N° 63
1.
La
giornata era cominciata decisamente male: Sin, la figlia pazza del Teschio
Rosso, aveva attaccato l’Università di Harvard, decisa ad uccidere la sorella ed
il padre dell’attuale Capitan America e chiunque altro le capitasse a tiro come
ritorsione per l’apparente morte del Teschio. Lo S.H.I.E.L.D. è intervenuto
prontamente portandosi dietro Capitan America e Falcon.
Mentre
l’eroe di Harlem si batte contro Crossbones, Liz Mace è arrivata appena in
tempo per salvare la vita di suo padre Will. Ma durante la battaglia tra le due
donne una navicella dell’Hydra è intervenuta per prendere a bersaglio Sin, che ora giace a terra colpita alla schiena.
Cap non ha il tempo di
riprendersi dalla sorpresa che gli agenti dell’Hydra sciamano fuori dalla
navicella in assetto di guerra. Lo scudo indistruttibile protegge Liz dai
proiettili poi lei passa all’attacco piombando tra le fila dei nemici e
colpendo a destra e a manca con mani piedi e muovendosi troppo veloce perché
riescano a colpirla a loro volta.
-È una sola!- urla un uomo dell’Hydra –Non può
batterci tutti.-
Probabilmente
ha ragione, pensa tra sé e sé Liz, ma questo non le impedirà di provarci.
Crossbones
sovrasta Falcon a terra piegato in posizione fetale.
-Hai fatto un grave errore a
sottovalutarmi…negro.- gli dice –Adesso che faccio, ti ammazzo o me la filo
prima che arrivino troppi agenti?-
Le
gambe di Falcon scattano ed intrappolano le sue con una presa a forbice
facendolo cadere.
-Dovevi perdere meno tempo a chiacchierare e
più ad agire, buffone.- gli dice mentre si rialza.
-Tu… dovevi…-
-Essere ancora piegato in due dal dolore? Lo
ammetto: non è stato piacevole essere colpiti nelle parti basse ma il rinforzo
del costume ha funzionato a dovere smorzando la forza dell’impatto ed ora tocca
a me.-
Un
colpo dietro l’altro Falcon costringe Crossbones ad indietreggiare.
-Sei come tutti i bulli che ho conosciuto: se incontri
qualcuno che sa reagire, ti sgonfi come quel pallone che sei.-
Crossbones
tenta una reazione ma in quel momento una serie di colpi echeggia.
Con
sua sorpresa Falcon si trova davanti un commando dell’Hydra
Decisamente
lontano da lì una donna bionda ed un uomo dai capelli scuri e crespi e la
carnagione anch’essa scura scendono da un’auto davanti ad un condominio di
Manhattan.
-Casa dolce casa.- esclama Joy Mercado.
Fa
un passo verso l’androne quando una figura esce dall’ombra.
-Ciao Joy.-
La
sorpresa della ragazza dura solo un secondo poi sorride e replica:
-Ma guarda chi c’è.- si rivolge al suo
compagno -Ace ti presento Jack Norriss, Vice Direttore del F.B.S.A.-
L’uomo
chiamato Ace si limita a sollevare il labbro superiore di un millimetro o poco
più. Joy prosegue:
-Conosci Ace, Jack?-
-Abbiamo un dossier su di lui, naturalmente.-
risponde Norriss –Lieto di saperlo ancora al tuo fianco. Non mi risulta che sia
un incosciente come te.-
-Ti riferisci al fatto che ho rifiutato la
vostra protezione? Per quel che mi è servita finora, ne posso fare
tranquillamente a meno. Se sei venuto sin qui da Washington sperando di farmi
cambiare idea, hai fatto un viaggio a vuoto.-
-Beh… un po’ ci speravo…- risponde lui -… ma
la verità è che volevo rivedere un po’ di cose con te: forse in due scopriremo
cosa ci è sfuggito.-
-Voi uomini non mancate di scuse per cercare
di salire nel mio appartamento… ma io sono buona e ti farò salire.-
Ace emette un suono
soffocato e Joy si volta dicendogli:
-E tu non ridere.-
Entrano
nell’edificio ignari degli occhi che li stanno spiando.
2.
