#31

 

IL MONDO DI HULK

 

PARTE TERZA

 

DOMANI ERA IERI

 

Di Carlo Monni

(con il contributo di idee, concetti e personaggi di Mickey e Fabio Volino)

 

 

1.

 

 

           

            Poche volte nella sua vita l’uomo conosciuto in tutto il mondo come l’Incredibile Hulk si è sentito così sorpreso come dopo aver udito le parole appena pronunciate dalla ragazza alta due metri col fisico palestrato, i capèlli rossi e soprattutto la pelle verde come la sua, che ha appena incontrato a Las Vegas.

-Che cosa hai detto?- esclama ancora incredulo.

-Sono tua figlia.- ribadisce la ragazza che ha detto di chiamarsi Lyra.

-La figlia di Hulk?- commenta l’eroe in costume chiamato Maggiore Libertà -Questo spiega tutto.-

-Aspetta un momento!- continua Bruce Banner -Ho già vissuto questo momento poco tempo fa[1] ma la cosa risaliva ai tempi dell’università e da allora io… aspetta… hai la pelle verde… vieni dal micromondo di Jarella? No, lei non mi avrebbe mai tenuto nascosta una cosa simile. E se i maghi…-

-Non conosco questa Jarella di cui parli.- replica Lyra.

-Ascoltate, gente…- interviene il Maggiore Libertà -… suggerirei di continuare la conversazione in un posto più riservato. Mi manda una tua vecchia amica, Banner, ci sta aspettando.-

            Hulk si guarda intorno. Ci sono un sacco di poliziotti armati. La parte di lui che è il Selvaggio lo spingerebbe a combatterli, il Bambino se ne sarebbe semplicemente andato e Fixit avrebbe ceduto alla curiosità… il che è esattamente quello che farà lui, che è la fusione di tutti loro.

-Credo di aver capito chi intendi.- replica al Maggiore Libertà e prima che possa reagire afferra per la vita lui e Lyra e spicca un balzo. Un attimo e sono lontani.

 

            La giovane donna dai capelli castani guarda fuori dal finestrino mentre l’aereo inizia le manovre d’atterraggio all’aeroporto di Berlino.

            Un posto in business class con salottino privato e documenti falsi decisamente impeccabili. Il Capo fa davvero le cose in grande, pensa Betty Ross sorridendo.

            Una hostess le si avvicina e le chiede:

-Ha gradito il viaggio?-

-Uno dei migliori che abbia fatto.- risponde Betty.

-Ha volato spesso?-

-Mio padre era un ufficiale dell’Air Force. Si può dire che ho imparato a pilotare i jet prima delle auto.-

-Davvero? Scommetto che ne avrebbe di storie da raccontare.-

-Non sa quante.-

            E il protagonista di una di queste è là sotto, da qualche parte. Betty non vede l’ora di atterrare. Ha un uomo da trovare ed è abbastanza sicura che Emil Blonsky non sarà molto contento di rivederla, lei, d’altro canto, lo incontrerà molto volentieri.

 

            Rick Jones guarda ancora una volta le immagini sullo schermo davanti a lui e scuote il capo:

-Ne è proprio sicuro?-

-Abbiamo uno dei migliori software di riconoscimento facciale del pianeta.- spiega Frank Carmichael, capo della sicurezza -Questa è una simulazione abbastanza attendibile di come sarebbe il volto dell’Hulk Rosso se fosse un normale umano.-

-Jim Wilson.- borbotta Rick -Bruce deve esserne informato alla svelta.-

 

 

2.

