#12 - Dispersi

Il pozzo del destino ti porta, dove il tuo destino dovrà compiersi.
Ma il destino è un gioco sottile, anche un semplice, breve incontro, potrebbe segnare il percorso.

 

Parte 1- Blaze Of Glory

Blaze si tolse la maglia e la legò attorno alla nuca, per proteggersi dall'intenso calore del sole.
Erano ore che camminava per quelle lande desolate, aveva abbandonato la giacca di pelle, nella cui morsa sembrava soffocare, e adesso, a petto nudo, lasciava che la schiena si scottasse sotto i raggi del sole.
D'un tratto la sua attenzione fu attirata dal nitrire di un cavallo.
Si voltò e vide due uomini galoppare verso di lui.

La notte scese rapidamente, accompagnata da un freddo gelido e tagliente.
Quella era la seconda notte che passava all'aperto da quando il pozzo del destino l'aveva lasciato in mezzo al nulla.
Stavolta, poteva però trarre giovamento dal caldo del falò accesso dai suoi due interlocutori.
Appena li aveva visti, aveva capito di essere finito parecchio lontano da casa: si trovava al cospetto di due cowboy originali del vecchio west; il pozzo del destino l'aveva spedito alla fine del diciottesimo secolo.
Preferiva non pensare a come sarebbe potuto tornare a casa, concentrandosi sulla conversazione "Figlia del Sindaco?"
"Si, è stata rapita, due giorni fa..." Spiegò Kid Due pistole, il pistolero con una maschera calata sugli occhi "Sembra che il colpevole sia Il Cavaliere Fantasma... un uomo mascherato che negli ultimi tempi si è fatto notare soprattutto in Mexico. Arthur è venuto fin qui in Arizona, per cercarlo, proprio dal Mexico... " indicò l'altro uomo, che stava in disparte e che rispose con un grugnito.
"Sembra proprio un film di Cowboy..." Commentò tra se Blaze.
Kid lo guardò stranito, poi proseguì "I rapitori hanno chiesto un riscatto, che svuoterebbe le casse della città. Abbiamo tempo fino a domani per trovarli, altrimenti uccideranno la ragazza."
La fatica cominciò presto a farsi sentire, e Blaze e Kid si misero a dormire, mentre Arthur rimaneva sveglio a fare la guardia.
Prima di cadere addormentato, Blaze lanciò un'occhiata all'uomo: aveva il volto segnato dal tempo, folti baffi bianchi e due occhi azzurri che puntavano severi l'orizzonte.
"Vuoi il cambio?" gli chiese.
"Non ho sonno... di solito dormo pochissimo..." Rispose Arthur rompendo il silenzio che ostentava da quando aveva incontrato Blaze e che lo avevano portato a pensare che fosse muto.
"Ha paura che il Cavaliere Fantasma ci attacchi di notte?"
"Gli uomini hanno paura di tutto quello che non conoscono..." Da come lo disse, non sembrava una risposta alla domanda di John.
"Hai una famiglia in Mexico?"
"L'avevo... poi ho perso tutto... per colpa del Cavaliere Fantasma..."
"Li ha.. uccisi?"
"Peggio..."
"Lo cerca per vendetta?"
"Vendetta... la mia vita sembra segnata da questa parola... ma a volte mi chiedo cosa voglia dire veramente... Forse la vendetta è solo un'ossessione che ci lega alle cose passate non credi?"
John pensò per un attimo a Roxanne e ai suoi figli, pensò al dolore per averli perduti, pensò al suo stato d'animo, fino a qualche tempo prima.
"O forse solo un modo per mantenere vivo il ricordo delle cose perdute..." Proseguì Arthur.
"Anche io ho perso i miei cari.. ed ho cercato di vendicarli..."
"E dopo la vendetta cosa ti è rimasto?"
"Niente..." Mormorò John.
"Buona notte..." Arthur si allontanò dal falò, lasciando John solo coi suoi pensieri

