Dal cielo nero piove sangue. Thanos di Titano
cammina per le strade di New York City, in mezzo a grattacieli di cui resta
solo l’anima d’acciaio corrosa dalla nebbia di morte che aleggia nell’aria.
Gli scheletri si frantumano sotto il suo peso mentre
si avvicina ad un trono di teschi, su cui siede una donna le cui fattezze sono
oscurate da una tunica viola.
-Il mio tributo per te, amata Morte.- dice
Thanos inginocchiandosi e sollevando con entrambe le mani il proprio regalo: l’intera
Galassia che splende tra le sue dita sporche di sangue.
-Aspetta!- grida la Valchiria, uscendo dal mare di
resti umani.
-È troppo
tardi.- risponde la donna sul trono.
-Abbiamo trovato Capitan Marvel come ci hai chiesto!
Ora dicci: cosa dobbiamo fare?
-Questo mondo
è morto. Tutto ciò che resta da fare è vendicarlo.
-No! I Vendicatori mi hanno insegnato che c’è sempre
una speranza! Possiamo fermare Thanos!
-Speranza? Ti dimostrerò la sua futilità.-
risponde Thanos, afferrando la Valchiria per il collo e sollevandola da terra.
Il corpo dell’Asgardiana inizia a decomporsi, ma fa in tempo a sentire le
parole della donna sul trono:
-La morte è la
chiave. Solo la morte può salvare la Galassia.
La Valchiria apre gli occhi quando Dragoluna
allontana le mani dalle sue tempie. Entrambe le donne non sono nuove alle
visioni, ma questa è stata particolarmente vivida per entrambe.
-Quella era la Morte. La Morte ci ha mandato un
messaggio per dirci come fermare Thanos... ma cosa significa?- si chiede
Dragoluna.
La Valchiria ha solo una risposta: rimettersi in
piedi ed impugnare la spada.
-Significa che abbiamo un lavoro da fare.
#100
Gli eroi più potenti della Terra
Di Fabio Furlanetto, Carlo Monni
& Carmelo Mobilia
CONTINUA
DA AVENGERS ICONS 45
New York City. Poche ore
prima.
Con l’intera città trasformata in un campo di
battaglia, non c’è da meravigliarsi che il quartiere sia stato abbandonato.
Anche così, l’Uomo Ragno si lancia in mezzo alla nuvola di polvere e detriti
per verificare la presenza di eventuali sopravvissuti.
-C’è nessuno? Questo sarebbe davvero un bel momento
per andarsene!
-Non c’è luogo dove scappare.- dice una voce
alle sue spalle, e solo il Senso di Ragno impedisce all’eroe di essere
schiacciato.
-Thanos! Hai una pessima cera, come al solito.- risponde
l’Uomo Ragno accecando l’avversario con la propria ragnatela, per poi saltar
via: se non lo avesse fatto, gli stessi raggi oculari che distruggono la
ragnatela l’avrebbero vaporizzato.
-Non ho tempo per una seccatura come te. I tuoi
tentativi di distrarmi sono inutili.
Thanos è pronto ad ucciderlo, ma viene interrotto da
un’automobile scagliata telecineticamente da Justice. L’Uomo Ragno si toglie
dalla linea di tiro, posizionandosi alle spalle di altri otto eroi.
-Lo so: è per questo che la chiamiamo trappola.
Fuoco alle polveri, gente!
Anche a diversi metri di distanza, l’Uomo Ragno
sente il calore rilasciato dall’attacco contro Thanos. Firestar, Firebird,
Sersi, Sole Ardente, Il Fante di Cuori, il Fulmine Vivente, la Torcia Umana
originale e quella dei Fantastici Quattro stanno lanciando un assalto unico
contro il Titano in un concentrato di fuoco, microonde, elettricità e pura
energia.
-Patetico.- è il commento di Thanos. Solleva
una mano sola e rilascia una scarica di energia ad ampio raggio.
Se non fosse per uno scudo telecinetico approntato
da Justice all’ultimo secondo, non ci sarebbero sopravvissuti. Thanos riprende
il proprio cammino, come se nulla fosse. Si ferma solo quando un fulmine si
abbatte su di lui; non gli causa alcun danno, naturalmente, ma attira la sua
attenzione. O meglio, lo fa chi ha lanciato quel fulmine.
-Ferma la tua crociata, Titano folle! Questo mondo è
sotto la protezione di Thor, figlio di Odino!
-Non sei mai stato in grado di fermarmi, dio del
tuono. Hai bisogno di un’altra lezione di umiltà?
-Invero non è così che ricordo il nostro ultimo
scontro.- risponde Thor, scagliando il martello Mjolnir.
Thanos non fa alcun tentativo di schivare l’attacco:
il martello lo colpisce in pieno petto. Il Titano viene respinto di alcuni
metri; stringe i denti ed i suoi piedi formano una faglia nel terreno per il
solo attrito, ma quando il martello ritorna al legittimo proprietario Thanos
sorride.
-Allora è arrivato il momento di rinfrescarti la
memoria, Thor. Preparati ad incontrare la Morte!
Il Titano carica verso Thor, e quando il suo pugno
colpisce Mjolnir il rombo si può udire in tutto lo Stato.
Fuori dal
Palazzo dei Vendicatori.
Li chiamano Fratelli di Guerra e sono l’élite dei
guerrieri di Thanos. Il loro nucleo è composto da membri delle due principali
razze che popolavano il pianeta Sakaar. I grigi ed alti Hiroim e Caiera sono
entrambi appartenenti alla casta dei Guerrieri Ombra, dotati di poteri
particolari di natura semimistica. Quelli dalla pelle rossa come il fuoco
appartengono all’aristocrazia militare che era dominante, come la Principessa
Omaka, Lavin Skee ed Elloe Kaifi, Con loro i membri di altre specie galattiche.
Sono l’equivalente cosmico della Legione Straniera. Alcuni sono mossi da
ambizione e sete di guadagno, altri da un malinteso senso dell’onore.
Tutto questo è ignoto ai Vendicatori che li
affrontano e forse non gli importerebbe nemmeno, visto che sono troppo occupati
a trovare un modo per sconfiggerli.
Hiroim, comandante del gruppo si rialza dopo essere
stato colpito dai raggi repulsori di War Machine. Se ha ricevuto danni, non lo
dà a vedere
-Tutto qui, quello che sai fare, terrestre in
armatura?- chiede in tono di sfida.
<<Amico, non hai ancora visto niente.>> ribatte Jim Rhodes.
Spara un’altra scarica che l’alieno para con il suo
lungo bastone ricoperto di lame
Prima che War Machine possa fare un’altra mossa, il
suo avversario gli lancia contro un giavellotto che stacca un pezzo della
piastra pettorale dell’armatura.
Jim Rhodes non la prende molto bene,
<<Ok, passiamo alle maniere forti.>>
Una scarica di uniraggio pettorale investe in pieno
Hiroim e prima che possa riprendersi War Machine gli è addosso e lo colpisce.
<<Sai, ogni tanto è
un piacere fare a pugni con qualcuno che sa incassare.>>
-Sono un Guerriero Ombra, sono nato per combattere.-
ribatte Hiroim.
<<Anche a me hanno
insegnato a farlo e anche piuttosto bene.>>
Hiroim allunga la sua mano per afferrare il suo
bastone ma lo stivale di War Machine lo blocca, poi lo colpisce con un calcio
al mento.
<<E una cosa che mi
hanno insegnato è che in guerra non puoi fare sempre il gentiluomo.>>
Evitare i colpi di Paibok il Powerskrull non è
difficile per Reed Richards, il famoso Mister Fantastic, leader dei Fantastici
Quattro.
-Devo dire, Paibok, di essere sorpreso di trovarti
tra i mercenari di Thanos.- gli dice.
-Sono un rinnegato tra la mia stessa gente e Thanos
mi ha offerto un’opportunità di riscatto.- ribatte l’altro.
-Distruggendo la Terra? E dopo? Credi che Thanos si
fermerà? Vorrà fare lo stesso con la Via Lattea, poi passerà alle altre
Galassie, compresa quella Skrull. È così che vuoi essere ricordato: come il
genocida del tuo stesso popolo?
Paibok si ferma, colpito dalle parole di Reed e
questi ne approfitta per sferrargli un diretto alla mascella.
Prima che un destino crudele la privasse del suo
status e la costringesse al servizio di Thanos, Omaka dalla testa rasata (a
parte una lunga treccia che le scende lungo la schiena) era una principessa
destinata al comando ed una guerriera fiera ed indomabile. Ora deve sfogare una
rabbia fin troppo repressa.
-Fatevi avanti!- urla -La mia spada brama il vostro
sangue!
