N° 93

 

INTERMEZZO

 

Di Carlo Monni

 

 

1.

 

 

            Meno di un’ora fa,[1] un taxi ha prelevato Indries Moomji davanti al Tribunale Penale della Contea di New York, dove è comparsa davanti al Giudice con l’accusa di complicità nell’omicidio dell’uomo d’affari Vincent Vandergill ed è stata quasi subito rilasciata dietro cauzione.

            Indries è una seduttrice professionista: per un onorario adeguato è capace di sedurre uomini e donne, strappar loro i segreti più nascosti e condurli alla rovina se non alla morte. È per colpa sua se anni fa Tony Stark ricadde nel tunnel dell’alcolismo e si vide portar via la Stark International[2] ed è sempre per colpa sua che, più recentemente, Rebecca Bergier, Direttrice della Divisione Diritti Umani della Fondazione Maria Stark, ha tentato il suicidio.[3]

            Michael O’Brien, ex poliziotto, ex agente federale, attualmente responsabile della sicurezza della Stark Tower, nonché uno degli uomini che si alternano nel ruolo di Iron Man, è deciso ad incastrare Indries ed a scoprire chi l’abbia ingaggiata, per questo la sta seguendo non visto grazie al dispositivo stealth della sua armatura.

            Alle spalle del taxi procede una Porsche 904 nera alla cui guida c’è una donna bionda che indossa una camicetta rossa e pantaloni scuri. I suoi orecchini sono in realtà potenti auricolari in cui adesso echeggia una voce filtrata elettronicamente:

<<Sta andando verso l’Holland Tunnel, il che vorrebbe dire che sta per passare il confine con il New Jersey. Non so quanto tu sia familiare con la legge penale americana, Judith, ma oltrepassare il confine di Stato sarebbe una violazione dei termini della cauzione che la rispedirebbe in galera.>>

-Ne sono al corrente, Eddie.- risponde l’Agente dello S.H.I.E.L.D. Judith Klemmer, che è Svizzera -In questo momento, però, sono interessata a dove si sta recando la nostra Miss Moomji solo perché spero che ci porti dal suo mandante.-

<<Che entrambi sappiamo già chi, è giusto?>>

-Alludi al Conte Nefaria? Certo: sappiamo che è per conto suo che la Moomji ha agganciato Vandergill ma non sappiamo perché e di certo non è stato lui personalmente ad ucciderlo, non è nel suo stile.-

<<Non oggi, ma quando aveva poteri ionici, penso che l’avrebbe fatto. Oh, oh.>>

-Che c’è?-

<<Niente Holland Tunnel, il taxi ha deviato verso la Hudson Parkway. Sta andando nel Bronx.>>

-Curioso. Non pensavo che Indries Moomji fosse il tipo da trovare alloggio nel Bronx.-

<<Perché, come tutti, pensi al South Bronx, ma Riverdale all’estremo nord è una zona ad alto reddito e …>>

-Ok, Mike. Basta con la lezione di geografia. Il taxi si sta fermando e la nostra amica sta scendendo.-

<<O si è accorta di te o sta attuando una tattica di depistaggio. Lo avevamo messo in conto. In ogni caso, non può sfuggire a me.>>

-Me lo auguro.- replica Judith mentre osserva la sua preda entrare in una stazione della metropolitana.

 

            Tony Stark si risveglia ed è decisamente disorientato.

-Cosa… cosa mi è successo?- chiede.

            Si guarda rapidamente in giro mentre il senso di disorientamento lentamente svanisce. Ora sa esattamente dov’è: una stanza privata dello Stark Memorial Hospital e le facce che vede intorno a sé non hanno espressioni molto amichevoli.

-Perché non ce lo dici tu?- gli dice Pepper Potts con un tono a metà strada tra il preoccupato e l’arrabbiato

            Tony sta per dire qualcosa ma ci rinuncia. Pepper lo incalza:

-Credevo che avessi maturato un po’ di buon senso ma evidentemente mi sbagliavo.-

-Hai corso un bel rischio, Tony.- gli dice la Dottoressa Jane Foster -L’impulso elettromagnetico che ti ha colpito ha mandato in tilt il tuo pacemaker. Se l’infermiera Jenkins non fosse stata presente, saresti potuto morire.-

-Sono sempre stato un tipo fortunato.- commenta Tony poi, improvvisamente esclama -Oddio, Ed… Iron Man… lui sta…?-

