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I THUNDERBOLTS in:
LA GIUSTIZIA COME IL FULMINE!
Di FABIO VOLINO
Terza Parte
1
Costa Verde.
Da qualche parte, in una boscaglia così fitta che non riesci nemmeno a vedere cosa c'è sotto i tuoi piedi, vi è un tempio. Un tempio che forse un tempo era appannaggio del popolo Maya, un tempio dove forse un tempo venivano eseguiti inumani e brutali sacrifici. Qualunque sia la verità essa non ha più alcuna importanza adesso, poichè ora questo tempio è governato da un altro essere: non un parto degli dei, ma del maligno. Un essere che ha a sua volta dato vita ad una sua progenie.
Nessuno conosce il suo vero nome, forse non ha mai avuto un nome. Tutti lo
chiamano il Re Scorpione, per motivi che appaiono evidenti una volta che si è al
suo cospetto. Fino a qualche tempo fa era un essere potente, certo, ma
sicuramente non capace di detenere una potere quale quello che possiede ora. E
deve tutto ciò al diamante che emana una luce blu conficcata nel suo petto. Con essa domina questa piccola zona di mondo, ma ben presto espanderà le sue conquiste: deve solo liberarsi di un ultimo, banale impiccio. Sua figlia.
Santiago, Costa Verde.
"Cosa c'è, Claire?" chiede Rachel Leighton.
"Sono sconvolta".
"Per via di quello che è accaduto a Maria?".
"Non solo per quello. È che...".
"Su, parla".
"Ma che diavolo di musica si ascolta oggi?" prorompe poi la donna proveniente da un' era molto, molto diversa.
"Ehm, abbiamo ascoltato e visto molti pezzi in volo. A chi ti riferisci?".
"Ma a tutte quante! Voglio dire: Pink, Beyoncè, Madonna... ma non c'è più nessuna che si presenta con nome e cognome? E che nomi e testi blasfemi! 'Dio è un deejay', cosa sarà mai mi chiedo io un deejay?".
"Non ti facevo così puritana".
"E non lo sono, infatti".
"Ma la verità è che è più di questo, vero?" chiede ancora Rachel "Il mondo in cui ti sei risvegliata ti fa paura".
"È più della paura: sono terrorizzata. Io credo che non riuscirò mai ad ambientarmi del tutto".
"No, Claire, non ti devi abbattere così facilmente!" esclama l' ex Diamante "Conosci Capitan America, vero?".
"Sì, chi non lo conosce?".
"Ecco, lui si è trovato nella tua stessa, identica situazione: poco prima della fine della Seconda Guerra Mondiale è rimasto ibernato in un blocco di ghiaccio, da cui è stato liberato solo cinquant'anni dopo. Cinquanta. Certo, i primi tempi sono stati difficili per lui, ma alla fine ha messo da parte tutti i suoi dubbi, tutte le sue paure, ha riafferrato il suo scudo. E si è lanciato nuovamente nella battaglia".
"Io però non ho la sua stessa forza morale".
"Nessuno la possiede, ma non per questo significa che devi arrenderti così. Inoltre noi saremo sempre accanto a te, pronti ad aiutarti e ad incoraggiarti. Dimmi almeno che ci proverai".
Dopo qualche secondo, Claire risponde:"D' accordo, ci proverò".
Rachel le batte una mano sulla spalla:"Molto bene. Ed ora andiamo a vedere cosa hanno scoperto gli altri".
Tempio del Re Scorpione.
I suoi sensi sviluppati l' hanno condotta fin qui, riuscendo a non farsi notare dalle guardie poste a difesa di questa insolita struttura. Nascondendosi nelle ombre, scivola lungo i muri, attraversa le varie sale, come guidata da un senso radar che le dice in quale punto esatto andare.
Ed infine Artiglio d' Argento giunge alla sua destinazione, c'è una tenda davanti a lei e si possono udire abbozzi di frasi. Una delle due voci le fa gelare il sangue nelle vene, sperava di non doverla più risentire. La voce di suo padre. Alla fine rimane solo. Ma non sarà così a lungo.
"Vieni pure avanti, figlia mia, ti stavo aspettando".
Ed in quel momento Maria capisce che forse non è giunta fin qui tanto facilmente per puro caso o fortuna.