È solo una donna hanno detto. Non può batterci tutti hanno affermato ed
ora Capitan America è determinata a dimostrare che si sbagliano. Possono
cercare di colpirla ma lei evita i loro colpi. Possono provare a fermarla, ma
lei scivola dalle loro prese. Il suo scudo sembra essere ovunque ed i suoi
pugni ed i suoi calci non danno tregua a nessuno.
Eppure
i suoi avversari uno scopo l’hanno raggiunto: l’hanno distratta dal loro
obiettivo primario. Mentre Cap è impegnata a combattere un distaccamento
dell’Hydra, un’altra pattuglia di quell’organizzazione si è avvicinata al corpo
di Sin disteso nell’erba e lo imbraca in una struttura che comincia a
sollevarlo.
-Qui Agente 14T Bersaglio acquisito.- comunica
il capo pattuglia.
<<Ottimo Agente 14T. A tutte le unità…
qui è il Capo Settore T2: missione compiuta, disimpegnarsi immediatamente.
Ripeto: disimpegnarsi immediatamente.>>
Altrove
l’Hydra Imperiale sorride sotto il cappuccio che gli copre interamente il
volto: la prima fase del piano sembra essere riuscita perfettamente, ora non
resta che passare alla seconda e se tutto andrà bene, sarà un grande trionfo
per l’Hydra… e per lui personalmente.
Arnim
Zola è intento in complessi calcoli quando le porte del suo laboratorio si
spalancano di colpo ed entrano uomini armati che indossano la divisa delle
truppe del Barone Zemo, una variante della divisa dell’esercito tedesco durante
la Seconda Guerra Mondiale. Alla loro guida una donna che indossa una
guêpière violetta ed un copricapo simile a quello di Zemo da cui scende una
veletta che le cela il volto. Si fa chiamare la Baronessa.
-Che significa tutto questo?- esclama Zola
indignato.
-Che quel che rimane dell’organizzazione del
Teschio Rosso ora appartiene a me… compreso lei Dottor Zola… e il mio primo
ordine in questa veste…- indica il cilindro ove è contenuto il corpo di un uomo
il cui volto deformato ricorda un orribile teschio rosso -… distruggete quel
cadavere… non deve restarne la minima traccia e poi distruggete anche tutto
questo laboratorio.-
-Non potete farlo.- esclama Zola –Non vi
permetterò di distruggere il mio lavoro.-
-Temo non abbia scelta, dottore.- ribatte la
Baronessa –Ma non si preoccupi. Nel mio nuovo ordine ci sarà posto anche per
lei, se lo vorrà.-
-Questo, temo che non sia possibile.-
Zola
ha appena finito di parlare che lo schermo sul suo petto si spegne ed il suo
corpo artificiale cade a terra con un tonfo.
-È … è morto? Si è ucciso?- chiede uno degli
armati.
-Ne dubito fortemente.- replica la Baronessa
–Temo, invece che Arnim Zola ci darà dei grattacapi in futuro.-
Altrove
sul petto di un altro corpo artificiale perfettamente identico al precedente
uno schermo si attiva mostrando il volto di Arnim Zola.
-Ottimo.- dice il sinistro scienziato -Ora
posso proseguire in pace i miei esperimenti.-
Da
uno scomparto estrae una provetta. Sull’etichetta semplicemente un nome: Johann
Schmidt.
3.
Falcon osserva gli agenti dell’Hydra che si avvicinano. A quanto pare
dovrà affrontarli senza l’ausilio delle sue ali. Sarà come tornare ad inizio
carriera, quando doveva contare solo sulle sue abilità atletiche e sugli
insegnamenti impartitigli dall’originale Capitan America.
Si
prepara a battersi, quando, ecco che i suoi avversari si fermano per poi
azionare i loro jet e sollevarsi in volo verso la nave madre.
Che
sta succedendo? Falcon prova ad inseguirli ma senza le ali è inutile.
-Falcon… tutto bene?-
A
parlare è una donna bionda con l’uniforme dello S.H.I.EL.D. Falcon la conosce,
com’è che si chiama? Ah sì...
