MarvelIt presenta…

 

 

12

IL RITORNO DEL SOLO ED UNICO GHOST RIDER

di Fabio Volino

con la collaborazione di Luca Losito

 

La pioggia cade sulla città di New York in maniera violenta, come se volesse punirla dei suoi tanti peccati. Peccati che si ripetono ciclicamente e costantemente anche questa notte. Ma tu cerchi di non farci caso, anche se è la tua stessa natura che te lo impedisce. La pioggia cade con frenesia, ma quando le gocce si avvicinano a te è come se si bloccassero, poi cadono altrove e non ti toccano lasciando intatta la tua giacca di pelle… ed il tuo teschio infuocato. Le fiamme che circondano la tua testa sono quanto di più letale esista su questo mondo, ma a te non provocano il minimo dolore. Non possono perché tu sei Ghost Rider, tu sei lo Spirito della Vendetta.

Chi sei, Ghost Rider? Sei un cavaliere del vecchio West che si è reincarnato? Sei forse un motociclista stuntman fallito che per salvare la vita di un caro amico che sarebbe comunque morto per cause naturali in pochi anni ha fatto uno sciocco patto col diavolo? Oppure sei un giovane scapestrato che per fuggire da dei criminali ha trovato una moto stregata? O ancora una affascinante strega rimasta ferita a morte che non può più tornare alla sua condizione umana? Forse sei tutto questo, Ghost Rider, e forse non sei nulla di ciò. Di certo sei un’anima smarrita, una delle tante presenti su questo pianeta, in questo universo.

La tua moto sfreccia per strade deserte, nessuno osa percorrerle con questo tempo. Ma il crimine non si ferma mai, il crimine prospera sempre e stanotte è sotto forma di due sicari che uccidono un giocatore d’azzardo che, non avendo pagato il debito, è stato ritenuto una perdita accettabile dal loro mandante. Un omicidio, esige vendetta, ma tu resisti per stavolta non ne vuoi più sapere e vai avanti. Ma qualcuno non è d’accordo.

“Ehi, quel motociclista ci ha visto, potrebbe denunciarci alla polizia!”.

“Salta su, Freddy, dobbiamo inseguirlo”.

Poveri sciocchi la cui vista è stata annebbiata dalla pioggia, non sapete a cosa state andando incontro. La macchina dei sicari va ad una velocità sconsiderata, eppure tu, Ghost Rider, potresti seminarli, la tua moto raggiunge picchi di velocità infernali. Ma non lo fai, ti lasci inseguire, ti lasci riprendere, perché la sete di vendetta ha infine avuto la meglio su di te. La macchina ti passa davanti e si piazza davanti alla tua moto. Tu freni nello spazio di pochi centimetri. I due sicari escono e, senza aggiungere altro, ti sparano, per loro sei un’altra perdita accettabile. La pioggia offusca ancora la loro vista, poveri sventurati. I proiettili percorrono metà strada prima che il tuo fuoco infernale li fonda.

“Ma cosa…?” esclama uno dei criminali.

Stanotte avete commesso un omicidio. Questo è un crimine, un crimine che esige vendetta!”gridi.

 

Lo Spirito della Vendetta si lancia in avanti. I criminali, impauriti, esitano per qualche istante, poi si riprendono e sparano ancora: inesorabilmente i loro proiettili vengono fusi. Finalmente la loro vista non è più annebbiata e vedono chiaramente il teschio infuocato e fanno qualcosa che non facevano da quando erano bambini, gridano di paura.

Ghost Rider li prende per il bavero e li solleva in aria. “Guardate nei miei occhi, guardate i vostri peccati e provate la giusta punizione!”.

 

I sicari cercano invano di distogliere lo sguardo, ma lo sguardo ipnotico di Ghost Rider li costringe a fissare dritto nei suoi occhi: nello spazio di un istante rivivono tutti i loro omicidi e provano la sofferenza patita dalle loro vittime. Una sofferenza che ha portato alla morte e dunque è questa la pena che spetta loro: i loro corpi iniziano ad essere crivellati da proiettili invisibili, più e più volte, fino a ben oltre il limite di sopportazione umana. Vivono fino in fondo l’esperienza, anche molto dopo il momento in cui per le normali leggi della natura sarebbero dovuti morire. Ghost Rider posa a terra i corpi maciullati dei due sicari e risale a bordo della sua moto, che sfreccia di nuovo tra le strade sozze di New York.

