"Complimenti per la splendida figura..." mormorò Badilino uscendo
dalla stazione.
"Cosa ne potevo sapere io che il portafoglio era negli altri
pantaloni?" sbuffò Blaze "Permettimi di essere un pelino
scombussolato, in una sola notte sono stato sballottato da una parte all'altra
dell'America, ho lottato contro un'entità che una volta possedeva il mio corpo
e un fatto un patto con il demonio..."
"Davvero un incubo la tua vita Blaze..." fece Michael sedendosi alla
fermata dell'autobus "Nel caso non l'avessi notato io sono ufficialmente
morto... che diavolo di esistenza aspetta ad un tizio che non è considerato
vivo? Probabilmente avranno già prosciugato i miei conti in banca..."
"Michael... si può sapere che vuoi fare li? Ti ricordo che non abbiamo i
soldi per pagare il biglietto..." gli fece notare Blaze "Ore che le
nostre moto sono sparite muoversi è diventata un'impresa... Vorrei sapere
perchè non le possiamo evocare di nuovo visto che siamo tornati in possesso del
fuoco infernale! Io devo assolutamente tornare dai membri del circo!"
"Io continuo a non capirci niente della faccenda da cui siamo appena
usciti... ma in fondo non ho proprio mai capito niente di tutta questa storia!
Gli unici che potrebbero spiegarci qualcosa sarebbero il Custode e Seer, ma al
solito loro, sono spariti e..." Badilino non terminò la frase che una luce
brillò tra lui e John e apparve una porta da cui fece capolino la testa di
Seer.
"Ecco.. vi ho trovato.. Dan non è con voi?" chiese la ragazza
"Comunque entrate, non state li fuori al freddo!"
I due seguirono il consiglio di Seer, entrarono nella porta, questa brillò e
poi svanì.
#5 - La resa dei conti |
di Xel
aka Joji |
Dan premette il pulsante e attesa che l'ascensore giungesse al piano,
intanto la sua mente si chiedeva il perché di tutto quello che gli stava
accadendo.
Terminata la lotta con Zarathos, aveva deciso di tornare a casa: era da tanto,
troppo, che non vedeva sua madre... come d'altronde anche Stacy, e Jack, e
tutti gli altri suoi amici... la sua vita era cambiati negli ultimi anni, era
cambiata per motivi che non riusciva a comprendere, si era ritrovato
invischiato in trame troppo complicate per essere comprese da lui, perdendo a
poco a poco tutto ciò che era veramente importante...
Quali certezze erano rimaste nella sua vita? Aveva scoperto che sua madre era
morta mentre la donna che l'aveva cresciuto era in realtà la sua matrigna,
aveva scoperto che John era sua fratello, molte menzogne restavano ancora
insolute... tuttavia, la certezza dell'affetto della sua matrigna gli era
rimasta impressa nel cuore: Francis Ketch aveva sempre amato lui e sua sorella
Barbara...
E quando non aveva trovato nessuno in casa e la vicina gli disse che sua madre
era stata portata via poche ore prima da un'ambulanza, il modo gli era caduto
addosso...
Il corso degli eventi, lo aveva costretto ad allontanarsi da tutto, Jennifer
aveva pure cancellato il ricordo del suo legame con Ghost dalle menti di Stacy
e di sua madre(1), però...
Una fitta alla testa al pensiero di Jennifer... sua cugina... che fine aveva
fatto?
Più si sforzava, meno ricordava, restava solo impressa nella sua mente quella
inquietante visione di Ghost con il corpo della ragazza tra le braccia... ma
era morta?
Non poteva pensarci in quel momento.. per quanto bene volesse a Jen, sua madre,
il suo passato, veniva prima di tutto...
La porta dell'ascensore si aprì e Dan si incamminò per il lungo corridoio
bianco.
Interludio.
Cody si muoveva tra la neve.
Il suo aspetto era bestiale, anche più grottesco del solito, la sua massa si
era accresciuta del doppio, le sue fauci sporgevano dalla bocca come schegge di
vetro, i suoi occhi erano rossi, camminava ansimando.
