presenta:
&
Di
Fabio Furlanetto
& Carlo Monni
Regina
Saskatchewan, Canada
Un uomo in costume bianco e rosso appare
all’improvviso nel cielo, trasportato dalla rotazione terrestre che è riuscito
ad ignorare per pochi istanti.
Guardian può constatare che la città è
già nel caos: una cosa da aspettarsi, quando si cerca di evacuare 180.000
persone mentre al tempo stesso l’esercito stabilisce posti di blocco ad ogni
singola via di uscita.
Una misura estrema, forse, ma del resto
anche il pericolo che sta correndo il paese è estremo: Ultron è arrivato in
Canada.
La notizia non è ancora stata trasmessa
ufficialmente. Ultron è stato avvistato da poche ore, ma il Dipartimento H ha
fatto enormi pressioni per bloccare la notizia.
Guardian non è entusiasta di questa
decisione, ma ne capisce la motivazione: la situazione è già abbastanza
difficile, e fare il nome di Ultron servirebbe solo a far scoppiare il panico.
Non è certo di quale sia la storia di copertura, probabilmente un qualche tipo
di incidente industriale od il rilascio di qualcosa di mortale nell’atmosfera.
Quello che sa è quanto sia seria la
situazione, e ci arriverebbe anche se non fosse a conoscenza del fatto che in
passato Ultron ha sterminato un’intera nazione: due Quinjet dei Vendicatori
sono entrati nello spazio aereo canadese, accompagnati da una mezza dozzina di
caccia.
I due velivoli atterrano verticalmente
in mezzo ad una delle strade deserte. Talisman esce da un portale mistico a
poca distanza; la seguono Sasquatch, Box e Diamond Lil. Come abbia fatto a
sapere che i Vendicatori sarebbero atterrati proprio in quel punto e proprio in
quel momento è un qualcosa che Guardian preferisce non sapere, per il momento.
Quello che certamente non si aspettava è
di vedere assieme ai Vendicatori anche alcuni membri della Guardia d’Inverno,
il supergruppo della Federazione Russa. Un altro incidente internazionale pronto
a scoppiare, se nessuno si è preso cura di avvisare il Governo prima del loro
arrivo. Chissà se Heather ne sa qualcosa? Dovrà chiederglielo… dopo.
Guardian atterra proprio di fronte ai
due Quinjet da cui sono usciti: Calabrone, Visione, Crystal, Ercole,
Quicksilver, Scarlet, Polaris, Starfox, il Fulmine Vivente, She-Hulk, Songbird,
il Guardiano d’Acciaio, Perun, Vostok,
-Sono felice di rivederti Guardian.- lo
saluta Calabrone -Avrei preferito una situazione più felice, ma pare che sia
destino dei supereroi incontrarsi quasi sempre solo in situazioni di crisi.
-Così pare, Dottor Pym e stavolta la
situazione pare più seria della media. Pare impossibile che un solo robot possa
creare tanto panico.-
-Ultron non è un robot qualsiasi…
ammesso che la definizione di robot sia ormai adeguata per uno come lui. Ormai
sto cominciando a pensare a lui come al primo di una nuova specie vivente.-
-Una definizione di cui tener conto, visto
che viene dal creatore stesso di Ultron.- interviene Sasquatch –In effetti
Ultron è molto più di un robot ormai.
-Qualunque cosa sia, alla fine ne avremo
ragione, perché noi combattiamo dalla parte giusta.- proclama Perun, dio del
Tuono del pantheon slavo.
-Ben detto, amico.- aggiunge Ercole –Il
mio amico Thor sarebbe d’accordo con le tue parole e sono certo che la tua
ascia incantata saprà colpire con altrettanta efficacia del suo martello.
-In effetti, uno come Thor ci farebbe
molto comodo adesso…- interviene il Fulmine Vivente -… ma naturalmente è
irraggiungibile e per giunta il suo sostituto, Thunderstrike, ha scelto proprio
questo momento per scomparire.
Già, pensa
-Che Ultron sia molto più che
pericoloso, non c’è dubbio. In una delle sue precedenti incarnazioni ha
sterminato da solo l’intera popolazione di una piccola nazione. Ora avrà
sicuramente imparato a fare di meglio anche con quello che ha già a
disposizione.
-Sembri conoscerlo molto bene.- gli dice
Talisman.
-Dovrei… in fondo Ultron non è altro che
una versione robotica e psicopatica di me stesso.
