Il
volto di una giovane donna dai corti capelli neri riempie lo schermo dei
televisori sintonizzati sui canali del network CNBC
<<Qui
è Trish Tilby che vi parla dai cieli sopra Genosha ancora una volta per
testimoniare in diretta il disastro che sta colpendo quest’isola-Nazione. Solo
poco più di un anno fa[1]
ero qui per raccontarvi di come i Vendicatori e gli X-Men uniti riuscirono a
fermare i folli piani di conquista del mutante noto solo come Apocalisse ed
oggi devo, con rammarico, raccontarvi del tentativo di invasione condotto da
Magneto. L’arrivo degli X-Men e dei Vendicatori potrebbe, oggi come allora,
cambiare l’esito dello scontro, anche se…>>
La
trasmissione si interrompe improvvisamente.
#103
TERRE PROMESSE E ALTRE
UTOPIE
PARTE OTTAVA
Una pace con onore
Di Carlo Monni
(con l’amichevole consulenza di
Mickey)
ATTENZIONE:
CONTINUA DA X-MEN #45
Nei cieli sopra Genosha, al largo
delle coste orientali dell’Africa nell’Oceano Indiano.
L’elicottero
con le insegne dello S.H.I.E.L.D. con a bordo i giornalisti accreditati
televisivi e della carta stampata è colpito da qualcosa di pesante e traballa
per poi perdere quota.
-Stiamo
precipitando!- urla Irene Merryweather del Daily Bugle.
Purtroppo
sembra che la reporter abbia ragione: per quanto ci provi, il pilota non riesce
a mantenere il velivolo in assetto di volo e le acque dell’oceano si fanno
sempre più vicine.
Improvvisamente
l’elicottero si arresta a mezz’aria come bloccato da una forza invisibile.
-Ma
cosa…?- esclama Trish Tilby.
“Non abbiate paura, andrà tutto bene.”
La
voce telepatica echeggia nella mente dei presenti. Irene la riconosce ed
istintivamente guarda all’esterno dove sta fluttuando in aria un uomo
apparentemente ricoperto di un metallo argenteo con riflessi bluastri. Anche se
è molto cambiato da quando l’ha incontrato l’ultima volta, non ha praticamente
dubbi su chi sia:
-Cable?
Pochi minuti prima.
L’aereo
presidenziale di Genosha è circondato da una bolla magnetica che lo tiene
sospeso a mezz’aria. All’interno i passeggeri hanno varie reazioni. Alda
Huxley, Governatrice Generale di quella nazione su mandato delle Nazioni Unite,
vestita del suo impeccabile tailleur bianco latte, mostra una calma apparente e
si rivolge all’uomo in costume seduto davanti a lei:
-Condotto,
puoi teleportarci via di qui?-
Il
mutante noto come Condotto, già sua spia presso gli Accoliti di Magneto, scuote
la testa e risponde:
-Ci
ho già provato, ma quella bolla ci isola ed impedisce al mio potere di
funzionare come si deve.
-E
così quel maledetto ci ha fregati.- commenta il nero Aldous Kluge, direttore
dei servizi di sicurezza Genoshani.
-Non
ci resta che sperare nei Vendicatori e negli X-Men. So per esperienza che sono
degli ossi molto duri.- aggiunge una donna dai capelli castani che dimostra
poco più di trent’anni ed indossa l’uniforme dell’Esercito Genoshano.
Il
suo nome è Tam Anderson ed è la consigliera militare della Governatrice.
Alda
Huxley potrebbe pensare di essere stata troppo brava. Nelle sue intenzioni
Magneto avrebbe dovuto mostrarsi come un arrogante e spietato conquistatore
deciso a prendere il potere in spregio ad ogni regola e questo le avrebbe
spianato la strada alle prossime elezioni presidenziali di Genosha come
campionessa della libertà della sua gente.
