N° 28
(PARTE TERZA)
1.
Il suo nome è Anthony Edward Stark, multimilionario, inventore, playboy e tante altre cose ancora, ma quando indossa la speciale armatura color rosso ed oro da lui inventata è solo l’Invincibile Iron Man. Stavolta, però, non è il solo ad indossare la familiare armatura, ci sono anche altri quattro uomini in altrettante armature identiche alla sua, per non parlare dell’uomo nell’armatura nero e argento di War Machine.
Non c’era altra scelta per sconfiggere un avversario del calibro del Mandarino, scelta azzeccata, considerato il suo recente annuncio:
-Mi hai capito bene vecchio avversario…- sta dicendo il Mandarino –Ho appena liberato la minaccia di Ultimo e lui non si fermerà finché non avrà distrutto tutto ciò che incontrerà sul suo cammino.-
Tony
si sente come se annaspasse.
<<Ultimo
è stato disattivato e smembrato e le singole parti portate in luoghi diversi.
Nemmeno io so con certezza dove siano.>> dice.
-Sciocco.- replica con disprezzo
il Mandarino –Tu sottovaluti il mio genio ed il potere di questi anelli, lo
stesso potere che mi ha permesso di restare in vita dopo che le mie mani mi
furono tagliate da quel rozzo Manowar[1]
e di riattaccare quelle stesse mani mozzate, ricostruendo il mio vigore fisico
e mentale.-
<<Beh sul mentale
avrei da rideire.>> commenta Happy Hogan con una punta di sarcasmo.
-Silenzio, stupido lacchè!- ribatte il Mandarino –In questo stesso momento, spinte dalla mia invincibile volontà, le varie parti di Ultimo si vanno ricomponendo in un unico e devastante motore di distruzione. Questo sta avvenendo in una base militare nello stato americano del New Mexico. Allearmi con il Club Infernale è stata una mossa saggia, dopotutto. I contatti di Sebastian Shaw mi hanno permesso di ottenere che i vari pezzi di Ultimo fossero radunati nello stesso posto. Vedi: loro pensavano di studiarlo per poterlo magari replicare o simili, ma io sapevo a cosa doveva davvero servire. Si è trattato solo di aspettare che la burocrazia facesse tutto il suo corso ed ora Ultimo è pronto ad aprirsi una via verso la Cina a qualunque costo.-
Sta dicendo la verità, pensa Tony Stark, per avidità e stupidità gli hanno praticamente consegnato Ultimo su un piatto d’argento ed ora tutti ne pagheremo le conseguenze.
La
voce di Jim Rhodes gli arriva direttamente al ricevitore del casco:
-Se quel gigante è davvero in. libertà, capo, qualcuno deve fermarlo e tra noi sei l’unico che sa come affrontarlo. Se vuoi posso occuparmi io del Mandarino mentre tu ed un paio degli altri pensate a d Ultimo.-
-Non mi piace affatto come idea
Rhodey.- replica Tony.
-Non ho detto che deve piacerti, ma che mi sembra la sola praticabile.- risponde Rhodey.
-Forse ho un’altra idea.- ribatte
Tony –Jocasta, mi senti?-
<<Forte
e chiaro Tony, che posso fare per te?>> risponde l’Intelligenza
Artificiale che governa il sistema computerizzato dei Vendicatori.
-Nel tuo sistema c’è il codice di accesso ai sistemi di Ultimo, invialo ai Vendicatori e spiega loro la situazione. Dì a Wasp che sono impegnato col Mandarino, ma cercherò di sbarazzarmi di lui appena possibile. Ah! Dalle anche le coordinate di questa base.-
<<Ricevuto
ed eseguito, Tony. In bocca al lupo.>>
Tony si volge verso gli altri
membri del suo gruppo e dice:
<<Ok amici, facciamolo
fuori.>>
Il
Mandarino li osserva con il suo solito enigmatico sorriso.
Due
donne molto diverse tra loro, eppure unite da un comune scopo. Collegate da un
sofisticato sistema di comunicazione l’una a Los Angeles, l’altra a New York,
stanno controllando gli stessi dati e sono entrambe preoccupate. Janet Van
Dyne, conosciuta ai più come Wasp, ha un’espressione tesa:
<<Non c’è dubbio Jen, Ultimo
si è effettivamente risvegliato e sta dirigendosi verso nord Ovest Voi siete i
più vicini. Temo tocchi a voi
affrontarlo per primo.>>
-Uhm. Se non sbaglio, è una vera e
propria montagna di distruzione, giusto? Replica l’altra donna.
Jennifer Walters, meglio nota come She-Hulk è dotata di un fisico sexy, di una forza paragonabile a quella di suo cugino Bruce Banner, l’Incredibile Hulk, e di un cervello di prima categoria, non necessariamente in quest’ordine.
-Ok, vedremo d’intercettarlo prima che distrugga mezzo sudovest nel tentativo di arrivare in Alaska e più oltre.-
<<Sei certa che… il tuo gruppo potrà farcela Jen?>> chiede con evidente scetticismo Wasp.
-Ascolta, Miss Van Dyne.- ribatte She-Hulk –Io ed i miei ragazzi non saremo forse dei pezzi da novanta come voi dell’Est, ma ce la sappiamo cavare benissimo, credimi. Ed ora sbrigati a portare quelle tue belle chiappe da queste parti, noi non vi aspetteremo, questo è certo.-
La
comunicazione viene chiusa e Jennifer si chiede se non abbia esagerato. Certo
Wasp sembra diventata acida ultimamente ed avere tra i piedi il suo ex marito
potrebbe complicare le cose. Cavoli Hank,[2]
pensa la Gigantessa di Giada, dovevi scegliere per andare a New York e
lasciarmi la responsabilità della baracca proprio questo momento in cui mi
farebbe tanto comodo uno scienziato? Davvero un pessimo tempismo.
Hawaii.
Pepper Potts ha fatto tutto quello che poteva fare, ora non le resta che una
preghiera per la sorte di Tony e dei suoi alleati. Esce sulla terrazza della
principesca suite che Tony Stark ha preso per loro nel più esclusivo hotel del
cinquantesimo stato e trova che Joanna Nivena Finch l’ha preceduta. La donna si
volge brevemente verso di lei e la saluta per poi ritornare a guardare verso
l’orizzonte.
