"I
giovani leoni della savana divennero irrequieti e scontrosi. Erano diventati
molto più feroci nella caccia.
L'antilope
Adia, che era la più vecchia del branco, disse che non si era mai vista una
tale ferocia (...)
Certo che i
tempi erano cambiati, ma cosa mai era tutta questa strana inquietudine?
Cosa era
questo spirito malvagio che aveva preso e posseduto la gente?"
da "Una strana malattia", Samuel Umoette
Four Freedoms Plaza. Tredicesimo
piano.
La Fantastic Force si sta appena risvegliando dopo un lungo sonno ristoratore.
La notte per alcuni è trascorsa placidamente tra le braccia di Morfeo, altri
invece son stati tenuti svegli da incubi e strani presagi di sventure. Altri
invece hanno fatto tutt’altra cosa che dormire.
Ormai è quasi mezzogiorno quando i membri della squadra escono dai loro
alloggi.
Su un letto nella camera delle ragazze, Scott Lang guarda il corpo giunonico
della sua compagna Sharon avvolta nelle lenzuola di seta. Le passa le dita tra i
capelli aspettandone il risveglio. Forse si sta innamorando di lei, ma non ha
ancora il coraggio di dirle cosa prova. Sono soli nella stanza: Huntara
probabilmente ha dormito ad Altroquando, e Lyja è in un'altra stanza...
Intanto Nathaniel Richards si alza dal letto per andare a fare una doccia
tonificante.
- Computer, imposta la temperatura dell’acqua della doccia a 37° C.
Il computer esegue subitamente.
- Possiamo continuare il discorsetto di stanotte, Nat? -
dice Lyja, introducendosi, completamente nuda, nella cabina fumante di vapore
acqueo. Il leader del gruppo sorride soddisfatto: non aveva presagito uno
sviluppo del genere dopo il ringiovanimento operato da Hyperstorm... aveva
notato che la Skrull era diventata l'unica del gruppo a difenderlo e a stimarlo
ancora, ma visti i trascorsi quando militava nei Fantastici Quattro, non
immaginava... ma adesso non è il momento di riflettere...
Minuti dopo, a colazione, si parla brevemente del futuro del gruppo, adesso che è
riuscito ad adempiere al compito per cui era stato riunito: sconfiggere
Hyperstorm.
- Be', visto che abbiamo finito, io me ne tornerei in Wakanda. Mi mancano il
clima, gli animali, la gente del mio paese- dichiara nostalgico Vibraxas.
- Ti accompagnerò volentieri. Anche a me manca molto la natura incontaminata...
- lo segue a ruota Ms.Ventura (che ha vissuto dei mesi in Africa) causando il
disappunto di un Ant-Man ormai cotto di lei.
Kristoff sembra molto assorto, ma nessuno se ne stupisce, dopo tutto quello che
gli è successo. Huntara e Nathaniel entrano discutendo nella sala riunioni dove
tutti sono riuniti. Sono reduci dai funerali di Kargul, il defunto Signore di
Altroquando... e, evidentemente, reduci anche da qualche riunione politica sul
futuro del reame extratemporale.
- Nathaniel, ma come hai potuto infangare un
momento così solenne!? Approfittare della morte di Kargul per mettere le mani
sul suo sacro trono!? Sei sempre il solito, usi le persone per i tuoi loschi
scopi! Magari il tuo era tutto un piano ben preciso per prendere il suo posto.
Ho forse ragione?
Tutti si stupiscono nel vedere la guerriera così loquace, non ha mai parlato
molto da quando il gruppo si è riunito. Sembra che l'unico argomento capace di
infiammarla sia Altroquando.
- Figlia mia, stai sragionando - replica calmo alle accuse Nathaniel - Io non
potrei mai servirmi del sangue del mio sangue per questi vili scopi... ti ho
dimostrato che puoi fidarti di me...
- Questa sì che è bella! E quel che hai fatto a Franklin, tuo nipote? L’hai
fatto crescere e addestrato per essere il tuo psico-guerriero personale! Non era
forse anche lui sangue del tuo sangue??
