei caccia dell' esercito si profilano all' orizzonte.
"È arrivata la cavalleria" dice Nova "Pensate che riusciremo a trattenerli per sette minuti senza rovinare ulteriormente la nostra già precaria situazione?".
"Tra poco lo scopriremo" afferma War Machine.
Palazzo dei Vendicatori.
"Come se non bastassero i problemi che già abbiamo" è l' inevitabile pensiero di Tony Stark nel rivedere le ultime letture ricavate dai segnali energetici di Wonder Man ed averne compreso solo ora la portata. "Avrei dovuto intuirlo prima, ma con tutti i miei problemi di salute e gli attacchi più o meno legali alla mia azienda...".
Quella che potremmo definire (erroneamente, con ogni probabilità) la matrice ionica di Simon Williams sta per collassare. Ad onor del vero, non è tutta colpa del Nesso delle Realtà, sarebbe stato comunque un processo inevitabile. Inevitabile fin dalla rocambolesca, ultima resurrezione di Wonder Man*.
* V. Iron Man & I Vendicatori 33
Certo, perchè tale processo di dissestamento arrivasse al suo apice sarebbero occorsi svariati decenni, ma la tragica esperienza nel Nesso delle Realtà ha
accelerato il tutto, drasticamente, portando Simon Williams sull' orlo della sua fine.
"Bisogna trovarlo ed al più presto" pensa l' industriale "O le conseguenze saranno terribili".
Poi War Machine lo contatta, dandogli un' altra bella notizia.
Olympia.
Uno ad uno, Valkin e gli altri Eterni emigrati nello spazio atterrano sul suolo di ciò che un tempo chiamavano casa. Un tempo che sta per tornare.
Virako ed Ikaris vanno ad accoglierli, per alcuni sono passati davvero secoli dall' ultima volta. Poi lo sguardo dei nuovi arrivati cade inevitabilmente sui numerosi Devianti ospiti in questo momento nella cittadella: erano stati avvertiti di ciò, ma non possono fare a meno di rimanere sorpresi.
"Tuttavia ora stanno per tornare a Lemuria" spiega Ikaris "Anche se una loro piccola delegazione rimarrà qui, così come noi manderemo da loro dei nostri ambasciatori".
"Mi dovrò abituare a molte nuove cose" dice Valkin.
"Tutti noi dovremo abituarci ad esse, fratello" ribatte Virako.
"Comunque c'è una cosa importante da dire" conclude Ikaris guardando tutti coloro che sono arrivati "Che il nostro popolo è di nuovo unito. Finalmente rinato".
Messico.
"La Vedova Nera contro la Tarantula" pensa Natasha Romanov "Se non è questa una battaglia
cliché...".
L' eroina si è recata in questo paese per ritrovare un profugo delvadiano, Luis Cruz, un uomo in grado di
accelerare il processo di democratizzazione in atto nel suo paese natale. Solo che uomini così sono scomodi per i regimi, siano essi decaduti o meno: e perciò gli ex dittatori del Delvadia hanno mandato il loro miglior agente sul campo, il loro miglior sicario. Domingo Guzman, la nuova letale Tarantula.
"Il presunto governo delvadiano deve essere proprio ridotto male" commenta il criminale "Se mandano dei topi di fogna come te a ricercare il loro uomo più importante".
"Visto che siamo in tema di cose banali" ribatte Natasha, imbruttitasi per non essere riconosciuta, ma per quel che conta ora... "Lasci che ti ricordi che l' abito non fa il monaco. Ti dice niente il nome Vedova Nera?".
"Mi dice molte cose ed ora mi spiego quell' atteggiamento guardingo e sospettoso che hai avuto fin da quando ti ho notato. Si capiva subito che eri nuova del luogo, così come che eri in cerca di qualcosa, o qualcuno, di importante. Ed in queste desolate pianure di importante vi è solo quel traditore: si era comunque nascosto bene, lo ammetto. Ci avrei impiegato mesi a trovarlo. Grazie per aver facilitato il mio compito".
"Allora andiamo al più presto alla conclusione di questa vicenda" dice la spia russa, che poi si rivolge a Luis Cruz "Stia indietro, ci vorranno solo pochi secondi".
Slorenia.
