Il tempo: cinque giorni prima.
"Insieme... renderemo possibile un miracolo..." le bisbigliò all'orecchio Deathwatch.
"Un miracolo? Di cosa parli?" chiese Miranda scivolando fino allo schienale del letto.
"Un miracolo che solo i Translord posso compiere... riscrivere il destino del mondo a nostro favore..." l'uomo salì gattoni sul letto giungendo al fianco della donna.
"Cos'è un Translord?" Miranda lo guardò con occhi spaventati.
"Cioè che sei tu, ciò che sono io, siamo gli ultimi esemplari di una razza eletta..." mentre parlava, Deathwatch carezzò i capelli di Miranda e ne squadrava le forme nude "Siamo stati separati, mentre invece saremmo dovuti crescere insieme... Che ingiustizia... hai passato la tua esistenza a lavorare in un circo mentre io vivevo come uno squallido boss del crimine.. ma dovevamo pur sempre mantenerci in attesa del nostro incontro, vero?"
"Io non capisco di cosa parli..." mormorò Miranda.
"Mamma..." fece una voce al margine del letto.
Miranda si voltò e si trovò di fronte a suo figlio.
"Timothy!" esclamò cercando di raggiungerlo.
Deathwatch sorrise, allungò una mano e il corpo del bambino iniziò a brillare, sparendo in una luce che volò verso il palmo dell'uomo.
Miranda strabuzzò gli occhi "Cosa hai fatto a mio figlio?"
"Tuo figlio.. è morto anni fa.. durante il massacro del circo quentin..." esclamò afferrandola "Ma tu, con il tuo potere, sei stato in grado di ricreare un composto di energia con le sue sembianze.. ma ora, è inutile sprecare i tuoi poteri questo modo.." le baciò il collo "Apri la mente e lascia che io ti conduca lungo la strada dei Translord."
Miranda sentì il corpo fremere, una forza sconosciuta stava entrando dentro di lei, sentiva i ricordi e i pensieri farsi più vaghi...
Vide tutto, lentamente, sparire...


di Xel aka Joji
#10 - Transwar /2


Il tempo:oggi.
Dan, Michael, Seer e i tre caduti si erano ritrovati nei pressi di un piccolo laghetto, circondato da una rigogliosa vegetazione.
"Dove diavolo siamo finiti?" esclamò Dan.
"Non capisco..." Metarchius si guardò intorno confuso "L'incantesimo che mi ha insegnato il patriarca.. doveva condurci dritti alle terre del sangue..."
"Queste... sono le terre del sangue.. le riconosco..." mormorò Seer "Anche se sono cambiate... è come se fossero tornate a vivere..."
"Ok, questa aggiungiamola alla lista dei misteri senza soluzione... La mia più immediata esigenza è capire perché siamo qui e che cosa sta succedendo..." annunciò Michael mentre le sue mani si illuminavano.
"Non cerchiamo la lotta, spiriti della vendetta..." lo placò Atrocità "Almeno non per il momento... se ci troviamo qui è per ragioni... diciamo di famiglia..."
"Cosa centra Deatwatch?" sbottò Daniel: fremeva dal momento in cui aveva sentito il nome della sua vecchia nemesi, il mandante dell'omicidio di sua sorella, di cui sperava di essersi liberato una volta per tutte, anni prima, durante lo scontro con Centurios.
"I translord si sono riuniti.." iniziò a spiegare Metarchius, "è questo tutto quello che mi ha detto Il Patriarca prima di teleportarmi via in cerca d'aiuto... Eravamo qui per cercare il pozzo del destino, volevamo ottenerne il potere..."