Ad affrontarla un uomo che indossa una maschera con
delle alucce sopra le orecchie e impugna uno scudo.
-Non mi piace combattere le donne.- dice U.S.Agent
-Arrenditi e facciamola finita. Non voglio doverti fare del male.
-Sei disarmato, maschio, ed io sono la più forte
guerriera dell’esercito di Sakaar. Cosa ti fa pensare di potermi sconfiggere?
Agent non risponde e lancia il suo scudo.
-Mi hai mancato. Non vali molto come guerriero.
Un attimo dopo Omaka è colpita con forza alla
schiena da qualcosa e cade al suolo.
Lo scudo torna nelle mani di Agent che le si
avvicina allontanando con un calcio la sua spada.
Tra la sua gente era chiamata l’Impetuosa ed è
facile capire perché vedendola combattere. Su Sakaar la sua gente era chiamata
Popolo Ombra ed ora lei e Hiroim ne sono i soli superstiti. Caiera è una
Guerriera Ombra e le è stato concesso quello che la sua tribù chiamava l’Antico
Potere: la capacità di attingere alla forza stessa di un pianeta e di rendere
la sua pelle dura come pietra. Molti avversari sono caduti combattendo contro
di lei ma quella che affronta oggi è insolita per lei: una donna disarmata dai
capelli scuri e ricci che indossa un costume rosso con un mantello.
-Non combatto chi non può difendersi.- le dice
-Trova un’arma e combatti oppure arrenditi.
La donna non si scompone e replica:
-Non ne ho bisogno. Io sono l’arma.
Fa un gesto.
Quante possibilità ci sono che i poteri di Caiera si
“spengano”, tutti insieme, che la sua capacità di sintonizzarsi con le energie
di un pianeta cessi improvvisamente di funzionare? I saggi del Popolo Ombra
avrebbero detto che sarebbe stato quasi impossibile, ma l’improbabile, se non
l’impossibile, è la specialità della donna chiamata Scarlet.
-Non può essere!- esclama la guerriera sorpresa
mentre ritorna alla sua forma “umana”.
-Ma lo è.- ribatte Scarlet.
-Non importa. Anche senza i miei poteri sono sempre
la migliore guerriera di Sakaar!
Come si può immaginare da una donna soprannominata
l’Impetuosa, Caiera non è nota per esitare all’occasione di una battaglia.
Carica decisa verso Scarlet, pronta a staccarle la testa con un singolo
fendente. Wanda non è completamente a digiuno nel combattimento corpo-a-corpo,
ma la sua avversaria è forse le migliore combattente del suo pianeta. Molte
altre persone, persino molti altri eroi, potrebbero perdere la calma in una
situazione del genere.
Ma lei è Scarlet. Per tutta la sua vita è stata
circondata dal pericolo, ma non ha lasciato che questo la definisse. Senza che
il suo battito cardiaco acceleri, dirige il proprio potere di alterazione delle
probabilità verso il pavimento. Quest’ultimo cede sotto il peso di Caiera, che
è sufficientemente agile da evitare la caduta e sfruttare l’occasione per
tentare un affondo. Con sua somma sorpresa, Scarlet ha anticipato la mossa e
non solo si è spostata di lato per evitare la spada, ma riesce persino a
colpirla con un pugno in faccia.
Caiera si rialza di scatto ma prima che possa agire,
una voce imperiosa risuona:
-BASTA!-
A parlare è stato Steve Rogers che, con fare
risoluto, avanza al centro del teatro dello scontro frapponendosi tra i
contendenti. Nella sua mano destra brilla il suo scudo energetico che ora spegne.
C’è qualcosa in lui che spinge i combattenti a
fermarsi ed ascoltare ciò che ha da dire. Dragoluna, Hulkling, Yelena Belova ed
i loro avversari: Lavin Skee, Senzanome, Elloe Kaifi e Korg lo guardano ed
attendono.
Steve torna a parlare:
-Tutto questo non ha senso. Combattiamo tra di noi
ed intanto…- punta il dito verso l’orizzonte -… Thanos si prepara ad annientare
questo mondo. Non gli importa se voi, i suoi seguaci, perirete con esso. Non
gli importa di nessuno di voi, perché lo seguite? Ricompense? Avrete solo la
morte. Senso dell’onore? C’è forse onore nello sterminio?
Il silenzio accoglie le sue parole, un silenzio
rotto da Hiroim:
-Le tue parole hanno il suono della verità,
terrestre. Non c’è onore nella morte. Cosa suggerisci?
-Lascia che rivolga a te e ai tuoi uomini la stessa
offerta che ci avete fatto voi: deponete le armi e cessate di combattere.
-E come sapresti di poterti fidare della nostra
parola?
Steve accenna un sorriso.
-Lo saprò.- risponde semplicemente.
-Ed io so di potermi fidare della tua, terrestre.
Qual è il tuo nome?
-Steve Rogers.
L’alieno gli porge la sua spada dicendo:
-Io, Hiroim di Saakar, mi arrendo a te, Steve
Rogers.
Sul tetto
del palazzo.
Brunhilde la Valchiria solleva la sua spada verso il
cielo ed esclama.
-Padre Odino, io ti invoco, rispondi al richiamo
della tua servitrice fedele.
Il volto di un uomo dalla lunga barba bianca riempie
il cielo, un volto che solo Brunhilde può vedere e una voce tonante che solo
lei può udire dice:
-Cosa desideri, figlia?
-La Terra ed il tuo stesso figlio, il potente Thor,
combattono per la sopravvivenza del Creato. Concedi loro il tuo aiuto.
-So bene cosa sta accadendo e so
che il tempo di Midgard non è infinito, così come la vita dei suoi abitanti. Tu
fra tutti, Brunhilde, dovresti sapere che la morte ha un ruolo importante
nell’ordine delle cose.
-Ma non quando quest’ordine è pervertito da un
demone! Se Midgard deve combattere per la propria vita, lo farà combattendo con
valore! Non è questa d’azione degna di Asgard?
-Hm. I compagni d’arme di Thor si
formarono per colpa del mio malvagio figlio Loki; forse è destino che io rimedi
a quel torto nel loro giorno più buio. Non posso intervenire direttamente ma consentirò a che ti giunga l’aiuto
che cerchi. Guarda il cielo!
Il volto scompare mentre nel cielo le nubi si aprono
e si vede un arcobaleno da cui si staccano le figure di donne armate di spada
in sella a cavalli volanti.
-Sorelle!- grida Brunhilde, alzando la spada al
cielo -Noi siamo coloro che scelgono i morti per il Valhalla, ma oggi, noi
combattiamo per la vita! Per l’onore! Per MIDGARD!!!
E la cavalcata delle Valchirie irrompe su New York
con un roboante grido collettivo:
-PER MIDGARD!!!
Al suolo.
A coloro che combattono tra le strade di Manhattan
non sfugge che è da un po’ che non arrivano nuove astronavi e che anche gli
avversari alieni stanno inesorabilmente diminuendo. La speranza di poter
vincere si fa strada nei loro cuori per poi essere brutalmente spezzata
dall’atterraggio di Thanos.
-Questa non ci voleva.- commenta D-Man,
-Non è ancora finita.- dice Natasha Romanoff, la
Vedova Nera rinnegata dal governo della sua nazione di nascita -Non dobbiamo
arrenderci ma…
Non finisce la frase: le gambe le cedono e sviene.
Piomberebbe a terra se Devil non la sostenesse prontamente.
-Che le succede?- chiede la Donna Invisibile.
-È incinta.- spiega l’Uomo senza Paura -Due gemelli.
Forse ha preteso troppo da se stessa.
-Portala via!- intima Aracne -Falla vedere da un
medico subito.
-Hai sentito la signora?- aggiunge Moon Knight -Qui
ci pensiamo noi.
Parole coraggiose ma il prescelto del dio egizio
della vendetta sa che battere Thanos sarà tutt’altro che facile, non che questo
gli impedirà di provarci. Accanto a lui She-Hulk serra i pugni decisa a non
cedere.
Nel cielo
sopra Manhattan
Mentre lo scontro tra Thor e Thanos prosegue senza
sosta, quei pochi abitanti di quest’isola che sono sopravvissuti e non hanno
ancora trovato un rifugio sicuro possono vedere uno spettacolo decisamente
insolito: uno squadrone di donne in abiti medievali con elmi sulla testa,
mantelli svolazzanti ed in groppa a cavalli volanti che si precipitano sulle
poche astronavi degli invasori rimaste in volo e ne aprono le fiancate con le
lame delle loro spade.
-Avanti, sorelle Valchirie. Non date tregua a questi
marrani!- incita Brunhilde alla loro testa.
