#28

 

UN MONDO SENZA HULK

 

PARTE TERZA

 

NON È FACILE ESSERE VERDE[1]

 

Di Carlo Monni (con il contributo di idee e concetti di Mickey)

 

 

1.

 

 

            Rick Jones guarda l’uomo davanti a lui, il Dottor Bruce Banner, famoso fisico nucleare che un tempo poteva trasformarsi nella forza della natura nota come Hulk.

            Solo pochi minuti prima, usando il potere dell’enigmatico Starbrand apparso misteriosamente tempo prima sul palmo della sua mano destra, Rick aveva fatto irruzione in un covo segreto dell’A.I.D., l’organizzazione terroristica internazionale diretta dalla Dottoressa Monica Rappaccini, pensando che Bruce vi fosse trattenuto contro la sua volontà. Quello che lui gli ha detto arrivando a fianco della Rappaccini lo ha lasciato praticamente senza parole.

            Alla fine riesce a dire:

-Ti dispiace ripetere? Temo di non aver capito bene.-

            Bruce si lascia sfuggire un sorrisetto divertito mentre risponde:

-Hai capito benissimo, Rick: Monica, la Dottoressa Rappaccini, ed io abbiamo stretto un accordo e stiamo collaborando.-

-Monica, eh? Sembra che siate diventati molto amici.-

            È la volta di Monica Rappaccini di sorridere mentre replica:

-Io e Bobby ci conosciamo dai tempi dell’Università e possiamo dire che abbiamo interessi in comune.-

-Bobby?-

-Lasciamo stare.- interviene Bruce con un’occhiata di traverso alla donna.

-Ehi, ho capito!- esclama Rick -Lei è la ragazza con cui Bruce ha sviluppato quei cosmetici che lo hanno reso ricco. Non mi dica che lo ha rapito per costringerlo a darle la sua parte.-

-Non l’ho rapito.- puntualizza Monica.

-Non mi ha rapito.- ribadisce Bruce -L’ho seguita di mia spontanea volontà per aiutarla a salvare la vita di nostra figlia.-

            Lo stupore sul volto di Rick è decisamente evidente.

-Credo di aver bisogno di una sedia- dice infine -E di una lunga spiegazione.-

 

            La Centrale Elettrica di Diablo Canyon, sorge a poca distanza da Avila Beach ed è l’unica centrale nucleare ancora funzionante in tutta la California. Per colmo di sfortuna è stata costruita tra due faglie tettoniche ed anche se è in grado di resistere ad un sisma di magnitudo 7,5 della Scala Richter, questo non è abbastanza rassicurante quando c’è in giro un Hulk arrabbiato che è appena entrato nel complesso sfondando una parete.

 

            Certo, non è l’Hulk tradizionale ma Jim Wilson, vecchio amico di Bruce Banner, trasformato in una versione rossa del mostro nato dai Raggi Gamma, ma questo è ancora più preoccupante, perché nessuno sa esattamente quale sia il suo livello effettivo del suo potere.

            Leonard Samson, psichiatra ed anch’egli trasformato dai Raggi Gamma, come è facile capire dal suo fisico e dai lunghi capelli verdi, lo segue all’interno della centrale. Da quello che può ipotizzare, l’Hulk Rosso è attirato dalle radiazioni e nessuno può immaginare cosa potrebbe accadere se raggiungesse il reattore.

            Samson è deciso ad evitare quest’eventualità ma deve trovare il modo giusto.

-Jim!- prova a chiamarlo.

            Hulk Rosso si volta e replica:

-No Jim, Hulk.-

-Ok, Hulk, mi sta bene. Che ne dici se parliamo un po’?-

-Parlare?-

-La cosa ti sorprende? Posso capirlo. Da quando sei venuto al mondo, hai dovuto combattere per il cibo, per la vita, per tutto. Ora hai una grande rabbia dentro e vuoi sfogarla. Io ti capisco e posso aiutarti.-

-Tu… aiutare me?-

-Non ci credi, eh? Ma è vero: io sono tuo amico, puoi fidarti di me ma per aiutarti ho bisogno di parlare con Jim. Lo riporterai indietro per me, per favore?-

            Hulk Rosso esita. Samson quasi sente la sua perplessità e diffidenza come se fossero qualcosa di fisico, ma prima che qualsiasi cosa possa accadere, si ode una voce stentorea:

-Fermo dove sei, mostro!-

            Una squadra di uomini nell’uniforme della SWAT della Polizia è appena entrata imbracciando armi pesanti.