Cody aprì gli occhi, si portò una mano alla tempia, dove sentiva colare un liquido caldo.
Si guardò i polpastrelli e vide che aveva la pelliccia intrisa di sangue.
Si rialzò a fatica e si guardò intorno.
Era in una fitta foresta. Su di lui, tra l'intrico degli alberi, poteva intravedere il picco da cui era caduto inseguito alla frana.
"Proprio un bel volo..." annusò l'aria, in cerca di un odore famigliare, ma gli stimoli olfattivi era cosi vari e intensi che qualsiasi traccia era coperta.
"Cerchi la strada per il castello dei Translord?" fece una voce alle sue spalle.
Tra gli arbusti era apparsa un'esile figura avvolta in un mantello, con un cappuccio calato sul volto.
Cody tese gli artigli e digrignò i denti "Chi sei tu?"
"Sono la tua guida.. ti condurrò al castello..." fece il figuro, voltandosi. Scostò con le mani il fogliame, rivelando un sentiero. "Vieni con me... se ti fidi..."
Cody, consapevole di non aver altra scelta, lo seguì.

Blaze lasciò scivolare la liana sotto la mano fino a giungere coi piedi per terra. Stringeva a se Clara; per afferrarla aveva dovuto lasciare andare il fucile, ma aveva ancora con sé il fucile infernale.
Provvidenzialmente, aveva trovato sotto le dita quella liana che li aveva salvati dal violento impatto con il pavimento.
"Oh John... dove sono gli altri?" mormorò preoccupata la donna.
"Non lo so.. hanno cercato di separarci.. e ci sono riusciti..." erano al margine di una foresta. Davanti a loro si stendeva un ampia pianura ricoperta da un fitto stuolo di erba alta. In lontananza poteva intravedere, oltre una zona rocciosa, il castello dei Translord. "Non ci resta che muoverci verso il castello.. mi spiace lasciare gli altri, ma rischiamo di avere le ore contate.."
Così, camminando fianco a fianco, Blaze e Clara, avanzarono verso il castello, immersi nell'erba fino alla vita.
Non avevano fatto che qualche passo, quando Clara allungò una mano afferrando Blaze per il polso "John, c'è.. qualcosa..."
John si immobilizzò, strinse il pugno sulla pistola e si guardò intorno.
Il vento si alzò, increspando il prato.
Un sibilo risuonò nell'aria e due occhi gialli comparvero nell'erba: il caduto Komodo spuntò con un balzo innanzi ai Blaze.

 

"Dove diavolo è!" gridò Deathwatch colpendo il muro con un pugno.
Miranda era in piedi, non molto lontano da lui, con gli occhi fissi nel vuoto, dall'altra parte della stanza vi era Ranter, anche lui in silenzio.
"Abbiamo ispezionato tutta la zona del castello.. ma del pozzo del destino non vi è traccia.. eppure ne sento il potere; nell'ultima ora si è fatto sempre più chiaro e intenso.. Ma dov'è?" Miranda non proferì risposta, si limitò a muovere le labbra, come pronunciando un nome senza emettere alcun suono.

Tramite le spiegazioni incrociate dei Caduti e Seer, riguardo le storie del sangue e dei Translord, Dan e Michael finalmente avevano inquadrato la situazione in cui si trovavano; restava da decidersi come muoversi.
"Suppongo che non ci resti che muoverci verso il castello dei translord..." propose Badilino indicando la sagoma del palazzo che svettava ad occidente.
D'un tratto l'acqua del laghetto iniziò a ribollire, esplodendo come un geyser, che travolse i presenti con un getto bollente
"Cosa è stato?" gridò Dan mentre il getto li schiacciava a terra.
"E' il nostro benvenuto, non vorremo essere presi per degli ospiti maleducati..." sopra il laghetto era comparsa una figura che galleggiava a mezz'aria, nota già ad alcuni dei presenti: era Ignus, dei caduti.
"Ignus? Perché ci attacchi? Siamo qui per aiutarvi" gridò Atrocità.
"L'unico modo per aiutarci... è servire come noi sua eminenza Deathwatch" accanto a Ignus apparve Silph, la ragazza alzò un braccio e un'altra serie di getti d'acqua si sollevò dal laghetto tramutandosi stavolta in grosse stalattiti di ghiaccio.
"Chissà perché non mi stupisce questo voltagabbana..." esclamò Embyrre mentre una fiammata partiva dalla punta della sua staffa sciogliendo il ghiaccio "I caduti sono noti per cambiare fazione con estrema facilità!"
"Ma era stato il Patriarca a dirmi.. di chiamare aiuto!" Metarchius era visibilmente confuso.
"Le priorità dei caduti sono cambiate..." dietro il mutaforma comparve Verdict. La ragazza trasse dalla sua tuta di pelle un ventaglio di pugnali e li lanciò contro i presenti.
All'altra estremità del lago apparve Beholder "Ora serviamo i Translord...e con loro riscriveremo il destino, eliminando tutti coloro che intralciano i nostri piani..."
"Siamo circondati..." mormorò Seer.
"Ancora per poco..." affermò Dan mentre la catena infernale appariva tra le sue mani