Yaphet Mausen si è insediato da poco nella sua nuova casa ed ora sta leggendo numerosi articoli di giornale fornitigli dai Vendicatori riguardo questa nazione. La maggior parte di essi parla inevitabilmente del massacro di Ultron, un avvenimento davvero terribile. Essendo in fuga in quei giorni, così come lo è stato negli ultimi anni peraltro, Mausen ne aveva sentito parlare solo di sfuggita: ora tutto l' orrore di quella vicenda è davanti ai suoi occhi. E lui non può che rimanere sconvolto. Poi altre idee, altri pensieri iniziano ad affollargli la mente: vuole scrivere della storia di questa nazione. Ebbene, perchè non parlare della sua rinascita? Partire da un avvenimento tragico per poi narrare il riscatto di un intero popolo dalla schiavitù e dall' oppressione? Ha tante persone con cui parlare qui ed ognuno di loro ha una storia da raccontare. Yaphet Mausen diverrà la voce della rinascita del popolo sloreno: un lavoro lungo, difficile, ma che è ansioso di iniziare. Per lui ha anche un sapore catartico, di affrancamento dal dolore.
Dopo aver buttato giù i primi appunti, lo scrittore sente dei rumori provenire dall' esterno, rumori diversi dal solito: a quanto pare c'è una certa agitazione là fuori. Esce e vede a pochi metri di distanza un piccolo gruppo di supereroi che sta dando un' occhiata alla zona. Uno di loro, un tizio molto alto, si avvicina a quello che sembra essere il leader, uno strano robot. "Grazie ancora per aver scelto noi Thunderbolts per questo compito, Visione".
"I dati a mia disposizione mi hanno indicato voi come le persone più adatte, Atlas" risponde l' apparentemente distaccato sintezoide, che poi incrocia il suo sguardo con quello di Mausen dirigendosi infine verso di lui. "Salve, signor Mausen, volevo solo dirle che noi Vendicatori siamo onorati di poter ospitare ed aiutare una celebrità come lei".
"Mi conosce?" chiede lo scrittore.
"Certamente: i suoi libri sono presenti nei miei database e li ho esaminati più volte. Sarà felice di sapere che da ora in poi i proventi per le vendite non verranno più sottratti dal suo governo, abbiamo aperto un conto intestato a suo nome, poi le darò tutte le indicazioni del caso. Ho trovato davvero interessanti le sue teorie sul rapporto tra società e religione".
"Quelle stesse teorie mi hanno fatto guadagnare una condanna a morte, a volte mi pento di averle scritte".
"Non bisogna mai pentirsi di dire ciò che si pensa, se si è in grado di argomentare. E lei ne è capace" ribatte Viz.
"La ringrazio. Sto ora pensando ad un nuovo libro, incentrato proprio su questa terra ed il suo popolo".
"Magnifico: è confortante sapere che un grande scrittore come lei sta per mettersi nuovamente all' opera. Se ha bisogno di aiuto, non esiti a chiederlo".
"Può fornirmelo davvero?".
"Certo, nelle mie banche dati ci sono tutte le informazioni di cui lei può aver bisogno riguardo la storia della Slorenia".
"Allora credo che io e lei discuteremo molto nei prossimi giorni, signor Visione".
"Visione. Semplicemente Visione".
Washington.
Una voce si propaga nell' azzurro del cielo:"Vi ordiniamo di abbandonare subito la zona" dice quello che probabilmente è il caposquadriglia "Altrimenti saremo costretti a fare fuoco".
"Io vi consiglierei di non farlo" afferma War Machine.
"Sappiamo chi siete e soprattutto sappiamo cosa avete fatto recentemente. Dunque o vi spostate subito o...".
"Ma non dovete dare ascolto a noi" interviene Iron Man "Quanto piuttosto a lui" conclude indicando Red Ronin.
Ed il samurai d' acciaio lo accontenta:"Attenzione, è stata attivata una testata atomica. L' esplosione avverrà tra sei minuti. Un minimo colpo, un minimo contatto faranno detonare immediatamente l' arma".
"Ecco, cosa contate di fare ora?" chiede Songbird.
Il caposquadriglia non sa cosa rispondere.
All' interno di Red Ronin.
"Attenta, Jan!".