La mattina dopo, si alzarono ai primi raggi del sole.
Blaze prese posto sul cavallo bianco di Kid e assieme galopparono al fianco di Arthur, che guidava uno stallone nero.
Si stavano dirigendo verso la valle in cui pareva nascondersi la banda del Cavaliere Fantasma.
"Mi spiace costringerti a venire con noi, ma non abbiamo proprio il tempo di accompagnarti fino in città..." Si scusò Kid.
"Fa niente, tanto non ho nulla di urgente da fare." Rispose Blaze "Piuttosto... che tipo è questo Cavaliere Fantasma?"
"Io non l'ho mai visto, ma quelli che l'hanno incontrato, lo descrivono come un uomo con una maschera a forma di teschio avvolta dalle fiamme, che cavalca un enorme cavallo dai cui zoccoli sprizzando fiamme e scintille..." Spiegò Kid "Ma sono probabilmente tutte fantasie."
John annuì, ma nella sua testa l'idea di un teschio avvolto dalle fiamme si associava a Ghost, o, ancor peggio, a Zarathos.
Cavalcarono tutta la giornata, mentre la valle si faceva sempre più vicina.
Giunsero con i cavalli sul ciglio della vallata: sotto di loro potevano vedere una costruzione di legno contro al parete di roccia.
"E' quella..." indicò Kid.
"Aspettiamo che cali la notte." Disse Arthur.
"Stanotte potrebbe essere troppo tardi..." mormorò Kid.
"Ma ora sarebbe troppo facile individuarci." Gli fece notare John "Rischieremmo di mettere in pericolo la vita della ragazza."
Kid si morse il labbro "D'accordo.. aspettiamo..."

Si alterano di vedetta, a controllare quello che succedeva nella capanna, fino al tramonto.
Un piccolo spicchio di luna calante comparve nel cielo.
"E' il momento di muoverci..." esclamò Arthur "Sai usare il fucile che porti con te, ragazzo?" chiese a Blaze.
"Diciamo che me la cavo..."
"Perfetto. Voi due andate dall'altra parte del Canyon e scendete alle spalle della casa. Io li prenderò frontalmente... "
Kid e John saltarono sul cavallo e galopparono nella direzione indicata, ma prima che fossero giunti sentirono degli spari risuonare nell'aria.
"Che diavolo..." si voltarono e videro nel buio della vallata, risplendere qualcosa.
"E' il Cavaliere Fantasma!" gridò Kid e fece tornare il cavallo sui suoi passi.
Galopparono così veloce che John dovette stringersi alla vita di Kid per non cadere da cavallo.
Quando giunsero nei pressi della vallata videro la casetta in fiamme, ma soprattutto videro il Cavaliere Fantasma.
Il suo destriero era un cavallo nero come la notte, con gli occhi rossi e la criniera avvolta dalle fiamme, i suoi zoccoli di rame lasciavano impronte di carbone sulla terra.
Quella che dicevano di lui era vero: la sua testa era un teschio fiammeggiante.
Indossava un completo nero, con stivali di pelle che arrivavano fino al ginocchio e gli speroni erano fiammeggianti: tra le braccia teneva una ragazza priva di sensi.
"E' la figlia del Sindaco! Allora è stato veramente lui!" esclamò Kid partendo al galoppo, sparando con le pistole.
Mentre il Cavaliere Fantasma evitava i suoi colpi, un altro sparo risuonò nella valle.
Kid cadde da cavallo, con una ferita nel braccio, inflitta da un uomo che stava uscendo dalla casa in fiamma bestemmiando contro di loro.
L'uomo fu rapidamente fatto fuori da un colpo di Kid "Blaze! Prendi Il Cavaliere Fantasma! Non pensare a me!"
In effetti il Cavaliere Fantasma aveva iniziato a galoppare allontanandosi.
John afferrò le redini e spinse il cavallo all'inseguimento.
Tenendosi con una sola mano, afferrò il fucile e lo tese in avanti, sparando una raffica di fuoco infernale che si alzò come un muro fiammeggiante di fronte al Cavaliere Fantasma.
Ma, come se niente fosse, il suo cavallo nero si limitò a spiccare un balzo ed oltrepassarlo.
Imprecando a denti stretti, John fece estinguere il fuoco e continuò l'inseguimento, che stava proseguendo sul ciglio del Canyon.
Guardandolo da vicino, John non aveva dubbi, quel cavaliere assomigliava dannatamente a Ghost...
Davanti a loro si profilava un ampio crepaccio.
"Perfetto! E' con le spalle al muro....dovrà fermarsi se non vorrà cadere nel vuoto!"
Il cavallo invece proseguì tranquillo la sua corsa, semplicemente, giunto sul ciglio del crepaccio, il Cavaliere Fantasma si limitò a lanciare un poderoso urlo e il cavallo saltò nel vuoto, proseguendo la sua corsa nel cielo.
"In.. credibile..." mormorò John guardandolo sparire nella notte.

