MarvelIt presenta…
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IL RITORNO DEL
SOLO ED UNICO GHOST RIDER
di Fabio
Volino
con la collaborazione di Luca Losito
La pioggia cade sulla città di New York in maniera violenta, come se
volesse punirla dei suoi tanti peccati. Peccati che si ripetono ciclicamente e
costantemente anche questa notte. Ma tu cerchi di non farci caso, anche se è la
tua stessa natura che te lo impedisce. La pioggia cade con frenesia, ma quando
le gocce si avvicinano a te è come se si bloccassero, poi cadono altrove e non
ti toccano lasciando intatta la tua giacca di pelle… ed il tuo teschio
infuocato. Le fiamme che circondano la tua testa sono quanto di più letale
esista su questo mondo, ma a te non provocano il minimo dolore. Non possono
perché tu sei Ghost Rider, tu sei lo Spirito della
Vendetta.
Chi sei, Ghost Rider? Sei un cavaliere del
vecchio West che si è reincarnato? Sei forse un motociclista stuntman fallito
che per salvare la vita di un caro amico che sarebbe comunque morto per cause
naturali in pochi anni ha fatto uno sciocco patto col diavolo? Oppure sei un
giovane scapestrato che per fuggire da dei criminali ha trovato una moto stregata?
O ancora una affascinante strega rimasta ferita a morte che non può più tornare
alla sua condizione umana? Forse sei tutto questo, Ghost
Rider, e forse non sei nulla di ciò. Di certo sei un’anima smarrita, una delle
tante presenti su questo pianeta, in questo universo.
La tua moto sfreccia per strade deserte, nessuno osa percorrerle con
questo tempo. Ma il crimine non si ferma mai, il crimine prospera sempre e
stanotte è sotto forma di due sicari che uccidono un giocatore d’azzardo che,
non avendo pagato il debito, è stato ritenuto una perdita accettabile dal loro
mandante. Un omicidio, esige vendetta, ma tu resisti per stavolta non ne vuoi
più sapere e vai avanti. Ma qualcuno non è d’accordo.
“Ehi, quel motociclista ci ha visto, potrebbe denunciarci alla
polizia!”.
“Salta su, Freddy, dobbiamo inseguirlo”.
Poveri sciocchi la cui vista è stata annebbiata dalla pioggia, non
sapete a cosa state andando incontro. La macchina dei sicari va ad una velocità
sconsiderata, eppure tu, Ghost Rider, potresti
seminarli, la tua moto raggiunge picchi di velocità infernali. Ma non lo fai,
ti lasci inseguire, ti lasci riprendere, perché la sete di vendetta ha infine
avuto la meglio su di te. La macchina ti passa davanti e si piazza davanti alla
tua moto. Tu freni nello spazio di pochi centimetri. I due sicari escono e,
senza aggiungere altro, ti sparano, per loro sei un’altra perdita accettabile.
La pioggia offusca ancora la loro vista, poveri sventurati. I proiettili
percorrono metà strada prima che il tuo fuoco infernale li fonda.
“Ma cosa…?” esclama uno dei criminali.
“Stanotte avete commesso un omicidio. Questo è un crimine, un crimine
che esige vendetta!”gridi.
Lo Spirito della Vendetta si lancia in avanti. I criminali, impauriti,
esitano per qualche istante, poi si riprendono e sparano ancora:
inesorabilmente i loro proiettili vengono fusi. Finalmente la loro vista non è
più annebbiata e vedono chiaramente il teschio infuocato e fanno qualcosa che
non facevano da quando erano bambini, gridano di paura.
Ghost Rider li prende per il bavero e li
solleva in aria. “Guardate nei miei occhi, guardate i vostri peccati e provate la giusta
punizione!”.
I sicari cercano invano di distogliere lo sguardo, ma lo sguardo
ipnotico di Ghost Rider li costringe a fissare dritto
nei suoi occhi: nello spazio di un istante rivivono tutti i loro omicidi e
provano la sofferenza patita dalle loro vittime. Una sofferenza che ha portato
alla morte e dunque è questa la pena che spetta loro: i loro corpi iniziano ad
essere crivellati da proiettili invisibili, più e più volte, fino a ben oltre
il limite di sopportazione umana. Vivono fino in fondo l’esperienza, anche
molto dopo il momento in cui per le normali leggi della natura sarebbero dovuti
morire. Ghost Rider posa a terra i corpi maciullati
dei due sicari e risale a bordo della sua moto, che sfreccia di nuovo tra le
strade sozze di New York.
