Il punto della situazione: Gli spiriti della vendetta si sono riuniti ed ora, grazie ad un patto con Mefisto, tramite il medaglione del potere, possono evocare il fuoco infernale a loro piacimento Mentre Dan e Michael restano a New York fronteggiando Blackout, Carnage, Shriek e la minaccia dell'invasione Infernale, Blaze cerca di riunirsi ai compagni del circo Quentin da cui era stato separato in seguito all'attacco delle bestie dello Stige. Non sa che i suoi compagni sono stati salvati da Steel Wind e Steel Vengeange che però poi hanno rapito Miranda, conducendolo al cospetto di Deathwatch che le ha rivelano che lei, come lui, è un Translord....

Il tempo: Prima di Atlantide.
La terra tremò.
Un vento maestoso si alzò a sradicare gli alberi.
Il mare intorno all'isola gridava spumeggiando.
Il castello dei Translord iniziò a disfarsi, mentre le fiamme lo avvolgevano.
Tre il fuoco si erse Trionfante Zarathos, il suo teschio rosso ardeva di una luce azzurra, il suo corpo era cinto in un 'armatura nera che trasudava energia dello stesso colore.
"Gli elementi stanno impazzendo..." mormorò Il Custode: indossava una tonaca rossa e teneva i lunghi capelli bianchi raccolti in una coda.
"Ora che indossa l'armatura infernale il potere di cui è dotato non ha limiti..." il Patriarca comparve accanto a lui: indossava solo un paio di pantaloni di tessuto blu, i capelli biondi incolti e la lunga barba danzavano mossi dal vento.
"L'ultimo gradino verso la divinità... sarà ottenere il medaglione del potere.." aggiunse Foundry, una donna dai lunghi capelli neri, le cui ampie forme era stretti in dei succinti drappi di pelle "I Translord.. saranno caduti?"
"Se il loro castello è andato distrutto, non vedo altra spiegazione..." rispose il Patriarca "E se indossa l'armatura vuol dire che il pozzo del destino è stato privato del suo sigillo..."
"Questi erano affari dei Translord... il nostro unico pensiero deve essere Zarathos" il custode guardò il medaglione del potere che teneva stretto nel pugno "L'unica nostra opportunità.. risiede negli spiriti di vendetta..."

#8 - Transwar: prologo

Il tempo: oggi.
Blaze è un uomo che ha perso molto nella vita: amici, figli, moglie.
Si potrebbe pensare che una persona così sia abituata al dolore, che il suo animo sia stato indurito dalle tragedie rendendolo impenetrabile ad ogni dolore.
Non è così.
"Non di nuovo..." è l'unica frase che riesce a pronunciare, appena uscito dalla porta del pub del sangue (1)
Lo scenario che gli si apre davanti è devastante: della casa di Quinn non rimangono che le macerie fumanti.
"Non di nuovo.." sentì la forza nelle gambe venirgli meno e crollò inginocchiò.
Tra le sue mani si materializzò in un lampo il fucile, lo alzò verso il cielo e premette il grilletto gridando "NON DI NUOVO!"
Una fiammata salì verso il cielo e si allargò esplodendo come in nuovo fuoco d'artificio arancione.
"Non c'è bisogno di essere così teatrali..." mormorò Wolf alle sue spalle: il nano aveva il braccio fasciato ed una benda sull'occhio "Non hai una sensazione di Dejavu?"
"Wolf... cosa diavolo è successo? Dove sono finite le bestie dello Stige?" chiese Blaze.
"Sarò io a spiegarti Blaze..." mormorò Quinn comparendo da una botola tra i resti della casa "Ma ti avverto.. potrà essere doloroso.. perché delle cose in cui credi dalla tua infanzia verranno irrimediabilmente compromesse..."
"Di che parli..." grugnì Blaze.
Il ragazzo premette un pulsante su un telecomando, i resti della casa tremarono, il terreno si allargò e ne vennero fuori alcuni macchinari e un grosso cubo nero "Il mio laboratorio è l'unica parte della casa che si è salvata... riconosci quella scatola, Blaze?"
"E' il regalo di Eli... la scatola in cui è registrato il suo testamento... che si attiva con la chiave che mi ha lasciato(2)..." rispose Blaze.
"Dentro.. c'è di più..." spiegò Quinn "Dov'è la chiave?"
Blaze si guardò intorno e riconobbe tra i resti della casa, quello che un tempo era il suo armadio.
Vi si avvicinò e ne trasse fuori una tuta da motociclista, vi infilò la mano in tasca e ne trasse fuori la chiave "Eccola..."
Quinn poggiò una mano sul cubo nero "A distruggere la casa sono state Steelwind e SteelVengeange..."
"Quelle due.. sono ancora vive?" esclamò Blaze sorpreso "Ma perché hanno...".
"Volevano Miranda..." spiegò Wolf alle sue spalle "Sembra cercassero un fantomatico Translord..."
"Translord.. ricordo che Deathwatch usava quell'appellativo riguardo se stesso..." Blaze aveva cominciato a perdere il filo della situazione.
"Che io sappia a questo mondo sono rimasti solo tre Translord...Uno è Deathwatch, un'altra e Miranda... è il terzo..." Quinn fissò negli occhi Blaze "Sono io."
"Ora ne ho le scatole piene!" gridò Blaze avanzando verso Quinn "Cosa diavolo vuol dire che sei un Translord? E cosa centra con quello che è successo?"
"Usa la chiave con il cubo.. Ruotala in senso antiorario.. e saprai tutto.. anche quello che neanche io conosco..." esclamò Quinn.
John si avvicinò alla scatola e vi infilò la chiave, ruotandola come gli era stato detto.
La prima volta che l'aveva fatto la scatola si era aperta e gli era apparso il volto di Eli in una luce verde.
Anche stavolta la scatola si aprì, ma dal suo interno scaturì un fumo nerastro che li avvolse.

