POWER PACK 

#12 - I fuochi del male (I parte)

 
 Storia: Valerio Pastore
 Supervisione: Mr. T
 Cover artist:

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 Colori cover:

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 Impaginazione: F. Graziano e F. Strozzi
 Editor-In-Chief: Carlo Monni

 Inferno2 creato da Fabio Volino

 
 

 

 

MARVELIT - https://www.comicus.it/marvelit

 
 
 

PROLOGO: Folta criniera leonina, bionda, con un ciuffo castano-scuro. Un collare di pelliccia bianca non dissimile da quello del famigerato mutante Sabretooth. Folta pelliccia rossiccia. Un corpo che era un’esplosione di muscoli.

Si muoveva tra la neve, in quel silenzio capace di trasformare i suoi passi altrimenti rumorosi in un felpato movimento felino.

Il suo aspetto era bestiale, anche più grottesco del solito, la sua massa si era accresciuta del doppio, le sue fauci sporgevano dalla bocca come schegge di vetro, i suoi occhi erano rossi, camminava ansimando. Era furioso, e proprio preda di quella furia si stava muovendo.

Furioso per l'attacco delle bestie dello Stige, furioso per la sparizione di Blaze, furioso per l'arrivo di Steel Wind e Steel Vengeange, che aveva risvegliato i ricordi più dolorosi. E più il suo animo era preda della rabbia, più il suo aspetto diventava mostruoso e sentiva nel suo cuore crescere la voglia di sangue e distruzione...

L'aveva sempre saputo, fin da quando era un bambino, che dentro di se covava un mostro e aveva sempre fatto di tutto per cercare di tenerlo nascosto, ma così non aveva fatto altro che accrescere la rabbia repressa rendendo più arrabbiato la bestia...E in quel momento, si muoveva in preda alla furia cieca, deciso a massacrare qualsiasi cosa fosse apparsa davanti ai suoi occhi...

Una voce giunse alle sue spalle, "Sei tu Cody?"[i]

Si voltò, ringhiando.

 

 

I FUOCHI DEL MALE (I Parte)

[un INFERNO2 tie-in]

 

 

Il ringhio si trasformò in un uggiolio. La furia assassina non svanì, ma venne relegata in un angolino remoto dei suoi pensieri.

Quello che vide gli sarebbe sembrato impossibile, se non fosse stato che ogni altro suo acutissimo senso ne confermava la veridicità.

Dal nulla, erano apparsi altri quattro lupi mannari. Suoi simili!

Due maschi e due femmine. Uno dei maschi, quello in testa, dalla pelliccia bianca, indossava una veste porpora e rosa di foggia antica. Era un esemplare anziano, ma in qualche modo ciò sembrava aumentare la solennità della sua presenza. L’altro maschio, vestito degli stessi colori, ma con un berretto  sulla testa dalla pelliccia del color dell’acciaio, sembrava l’incarnazione vivente della furia guerriera.

Una delle femmine era rossa come il sangue, e la sua veste terminava in un ampio cappuccio. L’altra era nuda, e nera, nera come la sua stessa ombra, come se non possedesse un corpo solido a parte le tremende zanne bianchissime contro il nero.

Cody non li conosceva, ed allo stesso tempo sapeva di trovarsi di fronte a quattro figure la cui autorità era totale, indiscussa. Gli Alfa di tutti i lupi mannari. Non importa quante domande avesse in mente di fare, non avrebbe mosso un muscolo senza il loro permesso!

D’istinto, Cody si mise in ginocchio, prostrandosi. Con un angolo dell’occhio, li vide annuire, soddisfatti, prima che il maschio bianco si facesse avanti per primo. “Salute a te, mezzosangue: noi siamo il Consiglio del Popolo.”

Cody sollevò la testa. La voce del bianco era come un solido scoglio in mezzo al mare in tempesta, un punto fermo, ed ascoltandola, fu riempito da una rara felicità...