Ant-Man, a cavallo della sua formica volante, si getta contro Wasp, allontanandola dalla traiettoria di uno spruzzo di acido solforico. Mentre sono avvinghiati, l' eroe sente il corpo della donna premuto contro il suo, il contatto della sua gamba destra lasciata scoperta dal suo costume, e non può che provare piacere. La forza, il carisma di Wasp l' hanno conquistato, è innamorato di lei. Nonostante tutto il resto.
"Grazie per il tuo aiuto. Tutto bene?" gli chiede lei, il volto sempre segnato da tutti quei lividi procurati da Ghaur. Almeno i rigonfiamenti al labbro ed all' occhio sinistro sono spariti ed ora parla correttamente.
"Certo, non perdiamo altro tempo" risponde lui.
In breve giungono al centro di Red Ronin, al centro del complesso intrico di cavi e circuiti. Al centro del caos. La testata atomica è immediatamente riconoscibile, non foss'altro perchè c'è un timer. Tre minuti.
"War Machine, Tony, mi sentite?" dice Wasp attraverso la sua communicard "Confido in voi ora e nella vostra esperienza di armi".
"Descrivici più che puoi l' ordigno, Jan" chiede l' industriale.
Lei lo fa, con estrema dovizia di particolari. Poi, dopo un breve consulto, Tony e Rhodey danno il loro responso:"Devi staccare quel cavetto giallo oro, così spegnerai l' ordigno e bloccherai il timer".
Wasp si appresta a farlo, ma Ant-Man la blocca:"No, aspetta. Quel cavetto è uno specchio per le allodole, dobbiamo piuttosto bloccare questo circuito".
"Scott, ne sei sicuro?".
"Sono un ingegnere elettronico, ricordalo, e questo è decisamente un qualcosa che rientra nel mio campo. Inoltre, con tutto il rispetto per chi ha appena parlato, io ho una visuale perfetta dell' ordigno".
"Jan, quanto manca?" chiede War Machine.
"Un minuto, quasi. Devo decidere in fretta... Ok, Scott, facciamo come dici tu. Comunque vada, è stato un piacere conoscerti".
"Non fare la pessimista come al solito". Ant-Man agisce. Ed il timer si spegne. Lui tira un sospiro di sollievo, Jan invece corre ad abbracciarlo, suscitando il suo imbarazzo.
"Ora rimpicciolisci questo aggeggio" dice Wasp "Poi usciamo di qui".
E così, pochi istanti dopo... "Volevate tanto distruggerlo?" esclama Janet Van Dyne rivolta ai caccia "Ora potete farlo".
Gli aviatori lo fanno con estremo piacere, supportati in questo compito dai Vendicatori. Songbird crea un telone sonico, grazie al quale raccoglie tutti i frammenti del samurai d' acciaio, i quali verranno poi portati in una fonderia e sciolti, fino a che di essi non rimarrà più nulla.
Ecco l' ingloriosa fine di Red Ronin.
Messico.
Tarantula si lancia contro la Vedova Nera, tentando di colpirla con uno dei suoi spuntoni appuntiti, e letali, posti sulle sue calzature. Ma Natasha si sposta prontamente e con un colpo di taglio della sua mano centra la gola del criminale, che indietreggia tossendo violentemente.
Ma non si perde d' animo: dai suoi guanti fuoriescono degli artigli alla Wolverine, il cui effetto sicuramente non è dissimile dagli spuntoni. Mena diversi fendenti, ma Natasha li evita tutti, con sicurezza e tranquillità. Non un' ombra di emozione passa sul suo volto. Ad un tratto blocca un braccio di Domingo Guzman e, prima che lui possa reagire, gli pianta una ginocchiata nel petto seguita a breve distanza da una gomitata che gli frattura il setto nasale.
La spia russa non perde tempo, sa che questo è il momento giusto. Compie un balzo e con le sue gambe si avvinghia al collo di Tarantula, il suo inguine a pochi centimetri dal volto del criminale. Una vista decisamente piacevole per Domingo Guzman, ma che non durerà.
La Vedova Nera appoggia il polso chiuso della sua mano destra alla fronte di Tarantula. "Dasvidania" dice. Poi il morso di vedova fa quello che sa fare meglio: morde!
Tarantula viene proiettato violentemente all' indietro, mentre Natasha, staccandosi da lui, compie una formidabile piroetta e, dopo una capriola in aria, atterra soavemente sul terreno. Dolce ed aggraziata come una ballerina. Domingo Guzman, invece, crolla brusco e sgraziato al suolo, come tutti gli uomini di guerra.