-È così che ci sente sempre?-
chiede –L’ansia, la preoccupazione, il chiedersi se tornerà?-
-Si.- risponde Pepper –Perlopiù è
così.-
-È per questo che decisi di
lasciarlo e non dirgli di Kathy quando ho scoperto di essere incinta. Anche se
l’amavo e molto. Sapevo che non avrei sopportato di dover stare ad aspettare e
chiedermi se io sarei diventata vedova e nostra figlia orfana. Il che è buffo,
perché, dopotutto, sono stata proprio io ad incoraggiarlo a fare di Iron Man un
protettore di chi aveva bisogno.-
-E adesso cosa provi per lui?-
-Sono sposata.-
-Non è una risposta.-
-Dovrebbe esserlo. Howard è un
uomo buono. Mi ha sposata ed ha taciuto anche se sapeva che Kathy non era sua.
Il nostro è stato un buon matrimonio, insieme abbiamo un figlio meraviglioso ed
ora… il mio matrimonio sta andando a pezzi perché lui non sopporta l’idea di
poter perdere Kathy ed io… io non ho saputo far di meglio che andare in vacanza
con l’uomo che lui ritiene responsabile dei nostri problemi. Mossa molto
intelligente.- Joanna si volge verso Pepper con un sorriso amaro e le chiede –A
te è passata?-
-Cosa?-
-Sai benissimo cosa voglio dire.
Lo avevamo capito tutti che eri cotta di Tony. Ricordo ancora gli sguardi
adoranti che gli lanciavi quando ti passava davanti e quelli ostili a me quando
venivo a trovarlo. Senza offesa, ma era difficile che ti notasse con quegli
orribili vestiti che avevi, le efelidi e quell’orrenda pettinatura.-
Pepper
ridacchia nervosamente.
-Lo so.- risponde –Per questo
decisi di reagire. Ricordo ancora come mi sentivo la prima volta in cui entrai
nell’istituto di bellezza.-
-Il brutto anatroccolo è diventato
un bellissimo cigno.- commenta Joanna. –Ma non hai risposto alla mia domanda.-
-E nemmeno tu alla mia.-
-Giusto.- una pausa, poi Joanna
aggiunge –Ora non possiamo che aspettare che torni sano e salvo.-
-Tornerà.- Pepper spera di
sembrare fiduciosa mentre lo dice –Lo ha sempre fatto.-
2.
Il
Mandarino alza le braccia in un gesto teatrale.
-Che aspettate?- grida
–Attaccatemi!-
<<Se è proprio quello
che vuoi…>> comincia Happy Hogan <<… allora sono pronto
a dartelo.>>
-No, Fermo!>> urla Tony
Stark, ma è inutile, ormai.
Istintivamente
Happy ha sferrato un pugno contro il Mandarino, ma questi l’ha bloccato,
serrandogli il polso in una presa sorprendentemente forte
<<Ma cosa… come
puoi….?>> esclama Happy sorpreso, mentre si rende conto che la mano
del Mandarino sta esercitando più pressione di quando dovrebbe essere capace di
farne.
La
mente di Tony reagisce in fretta. Sono forse gli anelli, si sta’alimentando
dell’energia degli anelli, forse? E loro da dove prendono l’energia?
Il
Mandarino non smette di sorridere, alza la mano libera e punta un dito contro
gli avversari di fronte a lui ed un raggio parte da uno degli anelli.
Ultimo.
Fu il Mandarino a battezzarlo così quando lo scoprì nelle viscere di una
montagna cinese. Capì presto cos’era: una macchina inarrestabile creata al solo
scopo di distruggere i nemici dei suoi creatori. Come qualunque macchina, però,
poteva essere riprogrammata e fu proprio questo che fece il Mandarino: ne fece
il suo servo obbediente e lo doto di un nuovo aspetto che lo rendeva più simile
ad un essere umano e, per certi versi, più sinistro. Naturalmente il Mandarino
si attribuì il merito della creazione di Ultimo, perché disturbarsi a rivelare
a quell’inferiore di Stark tutta la verità? Iron Man riuscì a battere Ultimo
solo grazie al suo ingegno, unito ad un pizzico di fortuna,[3]
ma, come spesso accade, Ultimo tornò più volte a perseguitarlo. Le ultime due
volte non per colpa del Mandarino, ma non è che abbia molta importanza, in
fondo. Dopo il suo ultimo exploit, in cui stava per distruggere la città di
Spokane in Nebraska,[4] qualcuno ha
pensato che bastasse tenere i vari pezzi di Ultimo separati per impedirgli di essere una minaccia.
Sbagliato! Volevano anche studiarlo per replicare la sua fonte di potere, altro
errore! Vorremmo poter dire che il risveglio di Ultimo, il suo riassemblarsi in
una creatura di circa trenta metri di altezza è stata indolore per
l’installazione segreta in cui era
custodito, vorremmo, ma mentiremmo.
Ultimo si
lascia alle spalle una scia di distruzione che queste zone non hanno più visto
dal passaggio del Celestiale Nero. Ultimo ha una meta, la Cina, e qualunque cosa si trovi sul suo percorso è
solo un ostacolo da rimuovere con qualunque mezzo, il che implica solo e
soltanto guai.
Quando il
Quinjet dei Vendicatori della Costa Ovest gli arriva a tiro, Ultimo si è appena
lasciato alle spalle le rovine di un villaggio e punta verso l’Utah.
-Eccoci ragazzi!- dice She-Hulk
–Quello è ultimo. Bello tosto eh?-
A
bordo del Quinjet abbiamo: D-Man, il Fulmine Vivente, Polaris, Starfox e
Aracne, appena prelevata a Denver, la città in cui risiede, e tutti sembrano, e
con ragione, decisamente preoccupati.
-Scusa She-Hulk, ma come credi che
possiamo battere quella montagna vivente?- chiede Aracne.
She-Hulk
estrae una specie di palmare e risponde:
-Tony Stark ci ha fornito i codici
con cui l’ultima volta penetrò i sistemi operativi di Ultimo facendolo
spegnere. Vediamo di replicare.-
La
ragazza verde azione il meccanismo, ma dopo alcuni minuti, che sembrano lunghi
un’eternità, nulla accade.
-Non funziona, maledizione, non
funziona!- esclama She-Hulk.
