N° 10
(PARTE TERZA)
Di Carlo Monni
1.
Dunque,
vediamo di fare un breve riepilogo: Superia, la fanatica superfemminista,
decisa ad instaurare il governo delle donne sul mondo ed a rendere schiavi
tutti i maschi, ha rapito donne di potere ed influenza in vari campi delle
attività umane e le ha portate nella nascosta isola di Femizonia, dove gli
uomini non sono ammessi,[1]
con lo scopo di convertirle alla sua causa. Contemporaneamente, in ogni parte d’America e, forse, del mondo,
le sue agenti stanno facendo opera di reclutamento di tutte le donne
interessate a seguirle, almeno quel tanto che basta per essere sottoposti
all’indottrinamento. La minaccia che Superia ha lanciato sul mondo, proclamando
di essere in grado di sferrare un potente attacco, ha interessato lo
S.H.I.E.L.D. che ha inviato in missione Sharon Carter, con l’incarico di
infiltrarsi nell’organizzazione della criminale. Purtroppo, il doppio gioco di
Sharon è stato scoperto quasi subito e non è andata meglio a Capitan America e
Falcon, inviati a protezione di Sharon, che hanno dovuto battersi contro una
nutrita squadra di supercriminali, rigorosamente donne, e sono stati sconfitti.[2]
Nel frattempo, i New Warriors, sulle tracce della loro compagna Jolt, sono
riusciti a raggiungere Femizonia, dopo essersi travestiti come le supercriminali
incaricate di rapire, Virginia “Pepper Potts”, Presidente della Stark
Solutions, fingendo, con la complicità di quest’ultima di aver portato a
termine il loro compito. Mentre il resto del gruppo affrontava la maggior parte
delle supercriminali, Spirito Libero e Deathcry, sono riuscite a liberare
Capitan America e Falcon, legati ad un missile, che porta una testata genetica,
capace di uccidere selettivamente tutti i maschi umani nel suo raggio d’azione ed in procinto di
essere lanciato su Pleasantville, Ohio. I due eroi sono stati appena liberati,
che l’altoparlante annuncia la fine del conteggio alla rovescia.[3]
Affrontiamo
la realtà: le cose non stanno affatto andando bene.
La
voce elettronica continua il suo conteggio
<<… 10… 9…
8…>>
-Fammi capire…- esclama
Spirito Libero -Mi stai dicendo che questo missile porta un’arma, in grado di
uccidere tutti gli individui maschi entro il suo raggio d’azione?-
-Beh… si, questo è quanto
ha detto Superia.- risponde Capitan America
-Ma è mostruoso, bisogna
fermarlo a tutti i costi.-
-Beh, se voi genietti a
stelle e strisce conoscete un modo per farlo…- interviene Falcon -...sarà
meglio che lo troviate alla svelta o sarà troppo tardi.-
<<<…7…6…5…>>
-Deve esserci un modo!-
esclama Cap –E noi lo troveremo, non ci possiamo arrendere….-
-Tutti così ottimisti,
quando indossano la bandiera?- chiede Deathcry –Anche l’altro Cap era
così…così….-
<<…4…3…2…>>
Determinato? - le replica
Falcon –Diciamo che è una questione di famiglia.-
-Abbiamo una sola
speranza.- urla Cap –Forse nel centro di controllo di Superia c’è un modo per
fermarlo, seguitemi!-
Falcon Sogghigna, il ragazzo ha imparato bene la lezione,
sembra. Steve potrà esser fiero di lui.
Spirito Libero non esita, la diffidenza che aveva verso
il giovane nel costume a stelle e strisce è ormai svanita e sostituita
dall’ammirazione per il modo in cui prende sul serio il suo compito. Se c’è un
modo per uscire da questa storia, pensa, saremo capaci di trovarlo, insieme.
Ma
si, seguiamolo, pensa Deathcry, dopotutto dobbiamo solo sconfiggere una
cinquantina tra supercriminali e soldatesse, che vuoi che sia? Beh, in fondo,
potrebbe essere divertente ed io sono pur sempre una guerriera dell’Impero.
<<…1…0…>>
Il missile parte, ma le quattro figure sono già lontane,
in cerca di una speranza.