La Vedova Nera ritorna poi da Luis Cruz, rimasto stupito per via dello spettacolo che si è svolto davanti ai suoi occhi. "Andiamo" dice lei.
"Ma è..." inizia il filosofo pacifista.
"Nel mondo dei sogni, ci rimarrà per un bel po'. E noi ce ne saremo già andati".
"Dove?".
"In un luogo dove non dovrà più fuggire, in un luogo dove potrà liberamente esprimere le sue idee senza paura di essere perseguitato".
I due si incamminano, fino ad arrivare ad una ampia radura: un minuto dopo atterra un elicottero, da cui esce l' enigmatico mercenario noto come Paladin. "C'è stato qualche intoppo, Natasha?" chiede.
"Solo uno".
"Potevi chiedere il mio aiuto".
"Oh, non era affatto necessario, Paladin. Credimi".
Poco dopo l' elicottero si alza in volo per portare Luis Cruz verso la sua nuova dimora. Natasha Romanov consulta nel frattempo il fascicolo fornitole da Wasp e sceglie il suo prossimo obiettivo.
Harlem. Ufficio elettorale di Sam Wilson.
"Posso entrare, Sam?".
"Certo, Leila, vieni pure".
"Ho qui i primi risultati di quell' indagine su quell' uomo cui mi avevi accennato: Arthur Ryker".
Sam, tentando di mascherare la sua emozione, si alza dalla sedia e si piazza di fronte alla donna:"Dimmi tutto".
"Dunque... a quanto pare abbiamo a che fare con un vero eroe militare. Si è distinto in tutti i maggiori conflitti degli ultimi trent' anni, guadagnandosi alla fine il grado di Generale. Nell' ambiente è un uomo rispettato, ma anche temuto. Ha una figlia, che studia probabilmente in un qualche college supersegreto, mentre sua moglie è morta molto tempo fa. La data della morte coincide con quella della nascita di sua figlia, probabilmente la causa del decesso è dovuta al parto".
"Susan, sì..." ricorda Sam "L' ho vista una volta, quando era solo una neonata. Queste però sono notizie che già sapevo: non sai dirmi altro?".
"Solo che tre anni fa, Arthur Ryker è come scomparso dalla circolazione. Volatilizzato, puff. Non si hanno più sue notizie da tutto questo tempo".
"Tre anni?".
"Esattamente: c'è qualcosa che non va?".
"No, Leila, niente. Grazie per il tuo aiuto, puoi andare".
La donna richiude la porta uscendo e Sam si avvicina alla finestra che da sul quartiere:"Fino a tre anni fa, Arthur Ryker era una persona come tante altre" pensa "Un eroe di guerra, un padre di famiglia. La persona che ho imparato a conoscere, insomma. Poi deve essergli successo qualcosa. Qualcosa che forse ha a che vedere con Sauron? Cosa può essere accaduto ad Arthur Ryker in questi tre anni?".
Casa Bianca. Sala Ovale.
"Signor Presidente, c'è qui l' agente Gyrich. Ma non è solo".
"Chi c'è con lui?".
"La... leader dei Vendicatori".
Il Presidente rimane pensieroso per qualche secondo, poi dice:"D' accordo, li faccia entrare entrambi".
I due fanno il loro ingresso nella sala e silenziosamente prendono posto.
"Lei conosce certamente il motivo per cui è stato convocato qui, agente Gyrich" esordisce il Presidente.
"Sì, vuole che abbandoni il mio incarico come membro di contatto coi Vendicatori. Non deve convincermi, l' avrei fatto comunque".
"Molto bene, passiamo a lei allora, Ms. Van Dyne. Ultimamente è una donna impegnata, vero?".
"Sì, in terra mare e... cielo! Porto anche i segni del mestiere" dice indicando i suoi lividi.
"Non so cosa le sia accaduto, ma sono molto dispiaciuto. Sa, ultimamente molti suoi colleghi supereroi sono venuti a trovarmi... e ad impormi delle condizioni. Non sono cose che si accettano con serenità".
