PACE ETERNA
Parte 1: DOV'È
L' AMORE?
di FABIO VOLINO
La morte risolve ogni problema... Via l' uomo, via il problema.
Drakan Djorjevic al penultimo congresso ufficiale del suo partito
PROLOGO
Pace. P-A-C-E. Non trovate che sia una parola meravigliosa? Semplice, chiara e concisa. Definizione da un dizionario qualsiasi:"1. Assenza dello stato di guerra nei rapporti fra Stati o all' interno di uno stesso Stato, assicurata anche dalla mancanza di qualsiasi tipo di violenza e garantita dal rispetto dei popoli e dei singoli individui. Cessazione dello stato di guerra tra due o più nazioni; 2. Concordia, serenità, armonia nei rapporti fra individui. Riconciliazione che elimina situazioni di contrasto e di tensione sorte precedentemente; 3. Tranquillità dello spirito, dell' animo. Assenza di preoccupazioni, turbamenti, fastidi; 4. Condizione di tranquillità e di armonia negli elementi della natura; 5. Beatitudine, stato di felicità delle anime nella contemplazione di Dio. Dal latino pacem".
Ma la pace è molto più di questo: è vita, è gioia, è voglia di andare avanti.
È speranza. Chi non ama la pace può essere considerato solamente un folle, ergo, il mondo è pieno di folli. Ed è dal confronto tra follia ed umanità che si giudica il valore di un uomo, di un popolo, di una nazione. Di un supergruppo.
Un pianeta un tempo fiorente. Qualche tempo fa.
Una volta qui vi era un bellissimo giardino ed un uomo che lo curava con tutto l' amore possibile.
Finché da lontano giunse una persona molto, molto cattiva: distrusse il giardino e mandò in una sorta di profondo coma quel bravo giardiniere. E mentre quella persona cattiva distruggeva metà dell' Universo, veniva imbrogliata da un suo precedente alleato e cambiava alcuni suoi atteggiamenti un po' nichilisti, il bravo giardiniere continuava a rimanere in coma. E vi è tutt'ora: certo, col tempo guarirà del tutto e magari si costruirà un altro fiorente giardino.
Ma c'è qualcuno, o qualcosa, che ha bisogno di lui ora. E questo qualcuno, o qualcosa, gli è adesso davanti e lo osserva con curiosità. "Come sei caduto in basso, Ord Zyonyz. Ma io posso risollevarti, posso ridarti ciò che un tempo era tuo. E molto di più: posso fornirti delle facoltà che tengano davvero fede al tuo soprannome".
E così, in breve tempo, quel bravo giardiniere si riprende, solo per divenire vittima di un altro essere molto, molto cattivo.
CAPITOLO 1: LA VITA NON È MAI COME TE L' ASPETTI
Dal Daily Bugle.
CAPITAN AMERICA: J'ACCUSE
Di Jeffrey Mace
"Chi doveva intervenire per primo non lo ha fatto: parlo del governo americano,
che avrebbe dovuto bloccare quell' ignobile traffico. Ma non l' ha fatto perchè
ha paura, perchè è dai mercanti di armi che trae linfa vitale. La
verità, dunque, è che il governo americano ha fomentato i massacri in Slokovia e
non solo lì. Accuso tutti, nessuno escluso. Tutti".
Queste le parole che hanno scioccato una intera nazione. Capitan America, l' eroe a stelle e strisce simbolo dei valori su cui tale nazione è stata fondata, si è scagliato a viso aperto contro i suoi più alti rappresentanti. Ma non sono solo parole dettate dalla rabbia, c'è più di un fondo di verità, nonostante la quasi totalità degli organi di informazione stia cercando di far credere il contrario. Il tutto nasce dalla cattura ad opera dei Vendicatori di Drakan Djorjevic, ex reggente/dittatore della Slokovia: tale uomo si è reso responsabile nel corso degli anni di numerosi massacri e, pur pendendo su di lui un mandato di cattura internazionale, non era ancora stato portato davanti alla giustizia. I Vendicatori hanno corretto questa svista.
Ed è dal fatto che Djorjevic abbia potuto agire indisturbato, se non addirittura aiutato, che nasce lo sfogo di Capitan America: ciò ci consente di parlare del popolo sloreno. E della Slorenia. La cui storia sta decisamente per cambiare.
È notizia di ieri, infatti...
Beacon Hill, Boston.
Elisabeth 'Lizzie' Mace, sorella di Jeff, legge e rilegge più volte l' articolo scritto da suo fratello. Il suo volto non esprime esattamente soddisfazione:"Dannazione, Jeff, ma in che pasticcio ti sei andato a cacciare?" pensa "Le responsabilità come Capitan America ti hanno forse dato alla testa? Rogers ha forse sbagliato nello scegliere te? Ma se fossi stata io al tuo posto... come mi sarei comportata?".
Murtakesh.
In questa nazione ancora martoriata dalla guerra, William Mace, padre di Lizzie e Jeff, è di tutt'altro avviso:"Bravo, figlio mio. Mi hai reso fiero di te. Sei nato per essere un vero Capitan America".
Manhattan.
In una elegante stanza di un altrettanto elegante hotel, due persone anziane ed un cinquantenne che nella loro vita ne hanno viste di tutti i colori leggono i vari giornali che parlano di quanto accaduto alla Slorenia. Decenni fa erano in prima linea nella lotta contro il male, oggi agiscono da dietro le quinte con l' organizzazione chiamata V Battalion, che non è esattamente un ritrovo per pensionati.
"Non so se preoccuparmi o essere sollevato" dice Roger Aubrey "Immagino sia così anche per te, non è vero, Fred?".
"Già" conferma colui che un tempo fu Bucky "E come senatore degli Stati Uniti, puoi immaginare la pressione a cui sono stato sottoposto in questi ultimi giorni. Sembra improvvisamente che per i giornalisti ogni appartenente al governo americano sia una manna di informazioni: la verità è che molte cose di questa faccenda mi sono oscure".
"Onestamente non capisco la vostra inquietudine" si fa avanti John Watkins Jr. "Voglio dire, i Vendicatori hanno catturato un dittatore che stava compiendo efferati massacri".
"Ma non è questo che contestiamo" lo interrompe Aubrey "D' accordo, l' avevano catturato e avevano fatto più che bene. Ma poi perchè andare avanti? Perchè chiedere all' ONU l' affidamento della Slorenia? Quale bisogno c' era di fare questo? No, ci deve essere qualcosa sotto. Ah, ai miei tempi le invasioni di altri stati avvenivano con un attacco fragoroso, dichiarato: mi chiedo se oggi invece le invasioni non stiano avvenendo in modo silenzioso, quasi naturale. E per opera di gente con la faccia pulita. Questo sì che
sarebbe preoccupante, soprattutto se consideriamo che non molto tempo fa abbiano dato supporto logistico ad uno dei loro componenti. A questo punto occorre chiedersi se sia giusto continuare a farlo in futuro".
E nella stanza cala un pesante silenzio.
Wakanda.
T'Challa al momento, dopo l' ennesimo tentativo di colpo di stato ai danni della nazione da lui governata, non ha molto tempo per pensare ai suoi alleati, i Vendicatori. Tuttavia non condivide certe dicerie che sente in giro: ha aiutato i potenti eroi nel lontano e recente passato, lo farà ancora in futuro.
"Non lo trova strano, mio re?" chiede Vibraxas accanto a lui.
"Cosa, esattamente?" domanda a sua volta Pantera Nera.
"Che la gestione, la rinascita di una nazione martoriata venga affidata ad un supergruppo che fino a prova contraria non ha alcuna esperienza di diritto internazionale. Mai prima era avvenuta una cosa del genere".
"N'Kano, ti fidi del mio giudizio?".
"Certo, mio sovrano".
"Allora sii certo di questo: i Vendicatori sono le persone più indicate per quel compito. Hanno salvato questo mondo centinaia di volte, in confronto questa per loro è una bazzecola".
"Poi c'è Scott accanto a loro" interviene Sharon Ventura "Se ha deciso di entrare in quel gruppo, significa che vi ha visto qualcosa di buono. Di importante".
"E tu sei cotta di lui, vero?" domanda maliziosamente Laser.
"No, non più. Ma se c'è una cosa che ho imparato dalla mia relazione con Scott è questa: che è un uomo degno di fiducia e che prende scelte assennate".
"Ne sono convinto anch'io" conferma T'Challa "Ed ora avrei un incarico speciale per voi...".
Montreal, Dipartimento H.
"Ragazzi" esclama Flex "Spero di non dover mai affrontare questi Vendicatori, mi fanno una paura...".
"Sei sempre il solito pisciasotto, fratello" ribatte suo fratello Radius, colpendolo con uno scappellotto dietro la testa.
"Ehi, lascialo un po' in pace" salta su Ghost Girl, la nuova recluta del Dipartimento.
"Certo, certo. Capisco quando è vero amore".
"Adrian non è il mio ragazzo".
"Certo, certo" ripete Jared Corbo.