 

 

            Thaddeus E. “Thunderbolt” Ross squadra gli alieni davanti a lui ed ancora una volta riflette sul fatto che leggere i dossier non ti prepara mai davvero alla realtà. D’altra parte, i soli di cui lo S.W.O.R.D.[2] avesse qualche, scarna, informazione sono solo i Kroniani e la Covata, specie a cui appartengono due dei suoi attuali interlocutori. Uno è un gigante che sembra fatto di pietra arancione e che come nome ha dato Korg, Forse era tra quelli che parteciparono ad un tentativo fallito di invasione della Terra sventato dal supereroe di nome Thor al suo debutto,[3] chi può esserne certo? La cosiddetta regina della Covata non ha dato nomi e Senza Nome è come la chiamano gli altri. La sua è una razza di parassiti che depongono le loro uova all’interno di organismi ospiti che ne vengono consumati. Hanno preso a bersaglio la Terra almeno un paio di volte ma sono sempre stati fermati dagli X-Men. il terzo dice di chiamarsi Miek ed è una specie di incrocio tra una formica e un coleottero a grandezza umana.

            Poi ci sono gli umanoidi: tre femmine e due maschi. Gli hanno detto che i due dalla pelle grigia ed il fisico statuario appartengono ad una casta di guerrieri, Ross non ha alcuna difficoltà a crederlo: ne riconosce il portamento. I veri soldati si riconoscono sempre l’un con l’altro, pensa con un pizzico di amarezza. I tre dalla pelle rossa pare che appartengano all’aristocrazia del loro pianeta, ma tutti, specie la donna dalla testa rasata, a parte una treccia che le scende lungo la schiena, hanno l’aria di sapersi battere.

            Vengono da un pianeta chiamato Sakaar situato in una galassia molto, troppo, lontana. Erano parte della cosiddetta Guardia Imperiale di Thanos e si sono arresi spontaneamente ai Vendicatori,[4] il che ha permesso loro di negoziare un buon accordo per la loro libertà.

            È il maschio dalla pelle grigia a parlare per primo:

-Io sono Hiroim e parlo anche a nome dei miei compagni.- il suo tono è un po’ innaturale, colpa, forse, del traduttore universale che usa -Non siamo stati sconfitti in battaglia, ma ci siamo arresi di nostra volontà. Ora attendiamo di sapere qual è il fato che avete deciso per noi.-

            È l’Agente Speciale del F.B.S.A. Victoria Hand a replicare:

 -Cosa vi fa pensare di meritare considerazione? Eravate parte di un’armata d’invasione il cui scopo era la distruzione della Terra.-

-Avevamo dato la nostra parola di servire Thanos e la parola di un guerriero è un vincolo per lui. Forse tu non puoi capirlo, donna.-

-Io lo capisco.- afferma Ross.

            Hiroim lo squadra ed alla fine dice:

-Sì, sento in te la tempra del guerriero, quindi sai cosa intendo.-

-So che un bravo soldato non obbedisce agli ordini sbagliati e tu lo sai perché invece di combattere una battaglia sbagliata agli ordini di un pazzo hai saggiamente scelto la resa per te e la tua gente. Ora noi vogliamo offrirvi una possibilità di riscatto combattendo per una giusta causa.-

-Quali sono le vostre proposte?- chiede la rossa dalla lunga treccia. Tipo impaziente, la giudica Ross.

-Combatterete per noi.- risponde la Hand -Dovrete catturare un uomo per noi. Se ci riuscirete, avrete la libertà.-

-Quest’uomo…- chiede la donna grigia -… perché vi serviamo noi per catturarlo? Thanos ci ha informato sui superesseri della Terra, è forse uno di loro?-

            Donna sveglia, pensa Ross.

-Sì.- replica Victoria Hand -Problemi con questo?-

            È l’insettoide a rispondere:

-Kkk… Non per me. Kkk…tutto è meglio che essere imprigionati.-

-Io ero un gladiatore nell’arena dell’Imperatore di Sakaar.- aggiunge Korg -Cos’ho da perdere?-

            Uno dopo l’altro tutti danno un prevedibile assenso. Victoria Hand sorride soddisfatta, Thunderbolt Ross rimane cupo.

 

            L’attico del proprietario del Coliseum Casinò & Resort è un posto che Bruce  Banner conosce bene fin dai tempi in cui lavorava a Las Vegas con l’identità di Joe Fixit. Michael Berengetti è morto ma la sua erede è sempre qualcuno che può chiamare amico… o meglio: amica.

-Suzy, da quanto tempo|- esclama sollevando Suzy Berengetti tra le braccia.

