#6

di Fabio Furlanetto

 

 

IL DOTTOR DESTINO

 

"The ultimate cynicism is to suspend judgment

so that you will not be judged."

Marya Mannes

 

 

Parte zero: Il tesoro nascosto

 

 

Doomstadt, Latveria. In uno stato normale, sempre che una cosa del genere esista, i cittadini sono generalmente all’oscuro dello stato d’animo dei loro governanti. Ma a Latveria, in questo periodo, chiunque può capire che Victor Von Doom è decisamente in collera. Alcune leggi sono state inasprite, alcune controversie sono state portate a termine con meno diplomazia del solito…questi, ed altri sintomi che solo questo particolare popolo che prova un particolare sentimenti di amore e paura per il proprio particolare re, rendono abbastanza ovvia la situazione.

I Latveriani sono relativamente nuovi al governo di Destino, così si concedono ancora il lusso di fargli qualche sottile critica, nella privacy dei propri pensieri. Inutile dire che, negli anni, si renderanno conto di quanto possa essere pericoloso anche questo minimo tentativo di ribellione.

A Latveria quasi nessuno può sapere il motivo della sua collera, perché la stampa estera è illegale. Anche la stampa locale se è per questo, tranne quella sotto il più rigido controllo reale. Alcuni dei suoi ministri possono pensare derivi dalla complicata situazione internazionale, o per qualche altra ragione di stato.

In realtà, Destino è preda di una rabbia senza limiti per il passato.

Un giorno come tanti altri, perché a Latveria non è concesso ricordare quelli precedenti se non nelle forme consentite, Boris comprende cosa angusti l’animo del suo padrone. Lo capisce dopo essere sceso nelle profondità del castello, ristrutturate solo di recente.

Come sempre, è qui che Destino porta avanti i suoi esperimenti più pericolosi. Quelli per cui molti stranieri non riuscirebbero a dormire sonni tranquilli se avessero anche solo il sospetto di quello che sta accadendo, riguardano i viaggi del tempo.

Sotto tutti gli aspetti più puramente pratici, la macchina del tempo si era rivelata totalmente inutile. Poteva essere usata per accumulare conoscenza e tecnologie, per osservare i grandi personaggi del passato e del futuro, in una ricerca spasmodica della perfezione come sovrano, come scienziato e persino come mago… ma non per molto altro.

“Le leggi del tempo sono più complesse di quanto dovrebbe essergli permesso”, aveva commentato Victor in un raro uso dell’umorismo. Non che Boris avesse realmente compreso di cosa si trattasse. Nonostante la sua grande esperienza restava uno zingaro con poca conoscenza della tecnologia, anche se gli anni passati come padre putativo di Victor gli avevano insegnato più applicazioni pratiche di quanto possano vantarne molti tecnici affermati.

Questo gli permette di analizzare i comandi della macchina del tempo, attualmente in funzione. Paradossale come basti una consolle così piccola per avere al proprio comando le più segreti leggi della natura che siano mai state scritte.

La piattaforma si solleva dal terreno, facendo apparire un Destino decisamente scontento.

-Folle !!!

-Bentornato, sire…

-Bah ! La tua etichetta mi ha stancato, Boris ! Credevo di averti ordinato di lasciarmi solo !

-Il “Dottor Destino” me lo ha ordinato, ma Victor mi implorava di restare.

Si guardano per pochi istanti. Per chiunque altro sul pianeta, un tale oltraggio si sarebbe irrimediabilmente tramutato in una morte dolorosa. Ma il rispetto che il giovane re ha di questo vecchio è tale da fargli mettere da parte per un istante la sua irruenza, e riflettere sul significato delle parole.

-E sia. Ricorda tuttavia che Victor Von Doom non “implora”.

-Quale è stato l’esito della sua missione, sire ?

-Negativo, sfortunatamente. Quell’insolente di Merlino si rifiuta non solo di insegnarmi i più reconditi segreti della magia… inclusi i segreti del tempo che, secondo le Pergamene di Avalon, avrebbe appreso dopo settantasette notti di meditazione… ma insiste nel dire che questo non è stato il nostro primo incontro. [1]

-Forse che…il vostro io futuro si sia già incontrato…con il suo io passato ?

-Nonostante la tua professata ignoranza in fisica temporale, Boris, sei abile nel comprendere la probabile verità. Probabilmente lo incontrerò nel mio futuro, quando sarò ben più potente, e mi approprierò del suo potere sul tempo…sì, non potrebbe essere se non così. Ah ! Merlino, quale folle sei stato nel pretendere di impartire oscure lezioni a me !

Destino spegne la piattaforma temporale, mentre circuiti atomici sbuffano delicatamente per raffreddarsi.

-Potrei raccogliere da solo tutte le informazioni che mi servono, ma Merlino merita una lezione. Forse visionando i dati che ho su di lui… Boris ! Che nessuno mi disturbi per la prossima ora !

-Ha…già dato quest’ordine, sire. Per tutta la giornata.

 

Per un’ora, Destino studia con cupidigia ogni singola riga scritta su Merlino. Tutta la conoscenza magica che è riuscito ad accumulare, opportunamente filtrata dal più potente supercomputer del mondo, in un ipertesto efficiente come se ne troveranno solo nel prossimo secolo.

-Ah…questo è molto interessante…

-Trovato qualcosa, sire ?

-Ovvio, Boris ! Quando la poderosa mente di Destino si prefigge un obiettivo, non c’è altra possibilità se non la vittoria ! Osserva…

Sullo schermo appare una grossa collana di pietre preziose dall’insolito taglio a eptagono, ognuna dal colore diverso dall’altra. Tutte risplendono dall’interno, come se fossero radioattive…ma anche solo l’immagine trasmette un’energia molto più misteriosa di quella atomica.

-Le Pietre di Maggadorn ! Forgiate nel Settimo Abisso della Disperazione, usate in battaglia per sconfiggere il mitico Cha Dac’mor, recuperate da Kulan Gath in offerta a Shuma-Gorath… Merlino se ne impossessò dopo la sua ascesa oltre l’umano. Pochi artefatti sono più potenti di questi gingilli.