-Ahem, non è la sola cosa… -
interviene D-Man -… si è accorto di noi.-
Un
attimo dopo due raggi escono dagli occhi di Ultimo e colpiscono in pieno il
Quinjet, che esplode.
L’energia
di un sole che esplode. Ovviamente è un’iperbole, ma Tony Stark ha
l’impressione di sentirsi come se fosse stato quello a colpirlo. Ovviamente era
un qualche genere di forza concussiva, ma considerevolmente meno potente… o no?
Quando
la vista gli si schiarisce, quello che Tony vede sono gli altri Iron Man e War
Machine a terra, a parte Happy, in ginocchio dinanzi al Mandarino. È un’allucinazione
o la mano con cui il Mandarino stringe quella del suo amico sembra verde e
scagliosa con le dita simili a lunghi artigli adunchi? Non ha il tempo di
pensarci: deve agire… subito. Con un minimo sforzo si rimette in piedi. I
servomotori della sua armatura sarebbero capaci di farlo muovere anche se fosse
incosciente, ma non può far niente contro quel senso di vertigine che prova.
-Sei tu, vero vecchio nemico?- la
voce del Mandarino mantiene sempre una nota di pungente ironia e sarcasmo.
<<Sei… molto sicuro di
te, vero?>> replica Tony.
-Perché non dovrei esserlo? I tuoi
alleati hanno appena cercato di fermare Ultimo, ma niente e nessuno può
superare la programmazione che gli ho dato, solo distruggendolo lo si potrà
fermare e questo è impossibile.-
<<Ne sei davvero
sicuro?>>
-Oh, non ho dubbi che tu ed i tuoi
stupidi amici ci proverete, Stark, ma perderete, com’è giusto che sia.-
Mentre
parla, il Mandarino ha lasciato la presa sulla mano di Happy e questi ne
approfitta per sferrargli un sinistro.apparentemente micidiale…
<<Te le abbiamo sempre
suonate fesso e lo faremo ancora.>>
…
ma che viene fermato da una specie di campo di forza.
-Mi credi davvero così idiota?-
gli replica il Mandarino.
<<Se lo chiedi a
me…>> interviene una voce alterata elettronicamente alle sue
spalle <<… la risposta è… SI!>>
Un
pugno sferrato da War Machine scaglia il Mandarino dall’altra parte
dell’immensa stanza, poi il gladiatore in nero ed argento si volge verso i suoi
amici:
<<Non lo tratterrà a
lungo, voi filate. Ci sarà bisogno di voi contro Ultimo e lo sappiamo
bene.>>
<<Ma…>> prova ad
obiettare Tony.
<<Non discutere
adesso, penserò io a Mandy con gli altri ragazzi, tu e Happy filate,
ora!>>
Tony
comprende il valore della decisione del suo amico e dice:
<<Andiamo Happy… ma
torneremo.>>
<<Ci conto, ma ora
filate.>>
E
mentre due figure rosso ed oro abbandonano il satellite per raggiungere il
continente nordamericano, War Machine si rivolge agli Iron man rimasti:
<<Coraggio gente
sistemiamo questo arrogante figlio di…>>
3.
Il
Quinjet dei Vendicatori della Costa Ovest è esploso, i rottami fumanti ricadono
sul terreno, alcuni si spengono, altri danno il via a focolai d’incendio.
Questa è dunque la fine per il gruppo? La risposta è no, perché là dove c’era
il Quinjet ora c’è qualcos’altro. Se fosse possibile vederla avrebbe una forma
approssimativamente circolare, è una specie di bolla d’energia magnetica.
Usando il suo potere congenito Polaris ha usato il magnetismo per allontanare
da se ed i suoi compagni gli effetti dell’esplosione e per tenerli
letteralmente sospesi in aria.
-Wow!- esclama il Fulmine Vivente
–Non avevo idea che tu fossi così potente Lorna.-
-Sono in molti a sottovalutarmi…-
replica la mutante dai capelli verdi -… o sono troppo occupati a spiarmi il sedere
per far caso alla mia vera potenza.-
-Beh, però è davvero un bel
sedere.- interviene Starfox –E quel costume lo valorizza mol…-
-Mah non mi sembra poi questo
granché.- commenta She-Hulk.
-Piantatela!- urla Aracne –Ma vi
sembra il momento di discorsi simili? È proprio questo genere di cose che vi ha
dato una pessima reputazione nella comunità dei supereroi.-
-Noi?- replica She-Hulk e i
Vendicatori dei Grandi Laghi allora? Ma li hai visti al lavoro quelli?-
-Io credo che dovremmo occuparci
di Ultimo o sbaglio?- interviene D-Man.
-Parli poco, ma dici sempre cose
giuste, amico mio.- risponde Lorna Dane. –Bene. Tanto per cominciare vi faccio
atterrare.- così dicendo si posa su una piazzola poco distante, poi continua
–Sapete? Mi è venuta in mente una cosa: Ultimo è fatto di metallo ed io sono la
Signora del Magnetismo, giusto? Quindi penso di poterlo fermare.-
Detto
questo, Polaris si solleva dal suolo, cominciando a levitare verso Ultimo
-Ehi, non mollarci qui!- le urla
She-Hulk, ma non viene ascoltata –Quella… pensa che l’essere stata con gli X
Men la renda chissà cosa, ma è meglio che stia attenta: non è morta neanche una
volta e capita ad ognuno di loro prima o poi.-
Polaris
ha raggiunto Ultimo e...
-Ehi bruttone! Voglio che mi
guardi prima che ti trasformi nel paradiso di un ferrivecchi.-
Ultimo
si volge a guardarla. Se il suo volto avesse un’espressione, sarebbe certamente
un’espressione perplessa. Lorna comincia a concentrarsi. Manipolare i
collegamenti elettromagnetici tra le molecole dei metalli è un giochetto
semplice, ha imparato a farlo quando era ancora una ragazzina ed ora è una
donna fatta. Ridurrà Ultimo ad un mucchio di ferraglia o, meglio ancora, lo
rimodellerà in una versione in scala ridotta della Torre Eiffel o forse… un
momento! Cosa sta accadendo? Sta resistendo al suo potere. C’è qualcosa in lui
che resiste alla sua manipolazione dei campi elettromagnetici. Sta rigettando
la sua energia, rimandandola al mittente, ma come… NOO!
