N° 77

 

LE ZANNE DEL SERPENTE

 

Di Carlo Monni (con concetti e personaggi di Fabio Volino)

 

 

1.

 

 

            Ci sono giorni in cui Elizabeth Mary Mace si chiede se è valsa la pena accettare il fardello di portare avanti la tradizione di Capitan America e questo potrebbe essere uno di quei giorni.

            Solo pochi minuti prima un cecchino ha cercato di ucciderla. Non Capitan America ma lei, Liz Mace, Maggiore dei Marines, avvocato militare e agente  segreto oltre che supereroina. Lasciando da parte eventuali nemici che possono aver scoperto la sua vera identità (ma chi, ora che il Teschio Rosso e sua figlia sono morti?), c’è solo qualcuno che potrebbe aver assoldato la mercenaria superumana che si fa chiamare Fatale per ucciderla ed è il sinistro Consorzio Ombra sulle cui attività illecite Liz sta indagando. Se non fosse stato per l’intervento del suo vecchio compagno d’arme ed ex amante, il Tenente di Marina Franklin Mills, Fatale ci sarebbe riuscita. Mills è rimasto ferito e forse è per la preoccupazione per la sua sorte che ha distratto Cap abbastanza da permettere a Fatale di sorprenderla. Forse sarebbe riuscita davvero ad ucciderla se ad impedirlo non fosse intervenuto il misterioso Comandante America, colui che pretende di essere per la Marina ciò che Capitan America è stato per l’Esercito.

            Accecata dai lampi di luce emessi da Fatale Liz sente il Comandante atterrare di fianco a lei dopo aver fatto una capriola.

-Stai bene?- le chiede.

-Sono cieca.- ammette lei -È stata Fatale. È temporaneo, credo. Ho provato ad orientarmi usando gli altri sensi ma…-

-Ma non sei Sudario o Libra dello Zodiaco o l’Uomo Talpa coi loro sensi speciali.-[1] ribatte lui -Non temere: ti proteggerò io finché non ti riprendi.-

            L’atteggiamento maschilista del Comandante America la manda in bestia, tuttavia Liz deve ammettere che finché non recupererà la vista è indifesa contro una nemica che colpisce a distanza e la cosa la fa infuriare ancora di più

-Pensi davvero di potermi battere, soldatino?- gli dice Fatale estraendo un’altra arma.

-Non soldato, marinaio.- ribatte l’altro -Noi siamo più tosti.-

            Cap sente il click dell’arma il rumore dello sparo e quello dello scudo del Comandante America che saetta nell’aria. Sa cosa vuol fare il Comandante e si augura che ne sia davvero capace.

 

            Molto lontano dalla Virginia dove si trova Capitan America, e precisamente nella città di New York, il supereroe afroamericano noto come Falcon ha messo in scacco i Figli del Serpente. Grazie ad un informatore è risalito all’ultima Tana del Serpente e adesso, grazie anche all’aiuto dei Giovani Vendicatori, è ora di chiudere i conti con quella setta razzista che considera veri americani solo i bianchi protestanti di pura discendenza anglosassone.

-Non fatevi fermare!- incita il Serpente Supremo -Sono solo un branco di ragazzini!-

-Noi solo un branco di ragazzini? Quel tipo ci sta insultando e a me non piace essere insultato.-

            Dopo aver detto queste parole Teddy Altman, alias Hulkling, si scatena e dimostra ai suoi avversari quanto sa essere simile a Hulk.

            Dall’alto Black Arrow bersaglia i nemici con le sue frecce speciali. Non si accorge che un Figlio del Serpente la sta prendendo di mira con una pistola ma per sua fortuna un pugno guantato di rosso ferma l’uomo prima che possa sparare.

-Non devi mai abbassare la guardia.- la rimprovera Patriot.

-Bada a te.- ribatte Kate Bishop -Io so difendermi da sola.-

-Come preferisci.- replica Patriot poi si getta su un gruppo di Figli del Serpente travolgendoli e colpendoli con ogni mezzo, poi sono loro a sommergerlo col loro numero.

            Pazzo, pensa Black Arrow, poi salta anche lei nel mucchio.

