PROLOGO
Ezekiel
Stane guarda fuori dalla finestra verso la Stark Tower, chiaramente visibile
dalla sua posizione in questa notte stellata, e pensa a Tony Stark, l’uomo che
ha deciso di rovinare. Non è il primo a provarci e nemmeno l’unico in questo
momento. Anthony Stark e la sua cosiddetta guardia del corpo Iron Man hanno
molti nemici che gioirebbero nel vederli mordere la polvere.
Zeke
sorride. Suo padre, Obadiah, è sempre stato un fanatico degli scacchi forse
apprezzerebbe come lui sta giocando su più fronti manovrando i suoi
inconsapevoli pezzi fino a raggiungere l’inevitabile scacco matto.
La
più importante eredità lasciatagli da suo padre è l’ambizione e lui la
soddisferà.
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N° 75
UN UOMO E LA SUA ARMATURA
PARTE
PRIMA
ROSSO
1.
Il sole splende alto su
New York City quando Tony Stark si presenta nell’appartamento che Joanna Nivena
Finch ed i suoi figli occupano alla Stark Tower. A volte Tony si chiede come
sarebbe stata la sua vita se Joanna non lo avesse abbandonato, spaventata dalla
sua carriera di Iron Man, e loro due avessero cresciuto Kathy insieme ma è una
domanda sterile ed anche un po’ insensata. Le cose sono andate come sono andate
ed è inutile farsi domande su quello che avrebbe potuto essere.
-Oh, sei tu.- è la risposta quasi annoiata di Joanna.
-Anch’io sono felice di vederti, Joanna.- replica lui. Dov’è Kathy?-
La ragazzina in
questione esce dalla sua camera e gli va incontro dicendogli:
-Ciao Tony. È già l’ora del pranzo di famiglia?-
-Se vuoi chiamarlo così.- risponde Tony poi la guarda e aggiunge -Dove
sono finiti i calzettoni? E quella gonna non è un po’ troppo corta?-
-Non sono più una bambina ormai, non te ne sei accorto?- ribatte Kathy
piccata.
Se n’è accorto, sì,
pensa Tony amaramente. Si è perso i migliori anni della vita di sua figlia ed a
questo non c’è ormai modo di rimediare.
Howard Finch esita.
Quello che sta per fare è un patto col Diavolo e lo sa bene. Come ha fatto ad
infilarsi in questa situazione? Tutto quello che voleva, era riavere la sua
famiglia e ora…
-Firmi, Mr. Finch.- gli dice l’uomo davanti a lui -Non ha altra scelta,
lo sa.-
-E se non lo faccio?- replica Howard in un sussulto di dignità -Non può
costringermi.-
-È vero, non posso: lei è libero di uscire da questa stanza senza
firmare nulla ma domani le autorità federali riceveranno una certa
registrazione e che penserà suo figlio di 11 anni quando la vedrà portare via
in manette?-
Howard Finch tace, poi
si china sul figlio e appone la sua firma sul foglio.-
-Ecco a lei.- gli dice alzandosi -E vada all’Inferno.-
-Ci sono stato.- replica il suo interlocutore -Ed è sopravvalutato.-
Finch non sa cosa
rispondere e lascia la stanza senza dire una parola.
Da qualche parte in
Asia l’uomo che il Mondo conosce come il Mandarino si rivolge al giovane calvo
davanti a lui:
-Sei pronto per la tua missione, figlio?- gli chiede.
-Sono pronto ad eseguire il tuo volere, padre.- risponde lui.
-E allora va, Temugin, e non deludermi.-
Temugin è appena
uscito che da una porticina entra una giovane donna cinese che indossa un cheongsam[1] verde
scuro.
-Avrei potuto farlo io.- dice.
-Tu non possiedi le abilità del mio primogenito nell’arte del sotterfugio,
Ling Ren. I tuoi metodi sono più diretti e per quanto efficaci, sono inadatti
allo scopo in quieto caso.-
-Capisco ed accetto il tuo verdetto, onorevole Mandarino. Io sono una
figlia rispettosa, non come la bastarda mezza inglese che ti ha tradito.-[2]
-Sasha non ha mai ricevuto l’appropriata educazione. Ho sbagliato ad
affidarla a sua madre, ma un giorno capirà qual è il suo giusto posto.-
Non se potrò impedirlo,
pensa la donna nota come Madama Macabra.
2.
Un laboratorio segreto da qualche parte nello stato
di New York. Un uomo che indossa un camice da medico sta esaminando dei dati al
computer quando uno schermo si accende di colpo e una voce di donna chiede:
<<-Come procede la sperimentazione, dottore?>>
-Molto bene, direi.- risponde l’uomo, che dimostra circa sessant’anni ed
ha i capelli radi e folti baffi bianchi. -Stavo giusto esaminando i dati raccolti
nello scontro di Coldblood-7 contro Iron Man.[3] Grazie
ad essi credo che potrò migliorare l’efficienza dei prossimi soggetti almeno
del 50%.-
<<E degli altri soggetti su cui ha sperimentato finora che mi
dice?>>
-Che i risultati sono comunque eccellenti. Nessun rigetto degli impianti
cibernetici.-
<<Compreso quello che ci assicura la loro lealtà?>>
-Compreso quello, sì. Funziona benissimo, come potrà confermarvi la
preziosa assistente che mi avete così gentilmente fornito, non è vero,
dottoressa Dyson?-
La donna a cui è rivolta
la domanda, attraente e coi capelli castani, risponde con voce fredda e priva
di emozioni:
-Quello che dice, il dottor Harrow è corretto: tutti i test lo
confermano.-
<<Eccellente.>> dice la donna <<Lei si sta dimostrando
davvero all’altezza del compito che le è stato affidato, dottore.>>
Jonas Harrow sogghigna.
-Se avessi avuto attrezzature come queste all’inizio della mia carriera
chissà che risultati avrei potuto ottenere con i soggetti che ho operato.-
<<Beh, ora ha i mezzi e i finanziamenti. Porti a termine il
programma e avrà tutto quello che le serve.>>
-Lei mi fornisca altri soggetti alla svelta e io le garantisco il miglior
esercito di cyborg che potrebbe mai sperare di avere.
Se sullo schermo il
volto della donna fosse visibile, probabilmente la si vedrebbe sogghignare
mentre replica:
<<Lei non si preoccupi, dottore, i volontari non le
mancheranno.>>
Kathy lo ha chiamato il
pranzo di famiglia ed è un buon modo di definirlo, dopotutto, pensa Tony seduto
al tavolo di un noto ristorante di Manhattan. Da quando ha scoperto di avere
due figli naturali e ne ha adottato un terzo, Tony ha avuto meno tempo da
trascorrere con loro di quanto ne avrebbe voluto. Kathy è in quell’età di mezzo
in cui non è più una bambina, ma non è ancora davvero una donna. Vorrebbe
poterla proteggere ma sa che non potrà mai davvero riuscirci. Andy è ancora
nell’età dello stupore e delle domande e Tony ricorda ancora le circostanze
drammatiche in cui è nato e la promessa che ha fatto alla sua madre morente e a
se stesso.[4] È
bello vederlo felice insieme a Pepper Potts, la nuova madre che il destino gli
ha dato. Ne manca uno, quello forse più problematico, che più gli assomiglia e
al tempo stesso è il più diverso da lui. Dubita di vederlo oggi.
-Buongiorno a tutti, scusate il ritardo.-
A parlare è stata un’attraente
cinoamericana che è appena entrata al fianco di un giovanotto dai capelli scuri
e scarmigliati, che porta occhiali scuri e la camicia parzialmente fuori dai
pantaloni.
-Ling, che bella sorpresa.- esclama Pepper.
-Ho dovuto faticare per convincere Philip a venire.- spiega Ling
McPherson -Spero che non vi dispiaccia se sono qui anch’io.-
-Tutt’altro.- risponde Tony -Vieni siediti. Vedo che hai convinto il
nostro giovane ribelle senza causa a mettere la giacca ma non ad usare il
pettine.-
-Vogliamo finirla con queste scemenze?- Ribatte Philip Grant,detto Corvo.
-Ti piace proprio fare il guastafeste eh?- lo apostrofa Kathy.
-Odio le feste, se ci tieni a saperlo.- replica lui -E detesto questi
posti da capitalisti.-
-Ha parlato il rivoluzionario del mouse.-
Tony non sa cosa pensare
di questi battibecchi. Forse, ma solo forse, sono positivi. È un bene che i
suoi figli imparino a conoscersi e non ripetano errori del passato. Suo padre e
suo zio hanno finito col detestarsi, non deve accadere anche a loro, se può
evitarlo.