- Sì, ma…- tenta di ribattere il Signore, ma viene bruscamente interrotto
dalla figlia che riprende con rabbia: - E poi che mi dici di tutti i miei
fratelli sparsi per lo spazio-tempo? Hai piazzato anche loro in posizioni che
possano procurarti dell’altro potere??
Kristoff sembra assorto e tutti gli altri si stupiscono del fatto che non
intervenga nella discussione.
- Anche il mio fratellastro, qui presente... - continua, indicando il giovane
Vernard - l’hai usato per arrivare ad usurpare il trono di Latveria! Dovevo
immaginare quindi che non avresti tardato a fare lo stesso con me... hai
conquistato la fiducia mia e di... Kargul ad un unico scopo... e adesso con i
tuoi cavilli burocratici e la tua parlantina stai per ottenere una poltrona
molto comoda per te!
Lyja li ferma, cercando di tranquillizzare entrambi:
- Signori, per favore, cerchiamo di darci una calmata! In fondo siamo qui per
discutere del nostro futuro e non per azzannarci a vicenda!
Sembrano tutti nervosi, come se presagissero qualcos'altro. Qualcuno forse si
inquieta all'idea che Nathaniel Richards possa diventare il sovrano di qualcosa,
anche se molti di loro non hanno capito esattamente di cosa parlavano i due.
E' l'ora di pranzo quando improvvisamente piombano nella base gli Inumani, dal
piano superiore. Medusa tiene stretta la mano di suo figlio, mentre Quicksilver
li precede di gran carriera, con Luna tra le braccia.
- Ragazzi, calma! Cosa vi sta succedendo?- domanda Lang.
- Siamo stati assaliti da un demone! - li informa preoccupata la regina.
- Da un cosa?? - chiede N’Kano, sgranando gli occhi.
- Un demone ha animato il letto in cui riposava mio figlio, wakandiano. Siamo
riusciti a sopraffarlo, ma altri demoni sono apparsi dal nulla. Ogni ombra
nascondeva dei piccoli occhi iniettati di sangue. Mai visto nulla del genere…-
spiega la consorte di Freccia Nera.
- La piccola Luna è ancora in lacrime anche se
il principe non sembra scosso - prosegue Karnak.
- Ecco cos’era quell’attività sovrannaturale che percepivo da ieri sera
quando siamo rientrati…- conferma Vernard, uscendo dalla trance meditativa in
cui era immerso ormai da ore.
- Be' - interviene Richards - qui siete al sicuro: lo pseudo-tesseratto che
costituisce questo piano è pesantemente schermato dagli attacchi magici per sua
stessa natura.
- Allora potete restare qui sotto con noi, se volete. Siete i benvenuti - li
invita la giovane Skrull, accendendo passivamente il televisore.
La TV aggredisce violentemente il gruppo con le crude immagini di quanto sta
accadendo per le strade di New York City. Rimangono tutti sgomenti, tutti tranne
Kristoff che sembra incuriosito da cosa possa mai aver scatenato tutto quel
caos.
- Sembra che quanto sta accadendo di fuori stia portando alla luce il lato
oscuro di tutti, umani e mutanti, eroi e non - spiega l’ex erede di Destino.
Il telecomando cade dalla mano di Lyja.
- Dobbiamo muoverci! Tutti gli eroi stanno dando una mano e noi invece
non facciamo altro che litigare tra di noi!
Così dice la donna verde, prima d’uscire precipitosamente e recarsi in
strada. Una volta in strada la skrull assume la sua identità segreta, quella
dell’umana Laura Greene. Ha stretto delle amicizie, durante la sua vita
civile, e vuole sincerarsi delle condizioni dei suoi amici e dei suoi colleghi.
E di uno in particolare. Devo andare da lui prima che succeda qualcosa
d’irreparabile. Dopo tutto è in parte colpa mia se ha ricevuto quei poteri,
non posso lasciare che faccia del male a qualcuno!
Intanto, nella base del gruppo, i colleghi della Skrull stanno ancora decidendo
il da farsi.