Santiago.
"Dunque" dichiara Atlas "Dopo alcune indagini io e Jarvis siamo riusciti a trovare una guida cui si è rivolta Artiglio d' Argento".
"Per recarsi dove?" chiede Carbone.
"Nel profondo della boscaglia, a svariati chilometri da qui".
"E cosa ci sarebbe esattamente da quelle parti?".
"Nulla, a detta della guida" risponde il fedele servitore.
Poco dopo, la guida, Luis, li raggiunge ed il viaggio parte. Dura molte ore, durante le quali poche parole vengono scambiate, ma molti pensieri si agitano nelle menti degli eroi. Il più snervato è Delroy Garrett Jr.: è un uomo abituato a scattare, a vivere tre volte più veloce degli altri. La lentezza non fa per lui.
Alla fine Luis si ferma:"Ecco" spiega "La ragazza qui si è improvvisamente bloccata, ha come annusato nell' aria, poi mi ha congedato".
"In quale direzione precisa si è recata?" chiede Erik Josten. La guida indica nord-est. "Sembrava tesa?".
"Il termine esatto è terrorizzata".
Congedata la guida, i Thunderbolts prendono la direzione indicata loro. Ma... "È come cercare il classico ago nel pagliaio" commenta Miss America.
Ma c'è qualcuno che vuol dare loro una mano, per qualche misterioso motivo, qualcuno dalle mire infernali. Dal suo regno, Satana osserva tutto ed instilla dentro la mente di Claire Voyant la direzione giusta.
"Sento... Sento qualcosa. Sento che dobbiamo recarci da questa parte" inizia la donna cominciando a camminare velocemente.
"Aspetta, Claire, come fai ad esserne così sicura?" chiede Atlas, cominciando ad inseguirla, insieme agli altri Thunderbolts. Ma lei non si ferma.
Ben presto inizia la fitta boscaglia, che rende per tutti i movimenti più ardui, anche per Trottola, a disagio in questo ambiente. Per una strana casualità o forse no, gli eroi riescono sempre ad intravedere Claire e la direzione che sta prendendo. Improvvisamente la boscaglia termina e, come dal nulla, compare un tempio, così immenso che sembra strano nessuno l' abbia notato pur nella foga del momento. Davanti ad esso vi è un terreno spianato ed apparentemente deserto.
E finalmente Claire si ferma:"È qui".
"D' accordo, brava" interviene Carbone "Ma vuoi dirmi come facevi a saperlo?".
"Non... Non lo so" è la meccanica risposta della donna.
Giunge per ultimo anche Jarvis, rimasto indietro per via della sua età e poca agilità. "Maria si trova lì dentro?".
"Onestamente non vedo altre alternative" dice Atlas.
"Allora direi che non è il caso di indugiare oltre. Potrebbe essere in pericolo".
Così tutti quanti oltrepassano l' immensa arcata che introduce al terreno che porta verso il tempio. Ed in quel momento il loro mondo cambia repentinamente.
A poca distanza.
"Vieni pure avanti, figlia mia, ti stavo aspettando" dice il Re Scorpione.
Artiglio d' Argento entra nella sala, inorridendo alla vista di suo padre: ancora più orribile di come lo ricordasse. "Dunque sapevi che ero qui?".
"Avverto la tua presenza sin da quando hai messo piede in questa nazione. Il mio potere si sta incrementando, figlia, e si sta estendendo rapidamente: presto, dopo questi barbari indigeni al mio servizio, assoggetterò al mio volere gli abitanti della Costa Verde. E poi quelli dl altre nazioni, fino ad avere dalla mia parte un esercito invincibile".
"Dov'è mia madre?".
"Oh, ma cos'è tutta questa fretta? Non vuoi proprio sapere nulla? Non vuoi conoscere la verità?".
"La verità?".
"Sì: su di te e su ciò che sei!".
Esterno del tempio.
I Thunderbolts avvertono un improvviso formicolio, poi il loro mondo cambia: sono rivestiti di strani vestiti, che ricordano alla lontana i loro costumi da supereroi. Ed anche il paesaggio attorno a loro sembra cambiato, appare più... spettrale e maligno.
"Cosa è accaduto?" si chiede Miss America.