In un capannone speciale
della sede operativa della Stark-Fujikawa a Flushing, Queens, sta avendo luogo
una sessione di allenamento che ha come protagonista una figura in un’armatura
molto simile a quella di Iron Man ma di color blu cobalto e bianco avorio che
atterra di fronte a una soddisfatta Sunset Bain.
-Eccellente.- dice -Hai completato il percorso con trenta secondi di
anticipo rispetto alla sessione precedente.-
<<Grazie, Miss Bain.>> risponde l’uomo il cui nome in codice è Steel Warrior <<Sono convinto di poter fare ancora di
meglio.>>
-Non ne dubito,Chet. Ma ora togliti il casco. Mi piace vedere i miei
dipendenti negli occhi.
-Ma certo, Miss Bain, non c’è problema.- risponde Chet Harrigan mentre il
casco si ritrae.
Il ronzio del cellulare
avvisa Sunset che è appena arrivato un SMS. La donna lo legge e sorride.
-Scusate…- dice -.Devo andare. Ho un impegno importante. Chet, vai col
Dottor Roberts a fare i soliti esami. Noi ci sentiremo più tardi.-
-Va bene, signora,-
È come un cavallino
docile a cui basta dare uno zuccherino per tenerlo buono. Se solo sapesse…
Sunset Bain si lascia
sfuggire un lieve sogghigno.
3.
Tony quasi non crede ai suoi occhi quando riconosce
la donna dai capelli color biondo miele che entra nel ristorante assieme ad un
ragazzino fin troppo familiare.
-Shirley!- la chiama.
-Tony!- esclama la donna.
Tony si alza per andarle
incontro, stringerle la mano e darle un affettuoso bacio sulla guancia,
-Se non sbaglio quella è una delle ex mogli di Morgan Stark.- dice Ling
McPherson,
-La seconda o la quarta, ho perso il conto.- conferma Pepper.
-Non era una miss Febbraio di una quindicina di anni fa?-
-Non lo ricordo. Quello che è sicuro è che è la madre di Arno, l’unico
figlio maschio di Morgan.-
-E adesso scommetto che verranno a questo tavolo con noi.- come se non
bastassero i mocciosetti che ci sono già,dovrò sorbirmi un altro bambino.-
commenta Philip Grant.
-A chi dai della mocciosetta?- ribatte Kathy Finch -E se non ti piace
stare qui, perché ci sei?-
-Me lo chiedo anch’io. Forse dovrei andarmene.-
-Non ci provare, Philip.- lo rimprovera bonariamente Ling -Hai una
famiglia adesso e devi imparare a starci dentro.-
-Mi sembri mia ma… Meredith.-
-A proposito: dov’è adesso?-
-Probabilmente ancora in Giappone con quel suo Fujikawa. Ma in fondo che
m’importa?-
Kenzo Fujikawa e
Meredith McCall escono dall’area terminal dell’aeroporto J.F.K. e trovano ad
accoglierli una limousine dove salgono ed una volta seduti l’una di fronte
all’altro Meredith chiede a Kenzo:
-E adesso?-
-Adesso andiamo in hotel per un po’ di riposo e poi alla Stark-Fujikawa.-
-Potevi evitare l’hotel ed essere mio ospite a Villa McCall.-
-Non sarebbe stato consono per un uomo sposato nella mia posizione
dormire nella casa di una donna sola.-
-Mentre invece dormire con quella donna nella tua stanza di hotel è
consono?-
-Non pretendo che tu capisca le nostre tradizioni, i nostri costumi.-
-Già, in fondo rimango sempre una donna occidentale. Lasciamo perdere. Ti
stavo chiedendo che intenzioni hai.-
-Morgan Stark mi ha lanciato la sfida per la leadership della
Stark-Fujikawa. Rifiutarla non sarebbe…-
-Consono?-
-Onorevole.-
-
Logica da samurai.-
-Come ti ho detto prima, donna, non mi aspetto che tu capisca.-
-Già, sono solo una donna… e una gaijin per giunta.-
Se Fujikawa coglie la
nota polemica nelle parole di Meredith, sceglie di ignorarla.
Justin Hammer entra nel
suo ufficio e ci trova sua figlia Justine e Zeke Stane.
-Come sta, Sasha?- chiede Justine riferendosi alla figlia -Dov’è adesso?-
-Sono colpito che tu me lo chieda.- ribatte
l’anziano industriale -Non mi sei sembrata molto preoccupata quando è stata
rapita dal Dottor Destino.-[5]
-Sapevo che era ospite di Destino nella sua capitale
e non prigioniera.- ribatte la donna -Poi ho sentito che è rimasta ferita
quando Morgana Von Doom ha portato nello spazio la nostra sede di Londra.-[6]
-Ora è a rimettersi in sesto in una clinica fuori
Londra. Probabilmente in una settimana avrà sedotto tutto il personale e l’avrà
convertita in una sede distaccata del Playboy Club, ma non m’interessa. Quanto
a Morgana Von Doom, quella donna è completamente pazza ma potrà farmi
guadagnare un sacco di soldi ed è l’unica cosa che conti. Ma non è di questo
che voglio parlare.- si rivolge al giovane Stane -Come sta andando il nostro
piano?-
-Il mio piano sta andando benissimo.- risponde Zeke
-Sunset Bain non sospetta di me. Mi sono guadagnato la sua fiducia.-
-Davvero? In compenso ho sentito che hai visto Tony
Stark e lo hai stuzzicato.-
-Solo un piccolo divertimento.-minimizza il ragazzo -Ed
è servito ad innervosirlo e ad attirare l’attenzione della Bain. Tutto calcolato.-
-Me lo auguro ragazzo. Ho finanziato la tua piccola
operazione solo perché abbiamo uno scopo comune: la rovina di Tony Stark. Non
deludermi.-
-Andrà tutto bene, “zio” Justin.- ribatte sorridendo
Zeke -Vedrai.-
FINE
PRIMA PARTE
SECONDA PARTE
ORO
1.
La metallica figura rosso e oro di Iron Man è
ormai familiare ai newyorkesi, che si sono abituati a vederlo volare intorno
alla Stark Tower, ma pochi si accorgono che entra in uno stretto passaggio che
conduce ad un ascensore segreto che porta direttamente all’attico di Tony
Stark.
Non è la prima volta
che Pepper Potts vede aprirsi la porticina segreta e spuntar fuori l’uomo in
armatura ma questa è una di quelle volte in cui è stata in ansia per il suo
uomo.
-Tony!- esclama con gioia decisamente non repressa.
Pochi istanti e
l’armatura è sparita e va a collocarsi da sola al suo posto mentre Tony sorride
a Pepper e l’abbraccia.
-Finalmente sei tornato.- dice lei.
-Non credere che mi sia divertito nello spazio…-[7]
replica lui -… ma far parte dei Vendicatori, esserne il leader comporta delle
responsabilità.-
-Beh… il vantaggio nel fatto che non hai più cariche operative nelle
tue società è che non devo più inventarmi scuse assurde per giustificare le tue
assenze.-
-Vuoi dire che i media non si interessano più di me?-
-Da quando ti sei messo con me non hai più valore nemmeno per i siti di
gossip.-
-Solo perché sono disgustosamente fedele? È incredibile.-
Ridacchiando Tony
controlla le mail arrivate durante la sua assenza e borbotta:
-Bene, bene.-
-Cosa c’è?- gli chiede Pepper.
-Qualcuno non mi ha dimenticato. È appena arrivata la convocazione per
l’assemblea degli azionisti della Stark-Fujikawa.-
-Hai già deciso da che parte stare? Se con tuo cugino Morgan o con
Kenzo Fujikawa?-
-Sarebbe come chiedermi di scegliere tra la padella e la brace. Ogni
scelta ha i suoi pro e i suoi contro. Devo riflettere bene e sperare di non
sbagliare.-
E non sarà facile, lo
sa.
Sunset Bain sorride
quasi senza volere quando vede il giovane dai capelli neri venire spavaldo
verso di lei.
-Sei arrivato,finalmente.- gli dice -Credevo che arrivare tardi agli
appuntamenti fosse una prerogativa solo femminile.-
-Farsi desiderare può essere una buona tattica sia in affari che in
amore, mia cara Sunset.- replica Ezekiel Stane sorridendo a sua volta -Non ho
ancora capito, però, quale tipo di appuntamento sia questo.-
-Affari. Conosci Shinobi Shaw?-
Sunset indica un
giovane dai capelli lunghi e scarmigliati seduto accanto a lei e che è
chiaramente di origine parzialmente giapponese. Quest’ultimo si limita ad un
cenno con la testa.