Un
piano ben studiato che Magneto ha appena mandato all’aria. Secondo tutte le
informazioni raccolte dalla sua talpa Condotto, il Signore del Magnetismo ed i
suoi Accoliti avrebbero dovuto sferrare un attacco in forze contro la capitale
dove avrebbero trovato la resistenza di tutti i Vendicatori e X-Men attivi e
dello S.H.I.E.L.D., uno scontro che non avrebbe potuto vincere.
Invece,
ormai è evidente, l’attacco contro Genosha era solo una finta, il vero
bersaglio era lei stessa. L’arrivo di Vendicatori e X-Men può cambiare le cose?
All’esterno dell’aereo.
Magneto
si guarda intorno: sono arrivati tutti i Vendicatori in servizio attivo di
entrambe le Coste ed entrambe le squadre degli X-Men. Chi è in grado di volare
è in aria, gli altri nei rispettivi mezzi di trasporto. In più ci sono i
velivoli dello S.H.I.E.L.D. in assetto di combattimento.
Se
ha fatto bene i suoi conti, compreso Wonder Man che tecnicamente non è un
Vendicatore attivo, ha di fronte ben 34 superumani tra cui, purtroppo, i suoi
figli. Poco più di un terzo di quelli che potrebbe scatenare lui se solo volesse.
Arriverà anche quel momento.
Senza
scomporsi Magneto si volge verso Iron Man e chiede:
-Sei
davvero convinto di potermi sconfiggere?-
<<Mettimi
alla prova. Non vedo l’ora.>>
ribatte l’uomo nell’armatura rossa e oro.
<<Non
puoi vincere, Magneto e lo sai.>> interviene Ciclope da uno dei Blackbird
degli X-Men <<Fai un favore a te stesso ed ai tuoi seguaci ed
arrenditi.>>
-Se
mi attaccate, io stringerò la bolla che ho creato e schiaccerò l’aereo come un
guscio di noce prima che possiate impedirmelo uccidendo tutti i passeggeri, è
questo che volete?-
Una
voce telepatica echeggia improvvisamente nella mente di Magneto:
“No, Magnus, non lo farai.”
Sul
volto del Signore del Magnetismo si dipinge un’espressione di autentico stupore
mentre esclama:
-Charles?
Non è possibile!-
Sede del Consiglio di Sicurezza delle
Nazioni Unite, New York. Alcune ore fa.
Philip
Moreau non sa più da quanto tempo sta aspettando quando la porta della sala si
apre ed un funzionario appare sulla soglia dicendo:
-Potete
entrare.-
Philip
segue Dum Dum Dugan e si ferma al centro della sala. Le facce dei cinque membri
del Comitato di Controllo sulle Risorse Speciali di
Mantenimento della Pace sono forse ancor più cupe dell’ultima volta che le ha
viste.[2]
Non promette bene, pensa il giovane.
A prendere la parola è il
Presidente del Comitato per questa settimana, il Russo Viktor Vassilievitch
Komarev:
-Abbiamo informato il
Consiglio di Sicurezza degli ultimi sviluppi ed è stata convocata una riunione
urgente. Solo adesso siamo stati informati che è stata raggiunta una
decisione.-
Cosa che ha
dell’incredibile, pensa, sarcastico, Dugan.
Philip trattiene il fiato.
Nei cieli sopra Genosha, pochi minuti
fa.
Entrambi
gli uomini sono abituati ad un confronto sul piano astrale, un luogo che
fisicamente non esiste ma al tempo stesso unisce le menti di chi è in grado di
accedervi. Qui ognuno appare come vuole apparire o forse come è veramente.
L’immagine astrale di Xavier è quella di un uomo adulto, ovviamente si potrebbe dire, quella di Magneto lo
mostra a capo scoperto in una specie di uniforme.
“Non uccideresti mai degli innocenti,
Magnus, lo so.” dice Xavier.
“Non esserne così certo, Charles.” replica Magneto “Hai
dimenticato come ho devastato la città di Varikyno o di come non ho esitato a
distruggere un sottomarino russo con tutto il suo equipaggio. Non erano
innocenti anche loro secondo il tuo metro di giudizio?”[3]
“Eri un uomo diverso allora, Magnus, ora
sei cambiato.”
