#34

 

IL MONDO DI HULK

 

PARTE SESTA

 

IL MONDO NON BASTA

 

Di Carlo Monni

(con il contributo di idee, concetti e personaggi di Mickey e Fabio Volino)

 

 

1.

           

 

            Thaddeus E. Ross, detto Thunderbolt, Generale in congedo forzato dell’Aviazione Militare Americana guarda nella voragine che si è aperta nella montagna del Nevada nota semplicemente come il Monte[1] e scuote la testa dicendo:

-Adesso sono spariti anche i vostri amici.-

-Francamente, non mi preoccuperei troppo solo per qualche problemino di comunicazione.- ribatte un uomo biondo che indossa un elegante completo bianco ormai ampiamente impolverato.

-E se fosse successo qualcosa? Come potreste saperlo?-

             L’uomo che si fa chiamare Paride sorride prima di replicare:

-Ulisse e Atalanta sanno il fatto loro e neanche Doc Samson è un novellino direi e là sotto dubito che ci sia qualcosa che possa impensierire Hulk.-

-Sempre che sia ancora vivo, che siano tutti vivi.- ribatte Ross.

-Andiamo, Generale, quante volte ha dato Hulk per morto in passato? Non ci crede davvero. Sa benissimo che gli Hulk sono come una moneta falsa: quando pensi di essertene sbarazzato, ecco che ti ritorna tra le mani.-

            Un brontolio è la sola risposta di Thunderbolt Ross.

-Lo prenderò per un sì.-

            In quel momento una donna che indossa un tailleur scuro, ha i capelli neri con ciocche rosse e occhiali si fa avanti con piglio battagliero.

-Adesso basta!- esclama -Devo avvertirvi ancora una volta che state interferendo con un’operazione federale e quando saranno arrivati i soccorsi da Las Vegas...-

-Oh quelli…- Paride scrolla il capo -… temo che non verranno, Agente Speciale Hand: abbiamo intercettato il vostro mayday[2] e l’abbiamo bloccato.-

            L’Agente Speciale Supervisore del F.B.S.A. Victoria Hand sembra sul punto di esplodere.

-Cosa?- urla -Bloccare un segnale di soccorso è un grave reato federale!-

-Ora che lo so, sono davvero terrorizzato. In ogni caso, non ha da lamentarsi, Vicky… posso chiamarti Vicky non è vero?... dopotutto siete stati soccorsi da noi del Pantheon e state tutti bene.-

-Ma siamo vostri prigionieri… e non permetto a nessuno di chiamarmi Vicky… a parte la mia fidanzata.-

            Paride inarca le sopracciglia e commenta:

-Hai una fidanzata? Ecco qualcosa che mi riesce più difficile da credere della morte di Hulk.-

            Ross trattiene a fatica una risata.

 

            Il Casinò di Monte  Carlo è stato costruito dall'architetto Charles Garnier che ha anche creato l'Opéra di Parigi, ed è un palazzo realizzato in stile Secondo Impero, barocco pieno di affreschi e sculture, con uno straordinario atrio d'oro e di marmo ed oltre al casinò vero e proprio comprende il Grand Théâtre de Monte Carlo e la sede del Balletto di Stato.

            Nelle sale del casinò vero e proprio gli unici requisiti stringenti di abbigliamento sono la giacca per gli uomini ed il divieto di indossare calzature sportive per entrambi i sessi.

            L’uomo dai capelli biondi e l’aspetto finemente curato che entra nel casinò stasera indossa un impeccabile smoking nero fatto evidentemente su misura. Anche l’abito della bella donna dai capelli castani che tiene a braccetto è un abito firmato. Gli intenditori lo riconoscono come un Madame Natasha originale, gli altri si limitano ad ammirarlo assieme a colei che lo indossa. Alle loro spalle un uomo in abito nero, forse una discreta guardia del corpo.