"Tres Bien" entra in quel momento Murmur nella stanza "Ho finito la mia sessione di fisioterapia, mon cher. Vuoi venire a fare una passeggiata con me?".
"No, Arlette, lascia perdere. Sono così arrabbiato che potrei spaccare tutto?".
"Come mai?" gli chiede Flex.
"Ma non lo vedi? Dopo aver fatto parte della squadra principale, ci hanno relegato a Beta Flight. A banali riserve. Ed avessimo visto una missione da quel giorno: ci hanno impiegato solo contro quell' invasione aliena*, e sì che avremmo potuto essere utili per altre cose".
* V. Alpha Flight: GDM
"Forse tra poco tempo avrai pane per i tuoi gusti, Adrian, eh?" dice in quel momento Puck di Alpha Flight. Accanto a lui vi sono tutti gli altri suoi compagni di squadra: Guardian, Vendicatore, Sasquatch e Snowbird.
"Già, ho qui una direttiva proveniente da Gentry e dal Direttore in persona" afferma James Hudson "Secondo la quale i Vendicatori da questo momento in poi sono persone non gradite nel nostro paese. Dunque, qualora venissero da queste parti... diciamo che non avrebbero vita facile".
"E come andrebbe a finire in quel caso?" si chiede Heather Hudson.
"Prega di non doverlo scoprire mai" conclude Walter Langkowski*.
* Siete interessati ad una serie di Alpha Flight scritta dal sentitamente vostro? Fatemelo sapere
Dal Daily Globe.
SCANDALO!
Editoriale di Barney Bushkin
La decisione recentemente presa dalle Nazioni Unite di affidare la Slorenia alle "cure" dei Vendicatori dimostra quanto questo presunto organo di pace internazionale stia ultimamente agendo contro il governo americano. Ed il perno della vicenda sono sempre loro, i Vendicatori: molti li acclamano come eroi, ma lasciate che vi riveli alcune cose. Sapete a quanti milioni di dollari ammontano i danni causati da questi eroi in questi ultimi due anni in conseguenza delle loro azioni? Quattro, sì avete capito bene, quattro. Soldi che ricadono tutti sul martoriato contribuente: ma che colpa ha il povero operaio che fatica ad arrivare alla fine del mese nei confronti dei Vendicatori? Nessuna, è semplicemente... un elemento ininfluente.
Dunque da queste autorevoli pagine chiediamo ai nostri più alti rappresentanti governativi di prendere seri, serissimi provvedimenti nei confronti di tutti coloro che sono associati ai Vendicatori: dimostreremo loro che la legge è davvero uguale per tutti. Così non...
Studio legale Murdock.
"Eh sì, amico mio" afferma il Procuratore degli Stati Uniti Franklin 'Foggy' Nelson "Questi sono proprio giorni convulsi: tutti bussano alla mia porta, chiedendo ed esortandomi vivamente che io intraprenda le più svariate azioni legali contro i Vendicatori".
"Ma tu tergiversi, vero?" chiede Matt Murdock.
"Beh, sì... So che sei legato a doppio filo con quel gruppo e non vorrei che per colpa di qualche mia avventatezza ti succedesse qualche guaio.
E comunque non capisco di cosa bisogna accusarli, hanno agito in modo sacrosanto".
"Sei come al solito straordinario ed impagabile, Foggy. Ma i guai arrivano comunque: ho già ricevuto una bella visita da parte di due agenti federali, Miller e Janson, che mi hanno trattato neanche fossi un portatore sano del virus Ebola.
Ed il tutto perchè in alcune occasioni sono stato l' avvocato dei Vendicatori:
mi domando cosa stia accadendo a quelle persone che hanno contatti molto più
stretti con quel gruppo. Ma persone come loro, come quegli agenti federali, non mi fanno paura, altrimenti non mi farei chiamare l' Uomo senza Paura ti pare?" e sfoggia un sorriso.
"Non otterranno comunque niente, per quante indagini facciano".
"Hai proprio ragione. Sai, l' ho percepito in quei due agenti e lo sento udendo le conversazioni della gente. Coloro che stanno in alto, che detengono il potere,
loro sì che hanno paura: paura che i Vendicatori cambino davvero le cose, riescano laddove loro hanno fallito miseramente non provando nemmeno a fare qualcosa. Sono certo che questo loro timore si tramuterà prima o poi in realtà".
"A proposito, ho visto che per alcune faccende legali i Vendicatori sono tornati a servirsi delle prestazioni da avvocato di Inger Sullivan: ti disturba questo?".
"Per niente: Inger è un' ottima e competente professionista ed in ogni caso il lavoro certo non mi manca. E comunque posso sempre contare sull' aiuto dei Vendicatori per... le altre mie faccende: il loro apporto è stato il benvenuto nel corso dell' assedio alla W.F.S.K.".
"Beh, pensiamo ad altro: cosa ne dici di una bella colazione insieme al bar come ai vecchi tempi?" chiede Foggy.
"Che la accetto volentieri" risponde Matt ancora sorridente "Ah, offri tu ovviamente".
"Ecco gli svantaggi di essere una celebrità" commenta divertito il Procuratore.
REvolution.
Il telefono ricomincia a squillare e con esso riprende l' incubo per Pepper Potts. "Sì, REvolution. No, Mr. Stark non è presente in questo momento. No, non so dove sia e comunque non lo verrei a dire a lei". Riattacca, ma passano solo pochi secondi prima di un altro squillo. "Sì, è vero, abbiamo ricevuto una visita da parte dell' IRS, che ha ispezionato minuziosamente tutti i nostri libri contabili,
i registri e molto altro. Hanno mandato tutto all' aria, non si sono comportati in modo molto corretto: abbiamo già sporto regolare denuncia". Altro squillo. "No, non sono l' amante di Tony Stark e non aspetto un figlio da lui!". Un altro. "Come mi ha chiamato? Non provi a...". Il maleducato riattacca, ma tanto il suo numero è stato registrato, partirà presto un' altra denuncia. La donna comunque, esasperata, stacca la spina del telefono.
"Pepper, cosa sta succedendo?" entra in quel momento Happy Hogan.
"Succede che ho i nervi a pezzi, Happy. Tony è bravissimo a crearmi dei guai, qualsiasi identità adotti, poi però tocca a me sbrogliare la matassa. Prima mi ha dato in gestione la Vizer, e va bene è un incarico di responsabilità che non mi spaventa. Ma
con questa faccenda della Slorenia queste ultime settimane sono state un incubo: mi ha chiamato qualsiasi giornale nazionale ed internazionale, ho ricevuto insulti, minacce e tante altre belle cose. Non appena ritorna Tony...".
"Ehi, ma ti arrendi così alle prime difficoltà? Non mi ricordi più la donna forte che sei con questo tuo atteggiamento. Davvero una piccola manica di imbecilli ti mette in difficoltà? Io non credo proprio. Come sono certo che tu condivida quanto ha fatto Tony.
È solo un periodo di passaggio, poi la gente capirà". E le afferra una mano.
"Ah, ora capisco perchè un tempo eravamo sposati. A volte sei insostituibile. E mi leggi sempre nella mente. Comunque Tony è meglio che non torni oggi, sarei capace di strozzarlo con le mie mani" conclude sorridendo.
Casa dei New Warriors.
"Ragazzi" commenta Robbie Baldwin "Se avessi saputo che Richard mi avrebbe preparato una sorpresa del genere... sarei ancora di sasso".
"Non credo lui abbia avuto un ruolo diretto in questa faccenda della Slorenia" dice Elvin Halliday.
"Sì, sono d' accordo con te" conferma Dwayne Taylor "E per ogni azione c'è una reazione... negativa in questo caso. Le mie industrie sono state sottoposte ad accurate perquisizioni, solo per via dei miei legami finanziari con la REvolution, mi hanno quasi portato all' esasperazione".
"Però...?" inizia Robbie "Perchè c'è un però, vero?".
"Però non mi hanno fiaccato alla fine. Anzi, hanno ottenuto l' effetto contrario. I New Warriors sono stati troppo al palo ultimamente, vi darò nuovi finanziamenti per andare avanti nella vostra lotta e saltuariamente vi aiuterò nelle mie vesti di Night Trasher. Faremo capire, a quella gente che ci odia, quanto si sono sbagliati
sul nostro conto, gli faremo comprendere che siamo davvero in grado di cambiare il mondo se lo vogliamo".
"Questo è lo spirito" afferma Rage. Poi accende la radio per ascoltare le note di Land of Confusion dei Genesis.
Solomon Towers, sede della Justice Incorporated.
"Però" esclama Angela Cleaver "Non avrei mai immaginato che si arrivasse ad una cosa del genere. Quell' Occhio di Falco mi sembrava tanto un fesso quando è venuto qui...".
"Angela Cleaver, la perfezione in persona, che commette un errore di giudizio" afferma Jack Russell "Devo segnarmi questa data
storica sul calendario".
"Molto spiritoso. Ricorda chi ti passa l' osso da sgranocchiare".