- Agente Brown… siete arrivati in ritardo.-
-Sarebbe Comandante Brown ma non mi
formalizzo.- replica Laura Brown -Tu puoi anche chiamarmi Laura. Tardi eh? In effetti
siamo stati un po’ sorpresi dall’attacco dell’Hydra. Non ce lo aspettavamo e
per giunta, non sono venuti in aiuto di Sin ma contro di lei, un bel mistero.-
-Sin… questo mi ricorda che stavo battendomi
con Crossbones. Dov’è adesso?-
Un
breve sguardo nei paraggi basta a giungere ad una poco felice conclusione:
-Quel maledetto è riuscito a filarsela
approfittando della confusione.- commenta stizzito l’eroe di Harlem.
-Il Campus è pieno di nostri agenti e di
poliziotti.- commenta Laura –Non riuscirà a scappare.-
-Lo crede davvero?- replica Falcon, scettico
-Io non ne sarei così sicuro: quel tipo ha mille risorse.-
Poco
distante un agente dello S.H.I.E.L.D. giace a terra col collo spezzato e vicino
a lui ce n’è un altro che potrebbe essere solo svenuto.
Crossbones
siede al posto di guida dell’auto che ha portato Laura Brown e Capitan America
sul posto.
-Ho sempre sognato guidare una Porsche
Carrera.- commenta facendo partire l’auto che dopo pochi attimi si alza in
volo.
Liz
Mace sente il peso della canna di una pistola sulla nuca e sa che ha solo una
frazione di secondo per fare qualcosa, poi improvvisamente sente il tonfo della
pistola che cade a terra ed una voce maschile che viene dall’alto:
-Sei davvero un tipo maleducato, sai?-
A
parlare è stato un ragazzo dai capelli biondi che indossa un costume bianco e
nero e che ha la parte superiore del volto coperta da una mascherina. Un nuovo
supereroe? Si chiede, però ha qualcosa di familiare.
Capitan
America stende l’agente dell’Hydra e poi si volge al nuovo arrivato che sta
lentamente scendendo davanti a lei:
-L’avrei disarmato comunque, ma grazie per
averlo disarmato, ho apprezzato l’aiuto. Come hai fatto?-
-Beh… io controllo la gravità e…-
-Gravità?- Cap fa una smorfia -Ho avuto a che
fare con uno che controllava la gravità poco tempo fa e non è stata
un’esperienza piacevole.[1]
Per fortuna tu sei uno dei buoni. A proposito, qual è il tuo nome?-
Il
ragazzo risponde:
-Zero-G… ma forse dovrei cambiarlo.-
-Zero-G… Zero-G… ma certo: sei uno del Power
Pack. Cavoli… sei cresciuto parecchio da com’eri nel dossier che ho letto.-
-Non è la prima che me lo dice, signora.- si
schermisce lui.
-Dammi del tu e chiamami Cap.- replica Liz
sorridendo -In fondo apparteniamo allo stesso giro.-
-Se lo dice… lo dici tu.-
In
quel momento tra la folla si fanno largo un uomo ed una ragazza dai capelli
neri che Capitan America ben conosce.
Will
Mace, suo padre, e Roberta, sua sorella, si fermano davanti a lei.
-Volevo ringraziarla, Capitano, per avermi
salvato la vita prima.-[2]
dice Will e Liz intuisce che si sta contenendo per non abbracciarla, cosa che
solleverebbe molti interrogativi tra coloro che stanno osservandoli –Lei fa
davvero onore al suo nome. I suoi familiari devono essere orgogliosi di lei.-
-Ho fatto solo il mio dovere.- replica lei –E
ho avuto anche un po’ d’aiuto.-
-A proposito di aiuto…- Roberta si avvicina ad
Alex Power alias Zero-G -… anch’io sarei morta senza il tuo intervento. Meriti
un ringraziamento speciale.-
A
sorpresa lo bacia sulle labbra e Alex diventa tutto rosso.
-Roberta!- esclama Will mentre Liz sogghigna
divertita.
-Quante storie per un bacio.- ribatte Bobbie e
si allontana –Beh… magari ci rivedremo da queste parti ragazzone.-
Prima
che Zero-G possa pensare a qualcosa da dire, ecco che Laura Brown e Falcon
fendono la folla. Bastano pochi istanti per mettersi reciprocamente al corrente
degli ultimi eventi.
-Dici che l’Hydra non è intervenuta a sostegno
di Sin ma contro di lei?- commenta Laura -Mi chiedo perché… forse Strucker
vuole mettere le mani su quel che resta dell’organizzazione del Teschio Rosso
dopo la sua morte… ma perché portarne via il cadavere se hanno ucciso anche
lei? Qui c’è qualcosa che ci sfugge.-
-Qualunque cosa sia, non ne verrà nulla di
buono, questo è certo.- conclude Cap.