            L’uomo alto e biondo, anche lui in smoking ma con giacca bianca, quasi si fa andare di traverso il cocktail Vesper Martini che sta bevendo quando li vede. Non è per il biondo, che si fa chiamare Tiberio Ranno ed è ufficialmente un ricco mercante d’arte italiano, o per l’altro uomo il cui volto gli dice qualcosa e che sarà presto identificato dal software di riconoscimento facciale del suo cellulare; no: è la vista della donna che lo ha lasciato di sasso.

            Tutto poteva aspettarsi l’Agente dello S.H.I.E.L.D. Clay Quartermain tranne che vedere Betty Ross viva e vegeta al fianco di Tyrannus.

 

            Nelle sale di un palazzo incredibilmente antico che si trova letteralmente nelle viscere della Terra, avviene un incontro inevitabile.

-Ma come? Io mi faccio in quattro per arrivare qui, abbatto un po’ di Talpoidi che non vogliono farmi entrare e che cosa trovo? Voi che fate amabilmente conversazione. Mancano solo the e pasticcini.-

            Il nuovo arrivato ha appena finito di parlare che un giovane afroamericano che indossa solo un paio di pantaloni un po’ troppo larghi esclama:

-Rick Jones, sei davvero tu?-

-E chi altri? Solo l’unica, autentica, originale spalla non più tanto adolescente dell’Incredibile Hulk. Qualcuno si degna di spiegarmi che sta succedendo?-

-Ci penso io.- si fa avanti Hulk -Questa bella signora qui…- indica una donna alta e fiera dalla pelle grigia ed il cranio rasato -… ha usato non so bene che potere per farci atterrare sul fondo.-

-Il mio nome è Caiera, Terrestre Rick Jones, e come tutti i Guerrieri Ombra di Sakaar sono in grado di attingere alla forza del cuore stesso del pianeta. Noi lo chiamiamo l’Antico Potere ed a quanto pare, funziona anche qui sulla Terra.-

-Dopo la caduta io e i qui presenti Fratelli di Guerra abbiamo trovato un accordo per la fine delle ostilità.- spiega Bruce Banner.

-E così siete finiti ospiti dell’Uomo Talpa, capisco.- puntualizza Rick -Quindi ora che si fa? Si torna tutti in superficie felici e contenti?-

-Non subito. Prima del tuo arrivo stavo per mostrare ai nostri amici del Pantheon e a Doc Samson una cosa. Seguitemi!-

            Così dicendo Hulk spalanca una porta e introduce tutti in una stanza dove su un letto giace un gigante dal corpo sproporzionato che nel vedere una delle donne al seguito di Hulk esclama:

-Atalanda!-

 

 

2.

 

 

            Quando allo S.H.I.E.L.D. era giunta voce che Tyrannus era ricomparso in Europa nella sua identità di Tiberio Ranno, era sembrato naturale affidare l’indagine all’uomo che se n’era già occupato in passato e così Clay Quartermain aveva fatto le valigie ed era volato a Montecarlo, ora sta per scoprire di essersi imbattuto in più di quanto si aspettasse. La sorpresa più grande è stata trovare al fianco di Tyrannus nientemeno che Betty Ross Banner, una donna che per quanto ne sapeva era stata cremata dopo essere morta per avvelenamento da radiazioni.[3] Deve ammettere che non tanto ritrovare Betty viva a stupirlo, ha perso il conto ormai della gente che credeva morta e poi è saltato fuori che non lo era; no, è che Betty sembra decisamente pappa e ciccia con Tyrannus, il loro linguaggio corporeo suggerisce addirittura intimità e questo decisamente non è dalla Betty che conosce. Lavaggio del cervello, LMD,[4] clone o magari una mutaforma? C’è un solo modo per avere una risposta: chiederglielo.

            I nuovi arrivati non si sono ancora accorti di lui, il che gli va benissimo: non è ancora arrivato il momento di affrontarli apertamente. Il software di riconoscimento facciale del suo cellulare ha appena identificato il tizio che li accompagna. Un’altra sorpresa: Emil Blonsky, Croato di nascita, spia russa per vocazione, superumano per scelta, nome in codice Abominio. Cosa ancora più strana perché è stato proprio Abominio ad uccidere Betty Ross ed ora le fa da guardia del corpo. Bisognerà anche aggiornare la sua scheda perché pare proprio che abbia riguadagnato la forma umana.

