#6
di Fabio Furlanetto
IL DOTTOR DESTINO
"The ultimate cynicism is to
suspend judgment
so that you will not be
judged."
Marya Mannes
Parte zero: Il tesoro nascosto
Doomstadt, Latveria. In uno stato normale, sempre che una
cosa del genere esista, i cittadini sono generalmente all’oscuro dello stato
d’animo dei loro governanti. Ma a Latveria, in questo periodo, chiunque può
capire che Victor Von Doom è decisamente in collera. Alcune leggi sono state
inasprite, alcune controversie sono state portate a termine con meno diplomazia
del solito…questi, ed altri sintomi che solo questo particolare popolo che
prova un particolare sentimenti di amore e paura per il proprio particolare re,
rendono abbastanza ovvia la situazione.
I Latveriani sono relativamente nuovi al governo di Destino,
così si concedono ancora il lusso di fargli qualche sottile critica, nella
privacy dei propri pensieri. Inutile dire che, negli anni, si renderanno conto
di quanto possa essere pericoloso anche questo minimo tentativo di ribellione.
A Latveria quasi nessuno può sapere il motivo della sua
collera, perché la stampa estera è illegale. Anche la stampa locale se è per
questo, tranne quella sotto il più rigido controllo reale. Alcuni dei suoi
ministri possono pensare derivi dalla complicata situazione internazionale, o
per qualche altra ragione di stato.
In realtà, Destino è preda di una rabbia senza limiti per il
passato.
Un giorno come tanti altri, perché a Latveria non è concesso
ricordare quelli precedenti se non nelle forme consentite, Boris comprende cosa
angusti l’animo del suo padrone. Lo capisce dopo essere sceso nelle profondità
del castello, ristrutturate solo di recente.
Come sempre, è qui che Destino porta avanti i suoi
esperimenti più pericolosi. Quelli per cui molti stranieri non riuscirebbero a
dormire sonni tranquilli se avessero anche solo il sospetto di quello che sta
accadendo, riguardano i viaggi del tempo.
Sotto tutti gli aspetti più puramente pratici, la macchina
del tempo si era rivelata totalmente inutile. Poteva essere usata per
accumulare conoscenza e tecnologie, per osservare i grandi personaggi del
passato e del futuro, in una ricerca spasmodica della perfezione come sovrano, come
scienziato e persino come mago… ma non per molto altro.
“Le leggi del tempo sono più complesse di quanto dovrebbe
essergli permesso”, aveva commentato Victor in un raro uso dell’umorismo. Non
che Boris avesse realmente compreso di cosa si trattasse. Nonostante la sua
grande esperienza restava uno zingaro con poca conoscenza della tecnologia,
anche se gli anni passati come padre putativo di Victor gli avevano insegnato
più applicazioni pratiche di quanto possano vantarne molti tecnici affermati.
Questo gli permette di analizzare i comandi della macchina
del tempo, attualmente in funzione. Paradossale come basti una consolle così
piccola per avere al proprio comando le più segreti leggi della natura che
siano mai state scritte.
La piattaforma si solleva dal terreno, facendo apparire un
Destino decisamente scontento.
-Folle !!!
-Bentornato, sire…
-Bah ! La tua etichetta mi ha stancato, Boris ! Credevo di
averti ordinato di lasciarmi solo !
-Il “Dottor Destino” me lo ha ordinato, ma Victor mi implorava di restare.
Si guardano per pochi istanti. Per chiunque altro sul
pianeta, un tale oltraggio si sarebbe irrimediabilmente tramutato in una morte
dolorosa. Ma il rispetto che il giovane re ha di questo vecchio è tale da
fargli mettere da parte per un istante la sua irruenza, e riflettere sul
significato delle parole.
-E sia. Ricorda tuttavia che Victor Von Doom non “implora”.
-Quale è stato l’esito della sua missione, sire ?
-Negativo, sfortunatamente. Quell’insolente di Merlino si
rifiuta non solo di insegnarmi i più reconditi segreti della magia… inclusi i
segreti del tempo che, secondo le Pergamene di Avalon, avrebbe appreso dopo
settantasette notti di meditazione… ma insiste nel dire che questo non è stato
il nostro primo incontro. [1]
-Forse che…il vostro io futuro si sia già incontrato…con il
suo io passato ?
-Nonostante la tua professata ignoranza in fisica temporale,
Boris, sei abile nel comprendere la probabile verità. Probabilmente lo
incontrerò nel mio futuro, quando sarò ben più potente, e mi approprierò del
suo potere sul tempo…sì, non potrebbe essere se non così. Ah ! Merlino, quale
folle sei stato nel pretendere di impartire oscure lezioni a me !
Destino spegne la piattaforma temporale, mentre circuiti
atomici sbuffano delicatamente per raffreddarsi.
-Potrei raccogliere da solo tutte le informazioni che mi
servono, ma Merlino merita una lezione. Forse visionando i dati che ho su di
lui… Boris ! Che nessuno mi disturbi per la prossima ora !
-Ha…già dato quest’ordine, sire. Per tutta la giornata.
Per un’ora, Destino studia con cupidigia ogni singola riga
scritta su Merlino. Tutta la conoscenza magica che è riuscito ad accumulare,
opportunamente filtrata dal più potente supercomputer del mondo, in un
ipertesto efficiente come se ne troveranno solo nel prossimo secolo.
-Ah…questo è molto
interessante…
-Trovato qualcosa, sire ?
-Ovvio, Boris ! Quando la poderosa mente di Destino si
prefigge un obiettivo, non c’è altra possibilità se non la vittoria ! Osserva…
Sullo schermo appare una grossa collana di pietre preziose
dall’insolito taglio a eptagono, ognuna dal colore diverso dall’altra. Tutte
risplendono dall’interno, come se fossero radioattive…ma anche solo l’immagine
trasmette un’energia molto più misteriosa di quella atomica.
-Le Pietre di Maggadorn ! Forgiate nel Settimo Abisso della
Disperazione, usate in battaglia per sconfiggere il mitico Cha Dac’mor,
recuperate da Kulan Gath in offerta a Shuma-Gorath… Merlino se ne impossessò
dopo la sua ascesa oltre l’umano. Pochi artefatti sono più potenti di questi
gingilli.
