Il tempo: prima di Atlantide.
Seduto sul suo trono, il Patriarca aveva lo sguardo perso nel vuoto e pensava agli ultimi eventi che lo avevano coinvolto.
Zarathos era stato sconfitto, gli spiriti della vendetta si erano sacrificati, il medaglione del potere separato e dato in custodia a due famiglie umane, della cui protezione si sarebbe occupato il custode...
"E ora?" non poté fare a meno di chiedersi.
Proteggere il medaglione, lottare contro Zarathos, erano stati solo questi i due scopi dell'immortale esistenza del Sangue, adesso cosa restava loro da fare?
Una corrente d'aria penetrò la stanza e davanti gli occhi del Patriarca comparve l'immagine di Zarathos.
L'uomo spalancò gli occhi "Non è possibile.. tu... sei stato sconfitto..."
"Certo.. per ora.. ma presto o tardi tornerò libero e allora cosa farete? Tornerete a combattermi e a sigillarmi? Per poi attendere di nuovo la mia rinascita? E' così che avete intenzione di trascorrere la vostra esistenza?" sibilò lo spettro del demonio
Il patriarca si morse il labbro inferiore.
"Io vi offro l'opportunità di rinunciare al destino che vi è stato imposto... diventate miei seguaci... diventate me.. date un nuovo senso alla vostra via..." lo spettro tese una mano verso il patriarca.
L'uomo esitò un attimo, poi allungò la mano sfiorando le dite eteree dell'apparizione.

#11
Transwar 3


Il tempo: Oggi.
Un sala del castello dei Translord.
Miranda era seduta a terra, con le mani poggiata sulle gambe, muoveva le labbra senza pronunciare alcuna parola.
Alzò le braccia e le mosse come per stringere l'aria davanti a se.
Per un secondo, davanti a lei comparve la figura di un bambino. Era un'immagine sfocata, come una foto venuta male, ma era dotata di peso e dimensione.
"Timothy..." sorrise la donna.
Un lampo rischiarò la stanza e la figura del bambino scomparve.


Wildfang sferrò il suo colpo.
Cody riuscì ad evitarlo, rotolando all'indietro, ma finì per trovarsi pericolosamente sul ciglio del burrone, che a causa dell'acqua piovana era diventato scivoloso.
"Sai volare lupetto?" esclamò il felino correndogli contro con la sciabola sguainata.
Cody gli si mosse incontro tendendo gli artigli.
Si ferirono a vicenda, ma i graffi che fece Cody sul volto di Wildfang, non erano neanche paragonabili come danno allo squarcio che la spada aveva aperto sul ventre del mannaro.
Cody ricadde con il viso per terra, mentre una pozza di sangue si allargava sotto di lui.
"Hai visto cosa hai ottenuto a lottare per la tua ‘famiglia’? Tutti i tuoi sforzi sono stati inutili..." Wildfang lo sovrastava con la sciabola alzata sopra la testa.
"La mia.. famiglia..." Cody socchiuse gli occhi... pensò alla sua famiglia... un padre e una madre... pensò al circo Quentin... pensò a tutto quello che gli avevano dato, insegnato le persone che aveva incontrato.. No, non erano inutili gli sforzi che portava a termine per difendere la propria famiglia, non lo sarebbero mai stati.
Dalle fauci del mannaro fuoriuscì un profondo ululato e il suo corpo sprigionò una potente energia rossa.
Wildfang non ebbe il tempo di reagire: l'energia lo travolse, dilaniandone il corpo e spingendolo verso il burrone, mentre la spada riprendeva la forma di bracciale.
Il felino si trovò a precipitare nel vuoto, quando d'improvviso, una mano gli afferrò il polso.
Era Cody, che si era sporto dal ciglio per afferrarlo.
"La tua vita... ti ha negato la possibilità di avere un branco, di sapere cosa fosse una famiglia..." ringhiò il mannaro "ma sono sicuro, che se tu avessi un'altra possibilità, potresti rinnegare le tue azioni..."
Wildfang sorrise malinconicamente "il mio destino.. era già scritto..."
"No!" ruggì Cody " Sei tu l'unico responsabile delle tue azioni! E con le tue scelte potrai rimediare ai tuoi errori!"
Wildfang chiuse gli occhi e due piccole lacrime scivolarono mischiandosi alla pioggia "Se magari ci fossimo conosciuti prima.. la mia vita sarebbe stata diversa... Ti invidio, Cody..." apri gli occhi di scatto e sfoderò gli artigli lacerando le carni del braccio del mannaro "Però ormai è troppo tardi!"
Cody lasciò la prese lanciando con un ululato di dolore.
Wildfang precipitò nel vuoto, mentre una luce partiva dal suo polso andando ad avvolgere quello di Cody.
Quando il mannaro riapri gli occhi, vite che il bracciale del felino era ora al suo braccio.
Guardò con occhi meditabondi il fondo del burrone, poi spostò lo sguardo sul bracciale.
Lancio un lungo ululato, poi si mise a quattro zampe e iniziò a correre a per di fiato verso sud.