            Con discrezione Clay li segue nella sala del blackjack dove Tyrannus e Betty, ha deciso di chiamarla Betty, anche se non è ancora sicuro che si tratti proprio di lei, si sono messi a giocare. Fanno le loro puntate vincendo più mani di quante ne perdono.

            Il giocatore accanto a Betty si alza e Clay ne approfitta per sedersi al suo posto: è arrivato il momento, è proprio il caso di dirlo, di giocare a carte scoperte.

-Carta.- annuncia.

            Lei lo guarda sorpresa.

-Clay!- esclama -Che ci fai qui?-

-Ciao, Betty.- risponde lui -Anch’io sono felice di vederti, specie considerando che ti pensavo dentro un’urna cineraria.-

-È… è una lunga storia, Clay.-

-Avrai tutto il tempo di raccontarmela dopo.-

            Il mazziere posa la prima carta davanti a Quartermain: un asso.

 

            Parecchi metri sotto il livello del suolo, in una città leggendaria sta avvenendo un incontro.

-Aiace, dannato bestione!- esclama la donna che si fa chiamare Atalanta correndo ad abbracciare il gigante sdraiato.

-Mi commuovo sempre alle riunioni di famiglia.- commenta Hulk.

-Io… io credo di ricordarmi di lui.- interviene Jim Wilson -Abbiamo combattuto e poi siamo caduti e c’è stata un’esplosione.-

-Nucleare.- precisa Ulisse[5] -Ancora non capisco come non abbia lasciato conseguenze.-

-È lui, Jim,- spiega Bruce Banner -Una conseguenza della sua mutazione immagino: in pratica è come una spugna che assorbe le radiazioni e se ne nutre, questo spiegherebbe perché l’intera zona non è diventata radioattiva, è stato lui ad impedirlo e le radiazioni lo hanno sostenuto finché non ha trovato una via d’uscita. È solo una teoria ovviamente.-

-Ma spiegherebbe anche perché da quando sono in sua presenza mi sembra di essere più debole.- interviene Lyra, l’adolescente dai capelli rossi e la pelle verde che sostiene di essere la figlia di Hulk venuta dal futuro-Forse continua ancora ad assorbire le radiazioni in eccesso.-

-A questo non avevo pensato.- ammette Bruce -Se è così e le radiazioni che assorbe raggiungono il livello di guardia, potrebbero innescare la trasformazione.-

            In quel momento Jim emette un grido mentre la sua pelle comincia a diventare rossa.

 

            A Salt Lake City il Detective Jacob Raven esce dal quartier generale della Polizia e s’incammina verso la sua auto. Sente di non sbagliare: c’è un serial killer superumano in città, uno capace di fare a pezzi le proprie vittime a mani nude e si diverte a farlo.

            La Polizia cittadina non è attrezzata per gestire una faccenda simile. È per questo che Raven sta andando alla locale sede del F.B.S.A., ha bisogno dell’aiuto di specialisti e non è il caso di fare gli orgogliosi o di attaccarsi a stupide questioni di giurisdizione, quel che conta è prendere quell’assassino prima che faccia altre vittime.

            Parcheggiata la sua auto davanti al Palazzo Federale, Raven raggiunge gli uffici del F.B.S.A. dove ad attenderlo assieme all’Agente Speciale in Comando ci sono altre due persone: un mezzo gigante afroamericano dal cranio rasato ed un fisico da peso massimo che indossa il classico completo scuro d’ordinanza e una donna dalla pelle olivastra, evidenti origini latinoamericane che veste una camicetta annodata all’altezza del seno e una minigonna di pelle. Entrambi portano occhiali scuri con lenti a specchio.

            Raven rimane sconcertato per un attimo. Se la donna non avesse alla cintura oltre ad una fondina con una pistola anche un distintivo dorato appuntato accanto alla fibbia, non riuscirebbe a credere che si tratti di un Agente Federale. Che stia svolgendo un’indagine sotto copertura fingendosi una prostituta?