-No!- grida Doc Samson -È tutto sotto controllo!-

            Hulk Rosso ringhia verso i poliziotti e fa un passo avanti. Un dito nervoso si stringe sul grilletto ed un colpo parte.

 

            Rick Jones scuote la testa, sconcertato.

-Vediamo se ho capito bene.- dice, rivolto a Banner -Tu e Miss Scienziata Malvagia avete avuto una figlia quando eravate studenti, ma ne sei venuto a conoscenza solo ieri notte, quando la premurosa mammina ti ha anche rivelato che la figlia in questione stava morendo per una malattia degenerativa che solo un farmaco estratto dal tuo DNA poteva curare.-

-Sostanzialmente esatto, Mr. Jones.- risponde Monica Rappaccini -Mi complimento per l’ottimo riassunto. Si vede che ha la stoffa del narratore.-

-Grazie. Me lo diceva anche l’editore del mio libro. Ora… come sta questa figlia? La cura ha funzionato?-

-Stavamo appunto andando a controllare quando sei arrivato tu.- risponde Bruce -Vieni con noi?-

-Ci puoi scommettere.-

            I tre si recano in un vicino ambulatorio, dove si trova una ragazza dai capelli verdi che dimostra a malapena 18 anni e la cui somiglianza con Monica Rappaccini è evidente, vestita con una tuta aderente color verde scuro che le lascia scoperto l’ombelico. Sta sdraiata su un lettino collegata da alcuni fili ad uno strano macchinario.

-Abbiamo ospiti, vedo.- dice con finta allegria.

-Carmilla, ti presento il mio vecchio amico Rick Jones.- dice Banner.

-La “spalla” professionista di quasi tutti i supereroi conosciuti, la mascotte dei Vendicatori. Chi non lo conosce?-

-"Mascotte" è un po’ riduttivo ma non mi offendo.- ribatte Rick -Sei la figlia di Bruce, dopotutto. Immagino che tu possa considerarmi una specie di zio.-

            Carmilla Black, altrimenti chiamata Thasanee Rappaccini, soffoca una risata e poi si rivolge a Bruce:

-Allora Dottore, qual è il verdetto?-

            Bruce e Monica osservano una serie di dati su uno schermo e sorridono quasi contemporaneamente.

-La degenerazione cellulare si è arrestata e la crescita delle cellule sta riprendendo a ritmo normale.- spiega la donna.

-E dunque?- chiede la ragazza.

-Vivrai e sarai presto in ottima forma. Te l’avevo promesso e l’ho fatto.- risponde la madre.

-Non dimenticare che non hai fatto tutto da sola.- puntualizza, Bruce.

-Non lo dimentico, Bobby… voglio dire: Bruce. Ti dimostrerò presto la mia gratitudine. Ma ora lasciamo che Thasanee si rilassi, ne ha diritto.-

-Thasanee?- esclama Rick -Credevo si chiamasse Carmilla.-

-Io mi chiamo Carmilla.- ribadisce la ragazza -Ma mammina non vuol capirlo.-

-È il nome che ti ho dato quando sei nata.- taglia corto Monica.

-Circa dieci secondi prima di darmi in adozione.-

-Ah… lasciamo perdere le polemiche. Questo è un momento di gioia e bisogna festeggiare. Lei si unisce a noi, Mr, Jones, vero?-

-Se proprio devo…-

-Seguitemi, prego.-

            Monica a si dirige a passo spedito verso una vicina saletta, dove c’è un mobile bar. Da un secchiello del ghiaccio estrae una bottiglia.

-Autentico spumante italiano che tenevo in fresco per l’occasione. Vi assicuro che è meglio dello champagne.-

-Ci credo.- commenta Rick accettando un flute spumeggiante.

.Interessante quel tatuaggio che ha sulla mano destra.- dice Monica -Posso vederlo meglio?-

-Uh… se ci tiene.-

            Rick beve poi appoggia il bicchiere sul bancone e quindi porge la mano a Monica.