Ma dopo pochi chilometri si ferma, scende e finalmente le fiamme abbandonano la sua testa. Il volto di un trentenne biondo compare, un trentenne sconvolto: questo nuovo aspetto dello Spirito della Vendetta, che giunge al punto di uccidere, è troppo per lui e non sa fino a quando riuscirà a gestirlo. Presto arriverà il giorno in cui Ghost Rider prenderà definitivamente il sopravvento su di lui. Sì, Johnny Blaze, un uomo che fa un patto col diavolo è un’idiota, perché c’è sempre un rovescio della medaglia: ma tu sei stato doppiamente idiota, perché questo patto lo hai sancito per ben due volte!

 

Un distretto di polizia deve affrontare insidie quotidiane, a volte sottili, a volte meno. Può essere l’ubriacone impenitente che dimostra una incredibile forza fisica oppure il drogato che scalcia e lotta per non essere interrogato. Ultimamente questo distretto di polizia di New York ha avuto a che fare anche con un diverso tipo di problema, un marito angosciato ed in cerca di risposte.

“Non posso dirle più di quanto lei già non sappia, Mr. Blaze”.

“Purtroppo per lei, capitano Bailey, questo non è sufficiente. Mia moglie Roxanne, mia moglie dichiarata legalmente morta, tempo fa era qui presso il vostro distretto. L’ho vista coi miei stessi occhi”.

“C’era molta confusione, Mr. Blaze, può essersi sbagliato. O magari era una donna molto simile e lei l’ha scambiata per sua moglie, può capitare benissimo”.

“Ed invece no. Mi sono procurato i filmati della sicurezza del vostro distretto…”.

“Ottenuti con una ingiunzione che ci ha procurato una bella lavata di capo del sindaco”.

“Non sono io che nego i diritti ad un cittadino. E comunque non sono qui per discutere di diritti civili. Ho presentato quei filmati a due diversi periti ed entrambi, comparandola con le foto di mia moglie, concordano che la donna è Roxanne Simpson-Blaze”.

“E noi abbiamo subito iniziato le indagini, ma di indizi ne abbiamo pochi, per non dire nessuno. Anche le circostanze della scomparsa di sua moglie, Mr. Blaze… sua moglie e i suoi figli sono stati vittime di un esplosione dell’auto in cui si trovavano, la cosa è certificata dalla Polizia di New York”.

Cosa doveva dire il povero Johnny? Forse che Roxanne era stata rapita da un demone infernale ed era divenuta la sua consorte?

Certo, sempre se quella Rosa Nera fosse lei, l’inferno adora giocare con la tua mente.

“Può stare certo che, non appena avremo nuove informazioni, la avvertiremo immediatamente” conclude Bailey.

Johnny china il capo. “La ringrazio, capitano, e scusi lo sfogo di prima, ma questa situazione ormai sta diventando insopportabile”.

Senza aspettare la replica di Bailey, Johnny esce dalla stanza ed a passo svelto si precipita in strada, vicino alla sua moto. Prende ampi respiri, sembra stia per vomitare sull’asfalto la sua stessa anima, e si appoggia al suo fido mezzo. Si guarda intorno, come in cerca di risposte, infine la nota: dall’altra parte della strada, una bambina bionda, sorridente. Non può non riconoscerla: è Roxanne, ha lo stesso sguardo presente in tante delle sue foto di infanzia, uno sguardo che conosce a memoria. E’ solo una bambina, eppure è Roxanne, dopotutto l’inferno ama giocare con la tua mente.

Come guidato da uno spirito invisibile, Johnny Blaze comincia ad incamminarsi verso la bambina: procede con lo sguardo fisso, senza più guardarsi intorno. Dunque magari l’auto che procede verso di lui a velocità sconsiderata potrebbe anche porre per sempre fine al suo tormento, sennonché la sua moto si accende da sola e si piazza davanti all’auto. L’impatto devastante fa sfondare all’incauto autista il parabrezza, per farlo ricadere sul cofano rosso e renderlo ancora più rosso. Johnny non si accorge di nulla, mentre i poliziotti escono dal distretto ed impiegano alcuni secondi a capire cosa sia successo. In quei pochi secondi Johnny sarà ormai scomparso.