"Sei avessimo ancora le moto, non sarebbe così faticoso!" sbuffò Michael, aveva i vestiti appesantiti dall'acqua piovana e la pioggia gli sbatteva ripetutamente contro gli occhi.
"Ancora un piccolo sforzo, ci siamo quasi.." l'entrata del castello si profilava all'orizzonte, ma le parole di Dan vennero improvvisamente coperte dal rombo di un motore.
Dal portone d'ingresso uscirono fuori due grosse moto guidate da Steelwind e Steelvengeanqe, che imbracciavano due fucili al plasma.
"Quelle due.. le conosco..." esclamò Badilino.
"Ma che ci fanno qui?" chiese Dan.
"Deathwatch ci ha salvate.. ci ha fatto rinascere...ci aiuterà anche a vendicarci di colui che noi odiamo e di questo gli saremo sempre riconoscenti.. Per questo obbediamo solo ai suoi ordini!" sentenziò Steelwind.
Le due donne iniziarono a sparare contro gli spiriti, che si scansarono dalla traiettoria dei raggi.
Steelvengeange accelerò, muovendo la moto in direzione di Dan.
Il ragazzo creò prontamente la catena infernale e la lanciò contro la ruoto della moto, facendola sbandare, così la ragazza si trovò a finire addosso al mezzo della sorella.
Steelwind saltò giù dalla moto un attimo primo dell'impatto, ma prima di mettere piede a terra si trovò subito addosso Michael, che la colpì con un pugno fiammeggiante al volto, lanciandola su ciò che rimaneva delle moto, dove giaceva la sorella priva di sensi.
"Pensavo fosse più difficile..." sbadigliò Michael.
In quel momento, nello spiazzo davanti al castello giunsero da due direzioni diverse, Quinn e Blaze con in braccio Clara.
"Voi che ci fate qui?" esclamarono quasi in contemporanea John e Dan.
"Il destino.. ci ha portati... nel posto... dove il nostro destino deve compiersi..." delirò Clara.
"Siamo qui per Deathwatch..." disse Dan.
"Noi dobbiamo salvare Miranda..." spiegò Blaze.
"Miranda?"
"E anche lei è una Translord.. è una storia lunga..."
"La signora sembra in pessime condizioni.." fece Michael fissando Clara, che Blaze aveva fatto sdraiare a terra "Forse posso fare qualcosa per lei.." poggiò una mano sulla schiena della donna e una fiamma lucente si allargò avvolgendone il corpo, iniziando a curarne le ferite.
"Non sapevo potessi fare di questi giochetti..." mormorò Blaze "Anche se in effetti una volta il fuoco infernale ha curato anche lei mie ferite..."
Tuttavia accadde qualcosa di inaspettato: nel momento in cui le fiamme si estinsero, il corpo di Clara ebbe un sussulto, alzò la testa e aprì gli occhi di scatto.
Sotto le palpebre non aveva pupille, ma delle sfere che pulsava di energia verdastra.
La donna teneva la bocca aperta in urlo silenzioso.
"Clara? Che succede?"
"Sono davvero deliziato..." esclamò Deathwatch uscendo dal castello. Ranter e Miranda erano al suo fianco; la donna teneva una mano sul ventre, mentre l'altra era tesa di lato, contratta come se stesse stringendo qualcosa, anche se il pugno era vuoto "Neanche se avessi impegnato tutto me stesso sarei mai riuscito a trovarlo e invece me l'avete portato voi.. chi avrebbe mai immaginato che quella donna fosse il pozzo del destino?"
La pioggia iniziò a scrosciare con più violenza.


