#10 - Katherine

Parte prima:

C’è qualcosa di nuovo

Di Tobia

 

Edwin Jarvis è da sempre il maggiordomo dei Vendicatori. Tra i suoi compiti vi è quello di badare alla base mentre il resto del gruppo è in missione. E questo vuol dire anche intrattenere coloro che chiedono notizie dei membri del gruppo, come il piccolo gruppetto di giornalisti asserragliato fuori dai cancelli.

“Signori, vi ho già detto che Iron Man è in missione con il resto del gruppo[I]. Purtroppo non ho informazioni precise in merito al loro rientro, quindi vi prego di andarvene oppure di armarvi di pazienza ed aspettare in pace.

Un segnale acustico proviene dall’interno del palazzo, e Jarvis tradisce un’espressione speranzosa.

“Ora, se lor signori vogliono scusarmi, la mia presenza è richiesta all’interno della base.

Con passo spedito si dirige all’interno, ha riconosciuto l’allarme che è suonato: varchi dimensionali. E dato che nessuna misura di sicurezza è scattata, vuol dire che non sono nemici. Ed in questo momento solo un pensiero risuona nella sua testa.

Non appena mette piede nell’hangar ha la conferma che le sue speranze erano ben riposte: I Vendicatori sono tornati!

Fante di Cuori, Kaina ed Iron Man sono già nella sala, mentre stanno oltrepassando il portale Songbird, Wonder Man, Scarlet e Wasp.

Moonstone ci ha fatto arrivare direttamente nella nostra base. Sottolinea Jack Hart. “Ma dov’è lei? E Occhio di Falco?”

L’arciere esce dal portale in quel momento, visibilmente frastornato. Dietro di lui, il portale si chiude.

Moonstone non verrà. Ha deciso di rimanere su Kosmos per scontare le sue colpe” dice massaggiandosi la mascella.

“Possibile che sia veramente cambiata così tanto?” si chiede Songbird.

“Nessuno è al di la della redenzione, Melissa.” le risponde Scarlet.

“Bentornati, signori.” Esordisce Jarvis. “Le vostre stanze sono già pronte, se desiderate qualcosa da mangiare…”

“Grazie, Jarvis, ma abbiamo avuto modo di riposarci su Kosmos. Piuttosto, se potresti aggiornarci sugli ultimi avvenimenti…”

“Ho già preparato un dossier, Miss Van Dyne. Ci sono dei giornalisti che richiedono insistemente Iron Man…”

“Come mai? C’entra con la storia del Mali[II]?”

“Non credo, signore. Se ha la cortesia di seguirmi, preferirei parlarle in privato…”

Il Vendicatore Dorato segue il maggiordomo nel soggiorno.

Che succede, Jarvis?” chiede sollevando la visiera dell’elmetto.

“Non ha letto Now di questa settimana, vero Padron Tony?” chiede il maggiordomo porgendogli la rivista.

“Non ne ho avuto il tempo, perché?” Tony dà un veloce  sguardo alla copertina e la sua faccia assume un’espressione sorpresa. “Cosa vuol dire tutto questo?”

Sulla copertina, sotto un primo piano dell’industriale, un titolo shoccante:

 

ESCLUSIVO: La storia e le foto dell'erede di Tony Stark!

 

Uffici della Revolution. Iron Man è stato costretto ad utilizzare un’altra uscita per evitare i giornalisti che avrebbero voluto un commento sulla notizia. Ora è Tony Stark a passeggiare per i corridoi, mentre un po’ tutto lo staff lo guarda in maniera strana, diretto verso l’ufficio di Mrs. Arbogast.

“Mrs. Arbogast? Mandi immediatamente Miss LaCoste nel mio ufficio.

“Subito, Mr. Stark. C’è una persona che l’aspetta ad ogni modo.

Incuriosito, Tony si dirige velocemente verso il suo ufficio. Una volta aperta la porta vede una figura fin troppo familiare.

Pepper!”

“Ciao Tony, ho letto Now, e visto che ero sulla costa Est per affari legati alla Stark Solutions, ho pensato che la visita di un amica ti avrebbe fatto piacere. Cosa succede?”

“Non lo so nemmeno io. A quanto pare due giornalisti di Now affermano che io sia il padre della figlia di Joanna Nivena.”
Joanna Nivena? Ma…”

“Esatto… Ci siamo lasciati poco dopo che sono diventato Iron Man, ricordi[III]? So che si è sposata con Howard Finch…”

“L’armatore di Chicago?”