Giunto dall’altra parte della strada, Blaze tende la mano verso la bambina, ma lei comincia a scappare, sempre con quel suo sguardo sorridente. Johnny la insegue, fino a vederla svoltare in un angolo. Lui, povero sciocco che ha venduto due volte la sua anima al diavolo, continua a seguirla. Solo all’ultimo istante si avvede dell’oscurità che provvede ad inghiottirlo, inutile dire che non può farci proprio niente: qualche frazione di secondo prima che l’oscurità sparisca, anche la moto di Ghost Rider la oltrepassa.

 

Sconfiggendo ogni cliché della narrativa horror, Johnny Blaze non perde i sensi dopo essere stato catapultato in un’altra dimensione. Il paesaggio che lo accoglie, popolato da piccoli demoni alati, fiamme dorate e rocce nere, è per lui fin troppo familiare. L’Inferno, o meglio uno dei tanti inferni: sapete, a volte certe questioni dimensionali possono rivelarsi più complicate della burocrazia terrestre. La burocrazia è stata inventata da un demone, particolarmente malvagio se possiamo aggiungere.

Le forze mistiche presenti attivano il cambiamento di Johnny, che in un attimo torna ad essere Ghost Rider. Il cliché successivo per fortuna viene rispettato e la persona che ha trasportato qui Johnny scende dall’alto, circondato da una luce accecante: ora potremmo anche dire che il suo costume rosso con annesso mantello nero è un tantino ridicolo, ma crediamo che lui non la prenderebbe troppo bene. Nemmeno Ghost Rider ha preso troppo bene l’essere stato ingannato e prima ancora che il demone atterri lui lo afferra per il collo.

Vile bastardo, hai commesso un affronto e per questo verrai punito”.

A merito del demone, va detto che non si fa incantare dalle minacce di Ghost Rider, e con estrema calma posa le sue mani sul teschio infuocato. Non c’è alcun grido di dolore, semplicemente ad un tratto Ghost Rider abbandona la presa su di lui: le fiamme ci sono ancora ed il teschio pure, ma qualcosa è comunque cambiato.

“Cosa è successo?” esclama Johnny Blaze.

“Ti ho ridato la tua personalità” ribatte il demone “Anche se questo effetto è solo temporaneo, nemmeno io posso debellare la maledizione di Mefisto”.

Non che Johnny Blaze sia comunque più accondiscendente di Ghost Rider. “Chi cazzo sei?”.

“Oh, vedo che il linguaggio terrestre si è involgarito molto da quando me ne sono andato. Un tempo ero un essere umano come te, mi chiamavo Martin Preston. Anch’io sono una vittima di Mefisto, anch’io come te sono in cerca della mia anima. Prima mi facevo chiamare Pandemonio, per fortuna mi sono accorto di quanto suonasse ridicolo”.

“Non capisco cosa c’entro io con te”.

Martin Preston estende la sua mano destra ed un globo di luce compare sopra il suo palmo. Ben presto un’immagine compare al centro di questo globo, l’immagine di una donna che Johnny conosce molto bene.

Roxanne!”.

Quasi superfluo dire che nell’istante successivo Martin Preston si ritrova sollevato in aria, le fiamme infernali di Ghost Rider che ruotano attorno a lui. “Dimmi dove si trova!” gli intima il motociclista.

“Guarda che non ho nessuna intenzione di lottare per lei. Si trova dietro quella roccia, prendila e vattene, io non ti ostacolerò”.

Johnny lascia la presa e si reca nel luogo indicato da Martin Preston. Il suo cuore ha un sobbalzo quando vede dopo tempo immemore la donna della sua vita. “Roxanne!”.

Lei alza lo sguardo e per una frazione di secondo i loro sguardi si incrociano, ma lei non dice niente. Non c’è traccia di alcuna emozione sul suo volto. Sembra non riconoscere suo marito. Johnny si lancia in avanti, ma a metà strada qualcosa lo blocca, una sorta di barriera invisibile che gli impedisce di andare oltre. Tenta ancora e ancora e ancora, solo per continuare a sbattere contro quella barriera. La rabbia fa fuoriuscire le fiamme infernali dal suo corpo, ma nemmeno quelle possono abbattere l’impedimento.