-Ma nel periodo in cui l’avete incontrato, Merlino era ancora vivo…

-Esattamente. Merlino esaurì l’intero potere in circostanze misteriose, ma poiché le Pietre non poterono essere distrutte vi impresse la capacità di rendere invincibile il loro possessore. Le donò a un gruppo di custodi, che poi furono trucidati dal pirata Barbanera…dopodiché se ne persero le tracce.

-Intendete impossessarvi di queste pietre per sconfiggere Merlino, dunque ? All’epoca non era abbastanza abile per averle…

-Indubbiamente la mia vicinanza ti ha mostrato molte cose sulla tattica, Boris, ma ancora ti sfugge il quadro generale. Con un potere simile, non solo mi si apriranno le porte del tempo… ma la mia conquista del mondo subirà una notevole accelerazione. Sarebbe semplice impadronirsene, se non fosse per un bizzarro particolare…

All’immissione di particolari dati, l’immagine dello schermo cambia per inquadrare un disegno molto antico, raffigurante un uomo enorme dalla lunga barba nera.

-Questo è il pirata che si impossessò delle pietre. Vedi niente di particolare, nella sua figura ?

-Sembra…la sua pelle sembra arancione

-E’ esatto, Boris. Il documento è autentico: sono stato io a portarlo nel presente, dopo essermi documentato su quel periodo storico. La sua figura ti è familiare ?

L’immagine cambia ancora, questa volta una copertina di TIME con quattro persone dai fantastici poteri. Uno dei quattro sembra un ammasso di rocce arancioni.

-Quell’immagine…deve essere falsa, sire… Quel mostro, quell’uomo in fiamme…

-Non falsità, Boris, ma nemici dello stato. Quest’uomo è il maledetto Reed Richards, ed i suoi alleati hanno preso il nome di “Fantastici Quattro” – spiega il sovrano con indicibile astio nella sua voce.

-Non può essere una coincidenza. I miei studi dimostrano che solo i raggi cosmici possono indurre una simile mutazione, come è in effetti successo; questo porta alla conclusione, apparentemente fallace, che il pirata Barbanera e la brutale Cosa siano la stessa persona.

-Come può essere ?

-Non ne sono sicuro, ma il coinvolgimento della mia piattaforma temporale è quantomeno plausibile. Questo, sfortunatamente, significa che non posso essere io a recuperare il tesoro dai tempi di Barbanera… se siamo in presenza di un paradosso, è possibile che io stesso mi trovi già nel passato, ed un nostro incontro è assolutamente da evitare. Ciononostante… non posso nemmeno recuperare le Pietre da tempi precedenti, poiché esse erano custodite con grande prudenza. Ma voglio le Pietre di Maggadorn a tutti i costi…

Boris osserva il suo re meditare piani di conquista, come lo ha visto fare più volte. Nella maggior parte delle situazioni saprebbe già cosa fare, ma il coinvolgimento di Richards sembra turbarlo molto. Mentre il suo re medita, Boris studia con discrezione le informazioni sui Fantastici Quattro.

Ed inizia a formarsi un pensiero preoccupante… Richards scopre come andare oltre la scienza nota. Richards che ottiene l’appoggio del proprio governo. Richards e il suo gruppo chiamati a soccorso per la minaccia dell’Uomo Talpa, minaccia di cui Destino sembrava essere all’oscuro. Richards che incontra i primi alieni che fanno visita alla Terra, ingannandoli con estrema facilità. Richards guadagnarsi la fama di uomo più intelligente del mondo. Richards, Richards, Richards…

Gelosia ? Potrebbe essere così banale ? Che all’odio per il suo inganno e tradimento si sia aggiunta la segreta gelosia per il suo successo ? Boris crede, con tutto il cuore, che Victor abbia superato la morte del padre. Conquistare Latveria, tenere in scacco i governanti del mondo, senza nessun aiuto perché solo le maggiori cariche del pianeta sanno della sua attuale posizione, risolvere enigmi scientifici e mistici… ma non sconfiggere Richards.

Potrebbe essere così banale ? Che Victor cerchi vendetta su più piani di quanto chiunque avesse mai potuto sospettare ? Se è così, Richards e il mondo intero dovranno essere molto, molto preoccupati tra poco…

-Boris !

-Sì, sire ?

-Che sia preparato un veicolo d’assalto del mio esercito, completo di reti espanse e gabbia elettrostatica… e sistemi anti-individuazione. Fai preparare il mio castello in America, che sia evacuato al più presto e che ogni singola arma sia carica al suo interno.

-Sì, sire. Posso sapere cosa ha intenzione di fare ?

-E’ molto semplice, Boris, perché solo una mente brillante può rendere infantile un problema insormontabile. Se io non posso recuperare le Pietre, ed i Fantastici Quattro sono già nel passato… io stesso chiuderò il cerchio, e i Fantastici Quattro ruberanno il tesoro di Barbanera per me !

 

Il giorno dopo – perché chi è comandato dall’uomo più pericoloso del mondo non può permettersi di fare con calma – l’America riceve una visita segreta da parte di un capo di stato segreto.

Comprare un largo terreno senza destare sospetti, ricostruire un castello dall’altra parte del mondo, equipaggiarlo con la migliore tecnologia possibile e far passare tutto questo sotto silenzio ha richiesto anni. Ma ne è valsa la pena: un giorno Destino regnerà su tutto il pianeta, con l’America prima a cadere, e non deve forse un re rendere sempre nota la propria presenza e il proprio potere ?

Due giorni dopo, tutto è pronto per lo scontro che cambierà per sempre cinque vite. Il velivolo è già pronto a partire. Il castello è deserto, e non si sente volare una mosca. Destino ha indossato la sua armatura. Ha in progetto modelli ancora più potenti, ma non ci sarà certo bisogno di tutta la sua potenza per schiacciare Richards ed il suo presuntuoso gruppo. Sconfiggere un avversario che non ha possibilità di vittoria, per quanto minima, non è abbastanza onorevole per Destino – anche se sarebbe molto, molto facile. C’è un’ultima cosa che deve fare.

Alla pressione di un pulsante nascosto, il suo guanto destro rileva la presenza di un anello multi-sfaccettato. Da esso partono decine di raggi invisibili, disattivando le chiusure automatiche della sua maschera. La strappa via, assaporando l’aria antica del castello.