“Sappi che il Popolo ha seguito le vicende della tua esistenza fin dal giorno del tuo concepimento,” proseguì il bianco, “figlio di Kara e di Radius.”

Cody non credette alle sue orecchie. Si trattenne a stento dal saltare addosso all’Anziano. “Conoscete i miei genitori?”

“Li conosciamo,” disse la femmina cremisi. “Fui io stessa a convincere i miei fratelli ad esiliare Radius, per avere mescolato il suo seme a quello di un’umana straniera agli affari del Popolo.”

Rispetto istintivo o no, Cody sentì la furia tornare a dominare i suoi pensieri. Il ringhio che gli scappò fu qualcosa da fare tremare la neve sugli alberi. “Tu...”

“Esiliare, non uccidere,” intervenne il maschio grigio. “Ad uccidere tuo padre sono stati dei bracconieri. Ad uccidere tua madre, le sue stesse ‘sorelle’ streghe.”

“Sei sempre stato un cucciolo interessante, Cody,” disse la femmina nera, con una voce simile al sussurrare di uno spirito. “Non lo hai mai saputo, ma il Popolo ti ha protetto in molte fasi della tua crescita, in modo che tu potessi essere libero di esercitare il tuo arbitrio.”

Cody si passò la lingua fra le zanne, in segno di sfida. “Bella ‘protezione’! Molti miei amici del Circo Quentin sono morti sotto le orde di Centurios. E...il mio...patrigno...”

“Sappiamo tutto,” disse il bianco anziano. “Tuttavia, quegli eventi sono stati a loro modo necessari, nella storia della tua formazione. Non puoi saperlo, ma i traumi della tua esistenza ti hanno protetto.”

“...”

“Una parte di te lo sa, Cody. Un grande potenziale mistico scorre in te. Potenziale rimasto tale a causa della tua ignoranza nelle arti arcane.

“E’ nostra intenzione aiutarti a raggiungere quel potenziale, ad affrontare i tuoi traumi. Intendiamo darti la vita che ti è finora stata negata, Cody.”

Se fosse stato umano, il giovane licantropo avrebbe sputato per terra. “Naturalmente non si tratta di un’offerta disinteressata, vero? Cosa volete, in cambio? Guardate che il Medaglione del Potere non lo porto io.”

“A parte il fatto che non hai bisogno di alcun medaglione,” disse la lupa rossa, lasciando che fosse

il bianco a continuare il discorso, “in un certo senso, è in gioco la tua stessa sopravvivenza.” Uno dei suoi occhi brillò di energia.

Improvvisamente, fra Cody ed il Consiglio, apparve una figura: una figura umana, vestita di un abito blu e oro, con simboli arcani dorati dipinti dal petto alla cintura. Coronava l’abito un mantello scarlatto ed orli di pelliccia bianca –ma poteva essere nudo, per quello che riguardava Cody, morbosamente affascinato dalla vista del nudo teschio dalle orbite infuocate. Un teschio la cui espressione era di un’ostilità tale da fare rabbrividire il giovane mannaro...

“Si chiama Thulsa Doom,” disse la lupa nera. “Un negromante, un sacerdote del dio-Serpente Set. Un nemico giurato del Popolo, votato alla sua distruzione. È morto una volta, ma la sua furia arde ancora con forza ineguagliata. Persino il potente Dormammu avrebbe difficoltà a combatterlo.”

Il bianco avanzò verso Cody, senza nemmeno un frusciare della neve. “La scelta è semplice, Cody: combattere come membro di un branco di guerrieri, difendere la tua gente, che a sua volta difenderà te, o perire sotto il tallone di Thulsa Doom. Il sacerdote oscuro è stato troppo occupato per badare a te...finora. Ma non durerà.

“Sarà una vita dura, non lo neghiamo, ma avrai nel frattempo modo di costruire qualcosa per te, di ottenere un po’ della felicità che hai vanamente perseguito. Questo, ti possiamo offrire, fino a quando Set non sarà annientato dall’esistenza.”