 

Tra tutti presenti sul picco franato, Wolf e Quinn erano quelli che se l'erano vista peggio.
Erano finiti in una voragine che si era spalancata sotto i loro piedi ed erano precipitati per molti metri, mentre i loro corpi venivano colpiti dalle rocce.
Alla fine si erano trovati, pesti e sanguinanti in una caverna sotterranea.
"Come va?" chiese Quinn al nano mentre si rialzava da terra.
"Ho avuto giorni migliori.." sbuffò Wolf, lanciò un'occhiata indagatrice alla caverna: attorno a loro vi erano innumerevoli imboccature di diversi tunnel "Adesso dove andiamo? C'è il rischio si girare per giorni senza trovare l'uscita.. Puoi usare i tuoi poteri per portarci via?"
Quinn lo guardò con aria colpevole "Mi spiace... non conosco questo posto... se aprissi un portale non so dove finirebbe per condurci. Dovremo muoverci seguendo il nostro istinto..."
"Beh.. allora muoviamo il culo... non siamo qui per fare una vacanza..." esclamò Wolf imboccando uno dei cunicoli a caso.
Quinn rimase qualche passo indietro "Wolf.. Mi spiace... è colpa mia..."
"Di che parli?" chiese il nano senza voltarsi.
"Se vi trovate in tutta questa vicenda... è colpa dei Translord..."
"Balle... se siamo qui, è perché l'abbiamo voluto noi... Eli ci avrà pure manipolato, ma se siamo rimasti insieme per tutto questo tempo è stata una nostra semplice scelta... è stato il nostro egoismo a spingerci a stare insieme.. prendi me ad esempio: il motivo per cui mi sono aggregato al circo è stato per sorvegliare John... non è stato certo per le manovre di Eli che mi sto trovato in tutto questo..."
D'un tratto la terra iniziò a tremare: un muro comparve dal nulla chiudendo la strada sia davanti che alle spalle dei due.
La voce di Quake risuonò nel corridoio "Mi spiace: strada senza uscita!"

"Come mai sei venuto qui?"
Cody lanciò un'occhiata confusa al suo interlocutore "A che ti riferisci?"
"Perché ti stai muovendo contro i Translord?" chiese la figura incappucciata.
La boscaglia si faceva sempre più fitta e aveva assunto le sembianze di una foresta tropicale.
"Non ho niente contro i Translord... sono qui per aiutare degli amici.." spiegò Cody.
La figura si fermò un attimo, come interdetta dalle parole del mannaro, poi riprese la marcia, scostando cespugli e piante "Amici? Chi sarebbero?"
"Beh... Blaze senza dubbio... E anche Quinn, è una vicenda che lo riguarda personalmente... e poi Miranda, voglio sapere cosa le è successo e voglio aiutarla.."
"Non ha senso..." l'incappucciato scrollò le spalle "Sono problemi loro... Perché ti sei avventurato in una situazione in cui rischi di perdere la vita se non è nulla che ti riguarda personalmente..."
"Perché è in gioco la mia famiglia." Fu la lapidaria risposta di Cody.
"Famiglia..."L'incappucciato si fermò nuovamente e il mannaro poté giurare di vedere, sotto il cappuccio, due occhi puntarlo con curiosità.
Cody lo guardò torvo "Adesso rispondi tu a un domanda: Dove mi stai portando?"
L'incappucciato sussultò.
"Per andare verso il castello avremmo dovuto muoverci verso sud, invece è un'ora che proseguiamo verso nord.. sbaglio o vuoi farmi allontanare il più possibile.."
Il figuro scoppiò in una risata "Speravo che te ne accorgessi il più tardi possibile.. è stato interessante parlare con te.." si svestì della tunica e mostrò le sue sembianze: quelle di un felino umanoide dalla pelliccia bianca: al suo polso vi era un grosso bracciale d'oro.
"Tu chi saresti?" ringhiò Cody.
"Mi chiamo Wildfang... e la mia missione è ucciderti!"