Apre gli occhi, e la sua faccia viene irrorata dal sangue rosso dell’odio più puro. Il vetro esplode dietro il possente colpo del suo guanto metallico.

-Giuro che pagherai per avermi fatto questo, Richards !!! Tu e i maledetti Fantastici Quattro !

 

 

Parte uno: Prigionieri del Dottor Destino ! [2]

 

 

Nel cuore di New York un grattacielo si svuota mentre i suoi occupanti vanno a casa al termine di una tipica giornata di lavoro. Ad una ad una le luci del palazzo si spengono…tutte eccetto quelle della torre ! La torre che è il quartier generale dei Fantastici Quattro ! [3

]

All’interno, i membri del primo gruppo di questa nuova età degli eroi che è appena iniziata non notano il piccolo elicottero che, invisibile ai radar e ad altri strumenti più avanzati, si posiziona proprio sopra le loro teste. Complesse operazioni meccaniche vengono eseguite con una facilità sovrumana, ed un piccolo cilindro lascia il velivolo.

A metà percorso il cilindro si apre, rilasciando sostanza chimiche che a contatto con l’aria formano una tela estremamente resistente. Nel giro di pochi secondi, l’intero Baxter Building è intrappolato in quella che sembra una comune (per quanto grande) rete.

-Presto li avrò in trappola e alla mia mercé ! Niente sfugge alla mia rete ! Neanche i Fantastici Quattro !

I quattro corrono alla prima finestra disponibile, guardando all’esterno in un misto di stupore e paura. Nessuno finora aveva osato attaccarli nel loro quartier generale.

-Guardate ! Una specie di rete è stata gettata sulla torre !

-Bruciala !

-Sto provando, Cosa, ma deve essere amianto !

Una voce metallica, di cui non è amplificato solo il volume ma anche l’arroganza, viene diffusa nell’aria.

-Fantastici Quattro ! Sono il Dottor Destino !

Gli eroi rispondono diversamente all’annuncio. Per la Torcia Umana, è solo l’ennesimo fuori di testa. Lo stesso per la Cosa, anche se quella voce ha qualcosa di sinistramente familiare. Lo stesso pensa Reed, che all’improvviso si ritrova immerso in ricordi che pensava di non dover più ricercare. E’ Susan a parlare, più che altro per vincere la paura. A cosa serve poter diventare invisibili se si è in trappola ?

-Dottor Destino ? Chi…? Cos’è ?

-Quella voce – realizza finalmente Reed – La riconosco ! Ma pensavo fosse morto ! Anni fa, ai tempi del college, c’era uno studente – Victor Von Doom – che era affascinato dalla stregoneria. Era un brillante studente di scienze, interessato solo a esperimenti proibiti ! Una notte, il genio malvagio andò troppo oltre. Liberò delle forze incontrollabili. Riuscì a salvare la sua vita, anche se il suo viso era sfigurato ! E poi… fu espulso dalla scuola, per evitare di fare altri danni a se stesso e agli altri. Così andò via. Quando si seppe di lui per l’ultima volta, stava vagando nel Tibet, sempre cercando segreti proibiti ! E ora il sinistro genio è sopra di noi ! Questo potrebbe essere il preludio all’avventura più pericolosa della nostra vita !

A bordo del suo mezzo, Victor Von Doom è più deciso che mai a portare avanti il suo piano. Come osa Richards banalizzare in tal modo la sua storia ?

-Siete miei prigionieri ! Ora eseguirete i miei ordini ! Prima mandate fuori Susan Storm. La terrò come ostaggio per assicurarmi che farete ciò che dico ! Rispondete!!

-Gliela darò io la sua risposta ! – si scatena la Cosa, mettendo le braccia fuori dalla finestra per afferrare la rete – Prima spezzerò questa rete proprio come farò con le sue ossa ! Poi…YEOWW !

-Molla, Cosa ! E’ carica di elettricità !

Massaggiandosi le possenti mani, Benjamin J. Grimm urla verso la navicella, tenuto calmo dai compagni di squadra.

-Ascolta, Festino o come ti chiami ! Non  avrai mai Sue in quella specie di elicottero ! Se ci vuoi, vieni qui e prova a prenderci !

-Calma, Cosa ! Non perdere la pazienza ! – lo tranquillizza Reed.

Susan, estremamente scocciata per dover interpretare ancora una volta il ruolo della damigella in pericolo (i Fantastici Quattro esistono da pochi mesi e questa è… cosa, la terza ? La quarta ?), decide di rendersi utile nell’unico modo disponibile.

-Io-io devo andare da lui ! E’ il solo modo per portarlo allo scoperto ! Se è così pericoloso, non possiamo impaurirlo ma solo combatterlo !

-Hai ragione, Sue ! Non sono in gioco solo le nostre vite ma…ti giuro che non gli permetterò di nuocerti ! – afferma con convinzione Mr. Fantastic.

-Se la mandate fuori, sparate un razzo e io aprirò la rete ! – comunica ancora la voce metallica – Ah, il segnale ! Bene ! Bene !

La figura femminile scala la rete, salendo fino alla cima del palazzo. Per smettere di tremare, parla.

-Sono pronta, Dottor Destino ! Sarò il tuo ostaggio !

“Ma vivrai per pentirti di averci sfidati !!” aggiunge pensando, quasi convinta.

 

Parte due: Ritorno al passato !

 

La gabbia metallica rientra nel velivolo, portando con sé il prezioso carico. Susan è invisibile, per avere anche il minimo vantaggio tattico disponibile. Ma quando la gabbia è completamente aperta, sente una corda stringerle la vita intrappolando le braccia. Riesce a restare invisibile nonostante la sorpresa, e si volta per osservare il suo rapitore. Sembra provenire da un vecchio film dell’orrore, con quella maschera metallica così opprimente e tetra, i guanti da armatura medioevale ed il tessuto semplice ma dall’aria antica che lo ricopre. Susan non è nuova all’orrore, ha già incontrato i mostri dell’Uomo Talpa e gli alieni Skrull… ma questo è qualcosa di più, non è una semplice differenza biologica, questo è uno spettro del passato tornato a contaminare questa era eroica. In sostanza, quanto basta per farla tornare visibile.