-Ma nel periodo in cui l’avete incontrato, Merlino era
ancora vivo…
-Esattamente. Merlino esaurì l’intero potere in circostanze
misteriose, ma poiché le Pietre non poterono essere distrutte vi impresse la
capacità di rendere invincibile il loro possessore. Le donò a un gruppo di
custodi, che poi furono trucidati dal pirata Barbanera…dopodiché se ne persero
le tracce.
-Intendete impossessarvi di queste pietre per sconfiggere
Merlino, dunque ? All’epoca non era abbastanza abile per averle…
-Indubbiamente la mia vicinanza ti ha mostrato molte cose
sulla tattica, Boris, ma ancora ti sfugge il quadro generale. Con un potere
simile, non solo mi si apriranno le porte del tempo… ma la mia conquista del
mondo subirà una notevole accelerazione. Sarebbe semplice impadronirsene, se
non fosse per un bizzarro particolare…
All’immissione di particolari dati, l’immagine dello schermo
cambia per inquadrare un disegno molto antico, raffigurante un uomo enorme
dalla lunga barba nera.
-Questo è il pirata che si impossessò delle pietre. Vedi
niente di particolare, nella sua figura ?
-Sembra…la sua pelle sembra arancione…
-E’ esatto, Boris. Il documento è autentico: sono stato io a
portarlo nel presente, dopo essermi documentato su quel periodo storico. La sua
figura ti è familiare ?
L’immagine cambia ancora, questa volta una copertina di TIME
con quattro persone dai fantastici poteri. Uno dei quattro sembra un ammasso di
rocce arancioni.
-Quell’immagine…deve essere falsa, sire… Quel mostro,
quell’uomo in fiamme…
-Non falsità, Boris, ma nemici
dello stato. Quest’uomo è il maledetto Reed Richards, ed i suoi alleati
hanno preso il nome di “Fantastici Quattro” – spiega il sovrano con indicibile
astio nella sua voce.
-Non può essere una coincidenza. I miei studi dimostrano che
solo i raggi cosmici possono indurre una simile mutazione, come è in effetti
successo; questo porta alla conclusione, apparentemente fallace, che il pirata
Barbanera e la brutale Cosa siano la stessa persona.
-Come può essere ?
-Non ne sono sicuro, ma il coinvolgimento della mia
piattaforma temporale è quantomeno plausibile. Questo, sfortunatamente,
significa che non posso essere io a recuperare il tesoro dai tempi di
Barbanera… se siamo in presenza di un paradosso, è possibile che io stesso mi
trovi già nel passato, ed un nostro incontro è assolutamente da evitare.
Ciononostante… non posso nemmeno recuperare le Pietre da tempi precedenti,
poiché esse erano custodite con grande prudenza. Ma voglio le Pietre di Maggadorn a tutti i costi…
Boris osserva il suo re meditare piani di conquista, come lo
ha visto fare più volte. Nella maggior parte delle situazioni saprebbe già cosa
fare, ma il coinvolgimento di Richards sembra turbarlo molto. Mentre il suo re
medita, Boris studia con discrezione le informazioni sui Fantastici Quattro.
Ed inizia a formarsi un pensiero preoccupante… Richards
scopre come andare oltre la scienza nota. Richards che ottiene l’appoggio del
proprio governo. Richards e il suo gruppo chiamati a soccorso per la minaccia
dell’Uomo Talpa, minaccia di cui Destino sembrava essere all’oscuro. Richards
che incontra i primi alieni che fanno visita alla Terra, ingannandoli con
estrema facilità. Richards guadagnarsi la fama di uomo più intelligente del
mondo. Richards, Richards, Richards…
Gelosia ? Potrebbe
essere così banale ? Che all’odio per il suo inganno e tradimento si sia
aggiunta la segreta gelosia per il suo successo ? Boris crede, con tutto il
cuore, che Victor abbia superato la morte del padre. Conquistare Latveria,
tenere in scacco i governanti del mondo, senza nessun aiuto perché solo le
maggiori cariche del pianeta sanno della sua attuale posizione, risolvere
enigmi scientifici e mistici… ma non sconfiggere Richards.
Potrebbe essere così banale ? Che Victor cerchi vendetta su
più piani di quanto chiunque avesse mai potuto sospettare ? Se è così, Richards
e il mondo intero dovranno essere molto, molto preoccupati tra poco…
-Boris !
-Sì, sire ?
-Che sia preparato un veicolo d’assalto del mio esercito,
completo di reti espanse e gabbia elettrostatica… e sistemi
anti-individuazione. Fai preparare il mio castello in America, che sia evacuato
al più presto e che ogni singola arma sia carica al suo interno.
-Sì, sire. Posso sapere cosa ha intenzione di fare ?
-E’ molto semplice, Boris, perché solo una mente brillante
può rendere infantile un problema insormontabile. Se io non posso recuperare le
Pietre, ed i Fantastici Quattro sono già nel passato… io stesso chiuderò il
cerchio, e i Fantastici Quattro ruberanno il tesoro di Barbanera per me !
Il giorno dopo – perché chi è comandato dall’uomo più
pericoloso del mondo non può permettersi di fare con calma – l’America riceve
una visita segreta da parte di un capo di stato segreto.
Comprare un largo terreno senza destare sospetti,
ricostruire un castello dall’altra parte del mondo, equipaggiarlo con la
migliore tecnologia possibile e far passare tutto questo sotto silenzio ha
richiesto anni. Ma ne è valsa la
pena: un giorno Destino regnerà su tutto il pianeta, con l’America prima a
cadere, e non deve forse un re rendere sempre nota la propria presenza e il
proprio potere ?
Due giorni dopo, tutto è pronto per lo scontro che cambierà
per sempre cinque vite. Il velivolo è già pronto a partire. Il castello è
deserto, e non si sente volare una mosca. Destino ha indossato la sua armatura.
Ha in progetto modelli ancora più potenti, ma non ci sarà certo bisogno di
tutta la sua potenza per schiacciare Richards ed il suo presuntuoso gruppo.
Sconfiggere un avversario che non ha possibilità di vittoria, per quanto
minima, non è abbastanza onorevole per Destino – anche se sarebbe molto, molto
facile. C’è un’ultima cosa che deve fare.
Alla pressione di un pulsante nascosto, il suo guanto destro
rileva la presenza di un anello multi-sfaccettato. Da esso partono decine di
raggi invisibili, disattivando le chiusure automatiche della sua maschera. La
strappa via, assaporando l’aria antica del castello.