"Questo influisce in qualche modo sull' organizzazione, sul nostro gruppo? I Vendicatori sono stati molto attivi ultimamente, sono intervenuti laddove solitamente andiamo noi: non è il loro consueto modo di agire".
"Non credo affatto che le cose cambieranno drasticamente: anzi, con questo nuovo impegno i Vendicatori avranno molto a cui pensare nei prossimi mesi. E lasceranno molto campo libero. E noi ne approfitteremo. Il tutto in nome degli obiettivi della nostra organizzazione, ovviamente".
"Ovviamente" conclude Licantropus.
CBS.
"Sixty Minutes, il programma che vi porta dentro la notizia. Sixty Minutes, il programma che ha denunciato i più grandi scandali di questo paese. In studio Josh McArthur".
"Buonasera, gentili telespettatori. Non capita spesso che un giornalista intervisti un altro giornalista, ma questa è un' occasione speciale. Abbiamo qui infatti come ospite in studio una donna che voi tutti certo conoscerete: Megan McLaren. Benvenuta, Megan".
"Grazie del tuo invito, Josh".
"Megan, per quelle due o tre persone che ancora non sanno chi sei, vorresti ricordare loro il tuo curriculum?".
Sorriso della donna:"Ovviamente la mia gavetta è stata dura come quella di molti altri giornalisti, in piccoli giornali locali ad occuparmi di piccole e spesso insignificanti notizie. Un giorno però feci un servizio su un serial killer, il Poeta, che venne molto apprezzato dapprima dai grandi quotidiani, poi da alcuni network televisivi. Uno di questi, la WJBP, mi offrì un posto ed io accettai: non ti nascondo che lavorare per la televisione è sempre stato il mio sogno".
"Ce ne siamo accorti, con tutto lo share che ci hai sottratto".
RISATE.
Megan riprende:"Poi accadde il celebre affaire Onslaught: per mesi gli eroi sparirono e tutti si fecero prendere dal panico. Il mio redattore capo, allora, mi commissionò dei servizi sul post-Onslaught. E da quel momento tutto cambiò: fui la prima a dare la notizia della nascita di un nuovo supergruppo, i Thunderbolts, e fui sempre la prima a svelare il loro inganno. E questo mi portò ad iniziare ad occuparmi dei Vendicatori".
"Già, ricordiamo tutti benissimo il tuo servizio che introduceva la nuova formazione dopo il loro ritorno. Davvero un evento emozionante, soprattutto grazie alle tue incisivi parole. Ma molte cose sono cambiate da allora, vero?".
"Tante che quasi non ci si crede".
"Secondo te, Megan, da dove è iniziato questo cambiamento?".
"Ci ho pensato molto, sai? E non so, forse il punto di svolta c'è stato quando Machinesmith ha raso al suolo la loro base. Credo che con la sua ricostruzione si siano iniziati a ricostruire anche i Vendicatori, se mi passate questa frase. Le cose potevano andare diversamente, che so, una sorta di tregua armata con la Triune Understanding e l' ingresso di Triathlon nel gruppo. Ma no... non andò così, andò molto diversamente: le manovre sporche della Triune e di Jonathan Tremont vennero denunciate, Songbird ed il Fante di Cuori entrarono nel gruppo, il primo Capitan America scomparve in missione, i privilegi governativi vennero perduti e poi riacquisiti. Infine, ne sono certa, avvenne qualcos'altro al termine di quella strana invasione demoniaca".
"Esatto, Megan, è quello che sospettano un po' tutti. Tanto per cominciare, quanti sono attualmente i componenti dei Vendicatori?".
"Sto per darti una risposta che ti sconvolgerà, Josh: non lo so. Più di venti sicuramente, ma non posso indicare un numero preciso. Senza contare che hanno delle affiliazioni con almeno altri due supergruppi, più un gruppo satellite. Chissà se c'è in giro qualche nostalgico che rimpiange i tempi in cui i componenti erano solo sette".
"E poi c'è questa faccenda della Slorenia".
"Già, se tu avessi ipotizzato un evento del genere ti avrei preso per un pazzo. Eppure è avvenuto davvero".
"Megan, lo sappiamo bene entrambi, inizia a serpeggiare la diffidenza, l' incertezza. I Vendicatori non hanno più alcun legame col governo americano, sono un organismo indipendente ora: non è che pur con tutte le buone intenzioni si stanno allargando troppo? Voglio dire, hanno una nazione nelle loro mani. Cosa faranno con essa? Il timore non troppo nascosto è che ben presto non saranno i Vendicatori a proteggerci, ma noi che dovremo proteggerci da loro".
Megan si china all' indietro e con una mano si circonda il mento:"Io credo che le prossime settimane saranno decisive, quando avremo finalmente capito bene cosa accadrà alla Slorenia".
"E fino a quel momento?".
"Dovremo attendere".
"Tu sei fiduciosa, Megan?".
"Sì, lo sono".
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Four Freedom Plaza.
"Non ci posso credere!" sbotta la Cosa "Non ci posso proprio credere!".
"Che cosa, Ben?" chiede la Torcia Umana.
"Ma guarda un po' qua" dice l' eroe roccioso indicando il Daily Bugle di oggi.
"Ah, i Vendicatori e la Slorenia" interviene la Donna Invisibile "Beh, Ben caro, non vedo dove sia il problema. Noi abbiamo dichiarato guerra a Destino e ci siamo recati in Molavia per porre fine al suo regime di terrore: i Vendicatori hanno fatto la stessa cosa con questo... Djorjevic".
"Ma c'è una sostanziale e fondamentale differenza tra questi due accadimenti, Susan" commenta Mr. Fantastic, quello uscito più provato dall' ultima battaglia contro Victor Von Doom "Nel nostro caso, se avessimo vinto e così non è stato, avremmo dichiarato chiuso il nostro compito: non saremmo certo andati in Latveria a portare la democrazia*".
* Waid, ti stanno fischiando le orecchie?
"Ma così non è stato per i Vendicatori" mormora Johnny Storm.
"Esatto. E credo di aver intuito quale sia il malessere di Ben".
"Sempre molto perspicace, Gommolo" dice la Cosa.
"E sarebbe?" chiede ancora la Torcia Umana.
"Tutti noi abbiamo capito che i Vendicatori sono cambiati, così come anche noi del resto, in questi ultimi mesi. Il punto è vedere come e cercare di capirne il perchè. Voi tutti ricorderete una frase che ci ha detto Iron Man durante l' assalto a Destino, un qualcosa del tipo:'ti prego di farmi tornare in me se iniziassi a parlare in terza persona e mi mettessi un mantello'*. E dunque...".
* L' ha detta davvero su Fantastici Quattro 22, grazie Furla per l' assist non ricercato ^__^
"E dunque, per quanto mi riguarda" conclude Ben Grimm "Avere nelle proprie mani il destino di una intera nazione è un buon incentivo per coltivare quei presupposti. Cosa dite, iniziamo a preoccuparci?".
"In tutto questo mi viene spontanea una domanda" si interroga Sue Richards "La Slorenia si trova nei Balcani, vicino a Latveria. Dunque... come l' avrà presa Destino questa notizia?".
Male, molto male.
Latveria.
In una delle tante sale private presenti nella sua reggia, Victor Von Doom sta osservando su decine di schermi notiziari provenienti da tutto il mondo. E tutti gli rimandano la stessa notizia: l' affidamento dell' ONU ai Vendicatori della Slorenia. Una nazione miracolosamente, e misteriosamente, risorta dalle proprie ceneri ed ora nuovamente nel suo pieno splendore. Grazie ai sofisticati strumenti presenti nella sua armatura, il monarca seleziona quei commenti o quelle novità che più possono interessarlo, chiamatelo una sorta di anomalo zapping. Tuttavia dopo cinque minuti si è già stancato di sentire ripetere sempre le stesse cose: che mezzo noioso è la televisione, procura solo stanchezza e rimbecillimento. Per questo a Latveria è stata bandita.
Nonostante ciò, Von Doom non può ignorare quanto sta accadendo a poche decine di chilometri da lui. "È la loro rivalsa" pensa "La rivalsa dei Vendicatori per l' umiliazione che hanno subito da me in Molavia. Vogliono tenermi d' occhio, questo è certo, farmi sentire costantemente il loro fiato sul collo. Stolti, pensano di poter intimorire Destino? Sarà piuttosto Destino ad intimorire loro, a dar loro una severa lezione di umiltà. A far capire loro chi è che comanda. Sì, Destino farà questo molto presto!".
Ovviamente Von Doom non è l' unico 'villain' interessato ai Vendicatori ultimamente.
Sede centrale della Villains LTD (dovunque essa sia).
"Holy Shit!*" esclama Switch "Ma questi tizi sono peggio di noi!".
* Non li trovate anche voi adorabili simili inglesismi?
"Ah sì, i Vendicatori" dice Turbine "Li ho sconfitti più volte. Ah, quella Wasp... vi ho mai detto che me la sono fatta una volta?".
"Duecentoventisette volte con questa" precisa Shades.
"Ancora un po' e ci scalzeranno dalla lista dei più ricercati del FBSA" interviene Pathfinder "Peccato, speravo tanto di entrarci".