-Le mie scuse per la mia mancanza di tatto, miss Storm, ma le circostanze lo richiedevano.

-Come hai fatto a-

-Ogni singolo millimetro quadrato della gabbia è sensibile alle scariche elettriche, anche quelle infinitesimali emesse dal corpo umano… o super-umano, in questo caso. I vostri poteri non sono nulla per il Dottor Destino !

“Strabiliante ! Sembra di sentir parlare una versione oscura e contorta di Reed ! Contro chi ci siamo messi, questa volta ?”

-Ma ora non c’è tempo per apprezzare il mio genio. Questioni assai urgenti attendono me e i suoi compagni, miss Storm.

Susan si ritrae quando Destino cerca di imbavagliarla; i guanti sono gelidi quanto l’anima di chi li indossa. I suoi occhi incrociano per un istante quelli del suo rapitore… e non hanno nulla di umano ! Una tale rabbia, un tale odio…

Con ancora meno pazienza di prima, Destino ritorna nella cabina di pilotaggio trascinandosela dietro. Le gambe sono libere, ma dove potrebbe sperare di fuggire ? E poi, gli altri saranno sicuramente in grado di sconfiggerlo… o così spera.

-Ora che la ragazza è con me, vi ordino di salire tutti sul mio mezzo e di giurare che non mi attaccherete ! Se acconsentite, sparate di nuovo un razzo !

Sembra esserci una breve discussione, ma i suoi avversari raggiungono un accordo e lanciano un razzo.

-Ah ! Acconsentono a salire come avevo previsto ! Sapevo che Mister Fantastic non avrebbe resistito alla curiosità di scoprire il mio obiettivo ! Lo scatto di un interruttore e saranno miei !

La gabbia scende ancora una volta, per poi risalire più carica di prima. Poi, con un improvviso slancio creato dai jet, l’elicottero parte ad una velocità incredibile !

La nave si dirige verso nord, sorvolando Connetticut e Massachussets, e poi ancora sullo stato di New York, sopra un’Albany già addormentata. Il tragitto richiede pochi minuti, fino a giungere alla propria conclusione sui mondi Adirondacks. [4]

Attraverso il microscopico oblò, davanti agli stupiti Fantastici Quattro si staglia l’immagine di un magnifico castello europeo.

-E ora, miei riluttanti passeggeri, benvenuti nella casa del Dottor Destino !

-E’…è…una vera fortezza !

Una paratia solo apparentemente di roccia scivola nelle mura, lasciando passare il veicolo che atterra dolcemente. La gabbia si apre e così fa un portello, lasciando liberi i tre super-eroi. Davanti a loro, il Dottor Destino tiene ferma Susan puntandole contro un’arma che sembra una pistola ma che, probabilmente, è molto di più.

Al suo fianco, una fiera tigre esprime il disprezzo del suo signore per i nuovi ospiti.

-Anche se improbabile, avevo immaginato un nostro nuovo incontro in modo più… semplice, Victor.

-Basta con le parole, Reed ! Sistemiamo mister faccia di latta !!!

-Sono d’accordo con la Cosa, Reed ! – constata la Torcia Umana prendendo fuoco. La tigre è pronta ad attaccare, incurante della fiamma.

-Fate un solo passo che non vi sia stato ordinato, e sarà la giovane Susan Storm a pagarne le conseguenze ! Se invece pensate di attaccare direttamente me, scoprirete che il mio felino alleato non avrà remore nel portare a termine la sua vita.

-Ah, sì ? Allora-

-Lascia stare, Ben. Non possiamo rischiare la vita di Susan. Johnny, spegni la fiamma.

-Saggia decisione, Richards.

-Victor, cosa significa tutto questo ? Perché quella maschera ?

-Come osi !? Tu, fra tutti gli abitanti di questo mondo, dovresti tacere ! Victor Von Doom…non è più. Ora c’è soltanto il Dottor Destino !

-Ora vuoi spiegarci perché ci hai rapito…Destino ?

-Non pretendo che voi capiate… pretendo solo la vostra obbedienza ! Seguitemi !

Si incammina verso la grossa porta in legno massiccio alle sue spalle, seguito a forza da Susan e dalla tigre. E, ancora più a malincuore, dagli altri Fantastici Quattro.

L’altra stanza è chiaramente una sala del trono, per quanto semplice. Antichi arazzi – se si tratta di copie sono perfette – decorano le pareti, quasi in antitesi con il trono poco ricercato su cui si accomoda Destino, tenendo da un lato Susan e dall’altra la sua arma a quattro zampe.

-Bè, che cosa aspettiamo ? Prendiamolo !

-No, Cosa ! Abbiamo promesso di ascoltarlo…

Reed non interviene nel battibecco tra i suoi compagni di squadra, notando lo strano rettangolo metallico su cui sono. E’ l’unica cosa della stanza a non essere in stile antico… una trappola ?

-Siete saggi a trattenervi ! Per quanto possiate essere veloci, la mia bestiola lo è di più ! Ora che siamo tutti insieme, ho una missione per voi ! Se la completerete con successo, sarete ricompensati. Altrimenti l’ostaggio…

-Parla in fretta, mister ! Qual è la missione ?

-Ho sviluppato con successo la più incredibile invenzione del secolo: un congegno per viaggiare nel tempo ! Andrete nel passato a prendermi la cassa del tesoro di Barbanera !

-Dice sul serio ? – chiede Reed. Victor è sempre stato affascinato dai misteri del tempo, ma questo

-Perché non vai tu stesso a prenderlo ?

-Non posso andare ! Devo manovrare la macchina da qui !

-Bene ! Dobbiamo farlo ? – chiede conferma Mister Fantastic.

-Wow ! Una possibilità di visitare il passato ! Chi rifiuterebbe ?

-Io ! – interviene la Cosa – E se non ci riporta più indietro ?

-Voglio quel tesoro ! – conclude con voce stentorea Destino – Vi riporterò indietro !

-Malgrado i suoi difetti, Destino non è un bugiardo ! Sarà di parola !

-Sarà meglio per lui !

-Destino, se non torniamo…giura che lascerai libera Sue !