"Non serve essere Maghi Supremi per capire che in questo luogo vi è un' alta concentrazione di energia mistica" spiega Atlas "La percezione da parte nostra della realtà circostante è mutata e ho come l' impressione che se non avessimo i microchip anti-possessione sarebbe andata ben peggio. Lei, Jarvis, sta bene?".
"Sì, ho anch' io il chip. Ma quella donna che ci ha condotto fin qui?".
"Claire?" mormora Erik guardandosi intorno "Oh no, lei il chip non ce l' ha! Trottola, vai subito a...".
"Temo che loro non siano d' accordo" dice Delroy Garrett.
Come dal nulla, sbucano dai cespugli, dagli alberi e da ogni possibile nascondiglio degli indigeni, asserviti al male del Re Scorpione, i quali circondano rapidamente gli eroi. Nelle loro mani lance, coltelli, bastoni appuntiti ed ogni altro tipo di oggetto contundente.
"Che sia il loro modo di dire 'Benvenuti'?" ironizza Carbone.
2
Midland, Texas.
"Sapete qual è il problema di Hollywood?" dice il Flagello rivolto a due interlocutori seduti di fronte a lui "Che produce della merda terribilmente atroce. Certo, sarebbe facile prendersela con registi incapaci, attori inespressivi o quelle sequele di parole che ci si ostina a chiamare prosa. No, quello che io critico è la mancanza di realismo. Realismo. Voglio dire, prendiamo
Quel pomeriggio di un giorno da cani ad esempio: grandioso, la migliore interpretazione di Al Pacino, dopo
Il Padrino e Scarface ovvio. Stupenda regia di Sidney Lumet, però alla fine... tutto crolla. E se Sonny avesse ucciso subito gli ostaggi? Se avesse fatto capire fin dall' inizio chi era che comandava? Gli sarebbe andata certamente meglio: perchè i cattivi non possono mai vincere?".
"Beh" ribatte un suo interlocutore "Il pubblico vuole un finale edificante, vuole che il malvagio venga sconfitto al
termine. Una sorta di catarsi artistica. La gente ama il lieto fine".
"Lieto fine? Sonny fuggiva via con i soldi che avrebbero permesso al suo amante di cambiare sesso,
eccotelo il tuo dannato lieto fine. Ecco, sono questi piccoli accorgimenti che permetterebbero al cinema americano di liberarsi dalla psicosi da blockbuster... Oh beh, torniamo al lavoro".
Il Flagello si alza, prende per mano una donna che stava seduta accanto a lui, e subito decine di pistole vengono puntate verso di lui. Anche quelle dei suoi due interlocutori, due agenti di polizia.
"Ah, ah" dice lui mostrando un congegno dove brilla una luce rossa "Spero non abbiate scordato chi è che comanda qui. Sono certo che molti di voi hanno una famiglia a casa da cui vogliono tornare stasera". La donna che è accanto a lui, tremante e piangente, ha avvolta attorno alla vita una cintura piena di C-4, uno dei più letali esplosivi mai concepiti.
I poliziotti si fanno da parte, il Flagello esce dal bar dove si era recato a bersi un caffè e ritorna nella banca da lui rapinata. I sacchi di soldi sono ancora lì in bella vista, nessuno dei poliziotti ha pensato di entrare qui dentro e trafugarli, meglio per loro. Lungo tutto l' edificio vi sono gli altri ostaggi, legati con manette ai più svariati oggetti ed imbavagliati. Ma che brava la polizia che non rompe le uova nel paniere.
Il Flagello rimpicciolisce i sacchi pieni di denaro con delle particelle Pym e li inserisce nella sua cintura. Poi, sempre tenendo stretta per mano la donna col C-4, dice:"Su, è quasi finita. Solo l' ultimo divertimento".
I due escono all' esterno, c'è un' automobile pronta per il criminale, come se lui ne avesse bisogno per fuggire: ma poteva esimersi dal non richiedere le classiche condizioni che si vedono nei film? C'è persino un aereo che lo attende al più vicino aeroporto!
"Allora, gente" dice il criminale, le pistole sempre puntate su di lui "Credo sia proprio giunta la fine. Non mi resta altro da fare che ringraziarvi per la vostra collaborazione e...".