-Un sacco.- replica lei -Ora, Joe, ti dispiace mettermi giù prima di rompermi un paio di costole.-

-Joe?- esclamano quasi all’unisono il Maggiore Libertà e Lyra.

-Storia lunga.- ribatte Hulk poi si rivolge ancora a Suzy Berengetti -E così quest’energumeno lavora per te . interessante .-

-Ehi, chi sarebbe l’energumeno?- ribatte il Maggiore Libertà.

            Suzy sorride e spiega:

-S… il Maggiore Libertà è il nostro supereroe locale ed un mio buon amico. Gli ho chiesto se poteva portarmi questa ragazza. Ho avuto la sensazione che avesse un legame con te e volevo conoscerla.-

-Dice di essere mia figlia.- borbotta Banner.

-Sono tua figlia!- ribatte con forza la ragazza verde.

-In effetti qualcosa in comune l’avete.- commenta, ironico, il Maggiore Libertà.

-Oh, zitto! Se sei davvero mia figlia, perché non sapevo di te? E chi sarebbe tua madre?-

-Non sarebbe”, è la più grande guerriera di Femizonia: Thundra.-

-Thundra? Aspetta: non è quella tizia che se ne andava in giro con Ben Grimm[5] qualche anno fa? Devo aver sentito che veniva dal futuro ma non credo di averla mai … aspetta… non sarà uno di quei classici paradossi temporali per cui devo ancora incontrarla?-

-Non sono certa di quel che dici.- replica la ragazza -Il mio cronolocalizzatore mi ha portato qui perché è in quest’epoca primitiva che è finita. Io devo trovarla.-

            Di bene in meglio, pensa Bruce.

 

            In un luogo segreto il Capo, una delle menti più potenti e maligne del pianeta, si rivolge alla sua più recente creatura, un gigante blu alto due metri e mezzo e grosso come un armadio:

-Dunque, si sente pronto all’azione, Mr. Colòn?-

-Mi sento pieno di potere.- risponde il gigante -Posso uccidere chi voglio e come voglio. Nessuno mi può fermare.-

            Il Capo sospira. Che mente limitata, pensa, ma servirà comunque egregiamente ai suoi scopi.

 

 

3.

 

 

            In molti pensano a Francoforte sul Meno, la più grande città del Land tedesco dell’Assia, solo come al centro finanziario della Repubblica Federale Tedesca e dell’intera Unione Europea ma i suoi abitanti non pensano solo al denaro bensì anche ai divertimenti dello spirito.

            In uno dei teatri della città è ospite il corpo di ballo del famoso Teatro Bolshoi, uno dei templi mondiali del balletto, uno spettacolo eccezionale per i cultori di questa arte.

             A dire il vero, Betty Ross non è tanto interessata allo spettacolo quanto lo è alla Prima Ballerina. Non fraintendete, però, l’interesse di Betty è sì personale ma non in quel senso. Il nome della Prima Ballerina è Nadia Dornova ma da sposata è Blonskaya, o Blonsky se preferite. Suo marito Emil è (o era? Betty deve ammettere di non essere aggiornata, non c’era un divorzio di mezzo?) il supercriminale chiamato Abominio, l’uomo che, come le ha detto il Capo, ha provato ad ucciderla ed è, in un certo senso, responsabile della sua attuale condizione.

            L’ultima volta che è stato avvistato è accaduto proprio in Germania.[6] Non ci sono garanzie che sia ancora qui, anzi, la logica suggerisce che se ne sia andato lontano, ma la logica e i sentimenti spesso fanno a pugni e magari lui ha saputo del tour europeo di Nadia ed ha ceduto alla tentazione di seguire in incognito gli spettacoli. Non sarebbe la prima volta.