Il Patriarca e Il custode si trovavano su un piccolo altopiano.
"Qui.. nessuno ci disturberà..." annunciò il primo "E' il momento della resa dei conti, custode!"
L'uomo si alzò e guardò il suo avversario con occhi carichi d'odio "Che storia è questa? Pensavo che anche se immensamente stupido avresti capito che i Translord sono una minaccia, in questo momento, per tutti noi!"
"Sua eminenza Deathwatch mi ha mostrato..." annunciò il patriarca, con un sorriso assente sul volto "Tutto quello che avrò quando potremo manipolare il destino!"
"L'unica cosa che è stata manipolata è la tua mente..." il custode impugnò la pala con fare minaccioso "Ma non mi farò degli scrupoli... Sei una carogna e non meriti altro che la morte!"
"Che si inizi allora!" urlò il patriarca alzando le mani in cielo


Interludio: Bar Senza nome.
Nel locale di New York, punto di ritrovo per la maggior parte dei criminali, super e non, era appena entrato un avventore che negli ultimi tempi aveva iniziato recarvisi.
Il suo nome era Snowblind.
Nonostante fosse cieco, il suo passo era privo di qualsiasi incertezza.
Camminò diritto verso il bancone e si sedette sbattendo una mano per richiamare l'attenzione del barista.
"Un whisky.. liscio..." mormorò.
Dietro il Banco, Madcap, il proprietario del locale, si voltò facendo roteare tre bicchieri in un gioco di equilibrismo "Non è un meglio un Bloody Mary? Rosso rosso come il sangue, rosso rosso come Cappuccetto Rosso.." lasciò cadere i bicchieri a terra e avvicinò il volto a quel di Snowblind "Capuccetto Rosso che ha incontrato il lupo cattivo, hai mai incontrato il lupo cattivo? Ho forse l'uomo nero? O forse un Cuor.."
Snowblind lo colpì con un pugno sul muso, facendolo volare contro lo scaffale degli alcolici "Dammi da bere senza rompere!"
"Bersaglio centrato!" ridacchiò Madcap "Complimenti! Primo premio! Oggi offre la casa!" si alzò come niente fosse e poggiò davanti all'uomo una bottiglia ed un bicchiere.
Snowblind si versò da bere.
"Come siamo ridotti male..." fece una voce femminile nel posto accanto al suo.
"Non cerco compagni per stasera..." rispose senza muoversi.
La ragazza scoppiò in una sonora risata, che fece sussultare i lunghi capelli che ricadevano sullo scollatissimo vestito rosso "Non sono molti quelli che rifiutano la mia compagnia.. anche se di solito quando li accompagno neanche se ne accorgono... Non ti annoia la tua vita Snowblind? E' per questo che hai fatto il galoppino per così tanto tempo? Per finire ad ubriacarti ogni sera in questa bettola..."
"Non sono affari tuoi, chiunque tu sia..." Buttò giù un altro sorso di whisky.
"Oh, e invece si..." la donna poggiò il mento alla spalla dell'uomo sussurrandogli all'orecchio "Lascia che ti dia una dritta... Il tuo vecchio capo Hellgate, ha dei problemi.. oh si, è ancora vivo.. ma è in un situazione problematica.. sono sicuro che tu saprai dargli l'aiuto di cui necessita.."
Così dicendo si alzò e si diresse verso l'uscita del locale.
"Aspetta un attimo.. chi sei..." fece Snowblind voltandosi di scatto.
"Come, non la conosci?" Madcap era riapparso dietro il bancone "Oh, io si che la conosco... oh bella bella bella, più di tutte, più tutti, ammaliante, unica, divina luce.."
La donna si fermò un attimo "Puoi chiamarmi anche solo Luce.." ed uscì ridendo, lasciando Snowblind solo con i suoi dubbi.