Al fianco del laghetto, lo battaglia proseguiva senza sosta.
Silph usava il suo potere per congelare la pioggia, così Seer, Atrocità ed Embyrre si trovavano sotto l'attacco continuo di una raffica di aghi di ghiaccio..
Embyrre fece roteare la sua staffa creando un vortice di fuoco che sciolse gli aghi di ghiaccio.
Beholder inizio ad emanare un raggio dall'enorme occhio e i tre furono preda di una violenta vertigine, Seer gli lanciò una sfera di luce contro la pupilla, costringendolo a chiudere l'occhio e porre fine all'attacco.
Metarchius saltò addosso ad Atrocità prendendo le forme di un gigantesco scimpanzé e lo afferrò, stringendolo nel tentativo di spezzargli la schiena.
"Come puoi? Sei stato tu stesso a venirmi a cercare! A supplicarmi di ritornare coi caduti, che avevate bisogno di me..." Atrocità portò una mano sugli occhi di Metarchius accecandolo.
"Tu ci hai lasciato.. tu non puoi capire, perché hai dimenticato.. hai dimenticato il perché siamo diventati caduti.. ci hai tradito!" ringhiò il mutaforma, prendendo le sembianze di un grosso polipo e avvolgendo l'avversario coi suoi tentacoli.
"Io..avrei.. tradito?" sbottò Atrocità "Io ho ucciso Xoc, per rimanere fedele alle mie scelte! Le ho detto che l'amavo e poi l'ho uccisa!" gli occhi gli si illuminarono "Mentre voi... dicevate di aver tradito il sangue per ottenere l'indipendenza, per riscoprire la vostra individualità.. e invece, alla prima occasione, permettete che sia un altro a decidere per voi! Siete patetici!"
L'energia riversata dal corpo del ragazzo costrinse Metarchius a mollare la presa, Atrocità si voltò di scatto e colpì il compagno di un tempo con una raffica che gli fuoriuscì dagli occhi, carbonizzandolo sul colpo.
Atrocità rimase immobile a guardare la pioggia spazzare i resti del cadavere di Metarchius.
Nel frattempo Embyrre e Seer erano riuscite, con molta fatica, a mettere fuorigioco Beholder e Silph.
La ragazza dalla pelle scura, si avvicinò al ragazzo, visibilmente sconvolto "Capisco come ti senti.. anche io mi sono sentita così quando ho abbandonato la strada dei Caduti... E' qualcosa che ci porteremo sempre dentro, il peso dei nostri peccati, le morti che abbiamo causato, il tradimento alla nostra stessa razza... non ci resta che conviverci assieme..."
Seer poggiò una mano sulla spalla del ragazzo "Il sangue, i caduti, ormai non esistono più... noi siamo gli ultimi di una razza ormai estinta.. In fondo hai ottenuto ciò per cui i caduti hanno così tanto lottato.. da oggi il tuo destino te lo costruisci tu.."


Interludio: Laboratorio di Anton Hellgate
Anton hellgate riaprì gli occhi ridestandosi da un sogno, uno di quelli che si dimenticano al risveglio e di cui non resta che qualche vado ricordo e fugace visione.
Nel suo caso ricordava che nel sogno c'era una donna bionda, vestita di rosso, che gli diceva qualcosa.
Ma era solo un sogno, o forse era un ricordo? Scrollò il capo per togliersi quei pensieri dalla testa.
Si alzò in piedi: si era addormentato sulla poltrona al centro del suo laboratorio, ai suoi piedi, come due cuccioli, dormivano Astaroth e Astarte.
Hellgate si mosse silenziosamente fino a raggiungere il bagno, si chiuse la porta alle spalle e rimase a fissare il proprio riflesso nello specchio.
Ma chi era la persona che vedeva? Anton Hellgate, rappresentazione su questo piano della realtà del demone Baal... ma era davvero così? Allora perché ogni volta che cercava di pensarci su, di capire... la testa iniziava a dolergli? Perché aveva solo vaghi ricordi di tutto ciò che era successo prima di risvegliarsi dopo il suicidio di Vendetta? Quando qualcuno l'aveva soccorso (forse una donna bionda?) e detto qualcosa.. spiegato chi era.. spiegato che era Baal... ma tutto il resto era così confuso.. Quello che sapeva sulle persone che lo circondavano, sui suoi nemici, l'aveva preso di database dei suoi computer...
Un nome gli era rimasto impresso, tra quelli che aveva letto, il nome di una persona che aveva raccolto informazioni su di lui: Arthur Dolan... un semplice agente di polizia, che però aveva avuto il coraggio di sfidare la sua organizzazione...
Arthur Dolan.. possibile che quell'uomo sapesse su Hellgate più di quanto lo stesso Hellgate sapesse su sé stesso?
Forse era il caso di fargli una visita al più presto...