"È un sintomo dei tempi che cambiano, del fatto che non sono più ogni mese le solite battaglie coi soliti supercriminali. E spero non voglia toglierci il piacere di difendere questo paese, quello che è accaduto oggi potrebbe ripetersi. Sa chi era il nuovo padrone di Red Ronin?".
Nel sentire il nome, il Presidente si porta una mano al mento:"Sì, non poteva che essere lui. Dunque lei non vuole che io tolga al suo gruppo i vari privilegi di cui gode. Mi dia un buon motivo".
"Intanto perchè oggi le abbiamo salvato la vita. E poi lei sa che quello che è accaduto in Slokovia era un processo inevitabile, noi l' abbiamo solo
accelerato. I Vendicatori non sono contro il governo, ma contro i dittatori. Qualsiasi dittatore. E poi è una mossa che non le conviene, si toglierebbe una importante linea di difesa, soprattutto nei paesi a rischio e nelle zone di guerra. Potremmo essere utili lì un giorno". Wasp si alza e si avvia verso l' uscita, ma prima... "Ah, dimenticavo, possiamo rivelare quale sia stato il vostro appoggio a Drakan Djorjevic, non so quanto possa incrinare la fiducia della gente". Infine esce.
"Quella dannata donna" commenta il Presidente "Penso che...".
"Io penso che dovrebbe seguire il suo consiglio" ribatte Gyrich.
"Cosa sta dicendo?".
"Sappiamo entrambi cosa stava avvenendo in Slokovia. Se lei commette l' errore di togliere ai Vendicatori i loro privilegi, io rivelerò tutto".
"È un ricatto!".
"No, è verità storica. Che per il suo bene sarà meglio venga rivelata solo al termine del suo mandato". Poi anche Gyrich esce.
Rifugio del Teschio Rosso.
"Herr Schmidt" dice lo Scienziato Supremo "Non capisco ancora perchè mai mi ha fatto costruire un ordigno così banale, avrei potuto renderlo molto più efficace e letale".
Il criminale nazista scuote la testa:"Cancellare Washington sarebbe stato controproducente.
Soprattutto per te, vista la posizione che occupi. Inoltre recenti eventi mi hanno convinto che è meglio tenere alla larga il più possibile i Vendicatori, rischiano di scoprire troppo. Infine, con la distruzione di Red Ronin stiamo per liberarci di un altro nostro pericoloso avversario. Un piccolo, necessario sacrificio".
Sede newyorchese dello SHIELD.
"Niente da fare, direttore Fury" dice una giovane recluta "Di Red Ronin non è rimasto più nulla di integro. O meglio, non è rimasto più nulla e basta".
Nick Fury pianta un pugno di rabbia nella sua mano sinistra:"E così i Vendicatori vogliono giocare duro, eh? Lo vedremo".
Palazzo dei Vendicatori.
"Trasmetteremo tra poco un messaggio del Presidente degli Stati Uniti" annuncia una presentatrice
alla televisione.
"Dunque te ne vai, Henry?" chiede Wasp.
"Sì" annuisce lui.
"Non c'è modo di farti cambiare idea?".
"No".
L' agente governativo prende le sue poche cose presenti nel Palazzo, il tutto sotto lo sguardo impassibile di Janet Van Dyne. Poi si avvia verso l' uscita, ma prima ha un' ultima cosa da chiedere:"Questa faccenda della Slorenia... da quanto l' avevate in mente?".
"Da un po'" risponde Wasp.
"E non avete mai pensato di dirmi niente?". La donna non risponde. "Non ho mai guadagnato pienamente la vostra fiducia, vero? Eppure ci ho provato, e non mi sembra di aver agito in modo da crearvi sospetti o risentimento nei miei confronti. In queste settimane sono stato me stesso più che mai, senza menzogne o ipocrisie. Vedo che la stessa cosa non può dirsi di voi. E questo mi delude molto. Profondamente".
Infine Henry Peter Gyrich si allontana lasciando dietro di sé qualcosa di più che un semplice posto vuoto. Wasp poi nota che il Presidente ha iniziato a parlare:"... E per questo desidero ringraziare personalmente i Vendicatori per il loro lavoro svolto in Slokovia. La dittatura di Drakan Djorjevic era un male assoluto che andava estirpato. Grazie ancora, Vendicatori, avrete sempre il nostro appoggio e...".
Jan spegne la TV:"Ipocrita" commenta.