Ed a questa affermazione nessuno sa cosa
replicare.
Cheyenne
Mountain Colorado, USA
Due raggi di luce si fermano a
mezz’aria, scendendo a terra abbastanza lentamente da lasciarne vagamente
intuire la forma umana.
Per la velocità con cui si sono mossi,
tuttavia, un normale osservatore potrebbe pensare che Northstar ed Aurora siano
apparsi dal nulla.
-Tutto questo è una perdita di tempo;
dovremmo essere in Canada a combattere Ultron, non fare da babysitter agli
americani – si lamenta Northstar, lasciando cadere a terra il grande sacco di
molecole instabili che si è portato in spalla.
Il sacco rotola su se stesso, e Puck ne
esce come se niente fosse…almeno fisicamente, visto che la prima cosa che fa è
puntare il dito contro il compagno di squadra.
-Mi hai preso per un pacco postale,
Beaubier!? Impara un po’ da tua sorella!
-Les garçons… – sospira Aurora, slacciando
parte del costume. Dalla sua scollatura fuoriesce una farfalla, che in un
batter d’occhio si trasforma in Snowbird.
-Anche il mio viaggio non è stato né
confortevole né dignitoso, Puck. Dovremmo richiedere un nuovo velivolo – nota
la semidea.
-Oppure potremmo fare a cambio, la
prossima volta – mormora Puck.
-Se avete finito di lamentarvi senza
sosta… - inizia a dire Northstar.
-Senti chi parla – lo schernisce Aurora.
-…abbiamo del lavoro da fare.
I quattro canadesi si avvicinano al
tunnel su cui è in bella vista la scritta Cheyenne Mountain Complex. E a giudicare dal Quinjet “parcheggiato” di
fianco all’ingresso, non sono gli unici.
New
York City
Eric Masterson ha visto cose che molte
persone possono solo immaginare: scontri tra dei, guerre tra imperi
intergalattici, battaglie di proporzioni cosmiche per salvare l’universo. Ora
sta lanciando una palla da baseball a suo figlio Kevin.
-Papà, com’è essere nei Vendicatori?
-Niente di particolare, anche se alcuni
di loro indossano le mutande sopra i pantaloni. Pronto? – mente Eric, preparandosi
a lanciare la palla.
Kevin non sembra particolarmente
convinto, anzi a dire la verità non mostra di essere particolarmente
interessato al gioco.
-Non puoi portarmi alla base dei
Vendicatori?
-Non penso proprio che tua madre...
-Dai papà, potresti almeno presentarmi.
Com’è Songbird di persona?
-Molto più vecchia di te. Cos’è tutto questo
interesse per i Vendicatori? Tuo padre torna dalla tomba e sai pensare solo a
Thunderstrike?
- È che... da quando sei tornato non ti
sei più trasformato. Hai perso i poteri o qualcosa del genere?
-Voglio solo passare un po’ di tempo con
mio figlio. Che c’è di male?
-Lancia la palla, papà – risponde Kevin,
e dal tono è chiaro che sta giocando solo per fare un favore al padre.
Pochi secondi dopo, la mazza da baseball
colpisce la palla che sale di alcuni metri...ma non fa in tempo a cadere a
terra, perché un uomo volante in armatura l’ha afferrata al volo.
-Wow! Iron
Man!!! – esclama Kevin.
-Perfetto. Il massimo che io ho abbia
mai ottenuto è “guarda quel tizio, assomiglia un po’ a Thor” – si lamenta Eric.
<<Perché non hai un ufficio stampa come il mio. Kevin,
ti dispiace se io e tuo padre parliamo da soli?>> chiede Iron Man, mentre
autografa la palla da baseball con una micro-torcia laser sull’indice destro.
-Grazie, Iron Man, sei il mio
Vendicatore preferito! Non dirlo a Songbird, per favore – risponde Kevin
prendendo la palla e correndo verso casa.
I due Vendicatori restano da soli, ed è
l’uomo in armatura a rompere il ghiaccio.
<<Songbird?>>
-Dille qualcosa e sei morto. Sei qui
perché non ho risposto alle ultime due chiamate di emergenza, vero?
<<Ultron è tornato ed è più mortale che mai, Eric.
Abbiamo bisogno di Thunderstrike>>
-No, voi avete bisogno di Thor... io
sono solo il suo sostituto. Chiamate Asgard se dovete, sono sicuro che
accetteranno una telefonata a carico del destinatario.