-Detective Raven, ben arrivato.- lo saluta il comandante -Le presento gli Agenti Speciali Pratt e Verdugo del quartier generale di Washington. Erano in zona per un’altra indagine ed hanno accettato di raggiungerci per darci una mano.-

-Mi chiami pure Sandra.- dice la donna porgendo la mano a Raven che la stringe.

-Un’altra indagine?- chiede Raven.

-Sospettiamo un collegamento.- risponde l’Agente Pratt.

-Vi occupate di serial killer?-

-Non proprio.- è la sibillina risposta di Pratt.

-Il nostro campo sono i gammairradiati.- spiega Sandra Verdugo.

-Gammairradiati?-

-Gente come Hulk. Abbiamo ragione di pensare che il vostro serial killer sia uno di loro.-

-Cosa?- Raven è decisamente sbalordito.

            Le cose potrebbero essere peggiori di quel che temeva.

 

 

3.

 

 

            Con un grido gutturale Jim Wilson si piega su se stesso mentre i muscoli gli si gonfiano, la pelle diventa rossa e i pantaloni cominciano a strapparsi.

-Jim!- esclama Doc Samson.

            Ma non è Jim Wilson a rialzare la testa bensì Hulk Rosso.

-Cosa fa Hulk Rosso qui?- chiede.

-Ci penso io!- esclama Lyra e si getta su di lui sferrandogli un pugno.

-No!- replica Bruce Banner ma ormai è troppo tardi.

            Sotto gli occhi dei presenti la ragazzina dalla pelle verde e il gigante dalla pelle rossa se le stanno dando di santa ragione.

-Hai detto che quella ragazza sostiene di essere tua figlia?- chiede Doc Samson all’originale Hulk.

-Ahimè sì.- risponde lui.

-Da come si comporta, sospetto che sia vero. Dobbiamo fermarli prima che distruggano questo posto.-

-Lasciate provare me.- si fa avanti Rick Jones.

            Un breve attimo di concentrazione e dalla sua mano destra parte un raggio che avvolge i due combattenti. Quando si dissipa al posto di Hulk Rosso c’è di nuovo Jim Wilson e Lyra… Lyra è diventata una ragazzina di un metro e 70 dalla pelle rosa che grida:

-Cosa mi è successo?-

 

            Clay Quartermain sospira e attende la seconda carta. Il mazziere la depone davanti a lui: è un jack. Ha fatto blackjack al primo colpo.

            Mentre il mazziere spinge verso di lui la vincita Clay si volta verso Betty Ross e Tyrannus.

-Un colpo fortunato capita a tutti.- commenta quest’ultimo -Non è detto che continui.-

-La fortuna va assecondata,ma deve essere accompagnata anche dall’abilità, non è d’accordo, Mr. Ranno?- ribatte Clay.-

-Indubbiamente.-

            Tiberio Ranno fissa le due carte davanti a lui: un dieci e un sei. Clay ha due figure, venti punti. Dal pubblico viene un sommesso mormorio.

            Non c’è scelta, bisogna chiedere carta. L’unico che non ne ha bisogno è Quartermain ma quando arriva il suo turno, sorprendentemente, dice con voce calma:

-Carta.-

            Un mormorio più forte si leva dal pubblico. Clay si limita a scrollare le spalle. Le carte coperte vengono voltate una dopo l’altra e c’è chi ha fatto più di 21, sballando, e chi non ha superato 20.     Tocca a Tyrannus che volta la sua carta: è un quattro. Un sorriso si disegna sulle sue labbra. Con esasperante lentezza Quartermain volta la sua carta: è un asso.

            L’agente dello S.H.I.E.L.D. fa un largo sorriso a 32 denti e commenta:

-Pare che abbia fatto 21 un’altra volta.-

            Altro mormorio da parte del pubblico e l’uomo che si fa chiamare Tiberio Ranno replica:

-Lei ha davvero una fortuna sfacciata, amico mio. Tu che ne pensi, mia cara?-

            Betty Ross esita e poi si rivolge direttamente al biondo agente:

-Penso che lei sia molto audace ma poco riflessivo, Mr. Quartermain.-

-Me lo dicono in tanti, Miss Ross… o è Mrs. Banner?- ribatte lui.