Attorno al piccolo lago la battaglia impazzava.
Dan faceva roteare la sua catena lanciando una raffica di anelli infuocati contro Beholder.
Il caduto li schivò con un agile salto; una sfera di energia iniziò a formarsi davanti all'enorme pupilla, ma prima che potesse rilasciare il suo attacco contro lo spirito della vendetta, Embyrre lo colpì alla schiena con la sua staffa, facendolo cadere a terra.
Prontamente Dan lo afferrò per un braccio con la catena e lo lanciò addosso a Verdict che in quel momento stava attaccando alle spalle Michael e Seer.
Badilino e la giovane erano troppo occupati a fronteggiare gli attacchi di Ignus per accorgersi della baraonda alle loro spalle.
Atrocità evitava con agilità le frecce di ghiaccio che Silph gli lanciava contro, mentre a qualche passo di distanza Metarchius osservava la scena con occhi increduli.
"No.. no.. io.. cosa devo fare?" si ripeteva il mutaforma "I caduti.. sono i miei compagni.. ma i translord... io cosa devo fare?"
"Fai come abbiamo fatto noi..." gli sussurrò Beholder, che dopo l'attacco di Dan era scivolato alle sue spalle. "Scegli la strada che ti è più congeniale... noi abbiamo compreso che i Translord ci offrono ciò di cui abbiamo bisogno... la possibilità di riscrivere il nostro destino..."
Verdit lanciò una raffica di pugnali contro Embyrre, ma la venere d'ebano evitò l'attacco scivolando a terra, si rialzò di scatto e piantò la staffa contro lo stomaco della ragazza in pelle, lasciandola senza fiato.
Dan e Michael avevano messo Ignus sotto il fuoco incrociato dei loro attacchi, era bastato che il ragazzo abbassasse la guardia per un solo attimo e Dan lo colpì con uno stormo di anelli infuocati, facendolo ricadere a terra privo di sensi.
"Metarchius! Dammi una mano! E' troppo veloce per me!" gridò Atrocità mentre cercava di colpire Silph, che però schivava con facilità tutti i suoi attacchi.
Con passi calmi, come se non fosse stato nel mezzo di un battaglia, Metarchius raggiunse il fianco di Atrocità.
Il caduto stava per chiedere di nuovo aiuto al compagno, ma le parole gli morirono in bocca quando il mutaforma trasformò la mano in una sfilza di lame che ne trafissero il corpo, sollevandolo da terra.
"Ho capito.. stiamo sbagliando..." esclamò Metarchius, come per risposta ad un tacita domanda di Atrocità "Questa è la nostra opportunità... di uscire dal circolo vizioso di un'esistenza sempre uguale... è per questo che siamo diventati caduti... ricordi?"
Con un gesto del braccio, lanciò il corpo sanguinante del ragazzo davanti ai piedi di Dan "Era.. un tuo compagno.. come hai potuto?"
Silph, Beholder e Metarchius si disposero un affianco all'altro "Noi lottiamo.. per garantire il nostro futuro, non conta altro..."
Le nuvole cominciarono ad addensarsi nel cielo.
"Dan... Micahel.. I tempi stringono..." mormorò Seer "L'unica funzione dei Caduti è farci perdere tempo, in modo da dare ai Translord l'opportunità di trovare il pozzo del destino... Dovete andare a fermarli, Penserò io a questi qui..."
"E io le darò una mano... non volevo essere immischiata in tutto questo, ma ormai è inutile rimuginarci sopra..." annunciò Embyrre stringendo la staffa tra le mani.
"Ma voi non.." contestò Michael.
"Niente ma..." Atrocità si alzò da terra, stringendo la mano contro una delle innumerevoli ferite "Ho un conto in sospeso con i miei cosiddetti compagni..."
"Hanno ragione..." disse con voce ferma Dan.
E mentre i due spiriti della vendetta iniziavano a correre verso il castello dei Translord e i Caduti lanciavano il loro nuovo attacco, il rombo del tuono risuonò con vigore