- Lyja ha ragione, dobbiamo fare qualcosa anche noi, non possiamo starcene qui a
rigirarci i pollici. Lì fuori c’è un gran bisogno d’eroi... noi non lo
siamo, forse?- fa una domanda retorica la focosa Donna Cosa, mutando il suo
aspetto. Ant-Man e Vibraxas annuiscono decisi e
la seguono verso l’uscita.
Anche Gorgon, Karnak, Pietro e gli altri membri della famiglia reale degli
Inumani si avviano verso la porta, ma Richards li ferma.
- Sig nori, penso sia meglio che voi Inumani restiate qui. La base è sicura e
non avrete problemi di sorta. E poi non mi sembra il caso che Freccia Nera
sottoponga la città al pericolo di una sua crisi isterica, non dimentichiamoci
che potrebbe fare di Manhattan la nuova Atlantide... o la nuova Hiroshima.
Il sovrano in esilio annuisce con una triste espressione d’impotenza sul viso.
I suoi familiari acconsentono a rimanere con lui.
- Ok, Richards, io aspetterò che gli altri si sistemino qui e poi vi raggiungerò
in strada - risponde Quicksilver.
- Andiamo, Kristoff - dice Tara, poco prima
che qualcosa di letale si scateni nel grattacielo.
Per le strade di Manhattan...
Qui, la follia imperversa. Lang, Ms. Marvel e Vibraxas cercano invano
d’individuare la compagna aliena tra la folla furibonda, ma ovviamente la
lotta contro i demoni impedisce loro di localizzarla.
- E' come cercare un ago in un pagliaio...
ci conviene darci da fare da soli - consiglia N'Kano.
Ant-Man si riduce alla grandezza di un insetto e comincia a richiamare delle
formiche. Se solo non avesse perso il potere di ingrandirmi... avrei dovuto
preparare il gas!, si rimprovera. Quell’orda
di demoni che lo circonda gli fa presto capire che le sue amiche a sei zampe
sono del tutto inutili contro di loro.
- Ragazzi, disperdetevi e mettetevi al sicuro!- grida lo scienziato, mentre
torna a dimensioni normali.
Il mutato africano, con l’aiuto della sua amica forzuta, si occupa di un
gruppetto di demoni alati che volteggia su una scolaresca.
- Vediamo se gli piace ballare un po’- dice il wakandiano emettendo devastanti
vibrazioni nell'aria.
- Venite qui bestiacce, lasciate che vi accarezzi un pochino!!
I malevoli volatili si gettano in picchiata sulla donna, che assesta loro dei
grossi pugni che li stendono. I due compagni di squadra si coprono le spalle a
vicenda, la loro intesa è perfetta. Poco dopo, a loro si unisce Scott, che si
rende utile col suo pungiglione e con qualche colpo di karate rubato a Pugno
d’Acciaio nel periodo in cui militava negli Eroi in Vendita.
- Ragazzi - li richiama Sharon, tra un pugno e l'altro - io... devo fare una
cosa.
- Una cosa? Adesso? - si stupisce Scott, che nel frattempo sta usando il suo
controllo sugli insetti per fermare la furia di persone impazzite.
- Sì... devo andare all'ambasciata di Latveria... non posso stare con le mani
in mano... in questi giorni ho dovuto reprimere il mio odio per Destino, ma
adesso non ci riesco più! Devo raggiungerlo... e suonargliele!
- Riprenditi, Sharon! Hai visto come ha sconfitto l'intero gruppo, l'ultima
volta! Non riusciresti ad avvicinarti a lui neanche a chilometri, adesso!
- Io... Huntara potrebbe portarmi a Latveria e...
- Sicuramente il Dottore si è premunito anche contro questo, dopo quello che è
successo!! Siamo tutti sotto pressione in questo momento, e ti capisco, ma...
non dobbiamo cedere, dobbiamo fare il nostro dovere! - le ricorda Vibraxas.
- Avete ragione... dobbiamo continuare a combattere - si rassegna, non troppo
convinta, la Donna Cosa.
Four
Freedoms Plaza.