New
York. Aula della Corte del Primo Circuito del Distretto Federale Meridionale
dello Stato di New York. Si sta celebrando il processo contro I Signori del
Male, il gruppo di supercriminali accusato di aver tentato di ricattare il
mondo intero con una macchina capace di alterare il tempo atmosferico.[4]
La
preparazione del processo è stata lunga e laboriosa. Dopo una serie di
negoziazioni, si è, innanzi tutto, deciso che non sarebbe stata una Corte
Internazionale a giudicarli, ma che il caso sarebbe stato deciso dagli Stati
Uniti secondo le loro leggi, dopo ci sono stati i conflitti di giurisdizione
tra autorità federali e locali, poi, una volta stabilito che quelli commessi
dai Signori del Male erano crimini contro la sicurezza nazionale e che, quindi,
spettava ad un Tribunale Federale giudicarli, è cominciata la diatriba se
dovessero essere giudicati in Colorado, oppure a Washington od a New York dove
era stato commesso il primo crimine. Alla fine si era scelta New York. Dopo
settimane di preparazione, dedicate alla stesura dei capi d’accusa, alla
discussione dinanzi al Grand Jury ed ad una sofferta selezione della giuria, il
processo ha potuto cominciare in un’aula gremita di giornalisti della carta
stampata e della TV tra cui sono riconoscibili: la californiana Gayle Rogers
della N.T.N., nota per una serie di reportage sui Thunderbolts e le loro
imprese; Betty Brant, cronista di nera del Daily Bugle ed altri ancora.
Degli
originali 25 membri della sinistra organizzazione, solo due si ritrovano a dover
subire un pubblico processo: Dallas Riordan, colei che è accusata di essere il
capo dei Signori del Male, la temibile Incappucciata e l’uomo misterioso noto
come Tigre Volante.
In
questo momento, sta parlando il Vice Procuratore degli Stati Uniti Harrison
Kemp e sta terminando la sua esposizione introduttiva. Le parole di Kemp sono
state sobrie, ma efficaci. Ha chiesto alla giuria di valutare serenamente le
prove e considerare gli imputati colpevoli. Mentre Kemp ritorna a sedere, il
giudice Robert Chalmers dice:
-La parola alla difesa!-
-La difesa di Walter
Rogers rinuncia all’esposizione introduttiva, Vostro Onore.- dice, tranquilla,
il Capitano Elizabeth Mace, avvocato militare, nonché sorella dell’uomo che ora
indossa il manto di Capitan America.
Ora gli occhi di tutti si puntano sui due avvocati di
Dallas Riordan: il principe del foro Emerson Bale e l’inglese John Watkins. È
Bale ad alzarsi in piedi ed annunciare:
-La difesa di Dallas
Riordan si prefigge di dimostrare che l’imputata non è, e non è mai stata,
l’Incappucciata ed è quindi totalmente innocente dei fatti a lei attribuiti!-
Un mormorio si leva tra il pubblico.
2.
Il Centro di controllo missilistico di Superia, dove uno
staff composto di sole donne sta supervisionando la traiettoria del missile,
quando, la porta d’ingresso si spalanca di colpo e nel vano appaiono le figure
di Capitan America, Spirito Libero, Deathcry e Falcon.
-Chi diavolo…- esclama
una donna con l’aria di essere il capo dello staff
-Il Comitato per le Pari
Opportunità.- risponde Cap, cercando di dare alla voce un tono calmo ed
autorevole e sperando di riuscire a nascondere il nervosismo. –Vi consiglio di
arrendervi senza costringerci ad usare la forza.-
-Mai!- proclama una delle
soldatesse di scorta e spara, imitata dalle altre sue compagne.
-Sigh!- sospira Cap,
mentre alza lo scudo, respingendo i proiettili –Immaginavo che sarebbe finita
così.-
Prima che le donne possano ancora sparare, Cap ha già
lanciato il suo scudo, disarmando due donne ed abbattendone un’altra, mentre i
suoi compagni pensano alle altre opponenti. Poi, all’improvviso, una ferrea
presa stringe il polso di Cap, prima che possa riprendersi lo scudo ed il
nostro eroe viene sbattuto contro una parete, mentre una voce dice:;
-Credevate davvero di
arrivare sin qui indisturbati?-
-La conosco!- esclama
Spirito Libero. -È Iron Maiden, ho letto un file su di lei quando ero con… il
vecchio Cap!-
Iron Maiden è fiancheggiata da un reparto di soldatesse,
nell’ormai familiare divisa arancione, tutte con le armi spianate.
-Voi occupatevi di loro.-
dice Capitan America –A lei penso io.-
Spirito Libero lo guarda, come a chiedergli: “Sei
sicuro?". Cap fa un cenno con la testa, come per rispondere: “Certo,
fidati di me!”, ma vorrebbe essere sicuro di se come sembra, anzi, vorrebbe
sembrare sicuro di se e basta, ma non ne è certo. Comunque sia, si è impegnato
a sconfiggere la donna in armatura che ha di fronte a se e deve riuscirci.
Dopotutto, pensa con un sorriso amaro, è o non è Capitan America?
Washington D.C. sede del potere politico della grande
nazione chiamata Stati Uniti d’America. È stato un anno difficile, un anno
segnato da attentati e guerre. A volte si potrebbe pensare che il mondo sia
impazzito, ma se questo è importante per gli uomini che si ritrovano a
quest’audizione di fronte alla Sottocommissione Senatoriale Scienza e
Tecnologia del Direttore dell’O.S.T.P.[5]
e Consigliere Scientifico del Presidente, Dottor Andrew James Quinn, ebbene
essi non lo danno a vedere.