Apre gli occhi, e la sua faccia viene irrorata dal sangue
rosso dell’odio più puro. Il vetro esplode dietro il possente colpo del suo
guanto metallico.
-Giuro che pagherai per avermi fatto questo, Richards !!! Tu
e i maledetti Fantastici Quattro !
Parte uno: Prigionieri del Dottor Destino ! [2]
Nel cuore di New York un grattacielo si svuota mentre i suoi
occupanti vanno a casa al termine di una tipica giornata di lavoro. Ad una ad
una le luci del palazzo si spengono…tutte eccetto quelle della torre ! La torre
che è il quartier generale dei Fantastici Quattro ! [3
]
All’interno,
i membri del primo gruppo di questa nuova età degli eroi che è appena iniziata
non notano il piccolo elicottero che, invisibile ai radar e ad altri strumenti
più avanzati, si posiziona proprio sopra le loro teste. Complesse operazioni
meccaniche vengono eseguite con una facilità sovrumana, ed un piccolo cilindro
lascia il velivolo.
A
metà percorso il cilindro si apre, rilasciando sostanza chimiche che a contatto
con l’aria formano una tela estremamente resistente. Nel giro di pochi secondi,
l’intero Baxter Building è intrappolato in quella che sembra una comune (per
quanto grande) rete.
-Presto
li avrò in trappola e alla mia mercé ! Niente sfugge alla mia rete !
Neanche i Fantastici Quattro !
I
quattro corrono alla prima finestra disponibile, guardando all’esterno in un
misto di stupore e paura. Nessuno finora aveva osato attaccarli nel loro
quartier generale.
-Guardate
! Una specie di rete è stata gettata sulla torre !
-Bruciala
!
-Sto
provando, Cosa, ma deve essere amianto !
Una
voce metallica, di cui non è amplificato solo il volume ma anche l’arroganza,
viene diffusa nell’aria.
-Fantastici
Quattro ! Sono il Dottor Destino !
Gli
eroi rispondono diversamente all’annuncio. Per la Torcia Umana, è solo
l’ennesimo fuori di testa. Lo stesso per la Cosa, anche se quella voce ha
qualcosa di sinistramente familiare. Lo stesso pensa Reed, che all’improvviso
si ritrova immerso in ricordi che pensava di non dover più ricercare. E’ Susan
a parlare, più che altro per vincere la paura. A cosa serve poter diventare
invisibili se si è in trappola ?
-Dottor
Destino ? Chi…? Cos’è ?
-Quella voce – realizza finalmente Reed –
La riconosco ! Ma pensavo fosse morto ! Anni fa, ai tempi del college, c’era
uno studente – Victor Von Doom – che era affascinato dalla stregoneria. Era un
brillante studente di scienze, interessato solo a esperimenti proibiti ! Una
notte, il genio malvagio andò troppo oltre. Liberò delle forze incontrollabili.
Riuscì a salvare la sua vita, anche se il suo viso era sfigurato ! E poi… fu
espulso dalla scuola, per evitare di fare altri danni a se stesso e agli altri.
Così andò via. Quando si seppe di lui per l’ultima volta, stava vagando nel
Tibet, sempre cercando segreti proibiti ! E ora il sinistro genio è sopra di
noi ! Questo potrebbe essere il preludio all’avventura più pericolosa della
nostra vita !
A
bordo del suo mezzo, Victor Von Doom è più deciso che mai a portare avanti il
suo piano. Come osa Richards banalizzare in tal modo la sua storia ?
-Siete
miei prigionieri ! Ora eseguirete i miei ordini ! Prima mandate fuori Susan
Storm. La terrò come ostaggio per assicurarmi che farete ciò che dico !
Rispondete!!
-Gliela
darò io la sua risposta ! – si scatena la Cosa, mettendo le braccia fuori dalla
finestra per afferrare la rete – Prima spezzerò questa rete proprio come farò
con le sue ossa ! Poi…YEOWW !
-Molla,
Cosa ! E’ carica di elettricità !
Massaggiandosi
le possenti mani, Benjamin J. Grimm urla verso la navicella, tenuto calmo dai
compagni di squadra.
-Ascolta,
Festino o come ti chiami ! Non avrai mai
Sue in quella specie di elicottero ! Se ci vuoi, vieni qui e prova a prenderci !
-Calma,
Cosa ! Non perdere la pazienza ! – lo tranquillizza Reed.
Susan,
estremamente scocciata per dover
interpretare ancora una volta il ruolo della damigella in pericolo (i
Fantastici Quattro esistono da pochi mesi e questa è… cosa, la terza ? La
quarta ?), decide di rendersi utile nell’unico modo disponibile.
-Io-io
devo andare da lui ! E’ il solo modo per portarlo allo scoperto ! Se è così
pericoloso, non possiamo impaurirlo ma
solo combatterlo !
-Hai
ragione, Sue ! Non sono in gioco solo le nostre vite ma…ti giuro che non gli
permetterò di nuocerti ! – afferma con convinzione Mr. Fantastic.
-Se
la mandate fuori, sparate un razzo e io aprirò la rete ! – comunica ancora la
voce metallica – Ah, il segnale ! Bene ! Bene !
La
figura femminile scala la rete, salendo fino alla cima del palazzo. Per
smettere di tremare, parla.
-Sono
pronta, Dottor Destino ! Sarò il tuo ostaggio !
“Ma
vivrai per pentirti di averci sfidati !!” aggiunge pensando, quasi convinta.
Parte
due: Ritorno al passato !
La
gabbia metallica rientra nel velivolo, portando con sé il prezioso carico. Susan
è invisibile, per avere anche il minimo vantaggio tattico disponibile. Ma
quando la gabbia è completamente aperta, sente una corda stringerle la vita
intrappolando le braccia. Riesce a restare invisibile nonostante la sorpresa, e
si volta per osservare il suo rapitore. Sembra provenire da un vecchio film
dell’orrore, con quella maschera metallica così opprimente e tetra, i guanti da
armatura medioevale ed il tessuto semplice ma dall’aria antica che lo ricopre.
Susan non è nuova all’orrore, ha già incontrato i mostri dell’Uomo Talpa e gli
alieni Skrull… ma questo è qualcosa di più, non è una semplice differenza
biologica, questo è uno spettro del passato tornato a contaminare questa era
eroica. In sostanza, quanto basta per farla tornare visibile.
-Le
mie scuse per la mia mancanza di tatto, miss Storm, ma le circostanze lo
richiedevano.