Le terre del Sangue.
Dentro una caverna Il Patriarca parlava ai suoi compagni, I dieci caduti, con voce solenne "Abbiamo sbagliato ad allearci con Hellgate(3)... ci aveva assicurato che sarebbe riuscito a riportare in vita lord Zarathos ma il suo piano si è rivelato un fallimento..."
"Ed è per questo che ci hai rinunciare ad appartenere alla razza del sangue?" sibilò Komodo.
Ignus si passò una mano tra i capelli "Quando sei tornato tra noi, dopo essere stato sconfitto dai figli di mezza notte eri solo un criminale... Il custode ti aveva gettato in cella e non saresti uscito per tutta l'eternità... Se non fosse stato per Ranter che ti ha liberato, non ci avresti mai convinti a metterci contro la nostra stessa gente.. ed ucciderla..."
"E' inutile lamentarsi, siamo stati noi stessi a segnare la nostra condanno..." sbottò Silph "Così dicono gli scritti: il sangue che versa il sangue diverrà un caduto..."
"Ma se ho ucciso i miei stessi fratelli l'ho fatto perché speravo di diventare un dio.. e non per vivere nascosto in una caverna..." commentò con voce fredda Beholder.
Patriarca strinse i pugni: non sopportava di venir criticato, ma tutto quello che stavano dicendo era vero... Aveva spinto i Sangue a massacrarsi tra loro additando alla dorata speranza di tornare a servire Zarathos, perché Ranter gli aveva assicurato che c'era qualcuno che avrebbe potuto riportare in vita il suo maestro, ma fidarsi di Hellgate era stato un errore e adesso erano rimasti con in mano un pugno di mosche.
Guardò innanzi a se: all'orizzonte si innalzavano le rovine del castello dei Translord.
"Ma certo!" il Patriarca cozzò il pugno contro il palmo della mano "L'armatura infernale!" si voltò verso i suoi compagni "Volevate la divinità? Ve la servo su un piatto d'argento! Con il Sangue estinto le barriere mistiche che proteggevano il castello dei Translord sono cadute! Dovremo semplicemente rimuovere l'armatura infernale e il pozzo del destino sarà in mano Nostra!"
Metarchius, il caduto metaforma, che aveva assunto l'aspetto di una donna dai capelli rossi, lo guardò stranito "Vuoi dire che..."
"Si.. ricreeremo il mondo a nostro piacimento!" gridò l'uomo alzando le mani in aria.