“E’ opera tua, Preston?” grida Johnny.

“No, io voglio il tuo aiuto, Ghost Rider. Impedirti di ricongiungerti a tua moglie non mi sembra esattamente una buona strategia per ottenerlo. Da quanto sono riuscito a sapere in questo covo di serpi, quella barriera è stata eretta da un tuo vecchio nemico, Centurious”.

“Perché Roxanne non mi riconosce?”.

“Ti sei guardato intorno? Questo mondo farebbe impazzire anche la persona più sana di mente, pensa poi se sei qui prigioniero da mesi. Impazziresti anche tu se non fossi protetto dal potere di Mefisto. Ed è proprio alla pazzia che voleva condurti Centurious”.

“E quella donna che assomigliava a Roxanne? Rosa Nera?”.

“Una creazione di quel pazzo. Voleva portarti alla follia, come ti ho detto prima, per non farti più riconoscere il reale dall’irreale ed alla fine spingerti ad uccidere tua moglie. Tu saresti crollato e lui avrebbe avuto per sé il potere di Ghost Rider. Ma le eccessive ambizioni di simili uomini sono sempre la causa della loro rovina: mi è stato detto che mentre cercava per sé il potere del Darkhold, Centurious è stato annientato. Definitivamente”.

Centurious morto?” ribatte Blaze “Questa l’ho già sentita”.

“Non credo sia questo il problema, adesso. Io posso abbattere quella barriera, ma come ti ho detto ho bisogno del tuo aiuto. Anch’io sono stato una pedina di Mefisto, ha diviso la mia anima in cinque parti e l’ha dispersa in cinque punti differenti. A causa di questo, i miei poteri sono diminuiti e non posso andarmene da qui e, anche se ci riuscissi con quel portale oscuro che ho usato per te, non ho le forze sufficienti per affrontare le insidie che questa impresa comporta. Ma tu hai il potere di Ghost Rider e per qualche giorno potrai controllarlo: la logica di Johnny Blaze unita alla forza dello Spirito della Vendetta, è quello di cui ho bisogno”.

“Come troverò i frammenti della tua anima? Come li riunirò?”.

“Stai tranquillo che li riconoscerai quando li vedrai ed inoltre ti guiderò da qui tramite un collegamento telepatico. Una volta che li avrai trovati tutti, tornerai qui, io riavrò i miei pieni poteri e libererò tua moglie”.

“E proverai ad imbrogliarmi”.

“Sinceramente non ho proprio voglia, dopo mesi di sofferenze, di mettermi contro un agente di Mefisto. Voglio solo essere libero”.

Johnny guarda l’irraggiungibile Roxanne. Così vicina, eppure così lontana. Inevitabilmente il tarlo del sospetto si insinua dentro la sua mente. “E se quella non fosse la vera Roxanne? Se fosse solo un altro trucco?”.

“La tua storia da queste parti è quella che viene più volte narrata, Johnny Blaze. Hai salvato un tuo caro amico vendendo la tua anima al diavolo, solo per vederlo morire in maniera atroce. Hai infranto una promessa fatta alla tua seconda madre in punto di morte. Hai perso i tuoi figli, i tuoi amici. Io direi che non hai più nulla da perdere, anche se capisco le tue paranoie: quella può non essere Roxanne. E se invece lo fosse? Vuoi davvero rischiare di non rivederla mai più?”.

Johnny Blaze non risponde a nulla. Semplicemente fa un piccolo cenno a sua moglie, una muta promessa di ritorno e riavvicinamento, poi si dirige verso la sua moto. La accende e le fiamme infernali creano un sentiero di uscita dorato dall’Inferno. “Qual è la prima tappa?”.

“Chicago” risponde Martin Preston “Lì c’è una congrega di streghe guidata da una certa Meredith Weasley. Troverai lì il primo frammento della mia anima, in una villa presso il confine nord della città”.

Johnny sgasa un paio di volte, poi riparte a velocità infernale. Un istante ed è di nuovo sul piano terrestre, mentre le fiamme emesse dalla sua moto infiammano le strade semideserte della città ventosa, spaventando i pochi automobilisti presenti. Guidato da Martin Preston, Ghost Rider giunge in pochi minuti a destinazione. Senza scendere dalla moto, percorre le scale che portano all’entrata della immensa villa appartenente a Meredith Weasley e sfonda il grande portone che introduce in un non meno grande atrio. Un gruppo di donne è lì davanti: non lo stavano aspettando, semplicemente una donna prudente come Meredith Weasley si tiene sempre le spalle coperte. La congrega di streghe scatena contro Ghost Rider tutto il suo potere.