Sul tetto
del Palazzo dei Vendicatori
Quella che si può leggere sul volto di Rick Jones è
pura e semplice frustrazione mentre si lascia sfuggire un’imprecazione.
-Che succede Rick?- gli dice una voce ben nota -Non
è da te usare simili espressioni.
-Genis!- esclama Rick riconoscendo il vecchio amico
-In tutta questa confusione non ho avuto tempo di dirti quanto sia felice di
rivederti dopo tanto tempo.
-Anch’io, Rick.- replica Genis-Vell -Forse è a causa
del nostro vecchio legame ma ho avvertito che molte cose ti turbano
attualmente.
-Puoi dirlo forte.
Rick narra rapidamente a Genis le sue ultime
vicissitudini personali,[1]
poi dice:
-E per colmo di sventura questo strano tatuaggio che
spara energia, mi fa volare e tante altre cose, ha deciso di smettere di
funzionare proprio adesso che ne avrei più bisogno.
Rick mostra il palmo della mano destra a Genis che
esclama:
-Ma è lo Starbrand!
-Cosa?
-Una fonte di potere proveniente da un altro
multiverso. Credo che Quasar potrebbe dirti di più su di esso… tuttavia… la mia
coscienza cosmica mi avverte di qualcosa di anomalo.
- E figuriamoci se oggi potevano esserci buone
notizie. In che senso anomalo?
-Vorrei saperlo. La Coscienza Cosmica non è
onniscienza. Come dicevo, forse Quasar…
Genis si interrompe e si porta le mani alla testa.
-Ehi che succede?- esclama Rick preoccupato.
-Nulla.- si affretta a dire Genis. È solo che…
-Che hai preteso troppo dal tuo fisico debilitato.
Su torniamo di sotto e prova a riposarti un po’.
I due scendono e non appena sono usciti
dall’ascensore Si imbattono in una ragazza dai capelli bianchi che si rivolge a
Genis:
-Stavo giusto venendo a cercarti. Iron Man e
quell’altro tizio, Rogers, vorrebbero vederti in sala riunioni.- squadra Rick
ed aggiunge -Tu sei Rick Jones, vero? Ho sentito parlare di te. Io sono Phyla,
la sorella di Genis.
-Non mi hai mai detto di avere una sorella.- dice Rick
a Genis con un evidente tono di rimprovero.
-Non… non ce n’è mai stata l’occasione.- si
giustifica lui debolmente.
-La peggior scusa che abbia mai sentito.
Howard A. Stark Memorial Hospital, Lower East Side,
Manhattan.
Questo è solo uno dei tanti ospedali della Grande
Mela che oggi sta lavorando a pieno ritmo. Il Dottor Keith Kincaid non riesce a
ricordare l’ultima volta che ha visto tanti morti e feriti. Poco prima di
sposarsi aveva trascorso un po’ di tempo come volontario in un ospedale da
campo in un teatro di guerra del Medio Oriente e gli sembra di rivivere quei
giorni. Cerca di non pensare a tutti coloro che non è riuscito a salvare oggi,
poliziotti, militari, semplici cittadini e si concentra sul salvare il suo attuale
paziente.
L’infermiera Linda Carter gli asciuga il sudore
dalla fronte mentre lui affonda il bisturi e fa una cosa che gli capita di
rado: silenziosamente prega.
Palazzo dei
Vendicatori
La
città è in guerra, ma l’inaspettato arrivo delle Valchirie ha permesso agli
eroi di restare lontani dal campo di battaglia quanto basta per completare
quella che, con un po’ di fortuna, potrebbe essere la loro carta vincente.
Steve
Rogers finisce di ascoltare Iron Man e poi chiede:
-Sicuro
che funzionerà?
<<Ad Olympia
ha funzionato[2] ed abbiamo migliorato il design,>> risponde Iron Man
-Thanos
non è un comune Eterno.- interviene Crystal -La sua Sindrome Deviante più i
mutamenti che sembra aver subito lo rendono diverso da tutti gli altri. Il
vostro dispositivo può anche depotenziare un Eterno terrestre o di Titano ma
forse non lui.
<<Non eri
quella ottimista una volta? In ogni caso, che abbiamo da perdere? Tutto quello
di che ci serve è riuscire ad avvicinarci abbastanza da applicarlo direttamente
alla fronte di Thanos… preferibilmente senza farsi uccidere. Credo che tocchi a
me.>>
-Non
funzionerà.- interviene la Valchiria.-Dragoluna mi ha aiutato ad interpretare
la visione che ci ha mandato la Morte: Thanos non può essere sconfitto
direttamente.
-Se
ha un altro piano, signora, sono aperto ai suggerimenti.- interviene Steve
Rogers.
-Un
secondo, come sarebbe a dire la Morte?- chiede Hulkling, confuso dagli
avvenimenti.
-La
Morte parla per enigmi. Non ci fornirà una soluzione precisa; dobbiamo
interpretare i suoi segnali.
<<Non ho
intenzione di perdere tempo a filosofeggiare mentre Thanos è sulla Terra.
Abbiamo una sola occasione per usare il dispositivo anti-eterno>>
-Questa
volta sono d’accordo con Iron Man. Avete i vostri ordini.- aggiunge Steve
Rogers, attivando il proprio scudo energetico.
-Ha
intenzione di unirsi a noi in battaglia, Comandante Rogers?- chiede la Pantera
Nera.
-Siamo
in guerra. Il mio posto è sul campo.- risponde Rogers. Se la Pantera Nera
sorride la sua maschera lo nasconde bene.
Gli
eroi si allontanano per unirsi allo scontro. Solo due di loro restano in
disparte: la Valchiria, immersa nei propri pensieri, e Calabrone.
Quest’ultimo
fissa Capitan Marvel che si sta allontanando con fatica, ancora spossato dalle
torture di Thanos.
-Conosco
quello sguardo.- dice Wasp, seduta sulla spalla destra di Calabrone.
-Qualcosa
non quadra. Prendiamo per ipotesi che la Morte abbia veramente mandato quel
messaggio: perché sarebbe stato così importante salvare Capitan Marvel? Non è
in condizioni di combattere. A meno che... Genis!
-Sì?
Come posso aiutarla, dottor Pym?
-Ho
bisogno di più dettagli su cosa ti ha fatto Thanos durante la prigionia. Credo
sia la chiave per fermarlo.
Nave stellare Vanth
Proxima
Media Nox è contrariata. Thanos le ha affidato il comando della nave ammiraglia
con una missione precisa: distruggere ogni resistenza. Respingere l’assalto dei
Nova è stato relativamente semplice, ma la Damocle III... la nave di Kang il
cui fuoco sta mettendo a dura prova gli scudi... si sta dimostrando un
avversario tenace, grazie alla tecnologia del trentunesimo secolo.
-Generale
Proxima, abbiamo numerose richieste di soccorso dalle forze di invasione!
Dobbiamo ordinare la ritirata?
È
l’ultima goccia. Proxima Media Nox stringe tra le mani la propria lancia
dorata, che brilla di energia nera.
-È
questo il meglio che questa Galassia primitiva ha da offrire!? Noi siamo
l’Ordine Oscuro! Di fronte a noi, tutto muore!!!
La
lancia di Proxima rilascia una scarica di energia sufficientemente potente da
distruggere l’intera sala comandi, proseguendo la propria scia distruttiva fino
alla Damocle III.
Gli
scudi dell’astronave di Kang tremano, e le sue armi smettono di fare fuoco.
Proxima si erge fiera in ciò che resta della sua plancia, incolume nonostante
l’esposizione al vuoto dello spazio. Il resto dell’equipaggio non è altrettanto
fortunato, ma non ha importanza.
Le
ci vorrà un po’ di tempo prima di accedere nuovamente al potere della lancia,
ma non c’è fretta: è sopravvissuta abbastanza strumentazione da ordinare un
ultimo attacco massiccio. Prima che possa farlo qualcosa la distrae: un’ombra.
Alza
lo sguardo: qualcosa si frappone tra la Vanth e la Luna. La Vetta, la stazione
spaziale dello S.W.O.R.D.
Sala comandi della Vetta
Quando
ha assunto la carica di Direttrice dello S.W.O.R.D, Abigail Brand ha giurato di
impedire un’altra invasione aliena a tutti i costi.
Guardare
le forze di Thanos scendere sul pianeta non è stato facile per lei, nonostante
sia conscia del fatto che se non fosse stato per gli avvertimenti e le
informazioni messe a disposizione del resto del mondo questo attacco avrebbe
fatto sembrare l’invasione marziana una rapina in banca.