-Certo, seguo le cronache finanziare da quando andavo alle Medie.-
ribatte Zeke -È il figlio di Sebastian Shaw e fresco presidente delle Industrie
Shaw dopo la loro acquisizione ostile da parte della Stark-Fujikawa. Ne deduco
che, diversamente dal padre, è un tuo alleato.-
-Io e mio padre non siamo sulla stessa lunghezza d’onda.- precisa
Shinobi.
-Così ho sentito.-
-Sebastian ha poco da lamentarsi, però.- ribatte Sunset -Quando l’ho
rimosso dalla carica di presidente ha ricevuto una liquidazione che gli
consentirà di vivere senza lavorare per il resto della vita. Morgan Stark è
stato più generoso di quanto sarei stata io.-
-Non che mio padre fosse privo di quattrini anche prima.- interviene
ancora Shinobi.
-Ma non è per parlare di lui che ti ho fatto venire qui.- precisa
Sunset -Morgan ha sentito parlare di te e vuole conoscerti. Mi ha pregato di
fare da intermediaria. Ha una proposta per te.-
-Ed io sarò ben lieto di ascoltarla.- replica Zeke.
-Bene, direi che possiamo ordinare adesso, parleremo meglio di affari
dopo cena, non siete d’accordo?-
Le pedine sono tutte
in posizione e il gioco può cominciare, pensa, soddisfatto, Zeke.
Il Conte Nefaria è un
uomo previdente e dispone di vari nascondigli in molte parti del Mondo,
compresi gli Stati in cui è un ricercato. New York non fa eccezione.
Il luogo in questione
è un loft a Chelsea intestato ad un’identità fittizia, un posto che nessuno
dovrebbe conoscere, eppure, con sua sorpresa, appena vi arriva Nefaria vi trova
qualcuno ed è qualcuno di assolutamente inaspettato.
-Ciao, papà.- dice la giovane donna dai capelli neri che indossa
un’aderente tuta scura e una maschera d’oro a coprirle il volto e che sta
seduta su una poltrona di vimini giocherellando con una pistola.
-Giulietta!- esclama Nefaria -Non… non è possibile!-
-Solo tu ti ostini a chiamarmi Giulietta, lo sai?- replica Madame
Masque alzandosi e dirigendosi verso di lui.
Dà uno sguardo alla bionda impellicciata accanto a
Nefaria e aggiunge:
-Fa uscire la tua sgualdrina,
quello che ho da dire è solo per te.-
-Ehi chi è che chiami Sgualdrina?- ribatte la donna.
-Calmati Pavane.- interviene Nefaria -Se questa è davvero mia figlia,
ha diritto alla sua privacy. Ci vediamo più tardi.-
Pavane esce sbuffando ed
è allora che Madame Masque si toglie la maschera e la parrucca nera rivelando i
lineamenti di una donna dai capelli rossi e occhi verdi.
-Sono davvero io, papà.- afferma -Il tuo piano ha funzionato: la mia
mente si è trasferita nel corpo di Bethany Cabe. E non è tutto: ho acquisito
anche tutti i suoi ricordi. Nessuno sospetta la verità.-
-Come … come posso essere sicuro che sei davvero tu?-
Lei gli si avvicina e
gli sussurra qualcosa all’orecchio.
-Solo io e mia figlia sapevamo questo.- conferma Nefaria -Sei davvero
tu, è stupendo. Ma che ne è della mente della Cabe?-
-Forse è stata trasferita nel mio vero corpo o è stata cancellata. Non
lo so ed in fondo non m’importa. Ciò che conta è che nessuno sa, nessuno
sospetta, ed io… io sono il capo della sicurezza della REvolution, capisci cosa
vuol dire?-
Gli occhi di Nefaria
brillano di gioia.
-L’accesso ai segreti di Stark e dei suoi amici.- dice -Non speravo
tanto. Io e te, mia cara, insegneremo a Stark che prezzo si paga a sfidarci.-
Whitney Frost/Bethany
Cabe rimane silenziosa.
2.
Il giovane è apparentemente solo il membro della
delegazione di un'importante industria elettronica cinese con sede a Shangai in
visita agli impianti della REvolution, ma a volte l’apparenza inganna. Temugin,
il figlio del Mandarino ha una missione da compiere e non si farà fermare.
-Buon giorno, signori.- li saluta una bella donna sui trent’anni con i
capelli castani a caschetto e splendidi occhi verdi -Mi chiamo Gayle Watson e
sono l’assistente personale di Rae Lacoste.Vi accompagnerò da lei,-
-Speravamo di poter incontrare anche Mr. James Rhodes.- dice il capo
delegazione. Non è qui?-
-Mr. Rhodes è fuori per un impegno urgente ma conta di essere di
ritorno in tempo per un incontro. Mi ha incaricato di porgervi le sue scuse.-
È un bene che Rhodes
non sia presente, pensa Temugin, avrebbe potuto riconoscerlo e poi, anche se i
suoi sottoposti non lo sanno, è il guerriero in armatura conosciuto come War
Machine. Sarebbe interessante misurarsi con lui ma non è il momento, ora deve
prevalere la discrezione.
-Ci sarà anche Tony Stark?- chiede una giovane donna.
-Ahimè no.- risponde Gayle Watson -Da quando ha rinunciato a tutte le
cariche operative nel gruppo da lui fondato, Mr. Stark viene qui quasi
esclusivamente per i collaudi dei prototipi. Il resto del tempo preferisce
passarlo nel suo laboratorio privato alla Stark Tower.-
-Oh che peccato.-
E così anche Tony
Stark non sarà presente, questo renderà la missione ancora più facile, pensa
Temugin, ma è bene non essere troppo fiduciosi
Ralph Roberts controlla
per l’ennesima volta i risultati dei test di Chet Harrigan. C’è qualcosa che
non lo convince. I test sono eccellenti ma ci sono stati accessi al sistema di
cui lui non è al corrente. Probabilmente si sta preoccupando troppo. Sicuramente
Sunset Bain o il Dottor Hawkins hanno verificato i test di persona, tutto qui.
Piuttosto non riesce a
mettere a fuoco le immagini sul computer. O è troppo stanco o ha già bisogno di
occhiali.
Allunga la mano verso
il mouse e la vede blu, blu cobalto. La ritrae spaventato. Ora è di nuovo rosa.
Deve aver sognato a occhi aperti, colpa dello stress. L’incubo non può
ricominciare ancora. Non può.
War Machine vola verso
il Bronx più veloce che può. Se si fosse affidato a un normale jet di linea non
sarebbe arrivato così presto. La sua visita al centro di addestramento dei
Marines di Camp Pendleton in California è stato un gesto disperato e non ha
ottenuto alcun risultato. Nessuno dei loro vecchi commilitoni ha avuto notizie
di Parnell Jacobs. Del resto il vecchio Parnell è sulla lista dei ricercati
federali e sarebbe stato strano se avesse tenuto contatti con qualcuno di loro.
È quella Selene che deve cercare.
Atterra sul tetto
della palazzina d’uffici della REvolution dopo aver attivato il dispositivo di
criptaggio che lo rende temporaneamente invisibile e da un accesso segreto
arriva in una stanza dove si cambia con calma, poi passa nell’ufficio e attiva
l’interfono:
-Mrs. A. Ci sono novità?-
<<Ah è tornato, mi fa piacere.>> risponde la sempre efficiente
Mrs. Arbogast <<Novità? Sì: sono arrivati i Cinesi e sono in sala
riunioni con sua moglie. In più, se viene da me, ho qualcosa da farle
vedere.>>
-Arrivo.-
Pochi minuti dopo Jim
Rhodes è nell’ufficio privato della Arbogast.
-Mentre lei era via, ho fatto qualche domanda in giro e un amico che ha
un blog di notizie mi ha fatto avere questo.-
Mrs. A attiva un video
in cui si vede una donna dai capelli neri, vestita di nero uscire da un
edificio di Manhattan in compagnia di un uomo di colore.
-Il video è stato girato davanti alla sede di New York del Club
Infernale la sera di una delle loro famigerate feste… o festini se preferisce.-
spiega.
-Parnell!- esclama Rhodey -E la donna…-
-Su di lei non c’è molto. Pochissime foto e quasi nessun dato
biografico. Ha un nome italiano, o almeno sembra italiano: Selene Gallio, è
ricchissima e misteriosissima, unico indirizzo conosciuto un attico in Central
Park West.-
-Lei è grandiosa, Mrs., A.-
-Lo so, è per questo che lavoro qui. Ora se si sbriga, riesce anche ad incontrare
i Cinesi, vada.-
E Rhodey non se lo fa
ripetere due volte.
3.
L’orario di lavoro è
finito e Gayle Watson si appresta a tornare a casa solo per avere una brutta
sorpresa: la sua auto non parte.