Sotto il palazzo, il panico dilaga: la gente cerca d’entrare, nella
speranza di trovarvi un rifugio sicuro, ma l’edificio sembra indemoniato. Il
sistema d’allarme è scattato da solo e molti civili restano feriti dai colpi
d’energia.
Al XIII piano Huntara prova inutilmente a disattivare i congegni insieme a
Crystal, ma non ci riesce: il sistema di sicurezza sembra vivere di vita
propria. Intanto Karnak protegge Kristoff, impegnato a concentrarsi, in modo da
individuare il centro del fenomeno, grazie ai sistemi della sua armatura e alla
sua nuova sensibilità mistica. Anche Nathaniel sta cercando di fare lo stesso,
anche se con altri pensieri nella testa. Fortunatamente, in tutto questo
trambusto, Reed e gli altri non hanno avuto il tempo per curarsi di me e dei
miei progetti. Incontrarli adesso sarebbe stato un intoppo. Sarei rimasto molto
seccato dalle sue immancabili richieste di spiegazioni, come se un padre debba
mai giustificare le proprie azioni davanti agli occhi del proprio figlio...
- Ecco, ci siamo!- esclama Vernard, con soddisfazione.
- Sei riuscito a capire da dove parte il fenomeno, ragazzo? - chiede Gorgon.
- Proprio così, mio caprino alleato. Tutto ha origine nel Greenwich Village,
quindi, è possibile che in tutto questo c’entri il Dottor Strange visto che lì
c’è il suo Sancta Sanctorum. La cosa che mi preoccupa è che il fenomeno
sembra in rapidissima espansione - risponde il giovane in armatura.
- Presto, andiamo, non c’è un momento da perdere. Lì fuori hanno tutti un
gran bisogno di noi!- li esorta Maximoff. - Adesso che la mia famiglia è qui al
sicuro, sento il bisogno di rendermi utile anche io. Potrei andare ad aiutare i
miei amici Vendicatori… Una mano a loro non può certo dispiacere.
Nessuno contrasta la sua decisione.
- Huntara, andiamo in strada!- le ordina Nathaniel Richards. Pur riluttante, la
guerriera dà un colpo in aria con la sua ascia ed ecco aprirsi un passaggio che
conduce i quattro lontano dal Plaza.
Greenwich Village.
Il portale non li conduce nelle immediate vicinanze della manifestazione
paranormale come avrebbe dovuto, ma a qualche isolato di distanza, segno che ci
sono forze maggiori all'opera.
- Io vado a raggiungere mia sorella e gli altri. Grazie del passaggio, ‘Tara!
- ringrazia Quicksilver, scappando via a razzo.
- Bene, figli miei, cerchiamo d’avvicinarci il più possibile al Sancta
Sanctorum di Strange. Su, in marcia!
- Come, Nathaniel? Non ci occupiamo dei demoni?- chiede la giovane dai capelli
corvini.
- Credo che il nostro "caro" paparino sia più interessato alla fonte
di malvagità, che sta scatenando una devastazione colossale in tutto il mondo,
piuttosto che accontentarsi di abbattere qualche insulso goblin - ironizza
beffardo Kristoff.
- In effetti è proprio così. Un potere così grande deve essere studiato, ma
soprattutto controllato dalla persona giusta.
Mentre pronuncia queste parole, il suo volto assume un’espressione sinistra,
quasi malvagia. A quel punto, Huntara cede, non riesce più a controllare il
rancore che cova verso un genitore che non l'ha cresciuta.
- Lo sapevo che non ci si poteva fidare di te! Ti sei guadagnato la fiducia di
Kargul, solo per poi farlo uccidere da Hyperstorm e rubargli il trono! Era tutto
un tuo piano per portare quel despota nella mia dimensione e fargli abbattere un
ostacolo che da solo non saresti mai riuscito a superare! E vorresti essere un
padre per me? Proprio tu, che hai ucciso colui che è stato un vero padre per
me!? - gli grida contro la guerriera di Altromondo.
- Non c’è tempo per questi infantili discorsi lacrimevoli, Tara! Dobbiamo
andare!- incalza il padre, ignorandola.