<<Thor ti ha assegnato alla Terra perché al momento è
occupato altrove. So che sei un brav’uomo, Eric, non posso credere che tu venga
meno ai tuoi doveri di Vendicatore>>
-Tu hai dei figli, Iron Man?
<<Non capisco cosa c’entri, ma... sì, ce li ho. Pensare
al fatto che Ultron potrebbe uccidere anche loro mi motiva di più a combatterlo>>
-Perché tu sei un eroe, Iron Man. Io
sono solo un tizio qualsiasi che si è trovato nel posto giusto al momento
giusto... e poi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Sono già morto una volta,
e tornare non è stato semplice. Non so ancora come ho fatto a tornare ad essere
Eric Masterson. Se mi ritrasformo in Thunderstrike, chi mi assicura che potrò
ritrasformarmi un’altra volta?
<<Eric, devo salvare il mondo. Non ho il tempo di
psicanalizzarti. Sei dei nostri o no?>>
Eric Masterson guarda il proprio figlio
in lontananza, mentre osserva estasiato la palla autografata. Se voltasse le
spalle ai propri compagni di squadra nel momento del bisogno, che opinione si
farebbe Kevin di lui?
-Oh, al diavolo; non sono il tipo da
melodramma – risponde Eric, battendo a terra il bastone.
Il cielo si fa da parte alla luce del
possente fulmine che colpisce il suolo, e la forma mortale di Eric Masterson
lascia il posto a Thunderstrike. In mezzo alle fiamme sollevata dall’erba del
prato incendiata dal fulmine.
-Ma porca... Dov’è il robot assassino?
Preferisco vedermela con lui che con la mia ex-moglie.
Regina,
Saskatchewan, Canada
Il Fulmine Vivente alza lo sguardo verso
gli elicotteri che sorvolano la zona, scortati da Guardian e Starfox verso i
confini della città.
-Vedo che in Canada le cose non sono poi
molto diverse che da noi.
-Sì, anche qui la stampa è piena di
avvoltoi, ma siamo molto più gentili con loro – spiega Diamond Lil, per poi
rivolgersi alla giornalista che sta scavalcando il cordone della polizia.
-Hey, razza di idiota, che accidenti ti
prende? Lo sai cosa vuol dire quel cordone? Che stiamo cercando di salvare
anche le tue chiappe, qui! Ecco, brava, torna indietro. E tu non puntarmi
addosso quella telecamera!!!
-Esattamente da quando fai parte di
Alpha Flight, Lil?
-Diamond
Lil, se non ti dispiace. Sono un po’ la ruota di scorta, il che spiega perché
mi hanno messa a controllare il pubblico. Immagino che anche a te sia toccato
il lavoro meno spettacolare, eh?
-Faccio la mia parte; c’è gente molto
più esperta di me nell’avere a che fare con il pubblico.
-Ah sì, e loro quante volte hanno
sconfitto Ultron?
-Parecchie.
-Vedo che è servito a molto. Hey cosa ti
avevo detto di fare con quella telecamera!? Giornalisti, valli a capire. Cos’è
che fai, Fulmine?
-Fulmine Vivente. Non sono sicuro di aver capito la domanda.
-Qual è il tuo potere. Io non posso
essere ferita e sono più forte di una normale donna di due metri; tu invece?
Supervelocità, visto il nome?
-Mi trasformo in un fulmine. E tengo
d’occhio i civili, a quanto pare.
-Eh, che ci vuoi fare, non tutti salvano
il mondo.
-Guarda che io ho salvato il mondo, Diamond Lil.
-Anche io, ragazzino. E guarda quanti se
ne ricordano! – commenta con amarezza la canadese.
Dall’altra parte della città, Sasquatch
sta riflettendo. Seduto nella posa del Pensatore sopra il tetto di una
macchina, cerca di ignorare fiume di parole che Vanguard sta riversando con un
accento russo così marcato da non sembrare possibile.
-Non avrei mai dovuto permettere a
Laynia di unirsi alla missione; non si era ancora ripresa del tutto dallo
scontro con Dormammu, ed ora ci ha quasi rimesso la vita.
-Sono sicuro che Stella Nera si
rimetterà. È una donna molto forte.
-Non ho chiesto il tuo parere, canadese.
Tu non sai che cosa ha passato... persa in una dimensione da cui non c’è
ritorno, creduta morta da tutti...