-Serve aiuto?-
A parlare è stato un
giovane cinese. Gayle si ricorda di lui: era nella delegazione cinese, ma che
ci fa ancora qui?
Come se le avesse
letto nel pensiero, il giovane risponde:
-Come uno sciocco avevo dimenticato qui la mia cartella e sono tornato
indietro a riprenderla. Lei è Miss Watson, giusto? Che è successo alla sua
auto?-
-Non lo so, ma non parte.- replica Gayle.
-Questi meccanismi elettronici sono molto delicati, non si sa mai cosa
può farli andare in … come dite voi: tlit?-
-Tilt.-precisa, nonostante tutto divertita, Gayle.
-Oh, sì. Perdoni il mio pessimo Inglese, non ho molte occasioni di
esercitarlo.-
-Il suo Inglese è ottimo, mi creda, quasi senza accento.-
-Grazie. Ora che farà?-
-Dovrò chiamare l’assistenza e far venire a prendere la macchina e poi
prendere la metro per casa.-
-Inaccettabile. Starebbe qui troppo a lungo e i suoi familiari ne
soffrirebbero. Ha marito, figli?-
-Nessun marito ma sono stata sposata e ho due figli adolescenti.-
-Impossibile da credere… a meno che non li abbia avuti da bambina.-
Gayle arrossisce.
-La ringrazio. In effetti ero molto giovane… ma non così giovane.-
-Facciamo così: mi permetta di riaccompagnarla a casa con la mia auto e
domani recupererà la sua.-
-Lei è molto gentile Mr...-
-Yuan Tao e la mia umilissima persona è al suo servizio,-
-Io la ringrazio e accetto.-
Il figlio del
Mandarino sorride soddisfatto.
Mike O’Brien sente il
grido di soddisfazione di Judith Klemmer e le si avvicina.
-Che succede?- le chiede.
-L’ho trovato.- risponde la bionda agente dello S.H.I.E.L.D. mostrando
un volto sullo schermo, quello di un uomo sui cinquant’anni dai capelli rossi
tagliati a spazzola. -È l’uomo che era a Montecarlo con Indries Moomji . Si
chiama Vincent Vandergill ed è un pezzo grosso dell’alta finanza. È in una
dozzina di consigli d’amministrazione e tra le altre cose è vice presidente
delle Assicurazioni Delmar. Ah! Questo è interessante: suo fratello George era
coinvolto in affari poco puliti ed è stato ucciso da Hobgoblin.-[8]
-Che può volere da lui Nefaria?-
-Non lo so ma nulla di buono, questo è certo.-
-Dobbiamo avvicinarlo e scoprirlo, ma come?-
-Forse ho un’idea. Hai uno smoking da qualche parte?-
Dall’alto della terrazza panoramica di un attico nel
centro di Manhattan la donna nota come Selene contempla la città dove ha scelto
di vivere, una città ricca di opportunità e di prede.
-Parnell!- chiama -Vieni qua.-
Un afroamericano dal
cranio rasato e folti baffi neri dal fisico robusto ma non esagerato la
raggiunge.
-Cosa posso fare per te, mia signora?- chiede con voce atona.
-Ho un incarico per te.- risponde lei sorridendo -Si tratta di un compito
adatto alle tue capacità. Lo farai per me, mio Warwear?-
-Farò qualunque cosa tu mi chieda. Devi solo ordinare.-
Ed è esattamente quel
che Selene fa.
FINE
SECONDA PARTE
TERZA
PARTE
ARGENTO
1.
Temugin guarda la
donna che giace addormentata nel letto e si sente sporco. Avrebbe voluto che ci
fosse un altro modo per raggiungere il suo scopo, ma suo padre era stato
categorico: il… contatto fisico era necessario per rafforzare il controllo mentale
con il soggetto prescelto. Temugin ha il sospetto che suo padre gli abbia
mentito, che abbia voluto testare la sua lealtà spingendolo ai confini della
sua stessa moralità… o forse dice la verità, forse è per questo che ha quasi
sempre usato il potere dell’anello per creare realistiche illusioni e non per
controllare mentalmente gli avversari.
Sia come sia, il
figlio del Mandarino non si sente a suo agio con quello che ha fatto. Gayle
Watson sembra una brava persona e non merita di essere usata come pedina di un
gioco più grande di lei, tuttavia ora, grazie al suo inconsapevole aiuto, lui
ha avuto accesso ai codici e alle password dei più alti livelli di sicurezza
della REvolution e della Stark Tower permettendogli di insinuarsi come un
cancro, no: come un virus, all’interno di essi e presto se ne vedranno i
risultati.
La guerra è cominciata
e può finire solo con la distruzione del nemico. Tanto peggio per le vittime
innocenti.
Rumiko Fujikawa
parcheggia la sua Lamborghini Huracán
nuova fiammante e ne esce per avviarsi verso la palazzina degli uffici che
sorge al centro del complesso industriale Stark-Fujikawa a Flushing,
Queens.Improvvisamente si ferma davanti ad uno dei padiglioni che ospitano i
laboratori scientifici. Ha sognato oppure ha davvero udito una voce?
“Vieni da me”
Rumiko scuote la testa e
prosegue la sua strada. Consultando l’elenco degli azionisti registrati, e
quindi abilitati a votare nell’imminente assemblea, della Stark-Fujikawa, ha
scoperto una cosa interessante ed è per questo che snobba i piani alti con gli
uffici dirigenziali e si dirige, invece, ai livelli sotterranei. Il soggetto
che sta cercando si chiama Philip Grant, il figlio naturale primogenito di
Tony, uno dei pochi uomini che lei abbia veramente amato. Quando Morgan ha
saputo che era un membro della sua famiglia ha pensato bene di promuoverlo Vice
Presidente per la Sicurezza, ma lui ha snobbato titolo e privilegi continuando
a lavorare nel cubicolo assegnatogli a suo tempo come responsabile della cyber
sicurezza.
Rumiko ha dei sospetti
sui motivi di questo suo atteggiamento anticonformista ma in fondo non le
importa davvero. Quello che conta è che possa parlarci. Negli ultimi giorni era
stato assente giustificato a causa di certi attentati alla sua vita ma oggi è
rientrato al lavoro ed è alla sua postazione che Rumiko lo trova.
-Philip Stark…- gli dice -… io e te dobbiamo parlare.-
-Mi chiamo Grant, non Stark, Miss Fujikawa.- ribatte lui.
-Questo è irrilevante. Io ti chiamo come mi pare, tu puoi chiamarmi Rumiko.
Ho una proposta da farti che potrebbe interessarti.
-Ti ascolto… Rumiko.-
La porta del loft dove
abitano il Conte Nefaria e la sua attuale compagna Pavane si apre e ne escono
Madame Masque e un uomo di circa quarant’anni dai capelli e occhi castani che
indossa un completo da yachtsman con tanto di blazer blu e maglione dolcevita
nero.
-Papà…- dice Madame Masque -… ti presento lo Straniero, immagino che tu
abbia già sentito parlare di lui.-
-Mi sono servito occasionalmente del suo Club dei 1400 quando ero a capo del
Maggia.- risponde Nefaria stringendo la mano al nuovo arrivato -… una posizione
che tornerò ad occupare quanto prima.-
-Ovviamente è solo questione di tempo.- conviene lo Straniero -Il
Siciliano che è attualmente al comando è visibilmente non adatto al ruolo di
leader di un cartello internazionale del crimine e prima o poi gli altri capi
lo riconosceranno.-
-Basta coi convenevoli.- taglia corto Nefaria -Smettiamola di lisciarci
il pelo. Se ha una proposta d’affari per me, la dica.-
-Dritto al punto eh? Bene. Si dà il caso che sia libero da impegni. Il
mio più recente contratto è stato rescisso stamattina. Sono pronto a mettere la
mia organizzazione al servizio della sua per un adeguato onorario.-
Nefaria sogghigna e
replica:
-Sono sempre disponibile ad una proficua collaborazione con le persone
giuste.-
2.
Lavorare con la propria
moglie può non essere consigliabile, ma James Rhodes non può certo lamentarsi:
da quando Rae Lacoste ha assunto la carica di Vice Presidente Esecutivo della
REvolution Inc., le operazioni della società sono in mani sicure mentre lui, libero dagli affanni
del management quotidiano, può concentrarsi su altri progetti, come la
supervisione della realizzazione di una nuova fabbrica nel cuore della terra
dei suoi antenati: l’Africa. La sua recente esperienza nella martoriata nazione
di Rudyarda[9] gli ha
fatto capire che bisogna fare qualcosa per quella zona del mondo. Il serio
problema sono i regimi autoritari che inglobano le risorse e non le
distribuiscono ai cittadini. Rhodey non vuole che questo accada.
