Il tempo: prima di Atlantide.
L'uomo aprì gli occhi.
Davanti a sé, appariva tutto sfocato e appannato.
Lottando contro il dolore che gli attanagliava la nuca, si sforzò di mettere a fuoco.
Luci e fiamme turbinavano davanti ai suoi occhi.
Realizzò ben presto di trovarsi di fronte allo scontro tra Zarathos e gli spiriti della vendetta.
Il suo pensiero fu di muoversi, di alzarsi e di prendere parte alla battaglia per sconfiggere il demone.
Fu allora che si rese conto che il suo corpo, dalla vita in giù, era ridotto ad una pozza di sangue.
Lo scontro con Zarathos lo aveva segnato, sarebbe morto da lì a poco, aveva messo i salvo le due successive generazioni di translord, ma non poteva accettare, in alcun modo, di morire così, senza vendicarsi del demone.
Trascinandosi con le braccia in mezzo alle rovine del castello, giunse davanti all'imboccatura del pozzo del destino.
Traboccava di un'energia verdastra e senza l'armatura infernale a sigillarlo, stava iniziando a rilasciare il suo potere in modo incontrollato.
Il suo pensiero andò all'armatura: era stata creata per sigillare il pozzo del destino.
Se dunque il pozzo fosse stato distrutto, anche l'armatura sarebbe scomparsa.
Le mani dell'uomo iniziarono a brillare, concentrò tutto il potere che rimaneva nel suo corpo, poi si gettò del pozzo, rilasciandolo in una devastante esplosione.