E cosa poteva rispondere, lui, che fino a pochi istanti prima era convinto di essere destinato alla solitudine ed al tormento, vagabondo della propria vita? “Io...Cody esalò un lungo sospiro, non osando guardare il Consiglio. “Io non posso decidere subito, su due piedi. Ho delle...questioni irrisolte, devo ancora...”

“Sappiamo quali sono i tuoi fantasmi personali, Cody figlio di Kara e di Radius,” disse il lupo grigio. “Siamo disposti a concederti il tempo di esorcizzarli. In fondo, sarà come un test: riesci, e sarai un degno membro dei protettori del Popolo. Fallisci, ed almeno Thulsa Doom non potrà averti.”

Spirali di fumo di giada giunsero dal nulla, avvolgendo in turbini le quattro figure ammantate...

E quando il fumo si diradò, Cody era di nuovo solo. Solo con la proiezione di Thulsa Doom, che scomparve lentamente, come a volere ricordare a Cody la realtà di quello strano incontro...

Perché non un’orma sulla neve, non una particella di odore nell’aria, erano rimasti a testimonianza della presenza del Consiglio...

 

“Accetterà,” disse Slajshe, il maschio grigio, mentre il Consiglio riappariva nel mezzo di un salone interamente costruito in pietra, dalle arcate gotiche perse in un soffitto altissimo. Figure di lupi mannari facevano da cariatidi, con fuochi ardenti a bruciare fra le fauci aperte. L’aria era fredda, ma fresca, non stantia. “E’ confuso, ma motivato. L’istinto lo spinge verso i suoi simili, deve solo imparare ad avvicinarsi al lupo che ha in sé.”

“Avremmo dovuto rimuovere quell’inutile blocco mentale imposto dalla madre,” ringhiò Ku’rrja, la femmina sanguigna. “Se anche accettasse, dobbiamo assicurarci di disporre del suo pieno potere. Nelle sue condizioni attuali, è come uno storpio per quanto concerne combattere il negromante.”

“Sarà pronto...se supererà la prova che ha davanti adesso,” ribadì il bianco, con tono conclusivo. Ancora una volta, fece brillare l’occhio destro.

Cinque immagini a grandezza naturale apparvero nel mezzo della stanza. Cinque lupi mannari, ognuno diverso dall’altro.

Cody era il primo. Accanto a lui stava una femmina, il pelo grigio-rosso, digitigrada, la testa e la mascella contornata da ciuffi di pelo grigio-scuro, gli stessi ciuffi presenti sulle spalle come intorno ai polsi ed alle caviglie.

“Anche costei ha un grande potenziale inespresso,” disse il bianco, l’unico dei Consiglieri a non usare un nome proprio. “Una dolce ironia, che proprio un essere umano abbia deciso di trasformarla da Naturale a Guerriera.”

“Un’amara ironia, che Ferocia si sia lasciata sedurre dalle folli promesse di Superia,[ii]” disse Ku’rrja. “E’ forte nel corpo, ma debole nello spirito.”

“Una condizione correggibile, sorella, non appena avremo ottenuto l’armonia dell’umana e della lupa,” disse la nera Darika. “Come Cody, questa guerriera deve ancora trovare la sua identità.”

“Il nostro Power Pack sarà uno stimolo sufficiente,” disse il bianco, passando al terzo mannaro. Questi aveva una pelliccia azzurrina, con un ciuffo dello stesso colore sulla testa ed occhi rossi. A torso nudo, indossava calzoni di cuoio bruno e una mantella di un azzurro più scuro. Al collo portava un sottile collare metallico, identico ai bracciali. “Volk accetterà volentieri la protezione del branco, pur essendo un umano modificato geneticamente[iii]. Ha abbracciato il Lupo con una prontezza ed una spontaneità decisamente rara nell’Uomo moderno. Sarà un guerriero formidabile.”