John tornò sconsolato indietro, dispiaciuto di dover dare a Kid la brutta notizia di aver perso il ricercato.
Trovò il ragazzo accanto alla casetta, ridotto ormai a un cumulo di macerie, accanto a lui c'erano tre uomini legati, Arthur e, cosa inaspettata, la figlia del Sindaco che dormiva su un telo.
"Cosa mi sono perso?" chiese John.
"A quanto pare il Cavaliere Fantasma non centra." Spiegò Kid "Questi tre hanno compiuto il rapimento fregiandosi del suo nome..."
"Ma io.. l'ho visto andare via con la ragazza..."
"L'ho incrociato io.. mentre la abbandonava non lontano da qui..." spiegò Arthur.
"Beh, il tuo aiuto è stato indispensabile, anche se non hai partecipato all'azione!" Kid diede una pacca sulle spalle ad Arthur "Peccato, mi sarebbe piaciuto un giorno poter raccontare di aver combattuto fianco a fianco con Arthur Kale, la furia messicana."
John strabuzzò gli occhi "Arthur.. Kale... ma non è che sei tu il..."
Il corpo di John si illuminò e sparì, lasciando con un palmo di naso i presenti.

 

Parte 2- Under the Fire

Le sirene risuonarono nelle orecchie di Dan.
Il ragazzo corse, spingendo al massimo le proprie gambe, tenendo gli occhi fissi verso il cielo: stormi d'aerei fendevano la notte della capitale inglese, sovrastando le case in fiamme e fendendo le nubi di fumo.
Uno degli aerei sganciò una bomba, che finì per schiantarsi a qualche chilometro di distanza dal luogo dove si trovava Dan, distruggendo un palazzo.
L'onda d'urto trascinò il ragazzo a terra, ai piedi di una parete che tremava pericolosamente.
Dan ebbe il tempo di alzare lo sguardo e vedere il muro crollargli addosso, quando fu trascinato via attraverso la strada.
Riaprì gli occhi e vide sovrastarlo un ragazzo con il volto sporco di fuliggine, che gli disse sorridendo "Non è il momento migliore per fare una passeggiata..."
"Me ne sono accorto.. senti, sono che è un domanda che può strana, ma mi puoi dire la data d'oggi?" chiese Dan.
"Di essere strana è strana..." il ragazzo si grattò la testa "E' il dieci Settembre millenovecentoquaranta.."
Dan deglutì: era finito sessant'anni indietro nel tempo e se le sue nozioni di storia non lo ingannavano si trovava nel bel mezzo della seconda guerra mondiale.
"Non sai l’inglese vero? Dal tuo accento azzarderei che sei americano come me." L'uomo gli tese una mano aiutandolo ad alzarsi.
"Si.. mi chiamo Daniel.. Dan per gli amici."
"Piacere Daniel, io sono Mark Todd." Si incamminarono con rapidi passi per la strada "C'è un piccolo rifugio antiaereo qui vicino.. saremo senza dubbio più sicuri lì."
"Che cosa fai a Londra, Mark?" gli chiese Dan mentre entravano nel rifugio.