- Vai tu, Signore - dice Huntara, con tono disgustato - la nostra tregua è
finita. Io resto qui dove sono più utile - si allontana velocemente.
- Padre, a questo punto restiamo io e te. Vogliamo andare?- chiede Kristoff,
notando lo strano comportamento dei due parenti. Il padre annuisce e comincia a
seguirlo verso la residenza di Stephen Strange.
Tra Manhattan e il Bronx...
La Donna Cosa, Vibraxas e Ant-man continuano a combattere demoni e a contenere i
newyorkesi usciti di senno. Ma Scott Lang sente di non poter fare abbastanza.
Sono troppi per me, non ce la farò mai, devo ritirarmi…chissà cosa starà
passando la mia piccola Cassie. Ho molta paura per lei, è meglio che la
raggiunga subito!
- Ragazzi, io... devo andare da mia figlia! - grida ai suoi compagni, per farsi
sentire anche nel fragore della battaglia.
- Hai ragione, Scott... lei avrà bisogno di te! - gli conferma Sharon, così
come fa Vibraxas con un "In bocca al lupo, Lang!".
Non ha neanche cercato di fermarmi... ma del resto, con N'Kano si sente più
legata... sarà la gratitudine per averla salvata da Klaw... pensa sconsolato,
riducendo le proprie dimensioni e saltando in groppa al primo moscone che capita
nelle sue vicinanze.
Brooklyn.
Lyja è nei pressi del suo vecchio luogo di lavoro, un centralino della AOL. E'
qui che lavorano tutti i suoi conoscenti umani. Sta per entrare e vedere se
qualcuno ha bisogno di aiuto, quando sentimenti sopiti le si risvegliano
nell'animo. Perché dovrei aiutare questi terrestri? Ho un legame superficiale
con loro, niente che mi vincoli... in realtà non c'è niente che mi leghi più
a questo pianeta... dovrei tornare tra la mia gente, forse... o forse no...
adesso c'è Nathaniel... ma in fondo, perché mi affascina? Forse c'è qualcosa
che mi ricorda Paibok, in lui... un mio simile, quindi avevo ragione... Il cielo
oscuro si illumina debolmente sopra di lei, che alza lo sguardo solo per vedere
una scia di fuoco inequivocabile, che le fa sobbalzare il cuore. Johnny! E' per
lui che sono rimasta sulla Terra? Perché? No, per lui non esisto... anche
durante la guerra con Marte, dopo avermi ritrovata, non mi ha più cercato... è
solo un donnaiolo in grado di ferire le donne... Sta quasi per trasformarsi in
un essere alato, per seguirlo e fargli del male, ma è riuscita a riflettere in
pace solo per pochi secondi, prima di essere travolta nuovamente dalla follia
che serpeggia nelle strade.
- Aargh! - grida un uomo indemoniato, che si lancia contro di lei con una mazza
da baseball.
- Ora basta, terrestri!! - alza ancora più la voce Lyja, trasformandosi in
qualcosa di molto simile ad un demone ed attaccando lo sventurato con violenza.
Non devo avere pietà di questi folli umani, si convince, dopo aver stordito
l'uomo e guardandosi intorno, desiderosa di ferire qualche terrestre.
Nei pressi della TriCorp Techtronics...
Da qualche parte, gli scrupoli che poco tempo fa avevano fatto scendere per
strada la Skrull dimostrano di avere un fondamento. Siamo nei pressi
dell'azienda e un anonimo ragazzo, da poco ivi impiegato, sta compiendo atti di
vandalismo nel quartiere, grazie a raggi laser che gli partono dalle mani. Sta
infrangendo un patto che fece molto tempo fa con Lyja... si è limitato nell'uso
di questo potere per mesi, ma adesso l'aliena non è qui a intimorirlo, né a
fermarlo. E Raphael Suarez non risponde più di se stesso.
Bronx, sera.
Ms. Marvel e Vibraxas si sono spostati qui, dove la gente è notoriamente più
armata e più violenta dei loro concittadini. Come reazione, anche i due eroi
diventano più aggressivi, non trattengono più la loro forza e rischiano di
fare male a qualcuno.