-Chiamami Betty.- replica lei abbassando la voce -Ti stai impicciando in affari che non ti riguardano Clay.-

-Mi pagano per impicciarmi di tutto quello che riguarda le minacce alla sicurezza mondiale…- ribatte Clay sfiorandole il braccio -… e il tuo amichetto lo è, tu dovresti saperlo bene. Quindi, direi che i vostri affari mi riguardano.-

-Non sei cambiato affatto, Clay ed è un peccato… per te.-

            Decisamente non è più la Betty Ross che conosceva, pensa Quartermain con un po’ di amarezza. Cosa può esserle successo?

            Tyrannus e Betty si alzano e vanno verso l’uscita della sala seguiti dalla loro guardia del corpo, alias Emil Blonsky. Clay aspetta qualche istante, poi si alza a sua volta e li segue.

            Una volta nell’atrio si guarda in giro ma non li vede. Ha esitato troppo e li ha persi, pensa, poi vede Blonsky vicino all’ingresso e si fa largo tra la folla.

            Una volta fuori si guarda ancora intorno. Li ha persi di nuovo. Per fortuna ha applicato un micro segnalatore al braccialetto di Betty, basterà seguirne il segnale.

            Una Rolls Royce: c’era da aspettarselo da uno come Tyrannus, ma loro dove sono finiti? E cos’è quella cosa sul terreno?

            Clay si avvicina e quel che vede a terra è un braccialetto luccicante e… il vestito di Betty?

-Ma cosa…?- esclama perplesso.

-Non avevo nessuna voglia di rovinare un vestito così bello e costoso.- dice una voce femminile alle sue spalle.

            Clay si volta di scatto ma qualcosa lo colpisce alla testa e lui piomba nelle tenebre.

 

            La voce della ragazza echeggia ancora nella sala del palazzo sotterraneo mentre punta il dito contro Rick Jones ed esclama:

-Tu! Cosa mi hai fatto?-

-Io… non lo so.- replica il giovane -Volevo solo che tu e Jim smetteste di combattere.-

-E ora come torno normale?- sbotta lei.

-L’esperienza m’insegna che accadrà inevitabilmente, ragazza.- le dice Banner -A quanto pare, anche tu hai una forma umana. Consideri l’altra come la tua forma normale? Immagino che Samson avrebbe da dire qualcosa al riguardo.-

-Uhm… non mi pare il momento adatto, magari quando saremo fuori di qui.- borbotta lo psichiatra dai capelli verdi.

-Non ce ne andremo senza Aiace.- ribatte, perentoria, Atalanta.

-Stai tranquilla.- la rassicura Ulisse -Anche se devo ammettere che non ho la più pallida idea di come fare a portarlo via.-

-Forse posso essere utile io.- dice una voce maschile alle loro spalle.

            Sulla soglia della stanza sono apparsi l’Uomo Talpa e la sua consorte Kala.

 

 

4.

 

 

            Clay Quartermain si risveglia con un gran mal di testa. Deve averlo colpito qualcosa di veramente pesante. Prima di perdere i sensi gli è sembrato di vedere qualcosa di verde, quindi deve essere stato Abominio ma gli è anche sembrato di sentire la voce di una donna che diceva qualcosa di assurdo. Dev’esserci qualcosa che gli sfugge, ma cosa?

            La testa gli si schiarisce e finalmente si rende conto di due cose: è legato strettamente ad una sedia ed è completamente nudo. Gli pare di ricordare che anche James Bond si è trovato in una situazione simile e non è finita molto bene.[6]

            Prova a liberarsi ma senza alcun successo. Improvvisamente una porta si apre. A quanto pare ha dei visitatori. Magari portano guai o magari qualche risposta alle mille domande che gli frullano in testa.