Era furioso, e proprio preda di quella furia si stava muovendo.
Furioso per l'attacco delle bestie dello stige, furioso per la sparizione di
Blaze, furioso per l'arrivo di Steel Wind e Steel Vengeange, che aveva
risvegliato i ricordi più dolorosi.
E più il suo animo era preda della rabbia, più il suo aspetto diventava
mostruoso e sentiva nel suo cuore crescere la voglia di sangue e distruzione..
L'aveva sempre saputo, fin da quando era un bambino, che dentro di se covava un
mostro e aveva sempre fatto di tutto per cercare di tenerlo nascosto, ma cosi
non aveva fatto altro che accrescere la rabbia repressa rendendo più arrabbiato
la bestia...
E in quel momento, si muoveva in preda alla furia cieca, deciso a massacrare
qualsiasi cosa sarebbe apparsa davanti ai suoi occhi.
Una voce giunse alle sue spalle "Sei tu Cody?"
Si voltò ringhiando. (2)
fine interludio
"Dan..." Stacy era appena uscita dalla camera della signor Ketch,
quando si trovò di fronte Dan.
Aveva gli occhi rossi e non appena vide il ragazzo, ripresero a lacrimare.
Non riuscì a fare altro che saltargli al collo singhiozzando.
Dan rimase per un attimo sbigottito, poi la strinse in un confortante
abbraccio.
"Dan... ero con lei...stavamo parlando... e poi.. e poi.. è
svenuta..." singhiozzò la ragazza.
"Cosa dicono i dottori?" chiese Dan.
"Non sanno cosa fare... sembra che stia semplicemente dormendo... non
capisco, perché deve succedere tutto questo... un attimo prima... stavamo
parlando, di te, di noi, di Ghost.. e ora..." Stacy si bloccò quando Dan
le afferrò le spalle tra le mani e la fissò negli occhi.
"Di cosa stavate parlando?" fece confuso: era impossibile, loro non
dovevano ricordare il suo legame con Ghost, Jennifer l'aveva cancellato dalle
loro menti con un incantesimo.
"Dan.. per favore.. non stringere, mi fai male!" mormorò Stacy.
Una voce giunse da un'estremità del corridoio "Sembri agitato.. dovresti
riposarti..."
Dan si voltò e vide Jack D'auria, colui che un tempo era il suo migliore amico:
il ragazzo si frappose tra lui e Stacy e li separo "Vai a prendere
qualcosa da bere Stacy..." dopo che la ragazza si allontanò si rivolse a
Dan "Quindi sei tornato alla tua vita reale? Hai deciso di riavvicinarti
alle persone che ti vogliono bene?"
"Parli come se allontanarmi fosse stata una mia scelta..." gli
rispose Dan.
"Lo è stata.. hai rifiutato l'aiuto che ti era stato offerto, hai deciso
di agire di testa tua, muoverti da solo e..." Dan afferrò Jack per il
bavero e lo sbatté contro il muro.
"Aiuto? Ovvero il farmi controllare dal Custode? Come pensi che mi sia
sentito a sapere che tu, il mio migliore amico, eri il suo galoppino
(3)..." sottolineava ogni parola facendo cozzare la schiena di Jack con la
parete.
Jack afferrò il polso di Dan e lo osservò con sguardo comprensivo "Dan...
per quanto tempo pensi di sfogare così il dolore per quanto è successo a tua
madre?"
Gli occhi del ragazzo divennero lucidi, mollò la presa e iniziò a singhiozzare
poggiando il volto sulla spalla dell'amico "Perché... non se lo merita...
ha già sofferto così tanto..."
Jack gli poggiò un braccio sulle spalle e lo accompagnò nella stanza.
Francis Ketch era sdraiata sul letto, sotto una coperta bianca che sembrava un
tutt'uno con il colore del volto, il suo corpo era collegato ad una serie di
macchinari che segnalavano che le sue condizioni erano stabili.
Jack lo aiutò a sedersi "Resta qui... stalle accanto..."
