N° 30
(PARTE SECONDA)
1.
Vediamo
di fare il punto della situazione: il criminale psicopatico chiamato Firebrand
ha letteralmente aperto delle bocche di lava nel suolo di Seattle, Stato di
Washington. Tony Stark, nei panni di Iron Man è riuscito a spedire il
supercriminale nella Elliot Bay, ma non è riuscito ad impedire la devastazione
in cui sono rimasti coinvolti il suo amico Happy Hogan e due delle sue ex
donne: Roxanne Gilbert e Rumiko Fujikawa. E tanto per rendere le cose più
interessanti, un geyser di lava è emerso improvvisamente nel centro di Seattle
scatenando una tsunami di fuoco.
E
questo non è che l’inizio.
Tony
Stark, nella sua armatura di Iron Man, osserva con orrore il getto di lava fusa
che si alza, spinto da una pressione inimmaginabile, e sa che presto ricadrà
sul terreno circostante. Per uno come Tony pensiero ed azione sono spesso un
tutt’uno. Immediatamente afferra la Dottoressa Ramona Napier, eminente
vulcanologa, nonché sua amica, e l’agente del F.B.S.A. presentatosi solo come
Howell e si leva in volo appena in tempo. Cerca di non pensare a coloro che non
hanno fatto in tempo a sfuggire all’onda distruttrice. Razionalmente sa che non
avrebbe mai potuto salvarli tutti, ma ciò non gli impedisce di provare una
rabbia sorda verso l’autore di quest’inferno: Firebrand. Se, come pensa, è
ancora vivo, gli farà pagar care le morti le sofferenze che ha causato.
Mentre
deposita Ramona e Howell al sicuro, Tony si sforza di non pensare alla sorte di
altre due persone a cui è legato: Happy Hogan e Roxanne Gilbert. Da quanto ne
sa sono rimasti entrambi feriti durante il primo attacco di Firebrand. Spera
che non siano gravi… o che non sia accaduto il peggio. Appena potrà deve avere loro notizie.
-È incredibile che quest’inferno
sia stato causato da un solo uomo.- commenta l’Agente Speciale Howell mentre
osserva la devastazione vicina.
<<Un solo uomo, ma con
il potere di scatenare una forza quasi inarrestabile.>> è la secca
risposta di Iron Man.
-Quando si gioca con le forze
della natura non si sa mai cosa si può ottenere. Questo Firebrand può scatenare
un potere incontrollabile al cui confronto le più devastanti eruzioni
vulcaniche conosciute impallidiscono.- è il commento di Ramona Napier.
Un
pensiero decisamente poco consolante.
Harborview
Medical Center, nel quartiere di First Hill, uno dei più attrezzati centri
medici dello Stato di Washington, nonché centro medico di riferimento anche per
gli Stati di Alaska, Idaho e Montana. La sua posizione sopraelevata lo pone al
riparo dall’attacco della lava. Nel corso delle ultime ore vi si sono riversate
le vittime del disastro che ha colpito quella che viene chiamata la Città di
Smeraldo
Tra
le vittime in questione ce ne sono almeno tre per cui Tony Stark ha un
particolare interesse ed è sollevato quando ne trova una: Roxanne Gilbert,
distesa su una branda con le braccia bendate.
-Roxie!- esclama Tony –Come stai?-
-Beh… sono viva.- risponde la
giovane donna –Me la sono cavata con un po’ di ustioni superficiali ed un paio
di costole rotte.
-Mi dispiace che ci si debba
rivedere così, Roxie, davvero.-
La
donna tenta di sorridere, ma le esce solo una smorfia
-Sembra che ogni volta che tu vai
da qualche parte, Tony, ci sia qualche supercriminale ansioso di seminare
distruzione.- commenta -E questo, poi? Ha qualche legame con mio fratello?-[1]
-Beh … credo che tuo fratello sia
stato la sua fonte d’ispirazione, per il resto è molto più pazzo e pericoloso.-
-Che pensiero consolante.-
-Beh, se non altro hai conservato
il buonumore, il tuo carattere forte è sempre stata una cosa che mi piaceva di
te.-
-Non abbastanza da far funzionare
la nostra relazione, però. Credo che tu non ti sia nemmeno accorto che ti avevo
lasciato-
-Credo di non avere scusanti,
Roxie, ma potremo riparlarne in un altro momento? Stavo cercando Happy Hogan,
l’hai visto?-
-Non l’ho più visto da quando quelle macerie infuocate ci sono cadute addosso. Quando mi sono risvegliata qui mi hanno detto che mi aveva protetto col suo corpo prendendo la maggior parte dell’impatto ed era grave. Dovevano operarlo.-
-Devo andare a cercarlo, devo
sapere se sta bene. Scusami Roxie.-
-Fa pure, ti capisco… stavolta.-
Tony
si allontana lungo il corridoio. Deve trovare Happy, deve star bene. Con che
faccia potrebbe tornare a New York e dirlo a Pepper? Aspetta, quella è la
ragazza con cui Happy si vede ultimamente, Hannah Donleavy. Ma certo, lei è di
Seattle, per un attimo l’aveva dimenticato.
-Miss Donleavy… sa qualcosa di
Happy?-
Hannah
Donleavy lo guarda, i suoi occhi sono velati di lacrime e per un attimo Tony
pensa al peggio.
-Io… io non lo so.- risponde la
donna –Hanno detto che dovevano operarlo d’urgenza.. è dentro da… non lo so
più… io…-
Tony
vorrebbe sapere cosa dire per rincuorarla, ma non ci riesce, poi, ecco che una
porta si apre e ne esce un uomo in camice e la mascherina da chirurgo, che si
toglie dal viso, fissa i presenti e comincia a parlare.
2.
Il volto di Pepper Potts sul video
del cellulare è un misto di preoccupazione e sollievo.
<<Non ti nascondo, Tony, che
ho avuto molta paura quando ho sentito le prime notizie da Seattle…>>
dice <<...ma sono contenta di saper che stai bene… e anche Happy.>>
-Happy è vivo e per ora è ciò che
conta. I medici assicurano che l’operazione è riuscita perfettamente e che la
sua fibra robusta l’ha aiutato molto. Ora si tratta solo di aspettare che esca
dal coma.-
<<Ce la farà, ne sono
convinta… ma tu, come ti senti? Il Dottor Santini aveva raccomandato di evitare
sforzi eccessivi per questi primi giorni e la battaglia con Firebrand…>>
-Va tutto bene Pepper, davvero.
Riserva i tuoi istinti materni per il piccolo Andy, se non ti dispiace.- Una
pausa, poi Tony riprende a parlare –Scusa Pep, è la tensione a farmi parlare
così, non volevo…-
<< Lo so, non preoccuparti.