I suoi cupi pensieri
sono interrotti dall’entrata nel suo ufficio di una splendida donna dai capèlli
biondi e gli occhi di un azzurro intensissimo, sua moglie e suo braccio destro,
per l’appunto. È accompagnata da una giovane donna dai capelli scuri e gli
occhi verdi.
-Scusa il disturbo Jim.- gli si rivolge Rae.
-Tu non mi disturbi mai, lo sai.- replica lui –Immagino ci sia qualche
questione di lavoro da discutere.-
-Sì e no. Volevo presentarti la mia nuova assistente personale Gayle
Watson. L’ho assunta durante la tua ultima assenza.-
-Davvero? È un piacere conoscerla miss Watson. Scoprirà presto che
nonostante l’apparenza scorbutica sono un capo meno severo di mia moglie.-
-Non dargli retta, Gayle… a parte quando dice di essere
scorbutico,s’intende.-
-Ah… ho già avuto a che fare con capi scorbutici e lei mi sembra a posto
Mr. Rhodes.- dice Gayle.
-Grazie. E cosa fa come assistente personale di Rae? La mia assistente
personale, di solito mi ordina cosa devo fare nella giornata.-
Prima che Gayle o Rae
possano rispondere, si ode una voce amplificata elettronicamente.
<<Jim Rhodes, se non sei un codardo,
fatti vedere.>>
Quella voce, è Parnell Roberts, Rhodey ne è certo e
quando tutti e tre si precipitano alla finestra e vedono sospesa a mezz’aria la
figura in ’armatura di Warwear sa che è proprio così.
<<Esci fuori Rhodey…> ripete Warwear
<<… o comincerò a demolire questo posto.>>
-Che intendi fare?- gli chiede Rae.
-Andrò a parlargli, che altro posso fare?- ribatte Rhodey.-
-Da solo? Senza…-
Intende senza l’armatura
di War Machine ma non può dirlo di fronte a Gayle.
-Ha chiesto di me, no? Ora scusami, sarebbe scortese farlo aspettare.-
Senza dire altro, Jim
esce dall’ufficio per avviarsi fuori.
-Tuo marito è un uomo molto coraggioso.- afferma Gayle.
-O molto stupido.- ribatte Rae.
Altrove una figura in
rosso e oro atterra nei pressi di un magazzino abbandonato. Deve ringraziare
Rhodey e i suoi contatti nel mondo dei mercenari se ha avuto quest’indirizzo: un
vecchio complesso industriale abbandonato appena fuori New York. Roba da
archeologia industriale ma è anche l’ultima base conosciuta di colui che sta
cercando.
-E così sei venuto.-
Iron Man si gira di
scatto e si trova di fronte il cyborg Coldblood-7.
<<Avevamo un
discorso in sospeso, mi pare.>> è la risposta di
Tony Stark <<E sembra che tu mi stessi
aspettando.>>
-Ho fatto girare io la voce che ero ancora da queste parti.- replica
Coldblood -Desideravo vederti per fare… QUESTO!-
Gli spara un raggio al
plasma che spedisce Iron Man contro una parete d’acciaio facendogliela
sfondare.
<<Ovviamente lo sai
che questo significa guerra, non è vero?>> replica Tony
rialzandosi.
-La vita è tutta una guerra.- ribatte Coldblood sparandogli ancora.
<<La resistenza del soggetto è molto elevata. Consiglio: aumentare
l’intensità dei colpi.>> dice una
voce elettronica nella testa del cyborg.
-Grazie, computer.- risponde sarcasticamente Coldblood -Da solo non ci
sarei mai arrivato.-
Iron Man spara un colpo
di uniraggio dalla piastra pettorale.
<<Azione consigliata: elevare campo di forza.>>
-Di nuovo grazie, computer. Cosa farei senza di te?-
<<Il mio compito è garantire la perfetta efficienza e sopravvivenza
di questa unità Coldblood.>>
-E già che c’erano potevano programmarti con un po’ di senso
dell’umorismo, Data.-
<<Temo di non capire il riferimento.>>
-Non importa,
credimi.-
Mentre si svolgeva
questa conversazione per certi versi surreale Coldblood e Iron Man hanno
continuato a scambiarsi colpi su colpi finché Tony ne ha abbastanza.
<<Vediamo se questo
ti sistema una volta per tutte.>> dice.
Lancia un impulso
elettromagnetico e tutti i sistemi elettronici nel suo raggio d’azione, esclusi
quelli dell’armatura di Iron Man, sono spenti di colpo, compresi quelli che
sostengono le gambe artificiali di Coldblood che cade riverso sulla schiena ma
quello che dice subito dopo non è quello che Iron Man si aspettava:
-Finalmente sono libero.-
<<Che vuoi dire?>>
-Hai spento il sistema che mi controllava. Hanno impiantato nella mia
testa un chip che mi costringe a fare quello che vogliono, ma ora non funziona.
Sono anche tagliato fuori dal computer centrale, il che vuol dire che ora sanno
che c’è qualcosa che non va e prenderanno le loro contromisure.-
<<Loro? Chi sono
loro?>>
-Non li ho mai visti. Si fanno chiamare Consorzio Ombra e hanno
commissionato la creazione di un esercito di supersoldati cyborg ad un certo
dottor Harrow. Hanno anche una mia amica. Devi trovarla e salvarla.-
<<Dimmi dov’è e
io…>>
-Non c’è tempo. Sento che i sistemi stanno tornando a funzionare. Ricorda
questo nome: Eric Savin.-
<<Cosa?>>
La fabbrica è scossa da
una tremenda esplosione e quando il fumo si dissipa ci sono solo macerie,
almeno finché alcune di esse saltano per rivelare la figura di Iron Man.
<<Sono dei bastardi
efficienti, non c’è che dire.>> commenta,
Di Coldblood non c’è
traccia ma questo non vuol dire che sia morto, Tony lo sa bene. Ora ha un
indizio su chi l’ha mandato e sui suoi scopi. In un modo o nell’altro li
troverà.
James Rhodes esce nello
spiazzo antistante il palazzo di uffici della sede della REvolution a Clason
Point, Bronx, e si ferma in attesa. Pochi istanti dopo Warwear atterra davanti
a lui.
<<E così sei venuto, sapevo che lo
avresti fatto.>> dice.
-Che cosa vuoi?- gli chiede Rhodey.
<<Ora lo saprai.>>
Warwear afferra Rhodey
per le ascelle e vola via con lui. E quando sono abbastanza in alto, gli dice:
<<La mia padrona, Selene, vuole mandare
a te e al tuo capo Tony Stark un avvertimento: vi siete intromessi sulla sua
strada e questo vuol dire che subirete la sua vendetta ed io ne sarò lo
strumento.>>
-Ma ti senti, Parnell? Non so come, ma quella donna ti ha rivoltato la
mente.-
<<Quella donna, come la chiami tu, è la
mia signora e tu non la insulterai.>>
Lo lascia andare
facendolo precipitare verso terra, poi lo riprende al volo quasi slogandogli un
braccio.
<<Non avrai altri avvertimenti.>> dice ancora <<La prossima volta tornerò per
uccidere.>>
-Che penserà Glenda di tutto questo?-
<<Chi è Glenda?>>
Senza dire altro Warwear
molla ancora una volta la presa e Jim Rhodes piomba nelle acque della piccola
laguna e ne emerge poco dopo preoccupato e arrabbiato.
Il suo ex migliore amico
gli ha appena portato una dichiarazione di guerra e sembrava molto serio.
3.
Dire che Sebastian
Shaw è arrabbiato è usare decisamente un eufemismo.
-Quei maledetti, ingrati, bastardi!- urla lanciando un bicchiere contro
un muro.
-Che cosa c’è Sebastian?- gli chiede una donna dai lunghi capelli neri
con indosso un baby doll trasparente dello stesso colore.
-Non solo la Stark-Fujikawa mi ha rubato le industrie Shaw, ma Sunset
Bain mi ha sostituito alla loro presidenza con mio figlio Shinobi. Quel
bastardo traditore mi ha venduto per un piatto di lenticchie. E come se non
bastasse, i miei soci del Cerchio Interno del Club Infernale rifiutano di
sostenermi nei miei propositi di vendetta. Solo Selene è rimasta dalla mia parte.-
-Ci sono anch’io, Sebastian.-
L’espressione di Shaw
si addolcisce mentre si avvicina alla donna.
-Hai ragione, Mercedes, ho ancora te al mio fianco e insieme daremo ai
miei nemici la lezione che meritano.-
War Machine atterra sulla terrazza panoramica
dell’attico di Selene. Non è stato particolarmente difficile scoprire dove
abita quella donna, si nasconde in piena vista. E perché non dovrebbe, dopotutto?