-Fatto ! Avevo bisogno di lei solo per attrarvi qui ! – risponde fiero Destino alzando il pugno guantato. Se lo aspettava. Sempre prevedibile, vero Richards ? –E ora, vi manderò indietro…centinaia di anni nel passato ! Avrete quarantotto ore per portarmi la cassa del tesoro di Barbanera ! Non fallite !

-Guardate ! Cos’è quel bottone che sta premendo ?

La piattaforma sotto i loro piedi brilla con luce accecante, facendo nascere l’impulso di scappare… ma incredibilmente i loro stessi corpi diventano trasparenti !

-E’ la macchina del tempo !

-Ci stavamo sopra da tutto questo tempo !

-Reed, Johnny, Cosa ! State attenti !! Per favore… state attenti ! – li avverte Susan mentre scompaiono, spaventata dalla sola idea che si possano trovare in un tempo ostile senza possibilità di tornare indietro che la parola di un uomo probabilmente pazzo.

-Sono andati !

-Sì, andati per prendere le gemme che faranno del Dottor Destino il Signore della Terra !

-Di che cosa stai parlando, Destino ?

Si alza in piedi, avvicinandosi a lei. Un minimo cenno e la tigre si adagia al suolo, tutta l’aggressività che aveva mostrato prima evaporata come neve al sole.

-L’onore esige che io non le rechi alcun male, miss Storm. Ciononostante, Destino non può tollerare che gli sia rivolta la parola con un tale disprezzo.

Con tutta la tenacia e l’orgoglio che riesce a raccogliere, Susan tenta di rispondergli a tono.

-Abbiamo sconfitto nemici ben più potenti di te, “Dottor Destino”… ci vuole molto più di qualche arma da strapazzo per sconfiggere i Fantastici Quattro !

-Quanto siete patetici, nella vostra arroganza.

-Tu non ci conosci.

-Permettimi di dissentire – risponde sorridendo dietro la maschera di ferro. Si incammina verso lo schermo, e Susan fa un piccolissimo passo nella direzione opposta; la tigre fa cenno di alzarsi, e Susan decide di tentare più tardi.

Destino schiocca le dita (come ci riesca con dei guanti di metallo resta un mistero, ma il suono è davvero particolare) ed una parte della parete scompare in pochi istanti, mostrando quattro piccoli schermi.

-Vi conosco molto bene, mia cara.

Passano diverse immagini: foto satellitari del razzo, immagini risalenti a pochi minuti dopo la loro trasformazione ad opera dei raggi cosmici, loro immagini “in civile”, lo scontro contro i mostri dell’Uomo Talpa, la loro breve ma intensa prigionia per mano dell’esercito, una battaglia contro gli Skrull, contro l’Uomo dei Miracoli e varie delle loro schermaglie con Sub-Mariner (Susan trasalisce per un attimo nel vedere Namor). Poi la pietra ricopre ancora tutto il muro.

-Come hai fatto ad avere tutte quelle immagini ?

-Io sono il Dottor Destino. Non ti è concesso sapere altro.

“Questo è strano” pensa Susan “Prima non ha esitato un attimo a dirmi come funzionava la gabbia, si vantava in continuazione… ora invece fa il misterioso ? Deve avere qualcosa da nascondere. Forse con un po’ di incoraggiamento…”

-Non ti credo. Scommetto che sei uno Skrull ! Nessun essere umano potrebbe spiarci in quel modo senza che Reed se ne accorga !

-Ne sei così sicura ?

La risposta l’ha spiazzata. Dev’essere più intelligente di quanto avesse pensato prima. Lo ha sottovalutato. Lui si volta e la guarda per un istante, per poi fissare apparentemente un punto a caso delle mura.

-Sei molto cambiata.

-Co-come ?

-Non rammenti ? Questa non è la prima volta che ci incontriamo. [5]

-Credo che questa sia la prima volta in cui mi intrappolano in un castello…

Ignorando la battuta, Destino continua.

-Fu molti anni fa… quando ero ancora uno studente nella vostra nazione. Un incontro casuale, eppure in qualche modo deciso dal destino, tra noi cinque…

All’improvviso si ricorda. Non tanto del brevissimo incontro, quanto delle volte in cui Reed le ha parlato dei periodi dell’università. Certo, prima ha sentito il suo nome, ma non l’aveva collegato subito.

-Oh mio dio… tu sei quel Von Doom !?

-Ce ne sono forse altri ?

-Tu eri all’università con Reed, certo ! Me ne ha parlato spesso… quello che si è sfigurato da solo…

Un lampo d’ira percorre il corpo di Victor, iniettando gli occhi di sangue e le vene di adrenalina. La afferra per il costume e la solleva a dieci centimetri dal suolo con una sola mano. Vede i suoi occhi. Questo non è un signore dei mostri, un alieno o – fa fatica a mettere anche lui nella categoria – un re degli abissi, non dovrebbe essere parte del pazzo mondo in cui si è ritrovata immersa…dovrebbe essere una persona vera ! Cosa al mondo può mai scatenare un odio così puro, così distruttivo ? Cosa può spingere un uomo a rinchiudersi non solo in un castello ma anche sotto una maschera di metallo, a progettare la morte di un vecchio amico ?

-Non OSARE mai più canzonarmi, donna !!! Posso porre fine alla tua vita in ogni istante, se lo voglio !

-E…l’onore ?

La lascia andare, facendola cadere a terra. Nessun danno se non nell’orgoglio.

-Destino non riconosce altro potere se non il suo. Il fato, l’onore, l’amicizia, l’amore… Destino ha giurato di non essere mai schiavo di niente e di nessuno !!!

Per la prima volta dall’inizio della sua carriera come Ragazza Invisibile…no, per la prima volta nella sua vita… Susan è spaventata a morte. Si è trovata in altre situazione disperate, ma in nessuna di esse si è mai trovata alla mercé di un uomo così pericoloso e privo di scrupoli.

“Oh, Reed, ti prego… torna presto ! Non so per quanto… No ! Sono un membro del gruppo tanto quanto gli altri, e non me ne starò con le mani in mano !”

-Se è così, allora perché non mi liberi e ti batti con me ? O sei schiavo della paura ?