Da un tetto lontano, un tiratore scelto inquadra il Flagello:"Capo, ce l' ho nel mirino".
"Allora spara, dannazione!".
Lui non si fa pregare: ed un proiettile si pianta dritto nel cranio del Flagello, che crolla al suolo. Subito la polizia accorre a portare via la donna col C-4, mentre altri agenti tengono ancora sotto mira il criminale, come se dovesse rappresentare ancora un pericolo.
Ahiloro, hanno ragione: ad un tratto una sinistra risata prorompe dal Flagello, che alza il detonatore e lo attiva. Poi è il caos: la donna esplode, di lei non rimane più nulla così come dei due poliziotti che le stavano accanto. Tutte le vetrine nel raggio di cinquecento metri implodono, rilasciando taglienti e letali schegge. Decine di auto volano in aria, ricadendo fragorosamente al suolo dopo un volo che pare eterno ed il loro esempio viene seguito da svariati altri poliziotti presenti sul posto. Bilancio finale della giornata: trenta morti, cinquantacinque feriti di cui la metà in condizioni gravi o gravissime e danni per un valore incalcolabile. Ma questo non importa molto al Flagello: si rialza, si pulisce il costume dalla polvere accumulata e balza via dalla scena coi salti imponenti dell' Uomo Rana e di Kangaroo.
"Missione eseguita, Power Broker. Nuovi soldi per la nostra causa" riferisce.
"Missione non autorizzata, peraltro" ribatte Calvin Burlingame "Da te intrapresa solo per il tuo macabro divertimento. Era proprio necessario seminare tutto quel caos?".
"Necessario? No. Divertente? Sì. Almeno ho trovato un paio di persone che come me condividono la passione per il cinema"*.
* E provate un po' ad indovinare quale film è stato citato in questa scena
Costa Verde.
Centinaia di guerrieri usciti da un secolo lontano circondano i Thunderbolts armati delle più svariate armi.
"Ragazzi" dice Atlas "Voi certo volete che vi risparmi la solita tiritera per
cui queste persone potrebbero essere preda di qualche strano influsso, dunque
non rispondono delle proprie azioni e noi non dobbiamo far loro del male?".
"Alla faccia del risparmiarcela" ribatte Trottola "L' hai appena snocciolata".
"Ehm, già. Allora... liberiamoci al più presto di loro e vediamo di trovare Claire e Artiglio d' Argento.
E, Mr. Jarvis, veda di stare in guardia anche lei".
"Ho affrontato gente peggiore di questa" ribatte Edwin.
"Diamine, non pensavo che il lavoro del maggiordomo fosse così pericoloso" commenta Miss America.
Poi gli eroi partono alla carica.
Interno del tempio.
"Ciò che sono?" esclama Artiglio d' Argento "Lo so benissimo ciò che sono!".
"No, figlia mia, non lo sai" ribatte il Re Scorpione.
E poi inizia a parlare, lasciando di sasso la giovane eroina. Le narra di un sacerdote del popolo Maya, dedito alla "nobile arte" dei sacrifici umani; le spiega che un giorno questo sacerdote ricevette la visita di un essere fenomenale,
né uomo né donna quanto piuttosto una giusta compenetrazione dei due, un essere che affermava di appartenere agli dei Maya, a quegli dei in cui onore quel sacerdote dava in pasto i suoi fedeli. Quell' essere era la "madre" di Maria Santiago e diede al sacerdote il dono dell' immortalità, gli diede la gioia di poter perpetuare i suoi tanto amati sacrifici. Oltre a ciò lo mutò nel fisico, rendendolo ciò che è oggi.
Così ad un certo punto quel sacerdote decise di sparire insieme al suo gregge, nascondendo la sua cittadella agli occhi umani grazie alle doti mistiche donategli dalla sua compagna. Lì visse in pace per secoli ed ogni volta che qualche curioso riusciva a penetrare il muro dell' illusione e scopriva il suo tempio, veniva ammaliato e diveniva parte di lui.
Poi accadde qualcosa, un evento straordinario: cadde un oggetto dal cielo, un enorme diamante blu. Un diamante che non era solamente una gemma preziosa, ma uno strumento di potere. Con un rito magico, il sacerdote riuscì a far sì che il diamante rimanesse incastonato nel suo petto, divenisse parte di sé: era ora più potente che mai e la
sua antica passione mai sopita dei sacrifici umani si riaccese in lui.