Non ci sono prove concrete che abbia commesso dei crimini, ufficialmente è solo
una donna di successo anche se non è facile capire da dove arrivino i suoi
soldi.
Quando lui arriva, lei
è in costume da bagno che sta prendendo il sole. Si alza dalla sdraio e gli si
rivolge con aria annoiata:
-Tu sei quello che chiamano War Machine, vero? Cosa ti porta qui?-
<<Non fare
l’innocentina con me.>> ribatte
l’uomo in armatura nera e argento <<Hai mandato
Warwear a darmi un avvertimento, non negarlo.>>
-Avvertimento? Warwear? Temo di non capire.-
<<Balle, sai
benissimo di cosa sto parlando. Hai sconvolto la sua mente e la cosa non mi è
andata giù. Lascialo andare o te ne farò pentire.>>
-Davvero? Mi stai minacciando?-
<<Io non
minaccio, agisco e se non farai quel che ti ho chiesto con le buone, ti
costringerò io a farlo con le cattive.>>
Un sorriso maligno
appare sul volto della donna.
-Forse è il caso che ti informi, War Machine che ogni tua azione e
parola è stata filmata dalle mie telecamere di sicurezza e che il video sarà
inviato ai maggiori giornali e telegiornali e diffuso in rete. Se non sbaglio
sei un fuorilegge ricercato per atti di sabotaggio contro impianti industriali
e ti sei appena reso colpevole di violazione di domicilio e minacce. Poca roba
per uno come te, ma pur sempre interessante. Sai, ho imparato bene come
sfruttare la tecnologia moderna e la cosiddetta propaganda.-
<<Tu…>>
-Che vuoi fare, colpirmi con uno dei tuoi pugni d'acciaio o usare una
delle tue armi pèr danneggiare questo posto? Credo che gli spettatori lo
troveranno ancora più interessante e tu?-
Sotto l’armatura Jim
Rhodes reprime un moto di rabbia. Senza dire un’altra parola vola via mentre
sotto di lui Selene scoppia ridere.
Dall’interno arriva
Parnell Jacobs.
-Avrei potuto affrontarlo.- dice.
-A volte le armi della sottigliezza sono più efficaci della pura forza.
Il tuo amico ha reagito esattamente come avevi predetto e questo gli costerà
molto caro. Ma non preoccuparti, perché presto potrai sfoderare tutta la tua
potenza contro degni avversari.-
-Come vuoi tu, io eseguo solo i tuoi ordini.-
-Lo so che sei un bravo cagnolino, Parnell.-
Jacobs non
controbatte, la devozione assoluta che quella donna gli ha inculcato coi suoi
poteri psichici glielo impedisce.
In un laboratorio segreto
il Dottor Jonas Harrow termina una delicata operazione chirurgica e si rivolge
alla sua assistente:
-Fatto: il paziente vivrà.-
-Ma come vivrà?- chiede la giovane e attraente donna dai capelli
castani sfilandosi la mascherina.
-Questo è irrilevante per noi e non ci riguarda, Dottoressa Dyson.-
-Dovrebbe, invece. Con
quest’ultima operazione al cervello ha tolto a quel ragazzo ogni
possibilità di pensare autonomamente.-
-Il pensiero autonomo, come pure il libero arbitrio, sono
sopravvalutati, Dottoressa. L’errore del suo amico Mako fu di aver lasciato a
Coldblood la facoltà di pensare. Sarebbe ancora vivo se si fosse comportato
diversamente.-
-Non era amico mio e sono felice
che sia morto. Quanto a Eric…-
-Eric? Questo spiega tutto. Non bisogna mai farsi coinvolgere
emotivamente dai soggetti delle nostre ricerche ma immagino che anche se ha
perso le gambe… l’apparato riproduttivo del Colonnello Savin sia rimasto in
buona efficienza.-
-Lei è un bastardo, Harrow.-
-Me l’hanno detto in tanti.- ribatte il medico criminale con un
sorriso.
Un suono improvviso lo
distrae e senza perdere tempo si avvicina ad un
maxischermo dove appare una silhouette femminile.
<<Allora, dottore…>> dice una voce con un chiaro accento
tedesco <<Come procede il progetto?>>
-Molto bene, signora, credo che abbiamo abbastanza soggetti pronti per
un test sul campo.-
<<Perfetto. Li tenga pronti, entro domani le comunicherò
l’obiettivo da colpire.>>
Alle loro spalle, la
Dottoressa Gina Dyson non può fare a meno di tremare.
FINE TERZA PARTE
QUARTA
PARTE
NERO
1.
Con aria mortalmente
seria Jim Rhodes afferma:
-Sono stato uno stupido.-
-Non essere così duro con te stesso.- replica sua moglie Rae Lacoste.
-Non lo sono abbastanza, invece.- ribatte Rhodey -Selene mi ha gettato
l’esca ed io l’ho ingoiata con tutto l’amo. Il video in cui la minaccio sta
facendo il giro del web. War Machine ci fa la figura di quello che se la prende
con le donne indifese e lei è la povera vittima. La gente non sa cosa c’era
prima e dopo lo spezzone che tutti hanno visto. Non sanno in che razza di
traffici è immischiata realmente quella donna e cosa ha fatto a Parnell
Jacobs.-
-E tu prova a smascherarla allora, invece di compiangerti.-
-Credi che potrei…?-
-Credo che tu debba. Che tu lo debba a te stesso, a Glenda Sandoval e
anche a Parnell Jacobs.-
Prima che Rhodey possa
dire qualcosa, ecco entrare Tony Stark.
-Scusate se vi disturbo.- dice -Avrei un favore da chiederti, Rhodey.-
-Dimmi pure.- risponde Rhodey ben lieto di distogliere la mente da
quello che considera un fallimento.
-Ho tentato, grazie ai miei vecchi contatti al Pentagono, di avere informazioni su un
ufficiale dell’Esercito e questo è quello che ho ottenuto.-
Gli porge una serie di
fogli quasi completamente neri.
-Questo dossier è pieno di omissis.- afferma Rhodey -In pratica la sole
cose che non sono state cancellate sono il nome, Eric Savin, il grado, Tenente
Colonnello dell’Esercito degli Stati Uniti, il numero di matricola, la data di
nascita e le date della sua promozione.
Temo ci sia una sola ragione per cui l’intero dossier è stato segretato.-
-La so anch’io.- interviene Rae -Questo colonnello Savin era impegnato
in qualche missione top secret.-
-Già. Perché ti interessa tanto, Tony?- chiede Rhodey.
-Leggi qui.- gli indica un punto della prima pagina.
-La sua data di morte. E allora?-.
-Ieri Iron Man si è scontrato con un cyborg che si fa chiamare
Coldblood-7 che ha la stessa faccia di Savin… quel che ne rimane almeno. Lui
stesso mi ha fornito il suo nome in un momento di lucidità.-
-Se Savin e quel cyborg sono davvero la stessa persona, allora era
coinvolto con una operazione dei servizi segreti militari e non sarà facile
saperne di più. Hai provato con lo S.H.I.E.L.D.?-
-Niente da fare. Ho anche cercato aiuto con certi amici della D.I.A. ma
sono irreperibili.-
Rhodey riflette.
-Anni fa ho salvato le chiappe a un ufficiale dei SEAL che ora è un
ammiraglio e un pezzo grosso della D.I.A.- dice infine -Forse può dirmi
qualcosa. Ma tu devi farmi un favore.-
-Qualunque cosa possa fare, devi solo chiederla.-
Rhodey sorride,
-Ho una certa idea.- dice.
Rumiko Fujikawa
riflette su quello che accadrà da lì a poco. Il suo è un azzardo ma se
funziona…
“Vieni”.
Cosa? Ha davvero udito
una voce o è solo la stanchezza a giocarle un brutto scherzo?
Rilassati, si dice,
andrà tutto bene, tutto bene.
Gayle Watson non
riesce a credere a quanto le sta
accadendo. Non è da lei finire a letto con un uomo appena conosciuto. A sua
sorella Mary Jane[10]
sarà sicuramente accaduto ma lei è sempre stata più disinibita in fatto di
sesso.
Deve ammettere che il
giovane è carino e gentile, ma avrà almeno dieci anni meno di lei, come ha
fatto proprio lei a ficcarsi in questo pasticcio?
Quando si siede
davanti a lei nel piccolo ristorante i suoi dubbi svaniscono di colpo.
-Spero di non averti fatto
aspettare.- le dice lui sorridendo.
-No, è tutto a posto.- risponde lei.