-Come
hai fatto a-
-Ogni
singolo millimetro quadrato della gabbia è sensibile alle scariche elettriche,
anche quelle infinitesimali emesse dal corpo umano… o super-umano, in questo
caso. I vostri poteri non sono nulla per il Dottor Destino !
“Strabiliante
! Sembra di sentir parlare una versione oscura e contorta di Reed ! Contro chi
ci siamo messi, questa volta ?”
-Ma
ora non c’è tempo per apprezzare il mio genio. Questioni assai urgenti
attendono me e i suoi compagni, miss Storm.
Susan
si ritrae quando Destino cerca di imbavagliarla; i guanti sono gelidi quanto
l’anima di chi li indossa. I suoi occhi incrociano per un istante quelli del
suo rapitore… e non hanno nulla di umano ! Una tale rabbia, un tale odio…
Con
ancora meno pazienza di prima, Destino ritorna nella cabina di pilotaggio
trascinandosela dietro. Le gambe sono libere, ma dove potrebbe sperare di
fuggire ? E poi, gli altri saranno sicuramente in grado di sconfiggerlo… o così
spera.
-Ora
che la ragazza è con me, vi ordino di salire tutti sul mio mezzo e di giurare che non mi attaccherete ! Se
acconsentite, sparate di nuovo un razzo !
Sembra
esserci una breve discussione, ma i suoi avversari raggiungono un accordo e
lanciano un razzo.
-Ah
! Acconsentono a salire come avevo previsto
! Sapevo che Mister Fantastic non
avrebbe resistito alla curiosità di scoprire il mio obiettivo ! Lo scatto di un
interruttore e saranno miei !
La
gabbia scende ancora una volta, per poi risalire più carica di prima. Poi, con
un improvviso slancio creato dai jet, l’elicottero parte ad una velocità
incredibile !
La
nave si dirige verso nord, sorvolando Connetticut e Massachussets, e poi ancora
sullo stato di New York, sopra un’Albany già addormentata. Il tragitto richiede
pochi minuti, fino a giungere alla propria conclusione sui mondi Adirondacks. [4]
Attraverso
il microscopico oblò, davanti agli stupiti Fantastici Quattro si staglia
l’immagine di un magnifico castello europeo.
-E
ora, miei riluttanti passeggeri, benvenuti nella casa del Dottor Destino !
-E’…è…una
vera fortezza !
Una
paratia solo apparentemente di roccia scivola nelle mura, lasciando passare il
veicolo che atterra dolcemente. La gabbia si apre e così fa un portello,
lasciando liberi i tre super-eroi. Davanti a loro, il Dottor Destino tiene
ferma Susan puntandole contro un’arma che sembra una pistola ma che,
probabilmente, è molto di più.
Al
suo fianco, una fiera tigre esprime il disprezzo del suo signore per i nuovi
ospiti.
-Anche
se improbabile, avevo immaginato un nostro nuovo incontro in modo più…
semplice, Victor.
-Basta
con le parole, Reed ! Sistemiamo mister faccia di latta !!!
-Sono
d’accordo con la Cosa, Reed ! – constata la Torcia Umana prendendo fuoco. La
tigre è pronta ad attaccare, incurante della fiamma.
-Fate
un solo passo che non vi sia stato
ordinato, e sarà la giovane Susan Storm a pagarne le conseguenze ! Se invece
pensate di attaccare direttamente me, scoprirete che il mio felino alleato non
avrà remore nel portare a termine la sua vita.
-Ah,
sì ? Allora-
-Lascia
stare, Ben. Non possiamo rischiare la vita di Susan. Johnny, spegni la fiamma.
-Saggia
decisione, Richards.
-Victor,
cosa significa tutto questo ? Perché quella maschera ?
-Come
osi !? Tu, fra tutti gli abitanti di
questo mondo, dovresti tacere ! Victor Von Doom…non è più. Ora c’è soltanto il
Dottor Destino !
-Ora
vuoi spiegarci perché ci hai rapito…Destino ?
-Non
pretendo che voi capiate… pretendo solo la vostra obbedienza ! Seguitemi !
Si
incammina verso la grossa porta in legno massiccio alle sue spalle, seguito a
forza da Susan e dalla tigre. E, ancora più a malincuore, dagli altri
Fantastici Quattro.
L’altra
stanza è chiaramente una sala del trono, per quanto semplice. Antichi arazzi –
se si tratta di copie sono perfette – decorano le pareti, quasi in antitesi con
il trono poco ricercato su cui si accomoda Destino, tenendo da un lato Susan e
dall’altra la sua arma a quattro zampe.
-Bè,
che cosa aspettiamo ? Prendiamolo !
-No, Cosa ! Abbiamo promesso di
ascoltarlo…
Reed
non interviene nel battibecco tra i suoi compagni di squadra, notando lo strano
rettangolo metallico su cui sono. E’ l’unica cosa della stanza a non essere in
stile antico… una trappola ?
-Siete
saggi a trattenervi ! Per quanto possiate essere veloci, la mia bestiola lo è
di più ! Ora che siamo tutti insieme, ho una missione per voi ! Se la
completerete con successo, sarete ricompensati. Altrimenti l’ostaggio…
-Parla
in fretta, mister ! Qual è la missione ?
-Ho
sviluppato con successo la più incredibile invenzione del secolo: un congegno per viaggiare nel tempo ! Andrete nel passato a prendermi la cassa del
tesoro di Barbanera !
-Dice
sul serio ? – chiede Reed. Victor è sempre stato affascinato dai misteri del
tempo, ma questo…
-Perché
non vai tu stesso a prenderlo ?
-Non
posso andare ! Devo manovrare la
macchina da qui !
-Bene
! Dobbiamo farlo ? – chiede conferma Mister Fantastic.
-Wow
! Una possibilità di visitare il passato ! Chi rifiuterebbe ?
-Io ! – interviene la Cosa – E se non ci
riporta più indietro ?
-Voglio
quel tesoro ! – conclude con voce stentorea Destino – Vi riporterò indietro !
-Malgrado
i suoi difetti, Destino non è un bugiardo ! Sarà di parola !
-Sarà
meglio per lui !
-Destino,
se non torniamo…giura che lascerai
libera Sue !