-È vivo e sta bene e così anche gli agenti che erano con lui.-[4] lo rassicura Pepper -Ora sta facendo una specie di ronda qua attorno nel caso di nuovi attacchi.-

-Ha degli impiegati davvero fedeli, Mr. Stark…- interviene il Dottor Keith Kincaid -… ma ora dobbiamo parlare di cose molto serie.-

            Solo ora Tony si accorge che ci sono altre due persone presenti nella stanza: la Dottoressa Erica Sondheim, eminente chirurgo, e il Dottor Henry Pym, uno dei migliori biochimici della Nazione, se non del Mondo, nonché, con l’identità di Calabrone, leader della sezione Costa Ovest dei Vendicatori, in questo momento in abiti civili.

-Erica! Hank! Se voi siete qui, la situazione dev’essere davvero seria.-

-Non immagini quanto.- è la secca risposta di Henry Pym.

 

            Philip Stark, come ha preso a farsi chiamare da qualche tempo, non è ben sicuro del perché sia venuto in ospedale. Gli piace dire che Tony Stark è suo padre solo per un incidente: due ragazzini incauti si erano fatti trascinare dalla passione e non avevano preso le dovute precauzioni, tutto qui, eppure eccolo in questo posto a chiedere come sta Tony.

-E così sei venuto.-

            A parlare è stata quell’irritante ragazzina della sua sorellastra Kathy, una biondina tredicenne frutto di un’altra relazione fallita di suo… di Tony.

-Ti interessa tanto?-, ribatte Philip.

Kathy gli rivolge un sorrisetto impertinente e replica:

-Sapevo che nonostante tutte le tue arie avresti accettato di essere uno Stark alla fine. Ora che sei Vice Presidente della Stark-Fujikawa non ti vesti più nemmeno come un nerd.-

-Lo sai che sei davvero insolente, ragazzina?-

-Un tratto di famiglia, suppongo.-

            Philip sta per replicare quando il suo cellulare squilla. Lui riconosce il numero e risponde immediatamente:

-Ciao Ling, perché ho la sensazione che tu non mi abbia chiamato solo per chiedermi come sta Tony?-

            Ling McPherson parla e Philip sa che il suo istinto aveva ragione: ci sono guai in vista .

 

 

2.

 

 

            La reazione di Tony Stark è abbastanza scontata:

-Naniti, hai detto?-

-Esatto.- risponde Henry Pym -Lo sai cosa sono, no?-

- Scherzi, vero? E’ come se io chiedessi a te se sai cosa sono le formiche. Hai dimenticato di quando il Mandarino infettò il mio sistema nervoso con quegli infernali micro robot?[5] Anche quella volta siete intervenuti tu ed Erica. Non ditemi che sono sempre loro, credevo li aveste rimossi.-

-Sì e no.- replica Erica Sondheim con aria imbarazzata -Li avevamo neutralizzati ma non ci eravamo accorti di qualcos’altro… probabilmente perché non era quello che cercavamo.-

-E quindi?- chiede Tony con una certa impazienza.

--C’è una specie di virus artificiale nel tuo sistema circolatorio.- continua lei -Non siamo sicuri di quali debbano essere i suoi effetti ma ne conosciamo l’origine.-

-E sarebbe?-

-Il tuo pacemaker- interviene Jane Foster -Il virus era in un micro contenitore che lo ha rilasciato gradatamente da….-

-Da quando il Dottor Santini me l’ha impiantato. A proposito, l’avete contattato?-

-Ci abbiamo provato ma non è stato possibile trovarlo.- ammette, sconsolata, Jane.

-Non ne sono sorpreso. Chiunque abbia organizzato questa cosa ha di certo fatto sparire i testimoni.-

-Idee su chi possa essere?- chiede Pym.

-C’è solo l’imbarazzo della scelta.- replica Tony -Justin Hammer, sua figlia Justine, Tiberius Stone, Ezekiel Stane, Mida. Tutti loro avevano i mezzi per organizzare una cosa simile e sono solo la punta dell’iceberg. I nemici sono una cosa che non mi è mai mancata. A proposito, cosa dovrebbe fare questo virus?-

-Non lo sappiamo.- spiega Erica Sondheim -Possiamo solo dire che al momento è inattivo. Vorremo eliminarlo prima che diventi attivo.-

-Ottima idea, quando cominciamo?-

 

            Indries Moomji ha adottato tutte le classiche tecniche per sbarazzarsi di eventuali pedinatori ma Mike O’Brien e la sua armatura hanno continuato a tallonarla senza che lei se ne accorgesse fino ad una villa di Riverdale.