“Già, figlio di un vecchio amico di famiglia di Joanna. Il classico amore che covava da anni, anche se all’epoca i giornali non mancarono di sottolineare le convenienze finanziare derivate dal matrimonio. Ma i due si conoscevano fin da bambini. Dopo che la mia storia con Joanna è finita, quando tornai dal sud-est asiatico, lei tornò a Chicago, ed evidentemente ci fu un ritorno di fiamma per Finch.”

Il suono dell’interfono blocca Tony. “Miss LaCoste è qui!”

“La faccia entrare, Mrs Arbogast!”

La bionda responsabile delle pubbliche relazioni entra nell’ufficio.

“Immagino di sapere il motivo per cui mi hai chiamata, Tony.”

Tony prende una copia di Now e la sbatte sulla scrivania.

Cosa significa?”

“Significa che qualcuno ha deciso di sfruttare la tua fama di playboy per costruire lo scoop più vecchio ed efficace del mondo. Certo che da una rivista come Now non me lo sarei mai aspettato, soprattutto dopo che hanno messo a capo della redazione Charlie Snow…”

“Beh, Snow e Jameson dovranno rispondere delle fandonie pubblicate sulla loro rivista. Voglio intraprendere subito un’azione legale per diffamazione, mettiti in contatto con Murdock e con Hogart!”

“Tony” interviene Pepper “Sei sicuro che non ci sia un fondo di verità in tutto questo? La bambina ha undici anni, e tu ti sei lasciato con Joanna proprio undici anni fa…”

“Non…” Tony si blocca. Era una possibilità che non aveva preso in considerazione. “Non è possibile. Joanna me l’avrebbe detto se fosse rimasta incinta!”

“Tony” riprende Rae LaCoste “i giornali ci stanno tempestando di chiamate, vorrebbero parlare con te. Cosa devo dirgli?”

“Digli che sono in viaggio! Non voglio affrontare quegli sciacalli proprio ora!”

“Dovrai farlo. Il tuo silenzio verrà interpretato in diversi modi dai media.”

“In questo momento voglio solo trovare Joanna e parlare con lei!”

 

Sede americana della Stark-Fujikawa. Morgan Stark è nel suo ufficio, intento a leggere Now. “Uhmmm… tutto questo è molto interessante. Così mo cugino nasconde parecchi scheletri nell’armadio. Almeno io su queste cose sono sempre stato onesto e non ho mai nascosto nulla.

In quel momento un bambino di circa sette anni entra nell’ufficio, accompagnato da una prorompente segretaria con una minigonna vertiginosa.

“Mr. Stark? È arrivato suo figlio!”

Morgan si alza dalla scrivania ed abbraccia il piccolo che corre verso di lui.

“Papà!!!”

“Ciao, Arno! Come stai? Vada pure, Miss Nocenti”

“Bene, papà! Mi porti a vedere la fabbrica, eh? Voglio vedere i nuovi guanti che ho visto la pubblicità in televisione!”

“Adesso andiamo! La mamma come sta? Si vede sempre con quel giocatore di baseball?”

“Oh, sì Tim è gentile con me, mi ha regalato la mazza con cui ha fatto tre home run nell’ultima partita!”

“Beh, però lui non può regalarti questo!”

Che cos’è, papà?”

“Lo Stark F. Pocket. Il nuovo videogame portatile della Stark-Fujikawa. La nostra divisione giapponese lo metterà in vendita la settimana prossima, da noi arriverà tra un mese. Ma non ti preoccupare, i giochi sono universalmente compatibili! E ora vieni, andiamo a vedere le armature!”

 

REvolution. Laboratorio sotterraneo. Tony, rivestito dall’armatura di Iron Man con l’eccezione dell’elmetto, sta dialogando con Machine Man e Deathlok. Alle loro spalle Jim Rhodes e Pepper Potts.

“Aron, a che punto siamo con le ricerche dell’armatura smarrita[IV]?” chiede Tony.

“Stiamo proseguendo, Tony. Ma finora nessun risultato. Anche se Jocasta ha scoperto qualcosa di interessante.”

Cioè?”

La faccia di Jocasta si materializza sui monitor.

Ho saputo che poco dopo il tuo ritorno, una spedizione della Stark-Fujikawa è stata mandata nella Terra Selvaggia.