 

"Cosa vorrebbe dire che Clara è il pozzo del destino?" Blaze puntò il fucile contro Deathwatch.
"Oh, non è ben chiaro neanche a me... tuttavia mi è proprio impossibile non riconoscere quella forza... in fondo, durante l'infanzia, sono stato sottoposto a continui insegnamenti proprio per essere capace di riconoscere il pozzo del destino.." l'uomo esplose in una profonda risata quasi contemporanea ad un tuono "Se l'avessi saputo! Che l'oggetto del mio tanto cercare era in realtà una così facile preda! Mai e poi mai avrei perso tempo ad organizzare un impero del crimine a New York, per finanziare le mie ricerche.. Ho pure rilasciato parte delle energie che ho accumulato in questi anni, per far rivivere questa landa desolata, convinto che il pozzo fosse nascosto qui e questo fosse il modo migliore per riportarlo alla luce."
"E ora.. cosa avresti intenzione di fare?" gli spiriti della vendetta si posero come una muraglia tra DeathWatch e Miranda.
Il translord strinse il pugno, che brillò fiocamente "Assimilare le energie delle persone che ucciderò...e poi manipolare quell'energia a mio piacere... E' questo il potere che il mio destino di Translord mi ha donato...Sarà molto facile uccidere la donna e prendere dentro di me il potere del pozzo del destino..."
"E per quale motivo pensi che te lo permetteremo?" chiese Michael.
"Noi non vi permetteremo di mettervi sulla strada del nostro padrone!" Dai resti delle moto si alzò una figura.
Dan sbarrò gli occhi quando si accorse che Steelwind e Steelvengeange avevano riunito i loro corpi cibernetici in uno solo: la creatura che ne era uscita aveva due teste e quattro braccia "Noi, adesso, siamo Steel-x!".
"Ranter, mia diletta Miranda... lascio a voi il compito di occuparvi di questi guasta feste, mentre io prendo il potere che mi spetta diritto.."
I due si mossero in avanti, Ranter con fare minaccioso, Miranda mantenendo il fare assente.
"Io penso al mago." Ringhiò Badilino.
"John, io cercherò di trattenere Miranda..." esclamò Quinn.
"Allora mi occupo di Steel-x" sentenziò Blaze.
"Dunque se non sbaglio i conti..." esclamò Dan "Io e te balliamo assieme Deathwatch! E' il momento di mettere in pari i conti per sempre!"
Il translord sorrise "Il giovane Ketch.. allora è vero che non sei più Ghost... Non crederai davvero di rappresentare una minaccia per me?"
"Lo lascio giudicare a te!" tra le mani di Dan comparve la catena infernale e il ragazzo si lanciò addosso all'uomo.
"Quand'eri Ghost eri un avversario temibile.. ma ora..." il translord allungò una mano ed afferrò la catena, l'arma mistica sparì dopo qualche secondo "La tua capacità di controllare il fuoco infernale è così debole.. non mi ci vuole niente ad assorbire il tuo potere e usarlo contro di te!"
Deathwatch aprì il palmo contro Dan e una fiammata avvolse il ragazzo, il cui corpo fu preda di un dolore talmente profondo da laceragli l'anima.
"Miranda... torna in te! Abbandona il fianco di quell'uomo!" gridò Quinn, mentre creava degli scudi di luce per proteggersi dagli attacchi della ragazza.
Miranda era immobile, fatta eccezione per una mano che si muoveva innanzi al corpo lanciando una serie di raggi di luce. L'altra mano era ancora contratta sul fianco "Io non posso..." disse con voce cantilenante "Grazie a lui.. io.. ho di nuovo Timothy..."
Per un attimo,al fianco della ragazza, apparve il figlio, che le stringeva la mano.
"Timothy.. come ho potuto non capirlo prima... il bambino, era un costrutto di energie mistiche... l'avevi creato tu... e' tramite il suo ricordo che DeathWatch ti sta manipolando..." Quinn corse verso Miranda, zigzagando tra i raggi di luce.
La raggiunse e l'afferrò per le spalle scrollandola violentemente "Timothy è morto Miranda!"
"N.. non è vero.." piagnucolò la ragazza.
"Capisco il tuo desiderio di averlo ancora con te, ma lui non c'è più! Il bambino che vedi è un'illusione, ed è merito dei tuoi poteri, Deathwatch non centra niente! Devi farlo sparire, sennò non riuscirai a liberarti del suo influsso!"
"Timothy è mio figlio.. non rinuncio a lui!" gli occhi di Miranda iniziarono a brillare.
"Questo non vuol dire rinunciare a lui! Fai vivere il tuo ricordo in te! Come fai anche con Eli... l'uomo che ci ha cresciuto come fossimo figli suoi!"
"Eli..." La luce negli occhi di Miranda si affievolì.
Quinn stava per dire qualcos'altro, ma le parole vennero interrotte da Deathwatch che gli afferrò la testa con la mano "Come fossimo figli suoi.. quanto sei stupido... non hai ancora capito che tu eri veramente figlio di quel mortale?"
"Cosa?"
"Ogni generazione di Translord conta solo due individui, un maschio e una femmina, che daranno vita alla generazione successiva... tua madre ha però ceduto a quel mortale e dalla loro unione sei nato tu.."
"Eli.. eri davvero mio padre..." una lacrima di commozione scivolò dietro gli occhiali del ragazzo.
"E' inutile commuoversi!" rise Deathwatch, mentre la pioggia e il vento gli scompigliavano i capelli "Adesso stai per morire.. sarai anche un translord imperfetto ma il tuo potere mi sarà in ogni caso utile!"
Alzò il braccio, pronto a calarlo per trafiggere il petto del ragazzo, ma Miranda gli saltò addosso bloccandolo.
"Cosa fai stupida?" Deathwatch gettò i due con una spinta in mezzo al fango.
"Quinn ha ragione.. non ha senso continuare a tormentarmi.. non voglio permetterti di usare il ricordo di Timothy contro di me!" strillò la ragazza, mentre la pioggia le ripuliva il volto.
"Adesso.. anche tu sei inutile.. "gli occhi di Deathwatch brillarono di una luce assassina "Ma forse è meglio così... Uccidendovi e ottenendo i vostri poteri, sarà molto più facile manipolare il pozzo del destino!"