Cody e Wildfang saltavano da un ramo all'altro degli alberi della foresta.
Se il loro non fosse stato un duello all'ultimo sangue, a guardarli sarebbe quasi sembrato che stessero giocando a guardie e ladri.
"Da quello che ha detto il custode, voi caduti non dovreste aver motivo di sostenere la causa dei Translord... perché allora li state aiutando?" ruggì Cody.
Wildfang alzò una mano in aria, il bracciale che aveva al polso brillò e cambiò forma, diventando una sciabola la cui elsa prese posto sul palmo della sua mano.
Il felino calò la spada e fu come se tagliasse l'aria: i cespugli e i rami nella sua traiettoria vennero recisi e sulla spalla di Cody si aprì un taglio.
"Deathwatch, ci ha mostrato la strada per una nuova esistenza... ci ha fatto trovare uno scopo nella vita..." sibilò Wildfang "Alcuni di noi sono stati cosi stupidi da non capire quale strada fosse la migliore.. e sono stati eliminati...ma noi altri abbiamo il privilegio di poter scegliere il nostro destino.!"
"Ha ucciso.. i vostri compagni?" Cody avverò un pezzo di un grosso ramo e lo lanciò verso il felino "Come potete lavorare per lui?"
"Compagni.. famiglia... questi legami non hanno senso per quelle creature che vivono un'immortalità rinchiusa in un ruolo eterno..." Wildfang distrusse il frammento di ramo con un colpo di spada "Abbiamo tradito il Sangue e ucciso i nostri stessi famigliari per diventare i caduti... perché non accettavamo di continuare a vivere un'esistenza stabilita secoli fa da altri.."
Il felino calò un altro colpo, recidendo di nuovo alberi e piante. Stavolta Cody non fu colpito, tuttavia venne travolto dallo spostamento d'aria e sbalzato oltre gli alberi.
Si trovò così sul ciglio di un precipizio che costeggiava la foresta.
Si stava per rialzare quando si trovò davanti al muso la lama della spada.
"Poniamo fine ai giochi..." sussurrò Wildfang, mentre un lampo illuminava il cielo alle sue spalle.

 