"Sapete" dice Switch "Sono andato in altre dimensioni, ho affrontato mostri, signori della mala russi e i più svariati supereroi. Ma ancora nessun Vendicatore e...
non so se iniziare a preoccuparmi. Questi fanno davvero troppo sul serio da un
po' di tempo a questa parte, prima non erano così". Edward Freeman è stato in
prigione e decisamente non ha alcuna voglia di ritornarvi. "Scusatemi".
Bussa ad una porta e, dopo che gli è stato detto di entrare, il teleporta si ritrova in uno studio ottocentesco. Lì vi è la mente di questa organizzazione, che come di consueto sta sorseggiando una fumante tazza di
the.
"Ah, Switch" dice Augustus DeCeyt "Stavo giusto per chiamarla: Master Man ci ha contattato per sabotare un istituto...".
"Master Man? E chi sarebbe?".
"Un nostro cliente. E tanto le basti sapere. Soprattutto quando il pagamento è anticipato".
"E se un giorno uno dei nostri clienti ci chiedesse di metterci contro i Vendicatori?".
"Già, mi hanno interessato molto i loro recenti exploit... Tutto fumo e niente arrosto, ecco qual è la mia opinione. Con la mia attenta pianificazione posso ideare almeno cinquantasette modi per sconfiggere i Vendicatori, singolarmente o in gruppo. E senza faticare troppo. Ma dal momento che là fuori c'è gente impaurita da questi supertizi che vogliono cambiare il mondo con le loro mani, se mai ci chiedessero di affrontarli il prezzo aumenterebbe. Sensibilmente".
"Dunque alla fine è solo una questione di business" commenta Switch.
"Ovviamente, ormai credevo l' avesse capito" conclude DeCeyt "In questa
organizzazione sono i cattivi a vincere: non la esalta tutto questo?".
Luna. Base della Guardia dell' Infinito.
Gamora sta osservando un' ologramma, raffigurante una ampia mappa della Terra, con sopra indicati tutti i punti caldi, a rischio. Vero è anche che sono poche le nazioni 'fredde'. Poco dopo entra nella sala Adam Warlock e le si avvicina. Dopo averlo baciato, Gamora torna a concentrarsi sulla mappa e chiede:"Non è che iniziamo a perdere colpi, Adam?".
"No" ribatte Lui in modo sicuro e tranquillo.
"Voglio dire, Genosha è ancora nelle mani di Magneto. Qui non siamo rimasti del tutto immobili, è vero, però la situazione non è ancora cambiata. Ed ora, a distanza di due settimane, prima il Dr. Destino conquista la Molavia, poi i Vendicatori si fanno affidare la Slorenia. E noi siamo ancora qui a chiederci cosa fare".
"Io so benissimo cosa fare" ribatte Warlock "Così come lo sai anche tu e tutti gli altri componenti della Guardia dell' Infinito: non ci occupiamo più di tanto di simili questioni, abbiamo scopi ben più alti" conclude.
"Non cambiare discorso".
"Non lo sto cambiando, infatti. Tutta questa mappa è nella mia mente ed ho già progettato delle contromisure per ognuno di questi punti rossi. Inoltre il vero problema, quello più imminente, sta per arrivare dallo spazio profondo".
"Ed una volta che l' avremo risolto, cosa faremo riguardo a questi punti rossi che non credo nel frattempo saranno stati cancellati?".
"Interverremo come al solito. Ma solo se sarà necessario: a volte la via del dialogo si può e si deve proporre, è decisamente preferibile all' uso di insensata violenza". Detto questo, l' eroe dorato fa per andarsene, ma prima ha un' ultima cosa da dire:"E comunque, Gamora, chi ti dice che il nostro mancato intervento sia stato casuale? Magari era un qualcosa da me previsto e voluto". Poi la Porta si apre e lui la oltrepassa.
Gamora non discute quello che ha appena detto Adam, ormai lo conosce bene.
Direttiva SHIELD Nr. 000456736
di Nick Fury.
... E dunque, per tutti questi motivi, dovrà essere interrotta o attentamente valutata ogni passata, presente e futura collaborazione coi Vendicatori. Le operazioni ancora in corso che coinvolgono questo supergruppo verranno attentamente analizzate e, se è il caso, sospese. In generale, da questo momento in poi, bisognerà considerare i Vendicatori come elementi ostili. Ed agire di conseguenza.
Chicago. Magazzini Lorenson, copertura della divisione locale dello SHIELD.
"Invero, Ashley, dissertami sulla significazione di 'elementi ostili'" chiede Thundersword.
"La tua ignoranza mi lascia sempre di stucco" ribatte seccamente Big Bertha.
"Qual blasfemia questo tono rivolto a colui che è stato potenziato dall' Arcano in persona".
"Onestamente, questa è l' ultima cosa di cui andrei a vantarmi in giro" commenta l' Uomo Po... volevo dire Doorman.
"Cosa comporta per noi questa direttiva, Agente Pierce?" domanda Flatman (o Sfogliaman, fate un po' voi).
"Allo stato attuale non ci saranno cambiamenti drastici" afferma Pierce "Certo, siete affiliati ai Vendicatori, ma le vostre azioni sono ancora sotto la nostra supervisione, dunque continueremo a tenervi d' occhio. E credo sia superfluo dirvi che da questo momento in poi dovrete stare più attenti di prima". Non è stato facile per l' agente SHIELD pronunciare questa frase, col tempo è giunto ad... affezionarsi a questa manica di fracassoni. Ma il dovere è dovere.
Dinah Soar tocca il braccio di Mr. Immortal e gli comunica qualcosa. "Sì, sono d' accordo" annuisce Craig Hollis*.
* Muso Ispiratore: ma scusa, non era quel tizio chiamato Flashback?
Io: Ragazzo mio, cosa vuoi che ne sappia? Questo è uno dei grandi misteri MIT
Così il leader del gruppo si alza:"Comprendiamo le ragioni della sua agenzia, Pierce, ma sappia questo: i Vendicatori dei Grandi Laghi non si piegheranno mai alle vostre direttive, continueremo a combattere per il bene comune e le persone che ogni giorno soffrono, insidiati da un male oscuro che li avvinghia e non li lascia più. Sì, perchè noi siamo gli eroi del popolo e...". Solo allora si accorge che la stanza si è svuotata. "Ragazzi? Agente Pierce? Dove siete andati? Uhm, mi sa che non ho fatto una grande impressione".
Catena appenninica italiana. Base Vera Croce.
"Uhm, questa direttiva non promette nulla di buono secondo me" commenta Lancelot di Gemini.
Nonché agente SHIELD.
"Non me ne preoccuperei comunque troppo" interviene Brandon Blake alias Grip "A cosa vuoi che importi di noi ai Vendicatori?".
"Riesci a guardare per un attimo aldilà del tuo naso, fratello?" ribatte suo fratello Nicholas, ovvero Suede "La Slorenia non è molto lontana da qui e se mai i Vendicatori decidessero di espandersi quale credi possa essere il primo paese su cui metterebbero gli occhi? Noi saremmo in prima linea contro di loro, gli Eroi più Potenti della Terra. E viste le nostre precedenti, 'mirabili',
imprese dubito che avremmo qualche possibilità contro di loro".
"Allora prepariamoci in anticipo" afferma Mr. Illusion, il supereroe brianzolo (cosa volete che vi dica? A volte la vita è beffarda) "Conquistiamo anche noi un paese. Conquistiamo... la Padania, sì! Gemini, i dominatori della Padania: vi va?".
"Posso prenderlo a calci in culo?" chiede Balance.
"Mettiti in fila" dice Front.
Los Angeles, Ranch di Palos Verde.
"Però, Pym" esclama D-Man "Stavolta la tua cara mogliettina ci è andata giù pesante".
"È la mia cara ex mogliettina" precisa Giant-Man.
"Mr. Quinn, questo cambia qualcosa per quanto ci riguarda?" chiede Polaris.
Ethan J. si riaggiusta gli occhiali e dice:"Direi proprio di no. Anzi, ci apre nuove, fantastiche prospettive. A quanto ho capito, finora i Vendicatori Est hanno, diciamo così, tollerato la vostra esistenza e continuano a farlo poichè secondo loro non potete creare loro danni irreparabili. Ma gli dimostreremo che si sbagliano! Anche se quel codardo dell' agente Gyrich ha abbandonato con la coda tra le gambe questo nostro bel progettino, ho già in mente un modo per risollevare le nostre sorti. Un qualcosa che prima o poi, visti i tempi attuali, vi verrà sicuramente richiesto. Pensateci bene: voi, i WCA, gli eroi al servizio del grande governo americano, contrapposti ai Vendicatori, i brutti e cattivi che hanno osato sfidarci. Sarà un grande scontro: già penso al ritorno di immagine che ne ricaveremo e poi pupazzetti, gadgets, spille, medagliette, la conquista del...".
"Non mi entusiasma per nulla" lo interrompe She-Hulk "Come ogni sua proposta del resto. Saremmo in sei contro ventisei".