-…in sintesi Signor
Presidente ed onorevoli senatori, ritengo sia dovere di quest’amministrazione
incrementare gli studi sulla nanotecnologia nel più breve tempo possibile. I
vantaggi sono indubbi e credo di averli illustrati efficacemente.-
-Questo, immagino voglia
dire che sollecita lo stanziamento di adeguati fondi.- gli replica il Senatore
del Massachussetts Robert Kelly, Membro anziano di Minoranza
Quinn, un uomo sulla cinquantina, dai capelli, baffi e
barba brizzolati, sorride, si toglie gli occhiali e comincia a pulirli, poi,
senza scomporsi risponde:
-Si tratta di soli 112
milioni di dollari, signor Senatore, non certo una somma eccessiva per
l’importanza di questa ricerca.-
-Se lo dice lei, Dottore,
ma, se permette, vorrei essere maggiormente convinto sull’utilità delle
ricerche in quel campo. Ho qui un rapporto di uno dei maggiori esperti in
argomento, Reed Richards dei Fantastici Quattro che, pur illustrando i vantaggi
della nanotecnologia, ne illustra anche i possibili svantaggi.--
-Il..ehm… Dottor Richards
è sicuramente una delle più brillanti menti di questo paese e del mondo, ma
tende, spesso, a non vedere i vantaggi pratici del lavoro scientifico.-
-Al contrario di lei
Dottor Quinn, non è vero?-
Il botta e risposta prosegue ancora per un bel po’, poi,
più tardi, al bar del Senato, Kelly Incontra due suoi colleghi: il Senatore
della Pennsylvania Frederick Davis ed il senatore del Kentucky Robert Lee “Reb”
Ralston. Se Kelly sa bene che Ralston, in ottima forma per il suoi 83 anni, è
stato un eroe della Seconda Guerra Mondiale
ed ha fatto parte dei famosi Howling Commandos del Sergente Fury,
ignora, però, che Davis, quando era ragazzino, nelle ultime fasi dello stesso
conflitto e negli anni successivi, ha interpretato il ruolo di Bucky, il
partner di Capitan America, dopo la morte dell’originale.[6]
-Come è andata col
genio?- chiede Davis
-Meglio non parlarne.-
risponde Kelly –Avrà anche tre lauree ed un QI da supergenio, ma come persona è
molto irritante. Da la netta impressione di considerarci tutti inferiori a
lui.-
-Mmm diffido sempre degli
scienziati che giocano a fare i politici, specie di quelli non eletti.-
commenta Ralston –Hanno la tendenza a non curarsi troppo del popolo.-
Nella limousine che lo
riporta alla Casa Bianca, Andrew Quinn è ignaro dei commenti dei tre senatori
su di lui, ma anche se li conoscesse, difficilmente ne sarebbe toccato. La sua
mente è concentrata sul suo prossimo appuntamento col Presidente e sulle
scadenze.che l’attendono. Essere un membro dello staff presidenziale,
esercitare potere ed influenza nell’ambito della politica della nazione gli
procura una sorta di esaltazione. Qualcuno ha detto una volta: “Il potere
logora chi non ce l’ha”[7]
e lui condivide. Pienamente.
3.
Solo, contro una donna
rivestita di un’armatura leggera ed esperta di arti marziali. Una sciocchezza,
quando sei Capitan America. Giusto? Ma tu sei Capitan America? Certo, ne
indossi il costume, ne porti il nome, ma sei alla sua altezza? La domanda
rieccheggia nella tua testa continuamente, senza che ci sia ancora una risposta
definitiva. Ora non puoi, pensarci, ora devi combattere. Il primo colpo è di
Iron Maiden, ma lo pari facilmente, poi lei sferra un calcio e tu lo eviti.
Buffo, come vanno certe cose: tuo nonno non avrebbe mai combattuto contro una
donna. Ai suoi tempi non erano molte le donne combattenti, le nemiche erano più
del tipo dark ladies. Certo c’erano delle eccezioni, come quella nazista, La
Donna Guerriera, oppure la Regina Ragno di cui ti aveva raccontato il nonno, ma
erano, appunto, eccezioni. Non distrarti ora, ricorda le lezioni, concentrati
sulla tua avversaria. Ha l’aria di essere una cintura nera, di essere stata ben
addestrata. Anche tu lo sei stato, hai imparato dai migliori. Scansi il suo
colpo e finisci accanto al tuo scudo, ti chini ad afferrarlo, ma ti scopri
quanto basta perché lei ti sferri un calcio. Non sarebbe successo a Rogers
pensi, e, peggio di tutto, stai facendo una figuraccia davanti a Spirito
Libero. Iron Maiden si avvicina per colpirti con un altro calcio.