 

A merito di queste streghe va detto che, se questo Ghost Rider fosse Dan Ketch o Jennifer Kale, probabilmente lo metterebbero in seria difficoltà. Questo Ghost Rider però è Johnny Blaze e non è tanto il fatto che gestisca meglio un simile potere quanto il potere stesso che possiede ora, decisamente superiore a quando era stato maledetto la prima volta. A quanto pare Zarathos ha fatto bene i suoi compiti… sempre che sia Zarathos, ve lo abbiamo detto che l’inferno ama giocare con la vostra mente?

Brutte puttane!” gridi, o Ghost Rider, in un accesso di rabbia dopo aver incassato i primi colpi.

Le tue fiamme infernali scatenano il caos, circondano l’atrio intero, poi precipitano in un flusso di punizione verso le streghe, che vengono incenerite all’istante. Alcune si erano unite a Meredith Weasley di loro spontanea volontà, altre vi erano state costrette: potremmo dire che hai appena ucciso qualche innocente, Johnny, ma ormai non guardi più in faccia a nessuno, no?

La tua moto romba la sua furia, le tue fiamme alimentano la tua passione. Meredith la strega uscita fuori dal nulla è lì davanti a te ed ha in mano una sfera di cristallo. Capisci subito che il primo frammento dell’anima di Martin Preston si trova lì dentro. Sgommi verso di lei, ma non compi che pochi metri che una catena ti afferra alla faccia e ti trascina con violenza giù dalla moto, che ancora va avanti, ma poi scivola e si ferma a pochi centimetri da Meredith Weasley, la quale rimane impassibile come se avesse programmato tutto. Probabilmente è così, in effetti.

“Schifosa creatura infernale” dice la donna (e noi potremmo ribattere “da che pulpito”) “Osi invadere la mia casa? Hai ucciso la mia congrega, con la quale stavo per conquistare questa città piena di peccati e piena di uomini infedeli. Però ti sei dimenticato di liberarti del mio ultimo e più fedele acquisto!”.

Senza vedere chi ti ha preso, tu, Ghost Rider, afferri la catena e scaraventi il suo possessore contro la parete più vicina. Quando senti un familiare rombo di motore, il rombo della tua moto, la tua moto, allora capisci che c’è qualcosa che non va. Solo tu puoi guidare quel mezzo, perché tu sei Ghost Rider! Ma ci preme di dirti, anche se forse fuori tempo massimo, che non sei l’unico a questo mondo. C’è chi come te adora le giacche di pelle, chi invece gli spuntoni affilati.

“Jennifer, mia amata” dice Meredith “Uccidilo”. Un consiglio sempre valido, poche volte messo in pratica.

Jennifer Kale, l’ultimo Ghost Rider, sgomma verso quello che è anche un suo familiare (ma non sperate che vi spieghiamo per filo e per segno l’albero genealogico dei Blaze/Kale/Chi più ne ha più ne metta, persino gli abissi burocratici infernali fanno fatica a raccapezzarvisi).

 

Ragazzi, Ghost Rider contro Ghost Rider, ora sì che abbiamo inserito tutti i cliché. Ci manca solo che nel prossimo episodio compaiano anche Dan Ketch e Phantom Rider

 

Continua…

 

 

Note.

 

Benvenuti in questo dodicesimo numero di Ghost Rider, qui è Luca Losito che vi parla!

In questo numero e nei prossimo cinque vedremo le gesta dello Spirito della Vendetta narrate dal maestro Fabio Volino che ci racconterà il ritorno in scena di questo importante personaggio Marvel che da troppo tempo manca sugli schermi in questa fan fiction.

In questi sei numeri mi occuperò di correggere e modificare secondo le volontà dell’editor i testi di Fabio e di aggiungerci le note, per poi magari iniziare a scrivere io stesso questa serie regolare ^^

 

Personalmente ho già letto i prossimi sei numeri e posso assicurarvi che ne vedrete davvero delle belle quindi continuate a seguirci!