-Ne capisco più di quanto tu possa
credere, Vanguard. Non sei morto anche tu, una volta? O era tuo padre, come si
chiama,
-Cambiamo argomento, canadese. Meno
parliamo di genitori intenti a conquistare il mondo, meglio è.
-Non potrei essere più d’accordo –
interviene Polaris, levitando verso la strada –
Sasquatch, ho passato magneticamente al setaccio l’intera città, ma niente da
fare: nessuna traccia di Ultron.
-Dannazione, ero sicuro che non sarebbe
stato possibile mascherare una simile massa di metallo. Non capisco perché stia
aspettando così tanto. Che cosa vuole?
-Uccidere – chiarisce Vanguard.
-Grazie, come se... aspettate, ho capito
dove stiamo sbagliando: non stiamo ragionando come Ultron. Non si sta
nascondendo: sta aspettando che la preda sia nella posizione ideale. Ci siamo
divisi per non essere un bersaglio facile, ma per Ultron non siamo noi il bersaglio!
Sasquatch si alza in piedi, lasciando
tirare un sospiro di sollievo alle sospensioni della macchina; dalla cintura
nascosta sotto i cinquanta chili di pelliccia estrae qualcosa di molto simile
ad una Communicard.
-Diamond Lil, evacuate i civili! Ultron
è pronto a colpire!
Monte
Cheyenne, Colorado, Stati Uniti.
Dicono che sia un complesso
impenetrabile, ma non credeteci troppo. Diversi anni fa, troppo perché qualcuno
dei presenti desideri ricordarselo, Il Conte Nefaria riuscì a penetrarvi ed ad
impadronirsi dei suoi segreti, per poi essere sconfitto dagli X-Men, non senza
prima aver ucciso uno di loro.[1]
Molto più di recente anche un commando inviato dal Teschio Rosso è quasi
riuscito a far scoppiare
-Non m’importa quel che pensa,
colonnello…- sta dicendo U.S.Agent ad un ufficiale americano -… io ho
affrontato Ultron e so quanto è pericoloso.
-Inoltre quest’installazione non è così
impenetrabile quanto lei crede.- interviene Capitan America -Io ero qui, quando è stata invasa dai Fenris
e da altri agenti del Teschio Rosso e per poco non abbiamo sfiorato la
tragedia.[3]
Può starne certo: se davvero sta venendo qui, non basteranno tutto il metallo e
la pietra che abbiamo intorno a fermarlo.
-Non si può dire che il tuo amichetto
sia incoraggiante.- commenta a bassa voce Puck, rivolto a D-Man.
-No…- replica l’altro -… però ha
ragione.
-Quello che non mi va giù…- aggiunge un
maggiore canadese -… è che secondo voi potremmo dover consentire l’ingresso a quest’installazione
a dei supereroi russi. Ci sono segreti qui che…-
.In realtà non va giù nemmeno a me.-
replica U.S.Agent -… e non accadrà, se potrà essere evitato. In ogni caso, qui
ed ora non ci sono russi e che le piaccia o meno, vorrei esaminare le vostre
difese e questa stella…- Agent esibisce un distintivo dorato a forma di stella
a cinque punte -… mi da il diritto di farlo. Può chiedere al suo Primo Ministro
ed al mio Presidente, se non si fida.
-Fidarsi di lui? È un tale arrogante
presuntuoso e pieno di se…- borbotta Northstar.
-Ah… il bue che dà del cornuto all’asino.-
commenta Puck.
-E con questo cosa vorresti dire?-
Puck si limita a sogghignare ed a
seguire U.S.Agent senza aggiungere altro.
Regina,
Saskatchewan, Canada
Dall’altra parte della città, Diamond
Lil ed il Fulmine Vivente si guardano perplessi... ma tutto diventa chiaro, quando tra la folla
radunata al di là del cordone di sicurezza si sollevano le prime grida.
Una mano di metallo lucido sfonda
l’asfalto, facendo presa sul terreno. Una forma umanoide esce dal sottosuolo,
ma gli occhi rossi d’odio e la bocca ricolma di fuoco atomico rendono ben
chiaro che questo mostro non è umano.
I getti di aria incandescente emessi dal
petto per raffreddare il reattore toracico sembrano il ruggito di un animale
pronto a caricare. Il Fulmine Vivente ha già visto Ultron in passato, ma mai
così: qualunque dettaglio vagamente umano nei suoi circuiti logici è stato
completamente annegato nell’odio.