"Beh, sarei un giornalista..." Rispose l'uomo chiudendo la porta alle sue spalle.
"E di norma i giornalisti vanno in giro sotto i bombardamenti?" fece scettico Dan mentre si guardava intorno.
"Diciamo che cerco di dare una mano anche aldilà del mio ruolo..." Mark si avvicinò ad un tavolo con su una rudimentale radio.
"Non è pericoloso?" Dan gli si sedette affianco.
"Senza dubbio." Mark iniziò a trafficare con le manopole del congegno "Ma pensare che io sia l'unico che rischi la vita in questo conflitto è quanto meno semplicistico... Se rischiando la vita, so di poterne salvare un'altra, sono ben felice di farlo..."
"I tuoi cari saranno in pensiero..." mentre lo diceva Dan pensò ai suoi di cari, che non sentiva da giorni, a Stacy e Jack, e a sua madre, ancora in coma in un letto d'ospedale.
"La mia ragazza mi manda un sacco di lettere. Mi dice di stare attento..." sorrise tra se e se "Dice che quando tornerò dovremo assolutamente avere dei bambini... Ah, scusa.. sto sparlando..."
"Figurati..." Dan osservò con un po' d'invidia nel cuore l'uomo: nonostante la situazione difficile in cui si trovava, non si faceva problemi a progettare un futuro radioso, lui invece sembrava essersi ormai precluso ogni possibilità di raggiungere la felicità...
"Aspetta.. sto ricevendo qualcosa..." Mark trafficò ansioso con le manopole e premette una levetta: dagli altoparlanti fuoriuscì forte e chiara una voce che parlava in una lingua sconosciuta a Dan.
Ma Mark sembrava capirla bene, il suo volto assunse un'espressione preoccupata "Cazzo..."
"Cosa ha detto?" chiese Dan alla fine della comunicazione.
"Erano i tedeschi..." Mark si alzò di scatto e parlò mentre raccoglieva le sue cose in una Zaino "Ho intercettato una loro comunicazione.. Hanno scoperto dov'è Churchill..."
"Churchill?"
"Si. La controffensiva inglese può andare avanti perché nella loro opera d'attacco i tedeschi stanno bersagliando solo il centro di Londra, mentre Churchill ha arretrato tutti gli impianti aerei e i rifornimenti verso nord... Quindi gli attacchi non stanno distruggendo nulla di vitale. Ma qualcuno ha parlato. Ha comunicato ai tedeschi dov'è Churchill e stanno preparando un attacco diretto. Sembra che un aereo decollerà da un casolare abbandonato in campagna e punteranno direttamente verso il centro nevralgico dell'esercito inglese... Se ci riescono, le sorti della guerra saranno decise." Uscì di corsa dal Bunker e tirò un sidecar fuori dal garage "Partirà tra un'ora... non posso perdere tempo..."
Dan si posizionò sul sidecar "Ti accompagno... avrai bisogno di aiuto."
Mark assunse un'espressione interdetta, presto sostituita da un sorriso "Grazie."