            Betty si guarda intorno. Il Capo le ha detto che Blonsky ha di recente acquisito la capacità di tornare in forma umana. Non sa come abbia fatto a saperlo e nemmeno le importa. Sa per esperienza che Sam Sterns sa sempre come procurarsi le informazioni che gli interessano. Certo che se Blonsky è lì in forma umana potrebbe non essere facile individuarlo, anche se Betty ha con sé una sua vecchia foto che si è studiata a fondo ma lei ha due assi nella manica: il primo è un rilevatore di raggi gamma capace di percepire perfino l’irrilevante e trascurabile quantità che un soggetto gammairradiato emette in forma umana. Il secondo è lei stessa. Vedendola lì, viva ed in buona salute, Blonsky potrebbe scoprirsi per primo

            È esattamente quel che accade: è lui a riconoscerla tra la folla che si assiepa nel foyer durante l’intervallo. L’espressione sul suo volto non dà adito a dubbi.

            Si muove verso di lei e Betty si avvia verso l’uscita. Ci è appena arrivata che lui l’afferra per un polso.

-Tu … tu sei Betty Ross… viva?- esclama in Inglese.

-Perché sei così sorpreso, Emil?- ribatte lei -Quante volte hanno dato per morti te e Bruce e non era vero? Perché non può essere lo stesso per me? Sei deluso?-

-Deluso? No, sollevato piuttosto, io...-

            Prima che possa continuare, alcuni dei presenti gli si fanno intorno.

-Ehi amico…- lo apostrofa uno in Tedesco –Stai molestando la signora? Lasciala stare.-

-Giusto.- interviene un altro -Non ci piacciono quelli che sono violenti con le donne.-

-Voi non capite.- replica Blonsky -Io…-

            Il sudore imperla la sua fronte. Arretra sempre tenendo Betty per il polso.

-Ti ho detto di lasciarla andare!- dice ancora il primo tizio avanzando minaccioso verso di lui.

            Improvvisamente qualcosa di inaspettato per tutti gli astanti a parte Betty accade: il corpo di Blonsky si gonfia esplodendo letteralmente dai vestiti e dalle scarpe. Pochi attimi e davanti agli stupefatti aspiranti difensori di Betty c’è un gigante verde con addosso solo un paio di slip.

-Non avreste dovuto farmi arrabbiare.- dice con voce possente.

            Betty sospira. Almeno gli slip sono di molecole instabili, pensa, poi anche lei si trasforma.

 

            Leonard Samson siede su una poltrona forse troppo piccola per il suo fisico massiccio e si rivolge al ragazzo afroamericano davanti a lui.

-Ora rilassati, Jim, prova a svuotare la tua mente. Quando ti senti pronto, vorrei parlare con te dei tuoi genitori.-

-I miei genitori? Perché?- chiede Jim Wilson.

-Sono loro la chiave di tutto.- spiega la bionda Angela Lipscombe, l’altra psichiatra chiamata in soccorso del giovane -Il vero motivo dell’esistenza di Hulk Rosso. Lui è l’incarnazione delle tue paure, del senso di abbandono, della rabbia per la loro morte. Se riesci ad accettarlo, allora Hulk Rosso non sarà più un pericolo.-

-Ma sarà sempre un problema, un problema mio.-

            Jim si alza di colpo dalla poltroncina in cui era seduto e si avvicina ad un grande specchio.

-Lo so che ci siete dall’altra parte. Ci sei anche tu, Paride?- esclama -Ti senti soddisfatto di te e magari pensi che dovrei esserti grato per avermi salvato la vita? Beh, ho una notizia per te: forse era meglio se mi lasciavi morire… meglio per te intendo.-

            Il giovane comincia a picchiare contro lo specchio, colpi sempre più forti. Intuendo ciò che sta per accadere, Samson pone una mano sulla sua spalla dicendo:

-Jim…-

            Jim  Wilson si volta. Le sue iridi sono rosse e la sua voce cavernosa mentre replica:

-Lasciami in pace!-

 

            Suzy Berengetti conclude la sua conversazione telefonica e si rivolge all’uomo e alla ragazza davanti a lei, entrambi con la pelle verde:

-Pare che la tizia che cercate sia stata vista a Los Angeles una decina di giorni fa, ma mi sembra improbabile che sia tua madre, ragazza: il tizio che me ne ha parlato la descrive come poco più che ventenne.-

-Non può essere!- esclama Lyra -Il cronolocalizzatore dice che è in questo tempo.-

-Sicura che il tuo contatto non si sia sbagliato?- chiede Hulk.