Il quarto mannaro sembrava tutt’altro che indifeso. Era un esemplare grande quanto lo stesso Predatore nel Buio. Ma al contrario dell’alieno semicieco, l’immagine mostrava una pelliccia nero/bluastra, con malevoli occhi verdi. Indossava solo delle fasce sulle braccia, cosce e petto, fasce di pelle nera piene di tasche.

“Questo è un raro caso in cui la morte si sia dimostrata davvero utile,” disse Slajshe. “Il suo indomito spirito è pronto a tornare ad un corpo vivo. Si tratta solo di terminare gli ultimi canti di rinascita.”

“Una mera questione di tempo,” disse il bianco, tristemente –per quanto fosse difficile immaginare tristezza associata ad un muso di simili zanne. “Ed il tempo, proprio adesso, è quello che ci manca. Anche Starwolf,” aggiunse, indicando la quinta figura, un licantropo il cui corpo sembrava essere stato ritagliato da un frammento del firmamento, “dovrà attendere il suo momento, alla fine dell’imminente crisi.”

Come se quelle parole fossero state un segnale, l’etere fu scosso! All’occhio nudo, inesperto, non era successo proprio nulla. Al massimo, una persona più ‘sensibile’ avrebbe avvertito come un senso di forte disagio.

Ma i Consiglieri erano gli ultimi rappresentanti viventi dei primi a fregiarsi del titolo di Figli degli Dei. La loro sensitività raggiungeva sfere, che anche un mannaro moderno versato nelle arti arcane avrebbe stentato a raggiungere. Per i Consiglieri, fu come avvertire un’improvvisa scossa del più violento terremoto! I quattro mannari ringhiarono all’unisono.

A un loro comando, le sagome dei candidati al Pack scomparvero. Al loro posto, apparve una scena allucinante persino per questi lupi, che avevano visto i mostri percorrere la Terra oltre centomila anni prima.

La scena mostrava tre figure in cima ad un edificio di New York City, sotto un cielo che si stava riempiendo di orde di demoni. Una, una donna interamente vestita di nero, il cui volto incappucciato era una maschera pure nera: Darklady. La seconda, un’altra donna, con indosso un costume più succinto ed i capelli corti, a spazzola, la cui sorridente espressione, e lo sguardo freddo, calcolatore ed allo stesso tempo acceso di oscura passione, era inconfondibilmente legata al male. La terza, un demone alato dal muso prolungato, quasi una parodia di quello equino. Un demone che, per quanto sembrasse fatto di metallo, era inconfondibile.

“Così,” disse Darika, con la calma di chi stesse enunciando le previsioni del tempo, “Anche N’Astirh è tornato a nuova vita...E la sua esperienza potrà solo giovare ai suoi alleati, purtroppo.”

“Un fattore irrilevante, al momento,” disse il bianco, cambiando l’immagine, passando ad una panoramica della strada. Con orrenda chiarezza, il caos fu pienamente visibile: le strade erano diventate un campo di battaglia! In mezzo ad un delirio di oggetti improvvisamente animatisi di vita diabolica, fra automobili rovesciate o aggrovigliate fra loro, uomini e donne erano impegnati in feroci corpo-a-corpo, in scontri armati, o più semplicemente stavano prostrati in ginocchio, chi a ridere maniacalmente, chi a piangere senza freni...

E in mezzo a quella follia, intenti a lacerare e mordere senza più alcun freno inibitorio, c’erano dei lupi mannari!

“Questo nuovo Inferno sta corrompendo le menti umane,” disse il bianco. “I mannari coinvolti sono i discendenti di coloro che vennero creati dai Custodi facendo ricorso al Darkhold. L’uomo dentro di loro è sensibile al richiamo dell’oscurità.