-Sprechi
di carbonio
– li disprezza Ultron-21, facendo un passo in avanti.
-Non posso fulminarlo senza colpire i
civili! – si rende conto il Fulmine Vivente.
-Hey, mucchio di ferraglia! Prenditela
con qualcuno alla tua altezza! – lo stuzzica Diamond Lil, correndo verso il
robot nel tentativo di distogliere la sua attenzione dai civili.
La folla si sta allontanando in preda al
panico, e Diamond Lil raggiunge l’avversario in pochi attimi. Ultron-21 la
afferra per il collo, avvicinandola al proprio volto: se lei non fosse
invulnerabile, a questa distanza il calore della fornace nella bocca di Ultron
l’avrebbe ustionata.
-Ti
conosco: sei indistruttibile come me. Ma io sono Ultron-21, e tu non sei
niente.
Ultron lancia Diamond Lil sulla folla
con forza sovrumana. Lei non si fa niente, ma può sentire chiaramente il rumore
di ossa spezzate quando atterra sugli innocenti.
Il Fulmine Vivente si trasforma in pura
elettricità, e colpisce Ultron in pieno con tutto quello che ha. La corrente si
limita a scorrere sull’adamantio.
-I
miei sistemi interni sono perfettamente isolati. Un vantaggio che sarebbe utile
agli umani
– analizza Ultron, puntando un dito verso Diamond Lil.
Lei ha solo un secondo per agire: spinge
da parte i civili a cui ha spezzato le ossa, perché sa che cosa sta per fare il
robot pazzo. Ed infatti un istante dopo Ultron-21 rilascia l’intera energia del
Fulmine Vivente.
-Questo farà male.
Il Vendicatore riesce a controllare
parzialmente la propria traiettoria, concentrando tutto il voltaggio su Diamond
Lil. Quando tutto è finito, entrambi gli eroi sono a terra privi di sensi sul
terreno fumante, illesi ma straziati.
Mentre Quicksilver porta in salvo a
super-velocità i civili, Ercole afferra Ultron alle spalle bloccandone le
braccia in una morsa implacabile.
-Non
toccarmi, sacco di carne!
-Ah! Vile e immonda macchina, questa è
la stessa presa da cui nemmeno Thanatos riuscì a liberarsi!
Perun atterra dall’altra parte della
strada, ed anche se il cielo è sereno si sentono assordanti rumori di tuono
quando innalza la propria ascia.
-Questa terra è sotto la protezione
degli dei, bestia metallica! Questa è la fine della tua follia!
-Invero, si canterà per secoli di
codesta impresa: così come aveva sopraffatto
Perun scaglia la propria ascia con forza
divina, ed Ultron-21 smette di dimenarsi: è chiaro che Ercole è più forte di
lui. La logica suggerisce un cambio di strategia.
-La
morte è per gli organici. Ultron si evolve.
Le braccia di Ultron-21 si staccano dal
resto del corpo, ed il robot si getta a terra. Ercole non ha il tempo di
reagire, e l’ascia del dio slavo lo colpisce in testa.
Il dio greco riversa una gran quantità
di sangue e cade a terra, con una ferita che avrebbe significato la fine di
qualsiasi mortale, non importa quanto potente. Ercole vive ancora, ma una cosa
è chiara: non ha neanche minimamente rallentato Ultron.
Ultron-21 si rialza in piedi, rimettendo
le braccia al proprio posto. Stringe tra le mani l’ascia di Perun, e dalla
fornace nella sua bocca fuoriescono una fiammata atomica ed una minaccia.
-Questo
non avrebbe funzionato con il martello di Thor. Tu sei ancora più obsoleto di
lui. Io sono il futuro, e tu non ti rendi neanche conto di essere inutile.
-Credi che abbia bisogno di un’arma per
abbattere una bestia senza cervello come te? – si infuria Perun, correndo verso
Ultron-21 con una velocità inaspettata per la sua stazza.
-No,
avresti anche bisogno di sapere come usarla– risponde Ultron, caricando milioni di
volts nell’ascia che si rivela essere un conduttore di elettricità molto più
efficiente di quanto dovrebbe essere fisicamente possibile.
Se non fosse stato accecato dalla
rabbia, Perun avrebbe scelto una strategia più saggia; invece si ritrova con
una vistosa ferita sul ventre, inflitta dalla sua stessa arma.