-Su una ragazza dai capelli rossi alta due metri abbondanti? Vuoi scherzare? Comunque, dai un‘occhiata tu stesso: mi ha appena inviato una foto.-

-E come l’ha avuta?-

-Vuoi scherzare? Oggi tra telefonini e telecamere di sorveglianza è impossibile non venire ripresi. Il Grande Fratello[7] era un dilettante al confronto.-

            I due guardano l’immagine sul display del cellulare di Suzy.

-Sì, è proprio la mamma.- ammette Lyra -Ma è davvero giovane, com’è possibile?-

-Mi sembra ovvio.- spiega Bruce Banner -Quell’affare, il cronolocalizzatore, è tarato su Thundra e l’ha trovata, solo che è la Thundra di un altro momento nel tempo. Questa Thundra evidentemente non è ancora tua madre e forse non lo sarà mai perché appartiene ad un’altra linea temporale.- guarda gli altri e aggiunge -Ehi, sono un fisico ed ho anche affrontato un po’ di viaggi nel tempo. So quel che dico.-

-Ma allora, come posso trovare la mamma?- esclama una sconsolata Lyra.

-Forse nei miei laboratori c’è qualcosa che può aiutarti.- dice ancora Hulk.

-Davvero lo faresti?-

-Non mi pare di avere molta scelta: ho molti difetti ma non mi va proprio di lasciare che una minorenne che dice di essere mia figlia se ne vada in giro da sola, anche se è superforte.-

-Io non dico di essere tua figlia, io sono tua figlia.-

-Di questo discuteremo dopo.- taglia corto Bruce.

            Perché a Ben Grimm queste cose non capitano mai? Si chiede.

 

 

4.

 

 

            Si fanno chiamare Paride e Ulisse come gli eroi dell’Epica Greca, il che è ironico se si pensa che il loro comune antenato afferma di essere figlio di Loki, il dio norreno dell’Inganno e di una mortale. Si dà il caso, però, che quella mortale fosse Greca ed è da lei che il frutto di quell’accoppiamento ha preso il fascino per la mitologia della nazione materna. Dal padre, invece, ha preso il gusto per l’intrigo e l’inganno ma questa è un'altra storia.

            Torniamo a Paride e Ulisse, due uomini che non potrebbero essere più diversi: alto, biondo, elegante, con un innegabile propensione all’intrigo ed alla manipolazione il primo; robusto, capelli e barba rossi, modi spicci e diretti il secondo.

             La loro prima reazione quando il corpo di Doc Samson sfonda lo specchio unidirezionale è la stessa: si scansano appena in tempo.

            Samson piomba contro la parete opposta e la sfonda finendo nella stanza vicina e forse oltre.

-Questo non l’avevo previsto.- commenta Paride.

-Tu e le tue idee brillanti.- replica Ulisse -Devo smetterla di darti retta.-

-Tu non mi dai mai retta.-

            In quel momento Hulk Rosso balza in mezzo a loro stringendo a sé Angela Lipscombe.

-Non potete trattenere Hulk Rosso!- esclama -Ora Hulk Rosso se ne va.-

            Spicca un balzo e sfonda il soffitto proteggendo Angela col suo corpo.

-Magnifico!- esclama Ulisse alzandosi in piedi -Adesso abbiamo anche una crisi di ostaggi.-

-Io la chiamerei piuttosto una situazione in stile: la bella e la bestia.- commenta cinicamente Paride spazzolandosi la giacca con la mano e guadagnandosi un’occhiataccia di Ulisse.

            Samson esce dal buco nella parete da lui stesso provocato e chiede:

-Dov’è finito Jim? Come sta Angela?-

            Paride indica il buco nel soffitto:

-Per rispondere ad entrambe le domande: Wilson è scappato da quella parte portandosi dietro la Dottoressa Lipscombe che sembrava ancora in buona salute.-

-Li seguirò.- afferma Doc Samson spiccando a sua volta un balzo e sparendo oltre il soffitto.