#9 - Transwar /1

Il tempo:oggi.
Seduto nella stanza dell'ospedale, Dan pensava.
Pensava a molte cose.
Pensava alla recente crisi infernale affrontata dal pianeta, crisi durante la quale il suo lato oscuro aveva preso il sopravvento.
Pensava alla madre, che giaceva, in una stanza lì vicino, in coma per ragioni sconosciute.
Pensava a Jennifer Kale, sua cugina, che l'aveva aiutato nello scontro contro i mai morti, e della quale aveva perso le tracce in circostanze che non riusciva a ricordare.
Pensava a Ghost Rider, Noble Kale, il suo antenato con il quale per molto tempo aveva condiviso l'esistenza, salvo poi esserne stato separato senza saperne il perché.
Pensava alla visione che aveva frequentemente, come in un sogno, di Ghost che stringeva tra le braccia il corpo sanguinante di Jennifer.
Pensava a Blackout, il sadico vampiro Lilin, che aveva ucciso con le sue stesse mani, il suo primo omicidio.
Troppi pensieri per un ragazzo che avrebbe voluto avere una vita come tutti gli altri, seguire gli studi universitari, lavorare in un bar, vedersi con gli amici... era quella la vita che voleva, anche se in realtà (e il pensiero lo spaventava) aveva un brivido di piacere ogni volta che pensava al modo in cui aveva dispensato vendetta uccidendo il Lilin...
Ma in realtà di tutti i pensieri che poteva avere, era uno solo in quel momento a martellargli la mente: Stacy.
Era nella sua camera, che l'attendeva al ritorno di una visita.
E si chiedeva cosa le avrebbe potuto dire quando l'avrebbe rivista.
Le avrebbe chiesto scusa, perché in fondo era solo colpa sua se Blackout l'aveva aggredita e violentata?
Le avrebbe detto che l'amava?
O forse si sarebbe limitato ad abbracciarla in silenzio...
Il rumore della porta che si apriva lo strappò bruscamente ai suoi pensieri.
Stacy entrò nella stanza, accompagnata da un'infermiera, che, sotto lo sguardo di Dan, l'aiutò a mettersi sotto le coperte.
"Mi raccomando, cerchi di non strapazzarsi..." la ammonì la donna.
"Non si preoccupi Mrs Fletcher.." rispose la ragazza e la donna uscì dalla camera, lasciando i due ragazzi soli, immersi in un profondo silenzio.
Si guardavano negli occhi, come se entrambi cercassero qualcosa con cui rompere il ghiaccio.
Toccò a Dan pronunciare le prime parole "Come è andata la visita?"
"A parte una lieve anemia, tutto a posto... il dottore dice che tra un paio di giorni potrò tornare a casa..."
"Hai visto tuo padre?"
"E' venuto a trovarmi stamattina.. sai com'è, con il recente chaos, alla centrale c'è un sacco di lavoro..."
"Stace..." Dan si alzò di scatto dalla seggiola che occupava e prese la mano della ragazza nella sua "Io.. mi dispiace, tanto.. tantissimo... per quello che ti è successo.. io davvero..."
Stacy lasciò scivolare la mano via dalla presa di Dan e la poggiò al mento "Tu.. non hai colpa... le nostre vite... sono state distrutte da demoni che vi sono piombati dentro... da quando tu sei diventato Ghost..."
"Stace..." Dan deglutì: era vero allora, Stacy ricordava che lui era Ghost, nonostante l'incantesimo di Jennifer avesse dovuto cancellare dalla sua mente ogni ricordo in proposito.
"Non passa giorno in cui non mi chieda come sarebbero state la vita senza di lui... senza quel demone che ha..."
Dan poggiò la mano tra i capelli della ragazza "Stacy... io... non sono più Ghost.."
La ragazza sbarrò gli occhi "Come?"
"Non condivido più la mia esistenza con lui... non so perché.. semplicemente è successo..." la mano di Dan scivolò sulla guancia di Stacy "Stace, ti ricordi.... una volta ti chiesi se volevi sposarmi... ma poi.. mancò l'occasione perché tu mi rispondessi... Però.. io aspetto ancora.."
Si guardarono tacitamente negli occhi.
La porta si aprì e nella stanza entrò un terzo uomo.
Si voltarono di scatto e si trovarono di fronte a Ski, ex collega, ma soprattutto ex fiamma di Stacy.
"Oh, stacy.. non sapevo avessi visite..." mormorò l'uomo guardando di traverso Dan: stringeva in mano un grosso mazzo di fiori bianchi.
"Fa niente..." masticò a denti stretti Dan, stavo giusto andando via..." raccolse la sua giacca ed uscì dalla stanza.
Ski aspettò che la porta di chiudesse e poi si rivolse a Stacy "Noto che siete tornati in buoni rappoorti..."
"Abbiamo passato un periodo buio tutti e due.. è naturale che ci siamo riavvicinati..." rispose con un filo di voce Stacy.
Ski poggiò i fiori su un tavolino e si sedette accanto al letto "Tuo padre mi ha detto che hai intenzione di prendereun congedo a tempo indeterminato..."
"Si... non mi sento di tornare a lavorare per ora..."
"Sei sicura? Vedi.. te lo chiedo perché... ho ricevuto un nuovo incarico.. mi hanno ingaggiato in una squadra governativa... una task force per lo studio dei fenomeni paranormali.. dopo che New York si è riempita di demoni il governo ha deciso che è il caso di mettere qualcuno a indagare in modo più attento sugli avvenimenti paranormali.. la squadra è composta da gente in gamba.. e penso.. che anche tu staresti bene con..."
"No... te l'ho detto.. per ora voglio riposare... voglio lasciare lontano mostri e demoni..." Stacy abbassò lo sguardo.
"Stacy.. io.. pensavo.. speravo potessimo riavvicinarci... come hai vecchi tempi... e magari.... potresti tornare a pensare alla mia proposta di matrimonio.."
Stacy sorrise malinconicamente "Mi spiace Ski... ma io... ho già qualcun altro nel mio cuore..."


Lo stesso ospedale, un'altra stanza.
Michael Badilino era al capezzale della giovane Seer, che giaceva incosciente in seguito alle ferite subite da Carnage.
La ragazza respirava grazie all'aiuto di un macchinario. Nelle ore precedenti aveva subito una delicata operazione sul cui esito i dottori non si erano ancora sbilanciati.
Michael aveva poche ore di sonno sulle spalle, nonostante la spossatezza che sentiva addosso dopo la crisi infernale, e non era riuscito a dormire.
Era corso all'ospedale con un pensiero fisso in testa.
Seer era in condizioni gravi e forse lui poteva fare qualcosa per lei.
Poteva farlo utilizzando il potere che aveva scoperto di possedere a Ravencroft, quando aveva salvato la vita della dottoressa Ashley Kafka, quando il fuoco infernale, agendo come mai aveva fatto, aveva avvolto il corpo della donna sanando le ferite che le aveva inflitto Cletus Kasady.
Non sapeva da dove venisse quel potere, ma in quel momento sentiva di dover far qualcosa per aiutare la ragazza, aveva un debito nei suoi confronti...
Poggiò una mano sul polso freddo di Seer e una luce illuminò la stanza.
Una fiamma di una tinta gialla e calda iniziò ad avvolgere la ragazza, penetrandone le carni.
Quando il fuoco si estinse, Seer aprì gli occhi di colpo, lanciando un sospiro sommesso.
"Michael.. ma cosa... Carnage..." la ragazza era disorientata.
Con un gesto impulsivo, Michael l'abbracciò "E' tutto a posto.. ora, ti spiegherò con calma..."