Non tutto, pensa
Temugin il figlio del Mandarino. Ancora una volta riflette su dove lo abbia
condotto la devozione per suo padre. Ogni atto sembra più disonorevole del
precedente come il modo in cui sta manipolando quest’ignara donna, la chiave
per la vendetta che suo padre vuole così tanto e che lui si sente obbligato a
fornirgli, Ma alla fine del sentiero che sta percorrendo, si chiede Temugin, cosa
sarà restato della sua anima?
2.
Le facce sono tese. A
ognuno dei presenti all’assemblea degli azionisti della Stark Fujikawa è ben
chiaro che i due copresidenti Morgan Stark e Kenzo Fujikawa non si amano e
forse nemmeno si rispettano. In ogni caso sono avversari per il ruolo di leader
e per ciascuno dei presenti è il momento di schierarsi.
Nei giorni precedenti
sono state formate le liste dei candidati ai posti nel Consiglio dei Direttori
e i piccoli azionisti hanno ricevuto a
casa,con tutti i mezzi consentiti,un modulo da firmare con si concedeva la delega a votare per conto loro
a persona di loro fiducia. Ogni modulo formato è stato controllato e vidimato.
Oggi è il gran giorno.
-Ebbene signori, direi che possiamo procedere al voto.- dice Morgan
Stark -Senza alcun indugio comincio io, anche a nome degli azionisti di cui ho
la delega e ovviamente voto per la mia lista. La parola al mio collega
l’onorevole Fujikawa-san.-
-Voto per la lista Fujikawa.-
Ad uno ad uno gli
azionisti presenti votano anche a nome di chi li ha delegati. Senza alcuna
sorpresa Morgan Stark ottiene i voti di Sunset Bain, Tiberius Stone e Shinobi
Shaw, e Fujikawa quello di Meredith McCall.
Un giovane si alza in
piedi e si rivolge all’uditorio.
-Credo che solo pochi di voi mi conoscano. Il mio nome è Ezekiel Stane
e mio padre Obadiah è stato il Presidente e azionista di maggioranza di una
delle aziende che hanno preceduto questa: la Stane International. Senza nulla
togliere al valore dei soci giapponesi, credo sia ora che il controllo torni in
mano americane, che quello che un tempo era degli Stark torni agli Stark. A
nome mio e degli azionisti che, bontà loro, mi hanno concesso la loro delega,
voto per Morgan Stark.-
Quel ragazzo dovrebbe
fare politica, pensa Tony. Ha fatto un bel discorso ma cos’ha davvero in mente?
È ora che quel che era degli Stark torni agli Stark, ha detto. E quello che era
degli Stane?
Man mano che il
conteggio dei voti viene registrato, appare chiaro che il vincitore sarà deciso dagli ultimi
votanti: Tony Stark, Rumiko Fujikawa e Philip Grant.
Tony è sorpreso, non
sapeva nemmeno che Philip avesse delle azioni S-F, ma del resto sono molte le
cose che non sa del figlio.
È il suo momento e
Tony si alza deciso a spiegare il suo voto:
-Credo sia mio dovere votare per il bene della società senza
considerazioni di natura personale. Per questo la mia scelta ricade su… Kenzo Fujikawa.-
Morgan Stark
ribolle di rabbia ma tace. Doveva
aspettarsi la pugnalata alle spalle da parte del cugino, pensa.
Si alza Philip Grant:
-Il mio voto invece va a mio cugino Morgan Stark.-
A che gioco stai
giocando? Si chiede Tony perplesso. Fino ad oggi il giovane hacker ha
manifestato distacco nei confronti del mondo capitalista della sua famiglia e
ora vota per Morgan. Davvero gli interessa che l’equilibrio del potere si
sposti dal Giappone agli Stati Uniti o c’è dell’altro?
Un rapido calcolo
permette a Tony di concludere che Fujikawa ha solo un leggero vantaggio: 48,46%
a favore di Kenzo Fujikawa e 48,39% per Morgan. Il voto decisivo spetterà a
Rumiko.
Erano in pochi a
sapere che la figlia di Kenzo Fujikawa possiede un pacchetto azionario
personale in aggiunta al quale si è anche procurata alcune deleghe. L’atmosfera
nella sala si rilassa. È evidente per chi voterà dopotutto.
Rumiko si alza, si
guarda intorno. Il suo sguardo incrocia quello di Tony e sorride, poi guarda
verso il padre e il suo sorriso si allarga.
-Voto Morgan Stark.- annuncia con voce stentorea.
Un mormorio di sorpresa
attraversa la sala. Il viso di Kenzo Fujikawa perde per un attimo la sua
maschera di impassibilità.
Pentagono, Contea di
Arlington, Virginia. Per l’occasione James Rhodes ha tirato fuori dalla
naftalina la sua divisa da ufficiale dei Marines della Riserva. Dopo una breve
attesa viene introdotto nello studio del capo della Sezione Minacce Superumane
della D.I.A.[11] il
Contrammiraglio Henry H. Nelson. Rhodey ammette con se stesso di essersi sempre
chiesto se la H del secondo nome non stesse per Horatio, come col celebre
ammiraglio britannico, ma non ha mai osato chiederlo.
Nelson lo accoglie con
calore e Rhodey nota che a parte i capelli bianchi ed un accenno di pancetta,
non è cambiato molto.
-Allora, Tenente Colonnello Rhodes, cosa posso fare per lei?- gli
chiede invitandolo a sedersi.
-Visto che non sono più in servizio, può cominciare col chiamarmi
Rhodey, se vuole.- risponde lui - Quanto alla mia richiesta…-
-Parliamoci chiaro, Colonnello… perché le interessa la sorte di Eric
Savin?-
-Perché un uomo… un cyborg per essere esatti… con la sua faccia e che
si faceva chiamare Coldblood-7 si è scontrato con Iron Man pochi giorni fa e ha fatto il nome di Savin lasciando anche
intendere di essere controllato mentalmente. Nei database dei Vendicatori e
dello S.H.I.E.L.D. ci sono scarne notizie su Coldblood ma nulla sui Eric Savin.
Iron Man, per il tramite di Tony Stark, mi ha chiesto di indagare. Sono
abbastanza sincero per lei?-
Nelson sospira e dopo
una breve esitazione dice:
-Ha mai sentito parlare del Progetto Ultra-Tech?-
-Ovviamente no, ma posso immaginare cosa fosse: un progetto per creare
supersoldati cyborg.-
-E soldati robot, una ripresa di un vecchio progetto.-
-La Difesa non impara mai dai suoi errori, vedo.-
-Questo non è giusto. Due dei miei migliori agenti stanno in questo
momento indagando su tutti questi progetti per la creazione di supersoldati e
sul marcio che ci sta dietro.[12]
Per il debito di gratitudine che ho con lei, ho richiesto il dossier integrale
di Savin, ma non c’è molto, a parte un particolare curioso.-
-Ovvero?-
-Savin è stato dato per morto in un incidente in un centro
d’addestramento in Nevada ma non si sa
che fine abbia fatto il suo cadavere.-
Se c’era un cadavere,
pensa Rhodey.
La riunione è andata
avanti sino a tardi e ha sancito l’entrata nel Consiglio dei Direttori della
Stark-Fujikawa di Rumiko Fujikawa, Philip Grant, Ezekiel Stane e Shinobi Shaw.
Dopo la formalizzazione della nomina di Morgan Stark a Presidente del Consiglio
stesso e Chief Executive Officer, e quella di Kenzo Fujikawa a Vice Presidente
Anziano, il Consiglio procede alla nomina dei dirigenti operativi. Rumiko viene
nominata Presidente e Chief Operating Officer al posto di Morgan. Ogni potere
decisionale è delegato a lei con Morgan come unico superiore diretto. Il posto
di Rumiko come Vice Presidente Esecutivo è preso da Philip Grant e la cosa
desta non poca sorpresa. Nel curriculum ufficiale del giovane non c’è alcuna
esperienza manageriale e quello ufficioso ne registra solo l’esperienza come
hacker.
Philip si è venduto
per un posto di potere? Tony è perplesso. Decisamente non sa cosa pensare.
Tutti i padri desiderano che i figli seguano le loro orme e che facciano meglio
di loro, ma è questo il caso?
La conferma di Sunset Bain come Vice
Presidente per il Settore Scienza e Tecnologia non sorprende nessuno ma quella
di Zeke Stane a Vice Presidente per le Fusioni e Acquisizioni è una doccia fredda per molti.
È questo che avevi in
mente quando sei venuto a New York, Zeke? Pensa Tony. E ti fermerai qui?
Ne dubita, ne dubita
molto.
3.
Una serata al Club Infernale non è cosa a cui
capita spesso di partecipare ad almeno due delle tre coppie che entrano nella
vecchia palazzina della Quinta Avenue.