Sfrecciarono per le strade di Londra a tutta velocità e in poco più di mezz'ora furono fuori dalla città, diretti verso la campagna.
Dan teneva la mappa aperta e grida alle orecchie di Mark la direzione più rapida.
Erano giunti nei pressi del casolare, quando, da dietro dei covoni di fieno saltarono fuori quattro soldati tedeschi armati di fucile, che gli spararono contro.
"Ci penso io!" gridò Dan sollevandosi in piedi: nelle sue mani apparve la catena infernale e la roteò intercettando la traiettoria dei proiettili.
"Niente male quel giocattolino!" urlò Mark, ma intanto un proiettile colpì la ruota del sidecar, che iniziò sbandare pericolosamente "Cazzo! Saltiamo giù!"
Dan e Mark saltarono a terra, mentre il sidecar si andava a schiantare contro una staccionata.
I soldati iniziarono a corrergli contro.
"Mettiti al riparo." Intimò Mark a Dan alzandosi in piedi.
Il corpo del giornalista fu avvolto da una fiammata.
I soldati gli spararono addosso ma i proiettili furono sciolti nel fuoco.
Quando le fiamme si diradarono al posto di Mark vi era una figura vestita di rosso, con due ossa incrociate dipinte sul petto ed un teschio fiammeggiante "Attenti a voi, dannati tedeschi! La furia di Blazing Skull calerà implacabile sulla vostra anima!"
Con una rapida mossa fu addosso ai soldati e coi dei pugni rapidi e precisi li mise fuorigioco.
Dan si alzò in piedi, osservandolo stupido "No..ble Kale?"
La creatura si voltò verso di lui "Come fai a conoscermi mortale?" allungò una mano verso Dan "In effetti... c'è in te qualcosa di stranamente familiare..."
"Ma.. Mark... come fa..."
"Il corpo che mi ospita, non il mio discendente diretto di questa generazione.. tuttavia quando Mark Todd ha incontrato la razza segreta degli uomini teschio, loro hanno purificato il suo corpo con il loro potere, rendendolo adatto a trasformarsi nello spirito della vendetta... " spiegò Blazing Skull.
Dan avrebbe voluto chiedere mille cose a Blazing Skull, ma prima che potesse aprire bocca dal casolare uscì fuori un aeroplano.
"Stanno partendo all'attacco!" gridò Blazing Skull.
Dan e l'uomo iniziarono a correre verso l'aeroplano che stava iniziando a prendere velocità nella rudimentale pista costruita nei campi.
Era a qualche metro di distanza, quando il mezzo cominciò a sollevarsi in aria.
Con un balzo, Blazing Skull, riuscì ad attaccarsi ad una delle ruote e seguì l'aereo nel cielo.
Dan rimase a terra, ad osservare con il fiato in gola le Evoluzioni di Blazing Skull.
L'aereo piroettò nel cielo, tornando sulla sua traiettoria e alla fine andò a schiantarsi contro il casolare.
Frammenti di legno si alzarono in cielo, tra fiamme, fumo e vapore.
Dan si mise a correre, temendo per l'incolumità di Mark, quando il suo corpo iniziò a brillare di una luce verde.
"No.. non ora..." gridò "Io.. devo aiutarlo..."
Ma senza poter fare niente, sparì nel nulla, trascinato dal potere del pozzo del destino.

 

Parte 3. Looking Trough The Flame

 