-È proprio un vizio- commenta Paride.

 

            Francoforte non è abituata quanto le metropoli americane a veder circolare per le sue strade dei superumani ed è per questo che i presenti rimangono stupiti quando anche Betty Ross si trasforma in una gigantessa verde che sotto i vestiti stracciati indossa un calzamaglia nera che le lascia scoperte braccia e gambe.

            Anche Abominio è colto decisamente di sorpresa.

-Tu?- esclama.

-Davvero non te l’aspettavi?- ribatte lei -Mi deludi, Emil.-

            Gli sferra un diretto che lo spedisce contro l’ingresso del teatro sbattendolo in strada. Abominio non fa in tempo a rialzarsi che Betty è balzata fuori anche lei.

-Sai…- gli dice -… all’inizio pensavo ad un approccio più soft, ma così è più divertente.-

-Betty...-

-Chiamami Arpia.-

            Lo colpisce ripetutamente e lui arretra incalzato dalla furia della donna.

-Non… non voglio farti del male, Betty.- riesce a dire Abominio.

-Davvero? Io voglio fartene invece e parecchio anche.-

            Abominio decide di averne abbastanza e spicca un salto allontanandosi.

-Non te la caverai così facilmente.- lo apostrofa Betty.

            Sulle sue spalle crescono rapidamente delle ali, le sue gambe si riempiono di piume, le dita dei piedi si mutano in artigli mentre sotto gli occhi degli astanti si solleva in volo.

            In pochi minuti ha raggiunto Abominio e lo colpisce alla schiena con gli artigli facendolo cadere. Sulla strada si forma un cratere da cui Emil Blonsky emerge lentamente.

            L’Arpia piomba ancora su di lui ed Emil la afferra per la caviglia destra sbilanciandola.

-Vuoi la guerra?- esclama -L’avrai!-

 

            Ex Base Gamma, ora sede delle Banner Enterprises. Dal piccolo jet appena arrivato scendono Bruce Banner, alias Hulk, e la ragazza di nome Lyra. Davanti a loro Rick Jones e Kate Waynesboro.

-Vedo che hai delle novità, Bruce.- gli si rivolge Rick.

            In breve tempo Hulk spiega la situazione e Rick commenta:

-Non ti bastava una sola figlia, Bruce? Dovevi proprio raddoppiare?-

-Raddoppiare?- esclama Lyra -Che sta dicendo?-

-Dopo- taglia corto Hulk e si rivolge di nuovo a Rick -Hai delle novità per me, ho capito bene?-

-Abbiamo identificato Hulk Rosso.- risponde Rick.

-E perché ho la sensazione che la cosa non mi piacerà?-

-È Jim Wilson.-

-Jim? Ma…-

            Sul volto di Bruce Banner si dipinge un’espressione di rabbia e al tempo stesso di comprensione.

-Quei bastardi… hanno voluto farlo lo stesso nonostante li avessi avvertiti. Lo avete rintracciato?-

-Fino a poco fa sembrava sparito ma… pochi minuti fa lo hanno avvistato in Colorado.-

-Prendiamo il jet.- conclude Hulk.

 

 

5.

 

 

             Il jet con le insegne del F.B.S.A. vola verso il suo obiettivo. A bordo otto alieni tenuti legati ai loro sedili da speciali manette e guardati a vista da agenti piuttosto nervosi.

            Seduti davanti a loro il Generale in congedo forzato Thunderbolt Ross e l’Agente Speciale del F.B.S.A. Victoria Hand.

-Non immaginavo che sarebbe venuto con noi, Generale.- dice la donna.

-Voglio vedere come finirà questa cosa.- ribatte Ross.

-Lei è scettico, perché?-

            Ross indica con un cenno del capo il bizzarro gruppetto:

-Li guardi, Hand, crede sul serio di poterli controllare?-

-Hanno i collari inibitori.-

-Lei è un’ingenua, Hand. Lei o chi ha concepito questo piano.-

-Non ti fidi di noi, Terrestre Ross?- chiede la donna dalla pelle grigia di nome Caiera.