Ultron-21 stringe l’ascia, sporco di
sangue divino ma altrimenti completamente illeso.
Visione passa intangibile attraverso il
terreno, per poi aumentare al massimo la propria densità e colpire Ultron-21: a
questa densità e con la forza impiegata, l’effetto è simile all’essere
investiti da un treno in corsa.
Ultron-21 afferra il pugno di Visione,
stringendo il palmo fino a stritolare le articolazioni del sintezoide.
-Hai
fatto progressi da quando ti ho costruito, figlio. Ma non abbastanza.
Un ciclone umano inizia ad avvolgere
Ultron-21, correndo sempre più veloce. Visione ritorna ad essere intangibile, e
prima di uscire dal tornado commenta:
-Tu invece no, Ultron. La tua arroganza è ancora una
volta la tua debolezza.
Il terreno inizia a tremare, fino a
quando il terreno sotto i piedi di Ultron-21 non si solleva a cinque metri di
altezza. Crystal si assicura che Quicksilver e Visione si siano allontanati,
prima di usare i propri poteri elementali avvolgere il robot in un blocco di
terra e di solidificarlo fino a renderlo più duro della pietra.
-Si sta muovendo ancora – nota
l’Inumana; dai denti stretti e dal sudore sulla fronte è facile capire quanto
sia difficile per lei tenere imprigionato il mostro.
-Sono pronta - la rassicura Polaris,
dirigendo tutto il potere magnetico a cui riesce ad accedere per magnetizzare
il corpo di Ultron-21.
L’effetto è a dir poco spettacolare.
L’attrazione strappa i tombini dalle strade, solleva le macchine in aria, ed
attira verso la vittima decine su decine di tonnellate di metallo. Polaris si
spinge al massimo per mantenere il campo magnetico; quando è costretta a
fermarsi per la stanchezza, Guardian sfrutta i poteri elettromagnetici del
proprio costume per mantenere fissa l’enorme prigione... e data la quantità di
energia necessaria per farlo anche solo per pochi secondi, si chiede quanto sia
veramente potente la mutante dai capelli verdi.
Visione utilizza i propri raggi oculari
per fondere il metallo, che può finalmente intrappolare Ultron-21 senza bisogno
di aiuti esterni.
-Questo dovrebbe tenere. Ottimo lavoro, Vendicatori.
Qualcosa all’interno del metallo
continua ad agitarsi. Gli eroi si radunano all’esterno della prigione, pronti a
tutto... tranne che ad una fiammata di plasma incandescente, che apre un foro
largo a malapena un centimetro.
-Che cos’è quel rumore? – chiede
Songbird, l’unica a sentire qualcosa.
Prima che chiunque altro le faccia delle
domande, un suono lacerante dirompe dalla prigione; l’ultima cosa che molti
eroi vedono, prima di perdere conoscenza e di accorgersi del sangue che esce
dalla orecchie, è Ultron-21 aprire in due l’enorme sfera da cento tonnellate.
-ARROGANZA!?
Voi sacchi bagnati di carbonio osate parlare ad Ultron-21 di arroganza!?
Inginocchiata a terra con un fischio nel
cervello, gocciolando sangue verde dalle orecchie, She-Hulk non può sentire
quello che Ultron sta urlando... ma può vedere i sette eroi che giacciono a
terra con il cervello martoriato dall’attacco sonico: Polaris, Crystal,
Quicksilver, Guardian, Talisman, il Guardiano d’Acciaio e Vanguard.
“Questa non è una battaglia, è un
massacro! È come combattere Hulk con il
cervello di Bruce e l’arsenale di una dozzina di Iron Man!”
Monte
Cheyenne, Colorado, Stati Uniti.
La sala è piena di monitor da cui si può
osservare tutto il perimetro esterno, per tacere di quelli collegati ai vari
satelliti che consentono un collegamento pressoché immediato con qualunque
punto del mondo o quasi. In mezzo alle uniformi azzurre degli uomini
dell’aviazione americana e canadese il gruppetto di supereroi non manca di
spiccare, ma pochi stanno dedicando loro attenzione: le notizie dal
Saskatchewan stanno attirando tutto il loro interesse… e non sono buone.
-Dovremmo essere lì… in prima linea.-
commenta U.S.Agent.
-A combinare cosa?- replica Puck –Non
potremmo fare molto di più.