Ora che intendi fare?>>
-Mi hanno chiamato per partecipare
al team che deve studiare le contromisure..-
<<Oh, con quella Dottoressa
Napier, giusto?>>
-Si, lei è l’esperta che le
autorità hanno assunto, io la raggiungerò tra poco.-
<<Capisco. Mi raccomando,
sta attento, io e Andy ti rivogliamo a casa sano e salvo, per non parlare di
Kathy e degli altri che tengono a te.>>
-Tranquilla Pep, non intendo
morire un’altra volta, tornerò a casa, te lo prometto.-
Conclusa
la conversazione Tony riflette per qualche istante, poi forma un certo numero
della Contea di Los Angeles.
-
A New York
la vita prosegue come al solito e quel che sta accadendo a Seattle è solo
oggetto delle notizie televisive, come quelle trasmesse dal canale W.W.N. che
in questo momento sono seguite da due peculiari membri del nostro alquanto
variegato cast: il misterioso uomo conosciuto solo come Mr. King e la donna
chiamata Justine Hammer
-Sembra che il nostro amico Tony
Stark abbia una spiccata tendenza a trovarsi al centro di grossi guai.-
commenta l’uomo
-Quel Firebrand è un vecchio
nemico di Iron Man, se non sbaglio.- interviene Justine –Diciamo, più
esattamente, una nuova versione di un vecchio nemico. In linguaggio informatico
lo si chiamerebbe un upgrade.-
-Sembri molto informato su di
lui.-
-Io sono sempre molto informato.
“Sapere è potere” dicevano i saggi ed io ci ho sempre creduto ciecamente. E da
quanto so di Tony, credo che lui ed il suo amico in armatura usciranno
vittoriosi anche da questa crisi.-
-Sembra che tu lo conosca bene
Tony Stark.-
L’uomo si
concede un sogghigno:
-Lo conosco da molti anni, forse
troppi. Già, ne è passato di tempo dall’ultima volta che ci siamo incontrati
faccia a faccia e forse lui si è anche dimenticato di me… ma io non ho
dimenticato lui ed il giuramento che feci a me stesso quando lasciai New York.
Beh, ora sono tornato e sono pronto a dimostrargli che sono una forza che non
può ignorare.-
-Sembra esserci qualcosa di
personale tra di voi.- dice Justine.
-Oh, si, di molto personale e non
vedo l’ora di vedere la faccia del caro Tony quando saprà che ci sono io dietro
le sue ultime disgrazie, che sono io a possedere quasi la metà della sua amata
REvolution. Sarà divertente, credimi… ma ora pensiamo ad altro. Domani sarà un
gran giorno per noi, mia cara, il nostro accordo darà i suoi frutti e né tu, né
tuo padre vi pentirete di avermi seguito.-
-Io ne sono già convinta.-
-Allora, mia cara Justine,
brindiamo al futuro.-
.Un centro
per la gestione delle emergenze da qualche parte a Seattle. Si sta facendo il
punto della situazione. Tra i presenti: la Dottoressa Ramona Napier e Tony
Stark.
-Le siamo grati di essere qui Mr.
Stark.- lo accoglie il Sindaco –Le sue ben note capacità e la sua esperienza
con minacce, ehm, fuori dall’ordinario, ci potranno essere molto utili, mi
auguro.-
-Farò del mio meglio, signore.- è
la risposta di Tony, che, poi, si rivolge a Ramona:
-Sei tu l’esperta di lava e
vulcani, che cosa suggerisci?-
-Queste eruzioni non sono
naturali.- risponde lei. –Qualcosa… il superpotere di Firebrand presumo, ha
convogliato la lava nel sottosuolo di Seattle e l’ha spinta verso l’alto. Il
primo passo è neutralizzare le forze che determinano il comportamento della
lava, così cesseranno nuove eruzioni. Per quanto riguarda i fiumi di lava
esistenti, il mio suggerimento è di convogliarli altrove..-
-Sembra un compito adatto a me… e
ad Iron Man. Forse una serie di canali che convoglino tutta la lava in mare
aperto…-
-No, non è consigliabile. Tutta
quella lava in un solo colpo nell’oceano potrebbe provocare disastri
ecologici.-
-Ipocriti! Non vi siete mai interessati all’ambiente prima, ma io vi
farò imparare la lezione nel modo più duro.-
La voce dura fa voltare tutti verso la
finestra da cui proviene
-Firebrand!- esclama
Tony.
-Non dirmi, Stark, che avevi sul serio creduto che il tuo servo mi
avesse neutralizzato con quel trucchetto che non gli era già riuscito in
passato?-
-A dire il vero, no….- replica Tony -… ma confesso che un po’ ci speravo. Allora cosa vuoi stavolta Firebrand? Stai, come al solito, seminando morte e distruzione mentre i tuoi soci della “Spada Fiammante” ne approfittano per compiere furti e rapine nella zona?-
-Silenzio! Non sto più con quei falliti che mi hanno già ingannato
in passato, stavolta i miei scopi sono puri: portare il fuoco della
purificazione sulla corruzione industriale, cominciando da questa città.-
<<Amico, lo sai che
sei davvero schizzato?>> la voce elettronica risuona alle spalle di Firebrand
ed appartiene ad una familiare figura in un’armatura color rosso ed oro.
-Iron Man!- esclama Firebrand –Immaginavo che non fossi troppo lontano da Stark e sono
pronto a darti quel che ti meriti!-
<<Quello che mi merito
è una lunga vacanza lontano da super pazzoidi come te, amico.>> replica
Iron Man <<Quello che, invece, ti meriti tu, è questo!-
Con
un potente colpo del suo uniraggio Iron Man spinge lontano Firebrand e poi si
lancia in volo nella sua direzione.
Tony
lo osserva sparire e si chiede se è stato saggio quello che ha fatto.
Coinvolgere Carl Walker, ancora convalescente dopo lo scontro col Mandarino,[2]
forse non è stata una mossa saggia, ma lui non poteva coordinare le misure
d’emergenza e recitare contemporaneamente il ruolo di Iron Man e considerato
che i suoi compagni Vendicatori sono dall’altra parte del continente e che la
loro controparte della Costa Ovest è irrintracciabile[3]
non c’era stata altra scelta. Inoltre questo allontana anche qualsiasi sospetto
che lui stesso possa essere Iron Man. Naturalmente questo è un pensiero
egoistico, ma non lo sono anche le sue vere motivazioni? Forse il vero motivo
che lo ha spinto a chiedere aiuto e non affrontare direttamente la lotta è
stata solo la paura che lo sforzo danneggiasse il suo cuore recentemente
restaurato, ma ora non può permettersi simili pensieri: Carl se la caverà, non
è esattamente un novellino dopotutto o, almeno questo è ciò che Tony continua a
ripetersi.