 

            L’anziana afroamericana e la giovane proveniente dall’India, entrambe con indosso un camice da laboratorio sono compiaciute dai risultati dei test del ragazzo che stanno monitorando.

-Incredibile!- esclama la Dottoressa Wilma Calvin.

-Fantastico!- aggiunge la Dottoressa Kavita Rao.

            Il Colonnello dell’Aviazione Michael Rossi tossicchia discretamente.

-Ehm. Signore…- dice infine -… se voleste spiegare qualcosa anche a noi profani.-

-Non c’è molto da spiegare.- replica la Dottoressa Rao con un certo fastidio -Michael Van Patrick è in grado di eseguire qualsiasi attività fisica senza sforzo raggiungendo rapidamente e superando picchi per raggiungere i quali i migliori atleti impiegano anni di allenamenti.-

-Le sue performance in tutte le discipline olimpiche sono state a dir poco eccezionali.- aggiunge la Calvin -In sostanza è l’atleta migliore del mondo ed impara a velocità spaventosa.-

-Lo abbiamo sottoposto a test su tutte le attività fisiche umane… beh quasi tutte in realtà...- continua la Rao -E in tutti i casi abbiamo constatato livelli di efficienza e resistenza superiori alla media, molto superiori per essere esatti.-

-Ha detto “quasi tutte”.- chiede Rossi -Che test non avete fatto ancora?-

            C’è un lungo silenzio imbarazzato, poi, reprimendo a fatica una risatina, la dottoressa Calvin spiega:

-La mia collega alludeva ad un tipo di attività fisica che si deve fare necessariamente in due… o più. Ora ammetto che sarebbe un esperimento interessante ma temo, purtroppo, di essere troppo vecchia per certe cose. Forse la mia giovane collega potrebbe offrirsi volontaria per il bene della scienza.-

-Dottoressa Calvin!- esclama, scandalizzata, la giovane Indiana.

            Mike Rossi scoppia in una sonora risata. Quando si è calmato si rivolge ancora alla giovane scienziata:

-Stia tranquilla, Dottoressa Rao, nessuno le chiederà un sacrificio simile. Il Pentagono è interessato ad altri tipi di efficienza.-

-Peccato, ragazza mia.- commenta la Dottoressa Calvin -Ti è andata male.-

            Rossi sorride. Deve ammettere che la Dottoressa Calvin gli sta simpatica, non è certo il tipo di scienziata troppo seriosa. È a lei che fa la domanda seguente:

-Siete riuscite a stabilire da cosa deriva la mutazione?-

-Se è stata indotta o spontanea, dice?- risponde la Calvin -Non siamo riuscite a stabilirlo con certezza ma di una cosa siamo sicure… vuoi dirlo tu, Kavita?-

-Se MVP…-

-MVP?-

-Così lo chiamano i suoi amici, pare.- spiega la Calvin -La mia collega apprezza gli acronimi e lo ha subito adottato.-

-Ehm, se posso… dicevo che se MVP non è un mutante, allora la mutazione deve essere stata indotta quando ancora era un feto o addirittura un embrione.-

-Inquietante.- commenta Rossi -Immagino che uno che potrebbe avere la risposta sia il padre. Andrò a chiederglielo e se lo sa, vi assicuro che me lo dirà.-

            E Rossi esce dalla stanza lasciando le due scienziate ai loro test.

 

 

2.

 

 

            Lo scudo bianco, rosso e blu saetta in aria mentre contemporaneamente il Comandante America compie un balzo in avanti.

            Fatale si distrae indecisa su cosa fare e il Comandante la colpisce con un calcio al polso e mentre l’arma le cade di mano le stringe entrambi i polsi.

-Ora ci dirai chi ti ha pagata.- le dice.

-Scordatelo.- ribatte la mutante.

            Capitan America ha riacquistato la vista e si avvicina ai due contendenti. Raccoglie lo scudo che il Comandante ha lasciato cadere e senza quasi volere lo esamina. Peso e bilanciamento sono perfetti. Chissà da cosa è composto? Non da comune metallo, questo è certo. Una lega di vibranio e adamantio secondario magari?