-Servono anche quelli che rimangono
indietro. So che è dura restare a guardare, mentre i nostri compagni combattono
per le nostre vite e possiamo solo pregare che Ultron sia fermato a Regina, ma se
non dovesse essere così starà a noi fare la nostra parte al momento giusto.-
aggiunge Capitan America.
-La voce della saggezza.- interviene
Tigra –In fondo non sei male, ragazzo.
-Guardate!- urla un ufficiale –Cosa sta
succedendo?-
E tutti i presenti puntano i loro occhi
sul monitor su cui appaiono le immagini della zona di guerra.
Regina,
Saskatchewan, Canada
-Sono
gli umani ad essere arroganti, credendosi i signori del pianeta solo perché si
sono evoluti prima delle macchine! Sono le forme di vita organica ad essere
arroganti, resistendo inutilmente ad un futuro inevitabile!
<<Niente di quello
che gli scagliamo addosso serve a qualcosa! Non possiamo combatterlo...cosa
facciamo!?>>
- chiede
-Combattiamo lo stesso – risponde Visione a denti stretti, spegnendo i raggi
oculari ed urlando: -
Vendicatori Uniti!
Incitati dal glorioso grido di battaglia
She-Hulk, Sasquatch e Starfox si uniscono allo scontro. Non pensano di avere
molte possibilità in uno scontro del genere, ma sanno anche di non avere altra
scelta.
-Fermati: Ultron-21 non può essere sconfitto
fisicamente, questo è ormai facilmente deducibile. Ma forse possiamo fermarlo
in un modo più sottile.
<<Una decina di
bombe atomiche? Perché da quel che vedo non ci restano molte altre
opzioni!>>
-Ho preso in considerazione l’idea, ma né la
pressione né il calore scalfirebbero l’adamantio e l’impulso elettromagnetico
non sarebbe sufficiente a disattivarlo. Calabrone ha un’idea migliore.
Mentre Songbird mette al riparo i
feriti, infatti, Calabrone e Madison Jeffries stanno lavorando ad un
dispositivo meccanico.
<<Box? Perché sei
uscito dall’armatura?>>
-Perché con questi pesi massimi in giro
non serve a un granché; il mio potere mutante di manipolare le macchine è molto
più utile. Mi servono gli stabilizzatori ipersonici della tua armatura –
risponde Madison, allungando una mano verso il russo.
Dei pezzi di armatura si staccano come
se possedessero una volontà propria, volando verso il dispositivo appoggiato a
terra; il metallo si piega su se stesso, cambiando forma e funzione.
-Durante lo scontro, io e Madison Jeffries abbiamo
approfittato della distrazione che avete causato per costruire questo
stabilizzatore inventato da Calabrone.
-L’Inferno-42 che Ultron sta usando come
carburante produce molta più energia del suo solito reattore termonucleare, per
questo è molto più forte. Ma produce anche molto più calore, per cui Ultron ha
installato dei nuovi dispositivi di raffreddamento. Più lo scontro continua più
il suo interno diventa incandescente: questo dispositivo farà entrare in
risonanza le molecole di Inferno-42, rendendolo molto più caldo di quanto
Ultron possa sopportare... e lo farà fondere dall’interno.- Spiega Henry Pym.
-Ecco fatto. Spero che funzioni –
commenta Madison Jeffries.
Il corpo di Starfox che sfonda la
facciata di un edificio è il segnale che non c’è molto tempo da perdere.
Calabrone porta il dispositivo a Songbird, collegandolo alla sua corazza
sonica.
-Ora è tutto nelle tue mani, Songbird:
il regolatore transonico regolerà il suono nella giusta frequenza. Devi solo
raggiungere i 243 decibel.
-Dottor Pym, non sono sicura di poter...
C’è un boato terribile quando Ultron-21
scaglia il corpo di Sasquatch a terra, facendo tremare la strada. Gli eroi
rimasti in piedi vedono il robot uscire dalla nube di polvere trascinandosi
dietro She-Hulk per i capelli; quanto resta di Visione, a cui sono stati
strappati braccia e gambe, rotola sotto i suoi piedi.
-Se
questo è il meglio che la vita organica ha da offrire, non sono impressionato.
La fornace nella bocca di Ultron ribolle
come non mai, ed il torace ormai rilascia il calore in eccesso in un costante
flusso d’aria incandescente. Può non darlo a vedere, ma è veramente al limite
delle proprie capacità.
Songbird si para sulla sua strada.
-
È troppo tardi per implorare il mio perdono, sacco di carne.