La scatola nera proietta una luce e sul fumo appare il volto di Eli.
Blaze ha un fremito a vederlo... per un attimo gli sembra di aver l'amico di un tempo, vivo, innanzi a se.
Il volto sul fumo comincia a muovere le labbra e una voce risuona nell'aria "Se stai vedendo questo filmato, amico mio, vuol dire che sono morto.. ma soprattutto vuol dire che la guerra dei Translord è alle porte... Adesso, ti racconterò una storia... o forse sarebbe più giusto dire che ti confesserò i miei peccati..
Tutto ebbe inizio quando ero ancora giovane e viaggiavo per l'America con il circo di mio padre: all'epoca avevo ancora il pieno possesso delle mie facoltà motorie ed aiutavo come meglio potevo nella manutenzione e nei lavori pesanti. Era una vita difficile ma piena di soddisfazioni, regolarmente scandita dai ritmi degli spettacoli... Fino a quando non incontrai lei..
Era una notte senza luna, stremato per il lavoro mi stesi sotto il cielo stellato per riprendere la forze, mentre tutto il circo dormiva, quando notai nel buio brillare una stella di insolita luce verde... Il suo splendore aumentò, tanto che dovetti socchiudere gli occhi, e la vide calare dal cielo verso una radure li vicino. Udii un tonfo secco e corsi subito a vedere di cosa si fosse trattato... Mi trovai di fronte ad un piccolo cratere fumante, al centro di esso vi era una donna con due bambini.. La soccorsi portandola alla mia tenda, prestando le prime cure a lei e a quelli che inizialmente pensavo fossero i suoi figli... Ripresasi dalla shock iniziale, la donna iniziò a parlare, ringraziandomi di averla salvata e narrandomi poi la sua storia.. una storia che all'epoca aveva dell'incredibile, non ti nego che inizialmente pensai di trovarmi di fronte ad una pazza o qualcosa del genere...
Secondo il suo racconto, lei e i bambini provenivano da un altro tempo, un tempo precedente alla caduta dell'impero romano... Facevano parte di una casta privilegiata di individui che una qualche entità superiori aveva designato custodi un crocevia denominato Pozzo del Destino... Il loro nome era Translord, o signori trans-dimensionali, e il patto con le suddette entità li aveva donati di poteri magici.... Ovviamente, a quel punto ero già in convinto che a mattino fatto li avrei consegnati alle autorità. La donna parve percepire i miei dubbi, e per placarli si limitò a mostrarmi un incantesimo, ponendo una mano innanzi e accendendo una fiamma sul suo palmo..
Persuasomi della realtà, la donna iniziò a raccontarmi loro storia: scelti tra una razza di individui denominati Sangue, i Translord avevano il compito di custodire il pozzo del destino e il sigillo di questi, un artefatto denominato l'armatura infernale... Secondo quanto disse la donna, il Pozzo aveva la capacità di manipolare il destino. Se fosse stato in grado di manipolarlo, avrebbe ottenuto un potere assoluto; per questo era stato sigillato ponendo l'armatura infernale al suo interno. L'oggetto era dotato di un'irresistibile potenza distruttiva, e neanche gli stessi Translord avrebbero potuto rimuoverla dal suo interno... a meno che non avessero unito le forze... Il tempo passò, e i Translord eressero un castello intorno al pozzo del destino; inoltre, per garantire una continuità alla custodia del pozzo, i Translord si univano solo tra di loro in modo di trasmettere il ruolo alle generazioni successive... Finché uno di loro, stanco dell'esilio forzato, poiché i Translord non potevano abbandonare la veglia per alcun motivo, propose di riunire le loro forze per rimuovere l'armatura e impossessarsi del potere di manipolare il destino.. Il capo dei Translord dell'epoca si oppose, e lo stesso era valso per la donna.. All'epoca, gli ultimi Translord erano loro tre e la generazione futura era composta da tre bambini ancora in fasce... Scoppiò un violento confronto, interrotto però dal giungere di un demone: il suo nome era Zarathos..."
Blaze si morse il labbro "Il Sangue, Zarathos, i Translord.. Eli, conoscevi tutte queste cose.. e non me ne hai mai parlato?"
"Zarathos era coinvolto in un'altra battaglia, e per vincerla era deciso a conquistare l'armatura infernale per vincere... Uccise il capo dei Translord e si impossessò dell'artefatto... Travolti dalla sua furia distruttiva i restanti Translord e i due bambini caddero nel pozzo del destino...
Come mi spiegò la donna, Il pozzo del Destino ti porta dove il tuo destino vuole che tu vada... Riuscì a stringere a se due dei bambini e quando aveva riaperto gli occhi si era trovata davanti a me...
Era una storia incredibile, nessuno le avrebbe creduto.. ma nei suoi occhi lessi una profonda sincerità e decisi di crederle... la mattina dopo la presentai agli altri membri del circo come una ragazza scappata di casa in seguito ad una gravidanza indesiderata, non sarebbe stata di certo la prima ad unirsi a noi, non fecero alcun problema... Demmo ai due bambini nome Miranda e Quinn, mentre il suo nome lo scelsi io, Ophelia... Passamo anni felici insieme, uniti da un forte legame e vedendo crescere i due bambini... Io le insegnavo come orientarsi nel mondo moderno, lei i rudimenti della magia... eravamo felici.. fino a quando..."