“Tuttavia, questa follia ci è di aiuto, perché nessuno penserà al Popolo, bensì a degli altri demoni. È tempo prezioso, che dobbiamo sapere sfruttare al meglio.” Altro gesto. L’immagine svanì. “Se Darklady e la sconosciuta hanno fatto ricorso ad un demone del limbo quale N’Astirh,  dobbiamo presumere che S’ym non sia lontano.”

“Una sorta di piano di emergenza,” disse Darika, fliccando le orecchie in assenso. “Possibile. Nel qual caso...”

“Nel qual caso è indispensabile trovare S’ym,” continuò Ku’rrja, “per assicurarsi che gli eroi si liberino il più facilmente possibile dei cospiratori su questo piano.”

“E per farlo,” riprese il bianco, “non possiamo che rivolgerci all’unica entità dotata del potere e dell’esperienza necessari. È un rischio per la nostra segretezza, ma è inevitabile. Intanto, raduniamo il Pack.”

 

Muir Island, Scozia. Ore 17:50 [iv]

 

In quella stagione, la vita diventava molto difficile, per i pescatori. Prima ancora della sera, sull’isola calava un gelido vento, un vento forte, capace in un solo momento di ridurre una felice famiglia ad una vedova ed un bambino piangenti. In quella stagione, erano davvero pochi, i rudi uomini di mare costretti a pescare nelle condizioni più difficili. I più avveduti, o i più fortunati, avevano messo da parte a sufficienza per trascorrere l’inverno in condizioni dignitose.

Presto, avrebbero avuto ben altro di cui preoccuparsi!

 

La ragazza sedeva sul ciglio di una scogliera.. Indossava una felpa generosa e, in un curioso contrasto, un paio di bianchi shorts. Il vento scompigliava i suoi lunghi capelli biondi, ma i suoi effetti finivano lì.

La ragazza contemplava l’oceano, verso Ovest, con uno sguardo penetrante, attento, come fosse una sentinella in attesa.

In attesa di cosa? Una vita trascorsa in situazioni ed ambienti che avrebbero fatto vacillare molti altri l’aveva resa alquanto...sensibile. L’etere era calmo, ma era la quiete prima della tempesta. Già, ai suoi occhi capaci di scandagliare i piani più reconditi, il mana, lo spirito del mondo, era percorso da ondate di colori malati, alieni.

Colori familiari. Purtroppo.

Era successo una volta, ed allora dovette ‘sacrificarsi’ per il bene del mondo; le sembrava solo ironico, che dovesse succedere proprio ora che era rinata.

Era destino: la felicità, per lei, non era un’opzione...

Ma ciò che la faceva arrabbiare di più era che non sapeva come stesse per succedere. Sì, le barriere fra questo piano ed il Limbo si erano progressivamente indebolite, ma...

No, inutile pensarci, adesso. Non poteva impedirlo, lo sapeva.

La ragazza si voltò a guardare verso l’edificio del Centro di Ricerche della Dott.ssa McTaggart. Povera donna, non aveva certo avuto un esempio di vita facile, ed ora questo...

Ore 18:00

Scomparvero i suoi abiti, per essere sostituiti da un’ampia veste semitrasparente. Il braccio destro venne coperto da un’armatura d’argento. Nella mano, le apparve una spada dalla lama fiammeggiante.

La ragazza si alzò in piedi. Allo stesso tempo, il vento cominciò a girare in ogni possibile direzione. Nuvole iniziarono ad apparire dal nulla...

<Mancano pochi istanti, e lo sappiamo entrambi, Illyana Rasputin. Poi, le orde saranno anche qui, come nel resto del globo.>

Lei voltò la testa, istintivamente. Una voce mentale! Appartenente ad un essere antico, saggio...Ma chi..? <Identificati, amico o nemico che tu sia!>

<Sono un membro del Consiglio del Popolo. Dovresti sapere chi siamo, discepola di Ororo e di Belasco.>

<I lupi mannari? Cosa volete da me?> Intanto, il gelo si faceva più intenso, il vento una corrente sferzante.