4.
Il primo a parlare è il
Barone Wolfgang Von Strucker, il Supremo Hydra, leader di quella che è forse la
forza paramilitare e terroristica internazionale più temuta al mondo.
-Ho pensato che avreste voluto vederla coi
vostri occhi.-
Indica
un corpo sdraiato su una specie di lettino da autopsie.
-Sin… la figlia del Teschio Rosso.- dice
orgogliosamente Strucker -Il modo in cui è stata uccisa non è stato molto
creativo, forse, ma efficace.-
I
presenti studiano il corpo ed un paio giungono a rivoltarla. Indubbiamente è
Sinthea Schmidt ed altrettanto indubbiamente è morta. I segni dei proiettili
sono ben visibili sul suo corpo, che sta assumendo un colore livido e
verdastro.
-Mi auguro che sia morta sul serio.- commenta
il Seminatore d’Odio -Suo padre ha sempre avuto un discutibile talento per
tornare dalla tomba.-
Come
tutti noi, del resto, pensa Strucker.
-Che ne sarà del cadavere?- chiede lo
Scienziato Supremo dell’A.I.M. –Mi piacerebbe avere almeno qualche campione di
tessuto e di osso da studiare… giusto per vedere se il procedimento di crescita
accelerata a cui è stata sottoposta dopo la nascita ha avuto effetti
collaterali anche sul suo fisico oltre che sulla sua mente.-
-Provvederò a che sia fatto.- replica
Strucker.
-Io suggerisco di bruciarla e spargere le sue
ceneri.- interviene la Baronessa -Eliminiamo alla radice ogni possibilità, per
quanto remota, di un suo ritorno.-
-Un suggerimento da tener presente.- commenta
Strucker –Tuttavia pensavo a qualcosa di più teatrale… spettacolare.-
-Fa come ritieni più opportuno, Strucker.-
liquida la questione il Seminatore d’Odio.
Strucker
aspetta che i suoi ospiti se ne siano andati, poi dice:
-Puoi entrare adesso.-
L’Hydra
Imperiale esce da una porticina mimetizzata in una parete.
-L’hanno bevuta, quindi.- dice.
-Ne dubitavi forse?- replica il Supremo Hydra
-Eppure hai concepito tu il piano. A loro interessava solo avere la prova che
Sin era morta e l’hanno avuta… o così credono. Ora passiamo alla fase due.-
-Me ne occupo immediatamente,
Ad
un cenno dell’Hydra Imperiale due agenti spingono fuori il lettino con il corpo
ed in pochi istanti la sala è vuota.
Liz
Mace entra in ufficio e subito Marty Mitchell le si fa incontro sorridendo.
-Ma guarda chi c’è.- le dice –Aspettavo giusto
il tuo ritorno per chiederti un consulto sul caso del caporale Jackson.-
Appena
al riparo da sguardi e orecchie indiscrete il tono di Marty cambia:
-Da quel che ho visto nei notiziari, Sin e
l’Hydra ti hanno dato un po’ di filo da torcere.- le dice –Ma tu sei stata in
gamba come al solito. Cosa è davvero successo?-
Liz
gli racconta tutta la sequenza di eventi ed alla fine lui commenta.
-Peccato che Sin sia scomparsa. Credi sia
morta?-
-Vorrei davvero saperlo con certezza.- replica
Liz -Perdonami il cinismo, ma sarei sollevata se fosse vero. L’avere una pazza
psicopatica che conosce la mia vera identità sulle mie tracce e su quelle della
mia famiglia non è un pensiero piacevole.-
-Ti capisco. Beh… forse è il caso di pensare
ad altro. Ti va una cenetta a casa mia stasera? Dopo potremmo guardarci un bel
film o trovare un altro modo di passare il tempo, che ne dici?-
-Io…-
Liz
esita: il ricordo dei giorni passati con Mike Rossi in Thailandia la tormenta
ancora. Ha sempre detto che tra lei e Marty non c’è alcun legame romantico, che
non hanno preso alcun impegno, eppure…eppure…
Come
Capitan America dovrebbe essere un esempio di rettitudine morale, ma come Liz
Mace si sente un disastro in tal senso. Deve prendere delle decisioni, ma non
oggi, non oggi.