-Fatto ! Avevo bisogno di lei solo per
attrarvi qui ! – risponde fiero Destino alzando il pugno guantato. Se lo
aspettava. Sempre prevedibile, vero Richards ? –E ora, vi manderò
indietro…centinaia di anni nel passato ! Avrete quarantotto ore per portarmi la
cassa del tesoro di Barbanera ! Non
fallite !
-Guardate
! Cos’è quel bottone che sta premendo ?
La
piattaforma sotto i loro piedi brilla con luce accecante, facendo nascere
l’impulso di scappare… ma incredibilmente i loro stessi corpi diventano
trasparenti !
-E’
la macchina del tempo !
-Ci
stavamo sopra da tutto questo tempo !
-Reed,
Johnny, Cosa ! State attenti !! Per
favore… state attenti ! – li avverte
Susan mentre scompaiono, spaventata dalla sola idea che si possano trovare in
un tempo ostile senza possibilità di tornare indietro che la parola di un uomo
probabilmente pazzo.
-Sono
andati !
-Sì,
andati per prendere le gemme che faranno del Dottor Destino il Signore della Terra !
-Di
che cosa stai parlando, Destino ?
Si
alza in piedi, avvicinandosi a lei. Un minimo cenno e la tigre si adagia al
suolo, tutta l’aggressività che aveva mostrato prima evaporata come neve al
sole.
-L’onore
esige che io non le rechi alcun male, miss Storm. Ciononostante, Destino non
può tollerare che gli sia rivolta la parola con un tale disprezzo.
Con
tutta la tenacia e l’orgoglio che riesce a raccogliere, Susan tenta di
rispondergli a tono.
-Abbiamo
sconfitto nemici ben più potenti di te, “Dottor Destino”… ci vuole molto più di
qualche arma da strapazzo per sconfiggere i Fantastici Quattro !
-Quanto
siete patetici, nella vostra arroganza.
-Tu
non ci conosci.
-Permettimi
di dissentire – risponde sorridendo dietro la maschera di ferro. Si incammina
verso lo schermo, e Susan fa un piccolissimo passo nella direzione opposta; la
tigre fa cenno di alzarsi, e Susan decide di tentare più tardi.
Destino
schiocca le dita (come ci riesca con dei guanti di metallo resta un mistero, ma
il suono è davvero particolare) ed una parte della parete scompare in pochi istanti,
mostrando quattro piccoli schermi.
-Vi
conosco molto bene, mia cara.
Passano
diverse immagini: foto satellitari del razzo, immagini risalenti a pochi minuti
dopo la loro trasformazione ad opera dei raggi cosmici, loro immagini “in
civile”, lo scontro contro i mostri dell’Uomo Talpa, la loro breve ma intensa
prigionia per mano dell’esercito, una battaglia contro gli Skrull, contro
l’Uomo dei Miracoli e varie delle loro schermaglie con Sub-Mariner (Susan
trasalisce per un attimo nel vedere Namor). Poi la pietra ricopre ancora tutto
il muro.
-Come
hai fatto ad avere tutte quelle immagini ?
-Io
sono il Dottor Destino. Non ti è concesso sapere altro.
“Questo
è strano” pensa Susan “Prima non ha esitato un attimo a dirmi come funzionava
la gabbia, si vantava in continuazione… ora invece fa il misterioso ? Deve
avere qualcosa da nascondere. Forse con un po’ di incoraggiamento…”
-Non
ti credo. Scommetto che sei uno Skrull ! Nessun essere umano potrebbe spiarci
in quel modo senza che Reed se ne accorga !
-Ne
sei così sicura ?
La
risposta l’ha spiazzata. Dev’essere più intelligente di quanto avesse pensato
prima. Lo ha sottovalutato. Lui si volta e la guarda per un istante, per poi
fissare apparentemente un punto a caso delle mura.
-Sei
molto cambiata.
-Co-come
?
-Non
rammenti ? Questa non è la prima volta che ci incontriamo. [5]
-Credo
che questa sia la prima volta in cui mi intrappolano in un castello…
Ignorando
la battuta, Destino continua.
-Fu
molti anni fa… quando ero ancora uno studente nella vostra nazione. Un incontro
casuale, eppure in qualche modo deciso dal destino, tra noi cinque…
All’improvviso
si ricorda. Non tanto del brevissimo incontro, quanto delle volte in cui Reed
le ha parlato dei periodi dell’università. Certo, prima ha sentito il suo nome,
ma non l’aveva collegato subito.
-Oh
mio dio… tu sei quel Von Doom !?
-Ce
ne sono forse altri ?
-Tu
eri all’università con Reed, certo ! Me ne ha parlato spesso… quello che si è
sfigurato da solo…
Un
lampo d’ira percorre il corpo di Victor, iniettando gli occhi di sangue e le
vene di adrenalina. La afferra per il costume e la solleva a dieci centimetri
dal suolo con una sola mano. Vede i suoi occhi. Questo non è un signore dei
mostri, un alieno o – fa fatica a mettere anche lui nella categoria – un re
degli abissi, non dovrebbe essere parte del pazzo mondo in cui si è ritrovata
immersa…dovrebbe essere una persona vera ! Cosa al mondo può mai scatenare un
odio così puro, così distruttivo ? Cosa può spingere un uomo a rinchiudersi non
solo in un castello ma anche sotto una maschera di metallo, a progettare la
morte di un vecchio amico ?
-Non
OSARE mai più canzonarmi, donna !!! Posso porre fine alla tua vita in ogni
istante, se lo voglio !
-E…l’onore
?
La
lascia andare, facendola cadere a terra. Nessun danno se non nell’orgoglio.
-Destino
non riconosce altro potere se non il suo. Il fato, l’onore, l’amicizia,
l’amore… Destino ha giurato di non essere mai
schiavo di niente e di nessuno !!!
Per
la prima volta dall’inizio della sua carriera come Ragazza Invisibile…no, per
la prima volta nella sua vita… Susan è spaventata a morte. Si è trovata in altre
situazione disperate, ma in nessuna di esse si è mai trovata alla mercé di un
uomo così pericoloso e privo di scrupoli.
“Oh,
Reed, ti prego… torna presto ! Non so per quanto… No ! Sono un membro del
gruppo tanto quanto gli altri, e non me ne starò con le mani in mano !”
-Se
è così, allora perché non mi liberi e ti batti con me ? O sei schiavo della
paura ?