- Sharon, calma! Per poco non gli spezzavi il collo, a quello!
- Scusa, stavo pensando a Destino e Ben Grimm...
Da un negozio d’elettrodomestici lì accanto, la cui vetrina è stata
infranta, si sente un notiziario televisivo:
“… qui in Niger si sta scatenando una nuova guerra civile. Due fazioni
opposte dell’esercito si stanno scontrando e la popolazione civile sembra in
preda ad una strana isteria collettiva. Tutti contro tutti in un grande gioco al
massacro, sotto questo strano cielo plumbeo…”
- Oh merda, ci mancava solo quest’altra!- esclama N’Kano - Un’altra guerra
in Africa senza che nessuno possa andare a portare aiuto. Se solo potessi fare
qualcosa, rendermi utile…
La Ventura gli si accosta.
- Potremmo chiedere a Huntara di mandarci lì. Vieni, andiamo a cercarla!
Passa quasi mezz'ora prima che i due eroi arrivino ad Harlem ed incappino nella
loro alleata, che non sta facendo altro che spedire demoni in un indefinito
limbo, grazie alla sua ascia transdimensionale.
- Tara! Finalmente... tutto bene qui?- chiede la Donna Cosa, sollevata
dall'averla trovata.
- Secondo te, ammasso di pietre ambulanti!? Sono qui, da sola, a lottare contro
mostri da un pezzo e voi vi degnate solo adesso di farvi vivi? Che per
caso vi eravate imboscati altrove, o il sesso preferisci farlo solo con l’uomo
formica?
Entrambi trasecolano nel sentire quelle parole dalla bocca della loro alleata.
- Adesso te le insegno io le buone maniere! - sbotta la Donna Cosa,
avvicinandosi minacciosa. L’africano si mette in mezzo tra le due e cerca di
calmarle.
- Ferme, non siete in voi!! E' quello che sta succedendo a rendervi così!
Huntara, per favore, puoi mandarci in Niger? Lì s’è scatenata una vera e
propria guerra civile, oltre ovviamente alle numerose apparizioni registrate di
demoni e affini...
- Ma per chi mi avete preso, per la vostra agenzia viaggi personale? Se volete
andare in luna di miele in Africa, fate pure, ma non contate su di me!
- Tara, per favore, ci serve il tuo aiuto! Ma senti come stai parlando? Sembri
invasata... torna in te!!!
Detto questo, il ragazzo di colore produce un’intensa vibrazione che fa cadere
a gambe all’aria tutti i demoni nelle immediate vicinanze e anche la compagna
di squadra. Poi fa cenno a Sharon di tenerla ferma a terra per i polsi. Subito
dopo s’avvicina alla guerriera e sprigiona una microvibrazione stordente per
farla rinsavire. Fortunatamente si è esercitato bene con il suo potere e riesce
nel suo intento.
- Io... dovete scusarmi, ho blaterato come non ho mai fatto in vita mia... il
vostro proposito è nobile - si scusa Huntara, rialzandosi e aprendo loro un
varco.
- Grazie di cuore, Tara - le dà una pacca sulla spalla Sharon, prima di
tuffarsi nel portale.
New Jersey.
Mentre la sua mosca lo porta verso Jersey City, nella mente di Scott Lang si
scatena una tempesta di ricordi felici legati a sua figlia Cassie. Allo stesso
tempo è assalito da un odio profondo verso l’ex moglie Peggy Rae. Come aveva
potuto togliergli la sua bambina? Giusto lei che lo aveva abbandonato dopo il
suo rilascio dalla prigione? Come poteva una persona simile tenersi la sua
adorata piccola Cassandra? Decide quindi di fare una piccola deviazione verso il
dipartimento di entomologia dell’Empire State University per procurarsi
l’arma più adatta alla sua vendetta. Finalmente riavrò la mia Cassie con me
e mi vendicherò di quell’arpia di Peggy! pensa l'uomo.
Greenwich Village.
Kristoff e suo padre arrivano in prossimità della barriera che circonda il
palazzo di Strange. Ovunque si spande un asfissiante odore di zolfo. I due
provano ad aprirsi una strada nella barriera, ma niente sembra scalfirla.