Paludi della Florida.
Wonder Man siede ai margini di un acquitrino, dentro cui ogni tanto getta qualche sasso. Così, tanto per vedere se riesce a creare un numero maggiore di increspature. Il gran botto sta per arrivare e lui è pronto, sarà un avvenimento sensazionale. A cui forse assisteranno altri due spettatori, che osservano non visti l' uomo ionico da una macchia di alberi.
"Ecco, mio amato" dice uno di loro "Lo vedi? Quello è il nostro obiettivo, da lui emana un grande odio, una immensa fonte di potere per me. Vedo che il tuo sguardo è dubbioso, quell' uomo ti ricorda qualcuno, qualcuno a te vicino. Non ti nasconderò la verità, è proprio così: ed è del vostro rapporto di ostilità e conflitto che io intendo approfittare".
L'Aja.
L' attacco è inaspettato, spietato e rapido.
Come Drakan Djorjevic viene portato fuori, sua figlia Sonja e gli uomini a lei fedeli iniziano a sparare. Un paio di guardie cadono subito sotto la
gragnola di colpi che sfrecciano da tutte le parti, mentre le altre per qualche attimo rimangono spaesate. Sono attimi che costano cari. Sonja con sprezzo del pericolo si lancia in avanti, fredda le guardie che stanno accanto a suo padre e lo porta via, mentre un fuoco di copertura da parte dei suoi alleati le impedisce di essere seguita.
Giunge poi sgommando un furgone che accoglie a bordo Drakan Djorjevic e sua figlia, ripartendo immediatamente a gran velocità. Gli uomini fedeli al dittatore lottano qualche altro minuto, poi si arrendono: si sono sacrificati volentieri.
Nei giorni successivi verranno fatte ampie ricerche, ma nessuna traccia di Drakan e Sonja Djorjevic.
CONTINUA...
STINGRAY in:
JAWS (seconda parte)
Walter Newell è riverso a terra, una piccola pozza di sangue vicino al suo collo che scivola via. Non riesce a muoversi, dopo essere stato morso dallo Squalo Tigre, il quale ha anche rapito sua moglie Diane.
Le ampie protezioni del suo costume gli hanno impedito di fare una macabra fine,
ma riuscirà a reagire? Sta per perdere i sensi e sa che questo per lui potrebbe significare la fine: la sua mente torna indietro, alla prima volta che vide il mare.
Aveva cinque anni, suo padre lo portò per fargli vedere uno stormo di gabbiani che si era radunato a riva. Ma Walter non aveva occhi che per quella immensa distesa blu che si parava davanti a lui: anche se era solo un bambino, aveva già preso la sua decisione. Avrebbe consacrato la sua vita al mare ed alle sue meraviglie. Forse però questo sogno sta per finire? Così, senza lottare?
"N... No" mormora "No, non posso arrendermi così. Diane conta su di me ed io non voglio deluderla". "Sto arrivando, Arliss!". E con questo grido si alza, lentamente ma si alza. Poi si strappa una parte del suo mantello che usa per fasciarsi la ferita: non si sente ancora ben saldo sulle gambe, ma non può indugiare ulteriormente.
Dalla sua cintura tira fuori una sorta di bussola con quadrante elettronico: è giunto il tempo di affidarsi ad un espediente recentemente usato da Tony Stark per rintracciare sua figlia Kathy*, un aspetto dei microchip ora più che mai utile e vitale per Stingray. Un microchip che per precauzione aveva inserito anche in Diane, e quanto benedice ora quella decisione.
* V. Iron Man 23
Walter accende il suo congegno, che immediatamente gli indica dove recarsi. Si tuffa con agilità in acqua, nonostante il dolore.
Più in là
Lo Squalo Tigre riemerge dalle acque, posando sulla sabbia Diane Arliss, la quale grazie al suo respiratore ha potuto respirare sott' acqua. Ma dalla breve colluttazione di poco fa ha ricavato alcune ferite. Poi il criminale la getta bruscamente sulla sabbia: la zona è deserta, transennata per via della presenza dello Squalo Tigre. Todd Arliss si avvicina a Diane, la scruta con sguardo inespressivo per alcuni secondi, infine le ringhia contro.
"Sono tua sorella!" grida lei.