Ma dopo pochi chilometri si ferma, scende e finalmente le fiamme
abbandonano la sua testa. Il volto di un trentenne biondo compare, un trentenne
sconvolto: questo nuovo aspetto dello Spirito della Vendetta, che giunge al
punto di uccidere, è troppo per lui e non sa fino a quando riuscirà a gestirlo.
Presto arriverà il giorno in cui Ghost Rider prenderà
definitivamente il sopravvento su di lui. Sì, Johnny Blaze,
un uomo che fa un patto col diavolo è un’idiota, perché c’è sempre un rovescio
della medaglia: ma tu sei stato doppiamente idiota, perché questo patto lo hai
sancito per ben due volte!
Un distretto di polizia deve affrontare insidie quotidiane, a volte
sottili, a volte meno. Può essere l’ubriacone impenitente che dimostra una
incredibile forza fisica oppure il drogato che scalcia e lotta per non essere
interrogato. Ultimamente questo distretto di polizia di New York ha avuto a che
fare anche con un diverso tipo di problema, un marito angosciato ed in cerca di
risposte.
“Non posso dirle più di quanto lei già non sappia, Mr. Blaze”.
“Purtroppo per lei, capitano Bailey, questo non è sufficiente. Mia
moglie Roxanne, mia moglie dichiarata legalmente
morta, tempo fa era qui presso il vostro distretto. L’ho vista coi miei stessi
occhi”.
“C’era molta confusione, Mr. Blaze, può
essersi sbagliato. O magari era una donna molto simile e lei l’ha scambiata per
sua moglie, può capitare benissimo”.
“Ed invece no. Mi sono procurato i filmati della sicurezza del vostro
distretto…”.
“Ottenuti con una ingiunzione che ci ha procurato una bella lavata di
capo del sindaco”.
“Non sono io che nego i diritti ad un cittadino. E comunque non sono
qui per discutere di diritti civili. Ho presentato quei filmati a due diversi
periti ed entrambi, comparandola con le foto di mia moglie, concordano che la
donna è Roxanne Simpson-Blaze”.
“E noi abbiamo subito iniziato le indagini, ma di indizi ne abbiamo pochi,
per non dire nessuno. Anche le circostanze della scomparsa di sua moglie, Mr. Blaze… sua moglie e i suoi figli sono stati vittime di un
esplosione dell’auto in cui si trovavano, la cosa è certificata dalla Polizia
di New York”.
Cosa doveva dire il povero Johnny? Forse che Roxanne
era stata rapita da un demone infernale ed era divenuta la sua consorte?
Certo, sempre se quella Rosa Nera fosse lei, l’inferno adora giocare
con la tua mente.
“Può stare certo che, non appena avremo nuove informazioni, la avvertiremo
immediatamente” conclude Bailey.
Johnny china il capo. “La ringrazio, capitano, e scusi lo sfogo di
prima, ma questa situazione ormai sta diventando insopportabile”.
Senza aspettare la replica di Bailey, Johnny esce dalla stanza ed a
passo svelto si precipita in strada, vicino alla sua moto. Prende ampi respiri,
sembra stia per vomitare sull’asfalto la sua stessa anima, e si appoggia al suo
fido mezzo. Si guarda intorno, come in cerca di risposte, infine la nota:
dall’altra parte della strada, una bambina bionda, sorridente. Non può non
riconoscerla: è Roxanne, ha lo stesso sguardo
presente in tante delle sue foto di infanzia, uno sguardo che conosce a
memoria. E’ solo una bambina, eppure è Roxanne,
dopotutto l’inferno ama giocare con la tua mente.
Come guidato da uno spirito invisibile, Johnny Blaze
comincia ad incamminarsi verso la bambina: procede con lo sguardo fisso, senza
più guardarsi intorno. Dunque magari l’auto che procede verso di lui a velocità
sconsiderata potrebbe anche porre per sempre fine al suo tormento, sennonché la
sua moto si accende da sola e si piazza davanti all’auto. L’impatto devastante
fa sfondare all’incauto autista il parabrezza, per farlo ricadere sul cofano
rosso e renderlo ancora più rosso. Johnny non si accorge di nulla, mentre i
poliziotti escono dal distretto ed impiegano alcuni secondi a capire cosa sia
successo. In quei pochi secondi Johnny sarà ormai scomparso.