            La ragazza viene distratta da un’esclamazione del Comandante:

-Ma cosa?-

            La figura di Fatale diventa evanescente e poi scompare. Per la sorpresa il cosiddetto supermarinaio molla la presa sui polsi della sua avversaria che pure continua a sentire e subito dopo riceve una ginocchiata dove fa più male.

            Cap lancia lo scudo del comandante e colpisce qualcosa. Subito dopo Fatale riappare seduta per terra.

-Brava!- le dice –Beh, so capire quando la partita è persa-.-

            Un lampo di luce improvviso e Fatale è scomparsa. Un altro trucco? Si chiede Liz Mace? No: pare proprio che si sia teleportata via stavolta. Nell’aria c’è anche un leggero odore di ozono prima assente.

            Cap si china verso il Comandante America.

-Tutto bene?- gli chiede.

-Posso ancora cantare da baritono, se è quel che mi stai chiedendo.- risponde lui -Ci è andata leggera per fortuna. Non sapevo che potesse rendersi invisibile.-

-Io l’avevo intuito appena prima del tuo arrivo. Non sapevo, però, che fosse anche capace di teletrasportarsi.-

-Beh… la prossima volta che uno di noi due la incontrerà sarà preparato. Ora scusami ma devo andare. È stato bello lavorare al tuo fianco. Lavoriamo bene quando collaboriamo, non credi?-

            Senza darle il tempo di rispondere il Comandante America afferra il suo scudo e si getta dal tetto.

-Aspetta!- urla Liz ma è già troppo tardi: è già svanito.

            La giovane si chiede se dovrebbe provare a seguirlo ma sceglie di rinunciare. Le ha salvato la vita e almeno per oggi ha diritto alla sua privacy, ma un giorno le domande su di lui dovranno trovare risposta.

 

            I Giovani Vendicatori saranno anche, per l’appunto, un gruppo di adolescenti, ma è certo che sanno battersi e i Figli del Serpente se ne accorgono con loro forte dispiacere.

            Wiccan sussurra timidi incantesimi che raggiungono lo scopo di fermare i suoi avversari.

            Suo fratello Speed è meno sottile ma non meno efficace:correndo a supervelocità riesce ad abbattere molti nemici quasi fossero birilli.

            Lo spettrale androide con fattezze femminili noto come Eve-1 appare da una parete e usa il suo potere di intangibilità per far penetrare le sue braccia nel torace dei due Figli del Serpente più vicini a lei per poi solidificarle quanto basta per farli svenire.

            Dopo un attimo di perplessità il Serpente Supremo si infila in un passaggio segreto.

            Il grido di un falco allerta Falcon.

-L’ho visto Redwing.- dice l’eroe di Harlem -Tu sai cosa fare, io lo seguo. Non mi sfuggirà stavolta.-

 

            Quando il Maggiore dei Marines Elizabeth Mace arriva nella clinica della Stazione Aeronavale di Oceana a Virginia Beach ed entra nell’ambulatorio dove si trova Franklin Mills, l’ufficiale di Marina, che ha una vistosa benda sulla fronte, si sta rimettendo la camicia.

-Ciao Liz.- la saluta lui con ostentata allegria.

-Finalmente ti ho trovato.- dice lei -Ci ho messo del tempo a capire che eri stato portato qui.-

-Tranquilla, Liz, non devi giustificarti. So che sei stata impegnata, ti ho spinto io ad andare dietro al killer che voleva ucciderti.-[2]

-A questo proposito, Frank, io…-

-Basta così, Liz.- replica .lui sorridendo -Certi sospetti che ho riguardano solo me. Ho sbagliato a parlartene e di certo non ne parlerò con chiunque altro… chiunque. Piuttosto, stai attenta: hai pestato i piedi a qualcuno che ora ti vuole morta e ho la sensazione che ci riproverà.-

            Esattamente quello che pensa anche Liz.

 

 

3.

 

 

            Falcon corre dietro al Serpente Supremo deciso a non farselo scappare. L’uomo si volta e gli spara ma Sam Wilson evita il colpo. In uno spazio ristretto come il tunnel in cui si trovano non può volare ma finché può vederlo non gli sfuggirà.