 

Dan calciò la porta dell'ascensore.
"Non sapevo che avessi visite.. non farmi ridere... scommetto tutto quello che ho, che sapeva benissimo che io ero lì e che è entrato dentro proprio per interromperci!" ripeteva tra se e se.
"Siamo di cattivo umore?" fece una voce femminile alle sue spalle.
Si voltò e vide Adrienne e Jack.
"Siamo qui per una visita a Stace..." spiegò Jack.
"Passo più tempo all'ospedale che all'università.. i miei non sarebbero contenti di ciò.." sorrise Adrienne.
"Io stavo andando..." sbottò con fare Burbero Dan "Ci vediamo dopo..."
La porta dell'ascensore si aprì e Dan vi sparì dentro.
"Sta diventando veramente intrattabile...." sospirò Adrienne.
"Spero sia solo una fase..." mormorò Jack.

 

Privi di sensi e legati con una catena, Troll e Hag giacevano con il volto immerso nella neve.
Sconfiggerli non era stato difficile grazie agli sforzi combinati di Blaze e compagni.
Messi fuori gioco i lacchè di Deathwacht, avevano soccorso il custode.
L'uomo aveva poi spiegato loro la situazione che si era trovato a fronteggiare nelle terre del sangue.
"Non ci posso credere... Miranda, al fianco di Deathwatch..." Blaze si poggiò le dita sulle tempie "Sta accadendo tutto troppo in fretta..."
"In fretta o meno... non possiamo perdere troppo tempo in chiacchiere... se i translord trovano il pozzo del destino, non avremo più scampo..." mormorò il custode.
Clara uscì dalla rovine della casa di Quinn e si avvicinò al gruppetto "John... è successa una cosa strana..."
"Di che parli?" fece l'uomo.
"Ho chiamato.. a casa dei genitori di quell'amico di Timothy, dove stava passando un paio di giorni di vacanza... beh, ecco... è strano, ma sembra che non sapessero di cosa stessi parlando..."
"Questo Timothy è il figlio di Miranda, giusto?" chiese il custode "Quello che era stato dato per morto..."
"Si... ma poi abbiamo scoperto che era ancora vivo e..." spiegò Cody.
Il custode lo zittì con un cenno della mano "La mia è solo una supposizione... ma forse, Deathwatch ha usato in qualche modo il bambino per corrompere Miranda..."
"Che stronzo!" imprecò a denti stretti Wolf.
Blaze si alzò in silenzio si avvicinò ad una casa e l'aprì, ne tirò fuori alcune ne armi da fuoco, ne mise una sotto la giacca, accanto al fucile infernale, e le altre le passò a Wolf "Questa situazione è piena di punti oscuri... l'unica cosa che so è che non possiamo rimanere con le mani in mano in attesa della prossima mossa dei Translord..."
Il nano imbracciò le armi "Andiamo ad aprire il culo a quel Deathwatch?"
"Clara.. tu rimani qui..." sussurrò Cody.
"No.." fece la donna " so che io non potrò darvi molto aiuto però... il circo.. voi siete la mia famiglia, e voglio esserci fino alla fine.."
"Allora custode, direi che noi siamo pronti..." esclamò Quinn
"Spero che siate davvero pronti ad affrontare ciò che vi si sta per parare davanti.. le terre del sangue sono un terreno di battaglia aspro e insidioso..." mormorò il Custode alzandosi in piedi.
Allargò le mani ed un portale di luce si apri innanzi al loro.
Il gruppo avanzò.

 