            Com’era prevedibile sono Tyrannus e Betty Ross, ma se lui, com’era prevedibile in fondo, indossa la sua abituale tenuta con tanto di mantello, la vera sorpresa è lei, che indossa una calzamaglia nera sgambata e senza maniche; ai piedi porta degli stivaletti e alle mani guanti che lasciano scoperte le dita.

-Perché tutti portano un costume di questi tempi?- borbotta Clay

-Perché sono comodi e se sono fatti di molecole instabili non si rompono quando ti trasformi.- risponde Betty.

            Clay solleva la testa e la guarda senza capire. Betty prosegue:

-Non eravamo d’accordo io e Romolo: lui voleva ucciderti ed io volevo lasciarti lì al casinò, così abbiamo raggiunto un compromesso e ti abbiamo portato qui.-

-Romolo?-

-È il suo nome dopotutto,[7] anche se quasi nessuno lo chiama più così da tanto.-

-Secoli.- commenta Tyrannus divertito.

-E così siete intimi… confesso che da te non me l’aspettavo, Betty.-

-La gente cambia, Clay. Specie dopo aver visto in faccia la Morte.-

-Lo posso immaginare. E così, invece di ammazzarmi subito avete deciso di portarmi qui e suppongo che “qui” sia la villa che Tyrannus possiede in Costa Azzurra come Tiberio Ranno.-

-Supponi giusto.- replica Tyrannus.

-Devi scusarci per la scomoda situazione in cui ti trovi, Clay…- prosegue Betty -… ma sei un agente dello S.H.I.E.L.D. e non potevamo correre il rischio che nei tuoi abiti, biancheria intima compresa, ci fosse qualcosa che potesse servirti per liberarti.-

-Potevamo strappargli le unghie e i denti.- interviene Tyrannus -Sarebbe stato più sicuro e ci avrebbe risparmiato definitivamente quel suo sorriso idiota.-

-Beh, vi ringrazio di non averlo fatto.- replica Clay.

            Solleva la testa fissando con aria di sfida i suoi carcerieri e per ripicca sfodera proprio il suo famoso sorriso, poi si rivolge di nuovo a Betty:

-E così mi avete nudo ed indifeso alla vostra mercé. La cosa ti imbarazza meno che a me a quanto pare, Betty. Cos’è: ti piace quello che vedi?-

            C’è un attimo di silenzio, poi Betty risponde:

-E se anche fosse? Non fare il moralista con me, Clay. Credi che non mi sia mai accorta di come mi guardavi? Non fare l’ipocrita, non ti si addice.-

-Oh, basta con queste stupidaggini.- sbotta Tyrannus -Io dico che ti sei divertita abbastanza, Betty. Adesso facciamola finita ed uccidiamolo.-

            Proprio quello che Clay temeva che dicesse.

 

            Gli sguardi di Hulk e dei suoi compagni si posano sulla figura dell’Uomo Talpa che avanza nella stanza e si ferma davanti ad Aiace per poi dire:

-Quando abbiamo trovato questo disgraziato giovanotto, non mi ci è voluto molto per capire che il suo problema era che il suo fisico sgraziato era troppo pesante perché potesse reggersi in piedi senza sostegni. Come potete ben capire, sono piuttosto sensibile agli handicap fisici e così ho dato subito ordine di riparare la sua armatura ed ora che è finalmente guarito e nel pieno delle forze, posso finalmente ridargliela.-

            Nella stanza entrano dei Talpoidi che trasportano l’esoscheletro dorato di Aiace e che lo aiutano, non senza qualche difficoltà, ad infilarsela.

-Grazie.- dice Atalanta rivolta all’Uomo Talpa.

-Non occorrono ringraziamenti.- replica Harvey Elder poi aggiunge -Ora sarete tutti rimandati in superficie e mi aspetto che il Dottor Banner tenga fede all’accordo che abbiamo fatto quando lui ed i suoi amici sono arrivati qui.-

-Lo farò, contaci.- risponde Hulk.

            Rick Jones e Doc Samson si scambiano uno sguardo d’intesa. Qualunque accordo abbiano stipulato Bruce e l’Uomo Talpa, si può solo sperare che non porti altri guai.