3.
Spinta
dalla velocità dell’impatto la figura di Firebrand vola letteralmente
attraverso il cielo di Seattle, almeno finché il criminale si riprende dallo
stordimento abbastanza da riguadagnare il controllo della sua armatura, quindi
il suo sguardo si rivolge alla figura rossa ed oro che lo sta seguendo ed è uno
sguardo che non promette nulla di buono.
Quanto
all’uomo nell’armatura di Iron Man, ovvero Carl Walker, non può non chiedersi
se è all’altezza di affrontare uno col potere di Firebrand. Non può negare a se
stesso di avere paura, ma c’è una cosa che lo spaventa di più di Firebrand ed è
il senso di esaltazione che prova ad indossare nuovamente un’armatura, una
sensazione quasi intossicante di puro potere che risveglia in lui istinti che
aveva sperato di tenere sotto controllo. È l’altra faccia del potere, quella
che può corromperti, come già gli era accaduto quando aveva costruito
l’armatura di Forza e da promettente ricercatore universitario era diventato un
supercriminale spietato ed arrogante. Quei tempi erano passati, finiti, ora è
un uomo nuovo, migliore e non…
Distrarsi
in questo genere di lavoro può essere fatale, come Carl Walker ha modo di
ricordare quando un getto di lava lo avvolge facendogli perdere concentrazione
e facendolo precipitare come una bruciante stella cadente.
Non
lontano da lì Tony Stark è al telefono con una persona con cui non è affatto
facile dialogare: suo cugino Morgan.
-Ti ripeto, Morgan, che ho bisogno
della Persefone è il solo veicolo che possa arrivare fin nel cuore del magma
terrestre. Fissa tu il prezzo dell’affitto, lo pagherò di tasca mia
immediatamente.-
<<Non ne dubito,
Tony.>> replica Morgan ed a Tony sembra di cogliere una sfumatura
divertita nella sua voice <<Non so se mi convenga mettere uno dei miei
macchinari nelle mani della concorrenza.>>
-Per amor del cielo, Morgan, ho
progettato io quel veicolo e potrei progettarne uno migliore entro stasera, se
volessi, ma non c’è tempo: è la nostra sola speranza di eliminare il pericolo
per Seattle e tu devi concedemela.-
<<Uhm, immagino che il
Governo mi sarebbe molto grato se la Stark-Fujikawa contribuisse a sconfiggere
una superminaccia e potrei ricevere ordinativi per Persefone. Va bene Tony, è
tua.-
-Falla mandare dalla sede di Los
Angeles alla Baintronics qui a Seattle ed avverti che io sarò la a riceverla.-
<<Cosa?>> interviene
Sunset Bain che sta accanto a Morgan Stark <<Perché? Sono ancora io a
capo di quella società e non ti permetto…>>
-Ho bisogno delle sue strutture
per elaborare una difesa contro Firebrand. Non temere, Sunset, non ho interesse
nella tua tecnologia e sono disposto a lasciarvi i diritti di sfruttamento di
ogni cosa che dovessi inventare mentre sono lì.-
<<Uhm, a me sta
bene.>> replica Morgan <<E tu che ne dici, Sunset?>>
Il
volto di Sunset Bain è una maschera di pietra mentre risponde:
<<Va bene.>>
Non
ci vuole un genio per capire che la prospettiva non le piace.
In
un primo momento la sensazione che l’uomo nell’armatura prova è puro e semplice
panico: Carl Walker ricorda quando si trovò preso nel mezzo di ben tre
esplosioni nucleari e sopravvisse a stento solo grazie all’armatura.[4]
E se ha retto ad una potenza del genere che può farle della semplice lava? Già
la sensazione di calore si sta attenuando ed il calore stesso è stato
convertito in energia che l’armatura può utilizzare contro il suo avversario.
Ripreso il controllo dei nervi Carl si concentra e riattiva i jet degli
stivali, precipitandosi contro il suo avversario.
<<Tutto
bene Carl?>> a parlare è stata la voce di Jocasta, l?Intelligenza
Artificiale che sovrintende a tutto il sistema informatico di Tony Stark
-Direi di si, adesso Jocasta.-
risponde Carl –Ne ho passate di peggio, dovresti saperlo.-
<<Mi fa piacere sentirti di buon umore Carl. Tony
mi ha appena fatto sapere che devi tenere impegnato Firebrand mentre lui mette
a punto un’arma in grado di neutralizzarlo.>>
-Tutto qui? Beh sta certa che ci
metterò il mio impegno.-
In
quel momento Firebrand ha raggiunto il suo avversario
-Sei ancora qui? Dovresti aver capito ormai che non sei in grado di
sconfiggermi.- gli si rivolge sprezzante.
<<Amico questa battuta
era già vecchia quanto entrambi avevamo i calzoni corti e, comunque, sono
sempre stato duro di comprendonio.>>
Così
dicendo, Iron Man bombarda Firebrand di colpi vibrati con i suoi pugni e con
ogni arma della sua armatura, mentre sotto di loro gli abitanti di Seattle
possono solo chiedersi chi vincerà.
4.
Una
corsa contro il tempo è questo che è e Tony ne è dolorosamente consapevole.
Eliminare la lava non serve a molto, se non può neutralizzare Firebrand, Ha già
un’idea di come riuscirci. Ci aveva pensato all’epoca del loro primo scontro,
ma non aveva mai avuto l’occasione di metterla in pratica, ora deve realizzare
concretamente quel congegno e deve farlo usando le risorse della Baintronics di
Seattle, un luogo in cui non è certo visto di buon occhio. Tony è certo che se
Sunset Bain fosse sicura di potersela cavare, non esisterebbe a dare ordine di
far sparire definitivamente sia lui che Ramona Napier per poi impadronirsi dei
piani del congegno che sta progettando, ma non oserà farlo con gli occhi del
mondo puntati su quest’installazione, anzi, farà del suo meglio per aiutarlo,
sfruttando la pubblicità positiva. Ci sono delle volte in cui Tony si domanda
come abbia potuto essere così ingenuo da farsi coinvolgere da quella donna.
D’accordo: aveva vent’anni e per molti versi era ancora ingenuo con le donne e
lei era più anziana e così seducente. Lo usò cinicamente e poi lo gettò via
come una scarpa vecchia. Uno psicologo concluderebbe forse che quest’esperienza
ha contribuito a creare intorno al cuore di Tony una sorta di corazza
protettiva che alla fine gli ha impedito di avere relazioni solide e durature
con le donne, ma Tony non si preoccupa di questo ora, almeno non
coscientemente. Deve finire il suo lavoro e vincere anche questa battaglia. Ed
ormai è ad un passo dal riuscirci, lo sa.