"Ma perchè siete così disfattisti? Cosa avete contro le battaglie tra supereroi? Non lo sapete che fanno alzare lo share?".
"A me piacerebbe che si alzasse qualcos'altro di mio" commenta amareggiato il Fulmine Vivente.
"E comunque quand'è che si riprende a fare un po' di baldoria?" chiede Starfox "Dico, da quanto non andiamo in azione?".
"Dai tempi dell' Inferno, direi" dice Giant-Man.
"Ma no, lì ce le siamo suonate tra noi, non vale. Dico qualche bella battaglia eroe/criminale".
"Uhm, la partita di basket? Lo scontro col Fenomeno?".
"Ah, esperienze davvero indimenticabili" commenta ironicamente Eros.
"Quinn, non è ora che cominciamo a dare una scossa seria al nostro curriculum?" chiede Lorna Dane.
"Certo, certo: queste settimane di attesa sono servite per ritemprarvi. Ma ora cominceremo a fare sul serio: dove ho messo il numero di cellulare di Galactus?".
Lee Academy.
Steve Rogers legge per l' ennesima volta l' articolo di Jeff Mace, chiedendosi se non stia forse vivendo in un sogno. Una nazione, i Vendicatori hanno nelle loro mani un' intera nazione. Questo è decisamente troppo. Le motivazioni che hanno portato alla cattura di quel dittatore sono giuste e condivisibili, del resto più volte lui si è posto contro il suo governo per perseguire altrettanto nobili obiettivi. Ma poi il suo ex gruppo si è spinto oltre, troppo oltre, non ha alcuna idea dei rischi a cui sta andando incontro.
Sta sbagliando. Bisogna... Deve...
Già, Steve, cosa devi fare? Cosa vuoi realmente fare? Intervenire? Non lo fai più, ricordi? Ti sei ritirato dalla battaglia. Ti sei arreso, il grande eroe Steve Rogers si è arreso. Non interverrà dunque, semplicemente rimarrà qui, continuando ad essere un mite insegnante. E sperando non debba pentirsene in futuro.
StarGlider-1000. Base mobile dei Campioni.
"Non è possibile!" esclama Ember.
"Cosa?" gli chiede lo sgargiante Capitan Ultra.
"Guarda qui: secondo questo articolo la Slorenia è tornata quella di un tempo, le macerie create da Ultron sono... scomparse nel nulla".
Sono attimi convulsi per quest' essere: lui è stato un campione della Slorenia nelle sue precedenti incarnazioni, il difensore dell' etnia Dudak. Poi però non è rimasto più nessuno da proteggere ed il Trittico che conteneva la sua essenza è rimasto per svariato tempo in mezzo alla distruzione ed al caos creato da Ultron.
Finché i Campioni non lo hanno ricomposto e lui ha trovato nuovi ideali, e nuove persone, da proteggere. Era certo che non sarebbe più tornato in Slorenia... ma le certezze sono fatte per essere infrante.
"Devo recarmi subito là, devo vedere coi miei occhi". Tensione, attesa, ma anche paura nel tono della sua voce.
"Sì, ti capisco. Puoi andare".
"Posso portartici io, se lo desideri" si fa avanti Spirale.
Ember per il momento non risponde: nella sua mente sta ancora cercando di immaginarsi una Slorenia risorta, come la fenice dalle proprie ceneri.
È la sua patria, il territorio che ha giurato di proteggere: significa forse che dovrà abbandonare questo gruppo? Avrà la risposta a questa domanda tra pochi giorni.
CAPITOLO 2: LA VITA È COME TE L' ASPETTI
Sistema Solare.
Un tempo gli Eterni erano un grande popolo. Un popolo numeroso. Poi molti di loro decisero di unirsi nel rituale dell' Uni-Cervello e cercare il proprio destino nelle stelle*.
* V. Capitan America & I Vendicatori 32
Ma tutto questo sta per cambiare. Qualche giorno fa, coloro che componevano l' Uni-Cervello hanno perso la loro collettività, un grande urlo psionico che esplodeva nella loro mente. Un urlo proveniente dagli Eterni rimasti sulla Terra, preda della ferocia di Ghaur. Così hanno iniziato a dirigersi nuovamente verso la Terra, fino a quando quell' urlo non è cessato. Ed ora si ritrovano a non sapere cosa fare, ma soprattutto dove andare. Per richiamarli servirebbe una grande forza persuasiva, una forza che ora si manifesta in due proiezioni mentali, appartenenti a due persone a loro note.
Il più sorpreso di tutti è Valkin, zio di Ikaris, nonché fratello di... "Virako? Sei tornato fra noi?".
"Sì, fratello mio, e nel momento più propizio".
"Un tempo di grandi cambiamenti" annuncia Ikaris "A cui spero vorrete tutti partecipare".
"Cosa è accaduto?" interviene Domo, un altro eterno.
"La guerra con i Devianti è terminata" risponde Virako.
"Abbiamo prevalso finalmente?".
Il padre di Ikaris scuote la testa:"Era un conflitto in cui la parola vittoria non poteva aver significato". Poi narra le ultime vicende: il terribile attacco di Ghaur, la resistenza e la rivalsa. Infine la pace.
"Se ritornerete tra noi" afferma Ikaris "Vi potreste trovare di fronte ad una realtà che stentereste a riconoscere. Ma io ritengo che debba essere proprio questo lo stimolo giusto: nuove sfide, nuovi obiettivi, nuovi traguardi. Una nuova Olympia".
"Ed i Nuovi Eterni" conclude Virako.
"Qui siamo in molti" spiega Valkin "Non puoi immaginare quanti, c'è anche Aginar. Siamo qui tutti insieme come per magia".
"O forse un segno del destino" afferma Ikaris "Volete allora rivedere la vostra vecchia casa?".
Il conciliabolo tra gli Eterni è breve e può portare ad una sola risposta:"Sì, lo vogliamo".
"Sia ringraziato Zuras".
New York. Ambasciata symkariana.
Come molti altri, Silver Sable sta osservando con attenzione e curiosità i notiziari che parlano della Slorenia. Ad un tratto, però, la sua attenzione è catturata dall' arrivo dell' Uomo Sabbia.
"Ho ricevuto il tuo messaggio" afferma William Baker.
"Volevo semplicemente comunicarti" dice Sable con tono distaccato "Che sei fuori dal Branco Selvaggio".
"Ti ringrazio per avermi consultato su questa faccenda".
"Non fare lo spiritoso con me, Baker. Ti avevo avvertito che poteva succedere e qui ormai non ti fai più vedere".
"Però tu, da quando sono rientrato nei Vendicatori, non mi hai mai contattato per una missione. Non puoi sapere se avrei rifiutato. O forse non hai avuto missioni da proporre in tutto questo tempo".
"Non siamo un ente di beneficenza, Uomo Sabbia. Gli incarichi non ci arrivano a bacchetta".
"Tuttavia la mia delusione e perplessità rimangono. Comunque non ho voglia di ribattere ulteriormente, non ho voglia di litigare. Un tempo l' avrei fatto, ora non più. Posso essere nato e cresciuto nei quartieri poveri, ma non sono uno stupido". Baker si ritrasforma in sabbia, facendo rimanere solo la sua testa. "Ti do un consiglio, Sable: rivitalizza il tuo cuore, non far sì che diventi di pietra come un tempo era il mio. Così capirai l' errore che hai commesso oggi".
Una volta che il suo ex compagno di squadra è uscito, Sable si siede su un divano e con le mani si copre il volto: non immaginava che William Baker possedesse una tale profondità d' animo. E riuscisse a farla sentire così piena di vergogna. Dicendo la pura e semplice verità.
Casa Bianca, ufficio privato di Alden Rusk.
"Dunque, agente Gyrich?" chiede il Vice Consigliere per la Sicurezza Nazionale.
"Dunque cosa?".
"Ho come l' impressione che il suo periodo come membro di contatto tra il governo ed i Vendicatori stia giungendo al termine".
"Sì, sarà inevitabilmente così".
"La vedo... triste: non mi dica che si era affezionato loro?".
"Tristezza? Lei si sbaglia. Questa è delusione, per ciò di cui mi hanno ripagato i Vendicatori". Ovvero, mancanza totale di fiducia.
"Allora riterrà giusto denunciare ciò che è stato commesso di illegale nel corso del suo periodo: sono sicuro che quel gruppo nasconde tanti segreti ed intendo trascinarli nella polvere. Rappresentano una minaccia per la sicurezza nazionale".
L' agente governativo scoppia a ridere:"Minaccia? Certo. Sa cos'è per me una minaccia? Dei soldati del nostro paese che torturano dei prigionieri di guerra, sembra una cosa da medioevo eppure avviene ancora oggi. Non farebbe meglio ad occuparsi di queste cose piuttosto che dare la caccia ai suoi fantasmi?".
"Agente Gyrich, un altro commento del genere e subirà una durissima reprimenda. La ringrazio per il suo apporto, può andare, oltretutto anch'io ora ho un altro impegno".