<<Però!>> commenta Mike <<Chiunque viva qui, è uno che si tratta bene.>>

<<Sto verificando a chi appartiene la villa.>> dice dalla sua Porsche 911 Judith Klemmer <<Stando ai registri appartiene a una certa Mary Elizabeth Sterling ma al momento risulta affittata ad un certo Luigi Oscar Straniero.>>

<<Un nome italiano, giusto? Bene vediamo se il microfono direzionale funziona.>>

            Un attimo dopo, dall’interno della villa si ode una voce di uomo che Mike non ha mai sentito prima;

<<Benvenuta Miss Moomji, è un vero piacere incontrarla finalmente di persona.>>

<<Lei è…>> la voce di Indries.

<<Sì, sono proprio io.>>

<<È solo?>>

<<Il Conte e Madame Masque saranno qui tra poco ma io volevo un’opportunità di parlare da solo con lei.>>

            Madame Masque? Mike trasale. L’uomo, che parla non con accento italiano ma britannico, ha detto proprio Madame Masque? Ma non può essere.

 

            L’Ambrose Building è la sede della Fondazione Taylor ma ospita anche gli alloggi privati di alcuni dei suoi dirigenti tra cui Andrew Chord. Il maturo afroamericano è al momento in compagnia di un’avvenente ragazza di evidenti origini cinesi che ha circa la metà dei suoi anni.

-Spero che ti piaccia la tua nuova sistemazione Anna.- le dice.

-Quest’appartamento è bellissimo Andrew. Non so come ringraziarti.- replica Anna Wei.

-Non devi preoccuparti per questo. Dopo quanto è successo in Sin-Cong, non potevo lasciarti lì.-

-Sei molto caro.-

            Anna lo abbraccia e mentre Chord le cinge i fianchi, pensa che il Mandarino sarà molto soddisfatto di lei.

 

 

3.

 

 

            Una limousine dai vetri oscurati si ferma davanti a Villa Sterling e ne scendono il Conte Nefaria e la sua attuale compagna Pavane ma ad attirare l’attenzione di Mike O’Brien che li spia dall’alto è un’altra donna: alta, slanciata, fisico da modella, inguainata in una tuta nera come i capelli che le ricadono sulle spalle e con una maschera d’oro a coprirle interamente il volto.

<<Non è possibile!>> si lascia sfuggire Mike.

<<Che succede?>> chiede Judith Klemmer.

<<Qua sotto c’è Madame Masque, il che vuol dire che o quella là sotto è un’impostora o in qualche modo Whitney Frost è uscita dal coma ed è scappata dall’ospedale. In ogni caso io non aspetto più: scendo.>>

-Mike…-

            Ma Mike non l’ascolta e si precipita verso il basso a tutta velocità.

-Iron Man!- esclama Nefaria.

<<Te l’avevo detto che ci saremmo ritrovati, Conte dei miei stivali.>> dice Iron Man avvicinandosi minacciosamente verso Nefaria e le due donne con lui.

            Dal portone della villa fuoriescono delle mitragliette che sparano a raffica contro l’uomo in armatura che viene sbilanciato e spinto indietro.

            Il portone si apre ed una voce dall’interno grida:

-Dentro, Presto!-

            Nefaria, Pavane e Madame Masque non esitano a seguire il consiglio.

 

            La Ferrari 488 GTB rossa fiammante si ferma nel piazzale antistante la palazzina che ospita gli uffici della Stark-Fujikawa e ne scende il Vice Presidente Esecutivo di quella società: Philip Stark.

            Quella che gli si avvicina è un’attraente giovane donna eurasiatica: Ling McPherson, responsabile della sicurezza della Stark-Fujikawa suo ex capo e sua ex amante.

-Quanto è grave la situazione?- le chiede.

-Giudica tu stesso.- replica Ling.

            Lo accompagna nell’ufficio del Presidente, la giapponese Rumiko Fujikawa, ed è subito evidente che è accaduto qualcosa: la scrivania è spaccata in due ed una parete praticamente non esiste più, distrutta da una forza misteriosa.