Blaze si affannava per sfuggire alla presa delle mani di Steel-x: ognuna di esse aveva lunghi artigli acuminati che lanciavano una scarica elettrica non appena lo toccavano.
L'uomo non aveva neanche il tempo di spararle contro, appena si fermava per sollevare il fucile, gli artigli della cyborg calavano verso di lui, obbligandolo a riporre l'arma e a fare un salto indietro.
"Da quello che ricordo..." Blaze cercò di distrarre l'avversario con le parole "Hai sempre odiato dovere obbedire a qualcuno!"
"Noi non obbediamo a Deathwatch! Stiamo solo ripagando il nostro debito!" rispose la testa che era di Steelvengeange "E inoltre Deathwatch ci aiuterà a vendicarci di colui che noi odiamo!"
"Colui che noi... non starai mica parlando di Centurios?" Blade sorrise "Nel caso che tu non lo sapessi.. Il tuo attuale capo ha lavorato proprio per Centurios qualche tempo fa!"
"Cosa..." la notizia lasciò interdetta la donna, che si bloccò per un attimo.
Blaze approfittò di quell'attimo di distrazione, pianto il fucile contro il petto della donna e premette il grilletto.
L'esplosione che ne conseguì, mandò in frantumi il corpo di Steel-x. Le teste delle due donne , ancora vive e dotate di coscienza, rotolarono sino ai resti delle loro moto.