“Tu, invece, Charles, sei sempre il solito
ingenuo.”
Nel
mondo reale sono passati solo pochi secondi appena. Magneto sbatte gli occhi.
Si solleva sopra l’aereo, annulla la sua bolla magnetica e con un gesto
scoperchia l’aereo presidenziale e solleva in aria tre figure: Alda Huxley,
Aldous Kluge e Condotto.
-Sono
innocenti anche loro, Charles?- grida -Uccidendoli compirò solamente un atto di
giustizia!-
-No!-
A
parlare è stata Polaris che levita davanti al padre, i capelli verdi che
fluttuano al vento.
-Anche
tu, dunque.- commenta, amaro, lui -Speravo che almeno i miei figli mi
comprendessero.-
-Quello
che comprendo è che sei stato accecato dall’orgoglio e dall’amarezza.- ribatte
Lorna Dane con risolutezza -Qualcuno deve fermarti.-
-Non
sei alla mia altezza, ragazza. Non hai la mia esperienza nel dominare il
magnetismo. Io sono ancora il maestro e
tu l’allieva.-
Per
tutta risposta Polaris gli proietta contro una scarica di energia
elettromagnetica che lui devia apparentemente senza grande sforzo poi, con voce
stentorea ordina:
-Attaccate!-
Ed
i suoi Accoliti eseguono.
Poco distante.
Distratto
dallo scontro Magneto ha lasciato cadere il campo magnetico che li sosteneva in
aria ed ora Alda Huxley, Condotto e Aldous Kluge precipitano al suolo.
Morirebbero certamente se una corrente improvvisa non ne rallentasse la caduta.
Tempesta
non è il tipo che lascia morire qualcuno se può impedirlo.
Zona di guerra.
Iron
Man è colpito da una scarica di energia e perde stabilità. Mentre cade vede
sopra di lui una ragazza in un’armatura argentea, ma è davvero un’armatura?
Mentre
riprende l’assetto di volo l’uomo all’interno dell’armatura rossa e oro si
rivolge all’intelligenza artificiale che ne governa i sistemi di funzionamento:
-Antigone,
sai dirmi chi è quella tizia lassù?-
<<Certamente,
Mr. Hogan. Femmina umana. Età apparente: 25 anni,. Provenienza: India.
Categoria: cyborg. Tipologia: Biosentinella. Designazione: Sentinella
Omega.>>
-Sentinella
come quei robot grossi come palazzi che dovevano dare la caccia ai mutanti?-
chiede Happy Hogan mentre si chiede se sostituire Tony Stark, impossibilitato
ad intervenire personalmente,[4]
sia stata davvero una buona idea.
<<Affermativo.
Le Biosentinelle sono umani mutati per farli diventare versioni più piccole ma
altrettanto letali delle Sentinelle.>>
-Mai
che tu dia buone notizie.-
<<Sono
programmata per…-
-Lascia perdere. Ok, Miss Sentinella Omega. Arrivo!>>
Una
doppia scarica di repulsori fa barcollare la cyborg indiana e lo scontro entra
nel vivo.
Immaginatevi
34 supereroi contro una cinquantina di mutanti alleati a Magneto. Seguite la
scia ionica di Wonder Man mentre abbatte un certo numero di mutanti volanti.
Osservate alcuni accoliti apparire al suolo di Genosha grazie al teletrasporto
di quella chiamata Locus solo per essere raggiunti da Nightcrawler affiancato
da Quicksilver e Aracne. Divertitevi nel vedere poco lontano Wolverine e la
Bestia affrontare un gruppetto di mutanti dai potei e l’aspetto animaleschi.
Guardate Arcangelo contro una ragazza con le corna ricurve ed ali da
pipistrello. Ammirate Scarlet mentre usa il suo potere per deviare un attacco
ai Quinjet ed i Blackbird e si trova al fianco di Jean Grey detta Fenice.