-A dire il vero…- inizia a spiegare -… non è proprio un tatuaggio ma non so spiegare cosa sia esattamente.-

-Vedo. Sembra una specie di stella. Da quanto ce l’ha?-

-Non da molto e non… non … ehi cosa…?-

            Rick non finisce la frase. Le gambe gli cedono di colpo e cade a terra.

-Che gli hai fatto?- esclama Bruce in tono duro.

-Gli ho solo dato un blando sedativo. Non mi avrebbe mai fatto esaminare il marchio se glielo avessi chiesto ed io devo farlo, devo capire come funziona il suo potere.- risponde, tranquilla, Monica.

-Tu sai cos’è?- chiede lo scienziato.

-Ho sentito parlare di qualcosa di simile quando ero in un team dell’A.I.M. che studiava le energie extradimensionali, qualcosa chiamato Starbrand. Dicono che il suo potere sia illimitato e se è così, devo averlo.-

-Ti avverto, Monica: Rick è uno dei miei pochi, veri, amici e non ti permetterò di fargli del male.-

-Non intendo fargliene, te lo assicuro.-

-Sarà meglio. Non ti conviene farmi arrabbiare Monica, ti avverto.-

-Ti ho detto che non voglio fargli del male. Sono interessata solo al marchio. Non ti fidi di me, Bruce?-

-In una parola sola, Monica: no.

            E nemmeno io, pensa Carmilla, nemmeno io.

 

 

2.

 

 

            Aeroporto di Albuquerque, New Mexico. La donna attraente dai capelli neri che porta con sé due valigie ed una borsa a tracolla si guarda intorno in cerca di un taxi quando un’auto si ferma davanti a lei e dal posto del guidatore si sporge un uomo che le si rivolge:

-La Dottoressa Katherine Waynesboro? Il Dottor Banner mi ha mandato a prenderla.-

            L’uomo scende dall’auto per aiutare la donna con i bagagli e lei lo fissa con attenzione.

-Io la conosco- esclama infine -Ho visto delle sue foto: lei è Igor Drenkov!-

            L’uomo abbozza un sorriso e replica:

-Sì, sono proprio io: l’uomo che ha permesso l’esplosione della Bomba Gamma che ha trasformato Bruce Banner nell’Incredibile Hulk,[2] ma sono cambiato da allora e Banner mi ha dato un lavoro come suo assistente.-

            La diffidenza è evidente sul volto di Kate Waynesboro.

-La avverto,Drenkov…- dice -… oltre che una scienziata sono anche un'ex agente dello S.H.I.E.L.D. e se questa è una trappola…-

-Capisco che non si fidi, Dottoressa. Parli con il Dottor Banner, chiarirà tutto lui.-

            Drenkov le porge un cellulare sul cui display appare il volto di Bruce Banner.

<<Ciao Kate, scusa se non sono venuto di persona ma al momento sono occupato in questioni personali.>>

-Posso capirlo. Bruce, ma… Igor Drenkov?-

            Bruce ride e replica:

-<<Rick ha avuto la stessa reazione. Diciamo che voglio dare al buon Igor una chance di redenzione, dopotutto ha la sua convenienza a comportarsi bene. Sarà il tuo assistente in quel progetto di cui abbiamo parlato.>>

-Capisco.- borbotta Kate -D’accordo: andrò con lui. Noi due quando ci vediamo?-

<<Non appena avrò risolto le questioni in sospeso, quindi spero presto.>>

            La conversazione termina e Kate sale sul sedile posteriore del fuoristrada  chiedendosi ancora una volta se è stata davvero una buona idea accettare l’offerta di lavoro di Bruce Banner. Certo, la paga è ottima e le sfide scientifiche stuzzicanti per tacere di altre ragioni, eppure… Bruce non è lo stesso uomo che ha conosciuto anni fa. Dovrà stare molto attenta.

 

            Bruce si rimette il cellulare in tasca e fa un sorriso soddisfatto: adesso che la sua vecchia amica Kate è arrivata, potrà rapidamente passare alla seconda fase dei suoi piani. Naturalmente è consapevole che lo S.H.I.E.L.D. e probabilmente anche lo F.B.S.A. hanno chiesto a Kate di tenerlo d’occhio, ma questo non lo preoccupa. Adesso, comunque, ha altro a cui pensare.