Altrove
un uomo sorride soddisfatto
-Molto bene.- mormora tra se –Ho
aspettato anche troppo, è ora che mi unisca alla lotta e comincerò
neutralizzando proprio il complesso industriale Baintronics, dove il mio
vecchio rivale Tony Stark sta studiando un’arma per distruggere il mio prezioso
alleato. Quell’imbecille di Firebrand mi serve ancora e quindi devo avere
quell’arma prima che sia usata.-
L’uomo
si muove sino a raggiungere una specie di veicolo e vi sale sopra, poi aziona i
comandi.
Firebrand
è davvero un nemico notevole, quasi imbattibile, pensa l’uomo nell’armatura di
Iron Man. Quella specie di esoscheletro che indossa non solo serve a contenere
la sua energia ed a convogliarla all’esterno nei modi desiderati, ma può anche
mutare forma, adattandosi all’avversario ed assumendo la forma di combattimento
più adatta. Finora Iron Man non è riuscito a mettere a segno un solo colpo
decisivo. Un momento, se non ha capito male senza quell’esoscheletro a tenerlo
insieme Firebrand non sarebbe capace di contenere le energie di cui ora è
composto, quindi, la chiave per sconfiggerlo potrebbe proprio distruggere
l’esoscheletro. Ma a ripensarci, chi può dire cosa succederebbe se Firebrand esplodesse
nei cieli di Seattle? E se l’energia liberata fosse troppo intensa e
distruggesse Seattle con la violenza di una piccola atomica? Troppo rischioso
da verificare, almeno in un luogo abitato. Al diavolo, si dice Carl Walker, lui
non è uno sprovveduto qualunque, stava per conseguire il Dottorato in Fisica
Applicata, se invece di usare la forza bruta provasse ad usare il cervello,
forse riuscirebbe a trovare una soluzione.
Improvvisamente
una voce nota risuona direttamente nel suo comunicatore senza essere udita
all’esterno.
<<Iron Man, mi senti? Qui è
Tony Stark.>>
Lo ha chiamato Iron Man e non Carl, segno che la comunicazione non è protetta. Prima di rispondere Carl, si accerta che sia inserito il filtro alteratore della voce
<<Forte e chiaro capo,
dimmi tutto
<<Devi venire immediatamente
alla Baintronics e portati dietro Firebrand con qualunque mezzo.>>
<<Nulla di più facile,
vedrai che mi starà più attaccato di un cane ad un osso.>>
Appena
finito di parlare Carl spara una raffica di repulsori contro Firebrand
spingendolo indietro, poi vola via, verso la direzione opposta
-Ah, non credevo che fossi un tale codardo, ma non mi sfuggirai
facilmente: ti farò a pezzi e li esporrò come un trofeo.-
Questi
supercriminali megalomani sono tutti uguali, pensa Carl Walker, anche io facevo
discorsi così idioti quando ero Forza? Meglio non pensarci e teniamo le
distanze, sperando che Stark abbia davvero un buon piano.
5.
Questo,
forse, non è il momento più adatto, ma noi ci trasferiamo per un po’ a New York
per seguire un membro del nostro cast che abbiamo un po’ trascurato
ultimamente. Il suo nome è Bethany Cabe e si possono dire molte cose di lei,
tra cui che è una donna di carattere. Le bizzarrie del fato l’hanno portata a
ricoprire il ruolo di Responsabile della Sicurezza per il Gruppo REvolution.
Non è la prima volta che le capita di svolgere questo ruolo per una società
posseduta da Tony Stark: l’aveva già fatto per breve tempo per le Stark
Enterprises, prima che diventassero Stark-Fujikawa. Curioso che adesso proprio
la sua vecchia socia Ling McPherson sia il capo della Sicurezza alla S-F ed è
curioso che non abbiano ancora avuto modo di incontrarsi da quando Bethany è
tornata a New York. Ma in fondo è meglio così, Lei è non è più la stessa Beth,
è una Beth diversa ora e forse dovrebbe lasciarsi alle spalle il passato.
-Disturbo?-
La
voce spezza la sua concentrazione, Beth salva il lavoro che stava facendo e
mette il computer in stand by. La nuova arrivata è Rae Lacoste, Vicepresidente
per le Relazioni Esterne e fidanzata dell’attuale capo della REvolution, Jim
Rhodes.
-Niente affatto.- risponde Beth
–Che posso fare per lei, Miss Lacoste?-
-innanzitutto chiamarmi Rae come
fanno tutti… Beth. Non ho mai amato le formalità e poi… noi ex ragazze di Tony
Stark dovremmo essere solidali, credo.-
-Uhm. si. Ultimamente ne circolano
parecchie da queste parti, hai notato?-
-Succede con uno come Tony, ma non
mi riguarda ormai, dopotutto sono felicemente fidanzata.-
-Nervosa per l’imminente
matrimonio?-
-Non lo confesserei mai, ma sì e
parecchio. Tu dovresti capirmi, se non sbaglio sei stata sposata, vero?-
Bethany
tace come assorta in chissà quali pensieri, poi risponde:
-Si, ma preferirei non parlarne, è
stata un’esperienza da dimenticare.-
-Mi spiace. Non volevo essere
indelicata, sono stata sciocca.-
-No, no. È solo che… certe cose
appartengono al passato e nel passato è meglio che rimangano. Ora preferisco
guardare al futuro.
Ok,
avete aspettato anche troppo a lungo è ora che tutti i nodi vengano al pettine.
Da dove vogliamo cominciare? Forse da Iron Man inseguito da Firebrand e che è
finalmente giunto alla sede della Baintronics dove lo attende un impaziente
Tony Stark? Forse, ma forse è meglio prima soffermarci su uno spettatore
interessato, ovvero al nostro misterioso uomo che ha scatenato Firebrand su
Seattle, un uomo che dalla sua macchina volante osserva i suoi avversari.
-Semplicemente perfetto.- mormora
tra se –Stavolta non solo distruggerò Iron Man, ma eliminerò contemporaneamente
anche Tony Stark e con un po’ di fortuna Firebrand farà il lavoro sporco per
me.
E
l’uomo in costume sorride di soddisfazione.