Todd si ritrae, portandosi le mani alla testa ed ululando come in preda ad un forte dolore. "S... Sorella?" esclama "No sorella!". E balza contro di lei.
Diane urla e si porta istintivamente una mano al volto, ma lo Squalo Tigre non riesce a raggiungerla. Qualcun altro emerge dalle acque e lo scaraventa con un pugno a svariati metri di distanza.
Diane rialza lo sguardo:"Sub-Mariner?".
"Namor, prego" ribatte lui "E tuo marito poteva anche chiamarmi prima. A proposito, dov'è?".
Prima che la donna possa rispondergli, lo Squalo Tigre si rialza e balza contro Namor: i due rimangono avvinghiati in una inestricabile presa per alcuni secondi finchè l' eroe con un calcio riesce a liberarsi del criminale.
"Lascialo a me, Namor". Anche Stingray è apparso, ma appare chiaramente malfermo sulle gambe.
"Stingray, sei sicuro...?".
"Sicurissimo. Quel tizio ha fatto male a Diane ed ora gliela farò pagare...".
Nel vedere di nuovo Newell, lo Squalo Tigre contrae il suo volto in una smorfia d' ira e si scaglia contro di lui. Ma l' eroe con un incredibile scarto, lo evita ed estrae qualcosa dalla sua cintura.
"... Con questa provetta di riserva che tenevo per i casi di emergenza!*".
* C'è sempre una provetta di riserva, avete notato?
Stingray infila la provetta col siero dentro la gola del criminale ed essa si infrange, facendo scivolare il liquido lungo la sua gola. Arliss si porta le mani al collo, tossisce come se cercasse di espellere quanto ha appena ingerito, poi crolla sulla sabbia scosso da profonde convulsioni.
"Walter! Cosa gli succede?" chiede Diane.
"Qualcosa di buono per lui".
E come per miracolo, in pochi secondi lo Squalo Tigre perde il colorito grigio della sua pelle, che torna ad essere quella di un tempo. E non solo la pelle. Dopo un po', il criminale si rialza.
"Cosa... mi avete fatto?" chiede, stavolta con un inglese perfetto.
"Succede che sei solo Todd Arliss, ora" gli risponde Namor, la sua presenza minacciosa più che mai "Dunque ora la decisione spetta a te: vuoi arrenderti da persona saggia o venire sconfitto per mano di un mio semplice pugno?".
Arliss sa di non avere speranze, si sente anche molto debole. "D' accordo, avete vinto. Mi arrendo".
"Ottima scelta" commenta Stingray.
Poi lo sguardo di Todd Arliss va ad incrociare quello di Diane, che volge il capo da un' altra parte.
Poco dopo.
La polizia ha ormai portato via Todd Arliss, ma Walter, Diane e Namor sono ancora sulla spiaggia dove si è svolto l' ultimo scontro.
"Cosa gli capiterà ora? Verrà condannato all' ergastolo?" chiede la donna.
"I Vendicatori gli forniranno un avvocato" spiega Namor "Quando ha commesso quegli omicidi, era incapace di intendere e volere. Anche un essere come lui merita una buona difesa: ma comunque questo non significa che potrà andare in giro libero come l' aria. Ha molti altri reati di cui rispondere".
"Non penso comunque che ci siamo sbarazzarti definitivamente dello Squalo Tigre" afferma Stingray.
"No, tizi come loro trovano sempre il modo di tornare. Ma ora abbiamo un asso nella manica in più: abbiamo il siero ideato da te, Stingray, che si è dimostrato pienamente efficace. Se mai Arliss dovesse tornare ai suoi vecchi metodi sapremo già come controbattere".
"Decisamente niente male" conclude lo scienziato prima di svenire per i troppi
sforzi sostenuti oggi.
"Walter!" si precipita Diane.
"Tranquilla" la calma Namor indicandole il volto sorridente di suo marito "Dorme".
FINE
PROSSIMAMENTE
Incontri e scontri (soprattutto scontri)
Note dell' Autore: Nick Fury fa qui la sua ultima apparizione: potrete ritrovarlo sulla serie a suo nome ad opera di MCL. Dunque tutta la trama che prevedeva un aspro conflitto finale coi Vendicatori termina qui e già dai prossimi numeri di Capitan America vedrete i Vendicatori e lo SHIELD tornare ad essere alleati.