Provate un brivido mentre Cable si guarda intorno e trasmuta i velivoli degli
Accoliti in acqua e poi crea un campo telecinetico per portarne gli occupanti
sani e salvi al suolo e chiedetevi se c’è un limite al suo potere e che
accadrebbe se decidesse di rivolgerlo verso di voi.
Tutto
questo vi darà solo una pallida idea di ciò che sta accadendo mentre Magneto e
Polaris si confrontano in aria scatenando tutto il loro potere.
Periferia di Baia di Hammer, capitale
di Genosha. Adesso.
Irene
Merryweather non riesce a credere a quel che vede. L’uomo che ha di fronte è
davvero lo stesso con cui ha vissuto varie avventure? Un orribile sospetto si
fa strada nella sua mente.
-Che
ti è successo, Nathan?- gli chiede in tono preoccupato.
“Assolutamente nulla, Irene.” risponde lui con un’inquietante “voce” telepatica “Anzi, non sono mai stato così bene. Ora
devo andare, la mia presenza è richiesta altrove.”
Senza
aggiungere altro Cable si solleva da terra e levita lontano.
-No…-
mormora Irene -Decisamente non è il Cable che conoscevo.-
-Il
virus tecnorganico.- interviene Trish Tilby -La Bestia me ne ha parlato una
volta. Cable ne è stato infettato da bambino e lo combatte da allora.-
-Lo
sapevo, Nate me lo aveva raccontato. È il motivo per cui non ha mai usato alla
massima potenza i suoi poteri mentali ma ora sembra che abbia perso la sua
battaglia col virus e sia diventato qualcosa di... non umano.-
-Capisco
le tue preoccupazioni, Irene, ma adesso abbiamo altro da cui occuparci: c’è una
guerra da raccontare e stando qui non lo faremo. Dobbiamo raggiungere il campo
di battaglia.
Un
agente dello S.H.I.E.L.D. che è di in tutta evidenza un aborigeno australiano
si para davanti al gruppetto di giornalisti dicendo:
-Mi
dispiace ma come responsabile della vostra sicurezza non posso permettervi di
allontanarvi da qui.
Trish
gli scocca un’occhiataccia e replica:
-Questo
è un abuso contro la libertà d’informazione.-
L’Agente
Derek Najiwarra si stringe nelle spalle.
Nei cieli sopra Genosha,
L’aria
crepita letteralmente di energia mentre padre e figlia si confrontano
scaricandosi addosso tutto il loro potere. Gocce di sudore imperlano le loro
fronti mentre nessuno di loro sembra disposto a cedere.
Magneto
ha sempre avuto con i suoi figli un rapporto che definire tormentato sarebbe
considerato un esempio di ciò che gli anglosassoni chiamano understatement. Per
gran parte delle loro vite lui è stato ignaro se non della loro esistenza
quantomeno del legame che li unisce. L’amarezza della sua vita è che sono stati
quasi sempre contro di lui, incapaci di comprendere i suoi sogni ed i suoi
scopi.
Ora
sono tutti e tre dalla parte dei suoi nemici e Lorna, la più giovane e la più
simile a lui sembra decisa a sconfiggerlo.
La
vede vacillare. Era inevitabile, è sempre stato lui il più forte dopotutto.
E
invece lei regge, stringe le labbra ed i suoi occhi sembrano brillare.
-No!-
grida Magneto -Non…-
Non
finisce la frase. Si ode un rumore simile ad un tuono poi sia Magneto che
Polaris si accasciano. Non più sostenuti dal loro potere magnetico entrambi
precipitano verso l’oceano sotto di loro.
Una
scia luminosa si condensa in Wonder Man che afferra Polaris al volo.
-Tranquilla,
sei al sicuro.- le sussurra ma lei non è in grado di udirlo.
Poco
distante, sul tettuccio di uno dei mezzi della confraternita fermo non molto
lontano dalla costa c’è una ragazza dai capelli neri di circa vent’anni che
guarda verso l’alto in direzione di Magneto la cui caduta comincia a
rallentare.
“Brava Amanda” le dice telepaticamente Emma Frost “Stai andando benissimo.”