Gyrich si alza:"Ah, mi saluti anche miss 'Avvertimenti Generici'".
Un paese asiatico.
Yaphet Mausen sa che il suo tempo è agli sgoccioli: ritirandosi qui, in questo angolo sperduto del mondo, credeva di essere al sicuro. Ma si sbagliava, sa che sono vicino e che stanno venendo per lui. Eppure non ha fatto nulla di male, lui... ha solo scritto un libro. Ma a ben vedere forse è stato questo il suo peccato mortale: ci sono certe dottrine, certe credenze religiose che non vanno mai e poi mai messe in discussione. Chi lo fa con qualsiasi mezzo, e la parola scritta è sicuramente il mezzo più potente, paga con la vita.
Mausen potrebbe fuggire, ancora una volta. Ma ormai è stanco di tutto questo e comunque lo ritroverebbero subito. Basta, li aspetterà qui e li fronteggerà da uomo e non da codardo come da anni viene definito nel suo paese natale. Un paese a lui caro nel cuore, che non rivedrà mai più.
L' attesa non dura a lungo: cinque minuti dopo la porta del suo piccolo rifugio viene sfondata ed entrano quattro loschi figuri armati di mitragliatrici.
"Yaphet Mausen" dice uno di loro alzando la sua arma "Sei stato condannato a morte dal nostro leader carismatico...".
Una raffica energetica colpisce in quel momento il pavimento alle sue spalle, ponendo fine al suo sproloquio e mettendolo ko. Destino condiviso dai suoi compagni. E l' unico rimasto in piedi è l' unico che doveva cadere.
"Yaphet Mausen" dice il suo salvatore "Sono venuto qui per portarla in un luogo sicuro".
"Chi è lei?" chiede lo scrittore.
"Mi chiamo War Machine. È meglio sbrigarsi". Ancora una volta, James Rhodes deve ringraziare la sua amica Rebecca Bergier per avergli indicato dove trovare Mausen.
"Li ha..." dice l' uomo indicando gli uomini a terra.
"Uccisi? No" risponde l' eroe "Non mi abbasso al loro livello".
"Ma perchè dovrei seguirla? Perchè dovrei fuggire ancora?".
"Perchè stavolta verrà protetto".
"Dove?".
"Ha sentito parlare della Slorenia?".
Madison, Wisconsin.
"Mi chiedo se adesso Zemo non si stia rodendo il fegato" dice Atlas "Una cosa come quella che hanno fatto i Vendicatori in Slorenia lui la sogna da una vita".
"Temo non abbia lo... charme adatto" ribatte Miss America suscitando l' ilarità dei presenti.
Ma le risate si bloccano improvvisamente quando davanti a loro compare l' immagine olografica di Visione.
"Aarkis?" esclama Diamante Blu.
"No, Viz" precisa Carbone.
"Thunderbolts" dice il sintezoide "È richiesto il vostro aiuto".
"Noi?" esclama Trottola "Ma avete tanti componenti nel vostro gruppo, perchè noi?".
"Perchè siete elementi preziosi. E confido nelle vostre capacità".
"Per qualche compito esattamente?" chiede Atlas.
"La Slorenia".
"Ah, roba di poco conto".
"Dobbiamo ricostruire il morale di una nazione, dopo aver ricostruito il suo territorio. Hanno bisogno di aiuto: sono gente al momento sperduta, come quella che avete liberato dal giogo del Re Scorpione. Dunque sapete come trattare simili vicende".
"Allora direi di non perdere tempo ulteriore. Siete tutti pronti?".
Tutti i Thunderbolts dicono di sì al loro leader.
"E grazie per avere scelto noi, Visione".
"Era doveroso farlo".
Cieli di New York.
In alto, così in alto che la gente non può notarlo, Eddie March solca questi spazi liberi nella sua armatura di Iron Man, pensando ai recenti avvenimenti capitatigli ed alle loro possibili conseguenze.
Ad un tratto qualcuno lo affianca, un altro Iron Man: Tony Stark. "Come va, Eddie?" chiede l' industriale.
"Si tira avanti" risponde l' ex pugile.
Tony gli si piazza davanti, costringendolo così a fermarsi:"Eddie, è stato traumatico ciò che hai vissuto, vero?".
"Non credevo potesse esistere tanto odio. Sono stato vittima di pregiudizi razziali, come molti miei fratelli. Ma ciò che ho visto su Olympia...".
"Sei stato preziosissimo su Olympia, amico mio. Hai affrontato a viso aperto i Devianti e li hai messi in riga. Ero certo che ce l' avresti fatta, per questo ho proposto il tuo nome. Anche tu hai contribuito a sancire la pace dopo una guerra secolare. Questo non ti conforta?".
"Sì, certo".
"Allora dovrebbe darti la spinta, la voglia di andare avanti. E magari, nel vedere questa, ti rinfrancherai".
Tony porge qualcosa a Eddie March. Lui la osserva: è la sua communicard.
È un Vendicatore. "È veramente bella".
"Vero? Visto che avevo ragione? Continui tu a pattugliare la città? Io ho una riunione al Palazzo".
"Vai pure".
Quando l' industriale è sparito alla vista, un ampio sorriso si stampa dietro la maschera dorata, sul volto di Eddie March: é un Vendicatore. Gli ci vorrà ancora un po' di tempo per abituarsi all' idea: fa parte degli Eroi più Potenti della Terra.
È tra i migliori. La sua più bella ed importante vittoria. Tutto il dolore del passato è alle sue spalle ora.
Olympia.
Un lampo rosso comparso come dal nulla sfreccia lungo le vie di questa cittadella, fino a fermarsi davanti a Phastos.
"Makkari!" esclama l' eterno "Finalmente sei tornato".
"La mia sarà solo una breve visita" afferma il velocista "Ho altri, importanti impegni che mi attendono. Ma... è vero?
È accaduto davvero?".
"La fine della Guerra Eterni/Devianti? Certamente, la presenza di molti dei nostri ex nemici qui ad Olympia te lo potrà confermare".
"È... qualcosa di straordinario, a cui ancora fatico a credere. Fin da piccolo, mi è stato insegnato ad odiare i Devianti, mi è stato detto che erano degli abomini della natura. Ed ora...".
"Molti conflitti nascono in questo modo: qualcuno definisce un altro un mostro, che ribatte con la stessa accusa. Ed in men che non si dica iniziano a combattere, per affermare una inesistente supremazia".
"Ma bisogna festeggiare! Dov'è Ransak? Anzi no, portami subito qui quel bestione di Karkas, sono certo che sarà il più felice di questa situazione".
Il volto triste di Phastos gli rivela senza aggiungere alcuna parola l' amara verità.
"No, non può essere vero! Non lui!".
"Purtroppo la guerra richiede delle vittime. Vittime innocenti".
"Mi sento più triste dopo questa notizia".
"E non è tutto: Sersi ci ha abbandonato. Senza dire una parola, chiudendosi in un mutismo esasperato. Abbiamo tentato di capire cosa le sia accaduto, ma senza successo".
"Una vittima anche lei, dannazione. Però io la conosco bene, forse con me si confiderà".
"Si può quasi dire che tu sia la nostra ultima speranza".
"Allora vado subito a trovarla" dice Makkari "Poi tornerò qui per salutare gli altri ed assaporare anche se solo per un giorno la gioia della pace".
"La pace? Hai tutta l' Eternità davanti a te per assaporarla" conclude Phastos.
Ed il lampo rosso scatta nuovamente.
Sede del FBSA.
Tutti si alzano in piedi davanti al suo passaggio, Jasper Sitwell e Jack Norriss in persona sono presenti per accogliere e stringere la mano a Alden Rusk, Vice Consigliere per la Sicurezza Nazionale.
"È un piacere conoscerla di persona" dice Sitwell.
"Dove si trova la persona che ho richiesto?" chiede Rusk senza troppe cerimonie.
"In quella stanza" indica Norriss "È completamente insonorizzata, così potrete avere un colloquio privato".
"Molto bene". Il Vice Consigliere oltrepassa la soglia.
"Secondo me è un grande errore" afferma qualcuno che appare in quel momento di fianco a Sitwell.
"Non sei pagato per giudicare, Nomad, ma per agire".
"Sarà, ma agire senza pensare equivale ad un atto di pazzia". Una sensazione che Jack Monroe conosce molto bene.
Brooklyn.
Da alcuni giorni stanno avvenendo numerose rapine ai danni di piccoli commercianti di questo quartiere e Jeff Mace, alias Capitan America, ha deciso di vederci chiaro. La sua attesa non dura troppo: improvvisamente si ode la classica frase:"Al ladro, al ladro!". E tre ladruncoli armati di coltello escono precipitosamente da un negozio di frutta: sono giovani, nemmeno vent' anni probabilmente. Ma ormai Jeff è abituato a vedere queste scene, non lo sorprendono più.
Esce dal suo nascondiglio con straordinaria agilità e velocità: il primo criminale non riesce nemmeno a vederlo prima di essere colpito e messo ko. Poi Cap si lancia all' inseguimento degli altri due, ma qualcuno gli si para davanti.