 

            La Dottoressa Angela Lipscombe siede sconsolata su una roccia chiedendosi ancora una volta come sia finita in mezzo a tutta questa storia di superumani, alieni, spie e altro ancora.

-Abbia fiducia, Dottoressa, vedrà che il suo amico Samson ed i miei compagni torneranno sani e salvi… e non da soli, ci scommetto.-

            A parlare è stato un uomo dai capelli e baffi scuri. Se Angela non ricorda male, si fa chiamare Ettore.

-Me lo auguro.- risponde in tono un po’ sconsolato -Perché…-

            Non finisce la frase: uno strano rumore sta salendo rapidamente dalla voragine che un tempo era il Monte.

 

 

5.

 

 

            Come se fossero letteralmente sputati dalle viscere della terra Hulk, Rick Jones, i Fratelli di Guerra, Doc Samson, Ulisse, Atalanta, Aiace, Lyra e Jim  Wilson balzano fuori dalla voragine e lentamente ricadono a terra senza danni.

-Che le avevo detto?- è la reazione di Ettore.

            Angela Lipscombe non l’ascolta e corre ad abbracciare Doc Samson.

-Ehi che accoglienza!- esclama lui -Forse dovrei farmi inghiottire da una voragine senza fondo più spesso.-

-Sta' zitto, idiota.- replica lei e lo bacia.

-Bah… disgustoso!- commenta Lyra ancora in forma umana.

-Non succede nel tuo mondo?- le chiede Rick.

-Oh no! I maschi e le femmine si combattono, non si baciano.-

-Non credo che il tuo futuro mi piacerebbe. Io credo nel motto: “Fate l’amore, non la guerra”.-

            Lyra lo guarda chiedendosi se la stia prendendo in giro ma non riesce a capirlo.

 

            Atalanta accompagna Aiace che viene accolto festosamente da tutti i suoi compagni… tranne uno che resta in disparte: Paride.

-Ma guarda, c’è anche il bestione.- commenta riferendosi proprio ad Aiace -Atalanta aveva ragione: è ancora vivo… siete ancora tutti vivi.-

-Non dirmi che la cosa ti dispiace, Paride.- replica Banner.

-Beh… non vedi che sprizzo felicità da tutti i pori?- ribatte, sarcastico, il membro del Pantheon.

            Hulk non lo ascolta più e si avvicina a Thunderbolt Ross.

-La credevo fuori dai giochi ormai, Generale.- gli dice.

-Dicevano lo stesso di te, ma vedo che non è vero.- replica l’ex militare.

-Toccato. Beh, mi auguro che non sia tornato per impicciarsi dei miei affari. Ora che non c’è più Betty, potrei non essere più tanto tenero come in passato.-

-Mi stai minacciando per caso?-

-La sto solo avvertendo ed anche la sua amica.-

            Indica la donna in tailleur scuro i cui capelli scuri sono attraversati da ciocche rosse.

-Sono l’Agente Speciale Supervisore Victoria Hand.- si presenta quest’ultima -Le comunico, Dottor Banner, che lei ed i suoi… amici avete tutti interferito con un’operazione di polizia federale e ne pagherete le conseguenze.-

            Ross sospira alzando gli occhi al cielo.

-Pensa di farmi paura, Agente Hand? Mi scusi; volevo dire: Agente Speciale Supervisore Hand.- ribatte Hulk. -Sono stato minacciato da esperti. Ora la saluto:io ed i miei amici ce ne andiamo.-

-Non potete!- sbotta la Hand -I Fratelli di Guerra sono sotto custodia federale... e anche voi adesso.-

-È sempre così?- chiede Banner a Ross.

-Temo sia anche peggio.- risponde quest’ultimo.

            Hulk ignora la donna e torna a parlare con Ross:

-Dunque?-

-Non m’importa un accidente di te, Banner, puoi credermi.- replica il vecchio soldato -Ero qui solo per Wilson... per assicurarmi che stesse bene.-

-Jim è una responsabilità del Pantheon e mia.-

-Tu sei d’accordo, ragazzo?- chiede Ross direttamente all’interessato.