"In effetti, conoscevo le potenzialità lenitive del fuoco infernale.. ma non avrei mai immaginato che tu fossi in grado di sfruttarle..." spiegò Seer, mentre usciva dall'ospedale con Michael.
"Ti dirò.. dal momento in cui sono rinato.. mi sento in possesso di un potere maggiore.. è come se avessi il pieno accesso alle mie potenzialità..." commentò Michael guardando i palmi delle proprie mani.
"Ehi, guarda chi c'è!" esclamò Seer, indicando Dan seduto su una panchina, non molto lontano.
Il ragazzo alzò lo sguardo, sentendo le loro voci, e li salutò con un cenno della mano.
"Come va Dan?" chiese Michael "Come stanno Stacy e tua Madre?"
"Stacy.. si è ripresa... mentre mia madre è ancora in coma, i medici non sanno che fare..." spiegò con voce priva di tono Dan.
"Dan, Michael mi ha detto cosa è successo a Stacy, mi spiace molto..." Seer poggiò una mano sulla spalla del ragazzo "Penso che sia stato un trauma per te... però... Blackout è pur sempre un demone... forse dovresti appurare se le sue violenze non abbiamo avuto qualche conseguenza su..."
Dan si alzò di scatto, scostando con un gesto violento la mano di Seer "Cosa vorresti dire? Stai per caso insinuando che Stacy..."
"Calma! Non è il caso di scaldarsi!" Michael si frappose tra i due "Capisco che te ne sono capitate di tutti i colori negli ultimi tempi... ma questa reazione è eccessiva!"
Prima che Dan potesse rispondere, una fragorosa esplosione risuonò in lontananza
"Cosa è stato?" chiese Seer voltandosi verso la fine dell'isolato, dove si era alzata una nube di polvere.
"Nulla di buono..." mormorò Dan iniziando a correre in quella direzione.

 

Interludio.
L'inferno.
Gli occhi di Mefisto fissavano le fiamme turbinanti, da cui provenivano le urla di dolore delle anime dannate.
Dietro di lui, Threnody deglutì in silenzio, in attesa di un comando.
"Due terzi.. due terzi delle mie anime.. perdute..." ringhiò il demone. "Tanto lavoro, per nulla!"
Portò una mano innanzi, e tra le anime scese il silenzio.
Una luce fuori uscì dalle fiamme e sul palmo di Mefisto comparve un cristallo vermiglio.
"E' il momento di tornare a muovere le mie pedine..." annunciò mentre le anime riprendevano i loro lamenti. All'interno del cristallo una fiamma si attizzò "E il momento di mettere in gioco pedine che hanno riposato per fin troppo tempo..." si voltò verso Threnody "Intendo anche tuo figlio! Finalmente potrete ricambiare la mia ospitalità..."
"Adam? Ma lui no..." le parole della mutante furono zittite da uno schiaffo del demone che la fece ricadere a terra.
"Il volere di Mefisto è legge qui all'inferno, donna!" esclamò, mentre la fiamma all'interno del cristallo prendeva la forma di un teschio.
Fine interludio.

 

Dan, Seer e Michael giunsero insieme sul luogo dell'esplosione.
Erano di fronte ad un pub, la cui vetrata era andata in frantumi.
La strada era distrutta ed un idrante era esploso.
In mezzo a questa baraonda tre figure a loro note stavano lottando: erano Metarchius, Atrocità ed Embyrre.
"Non puoi rifiutarti! Rintracciarti è stato ancora più difficile che trovare Atrocità! I caduti hanno bisogno di te!" gridava il caduto mutaforma, mentre trasformava le sue braccia in delle escrescenze tentacolari.
"i caduti mi hanno tolto mio padre! Ho abbandonato la vostra strada e non voglio più avere niente a che fare con voi!" la ragazza di colore fece partire una sfera di fuoco dalla punta del suo bastone.
Atrocità lanciò una sfera di energia che intercettò la palla di fuoco di Embyrre "Anche io avrei voluto rifiutare! Ma è il nostro retaggio! E' la volta buona per chiudere una volta per tute con il nostro passato!"
"Ho come la sensazione di essere finito nel mezzo di una discussione di famiglia"constatò Michael.
"Beh, cerchiamo di porvi fine!" Dan alzò le braccia e tra le mani comparve la catena infernale; la fece roteare e poi la lanciò verso Metarchius, afferrandolo per il collo e sbattendolo contro una parete.
Michael si gettò verso Atrocità; colpì il ragazzo alla nuca con uno dei suoi pugni infuocati, facendolo collassare a terra.
"Ora che quei due si sono calmati un attimo perché non ci spieghi che succede?" chiese Seer a Embyrre.
Fu Metarchius a rispondere, rialzandosi e massaggiandosi le tempie con una mano " Succede che il destino del mondo sta per essere riscritto.. i translord hanno preso possesso delle terre del sangue, Death Watch sta cercando il pozzo del destino e quando lo troverà nessuno potrà fermarlo..."
"Death Watch? Ma di cosa sta parlando?" chiese confuso Dan.
"Non c'è tempo per le spiegazioni!" il corpo di Metarchius iniziò a brillare "Volenti o nolenti, verrete tutti con me!"
La luce si espanse dal corpo del caduto, avvolgendo tutti i presenti.
Quando la nuvola di polvere si diradò e la polizia giunse sul pozzo, non c'era più nessuno