Polaris
si porta le mani alla testa urlando, poi comincia a precipitare verso il suolo
ad oltre trenta metri di distanza.
A
Genosha Magneto avverte un improvviso cambiamento nei campi elettromagnetici
del pianeta È durato pochi istanti, ma l’ha percepito benissimo e comprende
cosa significa: è accaduto qualcosa a Lorna Dane, ma non ha importanza, quella
ragazza non è più una sua responsabilità, se mai lo è stata.
Mentre
a due fusi orari di distanza si combatte una lotta per la vita, a New York le
cose sembrano andare come al solito. Naturalmente quest’espressione ha diversi
significati per molte persone.
Ultimamente
abbiamo imparato a conoscere quest’uomo col nome di Mr. King e presto lo
conosceremo con il suo vero nome, sempre, che King non lo sia… presto, ma non
oggi. Oggi quest’uomo che da tempo trama per rovinare finanziariamente Tony
Stark ed impadronirsi dei suoi possessi, ha altre cose di cui occuparsi, per la
precisione, i due visitatori che sta accogliendo nel suo lussuoso ufficio. L’uomo anziano dai capelli argentei e dal
portamento aristocratico si chiama Justin Hammer anche se, soprattutto quando
non ascolta, nell’ambiente finanziario è chiamato in molti modi, il più gentile
dei quali è “squalo”. In molti sarebbero sorpresi nello scoprire che lui li
considererebbe complimenti. La ragazza al suo fianco ha lunghi capelli neri,
attraversati da una ciocca bianca, cosa che le dona un certo fascino
particolare, è bella, non si discute e quel che è peggio lo sa. I suoi bei
lineamenti hanno una certa espressione crudele ed enigmatica da perfetta dark
lady. È la figlia di Hammer e, dimostrando la scarsa fantasia ed al contempo la
profonda autostima del padre, si chiama Justine.
-Benvenuti cari ospiti.- li
accoglie Mr. King –Spero che il volo da Honolulu sia stato piacevole.-
-Accettabile, si.- risponde Hammer
–Vedo che è tornato per restare.-
-Confesso che la finanza
internazionale non aveva più abbastanza sfide.- replica King –Sono tornato a
casa sperando di trovarne di nuove. Dopotutto ho un mucchio di soldi e vorrei
investirli in progetti interessanti… come quello che le ho proposto Hammer.-
-Mi stuzzica, infatti. Per questo
motivo ho portato mia figlia qui. È ora che cominci ad interessarsi degli
affari di famiglia e la sua proposta è un buon punto di partenza.-
-Sarà un piacere collaborare con
la deliziosa Miss Hammer, un vero piacere.- dice King porgendo alla giovane
donna una coppa di champagne.
-Sarà un piacere anche per me,
davvero.- è la replica di Justine Hammer.
Mr.
King alza la sua coppa e dice:
–Propongo di brindare alla nostra
alleanza ed al più grosso cadavere che mai raiders societari si siano spartiti:
la Roxxon Oil.-
Quando
Lorna ha cominciato a cadere Starfox è scattato in volo ed è riuscito ad
afferrarla, per poi portarla al sicuro a terra.
-Voilà!- commenta atterrando –La
mia specialità: salvare le damigelle in pericolo.-
-Ma che le è successo?- chiede il
Fulmine Vivente.
-Non vorrei sbagliarmi…-
interviene Aracne -… ma dev’essere una specie di feedback neurale accaduto
quando Ultimo ha resistito al suo magnetismo e glielo ha rimandato contro.-
Gli
altri la guardano con espressione strana.
-Beh.. è solo un’ipotesi, non sono
una scienziata io…-
-È viva?- chiede She-Hulk.
-Si.- risponde Starfox –Respira,
ma è svenuta… o in coma.-
-Speriamo di no. Avremo bisogno di
tutto l’aiuto possibile per fermare Ultimo e finora non siamo riusciti a
combinare granché.-
-Tranquilla – interviene Il
Fulmine Vivente –I rinforzi stanno arrivando proprio adesso.-
Il
cielo, infatti, si sta riempiendo di Quinjet dei Vendicatori e non solo
4.
Il
Mandarino si rialza. Quell’idiota in Armatura ha osato colpirlo di sorpresa.
Ovviamente sa chi è, il lacchè nero di Stark, lo stesso che in più di
un’occasione si è fatto passare per Iron Man negli anni passati… proprio come
quegli altri: sostituti impiegati da Stark quando era stanco di giocare
all’eroe. Quando avrà finito con loro non ne rimarranno abbastanza pezzi per
costruirci un’armatura intera.
Eccoli,
non conosce i loro nomi, non sa che con Jim Rhodes sono rimasti: Eddie March,
Mike O’Brien e Carl Walker ed anche se ne conoscesse i nomi, non avrebbero
alcuna importanza per lui, non sono altro che ostacoli da rimuovere nel suo
cammino verso il dominio del mondo e li rimuoverà cominciando da ora.
Tende
le sue mani e scatena sui suoi avversari il potere dei suoi invincibili dieci
anelli.
Quando
Philip Grant, detto il Corvo, torna a casa deve ammettere con se stesso di
sentirsi strano. Da quando la storia è
uscita sui media, tutti lo guardano in modo strano e, a meno che non sia
diventato paranoico, Morgan Stark lo fissa con ostilità, non dev’essere
contento della sua entrata in famiglia.
Già, perché questo è il problema di Philip Grant: ha recentemente
scoperto che i suoi genitori non erano quelli che credeva, ma nientemeno che il
famoso Anthony Stark ed il suo primo amore adolescenziale, una donna di nome
Meredith McCall. A quanto sembra, il padre di Tony e quello di Meredith erano
acerrimi rivali in affari, il florido business degli armamenti, e non potevano
sopportare che i rispettivi figli fossero cotti l’uno dell’altra e volessero
addirittura sposarsi, così cospirarono per allontanarli l’uno dall’altra.