-Ragazzo,
manovra 18, ricorda!- ti urla Falcon.
Ok pensi, vediamo se tutte quelle
sessioni d’allenamento sono servite a qualcosa.
Iron Maiden si muove per colpirti,
ma tu scatti. Prima che se ne renda conto hai già fatto un salto in alto, una
capriola, un doppio salto mortale, le passi sopra la testa, lanci lo scudo, che
la colpisce allo sterno, poi, mentre atterri, afferri lo scudo, che ritorna
nella tua mano,
-Spiacente.-
dici –Non ho avuto scelta.-
Fai un lungo respiro e ti volgi
verso gli altri. Le soldatesse sono tutte a terra,
-Difficolta?-
chiedi
-Nella
media.- risponde Falcon -Voi che ne dite ragazze?-
-Ho
visto di peggio nei battaglioni d’addestramento Shi’Ar.- risponde Deathcry
Spirito Libero si avvicina a Cap
-Tutto
a posto?- gli chiede
-Direi
di si.- risponde lui –Vedo che te le sei cavata benissimo, sei sempre in
gamba.-
-Credi?
Anche tu non te la sei cavata male.-
-Ahem…-
interviene Falcon -…se voi due bandiere ambulanti la smettete di flirtare, vi
ricorderei che abbiamo un problemino volante da risolvere.-
Il missile, dovete fermarlo, ma
come? Non ti sei laureato in ingegneria aeronautica o quel che è. Se sei
fortunato, però, c’è un meccanismo di distruzione del missile azionabile da
terra e, se sei molto fortunato, riuscirai a capire come funziona giusto in
tempo per evitare guai. Che ci vuole? Quando eri bambino, gli eroi dei film
d’azione ci riuscivano sempre… non è vero?
Joy Mercado entra nel bar. È un po’
che non viene da queste parti, e non è esattamente un posto indicato nelle
guide turistiche, ma se tutto va bene, potrebbe trovare un aggancio per la
serie di articoli che lui e Jeff Mace stanno scrivendo sui gruppi terroristici.
La ragazza è conscia degli sguardi che gli uomini presenti le lanciano e sente
i commenti pesanti che fanno mentre passa e si dirige al banco, ma, come al
solito se ne infischia. Qualcuno ha provato a dirle che, se non vuole certe
reazioni, non dovrebbe indossare pantaloni e magliette attillati, che sembrano
avere come unico scopo pratico, esaltare, le sue curve naturali, Joy gli ha
detto esattamente dove doveva andare.
-Bel
paio di pantaloni; Mercado.- dice una voce accanto a lei.-
-Grazie.-
risponde Joy, senza neanche alzare gli occhi dal bicchiere –Cos’hai per me
Pike?-
-Poca
roba. Un po’ di notizie su un gruppo che agisce nel Bronx. Si riempiono la
bocca con storielle sulla supremazia ariana, ma non hanno ancora combinato
nulla. Si dice, però, che sarebbero in contatto con qualcuno di grosso.-
-I
Figli del Serpente?-
-Così
si dice..-
-Ok,
grazie Pike, puoi tornare al biliardo, ora.-
Un paio di banconote cambiano di
mano ed il grassoccio tipo di nome Pike si alza dallo sgabello. Joy finisce il
suo drink, lascia un paio di monete sul banco e fa per andarsene. Il passo le
viene sbarrato da tre tizi dall’aria poco raccomandabile
-Dove
vai bella bionda?- dice uno di loro –Io ed i miei amici pensavamo che potevamo
divertirci un po’ insieme.-
-Si,
immagino anche come.- ribatte secca Joy –Mi spiace, ma non ho tempo da perdere,
quindi fammi passare.-
-Ah
no, niente affatto, te ne andrai solo quando lo diremo noi e se non fai la
brava…- estrae un coltello e lo agita di fronte al naso di Joy. La ragazza
cerca di non mostrarsi spaventata, anzi, è ammirevole per il sangue freddo.
Dopotutto, ha visto la morte in faccia numerose volte, troverà il modo di uscirne
anche stavolta…o il modo troverà lei.
Una mano cala improvvisa sulla
spalla del capo dei teppisti e questi si volta esclamando rabbioso:
-E
tu che ca….- il suo tono cambia improvvisamente quando vede chi ha di fronte:
un uomo, alto, dal fisico asciutto, la pelle scura, i capelli crespi e neri,
con appena un accenno di bianco alle tempie, nonostante l’ancor giovane età,
viso senza espressione, sguardo impenetrabile, coperto da occhiali da sole
scuri, una vaga somiglianza con l’artista un tempo conosciuto come Prince –Ah,
sei tu Ace? Scusami…non ti avevo riconosciuto… la …signorina è amica tua? Beh
può andare, certo…certo.-
Joy sorride soddisfatta, mentre esce
dal locale seguita dall’uomo alto.