“Uhm… Micheal, cerca di entrare nei loro computer e scoprire cosa nascondono.

Ma è illegale!”

“Voglio essere sicuro che né mio cugino né Sunset Bain mettano mano alla mia tecnologia. Sunset è una delle poche persone che riuscirebbe a disattivare il segnalatore dell’armatura, ed ora lavora con la Stark-Fujikawa. Non può essere una coincidenza!”

Rhodey si fa avanti. “Ci posso pensare io, capo. Tu vai a Chicago. So cosa si prova quando scopri che potresti avere un figlio di cui non sapevi nulla.

Cosa?”

“Poco dopo la tua… “morte”, i miei genitori… mio padre… mi disse che una mia vecchia compagna, Laura, aveva avuto un bambino da me. L’ho cercata ovunque, ma seppi solo che aveva lasciato Philadelphia anni prima.”

“Non lo sapevo, Rhodey…”

“Non te l’ho mai detto! Ora vai, ci pensiamo noi alla Stark-Fujikawa!”

 

Chicago. Un lussuoso yacht è ormeggiato sul molo. Ad un primo sguardo sembrerebbe che non ci sia nessuno a bordo. In realtà, chiusa nella cuccetta di prua, una bambina sta piangendo. Il suo nome è Katherine Finch, figlia, o almeno così credeva fino a pochi giorni prima, dell’armatore Howard Finch, una delle persone più ricche ed importanti della città. Poi sono arrivati quei due giornalisti, ed hanno iniziato a fargli tutte quelle domande. Non sembravano antipatici, anzi. Poi hanno parlato con la mamma, e Katherine si ricorda che lei si era arrabbiata e li aveva fatti uscire, per poi mettersi a piangere in salotto. Papà sembrava seccato… No, non seccato, triste, e decise di portarla a fare un giro in barca. Ma non disse nulla, continuava ad abbracciarla stretta e a guardare il lago sconfinato. Poi Katherine ha letto il giornale, a scuola (a casa avevano avuto premura di non farglielo trovare) e lesse che dicevano che un signore di nome Anthony Stark, di New York, era il suo vero padre. Non voleva crederlo, a casa chiese spiegazioni ai suoi veri genitori, ma non riuscì ad avere una risposta vera e propria. “Sono solo articoli scritti da giornalisti a corto di notizie.Che bisogno hai di chiederlo, Kathy?” “Come puoi dubitarne?”

Si è sentita il mondo crollare addosso, il dubbio le corrodeva l’animo. Quando Charles, l’autista di famiglia, l’ha accompagnata a scuola, ha aspettato che se ne andasse per scappare di nascosto ed arrivare fino a qui. Per fortuna piove e con il cappuccio dell’impermeabile tirato su nessuno l’ha riconosciuta (oramai tutta la nazione conosceva la sua faccia).

Ora è qui che riflette? Davvero la persona che ha sempre chiamato papà non è il suo vero padre? E perché allora questo Stark non si è mai fatto avanti? La mamma glielo ha tenuto nascosto? Perché? I suoi genitori si sono sposati appena due mesi prima che nascesse, nelle foto che ha visto del matrimonio la mamma aveva il pancione, era sempre stata divertita dal pensiero di essere stata una sorte di “testimone” del matrimonio dei suoi genitori… Ma ora quel ricordo la fa rabbrividire. Mamma era tornata da New York da soli sei mesi, secondo quanto riportato dal settimanale…

Questi pensieri si interruppero quando Katherine si accorse che lo yacht si stava muovendo. Cercò di uscire dalla cuccetta per vedere che cosa stava succedendo, ma la porta era bloccata. Alzò lo sguardo verso l’oblò che la sovrastava. Una sagoma in controluce stava guardando dentro con aria compiaciuta. L’unica cosa che Katherine riusciva a distinguere era la sagoma di un grosso fucile nella mano destra.

 

Attico di Harold Howard. Il miliardario maniaco della privacy scorre le notizie del giorno. “Uhmm, a quanto pare la storia della figlia di Tony Stark è venuta alla luce. Non potrò più usare questa informazione a mio vantaggio, ma posso sempre approfittare della situazione che si sta creando. La REvolution sta diventando troppo popolare, l’episodio in Mali non ha contribuito più di tanto a svilirne l’immagine, ma ora forse…”

Nell’ufficio del direttore del New York Express suono il telefono. Paul Hamilton risponde, tenendo tra i denti la sua pipa in radica.