L’uomo
nell’armatura di Iron Man punta dritto su un particolare edificio, poi, come se
ci ripensasse, si volta e lancia una scarica di uniraggio verso Firebrand. Il
suo avversario si limita ad assorbirla ridendo:
-Cosa credevi di fare stupido? Posso sopportare i tuoi ridicoli
attacchi, ma tu… tu non sei niente di fronte al mio pieno potere. Questo gioco
mi ha stancato, ti ridurrò in cenere!-
Mentre
parla, Firebrand spedisce una scarica di lava contro Iron Man che sfonda la
parete dietro di lui e piomba nell’edificio.dove Firebrand lo segue
--Fonderò ogni tuo stupido pezzo di latta e poi ridurrò in cenere
questo covo di corruzione.-
<<Parli come un
predicatore pazzo di un film serie B, amico.>> ribatte Carl Walker <<Avresti
bisogno di qualcuno che ti scrivesse dei dialoghi decenti.-
-Adesso basta!
Io ti…-
-Tu non farai niente Firebrand,
non farai più del male a nessuno.-
Tony
Stark esce da dietro un angolo, con in mano un congegno di cui preme un
pulsante. Subito l’esoscheletro di Firebrand si riconfigura, stringendosi
contro la figura bruciante che si dibatte come in una camicia di forza.
-Cosa… cosa mi hai fatto?-
-Un trucchetto da niente.-
risponde Tony avvicinandosi a lui. –Già una volta avevo decifrato i codici di
funzionamento del tuo esoscheletro, lo stesso che i tuoi cosiddetti amici della
Spada Fiammante avevano predisposto per tenerti sotto controllo.-
-Maledetto, ma riuscirò a liberarmi.-
-Si, forse ce la faresti, presto o
tardi, ma questo trucco serve solo a darmi il tempo di usare quest’altro
trucco.-
Così
dicendo, Tony applica un congegno all’esoscheletro di Firebrand e subito accade qualcosa.
-Cosa…
cosa mi stai facendo? Fermo, fermoo!-
-Ti ho semplicemente applicato un
congegno che assorbe la tua energia in eccesso, in parole povere, ti sta
spegnendo, possiamo dire.- risponde Tony.
Ma
Firebrand non lo sta più ascoltando, lo shock del cambiamento lo ha fatto
crollare svenuto.
<<Ce l’hai fatta Tony,
l’hai sconfitto.>> esclama Iron Man.
-No, l’abbiamo sconfitto insieme,
non ci sarei mai riuscito senza di te. Non avrei mai potuto avvicinarmi
abbastanza da bloccarlo quanto bastava.-
<<Molto interessante,
peccato che non abbiate sconfitto me.>>
I
due uomini e la dottoressa Napier appena arrivata si voltano verso la fonte
della voce e Tony Stark esclama:
-Magma!-
La
voce arriva ancora una volta attraverso l’altoparlante del veicolo volante del
supercriminale:
<<Sorpreso di rivedermi
Stark? Scommetto che mi credevi ancora in prigione,[5]
ma non è facile tenere imprigionato il genio di Jonathan Darque.>>
-Diciamo pure il tuo monumentale
ego, Darque. Che cosa vuoi stavolta?
-Oh, il solito: morte, distruzione
ed un sacco di soldi. Quell’imbecille di Firebrand non immaginava che mentre si
scatenava su Seattle io avevo modificato il suo esoscheletro in modo che
immagazzinasse parte della sua energia e la trasferisse ai miei macchinari. Ora
ho abbastanza energia da far sorgere nell’area di Seattle un nuovo vulcano e dopo che avrò dimostrato
la mia potenza nessuno oserà disconoscere il mio genio o rifiutare le mie
richieste.>>
<<Amico, ti hanno mai
detto che sei matto come un cavallo?>> gli si rivolge Carl Walker
<<Il pazzo sei tu, se speri
di poterti opporre a me.>> replica
Magma e spara col suo cannone lavico un getto che prende Iron Man in
pieno
<<Ci hai provato
amico, ma ti è andata male, ora io… >>
<<Ora tu non farai niente, a
parte morire…>>
<<La sai una cosa,
amico? Sono sinceramente stufo delle frasi fatte di voi supercriminali.>>
La
voce ha lo stesso tono elettronico, ma ha un timbro più duro, perché appartiene
ad un nuovo arrivato: il guerriero noto
come War Machine.
6.
La
figura nera ed argento resta ferma in aria fronteggiando il veicolo di Magma.
<<Cosa? Che ci fai tu
qui?>>esclama Darque.
<<Se davvero pensavi
che contro una minaccia come Firebrand, Stark non avrebbe chiesto aiuto, allora
non lo conosci quanto credi.>>.Ribatte War Machine <<Ci
ho messo un po’ ad arrivare dalla Costa Est, ma ce l’ho fatta appena in tempo,
sembra.>>
<<No! Non mi
fermerai.>>
<<Risposta sbagliata,
Darque!>> i cannoncini sulle
spalle di War Machine sparano due granate che centrano in pieno la nave di
Magma, ma mentre il velivolo cade, il suo occupante si leva in volo.
-Maledetti!- urla –Ma non mi avete
ancora sconfitto.-
<<Ne sei davvero
certo?>> è Iron Man a parlare <<Non ti lasceremo
scappare, giusto War Machine?>>
<<Proprio così. Allora
Magma, ti arredi senza lottare oppure…. Lo ammetto: preferirei che scegliessi
“oppure…”>>
La
resistenza di Magma è risoluta: il suo cannoncino lavico Spara contro i suoi
avversari, ma contro i due avversari in armatura è tutto inutile. Il pugno
d’acciaio di War Machine distrugge la sua arma e l’uomo di nome Jonathan Darque
si trova la maschera di War Machine a pochi centimetri dal suo volto.
<<Amico, per
rispondere a questa caçç# d’emergenza ho dovuto lasciar perdere delle cose a
cui tenevo molto e sorbirmi un dannato viaggio da costa a costa e puoi credermi
se ti dico che sono molto arrabbiato.>>
Pochi
istanti dopo Magma impara a sue spese che non è salutare far arrabbiare War
Machine.
Ok
i malvagi sono neutralizzati e nelle mani delle autorità. Tutto a posto,
giusto? Sbagliato: vi eravate dimenticati della lava che continua a devastare
il centro di Seattle? Beh, Tony non l’ha fatto, come dimostra questa scena che
sta avvenendo in un hangar del complesso Baintronics.