"E non manca molto, figlia mia" afferma il Re Scorpione "Ho bisogno solo di una cosa: del tuo potere. Assorbito quello, sarò invincibile.
Ed altri popoli oltre a questo si inginocchieranno di fronte a me. Perchè alla
fine ho compreso: i poteri che ho ricevuto e che ho trasmesso anche a te non
sono un dono degli dei. Ma un dono del Maligno".
"E mia madre? Dov'è?".
Il Re Scorpione ride:"Sei proprio una ingenua. Qual è l' ultimo ricordo che hai di lei?".
"Tu che la uccidi, impalandola".
"Già, poi sei fuggita precipitosamente da questo tempio e da questa cittadella. Bene, sappi che quel ricordo è ancora valido".
"Ma... Ma allora... Quelle visioni che ho avuto...".
"Te le ho inviate io, per poterti attirare qui. Ha funzionato a quanto pare".
"Dannato!" esclama Artiglio d' Argento attaccando suo padre. Ma come si avvicina viene colpita da un arto del Re Scorpione, che la manda riversa contro una parete, facendole perdere immediatamente i sensi.
"Non potevi vincere, figlia mia" dice il Re Scorpione "Non hai mai potuto".
Più in là.
Come già accaduto, Claire Voyant non è in sé: ma stavolta Satana non c'entra. Il merito, definiamolo così, va alla magia ammaliante del Re Scorpione. Ora si aggira per gli ampi corridoi di questo tempio, con indosso una leggera variante del suo costume: tutto nero, con un ragno all' altezza dell' ombelico, le gambe scoperte e calzari dello stesso colore. Vi è una piccola mascherina sui suoi occhi, una maschera che non nasconde il suo volto, ma cela il suo peccato. Ad un tratto viene circondata da quattro uomini, pedine mentali del Re Scorpione.
"God is a deejay, life is a dance floor, love is the rhythm, you are the music" canta la donna. I quattro uomini sono già morti, prima che l' originale Vedova Nera abbia finito di parlare. Sul loro volto il marchio della presunta eroina, il marchio della Vedova. Altro potere per Satana.
Esterno.
Seppur animati da rabbia guerriera, gli uomini al servizio del Re Scorpione arretrano rapidamente di fronte alla potenza dei Thunderbolts. Dunque ben presto si apre una via libera.
"Atlas" propone Trottola "Vai tu a cercare Maria, noi pensiamo al resto".
"Sei sicuro?".
"Sei il leader e sei il più forte tra noi... dunque sì".
"Allora buona fortuna". Fa piacere ad Erik Josten essere riconosciuto come leader, quando per tutta la vita è stato solamente una pedina nelle mani di uomini (e donne) senza scrupoli.
Ad ampie falcate entra nel tempio, girovagando per svariate stanze, fino a quando vede quattro uomini riversi a terra, immobili. Sta per avvicinarsi a loro quando qualcuno esclama:"Sei stato tu ad ucciderli?".
L' eroe si volta e rimane impietrito. Nella sua esistenza, Erik Josten ha affrontato e sconfitto da solo i Vendicatori, ha visto dee ammaliatrici, uomini spietati, giganti e morti viventi. Ma mai nulla del genere: di umano ha solo il volto, arcigno e scavato, ed il petto. Le sue mani sono chele velenose, il resto del suo corpo è quello di uno scorpione, con la coda che pare sibilare. Ora si capisce perchè viene chiamato il Re Scorpione.
"Sei stato tu ad ucciderli?" ripete il sacerdote. Atlas continua a non rispondere, paralizzato dalla paura. Il Re Scorpione dunque alza una sua chela:"Allora muori!".
3
Da qualche parte.
"Allora" dice Techno "Credo sia giunto per te il momento di parlare: quale asso nascondi nella tua manica?".
L' essere bianco gli porge per risposta una pila di fogli fittamente scritti a mano. "Leggi bene questi appunti" dice "Perchè è tutto lì quello che devi sapere".
"Non vuoi farmi nemmeno un piccolo riassunto?".