Un camion procedeva a zig zag sulla strada che portava al cimitero di
Cypress Hill.
D'un tratto, il mezzo uscì fuoristrada ad andò a cozzare contro un albero.
La portiera del guidatore si aprì e ne cadde fuori un corpo privo di vita.
Blackout saltò fuori dal camion, leccandosi le labbra "Niente male,
considerando che non ho mai preso la patente..." si guardò intorno
"Dunque la spada di cui ha bisogno la madre è qui (4)... "
Balzò oltre la cancellata e si mise ad annusare l'aria.
Riconobbe subito un odore che ben conosceva: l'odore di Zarathos, quell'odore
misto di Zolfo e Fango che aveva imparato a riconoscere nei giorni passati a
lottare al fianco del demone (5).
Seguì la scia di quell'odore fino a raggiungere un cespuglio, abbandonata tra i
rovi spiccava la spada.
Blackout la raccolse e ne rimirò la finezza della lama: era stata costruita dal
membro del Sangue chiamato Foundry con il solo scopo di uccidere Zarathos,
tuttavia a quanto aveva detto sua madre, quell'oggetto aveva altri poteri, tra
cui quello di permettere che la rinascita dei Lilin.
Il vampiro osservò il suo riflesso sul metallo "Chi sarà stato così idiota
da lasciarla qui? Questa spada dona un potere incredibile.. un potere con cui
io.. potrei.. uccidere ghost..." un pensiero balenò nella sua mente
"Si! Lo troverò... troverò Ghost, Dan Ketch.. e trafiggerò il suo cuore
con quest'arma... e avrò la mia vendetta..."
"Allora? Dov'è il custode?" chiese Blaze versandosi da bere.
"Aveva delle faccende da sbrigare..." esclamò Seer andando dietro il
bancone "Ha detto che la rinascita di Zarathos è stato solo un momentaneo
inconveniente che l'ha distratto da qualcos'altro.. oserei pensare che centri
il sangue, ma sai com'è.. intervallando ogni frase con uno sputo non rende
molto facile la comprensione di quello che dice..." la ragazza tirò fuori
da sotto il bancone uno scatolone.
"Cosa c'è li dentro?" chiese Badilino.
Seer gli lanciò un fagotto, l'uomo lo aprì e si trovò tra le mani una maschera
nera ed un paio di guanti dello stesso colore, su entrambi spiccava una grossa
V cucita con stoffa di un rosso intenso.
"E che sarebbero?" chiese Blaze.
"Che domande!" sorrise Seer "La tenuta da combattimento degli Spiriti
di Vendetta! Non vorrete mica andare a combattere mostrando a tutti la vostra
faccia?"
John gettò la maschera a terra "Cazzate! Non siamo mica i fantastici
quattro.. siamo tre tipi che si sono trovati per caso a fronteggiare una
minaccia comune! Non esiste un gruppo chiamato Spiriti di Vendetta, questo non
è un fumetto! Abbiamo risolto la crisi con Zarathos e ora non ne voglio più
sapere di questa storia, voglio solo tornare alla mia vita!"
Badilino si lasciò ricadere su una sedia "Beato te che almeno ce l'hai una
vita..."
Seer raccolse la maschera da terra "Dovresti avere un po' più di rispetto!
Ho passato due ore a cucirvi queste maschere! Potresti mostrare un po' di
gratitudine! Il custode ha detto che volenti o nolenti, voi restate gli spiriti
di vendetta e..."
"Me ne sbatto di cosa dice il custode!" Blaze colpì con il pugno il
bancone "Non ho intenzione di continuare a starvi dietro! Ora mi interessa
solo sapere come stanno i miei amici del circo! Quindi muovi quel bel culetto
rotondo e vedi di portarmi di corsa a casa di Quentin!"
Seer strinse la maniglia della porta del night club e la spalancò "Faccia
pure Mr blaze!"
"A mai più rivederci..." fece Blaze uscendo.
Seer gli sbatté la porta dietro "Che uomo impossibile!"