Le terre del Sangue
I caduti stavano levitando, volando ad altissima velocità verso il castello dei Translord, grazie ad un incantesimo di Ranter.
"Attenzione!" gridò d'un tratto Metarchius.
Prima che potessero muoversi una frana li travolse.
Tirandosi fuori dai detriti, i caduti si guardarono intorno cercando di capire chi fosse stato il responsabile di quell'improvvisa imboscata.
Sulla cima di una montagna, c'era il custode: le sue mani brillavano ancora dell'energia che aveva liberato contro la parete di roccia che aveva sbriciolato "Finalmente vi ho trovato!" gridò l'uomo "Sono stato trattenuto da altri impegni.. ma adesso è giunto il momento di vendicare i nostri fratelli che avete massacrato!"
"Sono stati loro che hanno scelto di morire!" gridò Ignus lanciando un colpo al plasma verso l'uomo "Hanno rifiutato di unirsi hai caduti!"
"Hanno rifiutato di divenire pedine di Hellgate.. e per questo li avete uccisi?" Il custode saltò giù evitando il colpo, il suo corpo iniziò a brillare e quanto si schiantò contro il terreno questo esplose "Vi rendete conto delle assurdità che dite?"
Un caduto dall'aspetto felino si avventò contro l'uomo che lo afferrò dalla collottola e lo schiantò per terra.
"Avremmo forse dovuto continuare a fregiarsi del titolo di razza segreta del Sangue? Un'esistenza priva di qualsiasi scopo?" gridò una ragazza con una tuta aderente nera e due pugnali stretti in mano mentre gli si gettava addosso.
"Scopo? Pensi che solo appartenere ad una razza possa determinare il tuo scopo nella vita?" il custode fece roteare la pala e disarmò la ragazza "Verdict: gli scopi di un'esistenza si trovano da soli!"
Metarchius saltò alle spalle dell'uomo e trasformandosi in una creatura dall'aspetto di un polipo lo strinse, bloccandone ogni movimento.
Gli occhi del custode brillarono "Stavolta no.. non mi fermerò fino a quando Patriarca non sarà morto!"
"Dannazione.. E' furioso... non c'è modo di fermarlo.." il Patriarca era nelle retrovie "A meno che non riesca a raggiungere il pozzo del destino..."
Così dicendo il corpo dell'uomo brillò e sparì.
Il Custode emanò un'onda d'urto che allontanò tutti i caduti "Aspettami.. ti vengo a prendere..." sputò a terra e poi sparì in una luce anche lui