-Vi siete accorti che a parte i camerieri, non ci sono molti neri o
esponenti di altre minoranze in questo posto?- fa notare Jim Rhodes.
-È solo questione di tempo.- replica Tony Stark -I ricchi e potenti tra
le cosiddette minoranze, specie nere o asiatiche, sono sempre più in aumento
nel Paese. Solo pochi anni fa chi avrebbe scommesso che avremmo avuto un
Presidente afroamericano e in futuro magari donna o Ispanico?-
-Sarà ma non sono convinto.-
-Se ti aspetti che un’altra volta venga vestita, si fa per dire, come
quelle, ti illudi, Tony.- interviene Pepper Potts indicando un gruppo di donne
che indossano solo corsetti e perizoma.
-È uno dei codici di vestiario per le donne ma non è obbligatorio se
non in certe serate.- spiega Tony -Lo stesso per gli uomini con gli abiti
settecenteschi o Reggenza.-
-Io non avrei problemi a vestirmi così.- commenta Rae Lacoste -Tu che
ne dici Jim?-
La risposta di Rhodey
è un borbottio inintelligibile.
-Per me è solo la concretizzazione di un certo immaginario erotico
maschile e lo trovo degradante.- aggiunge ancora Pepper.
-Scusate.- dice improvvisamente Rhodey -Ho appena visto la persona che
speravo di incontrare quando ti ho chiesto di portarmi qui come ospite.-
Si allontana
rapidamente seguito dalla moglie ed incrocia la strada di una donna dal
portamento altero, accompagnata da un altro afroamericano robusto.
-Ah, Mr. Rhodes!- esclama Selene -Sono veramente lieta di incontrarla
ancora.-
E così sa chi è:
Rhodey non ne è molto sorpreso.
-Non prendiamoci in giro.- le dice -Vuoi prendertela con me? Mi sta bene,
ma lascia andare lui.-
Indica Parnell Jacobs
che è rimasto in silenzio a braccia conserte.
-Lasciarlo andare? E tu che ne pensi, Parnell?- gli chiede Selene con
un sorriso insolente.
-Che sto bene dove sto.- ribatte lui.
-Sentito?-
-Non… sei in te, Parnell, lo so.- replica Rhodey -Ti aiuterò che tu lo
voglia o no.-
-Andiamo Jim.- lo sollecita Rae prendendolo per un braccio.
-Segui quel che ti dice la tua donna, Rhodes.- dice Selene -Lei è più
saggia di te.-
E ride divertita.
Glenda Sandoval percorre
il corridoio e raggiunge l’ufficio di Rebecca Bergier, responsabile dell’Osservatorio
sui Diritti Umani della Fondazione Maria Stark. All’interno la donna sta
chiacchierando con una bella ragazza dai capelli neri.
-Scusate…- dice -… non volevo disturbare. Stavo andando via e volevo
salutare.-
-Nessun disturbo.-replica Rebecca sorridendo -Anche io e Linda stavamo
andando via. Linda, ti presento la Dottoressa Glenda Sandoval, collabora da
poco con noi. Dottoressa, le presento la mia… beh… la mia ragazza: Linda
Carter.-
Glenda non è sorpresa.
L’omosessualità di Rebecca Bergier è nota.
-Ho sentito molto parlare del suo lavoro con le malattie infettive nel
Terzo Mondo, dottoressa.- dice Linda -Io sono infermiera allo Stark Memorial
Hospital.-
-Che è finanziato in massima parte dalla Fondazione e quindi qualcuno
potrebbe dire che c’è un conflitto d’interessi nella nostra relazione.-
aggiunge Rebecca.
-Che sciocchezza.- replica Linda.
-Sono d’accordo.- conviene Glenda -Ora scusate, ma devo proprio
andare.-
Si allontana
rapidamente e raggiunge gli ascensori. Le coppie felici, e quella lo sembrava
proprio, la mettono a disagio. Non può non pensare a suo marito e chiedersi
cosa stia facendo adesso. Sembra che ogni volta che provano a far funzionare il
loro matrimonio qualcosa debba rovinare tutto.
-Aspetti, dottoressa!-
A parlare è stato
Harold Joseph Hogan, meglio noto agli amici col nomignolo di Happy, Direttore
Esecutivo della Fondazione. Al suo fianco un’attraente donna di colore che lo
tiene a braccetto e un altro afroamericano massiccio, dal naso schiacciato ed
un’aria vagamente familiare.
-Stava andando a casa?- le chiede.
-Beh… sì. – risponde Glenda -Mi sono trattenuta sino a tardi e…-
-Quindi non ha ancora cenato? Perché non si unisce a noi? Stavamo
giusto andando ad un ristorante qui vicino.-
-Non… non mi sembra il caso.-
-Su, non si faccia pregare. Ma mi scusi,sono un gran maleducato. Non le
ho presentato i miei amici: la mia fidanzata Georgia Jenkins e il mio amico di
vecchia data Eddie March.-
-Vuol dire: Iron Man March, il campione dei Pesi Massimi?- esclama,
sorpresa, Glenda .-Ora mi ricordo di lei. Mio marito era un suo grande fan,.-
-Quei tempi sono passati ormai.- replica Eddie poi aggiunge -Mi pare di
capire che suo marito non è qui adesso.-
-Si può dire che mi abbia piantata. È una storia lunga.-
-Allora insisto che venga con noi: è una cena con vecchie glorie del
pugilato, una cosuccia tra amici senza grandi pretese. Un posto in più si trova
di sicuro.-
-Io non…-
-Venga.- insiste anche Georgia -Mi sentirò meno sola.-
-Direi che siamo tutti d’accordo allora.- interviene Happy -Non si
faccia pregare.-
-Io… va bene.- si arrende Glenda.
Happy fa l’occhiolino
agli altri ed insieme si avviano all’uscita.
Mike O’Brien e Judith
Klemmer si separano da Tony e Pepper puntando coloro che stavano cercando. Tony
li osserva sorseggiando una Perrier e insegue chissà quali pensieri quando una
voce lo fa trasalire:
-Ciao Tony.
A parlare è stato
Ezekiel Stane vestito di un abito nero stile Reggenza con al braccio una
sorridente Sunset Bain in guepiere bianca.
-Salve Zeke.- lo saluta Tony -Hai fatto carriera dal nostro precedente
incontro ad un party… e non è stato poi così tanto tempo fa.-
-È vero Tony.- risponde lui sornione -Sto bruciando le tappe… e non è
ancora finita, vedrai.-
La minaccia implicita
in quella frase è evidente per Tony: Zeke Stane sarà un avversario da prendere
con le molle. Come se non gli mancassero i nemici.
Per fortuna ci sono
anche gli amici… e Pepper… soprattutto Pepper. Alla fine è un uomo fortunato e
che i suoi nemici complottino pure contro di lui: non avranno vita facile.
EPILOGO
Il Dottor Jonas Harrow
squadra la dozzina di cyborg schierati davanti a lui. È il momento della verità,
in cui saprà se i suoi sforzi sono stati premiati. Preme un pulsante su una
consolle e istantaneamente la destinazione prescelta è inviata ai terminali
installati nei cervelli dei soggetti. Ora deve solo dare l’ordine di partenza.
Non si torna più
indietro.
FINE?
NOTE DELL’AUTORE
Nonostante la lunghezza della
storia, non c’è poi tanto da dire su di essa che non sia chiarito già
all’interno della storia stessa.
Celebriamo 75 episodi con un
cambiamento al vertice della Stark Fujikawa. Cosa accadrà adesso? Cosa faranno
Rumiko Fujikawa, Philip Grant, Ezekiel Stane? Quali sinistre intenzioni ha il
Consorzio Ombra? Che piani ha Selene? Cosa intende fare Sebastian Shaw? Che
scopi ha il Mandarino? Quali sono i fini del Conte Nefaria? Cosa farà Justin
Hammer? Esiste qualcuno in questa serie che non voglia la rovina di Tony Stark
e dei suoi amici ed amori? Se vi interessa saperlo, tornate qui, vi aspetto.
Carlo
[1] Abito tradizionale femminile cinese.
[2] Come visto in Destino #9
[3] Nello scorso episodio.
[4] Iron Man Vol. 1° #182 inedito in Italia.
[5] Sempre su Destino #9, anche se le cose sono andate in un modo un po’ più complicato.
[6] Su Destino #14
[7] Ovvero su Vendicatori MIT #95/96.
[8] Hobgoblin lives #2 (In Italia su Uomo Ragno De Luxe #31).
[9] Negli episodi #59/70.
[10] Non ditemi che non sapete chi è.
[11] Il Servizio di spionaggio e controspionaggio del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti.
[12] Come visto nei recenti episodi di Capitan America.