“Pronto? Oh, è lei?” la sua espressione cambia, mentre si affretta a riporre la pipa sulla scrivania.

“Certamente che l’ho letto, Jameson ha fatto un bel colpo… Come? Mi sembra una notizia da giornale scandalistico… Va bene, se mi fa avere delle prove verificabili la pubblicherò.

Hamilton si rimette la pipa in bocca perplesso. È un giornalista, e non gli piace dover pubblicare delle notizie a richiesta. Ma a pensarci bene, non è solo una notizia scandalistica. Se confermate, informazioni del genere possono provocare dei piccoli terremoti a Wall Street. E, deve ammetterlo, potrebbe essere l’occasione buona per piazzare definitivamente l’Express tra i quotidiani più venduti.

Controlla la sua casella di posta elettronica, scorre una serie di documenti e di foto. La pipa rischia di cadergli dalla bocca. Apre l’elaboratore di testi e scrive un titolo.

Ex fidanzata del magnate partorisce poco dopo averlo lasciato

Il secondo erede Stark?

 

 

Stabilimenti Stark-Fujikava. Morgan ed il figlio Arno stanno passeggiando per i vari reparti produttivi.

Cosa stanno facendo lì, papà?”

“Stanno costruendo gli schermi al plasma, come quelli della tua televisione in camera.

E li fanno così? Uao!”

Camminando, i due arrivano ad una porta a tenuta stagna. Digitando un codice, Morgan fa in modo che la porta si apra con uno scatto.

Eccoci qui, Arno. Guarda cosa c’è qui dentro!”

All’interno, un laboratorio immenso, in cui quasi tutto è automatizzato e solo poche persone sovrintendono ai lavoro. Una di queste è una donna incredibilmente affascinante nonostante il camice bianco e gli occhiali protettivi a specchio.Tutti i macchinari sono dediti alla produzione di varie elementi che sembrano costituire delle armature. La donna si fa avanti verso i due nuovi arrivati, togliendosi gli occhiali e rivelando lo sguardo gelido e seducente allo stesso tempo di Sunset Bain.

“Salve Morgan. Questo tesorino chi è, tuo figlio?”
”Arno, questa è Sunset Bain. È lei la responsabile della costruzione delle armature!”

“Mitico! Posso vederle? Posso vederle?”

Morgan fa un cenno d’assenso con il capo, e Sunset preme il pulsante di un telecomando. Una parete si alza, rivelando una batteria di armature identiche a quella di Iron Man.

Arno corre a guardarle rapito.

Sunset Bain si rivolge a bassa voce verso Morgan.

“Abbiamo riprodotto esattamente quel modello ritrovato in Antartide. Sono perfette, non c’è nulla che non abbia sorpassato i test. Ma non abbiamo un software adeguato a farle funzionare. Quello dell’originale è protetto dal sistema anti-intrusione più sofisticato che abbia mai visto.”

“Non mi preoccuperei per questo, Sunset. Ho già contattato chi può aiutarci a risolvere il problema, dovrebbe arrivare da Los Angeles stasera. Una persona le cui capacità avevano conquistato anche mio cugino.”

Arno Stark tocca una delle armature immobili. “Un giorno, quando sarò grande, ne avrò una anch’io!”

 

REvolution. La sagoma rossa e dorata di Iron Man lascia una scia nel cielo, mentre nei corridoio una furiosa Colleen Wing si dirige decisa verso l’ufficio di Tony. Alle sue spalle, la collega ed amica Misty Knight, ed il socio di Tony, Danny Rand.

Colleen, calmati! Sono sicura che potrà spiegarti tutto…”

“Certo che potrà farlo, Misty! Anzi, dovrà farlo! Ma avrebbe dovuto farlo prima. Sono tre giorni che aspetto che si faccia sentire, invece niente! Non sono abbastanza importante per lui da essere considerata in questa situazione?”

Colleen!” Danny le appoggia una mano sulla spalla. “Calmati. Cerca la pace dentro te stessa. Non lasciare che la rabbia ti porti a commettere azioni che potresti rimpiangere.

Danny, sono furiosa, e se c’è qualcuno che dovrà rimpiangere qualcosa quello è Tony!”