Komodo era rapido, dannatamente rapido.
Girava intorno a Blaze e Clara, sfruttando la copertura dell'erba alta, poi saltava fuori quando meno se l'aspettavano, fendeva l'aria con i suoi artigli e poi tornava a nascondersi.
Le braccia di John erano colme di ferite e l'abito di Clara era strappato in più punti.
"Così non va bene.. siamo alla mercé dei suoi attacchi!" ringhiò John.
"John, non preoccuparti per me..." mormorò Clara.
"Non dire stupidaggini.." Blaze era però cosciente che il dover proteggere le donna gli precludeva ogni libertà di movimento.
Il caduto sferrò un altro attacco, spuntando all'improvviso fuori dall'erba e ferendo Blaze al fianco.
"Basta, John! Non pensare a me!" gridò a quel punto Clara e iniziò a correre allontanandosi da Blaze.
Era allontanata di qualche metro, quando l'erba si increspò e dietro di lei comparve Komodo.
"No!" gridò Blaze premendo il grilletto della pistola e lanciando una scarica di fuoco infernale.
Ma fu troppo lento: il caduto aveva calato il suo colpo contro la schiena della donna, aprendo un'ampia ferita e poi era sparito nuovamente tra l'erba.
Blaze corse subito a soccorrere l'amica.
"Mi spiace.. non.. volevo.. essere un peso..." sussurrò con un filo di voce Clara e poi chiuse gli occhi.
"No.. Clara.. No!" Blaze, urlando per la rabbia e il dolore, inizio a sparare all'impazzata, tutt’intorno a sé, getti di fuoco infernale.
Le fiamme, di un rosso intenso, quasi sanguigno, avvolsero l'erba iniziando a bruciarla, creando come un cerchio di fuoco intorno ai due.
Komodo saltò fuori dall'erba, con il corpo avvolto tra le fiamme.
Distratto dal calore non vide Blaze saltargli addosso.
L'uomo afferrò il collo del braccio e diede un colpo secco contro la testa con la mano, spezzandogli il collo sul colpo.
Il corpo inerte del caduto scivolò a terra, John spense con le mani la giacca che aveva cominciato a prendere fuoco e poi corse di nuovo accanto a Clara.
La donna respirava ancora, anche se a fatica.
Un fitta pioggerella iniziò a cadere, spegnendo le fiamme.
John Si caricò Clara sulle spalle.
"Lasciami.. qui..." mormorò come parlando nel sonno la donna.
"No.. non ti lascio.. non lascio più nessuno.." John riprese il cammino verso il castello.

Nella caverna in cui erano prigionieri, Quinn e Wolf si affannavano per evitare gli attacchi di Quake.
Sia dal soffitto che dal terreno spuntavano grossi spuntoni di roccia e i due dovevano fare i salti mortali per evitarli.
Tra le mura continuavano a risuonare le risate del loro aggressore, ma non c'era verso di individuare il punto dove era
"Come si fa ad affrontare un nemico se non sai dov'è?" chiese Quinn.
"Cerchi di spostare il duello in un terreno che ti è più congeniale!" esclamò Wolf, imbracciando il fucile laser e sparando un colpo a piena potenza contro il soffitto che iniziò a crollare.
Un piccolo raggio di luce penetrò nelle oscurità della caverna.
"Siamo vicina alla superficie! Se usciamo fuori quel bastardello non sarà più in vantaggio!" gridò Wolf pronto a sparare un altro colpo.
In quel momento si accorse che il soffitto sopra la testa di Quinn aveva cominciato a sgretolarsi e un grosso pilone di roccia stava per schiacciarlo.
"Attento!" Il nano lasciò cadere il fucile a terra e diede una spallata al ragazzo, ricevendo addosso l'enorme peso.
"Wolf!" gridò il ragazzo portando una mano avanti: un lampo di luce colpi il pilone distruggendolo all'istante.
Il corpo di Quinn iniziò ad emanare un'intensa energia verde, una sfera di luce si allargò polverizzando all'istante.
Quake, che si trovava proprio sopra ai due, venne disintegrato all'istante.
Quinn si fece largo tra le macerie, cercando di portare il corpo del nano all'aperto "Wolf.. mi senti? Come stai?"
Il nano aprì gli occhi, stuzzicato dalle gocce di pioggia che gli carezzavano il viso "Sto bene.. tutto a posto.. solo.. lasciami.. riposare un po'..." richiuse gli occhi "Per favore... pensa tu.. a proteggere John..."
Quinn ebbe un sussulto, ma Wolf non era morto, si era solo addormentato.
Lo mise sotto un albero, al riparo dalla pioggia che aveva iniziato a cadere e si mise in marcia verso il castello.