Con gli stivali piantati nella neve, Blaze continuava ad ascoltare il racconto di Eli con un'espressione sempre più stupefatta sul volto.
"Fino a quando non giunse il momento che Ophelia aveva cercato di evitare con tutte le sue forze... Il momento del confronto con l'altro Translord..Giunse d'improvviso, senza che mi potessi preparare: d'un tratto Ophy mi disse che stava per arrivare e che dovevo mettere al sicuro i piccoli e poi corse via... Ma io non potevo lasciarla sola... le corsi dietro e quando la raggiunsi.. fu allora che mi resi conto della mia impotenza... erano in aria lei e quell'uomo, con i pugni stretti e i corpi brillanti, come se stessero di contenere a vicenda le proprie forze... Volevo fare qualcosa... ma venni colpito da un lastrone di cemento e rimasi immobilizzato, a guardarli uccidersi a vicenda...
Alla fine dello scontro, gattonai al fianco di Ophy, era stremata, la vita stava abbandonando il suo corpo, ma era felice di aver garantito una futuro radioso ai futuri Translord.. ma l'altro uomo, prima si spirare, esplose in una solenne risata e ci avvertì che prima o poi il suo pupillo si sarebbe messo in moto, avrebbe corrotto gli altri Translord e si sarebbero impossessati del potere del pozzo del destino...
Ophy prima di morire, mi supplicò di impedire tutto ciò...
Cercai di farlo nei limiti delle mie capacità... per prima cosa separai i bambini, uno lo mandai a vivere con mia madre, spacciandolo per mio figlia, l'altra la tenni nel circo... ma c'era il rischio che qualcuno percepisse il suo potenziale mistico... per questo decisi di circondarla da altri individui dotati di poteri inconsapevoli... prese il piccolo Cody, figlio di un mannaro e una strega, Wolf, misticamente longevo, Clara, che aveva ereditato dalla madre la capacità di vedere nel futuro... e anche molti altri membri del circo erano dotati di poteri, magari insignificanti, ma che fungevano come un muro dietro cui celare i poteri di Miranda... ed è per questo che convissi Barton Blaze a tenerti anziché abbandonarti...
Studiando la magia e applicando al massimo le mie conoscenze scientifiche ero riuscito a proteggere i due Translord...
Mentre registro questo messaggio, però, mi rendo conto che qualcosa sta cambiando... il circo è stato coinvolto in eventi più grandi di lui, minacce occulte che potrebbero portare i Translord a rivelare la loro presenza... per questo ho deciso di rivelare a Quinn la verità.. gli ho fatto dono della tecnologia con cui difendersi... e ora che non ci sono più, ti chiedo, John, di difenderlo anche tu..."
L'immagine di Eli si sfocò e sparì.
Blaze si voltò di scatto verso Quinn "Tu sapevi tutto questo?"
Il ragazzo si tolse gli occhialetti tondi, aveva gli occhi lucidi "In parte..."
"Un bel casino, eh?" mormorò Wolf.

Terre del Sangue.
Il Patriarca riapparve in mezzo alle rovine del castello.
Non era mai stato lì, quindi non sapeva bene come muoversi.
Si guardò intorno alla ricerca di un segno che gli indicasse dove potesse essere il pozzo del destino.
Per questo non si accorse del custode che era apparso alle sue spalle, con la pala alzata dietro le spalle.
La calò con un colpo secco sulla testa del Patriarca che fine con il muso a terra.
"Il pensiero che tu abbia tradito la nostra razza non mi da pace.." ringhiò l'uomo dopo avergli sputato addosso "Da quant'è che fiancheggiavi Zarathos? Forse già durante la prima guerra eri dalla sua parte... e non ce ne siamo accorti..."
Il Patriarca si trovò con la punta della pala sulla gola "Non hai capito niente Custode... io ho lottato al tuo fianco.. contro i demoni... ma è stato proprio questo a farmi capire che non era la vita che desideravo!"
I pugni del caduto si illuminarono: li portò innanzi e un esplosione si allargò tra lui e il Custode.
Il custode fece un salto indietro, i suoi occhi brillarono.
Il patriarca allargò le mani mentre il suo corpo si mise a brillare.
Alle sue spalle si alzò un'esplosione che li travolse.
"Ma che diavolo..."
Tra le macerie comparvero sei figure.
Innanzi a loro vi era Deathwatch, nel suo costume, senza la maschera.
Al suo fianco vi era la donna che li custode riconobbe come Miranda, indossava un succinto bikini nero sgambato, degli stivali dello stesso colore ed un mantello colore verde accesso le ricadeva tra le braccia.
Ai lati dei due vi erano Steelwind, Steelvengeange, Hagg e Troll (4).
Il Patriarca, più vicino all'esplosione, era terra privo di forze.
"I vermi del Sangue... osate avvicinarvi a questo castello?" rise Deathwatch "Adesso che i Translord sono tornati tutto ciò che c'è al suo interno appartiene a noi!"
"Oh.. no.."ringhiò a denti stretti il custode "Qui mi servono gli spiriti di Vendetta..", apri un portale e vi saltò dentro.
"Prendetelo e uccidetelo!" ordinò Deathwatch ad Hagg e Troll che corsero subito dietro l'uomo.
"I.. trans... lord.. " il Patriarca guardò confuso la scena: se i lord transdimensionali erano tornati, per appropriarsi del pozzo del destino, ma soprattutto per salvare le loro vite, avevano bisogno di tutti i caduti.
Trasmise allora un messaggio alle menti suoi compagni "Andate via! Subito! Rintracciate gli altri caduti: Salomè, Atrocità.. ed anche Embyrre... abbiamo bisogno del sostegno di tutti.."
"Non cosi facilmente.." ridacchiò Deathwatch, come se avesse sentito il messaggio psichico "Mia cara Miranda, vuoi pensarci tu?"
La donna, senza dire una parola, tese le braccia in avanti, i suoi occhi iniziarono a brillare di un'energia verdastra, che le avvolse il corpo, sollevandolo in aria.
L'energia esplose in una potente onda d'urto che si allargò attraverso tutta l'isola, schiacciando a terra tutti i caduti.
Il Patriarca mugolò di dolore
"Mi spiace vecchio.. ma i tuoi amichetti sono stati fermati!" lo schernì Deathwatch.
"E invece ti dico.. che alcuni di loro.. sono riusciti ad andare via in tempo..." biascicò il Patriarca e poi perse i sensi.