Destino la fissa intensamente, e lei spera non noti il suo leggero sbiancamento. Una delle prime cose che ha imparato nei Fantastici Quattro è che la rabbia porta facilmente alla sconfitta, e Destino sembra decisamente arrabbiato. O così pensa, fino a quando…

-Ahahahahah !

Ride !? Gli ha appena dato del codardo, ha messo in ridicolo il suo credo con tutto il coraggio di cui era capace, e lui ride ?

-Richards ha veramente trovato un’anima gemella ! Ha ! Una tale ingenuità, una tale mancanza di comprensione delle cose… e delle persone. Tuttavia sono… impressionato da tale coraggio in una situazione totalmente priva di speranza.

Susan è totalmente spiazzata. Sa che ha ragione. Si sente impotente, quasi nuda, di fronte a questa situazione totalmente fuori dal suo controllo. E se Destino cambiasse idea e decidesse di non far mai tornare indietro Reed e gli altri ? Che possibilità avrebbe lei contro un tale genio del male, contro questa specie di versione negativa di Reed Richards ? Questa volta è da sola e gli altri non potranno venire a salvarla. Questa volta dovrà agire da eroina.

-Seguimi, Susan. Ti sei guadagnata il rispetto di Destino.

Si rialza in piedi, notando che la tigre per la prima volta non ha nulla da ridire su questo. Destino passa per un’altra porta e la lascia aperta. L’occasione adatta per scappare ! Ma non ci sono altre vie di fuga se non seguire Destino. E poi, scappare dove ? I suoi compagni sono ancora persi nel tempo. Potrebbe tentare di riportarli indietro, ma non sa come funzioni la macchina… e i pulsanti che erano nel trono sono scomparsi.

La corda che dovrebbe immobilizzarla perde di consistenza fino a evaporare. Destino vuole che lo segua, non ci sono più altri dubbi. Sebbene abbia la sensazione che non sia di nessuna utilità, diventa invisibile e si incammina per l’altra stanza.

L’altra stanza è da mozzare il fiato. Un salone immenso, un lungo tavolo rettangolare con fini bassorilievi, raffinati lampadari di cristallo che pendono dal soffitto, una statua di una non meglio identificata dea, una mezza dozzina di quadri raffiguranti quella che sembra una coppia di zingari…

Destino solleva una mano e un robot fa un breve inchino, allontanandosi in un angolo della stanza. Destino si siede a capotavola, appoggia i gomiti sul tavolo ed intreccia le dita. Sembra un antico re in armatura pronto a discutere i piani della prossima battaglia.

-Si sieda pure, miss Storm – le dice guardando nella sua direzione. Come fa a vederla ?

-Nel caso se lo stia chiedendo…sì, conosco la sua attuale posizione. Ogni tentativo di fuga sarà vano.

Non c’è bisogno di altre dimostrazioni, ci crede. Sposta la sedia e prende posto, abbastanza distante da Destino da permetterle un’eventuale – seppure probabilmente inutile – fuga. Poi torna ad essere visibile.

-Perché fai tutto questo ?

-Per avere il dominio del mondo, ovviamente.

-No. Intendo perché noi.

-Non ho alcun bisogno di voi – si difende subito, con un tono più aspro di prima.

-Appunto. Avresti potuto usare chiunque altro, no ? Qualcuno…insomma…senza super-poteri. Tu e Reed eravate amici…

-Non confonda interessi comuni con l’amicizia, miss Storm. Io e Richards non siamo mai stati amici né mai potremo esserlo.

-Reed ha detto che lo siete stati…

-Ha ! E lei crede ancora a Richards dopo il suo patetico fallimento nella conquista dello spazio, miss Storm ?

-Che cosa vuoi dimostrare ?

Il robot li interrompe, appoggiando sul tavolo un vassoio in argento contenente due tazze da the. Porge la prima a Destino facendo in goffo inchino, e spinge il

vassoio verso di lei. Poi si volta e se ne va.

-Purtroppo, tutto il personale del castello è stato evacuato. Non volevo che voi quattro arrecaste danno ai miei sudditi.

“Sudditi ?” pensa perplessa Susan.

Una piccola paratia sulla bocca di Destino si apre, e lui beve il primo sorso. Lei è ancora un po’ stordita dagli avvenimenti. E’ la stessa persona che pochi minuti prima ha ammesso di poterla uccidere in qualsiasi istante ? Qual è il vero Victor Von Doom, il genio criminale o l’uomo che ora le parla con inaspettata gentilezza ? Forse entrambi e nessuno, forse non importa veramente. E’ improbabile che il the sia avvelenato, sarebbe stato molto più comodo ucciderla prima.

-Io non ho niente da dimostrare a nessuno, miss Storm. Niente che non sia già fin troppo evidente.

-E’ una specie di gara, allora ? Reed mi ha detto che competevate in qualunque campo…

“Quale opportunità” riflette Destino mentre sorseggia il the “Minare l’amore della donna per Richards, dicendole di quando sabotò il mio esperimento per la tremenda gelosia nei confronti del mio genio senza pari… porterei scompiglio nella già fragile armonia tra i membri del gruppo, e sarebbe un’ottima occasione per… no. Mai Destino potrebbe ricorrere a un trucco così infimo. Inoltre, Destino non porta guerra alle donne”.

-Non commetta lo stesso errore di Richards, miss Storm…non cerchi mai di comprendermi. Non è pronta per le risposte.

-Se ci vorranno veramente quarantotto ore per recuperare i gioielli, abbiamo molto tempo per parlare.

“Bah ! Quale stoltaggine. Soltanto Richards poteva scegliere una donna così ingenua” riflette Destino, pensando per un infinitesimo istante a quanto Valeria seguisse anche i suoi discorsi più complicati, per poi accantonare il pensiero. Non può permettersi di pensare a lei. Non più. Mai più.

-Ovviamente la sua mente non può competere con la conoscenza del flusso temporale che è di Destino e di Destino soltanto, miss Storm. Posso prelevare i suoi compagni anche molto prima delle quarantotto ore che trascorreranno nel passato…poiché, in fondo, esse sono già passate.

-Allora perché non li hai ancora fatto ?

-Alla macchina del tempo occorre circa mezz’ora per ricaricarsi. Maggiore l’energia immagazzinata, minore il dispendio di energia necessario per localizzare e recuperare i soggetti desiderati. Una relazione a dir poco elementare per i flussi temporali.