Destino
la fissa intensamente, e lei spera non noti il suo leggero sbiancamento. Una
delle prime cose che ha imparato nei Fantastici Quattro è che la rabbia porta
facilmente alla sconfitta, e Destino sembra decisamente
arrabbiato. O così pensa, fino a quando…
-Ahahahahah
!
Ride
!? Gli ha appena dato del codardo, ha messo in ridicolo il suo credo con tutto
il coraggio di cui era capace, e lui ride
?
-Richards
ha veramente trovato un’anima gemella ! Ha ! Una tale ingenuità, una tale
mancanza di comprensione delle cose… e delle persone. Tuttavia sono…
impressionato da tale coraggio in una situazione totalmente priva di speranza.
Susan
è totalmente spiazzata. Sa che ha ragione. Si sente impotente, quasi nuda, di fronte
a questa situazione totalmente fuori dal suo controllo. E se Destino cambiasse
idea e decidesse di non far mai tornare indietro Reed e gli altri ? Che
possibilità avrebbe lei contro un tale genio del male, contro questa specie di
versione negativa di Reed Richards ? Questa volta è da sola e gli altri non
potranno venire a salvarla. Questa volta dovrà agire da eroina.
-Seguimi,
Susan. Ti sei guadagnata il rispetto di Destino.
Si
rialza in piedi, notando che la tigre per la prima volta non ha nulla da ridire
su questo. Destino passa per un’altra porta e la lascia aperta. L’occasione
adatta per scappare ! Ma non ci sono altre vie di fuga se non seguire Destino.
E poi, scappare dove ? I suoi compagni sono ancora persi nel tempo. Potrebbe
tentare di riportarli indietro, ma non sa come funzioni la macchina… e i
pulsanti che erano nel trono sono scomparsi.
La
corda che dovrebbe immobilizzarla perde di consistenza fino a evaporare.
Destino vuole che lo segua, non ci sono più altri dubbi. Sebbene abbia la
sensazione che non sia di nessuna utilità, diventa invisibile e si incammina
per l’altra stanza.
L’altra
stanza è da mozzare il fiato. Un salone immenso, un lungo tavolo rettangolare
con fini bassorilievi, raffinati lampadari di cristallo che pendono dal
soffitto, una statua di una non meglio identificata dea, una mezza dozzina di
quadri raffiguranti quella che sembra una coppia di zingari…
Destino
solleva una mano e un robot fa un breve inchino, allontanandosi in un angolo
della stanza. Destino si siede a capotavola, appoggia i gomiti sul tavolo ed
intreccia le dita. Sembra un antico re in armatura pronto a discutere i piani
della prossima battaglia.
-Si
sieda pure, miss Storm – le dice guardando nella sua direzione. Come fa a
vederla ?
-Nel
caso se lo stia chiedendo…sì, conosco la sua attuale posizione. Ogni tentativo
di fuga sarà vano.
Non
c’è bisogno di altre dimostrazioni, ci crede. Sposta la sedia e prende posto,
abbastanza distante da Destino da permetterle un’eventuale – seppure
probabilmente inutile – fuga. Poi torna ad essere visibile.
-Perché
fai tutto questo ?
-Per
avere il dominio del mondo, ovviamente.
-No.
Intendo perché noi.
-Non
ho alcun bisogno di voi – si difende subito, con un tono più aspro di prima.
-Appunto.
Avresti potuto usare chiunque altro, no ? Qualcuno…insomma…senza super-poteri.
Tu e Reed eravate amici…
-Non
confonda interessi comuni con l’amicizia, miss Storm. Io e Richards non siamo mai stati amici né mai potremo esserlo.
-Reed
ha detto che lo siete stati…
-Ha
! E lei crede ancora a Richards dopo il suo patetico fallimento nella conquista
dello spazio, miss Storm ?
-Che
cosa vuoi dimostrare ?
Il
robot li interrompe, appoggiando sul tavolo un vassoio in argento contenente
due tazze da the. Porge la prima a Destino facendo in goffo inchino, e spinge
il
vassoio
verso di lei. Poi si volta e se ne va.
-Purtroppo,
tutto il personale del castello è stato evacuato. Non volevo che voi quattro
arrecaste danno ai miei sudditi.
“Sudditi
?” pensa perplessa Susan.
Una
piccola paratia sulla bocca di Destino si apre, e lui beve il primo sorso. Lei
è ancora un po’ stordita dagli avvenimenti. E’ la stessa persona che pochi
minuti prima ha ammesso di poterla uccidere in qualsiasi istante ? Qual è il
vero Victor Von Doom, il genio criminale o l’uomo che ora le parla con
inaspettata gentilezza ? Forse entrambi e nessuno, forse non importa veramente.
E’ improbabile che il the sia avvelenato, sarebbe stato molto più comodo
ucciderla prima.
-Io
non ho niente da dimostrare a nessuno, miss Storm. Niente che non sia già fin
troppo evidente.
-E’
una specie di gara, allora ? Reed mi ha detto che competevate in qualunque
campo…
“Quale
opportunità” riflette Destino mentre sorseggia il the “Minare l’amore della
donna per Richards, dicendole di quando sabotò il mio esperimento per la
tremenda gelosia nei confronti del mio genio senza pari… porterei scompiglio
nella già fragile armonia tra i membri del gruppo, e sarebbe un’ottima
occasione per… no. Mai Destino potrebbe ricorrere a un trucco così infimo.
Inoltre, Destino non porta guerra alle donne”.
-Non
commetta lo stesso errore di Richards, miss Storm…non cerchi mai di comprendermi. Non è pronta per le
risposte.
-Se
ci vorranno veramente quarantotto ore per recuperare i gioielli, abbiamo molto
tempo per parlare.
“Bah
! Quale stoltaggine. Soltanto Richards poteva scegliere una donna così ingenua”
riflette Destino, pensando per un infinitesimo istante a quanto Valeria
seguisse anche i suoi discorsi più complicati, per poi accantonare il pensiero.
Non può permettersi di pensare a lei. Non più. Mai più.
-Ovviamente
la sua mente non può competere con la conoscenza del flusso temporale che è di
Destino e di Destino soltanto, miss Storm. Posso prelevare i suoi compagni
anche molto prima delle quarantotto ore che trascorreranno nel passato…poiché,
in fondo, esse sono già passate.
-Allora
perché non li hai ancora fatto ?
-Alla
macchina del tempo occorre circa mezz’ora per ricaricarsi. Maggiore l’energia
immagazzinata, minore il dispendio di energia necessario per localizzare e
recuperare i soggetti desiderati. Una relazione a dir poco elementare per i
flussi temporali.