“Io non so…” replica la ragazza “…
è così pesante e…”
“Tranquilla… stai andando bene. Abbi
fede in te stessa.”
Sudando
copiosamente Amanda Fallows riesce a depositare Magneto sulla navicella.
La
voce telepatica risuona nelle menti di tutti gli Accoliti:
“Magneto è al sicuro. Ritiratevi tutti
adesso.”
Chiunque
ne è in grado si sgancia dagli scontri e si allontana rapidamente con i propri
mezzi o salendo sulle navicelle in attesa
-Non
vorremo lasciarli andare via così, vero?- chiede Arcangelo.
-No
di certo.- replica Capitan America.
-Chiuderemo
questa faccenda a costo di inseguirli fino in capo al mondo.- aggiunge
U.S.Agent.
-Ora
parli la mia lingua, cocco.- commenta Wolverine.
I
Quinjet ed i Blackbird prendono a bordo chi è a terra e non sa volare poi
ripartono.
L’inseguimento
è cominciato.
Piazza principale di Baia di Hammer,
capitale di Genosha.
Alda
Huxley, Condotto e Aldous Kluge sono arrivati sani e salvi a terra grazie a
Tempesta che se n’è poi andata per unirsi alla battaglia.
-Credevo
che fosse la nostra fine.- dice Kluge.
-Ma
ce la siamo cavata.- commenta la Huxley -Adesso posso…-
-Lei
non farà niente, Signora ex Governatrice, glielo garantisco io.
La
voce sferzante come una frustata viene dal portico del Palazzo Presidenziale ed
appartiene al Direttore Esecutivo dello S.H.I.E.L.D. Nick Fury. Con lui ci sono
il suo braccio destro Dum Dum Dugan, Philip Moreau e Jennifer Ransome
Alda
Huxley capisce che il suo gioco è finito.
Da qualche parte nell’Oceano Pacifico
tra le Hawaii e la Polinesia.
I
Quinjet ed i Blackbird SR-77 non sono normali jet e presto sono in vista del
loro obiettivo.
-C’è
qualcosa qui sotto.- annuncia Calabrone dal Quinjet dei Vendicatori Ovest -Gli
strumenti mostrano dati anomali.-
<<Eppure
non si vede niente.>> replica Ciclope.
<<C’è
una schermatura.>> afferma dal secondo Blackbird Jean Grey
<<Avverto l’attività di molte menti sotto di noi.>>
<<Proverò
a farla cadere.>> annuncia Scarlet dal Quinjet della squadra Est.
Il
potere di Scarlet è cambiato nel corso degli anni ma una cosa è rimasta
costante: se una cosa ha anche una probabilità su miliardi di accadere, se lei
lo vuole accade.
Improvvisamente
tutti gli schemi cedono di colpo e davanti agli occhi di Vendicatori e X-Men
appare un’isola che sembra fatta di plastica.
-Wunderbar!- esclama Nightcrawler.
<<Bene,
amici. Siete pronti per la battaglia finale?>> chiede Havok.
La
risposta la dà Sole Ardente precipitandosi verso l’isola. In pochi minuti tutte
e quattro le squadre di eroi sono sbarcate e gli scontri ricominciano.
All’interno del rifugio di Magneto.
Il
Signore del Magnetismo non si è ancora ripreso del tutto dallo scontro con sua
figlia e con passo malfermo si avvicina ad una poltrona collegata ad uno strano
apparecchio.
-Che
intendi fare?- gli chiede Emma Frost.
Usare
l’amplificatore per portare il mio potere ad un livello tale da neutralizzare tutti i nostri avversari in un
colpo solo.-
-Non
farlo, Eric.- lo prega Emma -Nelle tue condizioni attuali rischi di restare
ucciso tu stesso.-
-Non
ho altra scelta, Emma.- ribatte Magneto -Non permetterò a nessuno di portarmi
via il mio sogno.-
-E
allora nemmeno io ho scelta… mi dispiace Eric, sinceramente, credimi.-
La
donna nota anche come Regina Bianca serra le labbra e socchiude gli occhi. Un
attimo dopo l’uomo conosciuto come Eric Magnus Lensherr reclina il capo mentre
le braccia gli ricadono inerti sui fianchi.