"Devio cercare di comprenderlo..." sbuffò Badilino "Tutta questa
storia del sangue, del medaglione... ci ha fatto perdere tutto quello che
avevamo..."
Seer lanciò un'occhiata triste alla porta "Non siete gli unici ad aver
perso tutto..." si voltò verso Badilino "Ora che ci penso.. il
custode mi ha chiesto di andare al cimitero per recuperare Suicidio.. è sparito
durante la lotta con Zarathos... ti dispiace accompagnarmi?"
"Bah.. tanto non ho niente da fare..." si alzò e si avvicinò alla
porta.
La aprirono e si trovarono al cimitero, davanti a Blackout.
"Il Lilin!" gridò Badilino, mentre le sue mani si illuminavano.
Ma il vampiro fu più veloce: non appena vide i due uscire dalla porta che gli
era comparse d'improvviso innanzi, gli fu addosso colpendoli con un spalla.
Badilino ricadde attraverso la porta, trascinando Seer.
Blackout chiuse l'uscio con un calcio, ficcò la spada nel legno e questo
esplose in mille frantumi.
"Solo un piccolo contrattempo..." mormorò il vampiro "Adesso...
aspettami Dan Ketch! Sto arrivando!"
Intanto all'ospedale, Dan continuava la sua veglia silenziosa al corpo della
madre.
Stacy e Jack lo osservavano da fuori la stanza, a loro si era unita anche Adrienne
LaBelle (6).
Tutti e tre erano preoccupati per il ragazzo, che non aveva pronunciato una
parola da quando era entrato in quella stanza.
"Dovremmo.. fare qualcosa per aiutarlo?" chiese Adrienne.
Il dottor si avvicinò a loro "Scusatemi, dovreste avvertire il signor
Ketch che abbiamo bisogno del libretto sanitario di sua madre... per le
pratiche burocratiche..."
"Beh.. non mi sembra il caso di chiedergli di andarlo a prendere a
casa..." fece Jack "Andrò io..."
"No, lascia, andrò io..." Stacy si diresse verso l'ascensore
"Torno subito..."
La ragazza in realtà cercava un motivo per stare da sola.
Voleva pensare, ma pensare a cosa?
A Dan... a come d'improvviso le loro vite si era tornate ad incrociare... Erano
mesi che non si vedevano, erano stati addirittura nemici per un breve periodo,
aveva dato la caccia a Ghost... ma tutto semplicemente perché rivoleva Dan, lo
rivoleva tutto per se... perché i suoi sentimenti per il ragazzo era più vivi
che mai...
Scosse la testa mentre usciva dall'ospedale, non doveva pensarci in quel
momento, non poteva dare altri pensieri a Dan...
"Che botta.. non ho avuto nemmeno il tempo di reagire..." mormorò
Michael massaggiandosi le tempie "Quel dannato Lilin..."
"Ti dispiacerebbe sollevare dal mio corpo li tuo leggiadro peso?" chiese
Seer, che si trovava sotto la schiena dell'uomo.
"Oh, scusa!" Badilino si alzò, porgendole una mano per aiutarla ad
alzarsi "Dobbiamo andare di corsa ad avvertire Dan.. se Blackout è in
città non significa niente di Buono!"
"D'accordo..." la ragazza tornò di nuovo alla porta e ne afferrò la
maniglia, questa però le resto in mano non appena la tirò, mentre la porta si
tramutò in polvere, lasciando davanti a lei una parete vuota "Oh,
no..." gettò a terra la maniglia, chiuse gli occhi e strinse i pugni: il
suo corpo iniziò a brillare, sparì per un attimo, ma poi riapparve dov'era
prima. "Siamo nei guai..."
"Che è successo?" chiese Badilino.
"Sembra che Blackout abbia distrutto la porta del night club.. .questo
vuol dire che non ne possiamo più uscire..." mormorò la ragazza.
"Come... ma anche senza la porta.. tu puoi teleportarti, no?" gridò
Badilino.