            Entra nella zona dei laboratori senza che nessuno lo fermi. O Monica si fida davvero di lui o i suoi sgherri sono molto stupidi.

            Bruce alza gli occhi. Telecamere a circuito chiuso seguono ogni sua mossa. Ok tesoro, pensa, tra pochi minuti non avrà più importanza.

            Dentro uno dei laboratori trova ciò che cercava. Bastano pochi secondi per regolarlo e poi è solo questione di premere un pulsante.

 

            Hulk Rosso carica a testa bassa emettendo una specie di ruggito. I poliziotti sparano ma non serve a molto contro il gigante infuriato.

            Doc Samson agisce rapidamente frapponendosi tra loro solo per venire travolto dalla carica del trasformato Jim Wilson.

            I poliziotti sono sparpagliati come birilli. Samson balza in piedi di scatto bloccandogli i polsi prima che Hulk Rosso possa colpirli.

-Tu! Nemico!- urla quest’ultimo.

-No, Jim, non lo sono, ma immagino sia inutile tentare di spiegartelo adesso.-

            Per un momento la scena sembra cristallizzata: nessuno dei due contendenti sembra cedere poi le gambe di Samson cominciano a piegarsi mentre anche la sua presa sui polsi di Hulk Rosso cede.

-Ti Uccido!- urla Hulk Rosso alzando i pugni.

 

 

3.

 

 

            Vola e si sente viva. La sua mente non è mai stata così chiara. Betty Ross è morta. Ora c’è solo l’Arpia e presto il Mondo se ne accorgerà.

 

            A bordo dell’elicottero con le insegne del F.B.S.A. che sta per atterrare vicino alla Centrale Nucleare di Diablo Canyon, l’Agente Speciale Phil Coulson storce le labbra preoccupato. Se davvero quello dentro è lo stesso Hulk Rosso che qualche tempo fa ha causato un mezzo disastro a Orange County,[3] allora le cose sono maledettamente serie. U.S.Agent gli ha riferito che dovrebbe essere morto[4] ma con questa gente si sa che spesso la morte è annunciata con troppa facilità. Gli avrebbe fatto comodo la presenza di Agent. Proprio adesso doveva trovarsi impegnato a Washington?[5] La SWAT dello Sceriffo di San Luis Obispo è assolutamente inadeguata a fronteggiare un Hulk. Non che la sua squadra abbia migliori speranze, se è per quello.

            Coulson finisce di allacciarsi il giubbotto antiproiettile, come se servisse a qualcosa contro qualcuno con la potenza di Hulk, ed imbracciando un fucile speciale, sulla cui efficacia può solo nutrire speranze, fa cenno alla sua squadra di avanzare. Gli avrebbe fatto comodo anche la presenza di Melinda May, ma lei ha chiesto un prolungamento delle ferie citando non meglio specificati motivi personali ed assicurandogli che .a tempo debito gli avrebbe detto di più.[6] Coulson allontana quei pensieri e si concentra sull’azione facendo segno ai suoi di seguirlo. Trovare le tracce dell’Hulk Rosso non è difficile: c’è un bel buco nella parete della Centrale ad indicare dov’è passato. Un Hulk infuriato in una centrale nucleare costruita in una delle zone più sismiche della California, non poteva esserci scenario peggiore.

            Prima di poter entrare sente un bel fracasso venire dall’interno, poi una figura è scagliata fuori: quella di un uomo dal fisico da culturista e dai capelli verdi. Non c’è il minimo dubbio su chi può essere.

-Il Dottor Samson, suppongo.- dice Coulson.

-Bella battuta- ribatte Len Samson rialzandosi, poi guarda il giubbotto dell’altro ed aggiunge -F.B.S.A. eh? C’’era da aspettarsi che sareste arrivati prima o poi.-

-Agente Speciale Supervisore Phil Coulson della sede di Los Angeles. Siamo qui per…-

-Lo so perché siete qui: per lo stesso motivo per cui io devo tornare là dentro.-

-Ehm… non credo che sia più necessario.- interviene l’Agente Tony Valdano.