-Come
ho detto, Eric, non mi hai dato scelta.-
Da
lontano Charles Xavier ha seguito la scena in collegamento telepatico. Non
avrebbe voluto che finisse così ma, come ha sottolineato Emma, era la sola
scelta possibile.
“Ed ora l’ultimo atto.” Dice telepaticamente la donna.
All’esterno.
Gli
scontri proseguono senza tregua. Improvvisamente nelle menti di tutti echeggia
una voce imperiosa.
“Fermi!”
Dalla
torre esce Emma Frost affiancata da Forge.
-Magneto
è morto.- annuncia con tono grave -Lo stress dello scontro con Polaris è stato
troppo per lui.-
-Oh
Mio Dio!- esclama Lorna, turbata -Io non volevo!-
Scarlet
le stringe una mano mentre Quicksilver china il capo. Il suo rapporto con il
padre è sempre stato complicato a dir poco ma non avrebbe mai voluto vederlo
morto.
<<Un
momento!>> interviene Iron Man <<Non è la prima volta che Magneto viene creduto morto,
perché dovremmo credere alla tua parola?>>
-Credete
davvero che Magneto si nasconderebbe dietro un trucco così puerile?- ribatte Emma -Lo credete così vigliacco?-
-Un
punto per te, bambola.- sussurra Wolverine.
<<E
tu ci credi così stupidi da prendere semplicemente per buona la tua
parola?>> ribatte Iron Man <<Beh, mia madre non ha allevato uno stupido.>>
Emma
sospira e poi replica:
-Seguitemi.-
Mentre
il resto degli eroi rimane all’esterno a guardarsi in cagnesco con gli Accoliti
rimasti, una delegazione di Vendicatori e X-Men composta da Capitan America,
Occhio di Falco, Iron Man, Scarlet, Ciclope, Bestia, Arcangelo e Fenice segue
Emma fino ad una sala dove su un lettino giace il corpo inanimato di Magneto.
- È
proprio lui, non posso sbagliarmi.- afferma, cupa, Wanda
-Non
avverto alcuna attività cerebrale o mentale in lui.- aggiunge Jean Grey -Il suo
cervello è spento.-
-Ed
anche gli altri segni vitali sono assenti.- conferma Hank McCoy -Questa volta
non sembrano esserci errori.-
<<Dunque
Magneto è morto.>> commenta Iron
Man <<Forse dovrei dire che
mi dispiace, Scarlet ma…>>
-Non
importa, non importa più adesso.- replica lei in tono mesto.
-Torniamo
dagli altri adesso.- interviene Occhio
di Falco.
Una
volta di nuovo in superficie basta uno sguardo agli altri per capire.
Quicksilver serra le labbra ed abbassa la testa, Polaris scoppia a piangere.
Non voleva che Magneto morisse ma si è spinto troppo oltre anche per colpa sua?
Non potrà mai saperlo.
Sull’isola
artificiale cala il silenzio poi Arcangelo si rivolge a Emma:
-Sei tu che comandi adesso? Che intenzioni hai?-
-Trattare
la resa.- risponde la Regina Bianca -Non c’è più scopo nel combattere.-
-Le
condizioni sono semplici.- replica Capitan America -Resa incondizionata da
parte vostra e sul vostro destino deciderà il Tribunale Internazionale.-
-La
ragazza ha espresso esattamente il mio pensiero.- la spalleggia U.S.Agent
-Mi
dispiace Emma…- interviene Ciclope -... ma è l’unica soluzione possibile.-
-Forse,
Scott… e forse no.- replica enigmaticamente Emma.
Tra
gli Accoliti serpeggia il malcontento. Non tutti sono disposti ad arrendersi.