-Ti
ringrazio dell’aiuto Ace.- gli dice –Me la sarei cavata lo stesso, ma grazie.
Gli strizza l’occhio –Mi daresti un passaggio, è da un pezzo che non salgo su
una moto come la tua.-
Poco dopo, il silenzioso salvatore è
alla guida di una rombante moto e Joy è nel sellino posteriore, stretta a lui.
-Perfetto
– commenta –Ora, magari, sei libero stasera?-
Lui, in risposta, si limita ad
accennare un sorriso.
4,
Pepper Potts è ormai abituata ai
rapimenti. Sin da quando era la segretaria di Tony Stark, è stata presa in
ostaggio da ogni genere di pazzoidi, questa, però, è la prima volta che viene
rapita solo perché è un manager donna e, per giunta, è stata ei stessa a
decidere di farsi rapire per permettere a quei ragazzi, i New Warriors, di
penetrare nel covo di Superia.[8]
Spera che sia andato loro tutto bene. Se solo Tony non fosse andato a Chicago,[9]
forse avrebbe potuto agire diversamente. Inutile piangere sul latte versato,
ora deve sperare che i ragazzi riescano a risolvere il pasticcio. Si guarda
intorno. Nel salone ci sono molte donne che è in grado di riconoscere, tutte
donne di rilevante potere e…quella bionda… non l’ha vista di recente in TV?
Anche lei la deve aver riconosciuta, perché viene verso di lei e parla:
-Lei
è Virginia Potts.- dice -La Presidentessa della Stark Solutions. Io sono il
Comandante Sharon Carter, dello S.H.I.E.L.D.-
-Catturata
anche lei?-
-Non
esattamente. È una lunga storia e non
ho il tempo di raccontarla. Se lei è qui, possiamo sperare in un intervento di
Iron Man? È abbastanza noto che ha la tendenza a saltar fuori ogni volta che
lei si trova nei guai.-
-Spiacente
di deluderla.- replica Pepper –Temo però, che sia troppo impegnato al momento.
Mi auguro, però, che un valoroso agente come lei, se la sappia cavare lo
stesso.-
Uhm, ora capisco perché la chiamano
Pepper, pensa Sharon, è davvero un tipino pepato
-Certo,
stia a vedere.- senza perdere tempo, imbocca un corridoio e, subito, una
guardia si fa avanti.
-È
proibito l’accesso, signora, non può andare da quella parte.-
-Davvero?-
Sharon scatta ed abbatte la donna, prima che riesca a reagire –Beh peccato, che
sono più svelta di te.- afferra il fucile della soldatessa e –Bene, ora va
molto meglio. Signore, se siete con me, ora siamo, libere.-
C’è un brusio nella stanza, poi le
prigioniere si decidono a muoversi.
Ora, se tutto andasse come previsto.
Capitan America sta davvero
rimpiangendo di non essersi laureato in ingegneria e di non aver prestato
sufficiente attenzione quando, durante l’addestramento, cercavano di spiegargli
almeno quel tanto che bastava per fronteggiare la situazione. Vediamo un po’.
Apparentemente basta premere questo pulsante per interrompere il volo del
missile, ma…e se Superia l’avesse previsto? Se fosse tutta una trappola e,
quando lui premerà il pulsante, scatterà qualche meccanismo per uccidere il
malcapitato che fosse caduto nell’inganno? O, se, a questo punto del volo, non
fosse possibile fare più niente? Deve decidere in fretta, da quello che farà
dipende la vita di migliaia di persone e non può restare a guardare, non è un
comportamento da Capitan America. Bene, o la va o la spacca
-Fermo!-.
La voce è imperiosa, ma non nemica
_Ma
guarda un po’! – esclama Falcon –Sharon Carter in persona, hai idee migliori
Comandante?-
-Puoi
scommetterci che ce l’ho. Dopotutto ero arrivata seconda all’accademia nel
corso di programmazione missilistica
-E
chi era il primo? No, fammi indovinare…Jasper Sitwell, giusto?-
-Si,
proprio “Mister So tutto”. Ora lasciatemi lavorare. Voi ometti in calzamaglia…e
ragazzine anche…andate a combattere quel branco di squinternate, che qui ci penso
io.-
Ne
è sicura Miss Carter?- chiede Cap
Sharon gli rivolge uno sguardo serio
-Ascolta
bamboccio…- replica –…avrai anche preso il posto del vero Cap, ma non
consentivo nemmeno a lui di trattarmi come una ragazzina indifesa, va a
picchiare qualcuno, eroe e lasciami fare.