            Finalmente una luce indica che stanno per uscire all’aperto. Rumore di un motore. No!

            Quando esce all’aperto vede un elicottero alzarsi in volo. Sostenuto dalle sue ali tecnologiche lo segue.

            Il Serpente Supremo aziona una mitragliatrice ma Falcon riesce ad evitare i proiettili con una serie di manovre ma intanto l’elicottero ha accumulato vantaggio.

            Improvvisamente un falco piomba contro l’elicottero.

-Redwing, no!- urla Falcon.

            Troppo tardi. Redwing sembra colpire l’elicottero ma poi si allontana. Il velivolo ha perso stabilità, una sua pala urta l’antenna televisiva di un vicino palazzo e si rompe. L’elicottero gira su se stesso poi piomba in picchiata verso terra o più precisamente verso il fiume Hudson e urta contro l’acqua a folle velocità.

            Falcon lo vede inghiottire dal fiume e poco dopo sente un’esplosione soffocata e una colonna d’acqua levarsi in alto d’un colpo.

            Sembra che per il Serpente Supremo sia finita.

 

            Stacy Dolan guarda i suoi due compagni di sventura, l’Agente Speciale del F.B.I. James McElroy e il Sergente afroamericano Lou Snider del 28° Distretto, e dice:

-Siamo ad un punto morto: non sappiamo chi ha ucciso il Senatore Kamal Rakim e nemmeno abbiamo un’idea su chi ha ucciso Linda Scott. Non abbiamo fatto alcun passo avanti.-

-Quando non c‘è altro da fare…- afferma Snider -… non resta che ripercorrere il caso dall’inizio e riguardare tutto con mente libera da preconcetti. Ad esempio… perché non abbiamo interrogato la moglie di Rakim?-

-Beh all’inizio era sotto shock e poi… è scomparsa.- risponde McElroy.

-Beh, io l’ho vista in TV al fianco del nuovo Congressista, Sam Wilson ,il giorno dopo la sua vittoria, quindi è ancora in città. Troviamola e sentiamo cos’ha da dirci.-

 

            Il Colonnello dell’Aviazione Michael Rossi e il Tenente di Marina Martin Luther King Mitchell hanno l’aria decisamente sorpresa, se non sconvolta.

-Hanno tentato di ucciderti?- esclamano quasi all’unisono.

-Sì, sarei morta se il Tenente Mills non avesse visto in tempo la traccia del mirino laser e non mi avesse spostato appena in tempo.- risponde Liz Mace.

-I nostri nemici temono che arriviamo loro troppo vicini. Per fortuna siamo riusciti a far credere loro che il Professor Paxton e i Van Patrick sono rimasti uccisi nel loro ultimo attentato. Dovremo stare molto attenti d’ora in avanti.-

-Ci sono novità sui nostri… soggetti?-

-Le nostre due scienziate dibattono sulla natura del giovane Van Patrick ed io credo sia ora per me di fare quattro chiacchiere col Professor Paxton. Ti va di accompagnarmi Liz?- chiede Rossi.

-Sto benissimo.- replica lei -E non vedo l’ora di fare quattro chiacchiere con l’esimio professore. Ho la sensazione che sappia più di quanto dice.-

            E forse quello che Paxton sa, la metterà finalmente sulle tracce degli assassini di suo fratello.

 

 

4.

 

 

            Le ricerche proseguono tutto il giorno perlustrando il fiume con squadre di sommozzatori della Polizia ma è solo a tarda sera che vengono ritrovati alcuni rottami dell’elicottero su cui era scappato il Serpente Supremo.

-Nessun corpo.- precisa il capo di Codice Blu, Tenente Charlotte Jones, a Falcon e ai Giovani Vendicatori -Presumiamo che fossero in due, un pilota e il Serpente Supremo, e che la corrente li abbia trascinati in mare aperto.-

-Presumete ma non ne siete sicuri.- replica Falcon -Non sarebbe la prima volta che un mio avversario sopravvive a qualcosa a cui in teoria non avrebbe dovuto.-

-Abbiamo trovato questi.-

Charlotte mostra dei brandelli della maschera del Serpente Supremo.