<Non sei nelle condizioni di affrontare da sola questo nuovo Inferno. Non sai neanche da che parte cominciare. Ti proponiamo una strategia che riteniamo efficace...se accetterai un nostro aiuto a tua volta.>

<Un aiuto? Di che tipo? Cosa intendete guadagnarci?>

<La sopravvivenza. I demoni non faranno distinzioni fra umani ed il Popolo, e non guadagneremmo nulla, nascondendoci in un momento in cui occorre combattere. Nella tua precedente vita, sei cresciuta nel Limbo, lo conosci abbastanza da supplire alla nostra ignoranza. La cooperazione è una via obbligata.> E le spiegò i sospetti del Consiglio riguardo S’ym.

S’ym. Ex-servitore di Belasco. Assassino degli X-Men nel Limbo. Ex-servitore di Illyana. Cospiratore al fianco di Madelyne Prior contro gli X-men durante Inferno.

Yllyana lo metteva al secondo posto nella propria lista nera, dopo Belasco. E non a torto: il bruto aveva imparato ad essere pericoloso come i suoi padroni! <Ditemi dove siete.>

E scomparve in una spirale di nebbia verde, mentre il cielo iniziava a riempirsi di orde demoniache.

 

Riapparve nella stanza in pietra del Consiglio. Nel vederli per la prima volta, come Cody Illyana avvertì forte l’impulso di rendere loro omaggio -questi esseri erano, in fondo, ben più antichi di Belasco e persino di diversi Dei...

Ma la situazione era critica, e fra le priorità della ragazza c’era ben altro, anche se comunque fece svanire la spada. “Dunque?”

Il bianco espose la situazione, partendo da Darklady ed i suoi alleati, ponendo l’accento sulla corruzione delle menti, mostrando immagini di caos e distruzione che si allargava nel mondo come una tempesta di fuoco in un campo di sterpaglie secche. “Purtroppo, già una volta cedesti al fascino del male, e ti occorse uno sforzo eccezionale per vincere il tuo lato oscuro. E in quell’occasione, le forze del Limbo non erano concentrate contro i tuoi stessi pensieri.

“Nonostante tu sia ora qualcosa di più di un essere umano, la scelta della tua forma tradisce la tua debolezza. Con l’aiuto di un lupo, saprai mantenere l’equilibrio nella lotta che ti aspetta.”

Illyana non disse nulla, mentre un suono di artigli sulla pietra annunciava l’arrivo dell’’animale’ in questione.

Il nuovo arrivato era un maschio grigio e bianco, che indossava le parti minime di un’armatura blu e rossa –i bracciali, i gambali, il torso e le spalle, e una cintura. Un mantello purpureo scuro con un ampio spacco, e un frontale dorato che andava dalla base delle orecchie alle sopracciglia completava l’abbigliamento. Di fatto, quel rivestimento era insieme protezione e perfetto accomodamento anatomico.

“Ti presentiamo Sir Lupus, alfa del nostro Power Pack. Nonostante il suo aspetto, si tratta di un lupo vero e proprio, e quindi assolutamente incorruttibile. Nessun demone o forza oscura potrà trovare accesso nel suo cuore come nel suo spirito. Sarà la tua salvezza, se dovessi cedere alle tentazioni oscure.”

Prima che Illyana potesse dire o far qualcosa, un cenno del maschio bianco fece apparire un medaglione. L’oggetto era d’oro puro, venato di argento e... “Legno?” Illyana toccò le delicate rune in rilievo, indubbiamente fatte con quel materiale, che alla sua pelle trasmetteva un piacevole senso di tepore. Poi, vide che lo stesso, identico medaglione era apposto al petto di Sir Lupus.

“Sir Lupus non ha poteri propri,” spiego Slajshe. “L’amuleto sarà il tramite del vostro legame. Da questo momento, la sua purezza è parte di te. Allo stesso modo, se fossi fisicamente incapacitata ad effettuare magie, Sir Lupus potrà fungere da ricettacolo alla tua volontà. Per ora, di più non possiamo fare.”