"La porta è non è un semplice mezzo, essa permette a questo crocevia di
essere collegato alle altre realtà.. ma con la porta distrutta non poso
teleportarmi fuori di qui..." spiegò la ragazza.
"Dannazione.. ci sarà qualcosa che possiamo fare!" fece Badilino.
Seer aprì un armadio e ne tirò fuori un computer portatile "Certo! Sai
giocare ad Otello?"
Stacy posteggiò la macchina davanti a casa Ketch e scese.
Mentre percorreva il vialetto, si guardava intorno e ogni cosa vedeva le
risvegliava un'infinità di ricordi: l'albero sotto cui giocavano da bambini, il
cortile dove Dan e Barbara festeggiavano tutti i loro compleanni, l'erba su cui
passavano ore sdraiati a parlare...
Tirò fuori dalla tasca la copia delle chiavi e la infilò nella serrature: la
porta si aprì senza bisogno che le girasse.
*C'è.. qualcuno?* istintivamente tirò fuori la pistola ed entrò dentro.
La casa era sprofondata nel buio, tutte le tende erano state calate giù, provò
ad accedere la luce premendo un interruttore, ma le lampadine era state
svitate.
In quelle tenebre risuonò un respiro affannato.
Stacy cominciò a camminare all'indietro: avrebbe raggiunto la macchina e
chiamato rinforzi con la radio.
"Guarda guarda chi abbiamo qui..." la voce di Blackout risuonò nelle
stanze "speravo di trovare Ketch e invece mi becco la sua
fidanzatina..."
Stacy lo riconobbe, iniziò a correre a perdifiato verso la porta, ma qualcosa
le fini sotto i piedi e cadde a terra.
La pistola le scivolò delle mani, cozzando contro un mobile lasciò andare un
colpo.
La luce dello sparo illuminò la figura di Blackout che saltava addosso alla
ragazza.
"Lasciami andare.... lasciami..." gridò Stacy mentre cercava di
scivolare via dalla presa del vampiro.
"Volevo ucciderlo.. ma adesso.. ho trovato qualcosa di peggio della
morte..." sibilò Blackout..
Poggiò gli artigli sul petto della ragazza e ne squarciò la divisa e parte del
reggiseno.
Il corpo della ragazza fremette quando sentì un soffio freddo sui seni.
"No.. no.." iniziò a piangere.
Le lacrime scivolavano sulle sue guance.
Ne sentiva il calore e poi il sapore salato nel momento in cui giungevano sul
margine della bocca.
Salate, come l'acqua del mare... la sua mente si concentrò su quel pensiero, il
mare, l'acqua fresca, la sabbia sotto i piedi, il suono delle onde... si
concentrava su altro per non sentire quello che stava succedendo al suo corpo,
per non sentire Blackout che le ansimava addosso, per non sentire il dolore...
"Piacerà a Ketch questa sorpresa.. si che gli piacerà..." boccheggiò
il vampiro mentre poggiava le labbra sul collo della ragazza.
I denti del lilin si fecero largo nel suo collo...
Il mare si tinse di rosso.
****Proxima:****
**Spiriti di vendetta**
Sangue chiama Sangue
(1) numeri inediti di Ghost Rider
(2) Continua su Power Pack #12
(3) si riferiscono ad avvenimenti inediti in Italia: Jack D'auria è in realtà il vigilante mascherata Shriker (si è visto in alcuni ep di Ghost apparsi su Venom), affiliato al custode, che per conto di questi ha per un certo periodo sorvegliato Ghost. Quando Dan l'ha scoperto, si è sentito tradito da entrambi ed ha intimato loro di non mischiarsi più alla sua vita.
(4) vedi SdV 1 (nn chiedetmi COME Blackout faccia a sapere che la spada sia lì!! ;D)
(5) durante l'assedio delle tenebre
(6) Adrienne è apparsa in alcuni numeri di Ghost, è una studentessa presso un corso di cinematografia; ma non è mai stato rivelato il suo cognome, per questo l'ho inventato io.. nel caso qualcuno conosca quello vero mi contatti!:)