-Ok,
Comandante Carter.- ribatte Cap –Le auguro buona fortuna.- si
rivolge agli altri –Seguitemi!-
Ottimo, pensa Sharon, ora pensiamo
al missile.
Sono passati cinque minuti dal
lancio, ormai il bersaglio è vicino. Superia osserva con un sorriso soddisfatto. Al suo fianco, le sue
tre luogotenenti: Man Killer gongola soddisfatta, finalmente gli odiati uomini
avranno una bella lezione; Golddigger è assolutamente impenetrabile; Snapdragon
è in pieno tumulto. Quando si è unita a Superia, sapeva che questa donna era
capace di tutto, ma al momento, le era sembrata l’unica soluzione
possibile Può permettere a Superia di
commettere una strage? Decidere di essere ancora una supercriminale era una
cosa, ma questa. Se Steve Rogers fosse ancora vivo, cosa direbbe? Ha venduta la
sua anima ormai?
Improvvisamente, accade qualcosa.
Sul grande schermo si vede il missile cambiare rotta e dirigersi verso l’oceano
dove s’inabissa
-Ma
cosa sta succedendo?- esclama, inviperita, Superia
5.
A questo punto, qualcuno di voi
lettori potrebbe chiedersi: ma che fine hanno fatto gli altri New Warriors? Beh
procediamo con ordine: dopo aver sconfitto più supercriminali donne di quanto
riuscirebbero a contarne, Rage, Rictor e Speedball, assieme alla ritrovata compagna
Jolt hanno vagato per il complesso di Superia in cerca del gruppetto composto
dagli altri Supereroi
-Ehm,
no, dico, ma vi pare possibile?- sta dicendo Speedball -Una bomba che uccide solo i maschi. Se volete il mio parere, quella Superia è proprio matta, ma matta, matta!-
-Come sempre, Robbie…- lo canzona Jolt -…il tuo parere è molto
illuminante
-Beh, cara Jolt, ammetterai che un mondo senza naschi sarebbe irreparabilmente noioso. Certo, magari, quella Superia non sa che farsene di un vero uomo.-
-Giuro,
Robbie, a volte sei impossibile.-
-Solo a volte? Sto migliorando allora.-
-Silenzio
voi due!- intima Rage –Sento arrivare qualcuno.-
Un attimo dopo, ecco spuntare da
dietro un angolo Capitan America, Falcon, Spirito Libero e Deathcry. C’è un
attimo di festosa riunione.
-Sono
contenta di vederti sana e salva Hal… ehm... Jolt.- dice Spirito Libero –Ero
preoccupata di quello che avrebbe potuto farti Superia.-
-Ah
ero perfettamente padrona della situazione.- si vanta Jolt, poi volge lo
sguardo verso Cap –Così eccolo qui, il perfetto rappresentante del maschio
americano. Beh, non sei affatto male, diciamolo.-
Cap non sa se arrossire o ridere
-Non
pensi di essere troppo piccola, per pensare a certe cose?-
-Attento,
potrei elettrizzarti le tue belle chiappe. Se pensi che mi faccia impressionare
dalle stelle e strisce, beh hai sbagliato i tuoi calcoli…-
-Basta
così!- interviene Spirito Libero –Pensiamo a Superia, piuttosto.-
La voce della ragione da una ragazza
di vent’anni, non c’è male, pensa Falcon
-La
sala centrale è proprio dietro quella porta.- dice ad alta voce e si rivolge a
Cap –Qualche buon piano su come procedere con tutte le donne la dentro?-
-Piano?-
interviene Deathcry –C’è un solo piano efficace: entriamo la dentro e le
pestiamo sino a stenderle tutte.-
-Sembra
una frase tratta da un brutto fumetto…- ribatte Cap -… e, di certo, non la
direi io, ma, per una volta, può andare. Muoviamoci!-
A questo punto, consentiteci un paio
di rapidi cambi di scena. Il primo è sull’ormai notissimo Eliveicolo, sede
viaggiante dello S.H.I.E.L.D., dove il Direttore, Colonnello Nicholas Joseph
Fury, riceve, finalmente, la notizia che aspettava.
-Ci
siamo!- esclama –Il campo occultante, che proteggeva l’isola di Femizonia è
caduto. Brava Carter, non mi ha deluso quella ragazza.
<<È
stato un azzardo nIck>> dice, da un comunicatore, la voce del Vice
Direttore Esecutivo Valentina Allegro De La Fontaine <<Se gli strumenti
di Superia avessero scoperto il nanorintracciatore che è stato impiantato in
Sharon….>
-Lo
so, Val. Abbiamo giocato d’azzardo, ma ce l’abbiamo fatta. Sei pronta ora?-
<<Pronta
e dritta sul bersaglio, Nick, ora attacchiamo!>>
-Mi
raccomando, Val, picchia duro.-
Un piano azzardato, pensa Nick,
Usare Capitan America e Falcon e la stessa Sharon come specchietti per le
allodole, mentre il segnale elettronico erodeva le barriere di Superia, sino a
rendere individuabile il suo rifugio, individuabile e, quindi, vulnerabile.