La
tensione è evidente e lo scontro potrebbe ricominciare quando ecco arrivare un
velivolo dello S.H.I.E.L.D. e ne scendono Nick Fury e la mutante genoshana
Jenny Ransome.
-Che
sta succedendo?- chiede Wasp perplessa
-Porto
notizie da parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. - annuncia
Fury -Alda Huxley è stata destituita ed è attualmente sotto nostra custodia.
Philip Moreau è stato nominato Governatore Generale al suo posto.-
-Ottimo!-
commenta la Bestia -Ma non ci aiuta con il nostro problema attuale.-
-Non
è finita.- prosegue Fury - Il Consiglio ha anche deciso che se gli Accoliti
accettano di cessare le ostilità potranno restare nella loro isola indisturbati
almeno finché non romperanno la tregua.-
-Come
faceva il Consiglio a sapere dell’esistenza dell'isola se noi l’abbiamo appena
scoperta?- chiede un sorpreso U.S.Agent.
-Sei
stata tu, Jenny, ho ragione?- interviene Arcangelo -L’isola è stata usata come
merce di scambio per le trattative.-
Jennifer
Ransome annuisce.
-Per
questo Magneto ha voluto che andassi a New York.- conferma -Una volta
dimostrata la sua reale pericolosità le nazioni del Mondo avrebbero più
facilmente accettato che restasse su quest’isola pacificamente.-
-Eppure
non posso non chiedermi: come hanno fatto a decidere così in fretta?- si
interroga ad alta voce la Bestia -È abbastanza insolito per i loro standard
abituali.-
-Non
conviene mai guardare in bocca al caval donato.- interviene ancora Nick poi
guarda il gruppetto di Accoliti ed aggiunge -Dunque?
-Come
attuale leader provvisorio degli Accoliti, accetto.- replica Emma.
-Non
è possibile!- esclama Capitan America -Dopo tutto quello che hanno fatto se la
cavano così?-
-Vi
ricordo che siete tutti al servizio delle Nazioni Unite e dovete rispettare le
decisioni del Consiglio di Sicurezza.- ribatte Nick.
<<Il
Consiglio si è bevuto il cervello secondo me.>> dice, irato Happy Hogan.
-Direi
anch’io.- commenta Banshee.
Dopo
un lungo silenzio Calabrone dice:
-Andiamo.-
Con
evidenti malumori Vendicatori ed X-Men non possono che ritirarsi.
Un
attimo prima di salire sul Blackbird Ciclope si gira verso Emma e dice:
-Non
finisce qui, Emma. Vi terremo d’occhio e quando farete un errore… e lo farete…
io sarò il primo a fartelo pagare.-
-Ne
sono consapevole, Scott.- replica Emma con un sorriso -Io sarò qui.-
Mentre
i Quinjet ed i Blackbird decollano, la Regina Bianca sussurra:
-No,
Scott, non è la fine ma piuttosto l’inizio, un nuovo inizio per tutti noi.-
EPILOGO
UNO
Il piano astrale.
Emma
Frost appare in tutto il suo splendore davanti all’uomo calvo in un impeccabile
completo blu e telepaticamente dice:.
“Ha funzionato.”
“Sì. Ma non mi è piaciuto.” Replica Charles Xavier “Usare i nostri poteri mentali per influenzare le decisioni del
Consiglio di Sicurezza è stato necessario per terminare le ostilità senza
spargimenti di sangue forse era l’unica cosa da fare, ma…”
“Ma nulla, Charles. Dovevamo farlo per
proteggere la nostra gente, il nostro futuro.”
“Ed ora sei passata dal ruolo di regina
Consorte a quello di Regina Regnante. Non dirmi che la cosa non ti piace.”
Emma
fa un lieve sorriso e replica:
“Dopotutto sono la Regina Bianca e sono
anche la più qualificata per guidare Utopia nel cammino per essere uno Stato
internazionalmente riconosciuto: la vera Israele dei Mutanti.”
“Attenta a ciò che fai, Emma, io ti
terrò d’occhio.”
“Addio, Charles.”
Da qualche parte a Genosha.