-Mi farà molto piacere, Marty.- risponde
infine.
Le
cose stanno cambiando a Harlem, pensa Jody Casper, alcune in meglio, altre,
forse, in peggio, ma certe cose rimangono uguali. Il ragazzo all’angolo della
strada: era con lui alle superiori poi è sparito all’inizio del terzo anno. Di
quelli che erano con lui a scuola, riflette Jody, parecchi sono finiti
all’obitorio, altri hanno lasciato il quartiere ed altri ancora hanno fatto la
scelta del ragazzo all’angolo e sono diventati criminali.
Jody
gli si avvicina e lo saluta:
-Ciao Jacko.-
-Sparisci, Casper.- è la reazione del giovane
-Non ho bisogno delle tue prediche: sto benissimo come sono.-
Jody
scuote la testa. Forse è davvero impossibile cambiare tipi come Jacko, ma suo
zio Sam gli direbbe che vale sempre la pena provarci.
-Ti do un consiglio, Jacko: lascia
quest’angolo. Non mi piace che si venda la tua roba vicino a casa mia.-
-E mi faresti sgombrare con la forza?-
-Non tentarmi.-
Jody
stringe i pugni, poi si rilassa. Non ne vale la pena, si dice, e forse sarebbe
anche inutile. Volta le spalle all’ex amico e prosegue il suo giro. Se fosse
suo zio tornerebbe indietro nei panni di Falcon e gli darebbe una lezione, ma è
solo un assistente sociale part time e non cambierà facilmente il mondo.
5.
La serata non è stata esaltante, almeno per i canoni di Nick Fury. È
quello che accade quando esci con una donna notevolmente più giovane di te,
pensa (anche se, ripensandoci, ormai praticamente ogni donna è molto più
giovane di lui anche se alcune lo sembrano di più). Laura Brown l’ha trascinato
al Beacon Theatre per assistere ad un concerto di un gruppo chiamato Coldplay e
lui si è dovuto adattare anche se avrebbe preferito un bel disco jazz di John
Coltrane o, meglio ancora, Sinatra. Ora
che sono a casa di Nick, però, è proprio il caso di dire che la musica sta per
cambiare e la conclusione della serata, per come l’ha immaginata il vecchio
soldato sarà molto più soddisfacente.
Lui
e Laura si stanno baciando quando sentono un rumore sordo provenire dalla
terrazza.
Sono
entrambi agenti esperti e poco importa che siano tecnicamente fuori servizio,
impugnano rapidamente le loro armi e poi, dopo che Nick ha spalancato la
porta-finestra, escono.
Nella
terrazza non c’è nulla e nessuno… a parte, ovviamente, ciò che ha causato il
rumore udito dai due: un corpo di donna evidentemente gettato dall’alto.
Nick
si china rapidamente e le tasta prima la carotide e poi il polso.
-È morta.- conclude.
-È proprio lei?- chiede Laura.
Nick
solleva la testa della ragazza.
-Il volto è danneggiato dall’impatto con la
terrazza ma sembra proprio Sin…-
risponde -... e dallo stato di decomposizione, direi che è morta da più
di ventiquattr’ore.-
-Cioè più o meno da quando Capitan America
l’ha vista cadere colpita dai proiettili dell’Hydra.-
-Già.- Nick solleva un bigliettino verde che
era attaccato al cadavere su cui è impresso il logo dell’Hydra –Sembra che il
Barone Strucker abbia voluto farci una consegna espresso.-
E rovinarci la serata,
pensa.
Da un’altra parte un uomo
termina di guardare il notiziario e sogghigna. Si drappeggia sulle spalle un
mantello e si pone sul capo una maschera sormontata da una testa di serpente
che ne cela interamente il volto.
Tramite un passaggio
segreto sbuca in un palco. Sotto di lui diverse altre persone che indossano un
costume simile al suo. Si mette al centro del palco e parla.