            Hulk Rosso è appena uscito all’esterno e sembra molto arrabbiato.

-Altri poliziotti. Hulk uccide tutti!.-

-Sparate! Sparate!- ordina freneticamente Coulson sia pure con riluttanza.

            Qualsiasi natura abbia l’energia emessa dai fucili non ha grande effetto su Hulk Rosso che ne strappa uno dalle mani di un agente e lo spezza in due come fosse un fuscello. Sta per colpire il malcapitato e Doc Samson sta per intervenire quando accade qualcos’altro.

            Solo ora lo psichiatra avventuriero si accorge che Coulson indossa alla mano destra un guanto metallico da cui parte un raggio simile a quello repulsore di Iron Man. Altri tre agenti, un uomo di apparenti origini ispaniche e due donne di cui una di colore, equipaggiati allo stesso modo lo imitano e Hulk Rosso si ritrova bersagliato da più lati. Barcolla e sembra che stia per cadere, poi ringhia come una belva ferita e torna a caricare.

            Ancora una volta Samson si interpone tra lui e gli altri .Lo colpisce una volta, due, tre, ma senza successo. Riceve dei colpi a sua volta ma non molla.

            Improvvisamente si ode un rumore dall’alto e subito dopo una strana nebbia avvolge la zona. Samson ha appena il tempo di accorgersene, poi si sente le gambe molli ed il buio cala rapido su di lui. Cade svenuto senza accorgersi che la stessa cosa sta accadendo a tutti gli altri, compreso l’Hulk Rosso.

            Un velivolo atterra poco lontano e ne scendono delle persone che indossano tute blu e caschi integrali. Raggiungono rapidamente il campo di battaglia dove la nebbia sta evaporando e dove Hulk Rosso sta cominciando a trasformarsi in Jim Wilson.

            Il caposquadra dei nuovi arrivati si sfila il casco rivelando il volto di un uomo dell’età apparente di trent’anni, dai capelli e la folta barba rossi.

-Prendete Wilson e filiamo.- ordina.

            Il suo sguardo cade su Doc Samson. Riflette un attimo, poi aggiunge:

-Prendete anche lui.-

-Perché?- gli chiede un uomo dai capelli e baffetti neri.

-Ci potrebbe essere utile a controllare Wilson quando si sveglierà. Magari eviteremo il casino dell’ultima volta. Ti basta come spiegazione, Ettore?-

-Il capo sei tu, Ulisse, facciamo come vuoi.-

            Pochi minuti dopo il misterioso velivolo è ripartito per destinazione ignota portando con sé gli ignari Jim Wilson e Doc Samson.

 

            Monica Rappaccini guarda lo schermo davanti a sé ed esclama:

-Assolutamente incredibile!-

-Eppure è così, Signora.- risponde uno degli scienziati presenti, che indossa sotto il camice l’uniforme dell’A.I.D. ma senza casco da apicoltore -Questo marchio sulla mano di Mr. Jones è un condotto per una fonte di energia praticamente illimitata che convoglia da… altrove.-

-Un po’ generica come risposta, non le pare?-

-Non ne ho una migliore, purtroppo. Ogni volta che proviamo a misurare il livello di energia proveniente dal marchio otteniamo valori diversi e sempre più alti.-

-Quasi meglio del Cubo Cosmico. Voglio quel marchio, Strappatelo a Jones con ogni mezzo.-

-Ci abbiamo provato ma sembra che il marchio abbia un sistema di protezione automatico.-

-Immaginavo qualcosa di simile. Quindi l’unica via è convincere Jones a collaborare… con ogni mezzo utile.-

            Prima che lo scienziato possa replicare si ode un forte rumore, quasi un’esplosione, provenire da lì vicino.

-Bruce.- borbotta Monica mentre lei ed i suoi uomini corrono fuori.

            In breve raggiungono il laboratorio da cui è venuto il rumore. Senza esitare la Scienziata Suprema dell’A.I.D. apre la porta e si trova di fronte un gigante dalla pelle color smeraldo ed i vestiti stracciati.

-Oh Mio Dio!- esclama.