Susan rabbrividisce ogni volta che vede qualcosa di Reed in Destino. Il suo rapitore appoggia la tazza sul tavolo e si alza in piedi, facendo un vago cenno a Susan.

Lei sente delle mani metalliche sulle spalle; cerca di divincolarsi dalla stretta del robot, ma è tutto inutile.

-Desolato, miss Storm, ma ho alcuni dettagli da definire prima di riportare al presente i rimanenti Fantastici Quattro e non posso lasciare che lei li comprometta.

Il robot le lega le mani dietro la schiena, e con la forza le intima di seguirlo. Destino esce con calma dalla stanza, seguito dal robot che quasi trascina con sé la Ragazza Invisibile.

Alcune stanze più in là, il robot lascia andare Susan e si ritira. E’ una stanza piena di componenti elettronici, sinistramente simili a quelli del Baxter Building. E nessuna via di uscita disponibile senza che Destino abbia tutto il tempo di fermarla. E se quei gioielli lo rendessero veramente il padrone del mondo ?

No… Reed avrà sicuramente pensato ad un modo per ingannarlo… ma se non fosse così ? Starebbe a lei fermare Destino !

Destino armeggia con qualche comando e si accende uno schermo rotondo, che inquadra la piattaforma temporale. C’è un altro Dottor Destino ai comandi ! Com’è possibile ? Un altro robot, forse ?

-Finalmente, la macchina del tempo può essere attivata di nuovo ! Tutto ciò che devo fare è disattivare la leva di blocco, e la mia replica porterà a termine il mio piano ! Se Richards tentasse qualcosa di sospetto, non avrà chance contro di me !

Destino sposta la grossa leva gialla, e la piattaforma si illumina. La replica robotica parla, con voce identica alla sua. In quell’istante, una mano attiva un circuito atomico, e…

-Hanno avuto abbastanza tempo per trovare le gemme dei Barbanera per me ! E se hanno fallito…

 

Parte tre: La vendetta del Dottor Destino !

 

La piattaforma si illumina, e tre figure vi appaiono all’improvviso: Reed Richards e Johnny Storm nelle loro uniformi di Fantastici Quattro, e la Cosa con un curioso costume da pirata, a brandelli. Con loro, una grossa cassa di legno.

-E’ il circuito del Dottor Destino ! Stiamo tornando nel presente ! [6]

-Ah ! I miei emissari ! Siete tornati ! Come sapevo avreste fatto !

-Abbiamo promesso di portarti la cassa del tesoro di Barbanera ! Be’ è qui !

-Bene, bene, le gemme di quella cassa mi aiuteranno a conquistare il mondo ! Quei piccoli ciondoli sono più di quel che sembrano ! Furono di Merlino, il mago che gli diede dei poteri mistici…il potere di rendere il loro proprietario invincibile !

Destino si avvicina alla pesante cassa, iniziando ad aprirla.

-E ora, quel potere sarà mio ! Con quelle gemme in mio possesso nessuna forza sulla Terra potrà mai sconfiggermi !

-Reed ! Le gemme furono seminate in fondo al mare durante la tempesta ! E se le trovasse Sub-Mariner ?

-Dobbiamo solo pregare che non lo faccia, Torcia ! [7]

-Co…?? Catene ? – si meraviglia Destino – Inutili catene ! E’ un inganno !

-Prendiamolo, gente ! – incita la Cosa correndo verso Destino e pronto a colpirlo.

-Pazzo ! Pensi di poter sconfiggere il Dottor Destino, così ? – risponde a tono il criminale, estraendo la pistola e facendo fuoco sul mostruoso eroe.

-Sì ! Stà a vedere !

Il pugno di Ben Grimm si scaglia contro Destino, che cade in mille pezzi spargendo parti meccaniche su tutto il pavimento.

-Ehi !? Non è altro che un robot !

-Naturalmente ! – li canzona l’immagine del vero Destino trasmessa da un video sferico che è appena sceso dal soffitto – Sono in una stanza nascosta sopra di voi! Una stanza dalla quale ora premerò un bottone che vi priverà di tutto l’ossigeno ! Addio !!

Nella “stanza dei bottoni”, Susan osserva i comandi che Destino immette nel suo computer. Se solo ci fosse un modo per comprendere la loro funzione ! Se corresse verso i comandi sapendo cosa premere, Destino non farebbe in tempo a fermarla… ma non c’è scritto niente, nemmeno in codice. Come in quasi tutti i congegni di Reed, ma non sa come funziona la mente di quest’uomo, potrebbero essere in un ordine totalmente diverso.

Se solo sapesse le loro funzioni… no, un momento ! Qualcosa conosce…la leva di blocco ! Destino l’ha nominata poco prima di tirarla, quindi la può identificare.

Ma cosa potrebbe succedere se ora inserisse il blocco ? Deve pensarci, Reed lo capirebbe deducendolo. Sicuramente c’è un blocco per evitare che la macchina del tempo riceva ordini quando non deve farlo. Non ha rimesso il blocco, ne è sicura, quindi la macchina continua a ricevere dati. Se li bloccasse ? Un meccanismo del genere è troppo complicato per rischiare che uno sbalzo di corrente dia l’ordine sbagliato, quindi quel comando serve per chiudere il collegamento di energia tra la macchina e il computer ! E se lo bloccasse mentre è in funzione…

-Peccato che tu non possa infiammarti, Torcia ! Ma senza ossigeno il fuoco non brucerà !

“Si è dimenticato di me…c’è ancora una possibilità ! Diventando invisibile posso muovermi lungo il suo pannello di controllo ! Ora, se posso attivare la leva di blocco…”

Alla pressione di un contatto, l’intera consolle di Destino esplode investendolo con tutta l’energia immagazzinata. In altre parole…

-Corto circuito !!!

Anche con la sua armatura, una cosa del genere deve distrarlo !

-Ha aperto la porta di sicurezza ! Ora devo raggiungere gli altri ! – dice mentre corre, ancora invisibile, a salvare i suoi compagni prima del soffocamento.