-Lei dov’è?- chiede Philip riferendosi a Rumiko.

-Non riusciamo a trovarla.- risponde Ling.

-Provaci ancora.-

-Lo farò, ma nel frattempo… con Miss Fujikawa assente, anzi irreperibile, sei tu il capo della baracca.-

            Philip rimane silenzioso, immerso in chissà quali pensieri, poi dice:

-Ok, il mio primo ordine è lo stesso di prima: trova Rumiko a qualunque costo.-

-Come ti ho già detto. ci proverò… e ci riuscirò.- afferma, risoluta, Ling McPherson.

 

            È Erica Sondheim a rispondere alla domanda di Tony:

-Rimuovere il contenitori di naniti impiantato nel tuo pacemaker è un’operazione semplicissima che richiederà pochi minuti. Eliminare gli effetti dannosi che potrebbe aver già prodotto nel tuo organismo potrebbe essere più difficile ma stiamo già studiando una soluzione… anzi: ci sta pensando il Dottor Pym.-

-Modestamente, l’infinitamente piccolo è il mio campo da sempre.- replica lo scienziato avventuriero sorridendo.

-E quindi?- insiste Tony.

-E quindi la tua operazione è fissata tra un’ora, ti conviene essere pronto.- ribatte la Dottoressa Sondheim.

 

 

4.

 

 

            Mike O’Brien si rialza ed è decisamente di cattivo umore . Senza perdere tempo fa saltare il portone di Villa Sterling.

            Ha fatto solo pochi passi che una botola si apre sotto i  suoi piedi

<<Questo è ridicolo!>> esclama mentre i jet negli stivali lo risospingono verso l’alto.

Vola lungo il corridoio in cerca dei suoi avversari quando sente una voce:

-Aiuto! Aiuto!-

            La voce di una bambina, com’è possibile? Iron Man gira rapidamente l’angolo e si trova di fronte una bambina bionda di circa sette od otto anni. Si ferma davanti a  lei e  le chiede:

<<Che succede?>>

-Signore la prego, mi aiuti…- risponde la bambina -… ho perso la mia mamma.-

<<Cosa?>>

            Un attimo dopo la bambina esplode.

 

In una stanza sotterranea, l’’uomo conosciuto solo come lo Straniero spinge alcuni pulsanti su una consolle avveniristica poi si rivolge ai suoi compagni di fuga:

-Dubito che le trappole della villa possano impensierire Iron Man ma lo rallenteranno quanto basta per consentirci di allontanarci da qui. Peccato, mi piaceva questo posto.-

-Ma  cos’è esattamente?- chiede la donna di nome Pavane.

-La proprietà di una donna molto eccentrica- risponde lo Straniero -Ma ne parleremo un’altra volta, ora dobbiamo muoverci.-

            Il gruppetto entra in una specie di tunnel lasciandosi alle spalle una sala controllo dove un monitor mostra Iron Man che si rimette in piedi mentre gli si avvicina un’altra bambina.

 

            Mike O’Brien è solo un po’ disorientato. L’armatura ha resistito all’esplosione. La bambina era un androide, è evidente.

-Signore, la prego, mi aiuti: ho perso la mia mamma.-

            Un’altra bambina assolutamente identica alla prima sta avanzando verso di lui.

-Signore, la prego, mi aiuti: ho perso la mia mamma.-

             Un ‘altra ancora avanza dal lato opposto.

-Signore, la prego, mi aiuti: ho perso la mia mamma.-

            Una terza e poi una quarta ed una quinta. Alla fine sono dieci le bambine che avanzano verso di lui e se sono identiche alla prima proprio in tutto…

            Mike spicca il volo sfondando il soffitto poi fa lo stesso con il soffitto del piano successivo. Nel frattempo le bambine robot esplodono all’unisono creando un’onda d’urto che distrugge le pareti. Il  piano superiore collassa su se stesso portando con sé anche il tetto.

Investito dai detriti, Iron Man è sbattuto indietro ma ci mette poco a riprendere l’assetto di volo. Quando riemerge all’aperto i suoi nemici non sono in vista. Né un volo di perlustrazione né i sensori dell’armatura riescono ad individuarli.

Mike O’Brien atterra davanti alla Porsche di Judith Klemmer appena arrivata.