-Non provano nulla.- ribatte l’eroe di Harlem –Ci sono almeno indizi sulla sua identità?-

-Nulla di nulla purtroppo. Di una cosa, però, siamo sicuri: i Figli del Serpente hanno subito un duro colpo. Gli ci vorrà parecchio tempo per riorganizzarsi, se mai lo faranno.-

-Lo faranno, ci conti: l’erba cattiva non muore mai.-

 

            Nei sotterranei di Camp Lehigh tutto sembra tranquillo. Il Colonnello Carolyn, “Cary”, St. Lawrence è appoggiata alla parete accanto ad una porta blindata e ha l’aria annoiata.

-Non mi dica che sta facendo la guardia personalmente, Colonnello.- le chiede Liz

-Non avevo di meglio da fare e ho deciso di ispezionare la zona. Dopotutto nella nostra piccola commissione ho l’incarico di addetto alla sicurezza.-

-E ho sentito che lo svolge in modo molto… puntiglioso.- commenta Marty Mitchell.

-Le cose o le fai bene o non le fai. Nel nostro lavoro un piccolo errore può fare la differenza tra la vita e la morte.-

-Bene, signore…- interviene Mike Rossi -… vogliamo procedere con l’interrogatorio del Professor Paxton?-

            Mike e Liz entrano e Cary e Marty restano fuori.

-Non ti dà fastidio?- chiede lei al giovane ufficiale afroamericano.

-Cosa?-

-Vederli insieme. Voglio dire…-

-So cosa vuoi dire. Io e Liz non ci siamo promessi niente, ma se ci fosse qualcosa… qualcosa di serio, intendo… tra lei e Rossi me lo direbbe.-

-Davvero ne sei convinto? Ammiro la tua fiducia.-

-Shh… voglio sentire cosa si dicono là dentro.-

 

            La prima cosa che dice Jacob Paxton quahdo vede entrare i due ufficiali è:

-Protesto per questo trattamento. Mi state trattenendo illegalmente.-

-Stiamo provvedendo alla sua sicurezza, Professore.- ribatte Rossi -O ha dimenticato che un commando di superumani ha cercato di ucciderla e che hanno desistito solo perché abbiamo fatto credere loro che erano riusciti nel loro intento?-

            Paxton tace.

-Ora ci parli di chi ha finanziato le sue ricerche e perché.- insiste Liz.

            Alla fine Paxton si decide a parlare:

-Tempo fa sono stato avvicinato da un uomo. Non mi ha detto il suo nome, ma di rappresentare un Consorzio molto interessato alle mie idee sul Progetto Rinascita.-

            Consorzio, come Consorzio Ombra, pensa Liz, le parole magiche.

-Continui.- lo incoraggia.

-Mi avrebbero dato fondi illimitati e fornito un soggetto adeguato per gli esperimenti-

-Neal Tapper, un agente pluridecorato dello S.H.I.E.L.D.- precisa Rossi -In questo momento è in coma.-

-Che sa di questo Consorzio?- incalza Liz -Ha mai avuto contatti coi loro capi?-

-Solo un paio di volte via computer.- risponde Paxton -Una volta con un uomo e l’altra con una donna. I loro volti erano oscurati e le voci alterate elettronicamente ma mi è sembrato che la donna avesse un accento tedesco.-

            Finalmente qualcosa di concreto, pensa Liz.

 

 

5.

 

 

            Una scena come tante in una grande città: l’angolo di una strada, un uomo appoggiato ad un muro, due ragazzi che si avvicinano, un fascio di banconote e delle bustine che cambiano di mano. Potrebbe essere Londra, Parigi, Chicago, Los Angeles e la scena non cambierebbe. Siamo a New York, quartiere di Harlem, lo spacciatore è un afroamericano e gli acquirenti un ispanico e un bianco caucasico, certi commerci non conoscono conflitti razziali.

            Improvvisamente una figura vestita di nero piomba in mezzo a loro. Colpisce lo spacciatore con un calcio ben assestato che gli spacca la rotula destra facendolo cadere a terra urlando, poi afferra per il bavero i due ragazzi e li sbatte contro la parete.

-Svuotate le tasche.- ordina.