Arrivata all’ufficio del presidente della REvolution Colleen fa per aprire la porta, ma questa non si apre. Riprova, ma ancora non si muove. Tira un calcio allo stipite e si dirige verso l’ufficio vicino. Misty e Danny si rivolgono uno sguardo interrogativo a vicenda. Colleen entra nell’ufficio di Rhodey con decisione.

Dov’è Tony?”

Rhodey, seduto dietro la scrivania, e Dwayne Taylor, seduto invece davanti, rivolgono uno sguardo sorpreso alla ragazza. Rhodey, alquanto imbarazzato, balbetta.

È… è in viaggio, sì, in viaggio. Verso… verso… Chicago” –Imbecille! Di tutti i posti, proprio Chicago!- Pensa immediatamente dopo aver concluso la frase.

Colleen esce visibilmente turbata, mentre Misty le corre dietro e Danny rimane sulla soglia dell’ufficio.

“Ehm, scusatela. Non ha preso molto bene la notizia!”
Quindi chiude la porta e corre dietro a sua volta a Colleen.

I due neri nell’ufficio guardano per qualche istante in direzione della porta, poi Dwayne si gira verso Rhodey. “Le stavo dicendo, Mr. Rhodes, che quanto avvenuto in Mali è inaccettabile. L’azione compiuta da questo War Machine ci ha nettamente danneggiato.”

“È tutto scritto nel rapporto di Iron Man, Dwayne (e dammi del tu, per favore). Quella macchina schiavizzava le persone, War Machine ha fatto una scelta che personalmente, condivido.”

“Non sto discutendo il fatto in sé, ma l’intromissione di questo individuo in operazioni della REvolution. È già la seconda volta che succede. Non sappiamo nulla di lui. Un individuo con lo stesso nome e la stessa armatura, che a quanto pare era un Iron Man rinnegato, ha compiuto vari atti che potremmo definire terroristici…”

“Ti riferisci alla questione dell’Imaya[V]?”

Anche. Per quanto abbia militato nei Vendicatori, non era un individuo affidabile. Ha anche attaccato la Astrodyne[VI] in seguito. Poi è comparso un altro War Machine, con un armatura diversa, ed ora sembrerebbe che costui sia alle dipendenze della società di ‘eroi a pagamento’ Justice, Inc. con il nome di Warwear[VII].

-In realtà ero sempre io quello che indossava l’Eidolon, la seconda armatura di War Machine- pensa Rhodey –Ma quell’armatura andò distrutta[VIII]. Chi diavolo è questo Warwear che ne indossa una identica? E che fine a fatto Parnell Jacobs, che aveva un’armatura identica a quella che uso adesso?-Era stato lui ad attaccare la Astrodyne!-

“Non credo che gli individui che hanno indossato queste armature nel tempo siano sempre gli stessi, Dwayne.

“Ad ogni modo, sarà bene evitare qualsiasi altra intrusione di questo War Machine negli affari della REvolution! Non voglio che il nostro nome venga collegato a quello di questo--- terrorista!”

 

Tony è in viaggio verso Chicago, e ripensa a Joanna Nivena. Il loro rapporto non era una semplice storia di quelle che ha vissuto nel corso degli anni. Avrebbero dovuto sposarsi, ma poi ci fu quel viaggio nel sud-est asiatico, quel viaggio che avrebbe totalmente cambiato la vita di Tony, segnando la nascita di Iron Man. Al suo ritorno, la sua vita era completamente cambiata, il suo modo di vedere il mondo era un altro. La prima persona a fare le spese di questo cambiamento fu proprio Joanna. Era talmente preso da sé che non si accorse di chi gli stava vicino. È davvero così egoista? Iron Man è solo una maschera che inconsciamente gli permette di avere la coscienza a posto? Nei panni del Vendicatore fa del bene alla gente, quando è Tony Stark non gliele importa nulla… Tony scaccia questi pensieri, marchiandoli come “assurdi viaggi mentali”. Dovrebbe installare qualcosa contro la noia dei viaggi lunghi nell’armatura, un lettore DVD, o quanto meno qualche videogioco… Cercando di pensare ad altro, Tony getta uno sguardo all’immenso lago Michigan. Un lussuoso yacht naviga solitario. Tony lo guarda affascinato, gli sono sempre piaciute le barche, ma è uno dei pochi sfizi che non si è mai tolto negli anni. Chissà, potrebbe essere un discreto passatempo, basterebbe trovare del personale qualificato, come quell’uomo. Sembra riuscire a gestire la barca da solo…

Tony sobbalza: l’uomo, di evidenti origini messicane, prende in mano un fucile enorme. A ben guardarlo presenta delle strane protesi meccaniche sulla fronte, cibernetiche, conferma l’analisi dell’armatura. Una scansione agli infrarossi gli fa notare una piccola sagoma che batte sull’oblò di prua. Lo zoom gli permette di riconoscerla: è Katherine Finch, la bambina che viene spacciata come sua figlia. Ed è chiaro che è proprio per questo che è stata rapita. Ovviamente, non  se ne resterà a guardare.