"Capitano, ti devo parlare" dice un uomo sui trenta.
"Non posso, ora...".
"Hai forse paura, traditore?".
L' eroe si blocca sul posto e subito gli piove addosso di tutto: ortaggi, barattoli, pallottole di carta. Lui para tutto col suo scudo, ma non capisce il perchè di questo comportamento. Decine e decine di persone sono davanti a lui.
"Ma siete impazziti?" esclama l' eroe "Per colpa vostra due criminali sono fuggiti".
"L' unico criminale che vediamo qui sei tu" afferma l' uomo che l' aveva bloccato "Sono Mark Fussell, presidente dell' associazione 52 Stelle. E non possiamo tollerare che una persona che ha tradito la nostra patria usi il nome di Capitan America. Il tuo predecessore si starà rivoltando nella tomba".
"Ma di cosa blaterate? Non avete visto ciò che stava facendo Drakan Djorjevic? Era un lavoro che andava fatto".
Ma per tutta risposta altri oggetti gli vengono lanciati contro. Mace capisce che qui c'è poco da fare e se ne va, con la folla che ancora lo insegue. Li semina, sale su un tetto con una scala antincendio e lì riprende fiato.
È in alto, non ci sono finestre, nessuno lo può vedere: si toglie la maschera ed osserva la A stampata sulla fronte. E ripensa a quanto accaduto.
"Ingrati!" esclama.
Palazzo dei Vendicatori.
Giorni convulsi, come sempre accade da queste parti. Dopo la fine della Guerra tra Eterni e Devianti, i Vendicatori non sono rimasti con le mani in mano: come prima cosa hanno demolito e raso al suolo quell' oscenità chiamata Cubo, ma questa faccenda non si è certo ancora conclusa, molti devono ancora pagare; in seguito Hulk li ha contattati per debellare l' organizzazione nota come Conclave, un' ottima occasione per riallacciare i rapporti tuttavia ancora alquanto burrascosi con uno dei membri fondatori del gruppo, potrebbe tornare utile in futuro; pochi giorni fa, infine, Ant-Man ha deciso di entrare nel gruppo dopo una tormentata vicenda giudiziaria ed un' aspra battaglia col Dr. Nemesis*.
* E così abbiamo riepilogato le apparizioni avvenute su Facile Come 3, Hulk 5/6 e Avengers Icons 20/24
E le affiliazioni non terminano certo qui.
"Beh, cari... compagni" dice Natasha Romanov, la Vedova Nera "Siete riusciti a sorprendere anche me".
"Siamo felici che tu abbia accettato il nostro invito, 'Tasha" dice Wasp guardando fuori da una finestra. C'è una piccola folla assiepata poco oltre il cancello d' entrata. In mano hanno alcuni cartelli con sopra scritto frasi come: TRADITORI! NON CI RAPPRESENTATE! VENDICATORI O ACCENTRATORI DI POTERE? e così via. Ovviamente non sono venuti qui di loro spontanea volontà, li ha radunati Alden Rusk, presunto paladino dei veri valori della patria. "Ne siamo felici davvero" dice voltandosi, sul viso ancora ben evidenti i segni delle percosse ricevute da Ghaur.
"Non vengo qui da un po' di tempo, dunque toglietemi una curiosità: è vero che Clint ha una nuova fidanzata?".
"Parrebbe proprio di sì, potrai chiederglielo tu stessa dopo. Ora pensiamo a noi".
"Riguarda la Slorenia, scommetto".
"Sei sempre molto perspicace, Natasha" dice Iron Man "È per questo che sei una delle spie migliori".
"La migliore" precisa lei.
"E sono proprio le tue doti di spia ciò che ci serve" avanza Janet Van Dyne "Vedi, la Slorenia è tornata quella di un tempo per ragioni ancora ignote ed ora deve essere ripopolata. Da chi? Dalla gente che non ha più una casa, una patria: nel mondo ci sono tante persone perseguitate per le più svariate ragioni. L' ideologia, la religione, oppure hanno scritto cose blasfeme ad occhi altrui. La verità è che propagano nuove idee ed i sostenitori delle vecchie non vogliono questo, vogliono che quelle persone vengano fatte tacere. Per sempre. Noi invece vogliamo che quelle persone siano libere di esprimersi, di dire la loro: starà alla gente poi giudicare. E per questo obiettivo, occorrerà un territorio franco, dove quelle persone possano essere protette".
"La Slorenia".
"Esatto. Ecco, qui ci sono alcuni casi che richiedono la nostra immediata attenzione". Jan le porge un fascicolo. "Nella maggior parte di questi casi, la locazione precisa di coloro che stiamo cercando è ignota o incerta. Insomma, ritrovarli è un lavoro perfetto per una spia. Un lavoro perfetto per la Vedova Nera. Accetti?".
"Certamente" risponde Natasha "Mi fa piacere essere tornata nei vostri ranghi".
"Hai già adocchiato il primo caso?" chiede Tony Stark.
La Vedova Nera annuisce:"Quella folla là fuori non se ne andrà mai?" domanda poi.
"Non tanto presto" risponde Wasp "E comunque non ora che è arrivata... la cavalleria. Prepariamoci, Tony".
All' esterno.
L' eroe osserva il Palazzo la cui soglia ha varcato per così tante volte, in cui ha vissuto sia momenti belli che brutti. Oggi è un momento brutto, molto molto brutto.
"Ha capito bene cosa deve fare?" gli chiede Alden Rusk.
"Sì, far capire loro l' errore che hanno commesso. E riferire che presto tutti i privilegi concessi dal nostro governo verranno tolti loro".
"Precisamente: senza alcuna foga. Diversamente dai Vendicatori noi sappiamo essere ragionevoli. Lei è il nostro uomo migliore, è stato tra le loro fila per controllarli, li conosce meglio di chiunque altro".
A dire il vero, ultimamente l' eroe non è certo di conoscere tanto bene i suoi compagni di squadra. "Vado" dice infine.
E la folla presente lo incita:"Vai, Agent, sei tutti noi!" ; "Forza, Agent, fagli un culo così da parte nostra!" ; "Agent, sei un mito!".
Ma John Walker, alias Jack Daniels, alias USAgent, alias così tante maschere da non capire più quale sia il suo vero io, non ascolta queste esortazioni. La sua mente si concentra sull' imminente incontro ed il suo possibile svolgimento.
Arriva alla porta e non ha bisogno di bussare: Jarvis la apre, poi gli indica una stanza poco davanti. Agent vi si dirige: lungo il breve tragitto incrocia il suo sguardo con quello di Occhio di Falco, che sta ritoccando una punta di freccia e canticchiando:"Go, go! Go, Johnny, go! Johnny be good!".
John/Jack entra nella stanza: all' interno vi sono Iron Man e Wasp. Dietro di loro vi è uno schermo che rimanda un angosciante slideshow delle torture inflitte da Djorjevic agli sloreni. Immagini capaci di far rabbrividire anche un eroe navigato come USAgent.
"Cosa diavolo significa tutto questo?" chiede infine.
"Volevamo solo che tu capissi qual è il vero nemico" replica Wasp.
"Nemico? Qui non si tratta di buoni o cattivi, si tratta di cosa state facendo voi".
"E cosa staremmo facendo?".
"Vi state esponendo troppo, state rischiando di perdere il senso della misura. Sono venuto qui per avvertirvi di stare attenti".
"Ma come?" esclama Iron Man "Non eri tu quello che si vantava di fare quei lavori sporchi che gli altri supereroi non avevano il coraggio di fare?".
"È diverso in questo caso".
"Perchè non è morto nessuno?" lo punzecchia Wasp "Altrimenti in che senso sarebbe diverso?".
"È diverso e basta. Non potete mettervi contro il governo americano, se no la pagherete cara. Stanno per togliervi tutti i privilegi, sappiatelo, non potrete più allacciarvi neanche le scarpe".
Jan si mette le mani nei capelli, chinando il capo:"È inutile, tutto questo tempo a pensare che fossi cambiato, a darti speranza. E non è servito a niente".
"Ascoltami, Wasp...".
"No, ascoltami tu!" dice lei alzandosi "Da alcuni giorni questo palazzo e questa proprietà sono divenuti territorio internazionale. Il che significa che possiamo accogliere e cacciare via chi vogliamo. Dunque... Vattene via!".
"Ma...".
"Fuori subito, sparisci dalla mia vista!".
"Jan, su, calmati" la invita Tony Stark.
Basterebbe poco a USAgent: basterebbe che dicesse che ciò che è avvenuto in Slokovia è stata una grande tragedia, basterebbe che dicesse di seguire le indicazioni di una persona ambiziosa che non ha mai stimato. Basterebbe ammettere di aver sbagliato a venire qui: poteva esserci chiunque altro, non lui. Ammettere un errore... decisamente John Walker non è tipo da farlo. "D' accordo, se vi fa tanto piacere... Che delusione vedere dei grandi eroi ridursi in questo stato".