Susan
rabbrividisce ogni volta che vede qualcosa di Reed in Destino. Il suo rapitore appoggia
la tazza sul tavolo e si alza in piedi, facendo un vago cenno a Susan.
Lei
sente delle mani metalliche sulle spalle; cerca di divincolarsi dalla stretta
del robot, ma è tutto inutile.
-Desolato,
miss Storm, ma ho alcuni dettagli da definire prima di riportare al presente i
rimanenti Fantastici Quattro e non posso lasciare che lei li comprometta.
Il
robot le lega le mani dietro la schiena, e con la forza le intima di seguirlo.
Destino esce con calma dalla stanza, seguito dal robot che quasi trascina con
sé la Ragazza Invisibile.
Alcune
stanze più in là, il robot lascia andare Susan e si ritira. E’ una stanza piena
di componenti elettronici, sinistramente simili a quelli del Baxter Building. E
nessuna via di uscita disponibile senza che Destino abbia tutto il tempo di
fermarla. E se quei gioielli lo rendessero veramente il padrone del mondo ?
No…
Reed avrà sicuramente pensato ad un modo per ingannarlo… ma se non fosse così ?
Starebbe a lei fermare Destino !
Destino
armeggia con qualche comando e si accende uno schermo rotondo, che inquadra la
piattaforma temporale. C’è un altro Dottor Destino ai comandi ! Com’è possibile
? Un altro robot, forse ?
-Finalmente,
la macchina del tempo può essere attivata di nuovo ! Tutto ciò che devo fare è
disattivare la leva di blocco, e la mia replica porterà a termine il mio piano
! Se Richards tentasse qualcosa di sospetto, non avrà chance contro di me !
Destino
sposta la grossa leva gialla, e la piattaforma si illumina. La replica robotica
parla, con voce identica alla sua. In quell’istante, una mano attiva un
circuito atomico, e…
-Hanno
avuto abbastanza tempo per trovare le gemme dei Barbanera per me ! E se hanno
fallito…
Parte
tre: La vendetta del Dottor Destino !
La
piattaforma si illumina, e tre figure vi appaiono all’improvviso: Reed Richards
e Johnny Storm nelle loro uniformi di Fantastici Quattro, e la Cosa con un
curioso costume da pirata, a brandelli. Con loro, una grossa cassa di legno.
-E’
il circuito del Dottor Destino ! Stiamo tornando nel presente ! [6]
-Ah
! I miei emissari ! Siete tornati ! Come sapevo
avreste fatto !
-Abbiamo
promesso di portarti la cassa del tesoro di Barbanera ! Be’ è qui !
-Bene,
bene, le gemme di quella cassa mi aiuteranno a conquistare il mondo ! Quei
piccoli ciondoli sono più di quel che
sembrano ! Furono di Merlino, il mago
che gli diede dei poteri mistici…il potere di rendere il loro proprietario invincibile !
Destino
si avvicina alla pesante cassa, iniziando ad aprirla.
-E
ora, quel potere sarà mio ! Con
quelle gemme in mio possesso nessuna forza sulla Terra potrà mai sconfiggermi !
-Reed ! Le gemme furono seminate in fondo
al mare durante la tempesta ! E se le trovasse Sub-Mariner ?
-Dobbiamo
solo pregare che non lo faccia, Torcia ! [7]
-Co…??
Catene ? – si meraviglia Destino –
Inutili catene ! E’ un inganno !
-Prendiamolo, gente ! – incita la Cosa
correndo verso Destino e pronto a colpirlo.
-Pazzo ! Pensi di poter sconfiggere il
Dottor Destino, così ? – risponde a tono il criminale, estraendo la pistola e facendo
fuoco sul mostruoso eroe.
-Sì
! Stà a vedere !
Il
pugno di Ben Grimm si scaglia contro Destino, che cade in mille pezzi spargendo
parti meccaniche su tutto il pavimento.
-Ehi
!? Non è altro che un robot !
-Naturalmente ! – li canzona l’immagine
del vero Destino trasmessa da un video sferico che è appena sceso dal soffitto
– Sono in una stanza nascosta sopra di voi! Una stanza dalla quale ora premerò
un bottone che vi priverà di tutto l’ossigeno ! Addio !!
Nella
“stanza dei bottoni”, Susan osserva i comandi che Destino immette nel suo
computer. Se solo ci fosse un modo per comprendere la loro funzione ! Se
corresse verso i comandi sapendo cosa premere, Destino non farebbe in tempo a
fermarla… ma non c’è scritto niente, nemmeno in codice. Come in quasi tutti i
congegni di Reed, ma non sa come funziona la mente di quest’uomo, potrebbero
essere in un ordine totalmente diverso.
Se
solo sapesse le loro funzioni… no, un momento ! Qualcosa conosce…la leva di
blocco ! Destino l’ha nominata poco prima di tirarla, quindi la può
identificare.
Ma
cosa potrebbe succedere se ora inserisse il blocco ? Deve pensarci, Reed lo
capirebbe deducendolo. Sicuramente c’è un blocco per evitare che la macchina
del tempo riceva ordini quando non deve farlo. Non ha rimesso il blocco, ne è
sicura, quindi la macchina continua a ricevere dati. Se li bloccasse ? Un
meccanismo del genere è troppo complicato per rischiare che uno sbalzo di
corrente dia l’ordine sbagliato, quindi quel comando serve per chiudere il
collegamento di energia tra la macchina e il computer ! E se lo bloccasse
mentre è in funzione…
-Peccato
che tu non possa infiammarti, Torcia ! Ma senza ossigeno il fuoco non brucerà !
“Si
è dimenticato di me…c’è ancora una possibilità ! Diventando invisibile posso
muovermi lungo il suo pannello di controllo ! Ora, se posso attivare la leva di
blocco…”
Alla
pressione di un contatto, l’intera consolle di Destino esplode investendolo con
tutta l’energia immagazzinata. In altre parole…
-Corto
circuito !!!
Anche
con la sua armatura, una cosa del genere deve
distrarlo !
-Ha
aperto la porta di sicurezza ! Ora devo raggiungere gli altri ! – dice mentre
corre, ancora invisibile, a salvare i suoi compagni prima del soffocamento.