Ma
ora deve fare qualcosa di ancora più difficile. Dopo aver inserito sette codici
di autorizzazione diversi, la sua mano è pronta a tirare una leva.
-Direttrice
Brand a chiunque non abbia fatto in tempo a salire su una scialuppa di
salvataggio: se arrivate all’Inferno prima di me, date un pugno a Thanos da
parte mia.
La
leva si abbassa. La stazione spaziale si muove rapidamente, cambiando forma
rapidamente fino ad assomigliare ad un gigantesco pugnale, prima che i motori
si accendano a piena potenza.
La
Vetta si schianta contro la Vanth ad un decimo della velocità della luce.
Nemmeno i suoi scudi bastano a fermare la quantità astronomica di energia
cinetica scatenata, con il risultato della completa distruzione di entrambe in
un’esplosione vista in tutto il mondo.
Abigail
Brand ha chiuso gli occhi al momento dell’impatto, non aspettandosi di poterli
riaprire. Ma quando lo fa è nello spazio, all’interno di una bolla di energia,
ed attorno a lei ne può vedere a centinaia che intrappolano sia agenti
S.W.O.R.D. che membri dell’equipaggio di Thanos.
-Si
può sapere dove ca##o sei stato finora!?- si lamenta.
-Anche
per me è un piacere rivederla, Direttrice Brand.- risponde Quasar.
Howard A. Stark Memorial Hospital, Lower East Side,
Manhattan.
La Dottoressa Jane Foster guarda verso lo schermo
dell’ecografo poi volge lo sguardo verso Natasha Romanoff, sdraiata sul lettino
e dice.
-Prima la buona notizia: Miss Romanoff, i suoi
gemelli non hanno subito danni. La sua gravidanza procede regolarmente. Il suo
svenimento è stata solo una reazione allo stress.
-E la cattiva notizia quale sarebbe?- chiede, con
tono preoccupato Natasha.
-Che non posso garantire nulla se dovesse tornare
sul campo di battaglia. Il mio consiglio è che se ne resti qui a riposo ed al
posto suo lo seguirei se ci tiene a portare a termine la gravidanza.
-Non è giusto.
-La vita lo è di rado, dovrebbe saperlo.
Devil le si avvicina e stringe la mano della Vedova
Nera.
-Se davvero è tutto a posto, io me ne andrei. Ho
appena sentito che Thanos è alle prese con Thor. Se c’è uno che può battere Thanos,
quello è lui ma forse potrà essere utile anche un avventuriero in costume come
me.
-Thor.- mormora Jane.
Non sono in molti a sapere quanto stretto sia stato
un tempo il suo legame con il dio del
Tuono. Se certe cose fossero andate diversamente, oggi forse… ma sono pensieri
inutili adesso. Le cose sono andate come sono andate e lei è felice della sua
vita attuale.
Ma ancora il suo pensiero torna al biondo dio che
sta lottando per tutti loro.
Vincerà, non l’ha sempre fatto?
New York City
-Cadi
tiranno, cadi! Così
vuole Thor di Asgard!- grida il Dio del Tuono, sferrando pugni verso il titano
pazzo che minaccia il pianeta che ha giurato di proteggere. Il suo impeto e la
sua determinazione sono all’altezza della sua leggenda, ma il titano pazzo pare
non risentire dei suoi colpi.
-Non
sei alla mia altezza Asgardiano... non lo sei mai stato, e tantomeno lo sei
oggi!!- gli
risponde Thanos, incassando l’ennesimo colpo.
-Allora
forse noi possiamo essergli d’aiuto.- a parlare è
la Visione, giunto sul luogo dello scontro in compagnia dei alcuni dei suoi più
potenti compagni: Iron Man, Ercole, Polaris ,Wonder Man e il fratello di
Thanos, Starfox.
-Thor non è solo in questo scontro, Thanos... Ercole e i prodi Vendicatori sono al suo
fianco!
-Non stiamo a discutere... attacchiamolo!- grida Wonder Man, lanciandosi
come un missile contro l’alieno, e un istante dopo i raggi repulsori di Iron
Man e la gemma solare della Visione colpiscono all’unisono, ma la loro potenza
di fuoco pare ugualmente vana.
Polaris usa il suo potere magnetico per lanciare
contro Thanos ogni oggetto metallico presente nei paraggi, Ercole sradica una
quercia e la usa come mazza, ma il loro nemico pare realmente invincibile e
ride dei loro tentativi, schernendoli.
-Thanos, ferma questa follia!! Non puoi vincere!!!-
gli urla Eros.
-Ah
no? Niente può fermarmi... NIENTE! PRESTO TUTTO QUESTO CESSERÀ DI ESISTERE!
Thanos spara una scarica di raggi oculari contro il
fratello che cade in ginocchio.
-T-Thanos...
fra-fratello... f-fermati, t-ti prego... - lo implora Starfox, pesto e
sanguinante per i colpi ricevuti, prima di perdere definitivamente i sensi.
Thanos lo fissa per qualche istante come se inseguisse chissà quali pensieri,
poi lo solleva e lo scaglia lontano con
incredibile facilità. Starfox piomba nel laghetto e non riemerge.
Capitan America e Steve Rogers assistono impotenti
alla scena, proteggendosi coi loro scudi dalla potenza di fuoco espressa dai
compagni.
-Maledizione, ma c’è un modo per ferirlo?- chiede la
donna.
-È sempre stato un osso duro... ma mai così potente.
Neppure quando aveva il cubo cosmico.- le risponde Steve -Dobbiamo trovare un
modo per avvicinarci e usare il dispositivo, ma così è impossibile farlo.
-Eppure dev’esserci un modo per... ehi, ma che sta
facendo quello?
Cap è l’unica che si accorge dell’arrivo di Kang,
con tutta l’attenzione incentrata su Thanos, il Signore del Tempo era rimasto
inosservato... cosa che senz’altro aveva previsto. Sta parlando ad un
comunicatore, e la cosa non piace alla donna con lo scudo; immediatamente gli
si avvicina e glielo strappa da mano.
-Cos’hai fatto Kang? Con chi stavi parlando?-
chiede.
-Stavo facendo l’unica cosa possibile per fermare
Thanos, giovane capitano... anche se richiederà un prezzo molto alto.
-Te lo ripeto un’altra volta ... - dice Liz Mace con
tono minaccioso.- che cosa hai fatto?
-Ho ordinato alla Damocle III di far fuoco contro la
Terra. Thanos verrà fermato, e la galassia sarà salva. Mi dispiace per te e i
tuoi amici, ma verrete sacrificati per un bene più grande.
-Dannato pazzo!- urla Cap, colpendolo con il suo
scudo.
-Richiamali! Annulla l’ordine! ADESSO!
-È troppo tardi... troppo tardi...
La
Damocle III fa fuoco, come ordinato.
Dal
cielo, una colonna di luce discende sulla Terra, sufficiente a ridurre l’intero
pianeta ad una landa desolata.
Tutti
rimangono impietriti. Tutti, tranne uno.
-Dicoti
no! MIDGARD NON CADRA’!!! – urla il Dio del Tuono, roteando il martello.
Thor
scaglia il suo martello, e contro ogni singola legge della fisica il raggio di
distruzione non solo interrompe la propria corsa, ma è riflesso verso il
mittente.
Nella
plancia della Damocle III, Ravonna osserva la strumentazione della nave
percorsa da innumerevoli megawatt di elettricità che riducono in cenere e
scintille i suoi sogni di gloria.
La
Terra, per ora, è salva.
-Tu... non osare voltarmi le spalle!- grida Thanos, colpendo Thor tra le scapole, con tanta
forza che persino un dio Asgardiano non può sopportare. Thor fa un volo di
molti metri, prima di cadere svenuto.
<<È a terra!> - urla
Iron Man nel vedere il suo compagno ferito.
-Sei
un vigliacco senza onore!- grida furioso Ercole, gettandosi a testa bassa
contro Thanos, ma nemmeno la sua leggendaria forza fa vacillare il titano.
Lo
scontro tra lui e i Vendicatori riprende, con lo stesso, sterile, esito di
prima.
Ryker’s Island
A
meno di dieci chilometri di distanza, Proxima Media Nox esce dal cratere creato
dal suo atterraggio appoggiandosi alla propria lancia dorata.
Di
fronte lei si ritrova una terrestre bionda, in un costume rosso e blu, che
fluttua a pochi centimetri dal suolo con le braccia incrociate.
-Sei
tosta, devo riconoscerlo. Ma in qualità di agente dello S.W.O.R.D, ti dichiaro
in arresto.