-Fratelli… negli ultimi tempi abbiamo tenuto
un basso profilo e si sono dimenticati di noi ma adesso è venuto il momento di
sferrare un colpo decisivo contro la feccia che infesta questa nostra nazione
benedetta da Dio. Noi, che siamo i soli ad avere il coraggio delle nostre idee
mentre gli altri hanno paura ad esprimerle, ripuliremo questo paese da tutti
coloro che non sono veri americani. Ripetete con me: noi siamo i Figli del
Serpente e come il Serpente scacciò Adamo ed Eva dall’Eden, così noi scacceremo
gli stranieri e le razze inferiori dagli Stati Uniti.-
E
mentre i suoi seguaci ripetono il loro assurdo credo, il Serpente Supremo
sorride soddisfatto.
La
ragazza si agita mentre il suo cervello è bombardato di voci e di immagini. Luci
stroboscopiche danzano davanti ai suoi occhi mentre lei si sente scivolare via.
Chi è lei? Il suo nome le sfugge via come acqua tra le dita.
Tenta
disperatamente di aggrapparsi ai suoi ricordi ma questi svaniscono come se non
fossero mai esistiti e nuove immagini prendono il loro posto. Sono questi i
suoi ricordi? È lei quella che vede? Chi è lei? Chi è?
-Mi senti?- la voce le giunge dapprima
ovattata, poi sempre più chiara. Appartiene a ad un uomo che indossa un camice
bianco sopra un costume verde… un costume che lei conosce bene.
-Certo che ti sento.- risponde con voce ferma.
-Chi sei?- chiede ancora l’uomo.
E
quando lei dice il suo nome sorride soddisfatto.
6.
Quando Sam Wilson entra nell’ambulatorio gestito da Claire Temple e
Noah Burstein la dottoressa di colore alza gli occhi e vedendolo esclama:
-Sam, finalmente.-
-Scusa se non mi sono fatto vivo negli ultimi
giorni.- si giustifica lui –Ma sono stato…impegnato.-
-Beh… ora sei qui. Comunque anch’io sono stata
impegnata. Quella nuova droga continua a mietere vittime. Chiunque la stia
mettendo in giro non è altro che un assassino. Andrebbe fermato in qualche
modo.-
-Hai perfettamente ragione, Claire, qualcuno
dovrebbe farlo.-
E
forse toccherà proprio a lui.
Timothy
Dugan Jr. solleva lo sguardo verso suo padre, Dum Dum Dugan, davanti a lui
assieme a Nick Fury, Laura Brown e Valentina De La Fontaine.
-Stando agli esami è proprio lei.- dice -Il
suo DNA corrisponde a quello che abbiamo in archivio.-
-E così è finita la dinastia del Teschio Rosso.-
commenta Laura.
-Troppo bello per essere vero, non vi pare?-
replica Nick -Strucker fa uccidere la figlia del Teschio Rosso e poi ce la
recapita. Non so voi, ma a me più che la fine sembra l’inizio di qualcosa di
sinistro.-
Una
porta si apre e nella sala entra una giovane donna che indossa un body verde
sgambato e stivali verdi alti sino al ginocchio. Appena sotto i seni c’è il
simbolo dell’Hydra; i capelli sono lunghi e di color verde scuro, alla vita una
cintura al cui lato destro c’è una fondina con dentro un pistola, al lato
sinistro è appeso un frustino. Si ferma davanti al Supremo Hydra e all’Hydra
Imperiale poi alza il braccio destro e recita con voce stentorea:
-Hail Hydra! Immortale Hydra! Non saremo mai
distrutti. Tagliate un braccio e ne ricresceranno altri due. Noi non serviamo
nessuno tranne il Supremo Hydra come il Mondo presto servirà noi. Hail Hydra!-
Il
Barone Strucker sorride soddisfatto ed altrettanto fa l’Hydra Imperiale sotto
la sua maschera ed è lui a dire:
-Bentornata tra noi Madame Hydra. -
FINE?
NOTE DELL’AUTORE
Ed
eccoci arrivati alla fine di un’altra storia. Mi piacerebbe sperare che siate
rimasti sorpresi dagli ultimi sviluppi. Sin è fuori dai giochi e una nuova
Madame Hydra è in circolazione, ma chi è e da dove viene e quale sarà il suo
ruolo? Alle prime due domande non credo sia necessario rispondere, quanto alla
terza… aspettate e vedrete.
Nel
prossimo episodio: il ritorno tanto atteso (da chi?) dei Figli del Serpente, il
Seminatore d’Odio, il Consorzio Ombra, Madame Hydra muove i suoi primi passi e
altro ancora.
Carlo