Contrariamente a quanto accade in certi film, romanzi o soap opera, ci
riuscirono. C’era un inconveniente, però, la ragazza era rimasta incinta e non
voleva saperne di abortire. Così Creighton McCall, il padre di Meredith, ebbe
la geniale idea di farle credere che il bimbo era nato morto, mentre, invece,
lui aveva provveduto a farlo adottare illegalmente. Quel bimbo era proprio lui,
Philip Grant in persona ed i recenti esami del DNA l’hanno provato aldilà di
ogni ragionevole dubbio, come si usa dire. Contrariamente a quanto si potrebbe
pensare, Philip non l’ha presa molto bene. Per tutta la vita i tipi come Tony
Stark e la classe sociale a cui appartengono sono stati il nemico per il Corvo,
il migliore hacker della nazione, no, del mondo intero. Ora lui è parte del
nemico e non è facile da accettare. Tuttavia, non deve mostrarsi troppo rigido,
questa faccenda può avere dei lati positivi, in fondo: il figlio di Tony Stark
può permettersi di fare cose che ad altri sarebbero proibite, avere l’accesso a
luoghi che a Philip Grant era concesso di guardare solo da lontano. Oh sì. Ci
sono delle magnifiche opportunità per chi le sa afferrare e lui sa anche da
dove cominciare. Tony non è contento della situazione e diffida di lui, ma la
donna, Meredith McCall, è così ansiosa di costruire un rapporto col figlio
perduto, che non capirà nemmeno di essere usata. È un’occasione semplicemente
perfetta se la saprà sfruttare e, a pensarci bene, non è la sua specialità?
Due
Quinjet, ognuno di essi con a bordo una squadra di Vendicatori. Nel primo
troviamo: Wasp, Fante di Cuori, Photon e Songbird. Nel secondo: Occhio di
Falco, Machine Man, Nova, e l’Uomo Sabbia. Chiunque potrebbe pensare che una
squadra simile possa essere più che sufficiente per abbattere Ultimo… chiunque
non abbia mai avuto a che fare con lui, almeno.
Nella mezz’ora che segue, ognuno dei Vendicatori prova ad attaccare nel suo modo particolare, ma senza esito. Del tutto inutili, come c’era, del resto, da aspettarsi, risultano i pungiglioni bioelettrici di Wasp; l’Uomo Sabbia prova a penetrare all’interno di Ultimo, ma ne viene respinto, i colpi di Songbird, le frecce esplosive di Occhio di Falco, le scariche energetiche di Nova, quelle del Fante di Cuori, sono del tutto inutili. Gli attacchi di Photon sono del tutto inutili: qualsiasi tipo di energia si usi contro di lui, Ultimo è in grado di respingerla o metabolizzarla. Migliori risultati non ottengono i tentativi di Machine Man. Il meglio che riescono a fare è rallentare il gigantesco mostro, ma Ultimo continua la sua marcia.
L’arrivo
dell’aviazione degli Stati Uniti non migliora la situazione. Ultimo resiste a
qualunque forma di attacco, i suoi micidiali raggi abbattono un aereo dietro
l’altro ed i Vendicatori di entrambe le coste possono dirsi fortunati se
riescono a salvare le vite dei piloti e di chi si para sul cammino di Ultimo.
Questa
è la situazione quando dal cielo arrivano non uno ma ben due Iron Man.
5.
La
situazione è peggiore di quando Tony pensasse. Ultimo è decisamente
inarrestabile. Più lo colpiscono e meno sembra accorgersene. È come se delle
mosche si accanissero contro una montagna. Eppure deve essere fermato a tutti i
costi, ma come? Finora ci hanno rimesso la vita un numero imprecisato di
soldati della base dov’era custodito ed i pochi abitanti che non sono riusciti
a scappare di un piccolo villaggio tra lo Utah ed il New Mexico, villaggio che,
ormai, si può considerare cancellato dalle carte geografiche della zona. Ultimo
si muove alla velocità media di 100 miglia orarie.[5]
Una velocità spaventosa per un essere di quelle dimensioni, ma ancora
sufficiente per riuscire ad organizzare un’evacuazione delle zone sulla sua
direttrice di marcia. O meglio, lo sarebbe se le autorità locali si fossero
date da fare tempestivamente e non avessero perso tempo nel sottovalutare il
problema ed in pastoie burocratiche di vario genere. Nonostante questo, i
maggiori centri tra il punto in cui si trova Ultimo e l’Alaska, una linea retta
che attraversa i territori degli stati di: Utah, Washington, per sconfinare,
poi, nella provincia canadese della Columbia Britannica e forse nel Territorio,
sempre canadese, dello Yukon, sono in corso di evacuazione. Si tratta pur
sempre di qualche centinaio di migliaia di persone da far muovere e non è detto
che ce la facciano in tempo.
Mentre
lui e Happy Hogan si scagliano contro Ultimo, Tony sa che la forza non servirà
a nulla, ma deve ammettere che al momento non ha idee migliori.
<<Ehi capo! Non mi
funziona il repulsore destro.>> dice Happy <<Il
Mandarino deve avermelo danneggiato, ma quanto è forte?>>
Happy
tace sul dolore che prova alla mano destra, non vuole allarmare ulteriormente
il suo amico. Nonostante il guanto forgiato in una delle più resistenti leghe
metalliche mai create dall’uomo, il Mandarino è comunque riuscito a fargli
molto male, forse anche a spezzargli le dita. Un’altra cosa da fargli pagare.
<<Prova con
l’uniraggio.>> gli si rivolge Tony, poi nota un movimento di Ultimo
e grida <<Attento!>>
Dagli
occhi del gigantesco androide escono due raggi d’energia, ma Happy riesce a
manovrare in modo di evitarli.
<<Non mi hai preso,
brutta lattina anb…>>
Non
finisce la frase, Ultimo si muove rapido e lo colpisce con un manrovescio che
lo sbalza lontano.
<<Happy!>> urla Tony
e vola nella sua direzione, poi si arresta. La sua priorità è Ultimo. Happy
deve cavarsela da solo o tutto sarà inutile. Sotto di lui ci sono i
Vendicatori, compresi quelli della Costa Ovest, Il gruppo che ha contribuito a
fondare non è esattamente nella sua forma migliore al momento. Nessuno dei suoi
membri sembra ferito seriamente, ma sono impotenti come lui. Si mette in
contatto con una di loro. Dapprima su un canale riservato:
-Jan sono io, Tony, mi ricevi?-
<<Forte e chiaro,
Tony.>> risponde Wasp <<Se tu sei quello lassù, chi era l’altro,
Eddie?>>
-No, Happy Hogan, Eddie e con gli
altri sul satellite del Mandarino a vedersela con lui. Ascolta, ora intendo
atterrare e parleremo del da farsi. Intanto, uno dei tuoi può occuparsi di
rintracciare Happy. Ho paura che…-
<<Nessun problema, manderò
Nova, tu raggiungici appena puoi.>>
Proprio
quel che farà, pensa Tony e si dirige versoi il luogo dove ci sono un discreto
numero di figure in costume.