Il Custode e il patriarca, alle due estremità del piccolo altopiano, continuavano a tempestarsi con raffiche di sfere di energia, senza tuttavia procurarsi alcun danno, dato che gli attacchi di uno intercettavano quelli dell'altro.
D'un tratto, un attacco del custode anzi che puntare verso l'avversario puntò ed esplose contro il terreno, alzando una nuvola di polvere.
Il patriarca si protesse gli occhi portandovi una mano davanti, ma così non poté fare nulla per evitare l'attacco del custode, che spuntò fuori dalla nube con la pala alzata sopra la testa.
Calò con inaudita violenza l'arma contro il busto del Patriarca, scagliandolo nel vuoto.
Il caduto precipitò a peso morto schiantandosi contro il terreno brullo.
Il custode saltò nel vuoto e gli fu subito addosso, si gettò in picchiata, tendendo in avanti la pala.
Un'altra esplosione, una devastante energia venne rilasciata sollevando una pioggia di frammenti di roccia.
La punta della pala era infilata nell'addome del Patriarca, un rivolo di sangue colava dalla bocca del caduto.
"E' questo che ti meriti... per aver tradito la nostra razza..." il custode gli sputò in volto e iniziò a tempestarne il volto di calci "Il sangue aveva un compito: proteggere il medaglione del potere: molti sono morti per portare a termine questa missione, il tuo tradimento ne ha infangato il ricordo, non ché l'onore della nostra stessa stirpe! Come hai potuto?"
Quando la furia dei colpi del custode si placò, del volto del caduto non era rimasta che una maschera di sangue.
"Tu... potevi vivere.. un'esistenza eterna che non ti dava sbocchi..." biascicò, mentre la pioggia iniziava a cadere ripulendogli il volto "Io no... io.. volevo... cambiare... il destino..."
Il custode lo guardò disgustato "Non meriti neanche il colpo di grazia..."
Gli strappò la pala via dal ventre, si voltò, iniziando ad allontanarsi.
Alle sue spalle, con un movimento plastico e silenzioso il patriarca si drizzò in piedi.
Prima che il custode posso reagire, l'uomo gli afferrò la nuca con il palmo della mano e una scarica di energia ne attraversò il corpo.
Il custode lanciò un lungo, contorcendo gambe e braccia che dopo qualche istante ricaddero inerti.
Il patriarca rimase qualche secondo immobile, poi entrambi sparirono in una luce.

 

DeathWatch si affacciò ad una delle finestre del castello.
I suoi occhi si fissarono su un punto indeterminato oltre la fitta pioggia.
"Il pozzo del destino... non capisco come, ma si sta avvicinando..."
Sorrise.

 

 

Proxima:
Spiriti della vendetta#11
Transwar 3
La battaglia giunge al suo apice e Viene rivelato il segreto del pozzo del destino!

Note:
Per cominciare:
1) la storia comincia con un Flashback che riprende l'interludio rimasto in sospeso su spiriti della vendetta 6
2) riguardo ai caduti (mi sembra di averlo già detto.. ma x sicurezza ripeto) Metarchius, Patriarca, Ranter, Embyrre e Atrocità sono personaggi creati da Mackie, tutti gli altri li ho inventati io appositamente per questa fanfic. Quanto a Embyrre e Atrocità, al termine dell'assedio delle tenebre sembravano essere morti, io ho voluto intendere che siano riusciti a sopravvivere
3) Snowblind è un ex galoppino di DeathWatch e Hellgate. L'ultima volta era stato visto su ghostMUSA#76, unico sopravvissuto della schiera di Hellgate dopo li suicidio di Vendetta, dove veniva avvicinato da Blackheart
La Transwar è entrata nel vivo...questo racconto è veramente lungo per i miei standard e, nonostante alcuni punti di cui non sono particolarmente soddisfatto (troppi personaggi fanno la parte di "carne da cannone"), devo dire che ritengo abbia un buon ritmo.. la sensazione di "crescendo" in vista del gran finale è ben percepibile...