- Non conosci qualche incantesimo utile?- chiede Richards.
- Non me ne viene in mente nessuno… e comunque non sono un prontuario magico.
Con Hyperstorm mi sono dovuto allenare giorni per fare quel che ho fatto! In
ogni caso… le barriere magiche di questo luogo sono proibitive per qualunque
mistico mortale - perde ogni speranza Vernard.
Ah… sapevo che avrei fatto meglio a restare ad Altroquando. Sarei stato al
sicuro da questo Inferno, e avrei potuto difendere i miei diritti davanti a
quegli inetti della Corte invece di tentare inutili missioni suicide qui…
Ma... cosa vado a pensare?! Questo è pur sempre il mio mondo. Qui vive mio
figlio, mio nipote. Questa è la mia terra, non posso abbandonarla!, torna in sé
lo scienziato ringiovanito, per la prima volta da secoli disgustato
da se stesso. In fondo sia lui che Kristoff hanno delle protezioni
psichiche che attutiscono o alterano gli effetti della Cappa delle Ombre...
Nei minuti successivi, Nathaniel e Kristoff si mettono combattere fianco a
fianco, cercando di eliminare il maggior numero di demoni, proteggendo gli
abitanti della zona. Mentre lottano, il ragazzo analizza il fenomeno paranormale
con gli strumenti parascientifici della sua armatura. Nel frattempo, strani
pensieri occupano la sua mente. Non so perché, ma sento il bisogno di recarmi a
vedere cosa succede all’ambasciata Latveriana. Non dovrebbe interessarmi più
di tanto, in fondo ci saranno dei supereroi che se ne occupano di già. Anche se
le difese che ho costruito per protegg…CHE VI HO COSTRUITO??? Ma è stato
Victor, non io, a predisporre i sistemi di difesa e sicuramente non l’avrà
resa vulnerabile ad attacchi magici come questo. Per un attimo ho sentito
nuovamente su di me il suo fantasma. Eppure stavolta l’ho sconfitto. O no???
Kristoff rabbrividisce e aumenta l'erogazione di energia alle difese psichiche
della sua armatura.
Jersey
City, casa Rae.
Cassie Lang sta barricata in casa con sua madre. Sa che suo padre starà
sicuramente dandosi da fare per proteggere la città. Dopotutto è un eroe, non
fa che ripetersi tra sé e sé, anche se si maledice per questo, il motivo per
cui il giudice li ha separati.
D’un tratto i vetri delle finestre s’oscurano. Le due donne si chiedono cosa
possa essere successo.
- Stai indietro, tesoro, la mamma va un attimo a vedere cosa succede...
La ragazzina annuisce ed osserva Peggy dirigersi verso la finestra.
- Oh mio Dio!!! I vetri sono... letteralmente coperti d’api! Questo dev’essere
uno scherzetto di quel bastardo di tuo padre! Vuole mettermi paura per fare in
modo che ti faccia tornare da lui! Ma io lo ammazzo!! - dice con cattiveria Ms.
Rae. Da una presa d’aria del sistema di condizionamento iniziano ad entrare le
api che accerchiano la donna.
- Scott?! Sei tu?! - urla Peggy atterrita. -Fatti vedere codardo! Smettila di
nasconderti dietro ai tuoi insetti!!
Lang si stacca dal dorso della sua ape e ritorna alle sue normali dimensioni.
- Eccomi qui. Sono venuto a riprendere mia figlia e non potrai fare nulla per
impedirmelo!- dice l'avventuriero - Adesso le mie api assassine ti sistemeranno
una volta per tutte. Tu e quel maledetto giudice mi impedite di vedere mia
figlia... ma voglio proprio vedere cosa farai adesso!
La ragazzina si getta in lacrime ai piedi del padre in lacrime e lo implora:
- Papà, ti prego, torna in te! Lascia stare la mamma! Lei non voleva dire
quelle brutte cose e ti conosco troppo bene! Lo so che non saresti mai capace di
compiere un delitto così a cuor leggero, anche se solo per riavermi con te.
Vero pa’?