Michael strizzò gli occhi, infastidito per il puzzo che gli penetrava nel naso.
Si tirò fuori da cassonetto dove si era risvegliato e subito si guardò intorno stupito.
Il panorama che lo circondava non assomigliava a nulla che avesse mai visto: palazzi altissimi pieni di luci, mezzi volanti che sfrecciavano nel cielo, schermi che galleggiavano a mezz'aria.
"Sono finito sul set di Blade Runner..." mormorò tra se e se l'uomo.
Si muoveva in mezzo a delle carcasse d'auto e montagne di rifiuti: qua e là poteva vedere dei barboni riuniti attorno a dei falò; attorno ai loro piedi si muovevano piccoli eserciti di topi.
D'un tratto un boato risuonò nell'aria.
Dalla cima di una montagnola di rifiuti saltò giù un uomo, che teneva stretto al petto una valigia.
L'uomo atterrò a qualche passo di distanza da Michael, rotolando per terra, poi si drizzò in piedi e si mise a correre: dalle sue labbra usciva incessantemente una sola parola: "Aiuto!".
La montagna di rifiuti esplose qualche secondo dopo, costringendo Michael ad abbassarsi per evitare i detriti.
Davanti a lui saettò una motocicletta, pilotata da una figura vestite di nero, il cranio era una superficie lucida avvolta da un alone fiammeggiante.
La moto corse a fianco dell'uomo e il pilota allungò un braccio, afferrandolo per la cintura.
"No lasciami! Lasciami!" gridava l'uomo.
"Avresti dovuto pensarci prima infiltrarti dei computer di Latveria..." ringhiò la creatura fermando la moto e sollevando l'uomo.
La mano libera si trasformò, prendendo la forma di una sega elettrica.
"Ehi! Fermo! Non vorrai mica ammazzarlo!" gridò Badilino correndogli incontro.
La creatura si voltò: il suo volto era simile ad un teschio e nelle sue vacue orbite brillavano due occhietti rossi "E perché non dovrei farlo? Perché me lo ordina un fantoccio di carne come te?"
"Chi diavolo ti credi di essere?" ringhiò Michael a denti stretti.
"Io sono Ghost Rider. E sono anche chi sei tu. Un piantagrane che mi diletterò a togliere di mezzo!" Ghost gettò via l'uomo che aveva in mano e si gettò contro Michael tendendo la sega elettrica.
Michael si gettò a terra, lasciando che l'arma colpisse l'asfalto conficcandovisi dentro.
Mentre Ghost lottava per estrarla fuori, Michael si pose alle sue spalle e gli scaricò una raffica di fuoco infernale contro la schiena.
Con suo gran stupore, non ebbe alcun effetto.
"Sento un pizzicorino.." ridacchiò Ghost voltandosi.
"Ma... perché il fuoco infernale non gli ha fatto niente?" si chiese Michael.
"Perché il fuoco infernale non può ferire una creatura che non è fatta di carne..."
La voce giunse alle sue spalle: un ragazza dai capelli neri, in parte coperti da un bandana, con indosso un paio di jeans neri e un top del medesimo colore che lasciava al vento l'ombelico, stava fluttuando a qualche centimetro da terra.
"E tu chi saresti?" chiese l'uomo.
"Prima di parlare, riportiamo la calma..." la ragazza portò una mano avanti e un raggio travolse Ghost, che dopo qualche secondo si trovò imprigionato in una gabbia di luce "Perfetto. Mi presento straniero... il mio nome è Strange."
"Strange? Ecco perché quel medaglione che porti al collo mi è familiare." Disse indicando l'occhio di Agamotto al collo della ragazza.
"Tu non appartieni a questo mondo. Ti ho sentito giungere qui... e qualcosa mi ha attirato qui a Detroit..." si avvicinò a Michael e gli poggiò una mano sul petto "Sento un potere dentro di te che mi attira..."
Poco lontano, l'uomo inseguito da Ghost, aveva aperto la valigia e stava trafficando con il computer che conteneva.
"Razzo! Razzo! Io non ci volevo neanche entrare in questa storia! Me frego dei soldi che mi dovevano dare... non so neanche cosa siano questi dati che ho preso... gli manderò tutto via mail, e poi sparisco dalla circolazione.. e chi razzo se ne frega!" d'un tratto il monitore si accese di un verde brillante e iniziò a ribollire.
"Ma.. che... razzo..." il monitore esplose e l'energia verde avvolse il corpo, mentre urlava di dolore.
Michael e Strange si voltarono e videro il corpo dell'uomo sussultare, mentre la sua pelle veniva lacerata e la sua carne si tingeva di tutte le sfumature del verde, rilasciando un calore tale da sciogliere la plastica del computer che aveva accanto.