-Ancora
provate a combattere. Non capite che Thanos è supremo? Che non esiste speranza?-
chiede Proxima, scagliando raggi di energia con la propria lancia. Miss Marvel
riesce a schivarle, volando alle spalle di Proxima ed afferrandola da dietro,
tirando verso di sé la lancia nel tentativo di soffocare Proxima. Più semplice
a dirsi che a farsi, perché è peggio che sfidare Colosso a braccio di ferro.
-La
forza fisica è inutile contro di me come contro Thanos. Pensavi davvero di
sconfiggermi così?
-No,
volevo vedere se eri abbastanza forte da sopravvivere a Monica. Photon,
adesso!!!
Una
scarica di pura energia fotonica si abbatte contro Proxima, per poi
trasformarsi in elettricità, per poi trasformarsi in raggi gamma. Ognuno di
questi attacchi è devastante, ma è reso ancora più pericoloso da Miss Marvel:
il suo corpo assorbe l’energia e la ridirige contro Proxima.
Il
risultato, quando Photon riprende forma umana e riprende fiato, è che Miss
Marvel stringe tra le mani la lancia di Proxima mentre il braccio destro di
Thanos giace a terra privo di sensi.
-Davvero
più tosta di quel che sembrava. Amica tua?- chiede Photon.
-Non
ho idea di chi sia. Ma c’è qualcosa che non mi quadra... ho sentito che
attingeva a qualche strana forma di energia.- riflette a voce alta Miss Marvel,
osservando la lancia. Poi estrae dal costume la communicard.
-Miss
Marvel alla base, ho l’arma dell’araldo di Thanos. Qualcuno è interessato a
capire come funziona?
<<Riportala alla base. Forse ho un
piano.>> risponde Calabrone.
-Cipensoio.-
interviene la voce di Quicksilver, anche se Miss Marvel sente solo il suo eco:
quando ha realizzato che cosa è successo, Proxima Media Nox è già stata legata
con delle catene e la sua lancia è già svanita.
Central Park.
L’eco
dei colpi inferti si può udire per chilometri. Un’intera corazzata cadrebbe,
sotto di essi. Un’intera fortezza. Poche cose sulla Terra resisterebbero alla
potenza che s’è scatenata... ma Thanos non è della Terra.
Uno
dopo l’altro, anche i più potenti dei Vendicatori cedono ai suoi colpi. Wonder
Man è a terra, così come la Visione, danneggiata e che fa scintille come un
giocattolo rotto, accanto a lui giacciono Jocasta nelle stesse condizioni e
Machine Man, letteralmente fatto a pezzi. A poca distanza giacciono Triathlon,
la Bestia, Mantis, Hellcat e la Cosa.
Gilgamesh
degli Eterni si precipita contro il Titano ma il suo avversario sopporta i suoi
colpi e lo respinge colpendolo con incredibile forza e spedendolo contro
Songbird e Rage abbattendoli come fossero birilli.
Improvvisamente
si accorge di Ant Man a cavallo di una formica volante. Scott Lang sa di non
essere alla sua altezza, ma la sua città, il suo mondo, sua figlia sono in
pericolo ed ha voluto fare la sua parte. Thanos si limita a battere le mani e
lo spostamento d’aria lo spazza via.
Solo
il possente Ercole pare resistere, seppur a stento.
-M...
Mostro... il pr... principe della forza
n... non cadrà... –
-Sei un povero illuso ... – risponde Thanos, giocando con lui come un bambino
sadico e prepotente.
“Resisti Erc... solo un altro minuto.” pensa
Iron Man mentre, non visto, riesce a portarsi alle spalle di Thanos.
-ORA!-
dice Steve Rogers, intuendo ciò che sta per accadere; finalmente il Vendicatore
corazzato ha modo di utilizzare il dispositivo anti-Eterni a cui lui e gli
altri scienziati hanno minuziosamente lavorato.
Il
piccolo oggetto metallico si fissa sulla fronte del Titano, rilasciando una
potente scarica direttamente nel suo cervello. Se il modello originale doveva
solamente alterare la mente di un Eterno quanto bastava per bloccarne l’accesso
al suo potere mentale, questo è molto di più: è progettato per sfruttare il
potere stesso di Thanos e rivolgerlo direttamente contro il suo cervello.
Ed
il Titano indietreggia, visibilmente in preda al dolore, nella prima occasione
in cui i Vendicatori presenti possono tirare un sospiro di sollievo. È solo per
un attimo, però, perché con sforzo supremo Thanos strappa il dispositivo dalla
propria fronte e lo stritola.
<<No!
Maledizione, non ha funzionato!>>
urla disperato Iron Man, mentre Thanos, furioso, gli scaglia contro il corpo
stordito del povero Ercole, che, come un letale proiettile, mette fuori
combattimento l’alter ego in armatura di Tony Stark.
-Una tattica interessante.- commenta il
Titano pazzo quasi con distacco -Se io
fossi stato chiunque altro, sarei morto. Ma la Morte non mi considera più degno
di lei: non posso morire. Forse riportare ordine nell’universo distruggendo
questa galassia la convincerà a riprendermi tra le sue tenebrose braccia.
-NO!-
urla Capitan America nel vedere i suoi due compagni cadere.
Thanos
contempla il teatro dello scontro. Tutto intorno a lui giacciono i corpi dei
nemici sconfitti. Non sa se sono vivi o morti e nemmeno gli importa. Presto la
Morte regnerà comunque sovrana su questo patetico pianeta.
Sono
rimasti in piedi solo Capitan America, Steve Rogers e Kang.
-È giunta la vostra ora.- dice, in modo spaventoso Thanos, e la sua voce
terrorizza i tre sopravvissuti.
Base dei Vendicatori
Il
dottor Henry Pym si è tolto la maschera da Calabrone per studiare con un macchinario
avveniristico la lancia di Proxima Media Nox. Assieme a lui ci sono Pantera
Nera e Mister Fantastic mentre Genis-Vell e Quicksilver osservano impazienti.
-Allora!?
È qualcosa che può esserci utile oppure no?- chiede il velocista.
-Questa
è una tecnologia incredibilmente complessa, ma su una cosa non ho dubbi: è
alimentata da particelle di betatrone.- risponde senza voltarsi Reed Richards.
-Sono
d’accordo.- aggiunge Pantera Nera -La firma energetica è unica e
inconfondibile.
-Credevo
che Kang avesse detto che si possono creare solo sulla Terra.- ricorda Genis.
-Se
è così, deve essere stato Thanos a dare quest’arma a Proxima, dopo aver
ottenuto il betatrone di Jocasta da Kang.- commenta Hank Pym -Miss Marvel ha
detto che attingeva alla lancia per aumentare il proprio potere... e se Thanos
stesse facendo lo stesso? Se avesse modo di sintonizzarsi su qualunque cosa
renda possibile generare il betatrone?-
-Le
Nega-Bande permettevano al mio corpo di manipolare l’energia fotonica. È a
questo che servivano i suoi esperimenti: Thanos ha trovato il modo di rendere
il proprio corpo una batteria al betatrone vivente!- capisce Genis.
-Il
betatrone aveva reso Ultron inarrestabile. Thanos potrebbe essere letteralmente
invincibile.- aggiunge Quicksilver.
-È
molto peggio, Pietro. Ho capito il piano di Thanos: non vuole trasformare la
Terra in una nuova bomba al betatrone... Thanos è la bomba!
-Deve
esserci un modo per fermarlo.- insiste Genis.
-La
Valchiria aveva ragione, Thanos non... dov’è finita la Valchiria?- chiede il
dottor Pym, guardandosi attorno.
-Anche
il dottor Banner è sparito.- aggiunge Quicksilver.
Central Park
Lo
scontro con Thanos procede.
-AAAAAH!
Muori maledetto!!!!! -
Con
la forza della disperazione Kang usa l’arsenale della sua armatura per cercare
di mettere fuori combattimento il mostro, ma la sua sofisticata tecnologia non
può nulla dove persino i colpi di un dio hanno fallito; quando Thanos lo
colpisce ha a malapena il tempo di alzare il suo campo di forza, prima di
venire scagliato lontano come spazzato da un uragano.
Rimangono
in piedi solo Steve Rogers e la nuova Capitan America.
-Dovevate fuggire finché eravate in
tempo... - dice Thanos.
-Non
fuggiamo davanti ai pazzi come te, Thanos.
– gli risponde Steve.
-Io ti conosco: hai cambiato la tua
uniforme ma non sei diventato affatto più saggio.-
L’alieno
si fa avanti minaccioso e cerca di colpirlo con un pugno, ma rapidamente
Capitan America si erge davanti al suo predecessore, proteggendolo con il suo
scudo.
-No,
lui non...- non fa in tempo a finire la frase che viene scaraventata contro
un’automobile.