Il vedere la sua piccola in lacrime ed implorante ai suoi piedi lo sconvolge. Ma
cosa sto facendo? Devo essere impazzito. Terrorizzare così la mia bambina… E
che sto facendo a Peggy? Cerco di ucciderla con delle api? Io sono un eroe non
un assassino! Questi pensieri fanno rinsavire Ant-Man che manda via le api, poi
si leva il casco e si inginocchia in lacrime abbracciando la figlia e l’ex
moglie spaventate.
- Scusatemi - continua a ripetere.
Niger.
- E' una follia, è una follia! - continua a ripetere Sharon Ventura da ore.
Sta vedendo crollare tutto quello che aveva contribuito a costruire nei pochi
mesi di sua permanenza in queste terre.
N'Kano ha smesso da tempo di replicare. Sudato, con i muscoli saturi di acido
lattico, si sforza per non cedere alla stanchezza e continua a fare quello che
può. Utilizza le sue vibrazioni per spezzare,
dove può, il controllo della Cappa delle Ombre sulla popolazione; nel frattempo
Ms. Marvel usa la sua forza per fermare i carri
armati ed i proiettili.
Nel frattempo, purtroppo, si fanno avanti anche i demoni. A frotte. Non solo
goblin, orchi et similia, ma soprattutto diversi totem animati provenienti dai
vari villaggi locali. Prevedibilmente, le forze infernali si adeguano al clima
culturale che devono infestare... e gli animali sono figure centrali in molte
culture del continente nero.
- Sharon, io... questi mostri... mi atteriscono - confessa alla donna, in un
momento di tregua.
- Non arrenderti, sono come tutti gli altri...
- No, non capisci? E' come se i miei incubi infantili si stessero
concretizzando... come se i cattivi delle favole che mi raccontava mia madre da
piccolo abbiano preso vita! E con loro vengono a galla tanti ricordi... e tanta
nostalgia...
- Dov'è finito il ragazzo forte, irriverente e faccia-di-bronzo di cui ho
sentito parlare e che sto imparando a conoscere? - lo scrolla pesantemente la
Donna Cosa. N'Kano le sorride, per poi allontanare con una potente onda
sussultoria un demone che si stava avvicinando guardingo a loro.
Four Freedoms Plaza, tredicesimo piano.
Non senza difficoltà, i membri stanchi della Fantastic Force riparano nella
loro base sicura, per riprendersi dalla fatica del loro lavoro. In fondo sono
ore e ore che combattono... si avvia la notte del secondo giorno della crisi.
- Huntara... - si annuncia Scott Lang - ... tutto ok?
- Ant-man! Sì, stavo solo... riflettendo.
- Non c'è nulla di male nel volersi riposare, sai?
- La guerra non è finita, là fuori - guarda di sotto, da una vetrata - ma è
difficile capire gli schieramenti... tu dove hai militato?
- Sono stato nel New Jersey, da mia figlia... finché le forze mi hanno
sorretto, ho protetto lei e la città in cui abita adesso... hai notizie degli
altri, invece?
- Ms. Marvel e Vibraxas sono nel Niger da molte ore ormai, stanno cercando di
fermare focolai di guerra civile e invasioni demoniache. Da quel che so non ci
sono molti eroi in Africa e apprezzo il loro tentativo, ma temo siano una difesa
effimera per un problema del genere.
- Ma... come sono andati fin là?! - chiede preoccupato Scott.
- La mia ascia, no?
- Tara... devi andare a riprenderli! Dio solo sa cosa potrebbe essergli accaduto
in tutto questo tempo!
- Hai ragione, Lang... proverò a rintracciarli nell'immediato.
- Grazie... e degli altri?
- Non ho notizie di Nathaniel e Kristoff da qualche ora; Gorgon, Karnak e Medusa
stanno contribuendo ad arginare i disordini in città, mentre Freccia Nera è
nell'altra stanza a badare ai ragazzi. Della Skrull non ho notizie da quando ha
lasciato il palazzo.
- Spero solo che tutto questa finisca... e che tutti tornino qui sani e salvi -
si augura Ant-man.
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