Giunto dall’altra parte della strada, Blaze
tende la mano verso la bambina, ma lei comincia a scappare, sempre con quel suo
sguardo sorridente. Johnny la insegue, fino a vederla svoltare in un angolo.
Lui, povero sciocco che ha venduto due volte la sua anima al diavolo, continua
a seguirla. Solo all’ultimo istante si avvede dell’oscurità che provvede ad inghiottirlo,
inutile dire che non può farci proprio niente: qualche frazione di secondo
prima che l’oscurità sparisca, anche la moto di Ghost
Rider la oltrepassa.
Sconfiggendo ogni cliché della narrativa horror, Johnny Blaze non perde i sensi dopo essere stato catapultato in
un’altra dimensione. Il paesaggio che lo accoglie, popolato da piccoli demoni
alati, fiamme dorate e rocce nere, è per lui fin troppo familiare. L’Inferno, o
meglio uno dei tanti inferni: sapete, a volte certe questioni dimensionali possono
rivelarsi più complicate della burocrazia terrestre. La burocrazia è stata
inventata da un demone, particolarmente malvagio se possiamo aggiungere.
Le forze mistiche presenti attivano il cambiamento di Johnny, che in
un attimo torna ad essere Ghost Rider. Il cliché
successivo per fortuna viene rispettato e la persona che ha trasportato qui
Johnny scende dall’alto, circondato da una luce accecante: ora potremmo anche
dire che il suo costume rosso con annesso mantello nero è un tantino ridicolo,
ma crediamo che lui non la prenderebbe troppo bene. Nemmeno Ghost
Rider ha preso troppo bene l’essere stato ingannato e prima ancora che il
demone atterri lui lo afferra per il collo.
“Vile bastardo, hai commesso un affronto e per questo verrai punito”.
A merito del demone, va detto che non si fa incantare dalle minacce di
Ghost Rider, e con estrema calma posa le sue mani sul
teschio infuocato. Non c’è alcun grido di dolore, semplicemente ad un tratto Ghost Rider abbandona la presa su di lui: le fiamme ci sono
ancora ed il teschio pure, ma qualcosa è comunque cambiato.
“Cosa è successo?” esclama Johnny Blaze.
“Ti ho ridato la tua personalità” ribatte il demone “Anche se questo
effetto è solo temporaneo, nemmeno io posso debellare la maledizione di
Mefisto”.
Non che Johnny Blaze sia comunque più
accondiscendente di Ghost Rider. “Chi cazzo sei?”.
“Oh, vedo che il linguaggio terrestre si è involgarito molto da quando
me ne sono andato. Un tempo ero un essere umano come te, mi chiamavo Martin
Preston. Anch’io sono una vittima di Mefisto, anch’io come te sono in cerca
della mia anima. Prima mi facevo chiamare Pandemonio, per fortuna mi sono
accorto di quanto suonasse ridicolo”.
“Non capisco cosa c’entro io con te”.
Martin Preston estende la sua mano destra ed un globo di luce compare
sopra il suo palmo. Ben presto un’immagine compare al centro di questo globo,
l’immagine di una donna che Johnny conosce molto bene.
“Roxanne!”.
Quasi superfluo dire che nell’istante successivo Martin Preston si
ritrova sollevato in aria, le fiamme infernali di Ghost
Rider che ruotano attorno a lui. “Dimmi dove si trova!” gli intima il motociclista.
“Guarda che non ho nessuna intenzione di lottare per lei. Si trova
dietro quella roccia, prendila e vattene, io non ti ostacolerò”.
Johnny lascia la presa e si reca nel luogo indicato da Martin Preston.
Il suo cuore ha un sobbalzo quando vede dopo tempo immemore la donna della sua
vita. “Roxanne!”.
Lei alza lo sguardo e per una frazione di secondo i loro sguardi si
incrociano, ma lei non dice niente. Non c’è traccia di alcuna emozione sul suo
volto. Sembra non riconoscere suo marito. Johnny si lancia in avanti, ma a metà
strada qualcosa lo blocca, una sorta di barriera invisibile che gli impedisce
di andare oltre. Tenta ancora e ancora e ancora, solo per continuare a sbattere
contro quella barriera. La rabbia fa fuoriuscire le fiamme infernali dal suo
corpo, ma nemmeno quelle possono abbattere l’impedimento.