Destino si rialza, ignorando le schegge conficcate nella sua armatura. Come ha osato, quella maledetta strega !? Come ha potuto sbagliarsi così su di lei, ritenendola degna di fiducia !? Sbagliato ? No, lei lo ha ingannato…ha finto di essere innocua, mentre progettava il tradimento ! Così come il maledetto Richards lo ha ingannato e non ha mantenuto la parola data !

Da una delle finestre di pietra vede Mister Fantastic aprire un varco verso l’esterno e la Torcia prima congelare l’acqua per permettere agli altri di attraversare il fossato, e poi creare un enorme muro di fiamme attorno al castello.

-Bah ! Che usi la sua fiamma: raderà al suolo il mio castello e nessuno conoscerà i miei segreti ! Quanto a me, non mi mancano i congegni di fuga di emergenza… con la mia bardatura volante !

Destino aziona i razzi sulla sua schiena e decolla, lasciandosi alle spalle il castello.

-Sono stato privato delle gemme magiche, ma fuggirò verso un nuovo nascondiglio da cui pianificherò la conquista del pianeta !

La Torcia Umana nota il nemico in fuga e, ignorando gli avvertimenti degli altri, lo insegue.

-Devo seguirlo ! La Terra non sarà al sicuro se riuscirà a fuggire !

-Non puoi competere con la spinta dei miei razzi, Torcia ! – nota Destino mentre il distacco si fa evidente.

“Ha ragione ! Mi sto indebolendo !”

-Troppo sforzo…non posso andare avanti … - si lamenta Johnny, mentre perde la spinta della propria fiamma.

-Devo mantenere abbastanza fiamma da attutire la caduta…

Mentre la scia alle spalle di Destino si dissolve, la Torcia cade più lentamente del normale, mentre la notte è definitivamente scesa su questa parte degli USA.

Riesce ad afferrare il ramo di un albero, poco prima che i suoi amici lo raggiungano.

-Torcia ! E’ stato un gran tentativo ! – lo consola Reed.

-Bah, non pagano per quelli falliti ! – è il commento dell’ex-pilota.

-Wow, prima Sub-Mariner e ora il Dottor Destino liberi sulla Terra !

-Li cercheremo ovunque ! – risponde prontamente Mister Fantastic appoggiando una mano sulla sua spalla – Non possiamo fare altro !

-E la prossima volta agirò a modo mio !

La voce della Cosa chiude la scena, mentre i Fantastici Quattro pensano a un modo per tornare a casa. Soltanto Susan aggiunge mentalmente:

“Già, ma come agirà il Dottor Destino ?”

FINE

 

 


Note

Francamente, l’episodio di Ultimate Doom più facile da scrivere, finora. Non è la prima volta in cui scene, situazioni e interi dialoghi vengono ripresi da albi già esistenti, ma è in assoluto la prima volta in cui c’era una sola versione, peraltro totalmente soddisfacente e senza punti in sospeso !

Ma l’origine di Destino non poteva concludersi senza la sua prima apparizione, per cui non restava altro che mostrare un dietro le quinte a cui nessuno pare avere pensato: la prigionia di Susan ! Anche se il Destino delle primissime apparizioni aveva già quasi tutti i suoi tratti caratteristici, Stan e Jack ovviamente non potevano sapere cosa avrebbero rivelato del personaggio in seguito… (o forse sì ? Chissà !). Ho cercato di mettere una pezza assolutamente non necessaria, ma spassosa da scrivere. In particolare la presenza della tigre era abbastanza ilare, visto che non avrebbe fatto un granché contro i FQ ! A meno che, come abbiamo visto, non fosse per Susan (pensate a quanto facilmente potesse trovare Sue con l’olfatto). A parte questo rimaneva soltanto il capire perché Destino volesse quei gioielli e come ne fosse a conoscenza… ma essendo il sovrano di Latveria già collegato a Merlino, neanche questo è stato molto laborioso ! Mi sono divertito ad inserire minime citazioni nella storia dei gioielli, e non sarebbe poi tanto strano se venissero in seguito ripresi su altre testate Marvel IT.

Non ho tentato di spiegare l’intricato paradosso temporale scaturito dal fatto che la Cosa sia Barbanera, anzi forse ho anche complicato le cose, ma questo riflette in parte l’ingenuità di quegli anni. E nonostante la tentazione, ho lasciato inalterato Destino che parla di “fuggire” e di un “nascondiglio”, per rispettare la versione originale.

Per quanto possa sembrarvi strano, la miniserie non finisce qui. Rimangono ancora tre episodi: il primo metterà in mostra parecchi paralleli tra Reed e Destino riprendendo diverse altre storie passate, in una specie di ponte tra il presente e il passato. Poi passeremo appunto al nostro tempo, con la chiusura di alcuni vecchi conti di Destino… e concluderemo (in bellezza ?) con il suo futuro. O dovrei dire i suoi futuri ?

Come posso concludere un numero preso per metà da un episodio di Stan se non con un:

Excelsior !


 

[1] Destino non ricorda il loro incontro nel loro ultimo numero

[2] I titoli delle varie parti sono gli stessi di Fantastic Four vol.1 #5. Il primo era anche il titolo dell’episodio.

[3] L’introduzione è presa da Fantastic Four vol.1 #5. L’intera parte è una trasposizione delle pagine 3-5, con qualche aggiunta abbastanza distinguibile (anche se qua e là mi sono divertito a inserire parti alla Stan Lee). I dialoghi sono identici: la traduzione adottata è quella di Grandi Eroi Marvel (Comic Art) #3, con una sola eccezione, in cui mi sono rifatto alla versione di “FQ Classic”, per la quale ringrazio Mr. Kayak.

[4] Il castello in cui avviene il primo scontro tra i Fantastici Quattro e il Dottor Destino non è quello famoso presente a Latveria, ma una sua copia sui monti Adirondacks, stato di New York. Il castello ha poi fatto una manciata di apparizioni nel corso degli anni; tra le altre, Avengers e Thunderbolts.

Le scene sono prese dalle pagine 6-9 di Fantastic Four #5.

[5] Avete già dimenticato il cameo di Susan e Johnny nel #3 ?

[6] Questa parte riprende le pagine 18-23 di Fantastic Four #5

[7] Abbastanza stranamente, Namor non le ha mai trovate.