 

Ufficio di Howard Finch. L’armatore sta controllando i disegni di una lussuosa nave da crociera quando suona il telefono.

“Mia moglie? Me la passi! Ciao Joanna, cosa… Cosa? Non è a scuola? E lo yacht è scomparso? Chiama la polizia, io arrivo subito!”

Howard Finch mette giù il telefono, si alza ed esce dall’ufficio di corsa. Ama quella bambina, e Dio aiuti chiunque le faccia del male.

 

Lago Michigan. Iron Man si lancia contro la figura armata, ma questa riesce ad evitarlo rotolandosi sul ponte. Iron Man rimane sospeso a mezz’aria.

“Impossibile! Come può essere così reattivo?”

Todo es posibile por El Toro Negro!

El Toro Negro? Mi ricordo di te, c’entravi qualcosa con quella storia di omicidi legati alla Morelle Pharmaceutics[IX], no?”

“Quello era il vecchio! Ahora està el nuevo Toro Negro! Dopo il Grande Gioco, sono stato potenziato dagli impianti cibernetici. Ora ho i riflessi ultrasviluppati ed un computer che mi suggerisce le azioni evasive nel cervello!”

“Questa l’ho già sentita… Mi spiace, nulla di originale!”

I repulsori partono dalle mani di Iron Man, ma El Toro Negro è veloce a schivarli ed a rispondere al fuoco. Iron Man viene sbilanciato dalla raffica di colpi energetici, e precipita sullo yacht, sfondando la prua. Non appena si rende conto di dove si trova, Tony si guarda in giro, per rendersi conto che c’è qualcosa sotto di lui. Un brivido gli percorre la schiena, si alza in piedi e con timore si volta a guardare dove è caduto.

Katherine Finch è distesa esanime. Tony è sconvolto, tanto da non rendersi contro che El Toro Negro l’ha ormai inquadrato. Poco sopra all’orecchio destro del criminale, un’obiettivo rotea come per mettre a fuoco la scena.

 

New York. Justin Hammer, in vestaglia osserva divertito la scena dal monitor su una scrivania.

Che ironia! Iron Man ha accidentalmente ucciso la figlia del suo principale, ed ora Sergio sta per liberarlo di questo peso… uccidendolo! E per momenti come questi che vale la pena vivere!”

Stappa una bottiglia di spumante, lo versa su due bicchieri quindi entra in una stanza. “Scusa, cara. Ma sai, ho ricevuto un importante aggiornamento su alcune questioni…”

 

CONTINUA…

 

Note dell’Autore: Innanzitutto un grande ringraziamento a Carlo, editor ma ancor prima grande fan della serie, che mi ha spinto a scrivere questa storia, fornendomi tutti i dati necessari. La figlia di Joanna Nivena non è una mia invenzione: Micheline la introdusse su Iron Man (Play Press) 28, ma facendo un po’ di conti si poteva effettivamente pensare che fosse stata concepita durante il fidanzamento con Tony, dato che all’epoca dimostrava sette o otto anni. Per una risposta ad i vari interrogativi che vi saranno sorti nella lettura della storia, beh, l’appuntamento è al prossimo episodio!



[I] Su VENDICATORI (MarvelIT) 13/16

[II] Scorso episodio

[III] Vedi, per il ricordo di Pepper, WIZ 39

[IV] Su IRON MAN (MarvelIT) 8

[V] War Machine 4 (Inedito)

[VI] Iron Man & I Vendicatori (Marvel Italia)41/42

[VII] Come potete vedere nella serie MarvelIT JUSTICE, INC. Ovvio, no?

[VIII] L’Uomo Ragno (Marvel Italia) 228

[IX] L’Uomo Ragno Deluxe (Marvel Italia) 38