-Siamo felici di vederti tra noi Iron Man. -lo accoglie Janet Van
Dyne.
<<Lasciamo i
convenevoli a dopo Jan. Come stanno andando le cose?>>
-In una sola parola: malissimo.-
risponde Jan –Non siamo capaci di fermare Ultimo. Abbiamo tentato ogni tipo di
attacco, ma senza successo. Perfino Wanda non riuscita a bloccarlo, dopo la
quarta autoriparazione di Ultimo ha avuto un collasso ed è crollata. Ora è
nell’infermeria da campo. Riusciamo
solo a rallentarlo.-
<<Altri aiuti?>>
-Qualunque supertizio che sia in grado
di venir qui sta arrivando. Non riusciamo a contattare lo S.H.I.E.L.D. e Nick
Fury è irraggiungibile.[6]
Le Forze Armate si sono mobilitate, ma ci riferiscono che i comandi di Monte
Cheyenne sono isolati a causa di un altro attacco[7]
ed alcuni reparti sono state inviati laggiù per intervenire. Del resto, anche
se fossero qui, che potrebbero fare più di quanto hanno già fatto i loro
colleghi abbattuti? Maledizione… credevamo di aver forgiato un gruppo capace di
affrontare ogni tipo di emergenza ed invece siamo impotenti davanti a questo
mostro. Non lo accetto! Non lo accetto!-
E
Tony non sa cosa dire.
Il
Mandarino, invece, sembra avere le idee chiarissime ed ha sferrato un attacco
di notevole intensità contro i suoi avversari. Raggi di luce nera, bianca,
antigravità, forza concussiva. Ogni tipo di potere che gli anelli possiedono è
scatenato simultaneamente contro tre Iron Men e War Machine
Eddie
March ha sempre desiderato essere un eroe, un’aspirazione per cui è stato
disposto a rischiare la vita. È sempre sopravvissuto, sino ad oggi, ma stavolta
ce la farà?
Mike
O’Brien ha sempre voluto aiutare gli altri, per questo è diventato poliziotto.
Per questo e perché proprio non era tagliato per fare il prete. È troppo
testardo per far vincere il Mandarino.
Carl
Walker ha una vita da riscattare, errori da farsi perdonare. Non voleva essere
Iron Man, ma a volte non si ha altra scelta che fare quello che è giusto.
-Perché non cadete maledetti?
Cadete!- urla il Mandarino.
<<Rassegnati, Mandy.,
non ci fermeremo facilmente.>> gli replica War Machine e
contemporaneamente usa le sue unità da polso per sparare contro il suo
avversario, che usa il suo potere per deviare i colpi, rendendosi vulnerabile
ad un attacco dell’uniraggio di Mike O’Brien.
<<Era da tanto che volevo
farlo.>> ironizza l’ex poliziotto mentre il Mandarino crolla contro
una parete.
Prima
che qualcun altro faccia un gesto, nei comunicatori si ode la voce di Tony
Stark:
<<Raggiungetemi subito qui.
Le coordinate sono già inserite nei vostri computer di bordo.>>
-Ok Tony.- replica Rhodey –Come
vanno le cose laggiù?-
<<Di male in peggio, abbiamo
bisogno di ogni aiuto possibile.>>
.-Arriviamo.-
Eddie
March interviene, puntando il dito sul Mandarino che si sta riprendendo
<<Ehi… e lui?>>
<<Ce ne occuperemo dopo…
se ci sarà un dopo, sbrighiamoci.>> risponde War Machine.
Il
gruppo di uomini in armatura lascia il rifugio del Mandarino e questi urla:
-Scappate pure. Non potrete
fermare Ultimo e quando avrà scatenato il suo potere su ogni cosa che vive
nella sua marcia verso la Cina, capirete che il Mandarino è destinato ad essere
supremo.-
<<Ma perché questi
tizi debbono sempre fare questi discorsi pomposi e cretini?>> chiede,
retoricamente, Mike O’Brien.
Nessuno
gli dà una risposta e, del resto, lui non se ne aspettava davvero una.
Il
suo nome è Katherine Finch, o forse dovrebbe essere Stark, se lo chiedete a lei
non sarebbe molto sicura della risposta. Non ha ancora compiuto dodici anni ed
in meno di un anno il suo mondo, le certezze in cui credeva sono andate in
frantumi. Suo padre non è Howard Finch, l’uomo che l’ha allevata sin dalla
nascita, il marito di sua madre, ma un uomo il cui nome e volto aveva visto
solo sui giornali o alla TV: Tony Stark il playboy miliardario. La rivelazione
ha compromesso il matrimonio di sua madre e Kathy è abbastanza intelligente da
capire che questo potrebbe portare ad un divorzio e ad una guerra per
l’affidamento del suo fratellino più piccolo, Howard Jr. Come se non bastasse
fare i conti con tutti questi cambiamenti, ultimamente si è ritrovata con un
fratello in più, anzi due, contando il bambino che Tony e Pepper hanno appena
adottato, e questo fratello, fratellastro per essere esatti, è il figlio di
un’altra delle vecchie ragazze del loro comune padre. Ma quante ne ha avute?
Sua
madre Joanna avrebbe voluto risparmiarle tutto questo stress, ma ha dovuto
arrendersi al fatto che non sempre, anzi quasi mai, le cose vanno come si
vorrebbe.
:-Mamma, posso chiederti una
cosa?- le chiede Kathy.
-Certo cara.- risponde Joanna e
spera che non sia un certo tipo di domande non si sente molto pronta ad
affrontare le curiosità di una figlia preadolescente in questo momento.
-Dove è andato… Tony? Ha qualcosa
a che fare con quello che dicono i notiziari vero? Quel gigante in Utah che
stanno combattendo i Vendicatori e... Iron Man, vero?-
La
ragazza è sveglia e, del resto, non si poteva sperare che non si accorgesse di
certe cose. Joanna pondera su quello che può dirle.