Esce sbattendo la porta. Prima di ritornare nel giardino, Occhio di Falco si mette davanti a lui, tendendo la mano. Agent estrae allora la sua communicard, quella communicard che lo stesso Clint Barton gli aveva ridato poco tempo fa, e gliela consegna.
"Ecco, sei contento ora?".
"No, per niente" risponde l' arciere andandosene via e canticchiando:"Hit the road, Jack, and don't you come back no more, no more, no more...".
All' esterno, la folla acclama nuovamente USAgent: si è stancato di loro. "State zitti!". La gente prontamente esegue.
Alden Rusk gli si avvicina:"Dunque, com'è andata?".
Per tutta risposta Agent lo fa ruzzolare per terra:"A volte mi chiedo perchè continuo ad eseguire i vostri ordini. Ma ora basta, non sarò più un vostro fantoccio". E così dicendo si allontana. La folla, sparito il suo eroe, si disperde in pochi minuti.
Brooklyn.
"Ingrati" pensa Jeff Mace "Salvo coloro che lo meritano davvero e vengo ripagato in questo modo. Un tempo eventi del genere mi avrebbero fatto precipitare nella disperazione, ma ora non più. Nessuno mi toglierà la voglia di combattere, nessuno mi priverà del manto di Capitan America, men che meno uno sparuto gruppo di contestatori".
Il giovane si rimette la maschera e contatta un suo amico, chiedendogli di portare qualcosa. Pochi minuti dopo, tale amico arriva.
"Cap, va tutto bene?" chiede Falcon "Mi sei sembrato molto teso".
"La classica giornataccia da supereroe, Sam" risponde Mace "Che però intendo cambiare in meglio. Ed ora andiamo, abbiamo dei criminali da catturare".
La caccia ricomincia e, svariati minuti dopo, Cap e Falcon individuano i due ladri fuggiti. Li affrontano, li disarmano ed in breve tempo hanno la meglio su di loro. Pochi minuti dopo, mentre i delinquenti vengono portati via dalla polizia, giungono anche Mark Fussell ed i componenti della sua associazione.
"Mi pareva di essere stato chiaro con lei" dice il presidente di 52 Stelle "Non vogliamo che un traditore...".
Ma Mace non lo sta a sentire: con lo sguardo scruta tutta la folla radunatasi, fino ad individuare la persona adatta. Si avvicina ad una giovane donna e le consegna delle foto. Lei le osserva e rimane inorridita, altre persone le guardano e condividono la sua sensazione. Sono le foto delle fosse comuni degli sloreni.
"Ecco, capite ora?" dice Cap "Io ho impedito che riaccadessero in quel paese tragedie di quella portata. Quando ho visto la prima volta quelle foto, ho provato il vostro stesso orrore. Sapevo di poter fare qualcosa per cambiare la situazione, dovevo fare qualcosa. Immaginate che ci siano i vostri figli, i vostri familiari o i vostri amici al posto di quelle povere anime: in quel caso quanto conterebbe per voi ciò che pensa il vostro governo?".
Vi è solo il silenzio di fronte a questa domanda, anche Mark Fussell si è ammutolito. Poi, dapprima lentamente poi velocemente, tutti se ne vanno. Tornano a casa, ad abbracciare i loro cari. A fare qualcosa di meglio.
"Aspettate, cosa fate?" tenta invano di bloccarli Fussell "La nostra è una causa giusta, dobbiamo continuare". Ma le sue parole cadono nel vuoto ed alla fine rimane solo. Falcon e Capitan America lo osservano, ma lui non riesce a sostenere nemmeno per un secondo il loro sguardo. Così alla fine se ne va anche lui.
"Beh, amico mio" dice Sam Wilson "Hai davvero un futuro come ambasciatore".
"Oh no, queste sono cose che lascio volentieri a mio padre".
"Sono felice che tu non sia dovuto scendere a dei compromessi". La stessa cosa che dovrà fare Sam quando rivedrà il generale Ryker. "Forza, andiamo al Palazzo".
Ma prima Cap china il capo, pensieroso. Poi lo rialza, la decisione dipinta nei suoi occhi:"Falcon, ci ho pensato molto e sono giunto a questa conclusione: intendo rivelare la mia identità ad alcuni Vendicatori".
"Ne sei certo... Jeff?*".
"Certissimo. L' ho rivelata ad una persona che conoscevo poco, di certo posso fare la stessa cosa con... i miei migliori amici". Ed i due eroi ripartono.
* Sì, Falcon conosce l' identità segreta di Cap, anche se probabilmente l' avete capito solo adesso
Palazzo dei Vendicatori.
"Eccola" dice Songbird aprendo una porta "È qui dentro".
Lo spettacolo che si para davanti a Makkari lo lascia senza fiato, lui che solitamente è un fiume di parole. Relegata in un angolo, il suo volto coperto dalle ombre, vi è Sersi: è avvolta in una ampia coperta, che lascia scoperto praticamente solo il suo viso. Per il resto ogni altra parte del suo corpo è protetta. Ma lo sguardo... è lo sguardo che lascia ammutoliti: perso nel vuoto, come nella contemplazione di un orrore continuo che si ripete nella sua mente. Un orrore troppo grande per poter essere rivelato... o sopportato.
Alla fine il velocista abbandona ogni esitazione e si avvicina a lei:"Ciao, Sersi, che piacere...". Tende una mano, ma lei si ritrae istintivamente. "Oh, scusa, non voglio farti del male. Solo... parlarti". Non una parola di risposta, nemmeno gli sguardi che si incrociano. "Su, Sersi, dai, festeggiamo! Diamine, la guerra è finita! Un bel party come solo tu sai organizzare: alcool ed orgie in gran quantità! Ti va? Dai, dimmi che ti va".
Sersi non risponde. Makkari imperterrito continua a parlarle, ma non riuscendo mai a catturare la sua attenzione, ed alla fine abbandona l' impresa. Dunque si apparta con Songbird:"Sono preoccupato, seriamente preoccupato per lei".
"Lo siamo tutti: abbiamo chiamato uno specialista di queste vicende. Vedrai che riuscirà a gestire e risolvere questa faccenda".
"Lo spero. Mi raccomando, tenetemi informato sul suo stato, anche del minimo cambiamento".
Melissa annuisce, poi dopo qualche attimo di silenzio chiede:"Tu lo sapevi, vero?".
"Cosa?".
"Che ero un' eterna. Quando sei stato qui l' ultima volta mi guardavi in modo così strano: ora ne comprendo il motivo".
"Sì, l' avevo capito. Una sorta di sesto senso, diciamo così".
"Non so perchè tu non me l' abbia detto, ma hai fatto bene. Forse molte cose sarebbero cambiate se avessi agito diversamente. Invece così ho affrontato le mie peggiori paure e le ho sconfitte. Ed ora ho nuovamente una famiglia".
"Qual è il tuo vero nome?".
"Adora".
"Bellissimo. Come il tuo volto".
"Ma non sei impegnato?" ride Songbird. Utile per stemperare la tensione.
"Sarebbe un problema?" ribatte Makkari ridendo a sua volta. "Dunque abbandonerai questo gruppo?" chiede poi "Ti riunirai agli altri Eterni?".
"Ci sto pensando: dire addio a persone che ho imparato a volere bene... non so se riuscirei a sopportarlo. Presto parlerò con Virako e lui mi saprà dare una risposta".
"Virako? È tornato ad Olympia? Mi sa tanto che è meglio che torni subito lì: sono certo che molte altre sorprese mi attendono all' orizzonte. Con gli Eterni e con i Protettori. Allora a presto... Adora".
"Ci vediamo, Makkari".
Ed un lampo rosso abbandona il Palazzo.
L'Aja.
In attesa di essere giudicato, l' ex dittatore Drakan Djorjevic attende in una piccola prigione la prima udienza che valuterà i suoi crimini. La sorveglianza è stretta, eppure anche un padre spietato ha il diritto di vedere sua figlia. E così Sonja, l' unica sua congiunta rimasta in vita peraltro, adesso gli è di fronte, a dividerli un vetro antiproiettile attraverso cui non passerebbe nemmeno un filo di lana ed una griglia che all' occorrenza è capace di rilasciare una piccola scarica elettrica.
La conversazione tra i due non conosce la privacy, due guardie sono loro vicini ed è altamente probabile che ogni loro parola venga registrata. Dunque Drakan e Sonja Djorjevic non possono far altro che parlare di cose futili e degli ultimi avvenimenti riguardanti la Slorenia e la Slokovia. Ora nel paese un tempo governato dal dittatore vi è un reparto speciale delle forze di pace ONU e nuovi candidati democratici si stanno preparando per imminenti, nuove elezioni. Ma ci sono cose che non si possono registrare, cose che solo una figlia può comprendere. E così, quando esce dalla prigione, Sonja, dagli sguardi, dai gesti e da molte altre cose ha capito.
È un qualcosa che avrebbe fatto comunque, ma ora ne ha la certezza.
Farà evadere suo padre.
CONTINUA...
PROSSIMAMENTE
Il ritorno di Red Ronin