-Non esagerare Monica.- replica ridacchiando Bruce Banner -"Hulk" va più che bene.-

-Tu hai…-

-Corretto un errore.- ribatte lui. -Ora mi sento veramente completo. Tu che ne dici?-

-Che è meglio che ti trovi un paio di pantaloni prima di far venire ai miei uomini un gigantesco complesso di inferiorità.-

            Bruce ride divertito.

 

 

4.

 

 

            Rick Jones sbatte gli occhi mentre la voce di donna sopra di lui diventa sempre più chiara:

-Si svegli Mr. Jones, non c’è tempo da perdere.-

            Davanti a lui, chinata a liberarlo dalle manette che lo trattengono, una ragazza in tuta verde come i suoi capelli ed il volto parzialmente coperto da una bandana dello stesso colore. Non che questo gli impedisca di riconoscerla:

-Tu sei Carmilla, la figlia di Bruce.-

-Bravo, complimenti!- ribatte lei in tono lievemente sarcastico -Ma ora non stia a perdere tempo e mi segua.-

            Rick si mette a sedere sul lettino in cui si trova e dice:

-Un momento: l’ultima cosa che ricordo è che stavo svenendo. Quella… CENSURA...  della tua mammina deve avermi drogato. Ma perché?-

-Non lo immagina? Lei ha qualcosa che lei vuole e non si fermerà davanti a nulla per averlo.-

            Rick si guarda il palmo della mano destra.

-Parli del Marchio? Bruce non sarebbe d’accordo.

-E crede che le importi? Mia madre è crudele e spietata e non si ferma davanti a nulla.-

-E tu? Pensavo stessi dalla sua parte.-

-È una lunga storia e non c’è tempo per raccontarla: lei deve fuggire adesso.-

-Non se ne parla nemmeno: non me ne vado senza Bruce.-

-Perché deve essere così ostinato?-.

-Non so, mi è sempre venuto facile.-

            Prima che la ragazza possa ribattere, la porta si apre e si sente una voce di donna:

-Che sta succedendo qui?-

            Monica Rappaccini è appena entrata ma non è la sua presenza o quella dei suoi sgherri a stupire Rick e Carmilla, bensì quella della massiccio e familiare Golia Verde che torreggia alle sue spalle.

-Bruce?- esclama Rick.

 

            La scena è molto simile: un uomo si sveglia e si trova in un ambiente che non riconosce, ma le similitudini si fermano qui perché Doc Samson non è legato e non è una bella ragazza mascherata ad essere vicino a lui, ma un uomo dal fisico massiccio con capelli rossi e folta barba dello stesso colore.

-Ben svegliato, Dottor Samson.-

            Samson riconosce subito l’uomo che ha parlato.

-Ulisse?- esclama -Mi avevano detto che eri morto.-

-Non l’avevano detto anche di te una volta o due?- ribatte l’altro.

-E di chi non l’hanno detto prima o poi?-

-Non sembri sorpreso di vedermi.-

-Jim mi aveva già detto che eravate voi i responsabili della sua trasformazione in Hulk Rosso. Mi aspettavo di vedervi spuntare da un momento all’altro.-

-Mi scuso del modo brusco con cui siamo intervenuti, ma la priorità era fermare Wilson prima che uccidesse qualcuno o facesse altri danni.-

-Di cui avreste avuto la responsabilità morale, visto che è stata vostra l’idea di usare su di lui un farmaco sperimentale derivato dal DNA di Hulk per guarirlo dall’AIDS… con il risultato che abbiamo visto.-

-Che vuoi che ti dica? Per usare una vecchia battuta: sembrava una buona idea al momento.-

-E comunque gli abbiamo salvato la vita no?-

            A parlare è stato un giovanotto dai capelli biondi che indossa un gessato color carta zucchero su un impeccabile camicia rossa e cravatta a righe.

-Paride!- esclama ancora Samson -Dunque sei vivo anche tu. Non ditemi che è ancora il vostro capo: non potete essere così stupidi.-

-Sono io a comandare.- precisa Ulisse  secco -Paride è qui come consulente. Aveva supervisionato lui l’esperimento.-

-Ammetto che avevamo sottovalutato gli effetti collaterali ed ora stiamo cercando di rimediare.- precisa Paride di malavoglia.