"D' accordo: in quelle carte leggerai degli esperimenti di uno scienziato vissuto più di cinquant'anni fa, Enoch Mason. La sua più grande scoperta avvenne nel 1941 quando ideò un congegno capace di
collegare questa dimensione banalmente scientifica ad un' altra totalmente dedita all' occulto, al sovrannaturale. Solo che la malavita ci mise gli occhi sopra e cercò di uccidere Mason: ma in suo aiuto intervenne un essere spuntato come dal nulla dal fumo che collegava le due dimensioni. Un essere che uccise i malavitosi e che era sfuggente come una... visione".
"E tutto questo cosa ha a che vedere con noi?".
"Ho fatto una attenta ricerca ed ho scoperto che tu sei una tra le menti più brillanti del pianeta".
"Molte grazie" dice ironicamente Techno.
"Dunque sei perfettamente in grado di ricostruire quella macchina e richiamare quell' essere".
"Mi sfugge ancora il motivo".
"Lo vedi questo mio corpo? Questo mio corpo bianco? Un tempo non era il mio, un tempo ne avevo uno verde e giallo".
"Verde e giallo? Come... Ma certo, finalmente ho scoperto chi mi ricordi: sei praticamente uguale alla Visione dei Vendicatori".
"Ed è stato proprio lui a rubarmi il mio corpo ed a darmi questo scarto. Io rivoglio ciò che è mio".
"E lo farai con un essere di cui si sa praticamente pochissimo e che sarà difficilmente controllabile?".
"Oh, chiunque è controllabile ed utilizzabile per i propri scopi, l' ho scoperto a mie spese tempo fa. Per colpa di un padrone dispotico che credeva di avermi ucciso alla fine, ma come vedi si sbagliava".
"Già, ma allora come posso chiamarti, Anti-Visione forse?".
"Chiamami come ti pare" ribatte l' ex lacchè di Proctor "L' importante è che tu esegua alla perfezione il tuo lavoro. Poi contribuirò a renderti un uomo perfetto".
"Sai, forse un viaggetto in quella dimensione occulta non mi dispiacerebbe".
"Allora come vedi entrambi abbiamo qualcosa da guadagnare da questa esperienza. Procedi subito".
"Immagino che non mi dirai come sei venuto in possesso di questi appunti, vero?" chiede
Techno.
"Immagini bene" risponde l' Anti-Visione.
Costa Verde. Tempio del Re Scorpione.
"Muori!" urla il malvagio sacerdote.
All' ultimo momento Atlas riesce a riaversi dalla sorpresa, per aver visto il corpo di un vero mostro, e si getta di lato evitando un colpo di chela letale. Compie poi un altro balzo, che gli fa evitare un altro colpo: quell' essere è troppo forte, veloce ed agile, è costretto a stare continuamente sulla difensiva. Ma deve trovare una breccia, altrimenti presto per lui sarà tutto finito.
Più in là.
Artiglio d' Argento siede sconsolata sul pavimento di una fetida cella larga quattro metri per quattro: ha fallito, non è riuscta a vendicare sua madre e quando suo padre la priverà delle sue energie anche per lei sarà la fine. Le rode questa sconfitta, ma cosa può fare? Non c'è modo di abbattere quell' abominio della natura.
Ad un tratto le guardie che stanno fuori la cella per sorvegliarla emettono un grido strozzato e cadono a terra. Subito dopo qualcuno apre la porta della prigione, qualcuno che rimane attentamente nell' ombra.
"Può essere sconfitto" dice.
"Cosa? Che intendi dire?" domanda Maria Santiago.
"Il Re Scorpione: ha un punto debole. Il diamante blu incastonato nel suo petto. Distruggilo e per lui sarà la fine".
"Ma chi sei? E perchè mi dici questo?".
La persona si dilegua. Artiglio d' Argento la insegue immediatamente, ma come svolta un angolo già non la vede più. Per qualche attimo si rode nel dubbio, poi lo scaccia: ora sa qualcosa di importante, qualcosa che può condurla alla vittoria.
"Sto arrivando, padre".
Più in là.
Atlas si getta in avanti a pugni uniti e colpisce al volto il Re Scorpione. Ma non ottiene alcun risultato.