-Certo. E’ così.- decide, infine
di rispondere –Quel gigante è pericoloso e… tuo… padre sta coordinando gli
sforzi per bloccarlo.-
-Ma lui… è malato… lo so che deve
operarsi al cuore. Perché lo fa?-
Bella
domanda. Joanna vorrebbe avere una risposta adeguata.
-Perché è la cosa giusta da fare
immagino.- risponde -Ascolta: non a parlarne ad Andy, lui è troppo piccolo per
capire –
-Lo so, non sono stupida.- ribatte
Kathy, poi aggiunge –Ma sono preoccupata per lui… per mio padre.-
6.
La
Marcia di Ultimo verso Nord è proseguita lasciandosi alle spalle una scia di
distruzione. Tenaci, contro ogni evidenza, i supereroi intervenuti hanno
continuato a seguirlo e combatterlo, ottenendo gli stessi risultati nelle
ultime tre ore e cioè: nulla.
Nova
ha ritrovato un Happy Hogan in veste di Iron Man un po’ frastornato, ma
sostanzialmente in buona salute. Quando i due raggiungono il campo base dei
Vendicatori la situazione non è mutata, anzi, se possibile, è peggiorata
<<Bentornato … amico..
come va?>> chiede Tony a Happy.
<<Come se avessi
sostenuto 15 riprese con Mike Tyson al massimo della forma.>> risponde
Happy <<Ma mi sono sentito peggio al termine di molti
match, se è per quello. Temo di avere
una mano fuori uso, però.>>
-Ehi!- interviene il Fulmine
Vivente –Ma quanti Iron Man ci sono?-
<<Per una crisi come
questa ho chiesto aiuto a chiunque sapesse usare un’armature… come
loro.>>
Così
dicendo, Tony, indica il cielo in cui sono apparsi altri tre Iron Man e War
Machine.
-Oh cavoli!- è il commento di
Miguel Santos.
La
legione corazzata si unisce all’attacco ad Ultimo, ma questi reagisce
all’attacco di queste nuove zanzare con una scarica dei suoi raggi ottici.
Colpito in pieno, Mike O’Brien cade.
<<Che botta!>> commenta
scherzando, poi si rialza solo per accorgersi che l’armatura è rimasta
danneggiata <<Ma che bello.>> Ci mancava anche
questa.>>
Sopra
la sua testa Carl Walker sta dando tutto quel che ha contro Ultimo, ma se la
sua volontà è ferrea, è il fisico a tradirlo. Improvvisamente perde i sensi e
piomba al suolo. L’armatura lo protegge dall’impatto, ma non si muove. Tony
accorre al suo fianco.
<<Carl.. sei
tu?>> chiede <<Come ti senti?>>
<<Sto bene…>> è la
risposta <<Posso….>>
<<No. Hai fatto
abbastanza. Non è la forza la risposta, dobbiamo escogitare altro ed ho appena
avuto un'idea… sempre che funzioni.>>
War
Machine sta scatenando tutto il suo arsenale contro Ultimo, ma il risultato non
cambia: niente sembra riuscire a deviarlo dal suo obiettivo. Poi ecco la voce
di Tony nell’elmetto:
-Venite tutti a terra, ho un
piano.-
Tony
spiega rapidamente cosa vuol fare e ricevuti dei cenni d’assenso, si rivolge a
Polaris
<<Te la senti di
farlo?>>
-Certo.- risponde Polaris –So di
poterci riuscire –In fondo è la variante di un vecchio trucchetto degli X Men.-[8]
<<Bene, allora
andiamo.>>
Passano
solo pochi minuti, poi i cinque Iron Man e War Machine si sistemano a
semicerchio intorno a Polaris ed insieme formano una catena ed ancora una volta
Iron Man si rivolge alla donna:
<<Sei davvero sicura
di poter…>>
-Ti ho già detto di si.- è la
fredda replica di Lorna Dane <<Molto bene. Cominciamo… ORA!>>
Ogni
singola particella di energia di ogni singola armatura viene improvvisamente
convogliata attraverso un condotto il cui terminale è la supereroina chiamata
Polaris. Il cavo è studiato per amplificare tutta l’energia a livelli quasi
inimmaginabili, sostenendo, contemporaneamente Polaris nella titanica opera di
convogliamento.
-Posso farcela!- urla la ragazza
dai capelli verdi –POSSO FARCELA!-
Ultimo
è investito da una quantità di energia elettromagnetica superiore ad ogni
livello immaginabile. Alla lunga potrebbe anche resistere, se lo scopo
dell’onda energetica fosse di distruggerlo, invece si limita, si fa per dire,
ad annullare la gravità tutto intorno a lui. Non più legato alla terra, Ultimo
schizza verso il cielo ad una velocità sempre crescente. In breve scompare alla
vista.
Al
suolo, i protagonisti dell’insolito evento cadono a terra. La ragazza dai
capelli verdi è letteralmente esausta, quanto ai cinque Iron Man ed a War
Machine, potremmo dire che sono semplicemente a corto di energia.
Ci
vorranno meno di cinque minuti per una ricarica sufficiente a muoversi, pensa
Tony. Se i suoi calcoli sono esatti ad Ultimo ne basteranno meno di quattro per
colpire il bersaglio, sempre che la rotta che ha calcolato sia giusta.
A bordo
della sua astronave-drago il Mandarino ha giusto il tempo di vedere dal monitor
la sagoma di Ultimo schizzare verso di lui a velocità folle, poi la massa
dell’androide alieno colpisce l’astronave e questa esplode con un’enorme lampo
di luce.
Abbiamo
detto sin troppe volte che nello spazio i suoni non si propagano e perdonateci
o, magari siate soddisfatti, perché stavolta vi risparmiamo una frase ormai
famosa. Basti dire che l’astronave-drago del Mandarino è letteralmente
disintegrata e che nulla di vivo a bordo può essere sopravvissuto, ma questo ve
l’aspettavate, vero? E naturalmente sapete bene come va a finire in questi
casi.
E Ultimo?
Possiamo solo pensare che si sia disintegrato anche lui nell’esplosione o che
abbia proseguito la sua corsa nel vuoto sino ad essere catturato dalla gravità
di un corpo celeste, magari il Sole, oppure è ricaduto sulla Terra ed è rimasto
profondamente sepolto nel terreno per rimanervi sino a che non verrà ancora
risvegliato.