-E un’altra cosa…- interviene una donna dai capelli corti e neri vestita con un body verde -… se Hulk Rosso è sopravvissuto all’esplosione, allora può esserci riuscito anche Aiace. Forse lui lo sa e può portarci da lui.-

-Non hai torto, Atalanta.- conviene Ulisse.

-Secondo me stiamo meglio senza quel bestione senza cervello.- commenta Paride.

-Non tirare troppo la corda, Paride, o potrei cedere alla tentazione di farti a pezzi.- ribatte un uomo dai capelli e baffetti neri. Il nome con cui è conosciuto presso il Pantheon è Ettore.

-Sono spaventatissimo.- è la reazione ironica dell’altro.

-Piantatela, voi due.- intima Ulisse -A quanto sembra, abbiamo un problema da risolvere: se invertiamo la trasformazione, sarà quasi certamente annullata anche la cura. Non sappiamo ancora come evitarlo.-

            Doc Samson riflette per qualche istante, poi dice:

-Forse ho un’idea.-

 

            Nella sua base segreta il Capo monitora le attività della sua più recente alleata, un’alleata molto preziosa oserebbe dire.

            È stato facile, pensa: dentro Betty Ross esisteva un potenziale che aspettava solo di essere espresso, lui ha solo aiutato la farfalla ad uscire dalla crisalide.

            Lasciamo che la cara Betty si goda il suo potere, pensa, perché presto dovrà usarlo a beneficio di entrambi e sarà il momento in cui le sue lealtà saranno messe alla prova.

            Il Capo si concede un sorriso.

 

 

5.

 

 

            Carmilla Black, nota anche come Scorpia, è svelta a reagire.

-Mr. Jones si è liberato ed io cercavo di fermarlo.- dice rivolta alla madre.

-Non che ci sarebbe riuscita, ovviamente.- le regge il gioco Rick -Non finché ho questo.- e mostra il marchio brillante sulla sua mano.

-Credo che possiamo evitare ulteriori discussioni, Monica.- interviene il rinato Hulk -Io e Rick torniamo a casa. Tu non hai obiezioni, vero?-

            Lo  sguardo di Monica Rappaccini è impenetrabile mentre tace riflettendo. Alla fine risponde:

-Naturalmente no, Bobby, scusa, Bruce. Tu e Mr. Jones non siete mai stati prigionieri ma graditi ospiti e come tali sarete sempre i benvenuti se vorrete tornare.-

-Tornerò, questo è certo.- risponde Banner, poi si rivolge a Carmilla -Tu ed io abbiamo appena cominciato a conoscerci, figliola, ed abbiamo molto di cui parlare. Se vuoi, puoi venire con noi.-

            C’è un momento di silenzio. Monica Rappaccini si irrigidisce istintivamente e senza accorgersene stringe i pugni. Alla fine Carmilla risponde:

-Non adesso, grazie, ma mi piacerebbe davvero conoscerti meglio. Se non verrai a cercarmi presto, sarò io a trovarti.-

-Ci conto.- replica suo padre.

            Avviene in un secondo: Hulk ritorna ad essere Bruce Banner ed abbraccia la ragazza, poi si stacca e si ritrasforma per rivolgersi a Rick:

-Andiamo.-

            Mentre si avviano Rick gli sussurra:

-È sempre stato questo il tuo piano, vero? Hai sempre voluto tornare ad essere Hulk.-

            Il Golia Verde sogghigna e ribatte:

-Perché essere incompleti quando si può essere interi?-

            La risposta non tranquillizza affatto Rick.

 

            Hulk e Rick sono appena andati via che uno degli scienziati dell’A.I.D. si rivolge alla sua leader:

-Mi scusi, signora, ma perché li ha lasciati andare così? Credevo volesse strappare a Jones il potere del marchio.-

-Uno scontro diretto con Hulk ed il detentore dello Starbrand sarebbe stato disastroso per noi.- replica Monica -Ma stia sicuro che non ho ancora finito con nessuno dei due. E ora prepariamoci ad evacuare questo posto. Credo di potermi fidare della discrezione di Bruce Banner, ma Rick Jones è disgustosamente per bene e non mancherà certo di denunciarci allo S.H.I.E.L.D. o ai suoi amici Vendicatori.-

            Alle sue spalle la ragazza chiamata Scorpia stringe le labbra. Qualcuno deve fermare sua madre e pare proprio che toccherà a lei.