Deathwatch stava per colpire Quinn e Miranda, quando alle sue spalle compare il patriarca: teneva per un braccio il corpo privo di sensi del custode.
"Ottimo tempismo..." commentò il Translord "Il pozzo del destino è stato rintracciato" e con un cenno della testa indico Clara, ancora a terra, con il corpo contratto da spasmi e gli occhi lucenti spalancati "Il tempo di sistemare un piccolo conto in sospeso..."
"Prendi pure tutto il tempo che vuoi..." mormorò il patriarca, poi portò un pugno in avanti e travolse il Translord con un scarica di energia "Tanto, ora che il pozzo del destino è stato trovato, non ho più bisogno di te!"
Il caduto si avvicinò a Clara "Non sono una persona che si lascia manipolare.. se mi sono assoggettato ai translord è stato solo per trovare il pozzo del destino.. e ora che l’ho tra le mie mani, non ho più bisogno di nessuno!"
Il patriarca tese una mano verso la donna, ma un ululato risuonò nell'aria e giungendo di corsa Cody si frappose tra i due.
"Non toccherai la mia amica con quelle tue sporche mani." ringhiò il mannaro.
Il patriarca lo guardò indispettito "E un cucciolo come te, da solo, vorrebbe creare problemi ad una creatura millenaria come me? Se non fossi così patetico, riderei!"
"Cody non è solo!" Miranda e Quinn, saltarono sul patriarca, bloccandogli ognuno un braccio.
"Sarete pure dei translord, ma il vostro potere non è ancora abbastanza sviluppato da fronteggiarmi!" gli occhi del patriarca si accesero, un violento vento si alzò, sbattendo via i tre.
"Tutto così facile.." Il patriarca tornò a rivolgere la sua attenzione a Clara. Si stava per muovere, quando sentì un intenso dolore al petto, calò lo sguardo e vide la mano di Deathwatch spuntare in mezzo al suo torace, cercò di dire qualcosa, ma sentì mancare il fiato.
Il Translord alle sue spalle aveva un'espressione spietata dipinta sul volto "Non perdono il tradimento... Questa è la tua fine Patriarca.. avresti potuto cambiare il tuo destino, ma a quanto pare non sei stato capace.."
Le energie del caduto vennero assorbite dal Translord e del corpo del Patriarca non rimasero che dei resti avvizziti che ricaddero a terra, frantumandosi al contatto con il terreno.
"No.. lui.. dovevo ucciderlo.. io..." Il custode aprì gli occhi giusto in tempo per vedere la scena, poi perse i sensi di nuovo.


Ranter tese la mano in avanti e dalle sue dita fuoriuscirono delle spire di luce che tentarono di avvolgere Badilino.
"Mi prendi per un pivellino?" Michael rilasciò il fuoco infernale e distrusse le spire, anche quell'attacco del caduto non sembra essere diretto a ferirlo.
Sotto il suo cappuccio, sembrò che il mago oscuro sorridesse "Non è mai stato nelle mie intenzioni ucciderti, Spirito della vendetta..." lancio dei cerchi di fuoco contro l'uomo.
"Cosa vorresti dire?" esclamò Michael schivando l'attacco.
"Il mio compito.. è stato condurre gli eventi!" Ranter si sollevò in aria "Ho liberato il Patriarca dalla sua prigionia, l'ho aiutato a corrompere il sangue per dare vita ai nuovi caduti, ho manipolato i miei sedicenti compagni di squadra affinché cedessero e passassero dalla parte dei translord... In modo che il pozzo del destino tornasse a rivelarsi."
Badilino lo guardò confuso, con la pioggia che sbatteva violentemente contro il viso "Cosa vorresti dire?"
"Il tempo dei giochi è finito.. rimanere ancora qui sarebbe pericoloso per la mia integrità... e oltretutto devo fare rapporto al mio capo..." e così dicendo Ranter sparì nel nulla, lasciando Michael con un palmo di naso e la sensazione che di qualunque cosa stesse parlando il caduto, sarebbe stato qualcosa che avrebbe pesantemente influito sugli eventi futuri.