-Vi presento Persefone 3, l’ultimo
modello di un veicolo studiato per operare nel cuore stesso della Terra. Lo
speciale materiale che lo riveste, un derivato dell’adamantio, è in grado di
resistere alle spaventose pressioni ed al tremendo calore del Centro della
Terra, per usare una frase ad effetto. La sua cabina, perfettamente schermata,
è in grado di ospitare un equipaggio di tre persone.-
<<Grazie per il
depliant informativo, amico.>> dice War Machine <<Ora,
però, che ne dici di illustrarci il tuo piano?>>
-Il mio piano?- replica Tony
–Molto semplice: useremo questo congegno per aprire un nuovo canale di scolo sotterraneo
per la lava e la devieremo tutta lì.-
<<Ho la spiacevole
sensazione di sapere a chi toccherà il compito di scavare i canali di
convogliamento in superficie.>> è il sarcastico commento di War
Machine.
-Nemmeno il mio compito sarà
facile.- ribatte Tony –Sarò io alla guida della Persefone ed userò i suoi
strumenti per trivellare nei punti giusti.-
-Ed io verrò con te.- proclama
Ramona Napier.
-Cosa? Ma non…-
-Risparmiami la solita solfa sui
pericoli del caso.- taglia corto Ramona –Sono io l’esperta del settore e solo
io posso dirti come e dove operare perché la tua idea riesca. Non ci sono
discussioni.-
Tony
alza le spalle rassegnato, poi….
Ok signori… e signora… mettiamoci
al lavoro.-
Per
loro fortuna questa è la parte più facile, per cose dire.. Il viaggio di
Persefone 3 scorre liscio come l’olio e grazie all’opera di assistenza di Iron
Man e War Machine, l’opera di deviazione riesce senza troppi intoppi.
<<E anche questa è
fatta.>> commenta, infine, Carl Walker <<Se non ti
dispiace puoi dire a Stark che non voglio aver a che fare con queste cose per
un bel po’.>>
<<Ti capisco.>> gli
risponde War Machine <<Comunque, credimi, te la sei cavata
bene.>>
<<Grazie, mi dispiace
di non essere stato capace di intervenire prima che ci fossero troppi morti o
feriti e tutta questa devastazione. Il che mi fa pensare: chi rimetterà a posto
le cose qui?>>
<<Non mi preoccuperei
per questo. Non mi stupirei se Morgan Stark ed il suo staff fossero già al
lavoro per far aggiudicare gli appalti per la riparazioni dei danni a qualche
impresa edile della Stark-Fujikawa..>>
<<E così, alla fine
qualcuno ci guadagnerà da questa morte e distruzione, non è affatto un pensiero
consolante.>>
<<È così che va la
vita, fratello, purtroppo.>>
Alcune
ore più tardi, all’Harborview Medical Center, Tony si è recato a far visita a
Happy Hogan. Le sue condizioni sono stazionarie: è sempre in coma. Dev’esserci
una maledizione su chi mi conosce, pensa Tony, prima o poi accade loro qualcosa
di brutto. Eppure stavolta non è accaduto in una missione come Iron Man, Happy
ha rischiato la vita in un impulso di generosità puro e semplice. Quel testone
non ha mai riflettuto molto se una cosa poteva essere pericolosa: se andava
fatta la faceva ed al diavolo le conseguenze, come quella volta in cui lo
conobbe, non potrà mai dimenticarla. Tony sarebbe morto se Happy, incurante
delle conseguenze, non si fosse gettato dentro la sua auto in fiamme e non
l’avesse portato fuori prima che l’auto esplodesse.[6]
-Mi ha salvato la vita.-
A
parlare è stata Roxanne Gilbert. Tony se la trova davanti già pronta per
lasciare l’ospedale.
-Se la caverà?- gli chiede la
donna.
-Si, credo di si. È forte come un
toro ed altrettanto testardo. Non morirà tanto facilmente. Non appena i medici
diranno che è trasportabile lo farò portare a New York.- una pausa, poi… -Mi
dispiace, Roxie, che ci siamo rivisti proprio in queste circostanze.-
-Lascia perdere, Tony: è andata
come doveva andare, tutto qui. Le nostre strade s’incroceranno ancora, ne sono
convinta… e probabilmente ci troveremo su campi avversi.-
-È quasi sempre stato così da che
ricordo. Ci piacevamo, ma avevamo idee troppo diverse su tante cose.-
-Già… beh auguro buona fortuna a
te ed al tuo amico. Addio Tony.-
All’altro
capo del corridoio una figura osserva i due che parlano. Non indagheremo sui
pensieri che passano per la testa di Rumiko Fujikawa, anche lei dimessa
dall’ospedale oggi, forse pensa al modo in cui è finita la sua relazione con
Tony Stark o forse no. Scrolla la testa e si dirige all’uscita. Ci sono tante cose
da fare, pensa, più importanti che pensare al passato. Il suo cellulare squilla
e lei risponde
La
vita continua.
7.
Sede della Stark-Fujikawa a
Flushing, Queens, o Long Island, se preferite. Ci sono cose che si fanno
malvolentieri e Morgan Stark, Presidente della società che porta il suo nome,
non avrebbe difficoltà ad ammettere che questa è una di quelle circostanze. Il
ragazzo davanti a lui, ad esempio, non è che gli stia esattamente simpatico, ma
non è che abbia molta importanza, ahimè. Il suo nome è Philip Grant, ma
nell’ambiente degli hacker informatici è noto solo come Corvo. Si dà il caso
che poche settimane fa si sia scoperto che è anche figlio di Tony Stark, il
cugino di Morgan e che, quindi, appartiene alla famiglia. Osservandolo, squadrando
i suoi capelli ritti, la maglietta sdrucita, la pelle pallida di chi sta quasi
sempre al chiuso, Morgan Storce la bocca, eppure…
-A quanto pare, siamo parenti,
ragazzo.- gli dice.
-Così dicono Mr. Stark. Pare che
gli esami del DNA non mentano.- è il commento di Philip Grant.
.Uhm, già. Beh, quello che voglio
sapere da te è: da che parte sta la tua lealtà? Perché se pensi di non doverla
a questa società, non rimarrai qui un minuto di più del tempo che ti ci vuole a
raccattare le tue cose.-
-Non c’è nulla di cui
preoccuparsi, Tony Stark potrà anche essere mio padre, ma è un semplice
accidente biologico, io sono sempre lo stesso e non ho motivo di cambiare.-
-Molto bene, allora possiamo
andare oltre. Come dicevo prima, ora tutti sanno che sei uno Stark e quindi
sarai trattato di conseguenza. Da oggi il tuo titolo ufficiale sarà di: Capo
Tecnico Informatico con conseguente consistente aumento di stipendio.
Risponderai direttamente a Miss Sunset Bain..-
-Interessante.- dice il giovane
ammiccando verso la donna, seduta lì accanto. –A Miss Bain sta bene?