-LIZ!-
grida Steve, spaventato per la sua protetta.
-Ti nascondi dietro una donna?
Patetico.- lo schernisce Thanos.
Steve
Rogers si guarda intorno... per
chilometri e chilometri s’intravedono i corpi, feriti e privi di sensi, di
tutti i maggiori eroi di New York. Sembra che niente e nessuno possa fermare
Thanos.
Questa
volta pare davvero che sia la fine, per la Terra.
Chiunque
altro cadrebbe a terra, disperato, ma non lui, Steve Rogers semmai è furioso
... non ha mai potuto soffrire i prepotenti, e Thanos lo è a livello
planetario.
E
allora, l’ex Sentinella della libertà fa quello che ha sempre fatto, davanti ad
un prepotente: si prepara a resistere assumendo una posizione di combattimento.
Thanos
reagisce in un misto di stupore e fastidio per quell’atteggiamento tutt’altro
che arrendevole.
-Sul serio?- esclama.
-Non
morirò senza combattere.- risponde Steve risoluto.
Thanos
è irritato.
-Pensi di potermi fermare!? Sono il più
forte su questo pianeta!!!
I
pugni di Thanos brillano di energia, e Steve Rogers potrebbe pensare di essere
già morto se non avesse notato una figura massiccia scendere rapidamente nella
loro direzione.
Oltre
cinquecento chili di furia verde si schiantano nel terreno, sbilanciando
Thanos. Il Titano esita, ed il Gigante di Giada sorride.
-Ne
sei proprio sicuro?
-Banner?-
domanda, sorpreso, Steve nel rivedere quello che il mondo ormai conosce come
l’incredibile Hulk.
I
due colossi si scontrano, come registrato dai sismografi di mezzo stato. Thanos
sembra avere la meglio, ma la sua supremazia non dura a lungo: lentamente,
inesorabilmente, la forza di Hulk raggiunge la sua.
-Non è possibile! Sei solo un mortale, come
puoi resistere alla forza di un dio!?
-HULK
SPACCA FACCIA VIOLA!!! HULK SPACCA DIO!!!!!!
Il
mostro verde colpisce Thanos con una testata dritta in faccia, versando il
primo sangue. Thanos è ancora troppo spiazzato per poter reagire come si deve,
e si ritrova ad essere sotto il selvaggio assalto di un Hulk più arrabbiato che
mai.
-Non
ti piace essere quello che le prende, eh?- gli dice Hulk continuando a colpirlo
senza sosta.
-Tu... non sei mai stato così forte!- esclama Thanos sorpreso.
-Sei
rimasto indietro, amico. Sono il nuovo e migliorato Hulk e sono sempre in grado
di farti a pezzi.
-ORA BASTA!!!
Thanos
colpisce Hulk con un raggio di energia, abbastanza potente da mettere un po’ di
distanza tra i due. Hulk non desiste, anzi si rialza subito in piedi e carica
verso Thanos, nonostante una seconda scarica lo stia rallentando. Thanos deve
triplicare, poi decuplicare, poi centuplicare la potenza del raggio per poter
rallentare il mostro, che continua ad avanzare inesorabile.
-Non è possibile!
-Oh
sì che lo è.- ribatte Hulk -Ti vanti di essere un dio. Beh, gli dei come te me
li mangio a colazione.
Thanos
sta scatenando abbastanza energia da incenerire mezza Central Park ma non basta
a fermare il Golia Verde. Sul suo volto si leggono la fatica ed il dolore ma
anche una ferrea determinazione. Non cederà costi quello che costi.
Mentre
lo scontro prosegue, una scia blu si muove sul campo di battaglia ed ogni volta
che passa qualcuno dei feriti scompare.
Dopo
l’ennesimo passaggio, quando ormai nella zona non è rimasto nessuno che non sia
in grado di combattere, si ferma accanto a Steve Rogers rivelandosi per
Quicksilver.
-Serve
aiuto?- chiede -Vuoi che ti porti via qui?
Steve
scuote il capo con decisione.
-La
battaglia non è ancora finita.- ribatte -Ed io non me ne andrò finché Thanos
non sarà sconfitto.
Pietro
sospira ed aggiunge:
-Pym
ha un piano ma gli serve tempo.
-Potete
contare su di me per mantenere la posizione, costi quel che costi.
Poco
distante Capitan America emette un debole lamento. Basta un’occhiata a Steve
per capire che la ragazza seppur cosciente non è in condizioni di continuare a
partecipare allo scontro.
-Portala
via.- ordina a Quicksilver.
-No.-
protesta debolmente la ragazza -Io posso…
-Non
discutere, Capitano. Hai già dato tutto quello che potevi, nessuno può
chiederti di più. Riposa adesso.
Liz
Mace annuisce poi, con gesto teatrale, consegna lo scudo a Steve.
-Tienilo
tu.- dice -Fa che ci sia un Capitan America nella battaglia decisiva.
-Lo
scudo è tuo.- replica Steve restio -Io…
<<Accetta,
vecchio mio.>> A parlare è stato
Iron Man, tornato sul campo di battaglia con indosso una nuova armatura, per
sostituire quella gravemente danneggiata nei precedenti scontri: il modello che
ha battezzato “Hulkbuster”.
<<In questo momento il mondo ha bisogno
di una leggenda vivente, anche se fosse per l’ultima volta.>> Aggiunge.
Steve
afferra lo scudo e lo bilancia nella mano destra. È come ritrovare un vecchio
amico, pensa.
Quicksilver
riparte col suo ultimo carico. Ora sul campo di battaglia ci sono solo i tre
Vendicatori e Thor ancora svenuto.
-Se
il nostro sacrificio servisse a fermare Thanos, ne sarebbe valsa la pena.- replica Steve
<<Questo
è parlare!>> risponde Iron Man.
In quel momento, con una massiccia scarica di
raggi oculari Thanos riesce a respingere Hulk lontano da lui.
Il
Vendicatore corazzato non esita un solo istante e si getta contro il titano
pazzo, colpendolo con tutta la potenza che la sua armatura gli concede, mentre
dietro di lui Steve Rogers assiste ad un miracolo; la sua vista d’aquila scorge
in mezzo a tutta quella distruzione qualcosa che, forse, gli darà la
possibilità di nuocere a Thanos.
Poco
distante, infatti, nota la presenza di Mjolnir, il mistico martello di Thor.
« Chiunque impugni
questo martello, se ne sarà degno, possiederà il potere di Thor. » dice l’incisione sopra di esso, e la
volontà di Odino vuole che Steve Rogers lo sia.
Raccoglie da terra la possente arma e inizia a ruotarla
sempre più veloce.
-THANOS!- grida, verso il suo nemico, e mentre questi si
batte contro Iron Man, viene colpito con grande precisione dal mitico maglio.
Il mostro è colto completamente di sorpresa e viene scagliato
lontano, mentre Mjolnir, dopo essere andato a segno, torna magicamente indietro,
Steve tende il palmo verso di esso ma prima che possa impugnarlo, una mano più
lesta lo afferra al volo.
-Ma chi ... THOR!- esclama entusiasta l’ex Capitan America.
-Mai altra mano fu più degna di utilizzarlo, Steven.- dice
l’asgardiano -Thor è fiero di chiamarti amico. Ma ho indugiato abbastanza;
adesso tocca a me finirlo.
Il
cielo è colmo di nuvole nere che ruggiscono tuono.
Il
Figlio di Odino si erge fiero sul campo di battaglia, e non è solo.
Al
suo fianco ci sono la Leggenda Vivente, l’Invincibile Iron Man, ed un
arrabbiatissimo Hulk.
-Vuoi
combattere come un dio, Thanos di Titano? Allora perirai come tale!- proclama
il dio del Tuono.
-VENDICATORI
SPACCANO THANOS!!!- aggiunge Hulk con un sorrisetto insolente.
Poco lontano
Un
piccolo gruppo di eroi si è riunito a distanza di sicurezza da Central Park,
anche se non possono fare molto.
Il
concentrato di fulmini, raggi repulsori, energia cosmica e furia rende
impossibile osservare il campo di battaglia. Tranne che a Genis-Vell: la
Coscienza Cosmica lo rende costantemente in sintonia con le pulsazioni
dell’universo e nulla può ingannarla.
-Non
funzionerà. Thanos non può essere sconfitto fisicamente.- afferma.
-Chi
ha deciso di portare mister ottimismo?- commenta Occhio di Falco.
-Non
so neanche che cosa ci facciamo qui: è chiaro che non possiamo fare un granché
contro un essere come Thanos, mentre c’è il resto della città che ha bisogno di
noi.- aggiunge la sua protetta Kate Bishop alias Black Arrow.