-Dovrei?- è la franca risposta dell’anziano ex ufficiale -Tu lo faresti al posto mio?-

-La parola di un Guerriero Ombra è il suo vincolo.- replica Hiroim.

-Ed è lo stesso anche per tutti gli altri? Quanto è affidabile la loro parola?-

            Prima che qualcuno possa rispondere, il pilota annuncia:

-Ci siamo!-

 

            Base Gamma. Hulk ed i suoi alleati sono appena partiti. Igor Drenkov guarda il suo jet allontanarsi sempre più rapidamente. Aspetta ancora qualche istante poi preme un pulsante del suo orologio.

-Sono io.- dice:

<<Faccia pure il suo rapporto, Mr. Drenkov.>> dice una voce alterata elettronicamente.

-Banner ha qualcosa in mente. Sta conducendo degli esperimenti di cui non parla con nessuno ed ha qualche rapporto non chiaro con l’A.I.D.-[8]

<<Davvero? Mi dica di più.>>

-Non ne so molto. Da quello che ho capito, Banner conosce il capo di quell’organizzazione che forse è responsabile della sua ritrasformazione in Hulk.-

<<Banner e Monica Rappaccini? Questo si che è interessante. Continui ad indagare, Drenkov.>>

-Se Hulk dovesse scoprirmi…-

<<Lei faccia in modo che non accada, Drenkov. Ci sentiamo al prossimo rapporto.>>

            La comunicazione cessa e Igor rimane solo nella sua stanza. Non avrebbe mai dovuto accettare la proposta del suo misterioso benefattore[9] ma ormai è troppo tardi: chi cavalca la tigre non può scendere.

 

            Per coloro che ci hanno abitato per decenni questo posto è semplicemente il Monte, situato nel bel mezzo del deserto del Nevada, lontano da ogni occhio indiscreto. Oggi è un luogo devastato ed è sulla sua cima che atterra Hulk Rosso assieme ad Angela Lipscombe.

-Cos’è questo posto? Perché mi hai portata qui?- chiede la psichiatra ancora scossa.

-Casa.- risponde Jim Wilson -Qui Hulk Rosso nato.-

-Capisco.- mormora Angela non ben sicura di capire davvero.

-Nessuno capisce Hulk Rosso.- dice il gigante scarlatto accarezzandole i capelli.

            Angela cerca di mantenersi calma mentre gli dice:

-Ascolta, devi riportarmi indietro. Ti daranno tutti la caccia. Non puoi scappare per sempre.-

-Hulk non scappa, Hulk resta con Angela.-

            La psichiatra sospira.

-Non puoi….-

            Prima che possa finire, qualcosa colpisce il monte facendo sussultare il terreno. Angela cade all’indietro e vede che la cosa è un uomo, alto più di due metri dalla pelle grigia armato di un lungo bastone che ora brandisce contro Hulk Rosso.

-Mostro!- urla -Non farai del male a questa donna!-

            Come se le cose non andassero già abbastanza male, pensa Angela.

 

 

CONTINUA

 

 

NOTE DELL’AUTORE

 

 

            Pochissimo da dire su quest’episodio.

1)    Suzy Berengetti è un personaggio creato da Peter David e Jeff Purves su Incredible Hulk Vol. 1° #347 datato settembre 1988, è la proprietaria del Coliseum Casinò a Las Vegas.

2)    Thundra appare attualmente su Marvel Knights.

            Nel prossimo episodio: tutti contro tutti e altre sorprese.

 

 

Carlo



[1] Negli ultimi tre episodi.

[2] Sentient Worlds Observation and Response Department.

[3] Nientemeno che su Journey into Mystery #83 (In Italia su Thor, Corno, #1).

[4] Su Vendicatori #100.

[5] La Cosa dei Fantastici Quattro, per chi fosse appena arrivato da Marte.

[6] In The Others #44.

[7] Quello del romanzo di George Orwell “1984”,  non la trasmissione televisiva, se qualcuno avesse dei dubbi- -_^

[8] Advanced Ideas of Destruction.

[9] Nell’episodio #25.