"Fermo lì, Deathwatch!"
Il translord si voltò e trovo Dan Ketch a fissarlo con colmi di rabbia.
"Ne ho le scatole piene di gente che mi interrompe." Ringhiò l'uomo "Non ti è bastata la lezione di prima?".
"Questa volta non mi farò sconfiggere! E' il momento di ripagare tutte le vite che hai spento!" tra le mani del ragazzo iniziarono a formarsi gli anelli della catena infernale.
La catena si allungò fino a terra, e poi continuò ad espandersi sul terreno. Quando poi giunse ai piedi Deathwatch, l'estremità si drizzò d'improvviso, come fosse stato un serpente e cominciò ad avvolgere il colpo del translord.
L'uomo si trovò presto legato fino alle spalle, ma gli bastò gonfiare i muscoli per farla sparire; poi si gettò contro Dan, con la mano tesa, pronto a colpirlo.
"Fermò li!" gridò Blaze, la sua pistola, insieme ai pugni di Badilino erano puntati contro il translord.
L'uomo si fermò: non avrebbe potuto mai e poi assorbire tre attacchi contemporaneamente.
"Sembra che io sia spacciato.." Deathwatch sorrise, poi allargò le braccia.
La terra iniziò a tremare e grosse crepe si andarono ad aprire lungo tutta l'isola: gli alberi appassirono, i fiumi si prosciugarono, in pochi secondi le terre del sangue tornare una distesa secca e brulla.
Il corpo di Deathwatch brillò di energia "Ho recuperato il potere che avevo dato a quest'isola..." una scossa fece crollare il castello dei translord alle loro spalle "Anzi, ho preso anche quel poco di energia che aveva di suo, per questo penso che tra poco sprofonderà negli abissi."
In contemporanea i tre spiriti della vendetta lanciarono il loro attacco, ma Deathwatch fu agilissimo ad evitarlo, schivando da basso e scivolando verso Clara.
"Adesso il potere del pozzo del destino sarà mio... e nessuno me lo impedirà!" gridò alzando il pugno contro la donna.
Un lampo illuminò il cielo. Alla luce proveniente dall'alto se ne aggiunse un'altra, verde, proveniente da terra.
La mano di Deathwatch aveva attraversato il corpo di Clara, solo che le membra della donna erano diventate intangibili e pulsavano di un chiarore verde.
Sotto gli occhi stupefatti dei presenti, Clara divenne pura luce e si sollevò in aria, dove si riformò nelle sue sembianze umane.
"Clara! Cosa succede?" urlò Blaze.
"Io sono Clara..." parlò con una voce che non era sua, era roca e maschile "Ma sono anche il pozzo del destino... e sono anche un Translord."
"Che stai dicendo?" ringhiò Deathwatch.
"Io sono l'ultimo Translord che custodì il pozzo del destino.. Ridotto a fin di vita da Zarathos, sono stato costretto a distruggere il pozzo per evitare che il demone sfruttasse il potere dell'armatura infernale. Mi sono gettato all'interno del pozzo distruggendo il mio corpo.. Così il pozzo del destino è imploso, ma nello stesso momento ha cercato di preservarsi, inglobando una parte di se... La mia coscienza è stata così fusa con una parte del pozzo e la restante energia del crocevia mistico ci ha fatto rinascere sotto questa nuova forma.. Ogni ricordo passato è stato cancellato dalla mia mente.. fino ad oggi..."
"E'.. tutto.. assurdo.." commentò Michael.
"Sei un translord! Sei come me! Allora mi capisci! Io son qui per ottenere il potere di riscrivere il destino, il potere del pozzo del destino! Dammelo! Deve essere mio!" Deathwatch parlava con occhi spiritati, sembrava fuori di sé, camminava in avanti con lo sguardo fisso verso l'alto, fu così che non si accorresse di un'ampia crepa nel terreno, mise un piede in fallo e vi cadde dentro.
L'isola tremò un'altra volta e la crepa si richiuse di scatto.
"Il pozzo del destino... è estremamente pericoloso.. l'ho sempre saputo.. la coscienza di un fato già scritto, indebolisce gli uomini e fa dimenticare loro il libero arbitrio... Il sangue, i caduti, i translord, hanno abbandonato la responsabilità delle loro azioni e gli scopi delle loro vite sulle spalle di entità superiori.." la voce risuonò nelle orecchie dei tre spiriti della vendetta, sovrastando lo scroscio della pioggia e ai boati della terra che andava spaccandosi.
"Clara? Sei ancora.. li?" chiese confuso Blaze.
"La coscienza di Clara è dentro di me Johnathan Blaze...Ma non per molto... Tra poco scomparirà, assieme alla mia, non appena la parte di noi che è il pozzo del destino avrà preso il sopravvento... A quel punto l'energia residua del pozzo verrà liberata ed ingoierà ogni cosa nel raggio dell'isola."
"Vuoi dire.. che il pozzo destino ci distruggerà tutti?" sbottò Dan.
"Il pozzo del destino vi permetterà di affrontare il vostro destino.."
"E cosa vorrebbe dire?" fece Badilino.
"Tra poco lo scoprirete... Ormai l'energia sta per essere rilasciata... Blaze, quella parte di me che è Clara vuol dirti che ti ringrazia per tutto ciò che hai fatto per lei..."
"No aspetta!" ma prima che Blaze potesse dire altro, il simulacro con le sembianze di Clara esplose, un'onda di energia vedere esplose, avvolgendo l'intera isola.
Quando si diradò, sull'isola non vi era più anima viva, il temporale continuava con maggior furia e il terremoto proseguiva la sua opera distruttrice.
Nel giro di pochi minuti, le terre del sangue sprofondarono nelle acque.