-A
volte le piccole minacce sono più pericolose di quelle più evidenti.- risponde
Calabrone, riprendendo le dimensioni originali mentre salta giù dalla mano di
Miss Marvel, che atterra al suo fianco.
-Dimmi
che hai in mente qualcosa per salvarci le chiappe all’ultimo secondo, Hank.-
chiede Occhio di Falco.
-Ho
un piano incredibilmente pericoloso che ha una possibilità su un miliardo di
funzionare.
-Ah,
di quelli che piacciono a me quindi.
Kate
si chiede se sia serio o se stia cercando di alleggerire la tensione.
-Funzionerà.
La Morte ha detto che solo Capitan Marvel può sconfiggere Thanos.- commenta
Genis.
-Certo,
se l’ha detto la Morte allora sono tranquilla.- alza gli occhi al cielo Kate.
-Quindi
tocca a te.- dice Miss Marvel
-No.-
replica Genis-Vell -Io non sono in condizioni di farcela ma tu sì. Io lo so.
Carol
gli si avvicina chiedendo:
-Ne
sei proprio sicuro? Tuo padre avrebbe voluto...
-Mio
padre avrebbe voluto un degno erede al suo titolo. E secondo la Coscienza
Cosmica, l’universo è d’accordo con lui.
Qualcosa
si scatena a Central Park, un’onda di energia che fa rabbrividire l’animo di
tutti i presenti e che si riverbera nell’atmosfera.
-È
il momento. Clint, pensi di poter colpire Thanos con una freccia?- chiede
Calabrone.
-Avrò
bisogno di avvicinarmi.- risponde Occhio di Falco.
In
tutta risposta, qualcosa nell’aria nitrisce. Un cavallo alato si avvicina,
cavalcato dalla Valchiria.
-In
sella, Vendicatori. Andiamo a salvare Midgard!
Central Park
La
battaglia del secolo viene interrotta bruscamente quando Thanos scatena il
proprio potere: il suo corpo è il punto focale di archi di pura energia nera
che lo collegano al pianeta stesso, ed è assolutamente impossibile avvicinarlo.
-Lo sentite? Il cuore nero pulsante della
Morte!!!
<<Qualunque
cosa stia facendo i Repulsori non riescono neanche ad avvicinarsi!>> avvisa Iron Man.
-Mjolnir
stesso non può scalfire questa coltre di oscurità!- rivela Thor.
-RRRHARRGH!!!-
ringhia Hulk teso sino allo spasimo nel tentativo di superare la barriera nera
senza alcun risultato -Temo che la pura forza sia del tutto inutile.- conclude
amaramente.
-Anche
i miei poteri non hanno alcun effetto.- commenta Scarlet appena arrivata.
Ancora
una volta Thanos parla:
-Ora questa Galassia morirà!!!
-Non
oggi.- risponde Miss Marvel, volando verso la posizione di Thanos.
-Cosa credi di poter fare? Pensi che Thanos
possa essere sconfitto da una donna terrestre?
-Non
una donna qualsiasi. Chiamami CAPITAN
MARVEL! – risponde Carol Danvers, volando verso il Titano. L’energia
oscura attraversa il suo corpo, ma la sua capacità di assorbire e ridirezionare
l’energia le permette non solo di sopravvivere, ma di rivolgere contro Thanos
il suo stesso potere.
E
Thanos grida di dolore, per la prima volta da tempo immemore.
-CORAGGIO
VENDICATORI! È IL MOMENTO! TUTTI INSIEME, ADESSO!- ordina Steve Rogers con
autorità, approfittando del cedimento di Thanos, e i suoi alleati obbediscono
all’unisono: Thor, Iron Man, Namor e Hulk si accaniscono contro il nemico,
colpendolo con tutta lo loro forza.
Ma
non sono i soli Vendicatori sul campo di battaglia:
-Non
agitarti, vecchio rudere.- dice una voce dall’alto.-Alla tua età non fa bene!
Steve
lo riconosce immediatamente: c’è solamente un uomo in grado di essere tanto
irriverente con lui, in un momento del genere.
-Occhio
di Falco!- esclama nel vederlo, in groppa al cavallo alato di Brunhilde la
Valchiria e in compagnia di Scarlet, concentrata sull’usare i propri poteri per
cercare di contenere il più possibile le conseguenze dell’epica battaglia che
si sta svolgendo a poca distanza.
-Non
abbiamo molto tempo! Credo che Thanos stia attingendo a un qualche campo
mistico per controllare le energie del betatrone.- rivela la strega scarlatta.
-In
verità ti dico che è la tua fine, titano pazzo!- urla la bionda Valchiria .
Thanos
è irritato; dalla frase, dal ritrovato spirito combattivo dei Vendicatori e dai
colpi ricevuti.
Fissa
il cavallo volante con i tre Vendicatori e decide di sfogare la sua ira verso
di loro: dai suoi occhi partono due raggi letali, in grado di incenerire
qualunque cosa colpiscano.
Dovrebbe
essere la fine. Eppure l’energia non raggiunge il cavallo alato, rimbalzando
contro uno scudo di energia gialla.
-Scusate
il ritardo. Avevo qualche migliaio di Badoon da imprigionare.- dice Quasar.
-Alla
buon’ora. Che ne dici di un po’ di fuoco di copertura, biondino?- replica
Occhio di Falco.
-Più
che volentieri.- risponde Quasar, creando un migliaio di archi di energia
quantica che scagliano altrettante frecce.
E
non è il solo ad essere venuto in soccorso degli eroi: una squadra di Valchirie
cavalca i propri destrieri, volando attorno alla posizione di Thanos come
avvoltoi in attesa di catturare la preda. Black Arrow è assieme a loro, e
mentre scocca tre frecce in un colpo solo in sella ad un cavallo alato
commenta:
-Adoro
questo lavoro!
-Occhio
di Falco tende l’arco...e aspetta.
Incredibilmente,
Thanos è ancora in piedi. Raggi repulsori, martelli magici, scudi
indistruttibili, pugni di giada, scariche di energia, colpi quantici, frecce
esplosive: niente sembra poterlo fermare.
-Avete bloccato la mia fonte di potere, ma
io sono ancora Thanos! Posso ancora distruggere questo mondo!
Dalla
sua posizione si scatena un’onda di pressione sufficiente a fermare l’assalto degli
eroi, ma c’è ancora qualcuno che non si è fermato.
Thanos
alza lo sguardo ed i suoi occhi oscuri incrociano quelli di Occhio di Falco.
Che
scocca la freccia.
-Non
finché ci sarà un Vendicatore in vita, faccia di prugna.
La
freccia vola fino a Thanos, che l’afferra al volo dimostrando riflessi molto
superiori a quelli che ci si aspetterebbe da un umanoide della sua stazza. Gli
basterebbe un solo altro secondo per incenerire Occhio di Falco, se non notasse
che c’è qualcosa aggrappato alla punta.
Qualcosa
delle dimensioni di una vespa.
-Ti
sono mancata, bellezza?- chiede Wasp, riprendendo le proprie vere dimensioni
per agganciare qualcosa sulla fronte di Thanos.
La
punta della lancia di Proxima Media Nox.
-Che cosa hai fatto!? Che cosa hai fatto!?-
urla Thanos, cercando di togliersi di dosso il dispositivo.
-Meglio
allontanarsi, gente.- avverte Wasp, riducendosi di nuovo e volando via il più
rapidamente possibile.
<<Janet? Che
cosa hai fatto?>>
-Oh,
niente di che. Io, Clint ed Hank abbiamo appena sconfitto Thanos.
<<Che cosa!?
Come!?>>
<<L’arma di Proxima era alimentata al
betatrone.>> rivela via radio Hank Pym <<Ho modificato uno dei suoi componenti per generare un feedback
positivo costante sfruttando la stessa riserva energetica a cui attingeva Thanos.
In sostanza...>>
<<È andato
in corto circuito>> conclude Iron
Man, afferrando Steve Rogers per portarlo a distanza di sicurezza.
Thanos
è al centro esatto di un arco di energia dal potenziale infinito. Il suo corpo
assorbe il betatrone e genera altro betatrone da assorbire, in un loop continuo
che nemmeno il corpo di un Eterno può sostenere per sempre.
Se
potesse liberarsi di tutta quell’energia in eccesso, potrebbe distruggere
l’intera Galassia. Ma se prova a farlo, tutto quello che ottiene è che il
potere di uccidere migliaia di mondi si scatena su di lui.
Il
dolore è al di là di ogni possibile descrizione. Nessuno può comprendere che
cosa stia provando... tranne forse la donna che indossa una tunica viola, e che
può trovarsi di fronte a lui senza paura di esserne uccisa. Perché questa è la
Morte, ed è contrariata.