“E’ opera tua, Preston?” grida Johnny.
“No, io voglio il tuo aiuto, Ghost Rider.
Impedirti di ricongiungerti a tua moglie non mi sembra esattamente una buona
strategia per ottenerlo. Da quanto sono riuscito a sapere in questo covo di
serpi, quella barriera è stata eretta da un tuo vecchio nemico, Centurious”.
“Perché Roxanne non mi riconosce?”.
“Ti sei guardato intorno? Questo mondo farebbe impazzire anche la
persona più sana di mente, pensa poi se sei qui prigioniero da mesi.
Impazziresti anche tu se non fossi protetto dal potere di Mefisto. Ed è proprio
alla pazzia che voleva condurti Centurious”.
“E quella donna che assomigliava a Roxanne?
Rosa Nera?”.
“Una creazione di quel pazzo. Voleva portarti alla follia, come ti ho
detto prima, per non farti più riconoscere il reale dall’irreale ed alla fine spingerti
ad uccidere tua moglie. Tu saresti crollato e lui avrebbe avuto per sé il
potere di Ghost Rider. Ma le eccessive ambizioni di
simili uomini sono sempre la causa della loro rovina: mi è stato detto che
mentre cercava per sé il potere del Darkhold, Centurious è stato annientato. Definitivamente”.
“Centurious morto?” ribatte Blaze “Questa l’ho già sentita”.
“Non credo sia questo il problema, adesso. Io posso abbattere quella
barriera, ma come ti ho detto ho bisogno del tuo aiuto. Anch’io sono stato una
pedina di Mefisto, ha diviso la mia anima in cinque parti e l’ha dispersa in
cinque punti differenti. A causa di questo, i miei poteri sono diminuiti e non
posso andarmene da qui e, anche se ci riuscissi con quel portale oscuro che ho
usato per te, non ho le forze sufficienti per affrontare le insidie che questa
impresa comporta. Ma tu hai il potere di Ghost Rider
e per qualche giorno potrai controllarlo: la logica di Johnny Blaze unita alla forza dello Spirito della Vendetta, è
quello di cui ho bisogno”.
“Come troverò i frammenti della tua anima? Come li riunirò?”.
“Stai tranquillo che li riconoscerai quando li vedrai ed inoltre ti
guiderò da qui tramite un collegamento telepatico. Una volta che li avrai
trovati tutti, tornerai qui, io riavrò i miei pieni poteri e libererò tua
moglie”.
“E proverai ad imbrogliarmi”.
“Sinceramente non ho proprio voglia, dopo mesi di sofferenze, di
mettermi contro un agente di Mefisto. Voglio solo essere libero”.
Johnny guarda l’irraggiungibile Roxanne.
Così vicina, eppure così lontana. Inevitabilmente il tarlo del sospetto si
insinua dentro la sua mente. “E se quella non fosse la vera Roxanne?
Se fosse solo un altro trucco?”.
“La tua storia da queste parti è quella che viene più volte narrata,
Johnny Blaze. Hai salvato un tuo caro amico vendendo
la tua anima al diavolo, solo per vederlo morire in maniera atroce. Hai
infranto una promessa fatta alla tua seconda madre in punto di morte. Hai perso
i tuoi figli, i tuoi amici. Io direi che non hai più nulla da perdere, anche se
capisco le tue paranoie: quella può non essere Roxanne.
E se invece lo fosse? Vuoi davvero rischiare di non rivederla mai più?”.
Johnny Blaze non risponde a nulla.
Semplicemente fa un piccolo cenno a sua moglie, una muta promessa di ritorno e
riavvicinamento, poi si dirige verso la sua moto. La accende e le fiamme
infernali creano un sentiero di uscita dorato dall’Inferno. “Qual è la
prima tappa?”.
“Chicago” risponde Martin Preston “Lì c’è una congrega di streghe
guidata da una certa Meredith Weasley. Troverai lì il
primo frammento della mia anima, in una villa presso il confine nord della
città”.
Johnny sgasa un paio di volte, poi riparte a velocità infernale. Un
istante ed è di nuovo sul piano terrestre, mentre le fiamme emesse dalla sua
moto infiammano le strade semideserte della città ventosa, spaventando i pochi
automobilisti presenti. Guidato da Martin Preston, Ghost
Rider giunge in pochi minuti a destinazione. Senza scendere dalla moto,
percorre le scale che portano all’entrata della immensa villa appartenente a
Meredith Weasley e sfonda il grande portone che
introduce in un non meno grande atrio. Un gruppo di donne è lì davanti: non lo
stavano aspettando, semplicemente una donna prudente come Meredith Weasley si tiene sempre le spalle coperte. La congrega di
streghe scatena contro Ghost Rider tutto il suo
potere.