-Certamente.- risponde Sunset
–Domani ti voglio nel mio ufficio alle nove e parleremo dei tuoi nuovi
compiti.-
E se ti è possibile…- interviene
Morgan -…vedi di vestirti in modo più consono ad un dirigente di questa
società… o almeno comprati una maglietta pulita.-
-Ah, questo non credo di poterlo
promettere, sono molto affezionato al mio look … cugino Morgan.-
Così
dicendo, Philip Grant, detto il Corvo, esce dall’ufficio senza dare agli altri
due il tempo di replicare.
Sede
della Fondazione Maria Stark, dove troviamo il Presidente del Consiglio dei
Fiduciari, Tony Stark a colloquio con Rebecca Bergier.direttore della Sezione
Diritti Umani.
-E così…- sta dicendo Tony -… in
attesa che Happy si riprenda dalle sue ferite, ho pensato di nominarla
Direttore Esecutivo ad Interim della Fondazione fino a che Happy non sarà in
grado di tornare al suo posto.
-Io… non so cosa dire…- dice,
apparentemente confusa, Rebecca
-Basta che dica solo si.-
-Cosa le fa pensare che meriti la
sua fiducia, Mr. Stark? Lei non mi conosce dopotutto.-
-Ma Jim Rhodes invece sì e
metterebbe la mano sul fuoco per ciò che riguarda la sua integrità ed onestà ed
anche Happy ha sempre parlato bene di lei. E se a preoccuparla è la questione
della sua omosessualità, allora smetta di preoccuparsi e se qualcuno fa storie,
lo mandi all’Inferno anche da parte mia.-
-Io.. grazie, accetto.-
Le
mani si stringono e Rebecca si chiede cosa ne penserà la sua donna, India
Queen, quando lo verrà sapere.
Qualche
tempo dopo, in un attico di Manhattan, l’uomo di nome King risponde al telefono
-Molto bene, mia cara, sono ottime
notizie. L’incidente di Seattle ci ha fornito l’occasione perfetta.-
L’uomo
riappende il telefono quando entra Justine Hammer
-Buone notizie?- chiede la donna
–Questioni d’affari?-
-In parte si, ma è presto per
parlarne ed ora, mia cara Justine, dobbiamo occuparci dei nostri affari in
comune. Vedo che hai indossato un gran bell’abito il migliore per la nostra
conferenza stampa, vieni, andiamo a scuotere il mondo della finanza.-
8.
Panoramica
di uno schermo TV
>>Ed ora, per le notizie di
Economia… Il Giudice Fallimentare del Distretto Sud dello Stato Fallimentare ha
reso noti i risultati della ristrutturazione della Roxxon Oil, dopo che,
qualche tempo fa, questa società era stata messa in Amministrazione Controllata
a seguito dei recenti scandali, culminati con l’arresto dei suoi maggiori
dirigenti per vari reati, tra cui anche omicidio. La procedura è stata
insolitamente veloce, potremmo dire che gli sciacalli si sono avventati sul
cadavere ancora caldo, ma sarebbe di cattivo gusto. In pratica tutte le
attività considerate non strategiche della Roxxon sono state cedute, ciò che è
rimasto è una società più snella il cui oggetto è l’estrazione, raffinazione e
commercializzazione del petrolio e derivati, nonché degli idrocarburi in
genere, oltre che alla ricerca e sviluppo di fonti alternative di energia. La
nuova Roxxon Oil conta nel suo Consiglio dei Direttori molti nomi importanti
del mondo della Finanza e dell’Industria, nonché eminenti personalità, tra cui
citiamo Tony Stark, già Presidente del REvolution Group e Janet Van Dyne,
meglio nota come la supereroina Wasp, nonché altri nomi prestigiosi provenienti
da vari settori del mondo. In questo momento sono riuniti per nominare il
Presidente della nuova Roxxon. Il favorito sembra essere…>>
Sala
delle Riunioni del Consiglio dei Direttori della Roxxon Oil. Se avessero detto
a Tony Stark che un giorno avrebbe presieduto una riunione proprio in questa
sala dove molte volte sono stati preparati piani contro di lui, non ci avrebbe
creduto, ma è così. In fondo non è stato difficile convincere il Giudice che
lui ed i suoi soci erano gli unici a poter salvare la Roxxon dal fallimento.
Non che avrebbe avuto grossi scrupoli a vederla affondare, ma non sarebbe stato
giusto nei confronti di tutti coloro che avevano sempre lavorato per la Roxxon
inconsapevoli dei piani criminali dei suoi dirigenti. Con un po’ di fortuna la
società, depurata della sua parte peggiore, si riprenderà ed il ricollocamento
del titolo in borsa ripagherà tutti dello sforzo fatto. Ora resta solo la
formalità di nominare l’uomo giusto per guidare la società e ce n’è solo uno a
cui ha pensato.
-Io vi ringrazio signori.- dice
Arthur Dearborn –Non sono, però sicuro di essere l’uomo adatto per questo
lavoro. In passato sono stato molto ingenuo nei confronti dei mie vecchi datori
di lavoro. Non ho mai voluto credere che la Roxxon fosse marcia ed i fatti mi
hanno dolorosamente smentito.-
-Ti sbagli Arthur.- gli replica
Tony –Tu sei proprio ciò di cui la Roxxon ha bisogno un presidente la cui
integrità ed onestà siano senza macchia, uno che vigilerà che questa società
non devii dalla retta via, uno come te, insomma.-
-Io.. cercherò di essere degno
dell’onore che mi offrite.-
La
votazione è breve ed Arthur Dearborn è eletto facilmente Presidente, poi il
Consiglio si scioglie e Tony corre via. C’è una conferenza stampa a cui vuole
assistere: gli è stato preannunciato che sarà molto importante anche per lui e
la curiosità è sempre stata una molla potente per Tony Stark
Il
luogo è un ampio salone di uno dei più prestigiosi hotels di Manhattan. Tutto è
pronto per la conferenza stampa del più misterioso finanziere dai tempi di
Howard Hughes o, per restare a tempi più recenti, di Harold Howard. Sul podio,
come su alcuni cartelloni, vi sono dei drappi scuri a coprire qualcosa. Dietro
ai posti riservati alla stampa ci sono i posti riservati ad invitati
eccellenti, praticamente il Gotha dell’industria e della finanza americane e
non solo. Tra i presenti è possibile riconoscere: Tony Stark, accompagnato da
Pepper Potts; James Rhodes, Vice Presidente Esecutivo della REvolution; Morgan
Stark, Rumiko Fujikawa e Sunset Bain della Stark-Fujikawa; Dwayne Taylor e
Andrew Chord della Fondazione Taylor; Daniel Rand e Joy Meachum della
Rand-Meachum; Norman Osborn e Liz Alle Osborn della Oscorp; il finanziere
britannico Justin Hammer e molti altri. Il brusio delle loro chiacchiere cessa
quando sul podio sale una donna ancor giovane dai capelli neri attraversati da
una ciocca bianca, la quale si presenta:
-Per coloro che non mi conoscono
ancora, io sono Justine Hammer ed il mio ruolo come Vicepresidente delle Hammer
Inc., la compagnia di mio padre, non è stato mai molto pubblicizzato, ma credo
che questo cambierà tra non molto. La Hammer Inc., infatti, ha formato una
joint venture con un altro partner, fondando una nuova compagnia, che ha
rilevato le attività chimiche della Roxxon Oil, ma sui particolari di questo lascerò
parlare colui che ha avuto l'idea e che è anche il maggior azionista della
nuova società. Mi ha chiesto di non dire il suo nome ed il nome della nuova
società, poiché vuol farlo lui stesso, perdonate queste sue fisime: Ora lascio
a lui la parola.-
Justine
si sposta dal podio, mentre da una porticina laterale entra un uomo
dell’apparente età di 35 anni, capelli biondi e barbetta appena accennata con
indosso un elegante gessato scuro su una camicia perfettamente bianca e
cravatta in tinta. Mentre lui percorre il breve tragitto verso il palco, Tony
Stark ha un moto di sorpresa.