-Ancora mi rifiuti, amata Morte? Ho fatto
tutto questo per te!!!
-Lo
so.- sussurra la Morte, voltandogli le spalle in più di un senso.
La
tempesta di energia oscura continua ad imperare per quella che sembra
un’eternità. Quando si calma, quando la tensione scende e la polvere delle
macerie scende a terra, c’è un’area di Central Park dove la vita è scomparsa.
Ed
al suo centro c’è una statua, una statua composta non di marmo o bronzo ma di morte
solidificata, di Thanos di Titano ad un passo dal suo più grande trionfo e
dalla sua peggior tragedia.
Il
tempo sembra fermarsi, come spesso accade quando il mondo sopravvive
all’apocalisse.
I Vendicatori
si avvicinano alla statua, con l’adrenalina che scorre ancora nelle loro vene,
per essere sicuri che non si tratti di un trucco. Ma la statua che era Thanos
resta ancora immobile.
<<Che mi
venga un colpo. Era questo ciò che ti aspettavi, Hank?>> chiede un perplesso Iron Man.
-Ad
essere onesto non avevo la più pallida idea di cosa sarebbe successo.- ammette
Calabrone.
-Se
volete il mio parere…- interviene Hulk - … non poteva capitare di meglio… a
parte vederlo ridotto in cenere, ovviamente.
Il
Vendicatore Dorato si volge verso il Golia Verde e gli dice:
<<Non ci
avevi detto che potevi ritrasformarti in Hulk.>>
-Non
me lo avete chiesto.- risponde l’altro con un sogghigno.
<<Uno di
questi giorni faremo un bel discorsetto io e te.>>
-Sempre
a disposizione, Testa di Ferro.- sorride Hulk spavaldo .-Sono abbastanza
curioso di vedere se questa tua armatura Hulkbuster può davvero tenermi testa.
-Cosa
ne è stato di Kang? Non ditemi che è riuscito nuovamente a fuggire.- domanda
Calabrone.
<<Non stavolta.>> risponde
Iron Man
<<A quanto pare la sua armatura è stata danneggiata durante lo scontro.
non potrà utilizzarla per tornare nel suo tempo. Occhio di Falco e Wanda lo
stanno portando alla base dove lo prenderà in consegna lo S.H.I.E.L.D.>>
Nello
stesso momento, poco distante, due vecchi amici si salutano come si deve, dopo
la furia della battaglia.
-Steven.
Non sai che gioia poterti rivedere. Da quando ho appreso che eri ancora tra i vivi,[3]
questa è la prima volta che abbiamo occasione di batterci fianco a fianco. Sono
ancor più felice di vedere che non hai preso posto nel Valhalla.
-È
un piacere rivederti anche per me, Thor. Credevo, anzi speravo, di potermi
lasciare alle spalle... tutto questo, ma pare che non sia ancora arrivato il
momento per me di andare in pensione.
-Nessuno
più di te avrebbe meritato un giusto riposo, amico mio. Ma il mondo, come hai
potuto vedere, ha ancora bisogno del tuo coraggio, e i Vendicatori della tua
guida.
-La
più grande reunion di tutti i tempi!- esclama Wasp -Migliore perfino di quella
dei Pink Floyd.- dice abbracciando i suoi due amici e, prendendoli a braccetto,
li conduce verso Hank, Hulk e Iron Man.
-Alla
fine abbiamo visto giusto, tanti anni fa, a voler mettere su questa squadra,
non è vero?- dice ancora Janet.
-
Già... - sospira Hank Pym.
-Invero.-
le risponde Thor sorridendo.
-Non
potrei dire di meglio.- commenta Hulk.
<<Sì,
a quanto pare il mondo ha ancora bisogno dell’aiuto dei vendicatori.>> aggiunge Iron Man.
-
E potrà sempre contarci.- conclude Steve Rogers.
Poco lontano.
-Beh,
anche questa volta ce la siamo cavata.- commenta Nick Fury -Anche se non sono
sicuro di aver capito come. In ogni caso, bel gesto quello contro l’ammiraglia
di Thanos. Un po’ folle magari, ma io ammiro la gente di fegato.
-Non
mi faccio conquistare dai complimenti, Nick.- ribatte Abigail Brand.-Ho avuto
successo e sono sopravvissuta. È più di quanto mi aspettassi. Certo, ora mi
trovo priva di un quartier generale operativo e senza mezzi.
-Credo
di poterti offrire un paio di locali nell’Eliveicolo e a terra finché non trovi
di meglio, ma non è questo il tuo… il nostro problema più urgente.
-Ovvero?
-Abbiamo
centinaia, forse migliaia di prigionieri alieni a cui badare. Qualche idea su
cosa farne?
Abigail
non sa cosa rispondere.
Palazzo dei Vendicatori.
Ci
vorrà tempo perché le ferite subite dalla città di New York si rimarginino e
forse ancor più tempo per dimenticarle ma oggi in queste sale è il momento di
festeggiare una delle più grandi vittorie della storia degli Eroi più Potenti
della Terra, tutto il resto può aspettare.
Tutti
i Vendicatori di ieri, di oggi e forse di domani sono presenti ed il palazzo
risuona delle loro voci e delle loro risa.
Occhio
di Falco si avvicina a Steve Rogers.
-Ehi
Clint…- lo saluta quest’ultimo.
I
loro rapporti sono stati tesi negli ultimi tempi e la cosa addolora Steve.
Vorrebbe rimediare se è possibile.
-Sei
stato grande, con quel tuo ultimo tiro.- dice all’arciere.
-È
la mia specialità, lo sai... altrimenti, che ci starei a fare, in questo circo?
-Hai
un sacco di altre qualità, Clint. Io dico sempre...
-Aw,
non iniziare con una delle tue prediche, Steve.- lo interrompe Falco -Sono io
che devo parlarti. Insomma, volevo dirti che...
sono ancora incazzato con te per essere sparito e avermi fatto credere
che fossi morto. Non è stata per niente una bella mossa. Ma in fondo... beh,
non posso tenerti il muso per sempre. Non a te. Mi sei mancato moltissimo, e
sono felice che tu sia vivo. Solo tu sai far andare avanti questa gabbia di
matti.
-Ti
ringrazio Clint. Credimi, non è stato facile mentire ai miei amici... ma è andata come è andata; adesso sono qui, e
posso garantirti che potrai sempre contare su di me.
-Il
mondo era un posto più noioso senza di te, vecchio mio . risponde Falco,
stringendogli la mano.
Mentre
osserva gli eroi più potenti della Terra riuniti nel grande salone Edwin Jarvis
sorride soddisfatto perché oggi è davvero un giorno come nessun altro.
EPILOGO
Un luogo segreto da qualche parte.
Non
è stato facile portarla qui ed ora che c’è in molti vorrebbero solo
dimenticarsi che esiste.
La statua non è viva e non è
morta. È ciò che era Thanos di Titano, rifiutato dalla vita ed ignorato dalla morte,
intrappolato in un grido d’aiuto che durerà per tutta l’eternità senza che
nessuno possa sentirlo.
FINE
NOTE
DEGLI AUTORI
Ed
eccoci arrivati al numero 100. Chi l’avrebbe mai detto circa 15 anni fa quando
Andrea Antonazzo e Fabio Volino iniziarono questa serie? Eppure eccoci qui,
fieri, orgogliosi ed anche (perché no?) un po’ intimoriti da cotanta
responsabilità (tutti, tranne Fabio, lui non si fa intimorire da così poco -_^)
Non
staremo a farvi uno sterile elenco delle cose che avete visto in questi cento
episodi, speriamo solo che in questi anni vi siate divertiti.
Per
celebrare degnamente questa ricorrenza, in quest’episodio e negli altri che
compongono questa saga sono apparsi tutti coloro che sino ad oggi sono stati
membri dei Vendicatori. Se fate attenzione li troverete tutti.
Speriamo
abbiate appezzato lo sforzo. Noi abbiamo fatto del nostro meglio per rendere
questa storia più epica possibile e per farlo davvero al meglio, ai soliti
autori si è aggiunto nientemeno che Carmelo Mobilia.
Sta
a voi giudicare se ci siamo riusciti.
Sappiate,
comunque, che non è finita qui.
Ci
saranno conseguenze che saranno trattate nella serie di Hulk, su S.W.O.R.D. #11
e soprattutto nella nuova, straordinaria, serie MIT dedicata a Capitan Marvel
realizzata da Fabio Furlanetto che vi consigliamo, del tutto
disinteressatamente, è ovvio, di non perdere. -_^
Carlo,
Carmelo e Fabio