 

            L’elicottero senza contrassegni atterra presso una baita da qualche parte vicino al confine tra Texas ed Arizona. Ne scendono due uomini in divisa dell’Aviazione Militare ed un uomo anziano dai capelli e baffi bianchi vestito in abiti civili.

-Aspettatemi qui.- dice.

-Ne è sicuro, signore?- gli chiede uno degli altri.

-Questa è casa mia, capitano.- ribatte l’uomo -So quel che faccio.-

            Senza aspettare oltre l’uomo, il cui nome è Thaddeus E. Ross ma che in molti chiamano col nomignolo di Thunderbolt, entra nella costruzione in legno. Dopo essersi guardato intorno si dirige verso una parete ed aziona un meccanismo nascosto che rivela un passaggio segreto. Dopo aver disceso una scaletta si ritrova in una specie di bunker dove, appoggiato ad una parete, c’è un contenitore criogenico abbastanza grande da ospitare un essere umano… vuoto.

-Oh Betty...- mormora con nella voce un tono preoccupato -Che fine hai fatto?-

            E la domanda echeggia senza trovare risposta.

 

 

FINE?

 

 

NOTE DELL’AUTORE

 

 

            E così si chiude la prima trilogia della mia gestione di Hulk. Che Banner si sia ritrasformato nel Golia Verde o Gigante di Giada che dir si voglia non ha certo stupito nessuno tanto era inevitabile.

            Ma veniamo alle poche ed essenziali note:

1)    Il Pantheon è una creazione di Peter David & Dale Keown apparso per la prima volta su Incredible Hulk Vol. 1° #368 datato aprile 1990. Il fondatore del Pantheon è Agamennone, ovvero Vali Halfling, figlio di Loki e di una donna greca ed è immortale. I membri del Pantheon che lui ha ribattezzato con i nomi degli eroi dell’epica greca classica, sono tutti suoi figli o comunque suoi discendenti. Data la discendenza asgardiana sono tutti dotati di particolari poteri e sono anche difficili da uccidere.

2)    Katherine Waynesboro è un personaggio creato da Bill Mantlo & Sal Buscema su Incredible Hulk Vol. 1° #283 datato settembre 1983.

3)     Phil Coulson  è basato, ovviamente, sull’omonimo personaggio della serie televisiva “Agents of S.H.I.E.L.D.” ma  nella nostra continuity è un Agente Speciale del F.B.S.A. assegnato alla sede di Los Angeles e collabora con U.S.Agent.

4)    Alla stessa sede è assegnata anche l’Agente Speciale Melinda May. Per sapere quali siano gli affari personali per cui ha preso un lungo periodo di ferie dovrete aspettare dovrete aspettare una storia scritta da Mickey che riunirà le controparti MIT del cast di “Agents of S.H.I.E.L.D.”. Mickey, sbrigati a scriverla. -_^

5)    Il guanto repulsore è stato brevettato dalla Stark-Fujikawa su Iron Man MIT #9.

            Nel prossimo episodio: quali piani ha il Capo? Cosa farà Betty Ross? Rivedremo Monica Rappaccini e Scorpia? Ad alcune di queste domande avrete presto risposta se continuerete a leggerci.

 

 

Carlo



[1] Che Jim Henson, creatore dei Muppets, possa perdonarmi. -_^

[2] Nell’ormai leggendario Hulk Vol. 1°#1 (Prima edizione italiana Uomo Ragno Corno, #55/56).

[3]Su Vendicatori Costa Ovest #25/26.

[4] Su Vendicatori Costa Ovest #35.

[5] Tranquilli, non vi siete persi nulla. Ne saprete di più molto presto, è una promessa.

[6] Chi ha letto Lethal Honey #20/21 può immaginare quali siano questi motivi personali, ma tutti  ne saprete di più quando Mickey si deciderà a illustrarci le vicende di Melinda May dopo quegli episodi