Charles
Xavier si ritrova di colpo nel suo nuovo corpo adolescente. Emma ha bruscamente
interrotto il collegamento mentale. Non ne è sorpreso. Dovrà davvero tenerla
d’occhio… ma non oggi.
-Tutto
a posto, Charles?- gli chiede la sua alleata la bella Dottoressa Renée Majcomb.
Lui
sfoggia un largo sorriso e risponde:
-Sì,
è tutto a posto. Stavo pensando che ora che tutto è finito ci meritiamo una
bella vacanza, il Messico è il posto migliore in questa stagione. Sei mai stata
ad Acapulco?-
Renée
non sa cosa rispondere.
EPILOGO DUE
New
York City.
Un
uomo di circa sessant’anni esce, da un appartamento nell’Upper West Side di
Manhattan, una donna bionda di circa trent’anni prende un taxi che la conduce
all’aeroporto J.F.K., una donna indiana di cinquant’anni in sari si sottopone
al check in e prende un aereo diretto a Los Angeles.
È
una donna dai capelli corvini che indossa un tailleur blu a raggiungere una
bambina di 10/12 anni che le somiglia accompagnata da una ragazza dai capelli
biondi sui vent’anni.
-Mamma!- esclama la ragazzina correndo ad abbracciarla
-Mi sei mancata.-
-Anche
tu a me, Gloria…- replica la donna -… ma adesso sbrighiamoci, abbiamo un aereo
da prendere.-
-E
dove andiamo?-
-A
Tahiti, dicono che la Polinesia è splendida in questa stagione.-
-Splendido.-
commenta la biondina -Ho appena comprato un bikini da urlo.-
Raven
Darkholme si lascia andare ad un sorriso e dice:
-Ci
meritiamo una vacanza dopo quello che abbiamo passato.-
-E
dopo?- chiede Gloria Brickman.
-Dopo…
chissà… non ipoteco mai il futuro.-
EPILOGO
TRE
Auckland, Nuova Zelanda, un mese
dopo.
L’uomo
dai folti capelli bianchi e dalla fluente barba anch’essa candida come la neve,
siede sulla veranda della sua casa con vista sulla spiaggia. Ha avuto una vita
movimentata e si merita un po’ di tranquillità.
I
suoi documenti dicono che si chiama Max Eisenhardt ed è nato sessantacinque
anni fa a Hannover, Land della Bassa Sassonia, Repubblica Federale Tedesca e
nemmeno lui potrebbe dire che non è vero. I suoi ricordi si accordano
perfettamente con quello che dicono i documenti, come potrebbe pensare che sono
falsi entrambi?
Max
Eisenhardt sorride ad una nuova giornata.
FINE
NOTE
DEGLI AUTORI
E
così eccoci arrivati finalmente alla fine di questo lungo crossover che
ridefinisce almeno in parte lo status dei mutanti, o almeno di buona parte di
loro, in MIT
Promettiamo
solennemente che per molto tempo non sentirete più parlare di Magneto ma
onestamente non ci sentiamo di fare un’analoga promessa per Emma Frost e
Mystica. -_
Ma
intanto un po’ di note:
1) Quasi tutti voi avranno riconosciuto il nome Max
Eisenhardt come quello che secondo lo sceneggiatore Greg Pak sarebbe il vero
nome di Magneto, ci è sembrato giusto usarlo per la sua nuova vita.
2) Per chi se lo chiedesse, Karima Shapandar, la
Sentinella Omega è stata creata da Chris Claremont, Joe Pruett & Brett
Booth su X-Men Unlimited Vol 2° #27 datato giugno 2000
3) Amanda Fallows, invece, è stata creata da Ann Nocenti
& John Romita Jr. su Daredevil Vol. 1° #269 datato agosto 1989.
4) Nota di continuity. Questa storia si svolge prima
degli eventi di Iron Man #100 e questo spiega la presenza di Happy Hogan.
Nel
prossimo episodio di questa serie… Thor. Abbiamo detto!
Carlo
Carlo