Il suo volto si allungò e deformò, mentre i suoi occhi divenivano bianchi e vacui e i suoi denti si allungavano e appuntivano.
"Io.. vivo..." esclamò l'essere appena formatosi "Necrotek vive! Pensavo che avrei passato tutta l'eternità nell'anfratto del cyber spazio in cui mi aveva rinchiuso Destino... e invece c'è stato qualcuno di così stupido da rilasciare i codici per la mia liberazione... Adesso porterò a termine la mia vendetta, contro Von Doom e quell'odioso bambino con l'occhio di Agamotto!" notò solo allora Strange. "Tu... hai... un occhio di Agamotto! Lo voglio! Deve essere mio!"
Necrotek si lanciò contro Strange, la quale portò le mani avanti creando una barriera invisibile.
La creatura vi si spiaccicò contro come una torta su un muro, colando a terra e infiltrandosi nel terreno.
"Pensi che un trucchetto così stupido possa mettermi fuori gioco?" tentacoli verdi fuori uscirono dalla terra sotto i piedi della ragazza, avvolgendola.
Michael le si fiondò addosso, affondando le mani nell'inconsistente sostanza di Necrotek e rilasciando una scarica di fuoco infernale.
La creatura si ritirò con un grido, ma anche Strange aveva in qualche modo subito danni dal fuoco e perse i sensi tra le braccia di Michael.
"Dannato mortale!" ringhiò Necrotek "Me la pagherai! Assorbirò il tuo corpo e ti ucciderò e ti.. agh.."
La sega elettrica di Ghost entrò nella schiena di Nekrotek, spuntando poi fuori dal suo addome.
"Sbaglio o tu eri la mia preda?" esclamò Ghost, sollevando la creatura e gettandolo contro un muro.
Mentre Ghost lottava contro Nekrotek, Michael si mise da parte con Strange.
"Ehi, ragazza.. mi senti? Su, riprenditi?" parlava dandogli degli schiaffetti sulla guancia, senza però che Strange si risvegliasse.
Il corpo della ragazza aveva invece cominciato a brillare.
Un guaito scomposto attirò invece la sua attenzione.
Ghost era atterra e il corpo di Nekrotek si stava allungando avvolgendolo.
"Un corpo così ricco di potenzialità... così ricco di dati.. collegato ad un archivio enorme... si, lo voglio!"
Ghost si stava opponendo, ma sembrava in procinto di crollare.
Michael gli corse incontro e gli sparò contro una raffica di fuoco infernale.
Necrotek gridò di dolore, tuttavia non arretrò.
Ghost smise di dibattersi, mentre il suo corpo iniziava a cambiare colore.
"Oh cazzo.. se prende possesso del suo corpo, sono fottuto!" bestemmiò Michael rincarando la dose di fuoco infernale.
D'un tratto una luce brillò alle sue spalle.
Lingue di fuoco saettarono dietro di lui, unendosi al suo attacco e andando ad avvolgere Necroteck.
Il grido di dolore divenne più acuto, la creatura si distaccò dal corpo di Ghost e venne sollevata in aria.
Il fuoco infernale si insinuò nel suo corpo, fino a quando non ne rimase che cenere.
Michael si voltò.
Dove un attimo prima c'era Strange, adesso c'era una figura con un'armatura bianca, il cui volto era un teschio avvolto da un intensa fiamma, che portava un lungo mantello fiammeggiante.
"Ma tu sei..."
"Tu mi conosci Michael Badilino... Io sono Noble Kale, colui che era conosciuto nella tua epoca come Ghost Rider..."
"Ma quindi.. Strange..."
"La ragazza è l'ultima discendente della famiglia dei Kale... ma non è a conoscenza del suo retaggio. Io ho smesso di manifestarmi nel mondo mortale dopo che le multinazionali iniziarono la caccia spietata che portò la fine dell'era degli eroi. Lo feci per non fare correre rischio ai miei discendenti. Tuttavia, oggi, il fuoco infernale mi ha richiamato in questo mondo... per quella che sarà l'ultima volta... "
"Ma allora.... tu hai visto il futuro.. sai quello che succederà? Abbiamo combattuto contro i translord, magari puoi dirmi cosa..."
"Il futuro è uno tra tanti... Cambia in ogni momento così come cambia il destino degli uomini" Rispose laconico Noble Kale "Ti dico solo Michael Badilino, di prepararvi a una catastrofe..."
"Catastrofe? "
"Sarà una catastrofe... per alcuni sarà come la fine del mondo, ma..."
Prima che Noble potesse completare la frase, Michael vide tutto sparire davanti ai suoi occhi e si strappato da una forza che lo trascinò via.