"Patetico!" urla il malvagio essere colpendo a sua volta Erik Josten al viso e mandandolo contro una parete. Sta per avvicinarsi a lui per dargli il colpo di grazia quando come dal nulla sbuca una donna dai capelli biondi di straordinaria bellezza: Claire Voyant, la Vedova Nera originale. Quasi come se fosse guidata da qualcuno, pone le sue mani sul diamante blu posto al centro del petto del Re Scorpione, tentando di marchiarlo a fuoco col suo morso di vedova. "Then get your ass on the dancefloor" canta ancora Claire.
Il sacerdote grida di dolore, ma prima che perda i sensi riesce a colpire la donna e a scagliarla lontano da lui. Dannazione, quale sensazione è mai questa? Debolezza, non l' ha provava da tanto, troppo tempo. E la sofferenza aumenta quando degli artigli gli lacerano la guancia destra.
"Sono ancora qui, padre" dice Artiglio d' Argento.
Con un rinnovato urlo di rabbia, il Re Scorpione riparte all' attacco: ma le sue sortite sono ora molto più deboli e lente, il morso della Vedova sta facendo sentire i suoi effetti. Nonostante questo, Maria Santiago è comunque in difficoltà, il Re Scorpione protegge benissimo il diamante blu simbolo della sua forza.
L' eroina compie due balzi a sinistra, poi ode una voce. "Maria!". Si volta, c'è Jarvis, dietro di lui gli altri Thunderbolts, anche loro rimasti inorriditi di fronte alla vista del padre della loro compagna di squadra. Ma il fedele servitore non si perde d' animo, ne ha viste di cose strane in vita sua. "Prendi!" esorta, tirandole una lancia appuntita.
Il Re Scorpione si lancia verso sua figlia, che però non arretra. Non ancora, non ancora... Ora! Afferra la lancia, si china, evita la chela, infine pianta saldamente la lancia nel diamante blu.
"Ritorna all' inferno che ti ha generato, padre!".
"Noooooooooooooooo" grida lui mentre un' aura nera fuoriesce dal suo corpo. Un' aura che lo circonda, lo avvinghia come una morsa, pare quasi lo stia mangiando.
Finché alla fine di lui non rimangono che la polvere ed i frammenti del diamante blu. La sua forza,
nonché la sua debolezza. E per tutti è come se fosse appena finito un incubo.
Artiglio d' Argento si inginocchia, portandosi le mani al volto. Jarvis e Carbone vanno a consolarla, mentre gli altri Thunderbolts si recano a sincerarsi delle condizioni di Atlas e Claire, i quali per fortuna stanno bene. L' eroina della golden age inoltre non ricorda nulla di quello che è successo in questi ultimi minuti.
Poi accade qualcosa: i frammenti del diamante si sollevano in aria, come animati da qualche forma di magia, ed iniziano a vorticare. Gli eroi si mettono in posizione, timorosi che il Re Scorpione abbia trovato un modo per ingannare la morte. Ma lo spettacolo che si para loro davanti li lascia ammutoliti: il diamante si riforma ed attorno ad esso compare un' aura luminosa, dalla forma umanoide. Un' aura che assume infine consistenza, la consistenza di un altro grande eroe. Avrà circa trentacinque anni, il suo costume è tutto blu ed il diamante brilla di rinnovata energia nel suo petto.
"Qualcuno di voi può dirmi cosa è successo?" chiede prima di svenire.
Poco dopo.
"Dunque lei sarebbe..." inizia Trottola.
"Sono il professor Elton T. Morrow e, come potete vedere da voi, sono anche lo sgargiante eroe in costume noto come Diamante Blu. Ho fatto parte della Legione della Libertà, di certo la conoscerete"
"Sì, mi ricordo di lei" dice Claire.
"Ha letto di me sui giornali?".
"No, io ho vissuto nella sua epoca".
Diamante Blu non rimane troppo stupito per la giovane età della donna, del resto cosa dovrebbe dire lui?
"Un altro eroe della Seconda Guerra Mondiale?" esclama Carbone "Allora è un vizio!".
In quel momento le persone che prima erano possedute mentalmente dal Re Scorpione si avvicinano agli eroi, non paiono avere intenzioni bellicose. Dicono molte cose ed in modo concitato.