Blaze era seduto sui resti della casa di Quinn, guardava con sguardo perso innanzi a se.
Accanto a lui c'era Wolf e in piedi, poco distante Clara.
Tutti e tre si sentivano traditi...
"Allora... cosa vogliamo fare?" fece una voce, in lontananza, tra gli alberi.
Si voltarono e videro Cody uscire fuori dal bosco(5): aveva ascoltato in disparte il messaggio di Eli.
"Cosa intendi?" chiese Wolf, mentre il mannaro li raggiungeva.
"Mirada... è sparita... ed è parte del.. la nostra famiglia.." si accorse che stava per dire, inconsciamente "del nostro Branco".
"Ma la nostra famiglia... è una menzogna.." mormorò Blaze.
"Johnny..
per quanto ti posso dire.. nonostante tutto.. mi pad... Eli, ha voluto bene davvero a tutti noi.." spiegò Eli.
Blaze rimase in silenzio.
D'un tratto una luce abbagliante si accese poco lontano.
Un portale si spalancò e ne corse fuori il custode
"Custode? Cosa diav..." prima che l'uomo potesse terminare la frase, alle spalle del custode comparvero Troll e Hagg.
"Coma ha ordinato il padrone Deathwatch" dissero all'unisono i due "Il custode morirà.. e con lui tutti coloro che lo difenderanno!"

 

 

 

**Spiriti di vendetta**
Traswar 1(di3)
Michael e Dan si trovano coinvolti in uno scontro tra i caduti, mentre Blaze e compagni partono con il custode alla volta delle terre del sangue per impedire ha Deathwatch e alla traditrice Miranda di appropriarsi del pozzo del destino!

(1) Su Spiriti#5

(2) Ghost(mita)#6

(3) Spiriti#3/4

(4) Hag e Troll sono due sottoposti di DeathWacht, la loro ultima apparizione è stata su Ghost(mita)5 (ma si sono visti anche nello speciale Spiriti di Venom)

(5) Cody arriva dritto dritto da Power Pack#12

 

Eccoci al prologo di una nuova saga x gli spiriti: questa storia ci allontanerà per un po' dalle atmosfere Horror dei primi 7 numeri spingendoci in un clima più "fantasy"...
Scopo principale di questa saga è spiegare cosa sia un Translord... è a riguardo vi avverto: mi sono inventato TUTTO... C'era troppe poche tracce lasciate nella gestione di Mackie.... ho cercato di risolverlo collegandole ad altre trame, come quella relativa ai membri del circo Quentin, ma sopratutto quella del medaglione del potere (che, per inciso, tra un po' diventerà probabilmente la trama portante della serie..)
Per quanto riguarda i caduti, ricordo che alcuni di loro hanno fatto la loro prima apparizione nei primi numeri di questa serie: ho inventato sul momento la storia del "sangue che versa il sangue", spero di poter recuperare più avanti queste vicende per spiegare meglio come sono andati avanti: per ora accontentatevi di sapere che il Patriarca è stato liberato da Ranter e che ha convinto alcuni del Sangue ad unirsi a lui diventando Caduti uccidendo gli altri membri della razza.
Questo episodio doveva essere incentrato su Blaze, ma alla fin è andato un po' in secondo piano, rispetto al racconto di Eli.. recupererò nel prox!

Ps a tutti i simpaticoni all'ascolto: Transwar NON racconterà della guerra all'ultimo sangue tra Platinette e Vladimir Luxuria! (mi prevengo dalle probabili battutaccie!;P)