nel prossimo numero:
Spiriti della Vendetta 13
Interludio
Mentre John, Dan e Michael sono impegnati nelle transwar, cosa combinano i nostri amati comprimari? Un numero speciale incentrato su Stacy, Jack, Lo Spaventapasseri, Suicidio, Threnody e tutto il cast di contorno della serie!

 

 

Alcune note sono d'obbligo:
1) Riguardo a Kid-Due-Pistole: è l'alias dell'avvocato Matt Hawk (Nato Matt Leibowicz) che agiva nel sud ovest degli Stati Uniti (Texas, Arizona, New Mexico) negli anni settanta del 1800. Nel 1973 ha incontrato gli Avengers e per un po' è stato spalla di Occhio di falco, per poi tornare nel suo tempo Si ritirò nel 1883, stabilendosi nel Montana col nome di Clay Harder, ma ritornò in attività, per breve tempo, nel 1885, unendosi al resto degli eroi western Marvel per l'ultima battaglia che vide la morte eroica di quasi tutti loro, compresa la sua. (Nella serie Blaze of Glory)
2) BlazingSkull è il reporter Mark Todd che nel 1937 si trovava in Cina per seguire la Guerra Cino-giapponese, che di lì a pochi anni sarebbe confluita nella 2° Guerra Mondiale, un incidente durante un attacco giapponese, lo fece finire in una caverna nascosta, dove incontrò una strana razza di "Uomini Teschio" , che lo dotarono di superpoteri. Tornato in patria,Blazing Skull (che, appunto vuol dire "Teschio fiammeggiante") usò le sue capacità per combattere il crimine ed i soliti nazisti, in un'occasione ha incontrato faccia a faccia lo stesso Hitler. In Invaders Vol.2 (marvel extra 8) lo abbiamo visto lottare al fianco degli Invasori, mentre su Midnights Sons Udlimited 9 (inedito in italia) scopriamo che Blazing Skull è una delle tante incarnazioni di GhostRider/Noble Kale.
3) Su Strange2099 e GhostRider2099: provengono dal mai troppo rimpianto "futuro ufficiale" dell'universo Marvel. Della prima non si sa molto, ha brevemente incontrato l'Uomo Ragno del futuro durante la festa dei morti. Il secondo è invece Kenshiro "Zero" Cochrane, un Hacker ucciso mentre era collegato al cyber spazio. Il suo corpo è strato ricostruito ad un collettivo di intelligenze artificiali noto come "GhostWork" (non ricordo ora il nome italiano). Quando Destino è diventato regnante degli stati uniti, Ghost è entrato nello Shield come secondo del punitore (ed è più o meno a quel punto che si colloca il viaggio di Michael nel 2099). Nekrotek spunta da una storia di Destino2099 pubblicata in su Xmen2099 4 (anche se i quel racconto non veniva esattamente rinchiuso nel cyber spazio.. mi sono concesso una piccola licenza).
Vi starete chiedendo... cosa diavolo vuol dire questo episodio? Alla fin fine non succede niente a parte l'introduzione di altre due incarnazioni di Noble Kale in due linee temporali diverse e la risoluzione di due dubbi (come mai nel 2099 Noble Kale non si fosse incarnato in qualche suo avo e il legame tra Blazing Skull e Ghost)... e il destino dei personaggi non sembra compiersi... in effetti ... è cosi!!!:P

Thanx a CarloMonni per buona parte delle info sui pg.