Destino
si rialza, ignorando le schegge conficcate nella sua armatura. Come ha osato,
quella maledetta strega !? Come ha potuto sbagliarsi così su di lei,
ritenendola degna di fiducia !? Sbagliato ? No, lei lo ha ingannato…ha finto di
essere innocua, mentre progettava il tradimento ! Così come il maledetto
Richards lo ha ingannato e non ha mantenuto la parola data !
Da
una delle finestre di pietra vede Mister Fantastic aprire un varco verso
l’esterno e la Torcia prima congelare l’acqua per permettere agli altri di
attraversare il fossato, e poi creare un enorme muro di fiamme attorno al
castello.
-Bah
! Che usi la sua fiamma: raderà al suolo il mio castello e nessuno conoscerà i
miei segreti ! Quanto a me, non mi mancano i congegni di fuga di emergenza… con
la mia bardatura volante !
Destino
aziona i razzi sulla sua schiena e decolla, lasciandosi alle spalle il
castello.
-Sono
stato privato delle gemme magiche, ma fuggirò verso un nuovo nascondiglio da
cui pianificherò la conquista del pianeta !
La
Torcia Umana nota il nemico in fuga e, ignorando gli avvertimenti degli altri,
lo insegue.
-Devo
seguirlo ! La Terra non sarà al sicuro se riuscirà a fuggire !
-Non
puoi competere con la spinta dei miei razzi, Torcia ! – nota Destino mentre il
distacco si fa evidente.
“Ha
ragione ! Mi sto indebolendo !”
-Troppo
sforzo…non posso andare avanti … - si lamenta Johnny, mentre perde la spinta
della propria fiamma.
-Devo
mantenere abbastanza fiamma da attutire la caduta…
Mentre
la scia alle spalle di Destino si dissolve, la Torcia cade più lentamente del
normale, mentre la notte è definitivamente scesa su questa parte degli USA.
Riesce
ad afferrare il ramo di un albero, poco prima che i suoi amici lo raggiungano.
-Torcia
! E’ stato un gran tentativo ! – lo consola Reed.
-Bah,
non pagano per quelli falliti ! – è il commento dell’ex-pilota.
-Wow,
prima Sub-Mariner e ora il Dottor Destino liberi sulla Terra !
-Li
cercheremo ovunque ! – risponde prontamente Mister Fantastic appoggiando una
mano sulla sua spalla – Non possiamo fare altro !
-E
la prossima volta agirò a modo mio !
La
voce della Cosa chiude la scena, mentre i Fantastici Quattro pensano a un modo
per tornare a casa. Soltanto Susan aggiunge mentalmente:
“Già,
ma come agirà il Dottor Destino ?”
FINE
Note
Francamente,
l’episodio di Ultimate Doom più facile da scrivere, finora. Non è la prima
volta in cui scene, situazioni e interi dialoghi vengono ripresi da albi già
esistenti, ma è in assoluto la prima volta in cui c’era una sola versione,
peraltro totalmente soddisfacente e senza punti in sospeso !
Ma
l’origine di Destino non poteva concludersi senza la sua prima apparizione, per
cui non restava altro che mostrare un dietro le quinte a cui nessuno pare avere
pensato: la prigionia di Susan ! Anche se il Destino delle primissime
apparizioni aveva già quasi tutti i suoi tratti caratteristici, Stan e Jack
ovviamente non potevano sapere cosa avrebbero rivelato del personaggio in seguito…
(o forse sì ? Chissà !). Ho cercato di mettere una pezza assolutamente non
necessaria, ma spassosa da scrivere. In particolare la presenza della tigre era
abbastanza ilare, visto che non avrebbe fatto un granché contro i FQ ! A meno
che, come abbiamo visto, non fosse per Susan (pensate a quanto facilmente
potesse trovare Sue con l’olfatto). A parte questo rimaneva soltanto il capire
perché Destino volesse quei gioielli e come ne fosse a conoscenza… ma essendo
il sovrano di Latveria già collegato a Merlino, neanche questo è stato molto
laborioso ! Mi sono divertito ad inserire minime citazioni nella storia dei
gioielli, e non sarebbe poi tanto strano se venissero in seguito ripresi su
altre testate Marvel IT.
Non
ho tentato di spiegare l’intricato paradosso temporale scaturito dal fatto che
la Cosa sia Barbanera, anzi forse ho anche complicato le cose, ma questo
riflette in parte l’ingenuità di quegli anni. E nonostante la
tentazione, ho lasciato inalterato Destino che parla di “fuggire” e di un
“nascondiglio”, per rispettare la versione originale.
Per
quanto possa sembrarvi strano, la miniserie non finisce qui. Rimangono ancora
tre episodi: il primo metterà in mostra parecchi paralleli tra Reed e Destino
riprendendo diverse altre storie passate, in una specie di ponte tra il
presente e il passato. Poi passeremo appunto al nostro tempo, con la chiusura
di alcuni vecchi conti di Destino… e concluderemo (in bellezza ?) con il suo
futuro. O dovrei dire i suoi futuri ?
Come
posso concludere un numero preso per metà da un episodio di Stan se non con un:
Excelsior
!
[1] Destino
non ricorda il loro incontro nel loro ultimo numero
[2] I
titoli delle varie parti sono gli stessi di Fantastic Four vol.1 #5. Il primo
era anche il titolo dell’episodio.
[3]
L’introduzione è presa da Fantastic Four vol.1 #5. L’intera parte è una
trasposizione delle pagine 3-5, con qualche aggiunta abbastanza distinguibile
(anche se qua e là mi sono divertito a inserire parti alla Stan Lee). I
dialoghi sono identici: la traduzione adottata è quella di Grandi Eroi Marvel
(Comic Art) #3, con una sola eccezione, in cui mi sono rifatto alla versione di
“FQ Classic”, per la quale ringrazio Mr. Kayak.
[4] Il
castello in cui avviene il primo scontro tra i Fantastici Quattro e il Dottor
Destino non è quello famoso presente a Latveria, ma una sua copia sui monti
Adirondacks, stato di New York. Il castello ha poi fatto una manciata di
apparizioni nel corso degli anni; tra le altre, Avengers e Thunderbolts.
Le
scene sono prese dalle pagine 6-9 di Fantastic Four #5.
[5] Avete
già dimenticato il cameo di Susan e Johnny nel #3 ?
[6] Questa parte
riprende le pagine 18-23 di Fantastic Four #5
[7]
Abbastanza stranamente, Namor non le ha mai trovate.