Death Watch aprì gli occhi.
Era immerso in una vasca d'acqua calda, insieme a Miranda.
Attorno all'ampia vasca, Steel Wind, Steel Vengeange e dieci figuri ammantati in delle tonache grigie, erano in ginocchio.
"Due gruppi.. hanno violato le barriere dell'isola... uno è nella zona est, uno in quella nord..." annunciò con voce rilasssata.
Miranda si alzò in piedi, le sue forme nude erano solo vagamente coperte dalla schiuma che era rimasta sul suo corpo.
"Pensate voi ad intrattenerli, mentre noi cerchiamo il pozzo del destino..." ordinò Death Watch.
Gli occhi di Miranda brillarono e i dodici presenti sparirono in un lampo di luce.
"Li ho mandati ai loro posti." Disse la donna con voce meccanica.
Anche l'uomo si alzò in piedi, strinse a se la compagna e le sussurrò all'orecchio "Sono fiero di te... insieme, faremo grandi cose.."

"Non capisco..."
"E' la seconda volta che lo ripeti vecchio.. ti sei incantato?" sbottò Wolf.
Davanti agli occhi del gruppo, che si trovava sopra un alto picco, si apriva una distesa rigogliosa e lussureggiante, in lontananza si erge un castello."
"Le terre del sangue.. erano.. desolate... prive di vita e di verde.. Mentre ora... Anche il castello dei translord, è stato ricostruito... il tutto in meno di un giorno.. il potere dei translord è veramente inimmaginabile.."
"Quindi Miranda è in quel castello...allora sbrighiamoci a raggiungerla!" esclamò Blaze impugnando il fucile infernale.
"Mi spiace ma il vostro viaggio termina qui!" fece una voce alle loro spalle.
Si voltarono tutti di scatto e videro una figura incappucciata uscire fuori dalla boscaglia.
"Tu chi saresti?" chiese il custode.
L'uomo gettò via la tonaca mostrando il suo aspetto, era un ragazzo dai lunghi e selvaggi capelli neri, con indosso un paio di pantaloni sgualciti, aveva gli avambracci insolitamente sviluppati.
"Io ti conosco! Eri al laboratorio di Hellgate! Sei uno dei caduti!" lo riconobbe Blaze.
"Quello è il passato.. ora noi caduti serviamo un solo signore... Death Watch: l'ultimo translord!"
Prima che alcuno di loro potesse muoversi, Quake piantò le mani nel terreno, fu come se le sue dita si fondessero con la roccia.
La montagna iniziò a sgretolarsi, tremando.
Il custode cercò di muoversi verso i compagni, per teletrasportarli lontano da quella frana, ma prima che li potesse raggiungere, il Patriarca gli fu addosso, lo afferrò per la vita, trascinandolo nel vuoto.

 

Proxima:
Spiriti della vendetta#10 Trans war 2
La guerra dei translord entra nel vivo! La terra del sangue diventato teatro di una spietata battaglia contro le forze del male, dove alleati e avversarsi si mischiano e confondono e dove il destino di molti si deciderà!

 

Note dell'autore:
Le cose che potreste non sapere:
1) le proposte di Matrimonio di Stacy da parte di Dan e Ski sono avvenuti in numeri inediti di Ghost Rider, e sempre in numeri inediti Jen ha cancellato dalla memoria di Stacy e della Signora Ketch il ricordo della doppia identità di Dan.
2) Riguardo a Timothy il figlio di Miranda, apparentemente morto su Ghostmita5 si è rivelato essere vivo in numeri inediti di Blaze, se vi chiedete perché non ne abbia parlato nei primi numeri, semplicemente me n'ero dimenticato ^^,
3) Mefisto a perso le sue anime durante Inferno2 (rileggetevi in particolare il primo numero della mini e Thor #15)
4) Embyrre è una caduta che però ha rinnegato le proprie origini, ed ha lottato al fianco degli spiriti di mezzanotte durante l'assedio delle tenebre, battaglia che è costata la vita a suo padre
Scusate per il risultato pietoso di questo prima parte... speravo risultasse meglio, ma alcuni punti sono venuti fuori troppo frettolosi... la storia dove entrare subito nel vivo e invece alla fin fine nn è successo niente.. ho anche tagliato lo scontro tra Blaze e hag/troll, essenzialmente perché non ricordavo che poteri avessero questi due ^^,
Ci sono molti retroscena da svelare, spero di riuscirci nei prox numeri...