<<Ci hanno fregati.>> le dice.

-Pare proprio di sì.- commenta lei -Ma li ritroveremo.-

            Mike vorrebbe esserne altrettanto certo.

 

 

5.

 

 

            Il tempismo è tutto, pensa Tony. Henry Pym è appena ripartito per Los Angeles che Magneto pensa bene di attaccare il Complesso dell’ONU a Turtle Bay e prendere in ostaggio i membri dell’Assemblea Generale.[6]

            Tony non può che rassegnarsi a seguire la vicenda in diretta TV dalla sua stanza d’ospedale.

-Maledizione.- borbotta a mezza voce -Dovrei essere lì.-

            Segue l’evolversi dell’intera vicenda sino alla fuga di Magneto e poi usa il pulsante per chiamare l’infermiera.

            Passano pochi minuti e l’afroamericana Georgia Jenkins si affaccia sulla soglia.

-Ha bisogno di qualcosa, Mr. Stark?- chiede.

-Sì: che mi chiami la Dottoressa Sondheim alla svelta.- risponde Tony.

            Non può restare a guardare in un momento di crisi.

 

            Bethany Cabe si guarda allo specchio mentre finisce di vestirsi e pensa a quanto è stata fortunata. Se fosse finita nelle mani di Iron Man, O’Brien probabilmente, lui avrebbe scoperto che lei è Madame Masque e tutti i piani che ha fatto negli ultimi mesi sarebbero finiti in fumo  Tony avrebbe capito che la coscienza di Whitney Frost si era risvegliata nel corpo di Bethany Cabe ed avrebbe cercato un modo per invertire il processo. Suo padre, il  Conte Nefaria, sostiene che è impossibile ma come può esserne certo?

            La donna dai capelli rossi e splendidi occhi verdi si assicura la fondina con la pistola all’ascella poi indossa un giubbotto di pelle per nasconderla. Ora è  pronta per un altro giorno di lavoro come responsabile della sicurezza della REvolution. Guarda la sua immagine riflessa nello specchio e sorride.

 

            Tony Stark interrompe il  collegamento con Henry Pym a Los Angeles e si rivolge alla Dottoressa Erica Sondheim:

-L’ONU ha richiesto la presenza di tutti i  Vendicatori attivi e degli X-Men per una riunione d’emergenza sulla crisi di Magneto,[7] devo andarci.-

-Te lo sconsiglio vivamente, Tony, sei ancora troppo debole dopo l’operazione di ieri.- ribatte la donna -Non puoi mandarci uno dei tuoi sostituti?-

-Escluso. Questa è una faccenda che richiede la presenza del Presidente in carica dei Vendicatori e quello sono solo io. Sto abbastanza bene e la mia armatura penserà a tenermi protetto. Ti assicuro che finita la riunione tornerò qui per il resto della terapia.-

-Potrei fermarti?-

-Onestamente no:- replica Tony sorridendo.

            Poco tempo  dopo la familiare figura in armatura di Iron Man si dirige in volo verso il Complesso delle Nazioni Unite.

 

 

CONTINUA

 

 

NOTE DELL’AUTORE

 

 

            Poche cose da dire:

1)    Lo Straniero si diverte ad usare pseudonimi che in qualche modo siano varianti del suo nome in codice (The Foreigner in Inglese che dovrebbe essere la sua lingua madre) in varie lingue. In questo caso ha scelto l’Italiano con L.O. Straniero. Ricordo agli scettici che Straniero è e effettivamente un cognome italiano,

2)    Gli eventi della sfida di Magneto all’ONU costituiscono la base del crossover tra i Vendicatori e gli X-Men che si dipana su Gli Incredibili X-Men #38, Vendicatori Costa Ovest #40, X-Men #44 e Vendicatori #102 che siete spassionatamente invitati a leggere.

Nel prossimo episodio: un viaggio allucinante, i problemi di Stephanie De La Spiroza ed un punto di svolta importante per Jim Rhodes.

 

 

Carlo



[1] Ovvero due episodi fa per voi lettori

[2] Su Iron Man Vol. 1° #173 inedito in Italia.

[3] Nell’episodio #51.

[4] Nell’ultimo episodio.

[5] È avvenuto nell’episodio #42.

[6] Come visto su Gli Incredibili X-Men #38.

[7] Come visto su Vendicatori Costa Ovest #40,