            Loro obbediscono prontamente. Uno di loro biascica:

-Non stavamo facendo nulla di male amico.-

            L’assalitore raccoglie da terra le bustine e replica:

-Davvero?-

            Estrae una pistola e la sventola davanti a loro.

-Filate prima che perda la pazienza.- intima.

            I due non se lo fanno ripetere due volte e scappano a gambe levate. L’uomo in nero si volge verso lo spacciatore che continua a lamentarsi.

-Mi hai rotto la gamba amico.- piagnucola.

            L’altro non gli bada e gli chiede:

-Sai chi sono?-

-Io...sei quello che chiamano il Cacciatore Notturno.-

-Esatto. Sai,quindi, che non ho molta pazienza con quelli come te. Lavori per Morgan?-

-Chi?-

            Il Cacciatore Notturno gli sferra un calcio contro la rotula rotta strappando allo spacciatore un urlo acuto.

-Lavori per Morgan?- ripete.

-S... sì.- ammette l’uomo.

-Gli darai un messaggio da parte mia.-

-Che messaggio?-

-Questo.-

            Il Cacciatore Notturno gli spara in fronte senza alcuna esitazione.

 

            Il Sergente Tork si rivolge al Medico Legale:

-Allora dottore?-

-Un colpo in testa da distanza ravvicinata, proiettile di grosso calibro, forse .357 Magnum, lo saprò con certezza dopo l’autopsia.-

-Lo stesso calibro dell’arma degli altri omicidi attribuiti al Cacciatore Notturno.-

-Credo che potrai attribuirgli anche questo.- gli dice il Detective Willem Roper della C.S.U.[3] -L’ha firmato.-

            Sventola davanti a Tork un biglietto racchiuso in una busta di plastica dove c’è una semplice frase in stampatello

VIA DALLE STRADE!

            Sotto ci sono una N e una S intrecciate, le iniziali di Night Stalker.[4]

-Bel monogramma.- commenta il baffuto detective -Il messaggio è chiaro e potrei anche condividerlo ma…-

-Ma…- chiede Roper.

-Il Cacciatore Notturno non è mai stato un tenero agnellino ma da un po’ di tempo il suo livello di violenza sta aumentando e la cosa mi preoccupa, mi preoccupa davvero.-

 

            A Camp Lehigh il Colonnello Cary St. Lawrence sta bevendo un caffè alla mensa interna quando una voce femminile le chiede:

-Posso sedermi qui?-

            La donna alza gli occhi e vede davanti a sé Liz Mace.

-Ma certo.- risponde sorridendo -Odio bere il caffè da sola.-

            Liz si accomoda sistemandosi la gonna e l’altra le dice:

-Ho sentito che hanno tentato di ucciderla.-

-Purtroppo è vero. I nostri misteriosi nemici vogliono eliminarci e temo che ci riproveranno. Nessuno di noi è al sicuro.-

-Rischiare la vita non mi preoccupa. Sapevo cosa mi aspettava quando sono entrata nell’Esercito.-

-La capisco, Colonnello.-

-Credevo di averglielo già detto: lasciamo stare quelle scemenze del grado e del superiore. Io sono Cary… Liz.-

-Ok, Cary, mi sta benissimo. Se posso chiedertelo, perché ti fai chiamare Cary e non Carrie? È perché quello militare è ancora un mondo molto maschile?-

-Anche… ma…-

            Prima che Cary possa finire la frase si ode un grido strozzato e un soldato cade a terra e poi un secondo ed un terzo che vomita sul pavimento.

            Cosa sta succedendo? Si chiede Liz e teme la risposta.

 

 

CONTINUA

 

 

NOTE DELL’AUTORE

 

 

            Praticamente nessuna nota. Ci vediamo nel prossimo episodio con nuovi e interessanti, o almeno lo spero, sviluppi.

 

 

Carlo



[1] Ci sarebbe anche Devil ma lui non può saperlo.

[2] Nell’ultimo episodio.

[3] Crime Scene Unit.

[4] Cacciatore Notturno in Inglese. Stalker indica il cacciatore che insegue la preda e si apposta per sorprenderla. Da qui l’applicazione del termine a chi perseguita ossessivamente qualcuno.