Purché tutto vada bene, spera. Nick guarda fuori dalle ampie finestre e, in
barba ai regolamenti, si accende un sigaro.
Dicevamo di due cambi di scena,
eccovi il secondo. Siamo nell’aula del Tribunale Federale in cui si celebra il
processo all’Incappucciata ed alla Tigre Volante. Il Caso dell’Accusa è
proceduto linearmente per l’intera giornata. Sotto l’abile interrogatorio di
Harrison Kemp, sono passati: Occhio di falco, Songbird e Mach-1, che hanno
testimoniato sulla battaglia dei Thunderbolts contro i signori del Male ed
hanno identificato Dallas Riordan per colei che fu smascherata come l’Incappucciata.
Il controinterrogatorio non ha fornito sufficienti elementi alla difesa per
smentirli. Ora, la giornata sta finendo. L’ultimo testimone, un agente
dell’F.B.I. ha appena lasciato il banco. L’avvocato John Watkins scuote la
testa, l’impresa non sarà facile, ma non mollerà, non può permetterselo. Ha un
debito con la sua assistita e non l’abbandonerà…di nuovo,
Ok ed ora via con l’azione sino alla
fine.
6.
Il portone del salone si apre
d’improvviso e Superia si volta, per vedere Capitan America, Falcon, Sharon ed
i New Warriors
-Voi!-
esclama rabbiosa –Credete di potermi fermare? Non ci riuscirete mai!-
-Ti
abbiamo già fermato, pazza.- ribatte Sharon Carter –In questo stesso momento
gli aerei dello S.H.I.E.L.D. stanno arrivando sull’isola, il tuo esercito non
ha speranze. Se sei saggia, ti arrenderai ora!-
Superia si volge verso il maxi
schermo e vede che i caccia dello S.H.I.E.L.D. Stanno effettivamente arrivando,
eludono gli sforzi delle sue soldatesse, mentre mezzi da sbarco stanno circondando
l’isola.
-Maledetti!-
esclama -Me la pagherete cara. Specialmente voi, traditrici del vostro sesso.
Sconterete tutto, la prossima volta!-
-Non
ci sarà una prossima volta per te strega.- esclama Spirito Libero –Ti fermerò
io, qui, adesso!-
-Ti
illudi, bambina.- replica Superia –Io ti ho reso quel che sei e tu non hai
speranza di sconfiggermi.-
-Vedremo.
E non chiamarmi bambina!-
Spirito Libero si lancia verso
Superia, ma quest’ultima si sposta rapidamente e le afferra un braccio
facendole fare una rapida torsione e così, Cathy Webster si trova imprigionato
il collo nella presa chiamata Nelson, con la pressione delle braccia di Superia
pronte a spezzarle il collo
-Potevi
avere il mondo, stupida ragazzina, far parte dell’elite, ma ti sei messa coi
miei nemici e devi pagarne il prezzo.-
-Uff..credo
che…chiederò una dilazione.-
Con uno sforzo, la giovane eroina
riesce a proiettare Superia sopra la sua testa, ma la donna riesce ad attutire
la caduta. La lotta ricomincia.
Capitan America affronta Golddigger
-abbiamo
un conto aperto, miss.- dice –Mi piacerebbe regolarlo ora!-
Con un urlo di battaglia, la ragazza
di nome Angela Golden si lancia su di lui tentando di sferrargli un calcio che
va a vuoto. Cap tenta di colpirla, ma lei evita.Il resto della battaglia è una
coreografia di mosse e contromosse, senza una chiara prevalenza di uno dei due.
Falcon è di fronte a Snapdragon
-Sei
davvero Rachel Leighton? Che direbbe Steve se ti vedesse ora? Aveva fiducia in
te, perché hai dovuto tradirla?-
Snapdragon esita un istante, poi usa
la sua frusta e cerca di colpirlo
-Forse
perché non meritavo quella fiducia.- risponde e colpisce di nuovo.
Falcon cerca di evitarla volando, ma
la frusta si avvolge attorno alla sua caviglia e gli trasmette un a scossa che
lo fa cadere a terra,
La battaglia prosegue.