-Certo.- replica Jim -Meglio della custodia federale e lei lo sa bene. Sa cosa posso aspettarmi da quella gente. Il Pantheon è molto meglio.-

            Ross annuisce poi tende la mano a Jim dicendo:

-Allora, buona fortuna.-

            Il giovane afroamericano la stringe convinto.

-Ho sempre saputo che è un brav’uomo, Generale.- replica.

            Hulk squadra i presenti e dice:

-Ross e l’Agente Hand resteranno qui, voialtri, invece, tutti a bordo del’aereo del Pantheon. Andiamo al loro nuovo Quartier Generale.-

-Ehi…- protesta Paride -… chi ha detto che sei tu il capo?-

-Io.- ribatte Hulk -Problemi?-

-Chi, io? Mi conosci, Bobby: sono l’uomo più accomodante del mondo.-

-Proprio perché ti conosco, ti voglio davanti a me e non alle mie spalle.-

            Mentre tutti cominciano a salire a bordo, Doc Samson si rivolge a Ross:

-Ho provveduto ad avvertire la sede del F.B.S.A. di Las Vegas. Arriveranno presto a prendervi. Naturalmente noi saremo già spariti.-

-Sei sicuro di quel che fai, Samson?- gli chiede Thunderbolt.

-Decisamente sì. Ho fatto una promessa a Jim e la manterrò.-

            Thunderbolt Ross guarda la ragazza dai capelli rossi che sta salendo assieme a Jim Wilson e chiede:

-Chi è? Non credo di averla mai vista prima.-

            Len Samson ride e risponde:

-Che mi direbbe se le raccontassi che è la figlia di Banner venuta dal futuro?-

-Che devo smetterla di fare domande stupide. Buona fortuna anche a te.-

            L’aereo decolla in assetto verticale lasciandosi dietro sbuffi di vento. Thunderbolt Ross lo guarda finché non scompare all’orizzonte.

 

            L’aereo del Pantheon passa contemporaneamente in modalità stealth e supersonica. Ora nessuno strumento elettronico, per quanto sofisticato sia, può rilevarlo. Presto raggiungerà in tutta sicurezza la base segreta di quel gruppo straordinario.

            A bordo risuonano le voci e le risate dei membri del gruppo finalmente rilassati ora che la crisi è finita ed hanno anche ritrovato un compagno che credevano perduto.

            Bruce Banner li guarda uno per uno. Non sa come prenderanno quello che sta per dire ma ad essere onesti non gli importa:

-Ho preso una decisione- dice con voce ferma -Riassumo il comando del Pantheon con effetto immediato.-

 

 

FINE?

 

 

NOTE DELL’AUTORE

 

 

            Praticamente poco da dire:

1)    Clay Quartermain è un personaggio creato da Jim Steranko su Strange Tales Vol. 1° #163 datato dicembre 1967 ed è stato comprimario della serie di Hulk dal 1975 al 1988.

2)    La sequenza al Casinò di Montecarlo e quella successiva nella villa di Tyrannus sono contemporaneamente un omaggio a Destino #3 scritto dall’’amico Fabio Furlanetto e a James Bond 007.

            Nel prossimo episodio… troppe cose per dirvele tutte. Leggetelo e scopritele da soli.

 

 

Carlo



[1] Due episodi fa, non diteci che non lo sapevate.

[2] Codice internazionale aviatorio e marinaresco per chiedere aiuto in casi di emergenza.

[3] Su Incredible Hulk Vol. 2#466/467 (In Italia su Devil & Hulk #61/62).

[4] Life Model Decoy, androidi pressoché indistinguibili dagli esseri umani usati dallo S.H.I.E.L.D. ed altre organizzazioni.

[5] Su Vendicatori Costa Ovest #35.

[6] Nel romanzo del 1953 Casino Royale e nell’omonimo film del 2006 con Daniel Craig.

[7] Verissimo: Tyrannus è in realtà Romolo Augusto, detto Augustolo, ultimo Imperatore Romano d’Occidente.