Ma queste
sono domande per un altro giorno, perché per oggi tutto è finito ed il nostro
stanco pianeta può trarre ancora una volta un respiro di sollievo… ma solo per
questa volta, perché solo una cosa è altrettanto certa dell’eterno ciclo degli
astri: nuove minacce arriveranno a turbare la pace di questo tormentato pianeta,
e coloro che sono chiamati eroi la affronteranno come hanno sempre fatto.
Un ospedale a Los Angeles. In una stanza tutta sua Carl Walker riposa. Ha dato tutto se stesso ed è sopravvissuto. Ha vinto la sfida più importante, quella con se stesso. Si è dimostrato degno di essere Iron Man e qualunque cosa succeda d’ora innanzi, nessuno potrà mai portargli via questa consapevolezza, nessuno.
Nelle stanze accanto riposano alcuni eroi ed eroine rimasti feriti nel corso della battaglia, ferite leggere, grazie al cielo e presto, molto presto, torneranno alle loro case, rivedranno famiglie, amici, amanti e penseranno a quelli meno fortunati, a coloro che sono caduti per mano di Ultimo e del Mandarino o che lottano per sopravvivere in altre ali di questo e di altri ospedali e si chiederanno perché è toccato a loro essere così fortunati. Non troveranno una risposta.
EPILOGO DUE
Honolulu, Hawaii. Una porta si apre silenziosamente e Tony Stark sbircia dentro la camera di sua figlia. Dorme profondamente e lui non vuole svegliarla. Le parlerà domani ed un giorno le dirà di come suo padre e molti altri valorosi abbiano agito per salvare il futuro per lei ed altre ragazze e ragazzi come lei. Un giorno, ma non oggi.
Esce in terrazza e, seduta su una sdraio, trova Joanna addormentata. Per un po’ la osserva e poi la solleva tra le braccia e si avvia verso la sua camera da letto.
Joanna si sveglia e con la voce impastata di sonno dice:
-Tony… sei tornato.-
-Sono come le monete false.- risponde lui –Ritorno sempre.-
-Non sei affatto una moneta falsa.- replica Joanna mettendogli le braccia al collo.
Tony sorride e ribatte:
-Dici? Chissà?-
E mentre dice così, oltrepassa la soglia della porta finestra ed entra nella stanza.
Alle sua spalle Pepper Potts sospira, poi rientra nella propria camera.
EPILOGO TRE
Mar della Cina Meridionale. Le acque sono calme oggi ed il pescatore salpato da una delle piccole isole dell’arcipelago vicino spera di avere una buona pesca. Ma… un momento. Cos’era quello che ha visto? Per un attimo gli è sembrato di vedere una mano artigliata emergere dalle acque, ma è stato solo un attimo ed ora è scomparsa. È stata solo un’allucinazione, nient’altro che questo.
Il mare è uguale a tutti gli altri giorni, immutabile come sempre.
FINE
NOTE DELL’AUTORE
Molto poco da dire oggi, quindi, non perdiamo tempo.
1) Parliamo di Ultimo. Quest’androide di 30 metri circa, macchina inarrestabile di distruzione, è una vecchia conoscenza di Iron Man, che lo affrontò per la prima volta ben 38 anni fa nel bel mezzo della Cina. In quell’occasione il nostro riuscì a batterlo solo facendolo precipitare dentro un vulcano. In seguito Ultimo è tornato varie volte, ma solo di recente abbiamo appreso che il Mandarino non è il suo vero creatore e che, in realtà, è stato creato da alieni ancora misteriosi per distruggere i loro nemici e che la sua potenza è tale da devastare interi pianeti. Un incidente lo fece cadere sulla terra, dove il Mandarino lo trovò e lo riprogrammò per i suoi scopi. Ad aver costruito Ultimo deve essere stata una razza umanoide, non c’è dubbio, ma non sembra essere una di quelle conosciute, almeno da quanto ne sappiamo. Dunque ci sono dei misteri ancora irrisolti su di lui e, probabilmente, lo rimarranno molto a lungo.
2) Abbiamo visto in azione i Vendicatori della Costa Ovest e questo mi sembra il momento adatto per informarvi che la loro serie sta per ritornare con un ciclo di almeno sei episodi che ne ridefinirà lo status, ad opera dello stesso team che vi offre questa serie, ossia il sottoscritto ed il suo fidato supervisore. Sta a voi decidere se questo sarà un buon motivo per leggerlo o, piuttosto, per non leggerlo -_^
3) La collocazione cronologica di questo racconto presenta decisamente alcuni problemi. Infatti, mentre è sicuro che si svolge dopo gli eventi narrati in Vendicatori #46 e sicuramente prima degli eventi narrati nella storia di Bill Foster in Vendicatori #48 (e, probabilmente prima anche di quella in Vendicatori #47), tuttavia la presenza di Hank Pym a Los Angeles in Vendicatori #49, farebbe pensare che, rispetto ai Vendicatori, questa storia si svolga dopo gli eventi degli episodi #49/50. Sempre ammesso, naturalmente, che la sequenza tra She-Hulk ed Hank non sia un flashback, s’intende. -_^
E con questo è tutto per oggi. Nel prossimo episodio: vulcani a Detroit? Ma che succede nella capitale americana dell’auto? Toccherà ad un convalescente Tony Stark ed ad un’affascinante vulcanologa scoprirlo e ad un certo supereroe in armatura trovare un rimedio. Tutto questo, più: i soliti intrighi ed i preparativi per un matrimonio.
A presto.
Carlo
[1] In X Men MIT ##12
[2] Henry Pym, alias Giant Man, il leader, più o meno, dei Vendicatori della Costa Ovest,
[3] Come mostrato in Tales of Suspense #76/78 (Devil, Corno, #61/63)
[4] Vedi Iron Man Vol 3° #25 (Iron Man & i Vendicatori #55)
[5] Pari a circa Km. 160,93
[6] Per sapere perché dovrete leggervi i primi episodi della nuova serie di Nick Fury
[7] Per il quale, invece, bisogna vedere Capitan America #28/29.
[8] Usato tanto tempo fa su Uncanny X Men #65 (Capitan America, Corno, #69 o X Men, Anni d’oro, Star, #12)