I New Warriors affrontano le poche
avversarie rimaste in campo. La più temibile è Man Killer.Anche Rage ha
difficoltà contro la sua forza, ma, nel frattempo, Speedball, rimbalzando per
ogni dove, ha raccolto abbastanza energia cinetica. Un colpo, un altro, più
colpi di quanto la criminale possa parare, poi, finalmente…
-Cadeeee!-
Infatti, con un forte tonfo, Man
Killer piomba a terra svenuta
-Uff! Era bella tosta, ragazzi.-
Superia ha ormai compreso che la partita,
almeno per questa volta, è perduta, ma il buon generale sa che è meglio
ritirarsi per colpire un’altra volta. Alza improvvisamente le mani verso
l’alto.
-Cosa
stai facendo?- esclama Spirito Libero
Dai polsi dell’armatura di Superia
escono due raggi gemelli che colpiscono delle cellule fotoelettriche ed un
attimo dopo la sala piomba nelle tenebre
-Che
diavolo..- esclama Cap
Il blackout dura al massimo un
minuto, ma quando le luci si riaccendono
-Scomparse
tutte e tre, ma come? – è Falcon a dar voce allo stupore di tutti nel vedere
che Superia, Snapdragon e Golddigger sono scomparse.-
-Maledizione!-
esclama Cap –Mai una volta che ci riesca di prenderne uno di questi aspiranti
conquistatori del mondo.-
-Ci
ero così vicina- dice sconfortata spirito Libero –Ora devo ricominciare tutto
da capo.-
Cap le pone una mano sulla spalla.
-Coraggio,
la partita non è finita, è solo rimandata e la prossima volta, la sistemerai.
So che ce la farai-
Cathy risponde al suo sorriso
d’incoraggiamento
-Si.-replica
–Non è finita, era solo il primo round, lo so. Tornerà e troverà noi ad
aspettarla.-
-Brava
bionda!- le dice Deathcry –Mai scoraggiarsi.-
In quel momento, ecco arrivare gli
agenti dello S.H.I.E.L.D. guidati da Valentina Allegro De La Fontaine
-Tutto
a posto qui? Chiede Val –Stiamo facendo una retata che farà felice la Volta ed
altre istituzioni similari. Non credo
di aver mai visto tante superdonne in un colpo, solo. Non siamo riusciti a
trovare Superia, però.-
-Credo
sia lì, ahimè.- dice Sharon Carter indicando il maxischermo, dove è visibile la
scia di un missile .Ormai ha raggiunto il livello orbitale, sarà sparita in
pochi secondi. –Beh abbiamo almeno la sua isola, le sue truppe, le sue
attrezzature, abbiamo smantellato la sua organizzazione, prima o poi, metteremo
le mani anche su di lei. È solo questione di tempo.-
-Certo,
sicuro.- ribatte Sharon .-E forse quest’anno Babbo Natale mi porterà dei doni.-
Ci vogliono ore perché le soldatesse
di Superia e le supercriminali che non sono riuscite a fuggire vengano portate
via e così pure, le donne rapite.
Su un Jet messo a loro disposizione,
Cap, Falcon ed i New Warriors tornano a casa. Una battaglia è finita, ma la
guerra non è finita. Ricomincerà un’altro giorno.
Schermato ad ogni rilevatore, il
razzo di Superia si dirige verso una meta ignota, a bordo, oltre a Superia,
Golddigger e Snapdragon
-Non
c’è rimasto niente.- dice sconsolata Golddigger –I nostri piani sono finiti in
fumo.-
-Non
scoraggiarti, cara Angela.- replica Superia –Non ci hanno portato via niente
che non si possa ricostruire. Questa è solo una sconfitta di minor conto,
abbiamo ancora la cosa più importante: il nostro potenziale femminile e ti dico
che prevarremo contro l’oppressione maschile. Ho visto il futuro e lo so: il
nostro destino è: conquistare il mondo.-
FINE
NOTE
DELL’AUTORE
Eccoci alla fine di questo
tormentato racconto. Sul quale resta poco da dire, se non: spero che vi abbia
divertito. Rivedremo Superia? Certo che si, questa è stata solo la punta
dell’Iceberg. Restate sintonizzati.
Nel prossimo episodio, scoppia
l'Inferno ed il nostro cast ne resterà coinvolto Come? Leggete e lo saprete.
Carlo
[1] Una sorta di Monte Athos alla rovescia, insomma, con la differenza che i monaci non sono soliti passare per le armi le donne che dovessero tentare di infrangere il divieto.-_^
[2] Vedi ultimo episodio
[3] Come visto in New Warriors #5
[4] In
Thunderbolts #24/25 (Capitan America, MITA#74/75)
[5] Office of Science and Technology Policy (ufficio per la Politica Scientifica e Tecnologica) organismo di ricerca e consulenza presidenziale che fa parte dell’Ufficio Esecutivo del Presidente
[6] Storia lunga, fidatevi.
[7] È stato Giulio Andreotti, naturalmente -_^
[8] Sempre in New Warriors #5
[9] Tony Stark è a Chicago per motivi che vi saranno noti solo leggendo Iron Man MIT #10/12