-Che succede Tony?- gli chiede
Pepper –Lo hai riconosciuto?-
-Temo di si.-
“Temo”
un verbo significativo, pensa Pepper.
-Buongiorno signori.- comincia
l’uomo –Non so quanti di voi mi conoscono, la mia faccia è, di certo, comparsa
più spesso sulle cronache mondane che in quelle finanziarie, ma vi garantisco
che questo è destinato a cambiare. Innanzitutto, voglio informarvi
ufficialmente che attraverso una delle mie società finanziarie ho acquisito il
controllo del 28% della Stark-Fujikawa e del 35% della REvolution, quote pari a
quelle di controllo delle suddette società; inoltre i mie agenti di borsa hanno
avuto mandato per lanciare un Offerta Pubblica d’Acquisto per il restante capitale
ad un prezzo doppio di quello della chiusura di mercato di Wall Street in data
di oggi.- l’uomo ignora le reazioni suscitate dal suo annuncio, ma lancia
un’occhiata ammiccante verso Tony e Morgan Stark.
E
così sei stato tu a crearmi guai negli ultimi mesi eh? Pensa Tony, ma ora che
sei venuto allo scoperto, come posso batterti?
Intanto,
terminata la pausa ad effetto, l’uomo che fino ad ora abbiamo conosciuto come
Mr. King continua il suo discorso:
-Ma ora veniamo all’altro oggetto
di quest’incontro: la nascita di una nuova società di cui avrò il pacchetto di
maggioranza insieme alle imprese Hammer e di cui sarò il Presidente, mentre
Miss Justine Hammer mi affiancherà come Vice Presidente. Una società che, ne
sono certo, diventerà leader nel settore della chimica in tutte le sue branche
di applicazione…- ad un suo gesto alcuni addetti strappano i veli al palco ed
ai cartelloni, mostrando il logo della nuova società su cui campeggia una A …
-... ma vogliate scusarmi, non mi sono presentato a coloro che non mi
conoscono: il mio nome è Tiberius Stone e sono lieto di presentarvi la Alchemax
Incorporated..-
E
senza perdere il suo sorriso l’uomo chiamato Tiberius Stone comincia a
rispondere alle domande dei reporters.
Ed ecco terminata anche questa breve avventura che ci ha dato modo di rivedere alcuni personaggi assenti da qualche tempo, ma ora spazio ad un pò di note:
1) Magma, alias Jonathan Darque, non dev’essere confuso con l’omonima mutante, già membro dei Nuovi Mutanti (Anche perché Darque, come vi sarete certo accorti, è un uomo -_^): è uno di quei supercriminali di secondo piano che ha contato poche uscite nelle quali è sempre stato regolarmente sconfitto. Ha debuttato su Marvel Team Up Vol !° #110 (UR, Corno 2° Serie, #57)
2) Quanto è avvenuto in quest’episodio non rimarrà senza conseguenze per i protagonisti. Abbiamo già visto la prima: Rebecca Bergier è stata posta a capo della Fondazione Stark, ma tutti ignorano che la giovane amante di Rebecca, la misteriosa ed ambigua India Queen è un’agente di Mr. King alias Tiberius Stone, a proposito del quale…
3) Tiberius Stone è una creazione di Frank Tieri & Alitha Martinez su Iron Man Vol 3° #37 (Iron Man & i Vendicatori #67), non appartenenti alla continuity Marvelit. Questo è, pertanto, il suo debutto nel nostro universo narrativo. Il suo ruolo sarà un po’ diverso da quello della sua controparte Marvel, sia come comportamento, che come motivazioni, ma ne saprete di più nei prossimi episodi. Qualcuno di voi si chiederà: ma c’era davvero bisogno di introdurre una pessima creazione di un pessimo scrittore di Iron Man nell’Universo Marvelit? A dirla tutta, non ho resistito alla tentazione, anche a causa del nuovo elemento introdotto in questa storia.
4) Alchemax, il nome non vi suona nuovo? Ma certo che no. Nel futuro cosiddetto 2099 gioca un ruolo importante specie nella vita dell’Uomo Ragno di quella linea temporale. Nel 2009 a capo della Alchemax c’è un tale Tyler Stone. Qui ed oggi avete visto la nascita di quella società; nel bene, ma soprattutto nel male. Ed ora, se avete voglia di insultarmi, sapete l’indirizzo a cui inviare gli insulti.
Nel prossimo episodio: viene nominato il nuovo Presidente della REvolution, ma Tiberius Stone deve dire la sua, mentre Iron Man e War Machine avranno i loro problemi con avversari inaspettati e Tony Stark si trova alle prese anche con guai di natura familiare.
Carlo
[1] Gary Gilbert, il fratello di Roxie, era l’originale Firebrand,
[2] Come? Non ve ne ricordate? Ma se è stato solo due numeri fa (per non parlare dei due precedenti)? Vergognatevi e correte a rileggerli! -_^
[3] Nemmeno noi sappiamo dove sono, ma se voi, come noi siete interessati alle vicende dei Vendicatori della Costa Ovest, sappiate che presto potrete leggerne nuove avventure sulla loro serie personale (Un Carlo sempre più informativo -_^)
[4] Ovviamente è accaduto in Iron Man #26/27 e dove, se no?
[5] Dov’era finito al termine di Prowler #8
[6] È accaduto tanto, tanto tempo fa, su Tales of Suspense #45 (Devil, Corno, #29)