Melissa Gold alias Songbird ha già
incontrato esseri terrificanti, in passato. Si è già trovata di fronte a mostri
senza cuore, e non è la prima volta in cui sfida così apertamente la morte. Ma
mai, finora, ha odiato così tanto il proprio avversario. È così infuriata da sentire di dover urlare
con tutta la forza che ha nel petto.
E Songbird urla.
Calabrone estrae dal costume un
analizzatore di onde sonore precedentemente miniaturizzato, ed è più che
contento di aver incorporato nella maschera delle protezioni uditive.
A 120 decibel, le orecchie iniziano a
fischiare. A 150 decibel, le ossa cominciano a vibrare. A 195 decibel, i
timpani si rompono. L’urlo iniziale di Songbird raggiunge i 200 decibel: se il
regolatore non ne avesse incanalato il suono in una precisa direzione, l’onda
d’urto avrebbe ucciso Calabrone.
Il suono investe in pieno Ultron-21, che
non si muove. Alle sue spalle, tutte le finestre della città si rompono pur
ricevendo solo una frazione del suono.
Songbird non si è mai spinta così in là,
ma deve aumentare la potenza del proprio urlo. A 220 decibel, supera il rombo
di un razzo Saturno V. A 230 decibel Ultron inizia ad indietreggiare, investito
da un’onda d’urto pari ad un piccolo terremoto. La gola di Songbird inizia a
bruciare, ma non è ancora abbastanza: Ultron-21 continua a muoversi verso di
lei.
A 240 decibel, l’onda d’urto che investe
Ultron-21 è come quella di un tornado: nonostante le tonnellate di peso, deve
ancorarsi al terreno con braccia e gambe per non essere scagliato via.
La gola di Songbird è in fiamme. La vista
si fa confusa, la testa inizia a girarle, e giurerebbe di avere i polmoni pieni
di rasoi. Continua a mettercela tutta, continua ad urlare anche quando non
dovrebbe più essere in grado di farlo, fino a quando non riesce nemmeno più a
tenersi in piedi.
Ma non è sufficiente. Supererebbe i 240
decibel anche a rischio della sua stessa vita, se solo ne fosse capace. Ma il
suo corpo la tradisce, la frequenza scende sempre di più; e mentre Songbird
crolla a terra, Ultron-21 si rialza.
Alcuni sistemi minori sono stati
danneggiati; il calore interno è quasi due volte la sua temperatura media, ed i
sistemi di raffreddamento stanno operando al limite delle proprie capacità. Ma
Ultron-21 è sopravvissuto.
-Sei
stata tradita dalla tua debolezza organica, Songbird. La tecnologia vince
sempre sulla carne.
Ultron-21 punta il palmo della mano
verso Songbird, pronto ad ucciderla con un raggio repulsore. È distratto dal radar che indica
l’avvicinarsi di qualcosa, ed alza lo sguardo per identificarlo.
Una massa di metallo scintillante
colpisce Ultron-21, scagliandolo dall’altra parte della strada. Il robot si
rialza, e l’oggetto volante atterra rumorosamente.
È
alto quanto Ultron, ma dal modo con cui è atterrato è anche più massiccio. Sul
suo petto brilla una fonte di energia stranamente simile alla fornace atomica
di Ultron.
<<Tu non sei
Mentre soccorre Songbird, Calabrone ha
un brivido lungo la schiena: riconoscerebbe quella voce tra migliaia,
nonostante la distorsione metallica.
-Mio Dio, Tony, che cosa hai fatto?
Ultron-21 non sembra troppo
impressionato dal nuovo arrivato, colpendolo con un repulsore relativistico; il
colpo dovrebbe essere sufficiente a passare da parte a parte almeno tre carri
armati, ma rimbalza innocuo sull’armatura.
-Adamantio.
Che cosa sei, organico o tecnologico?
<<Io sono Iron
Man>>
rivela l’eroe, sollevando le mani per mostrare i raggi repulsori pronti a fare
fuoco <<Questa armatura è stata costruita appositamente per combattere
te, Ultron>>
-Non
sei mai riuscito a sconfiggermi con nessun tipo di arma, Vendicatore. Cosa ti
fa credere di poterci riuscire questa volta?
<<Perché stavolta
siamo ad armi pari. E non smetterò di colpirti fino a quando uno di noi due non
sarà una carcassa di metallo. Fatti sotto>>
CONTINUA SU VENDICATORI 80 !!!