A merito di queste streghe va detto che, se questo Ghost
Rider fosse Dan Ketch o Jennifer Kale, probabilmente
lo metterebbero in seria difficoltà. Questo Ghost
Rider però è Johnny Blaze e non è tanto il fatto che
gestisca meglio un simile potere quanto il potere stesso che possiede ora,
decisamente superiore a quando era stato maledetto la prima volta. A quanto
pare Zarathos ha fatto bene i suoi compiti… sempre
che sia Zarathos, ve lo abbiamo detto che l’inferno
ama giocare con la vostra mente?
“Brutte puttane!”
gridi, o Ghost Rider, in un accesso di rabbia dopo
aver incassato i primi colpi.
Le tue fiamme infernali scatenano il caos, circondano l’atrio intero,
poi precipitano in un flusso di punizione verso le streghe, che vengono
incenerite all’istante. Alcune si erano unite a Meredith Weasley
di loro spontanea volontà, altre vi erano state costrette: potremmo dire che
hai appena ucciso qualche innocente, Johnny, ma ormai non guardi più in faccia a
nessuno, no?
La tua moto romba la sua furia, le tue fiamme alimentano la tua
passione. Meredith la strega uscita fuori dal nulla è lì davanti a te ed ha in
mano una sfera di cristallo. Capisci subito che il primo frammento dell’anima
di Martin Preston si trova lì dentro. Sgommi verso di lei, ma non compi che
pochi metri che una catena ti afferra alla faccia e ti trascina con violenza
giù dalla moto, che ancora va avanti, ma poi scivola e si ferma a pochi
centimetri da Meredith Weasley, la quale rimane impassibile
come se avesse programmato tutto. Probabilmente è così, in effetti.
“Schifosa creatura infernale” dice la donna (e noi potremmo ribattere
“da che pulpito”) “Osi invadere la mia casa? Hai ucciso la mia congrega, con la
quale stavo per conquistare questa città piena di peccati e piena di uomini
infedeli. Però ti sei dimenticato di liberarti del mio ultimo e più fedele
acquisto!”.
Senza vedere chi ti ha preso, tu, Ghost
Rider, afferri la catena e scaraventi il suo possessore contro la parete più
vicina. Quando senti un familiare rombo di motore, il rombo della tua moto, la
tua moto, allora capisci che c’è qualcosa che non va. Solo tu puoi guidare quel
mezzo, perché tu sei Ghost Rider! Ma ci preme di
dirti, anche se forse fuori tempo massimo, che non sei l’unico a questo mondo.
C’è chi come te adora le giacche di pelle, chi invece gli spuntoni affilati.
“Jennifer, mia amata” dice Meredith “Uccidilo”. Un consiglio sempre
valido, poche volte messo in pratica.
Jennifer Kale, l’ultimo Ghost
Rider, sgomma verso quello che è anche un suo familiare (ma non sperate che vi
spieghiamo per filo e per segno l’albero genealogico dei Blaze/Kale/Chi più ne ha più ne metta, persino gli abissi
burocratici infernali fanno fatica a raccapezzarvisi).
Ragazzi, Ghost Rider contro Ghost Rider, ora sì che abbiamo inserito tutti i cliché. Ci
manca solo che nel prossimo episodio compaiano anche Dan Ketch e Phantom Rider
Continua…
Note.
Benvenuti in questo dodicesimo numero di Ghost Rider, qui è Luca Losito che vi parla!
In questo numero e nei prossimo cinque vedremo le gesta dello Spirito della Vendetta narrate dal maestro Fabio Volino che ci racconterà il ritorno in scena di questo importante personaggio Marvel che da troppo tempo manca sugli schermi in questa fan fiction.
In questi sei numeri mi occuperò di correggere e modificare secondo le volontà dell’editor i testi di Fabio e di aggiungerci le note, per poi magari iniziare a scrivere io stesso questa serie regolare ^^
Personalmente ho già letto i prossimi sei numeri e posso assicurarvi che ne vedrete davvero delle belle quindi continuate a seguirci!