 

Epilogo.
Ranter galleggiava a mezz'aria sopra il mare, ad un centinaio di chilometri di distanza dal punto in cui, fino a qualche ora prima, sorgevano le terre del sangue.
Sotto di lui l'acqua si increspò in una serie di cerchi concentrici. Al centro di essi, apparvero i lineamenti confusi di un volto immerso nel buio.
"Ho completato la mia missione" fece con tono ossequioso il mago oscuro "Il pozzo del destino non esiste più e quindi non rappresenta più una minaccia. Adesso posso tornare al mio ruolo originale."
Dal centro delle acque volò fuori un piccolo fagotto che finì tra le mani di Ranter.
Il mago lo aprì e vide che conteneva l'elmo di un armatura.
"Prima" fece una voce nella sua testa "hai un'altra missione da compiere..."


Proxima:
Spiriti della vendetta 12
Dispersi
Risucchiati dal pozzo del destino, Dan, Michael e John vengono condotti nei luoghi e nei momenti dove il loro destino deve compiersi!

E con questo episodio si può dire che finisce il primo ciclo di Spiriti: diamo all'addio ad un sacco di personaggi, ad alcuni probabilmente per sempre,altri probabilmente prima o poi ritorneranno, mentre qualcun'altro è GIA' ritornato (se non ci credete date un occhio a Power Pack, dove il buon Cody è pronto a nuove evoluzioni sotto la penna dell'abile Valerio Pastore). Molte trame sono state risolte, anche se alcuni punti sono rimasti all'oscuro (e dubito che verrano mai chiariti). Vi rivelo un piccolo retroscena su questa saga: originalmente doveva essere supportata da un sottotrama lunghissima ed entrare nel vivo solo nella parte avanzata della serie e concludersi sul numero 25, poi sono saltati fuori piccoli inconveniente, come il fatto che quando ho pubblicato il #1 di spiriti il personaggio di ghost non era ancora utilizzabile liberamente, quindi ho dovuto rimediare anticipando alcuni eventi. Ecco il perché alcuni personaggi sono poco approfonditi: la loro introspezione sarebbe dovuta essere di sfondo prima della saga, solo che non c'è ne stato il tempo materiale (anche se nella mia mente, ad esempio, ogni Caduto ha la sua storia. Verdict è la sorellastra di Embyrre, Beholder è un rivale di Ranter, Silph e Ignus sono gemelli.. piccoli spunti che nn saranno mai approfonditi nella storia ;D)
Adesso gli spiriti della vendetta sono pronti a lanciarsi per nuove strade, che li riporteranno alle ambientazioni metropolitane e Horror a loro più consone, non senza deviare ogni tanto per lidi un po' più "alternativi" (ne sarà esempio il prossimo numero).
Un paio di note potrebbero chiarire dei punti un po' oscuri dell'episodio:
1) Se l'accenno alla love story tra Atrocità e Xoc vi è sembrato vago, non stupitevi... negli albi originali si è detto ancora di meno!!! L'intera vicenda è stata accennata in meno due di vignette... (per la precisione nell'ultimo albo dell'assedio delle tenebre) inutile dire che ho intenzione di approfondirla prossimamente
2) Il capitano Arthur Dolan, padre di Stacy, si è messo a raccogliere informazioni su Hellgate in numeri inediti di Ghost, arrivando a diventare l'informatore di Ghost riguardo le azioni del criminali, nascondendosi sotto la falsa identità di DeepTroath.
3) Steelvengange, dopo le apparizioni sui GhostMITA è apparsa in degli episodi inediti di Blaze, dove faceva coppia con John e sembrava redimersi... vi sarete accorti che ho ritenuto che nn fosse poi una redenzione molto sentita ;)
4) Quando Blaze dice che Deathwatch ha lavorato x Centurios, non è proprio esatto.. Centurios si è limitato a far catturare da Steelvengeange Deathwatch, per poi mandarlo contro Ghost, non vi è stato un vero proprio rapporto tra i due dunque