"Cosa vorranno secondo voi?" chiede Miss America.
"Quello che vogliamo anche noi adesso: tornare a casa" risponde Atlas.
Wisconsin. Qualche tempo dopo.
I giorni seguenti sono abbastanza convulsi per i Thunderbolts: con l' aiuto del governo locale scoprono le identità delle ex pedine del Re Scorpione e le rimpatriano. Per molti di loro le rispettive famiglie avevano ormai perso ogni speranza, mancando da molti anni. Una nuova battuta di ricerca viene poi condotta alla scoperta del Tempio, ma come tanto tempo fa esso è scomparso nuovamente nel nulla e solo le testimonianze degli eroi convincono le autorità della sua esistenza. Viene aperta così un' inchiesta, che non sarà di certo breve. Infine gli eroi tornano al loro quartier generale. Nessuno di loro all' aeroporto ha notato una figura sfuggente, una figura che osservava ammirata Artiglio d' Argento. "Brava, figlia mia. Mi hai reso fiera di te" è l' unica cosa che dice.
Tornati negli Stati Uniti, Jarvis riprende le sue mansioni come fedele servitore dei Vendicatori, mentre la Fondazione Stark intraprende le necessarie manovre legali per affermare lo status di Elton Morrow.
"Credo cambierò anch'io alias" dice ad un certo punto Maria Santiago.
"Beh, ormai è un' abitudine" scherza Carbone "Ci sarei rimasto male se non lo avessi fatto".
"Mi sento cambiata: ho affrontato i miei demoni interiori, quegli stessi demoni da cui sono fuggita per anni, ed ho vinto. Non li temo più: dunque da ora in poi sarò... Scorpione d' Argento!".
"Erik, stiamo battendo un record secondo te come nomi in codice antiquati?" chiede Charlie Burlingame.
Atlas ride:"L' importante è che siamo ancora uniti. La missione in Costa Verde è stata importante per noi, abbiamo dimostrato di saper fare qualcosa di buono, abbiamo ridato la speranza a tante persone. Possiamo e dobbiamo andare avanti, voi che ne dite?".
"E chi ha mai pensato di smettere?" esclama Delroy Garrett Jr.
"Allora mettete la vostra mano destra sulla mia". Tutti eseguono. "Da ora e per sempre... La Giustizia Come Il Fulmine!".
"Oh yeah!" dice Claire.
"Secondo me la musica che ascolti ti ha liquefatto il cervello, ragazza mia" ride Rachel Leighton.
Erik Josten (Atlas); Charlie Burlingame (Carbone); Delroy Garrett Jr. (Trottola); Rachel Leighton (Miss America); Maria Santiago (Scorpione d' Argento); Claire Voyant; Elton Morrow (Diamante Blu). I Thunderbolts!
"Ed è solo l' inizio" afferma Atlas.
FINE
PROSSIMAMENTE
Dangerous Visions
Note dell' Autore: Termina qui dunque la prima saga che ha visto protagonisti i nuovi Thunderbolts. Ci sarebbero alcune cose da dire, soprattutto su Diamante Blu: ma l' aver troncato quasi bruscamente il discorso su di lui una volta ritornato è una cosa voluta. Ci concentreremo infatti su di lui nella prossima storyline, raccontandovi dettagliamente chi è e cosa ha fatto e soddisfando così la vostra curiosità. Intanto comunque un altro eroe della Golden Age è ritornato (tralasciando il fatto che Maria Santiago ha ora adottato l' alias un tempo della detective Elizabeth Barstow, anch' essa appartenente alla Golden Age): cominciano a diventare un bel po', vero? E come diceva qualcuno più saggio di me:"Una volta è un caso, due una coincidenza, tre...".
Potrete ritrovare Miss America sui numeri 26/29 di Capitan America (altrimenti perchè avrebbe scelto quell' alias?) ed i restanti Thunderbolts sui nr. 44/50 di Vendicatori. Dopo quel numero inizierà la loro nuova saga sempre qui su Avengers Icons. Nella speranza che sappiate pazientare fino ad allora, posso anticiparvi che tornerà un altro eroe dell' era dorata ed anche il Flagello avrà le sue belle gatte da pelare. Dunque alla prossima!