Illyana annuì. “E se non trovassimo S’ym? Se lui non c’entrasse per niente? Se stessimo perdendo tempo, mentre i leader del mondo, impazziti, fanno saltare tutto? Non sarei più utile esorcizzando loro, che...”

“Ci rimettiamo alla tua volontà e buona fede, Illyana Rasputin,” disse Darika. “Il primo attacco portato da N’Astirh non era lontanamente paragonabile a questo, per portata ed effetti. Se le ragioni per ciò fossero a tuttora nel Limbo, devi trovarle, S’ym o no. Se ci sbagliassimo, ne saremmo lieti, perché la crisi sarà allora risolvibile dalle forze di questo mondo.”

“Quanto ai ‘leader’,” disse Ku’rrja, con disprezzo, “loro sono più al sicuro dei loro simili. I nostri fratelli infiltrati hanno apposto dei sigilli nei maggiori centri di potere militare e politico, proprio per una simile eventualità. I sigilli, come il medaglione, proteggono dall’influenza delle forze oscure...O credi che troveremmo godimento abitare in un mondo contaminato dalle radiazioni?”

Illyana non commentò –era ammirata da questa capillarità di una specie che credeva ancora composta di assassini sanguinari con poco cervello...Lo stesso Consiglio era lontano anni luce da quello che aveva imparato dai tomi di Belasco...

Senza perdere altro tempo, Illyana evocò un disco luminescente, che apparve ai piedi suoi e di Lupus. In pochi istanti, il disco si sollevò,

inglobando gradatamente i due eroi,

fino a che essi non furono del tutto scomparsi.

 

Allo stesso, nella stessa identica sequenza, essi erano apparsi all’interno del più grande crocevia dimensionale. Il non-luogo per eccellenza, inferno, purgatorio e paradiso uniti in una sola cosa.

Anche se, di Paradiso, nel punto in cui erano finiti, c’era ben poco.

Magik e Sir Lupus si trovavano all’imboccatura di una grotta. E fuori da quella grotta, lo spettacolo era a dir poco fantastico, a suo modo.

Il ‘cielo’ era fatto di sfumature sanguigne, dominato da un immenso vortice che terminava in un buco nero, un vortice così grande che lo si vedeva ovunque venisse voltato lo sguardo. E in quel cielo che era anche un infinito abisso, stavano montagne volanti, connesse ad altre montagne da sottili lingue di roccia frastagliata; alcune delle montagne avevano come cima coni vulcanici spillanti lava abbagliante come il fuoco solare stesso, lava i cui rivoli si perdevano nell’abisso.

“C’è qualcosa che non va,” disse finalmente Illyana, gli occhi ancora rapiti da quell’infernale bellezza –l’anziano bianco aveva avuto ragione: una parte di lei chiamava ancora questo posto ‘casa’... “Non percepisco il dolore. E questo posto dovrebbe esserne pieno. Dove sono le anime agonizzanti le cui grida eterne mi hanno quasi portato alla pazzia?”

Lupus non poté che essere d’accordo. Il silenzio era pressoché totale, un’assenza di rumori da fare male alle orecchie. Lo zolfo era una puzza onnipresente, ma istintivamente si era aspettato il sangue, l’odore delle carni arrostite...

“Questo posto è vuoto,” disse il leader del Pack. Non importava quanto ne sapesse o no del Limbo, i suoi sensi non si sbagliavano, e la sua conclusione un dato di fatto. “Non c’è nessuno.”

“E’...impossibile...” Ma lei stessa non poteva che, un po’ alla volta, giungere alla stessa conclusione. E ne fu spaventata oltre la sua stessa immaginazione.

Questa volta, i demoni avevano avuto successo. In un certo senso.

Non il Limbo, era stato portato sulla Terra, come la prima volta N’Astirh e S’ym si proponevano di fare, ma ogni possibile, singolo abitante dei suoi recessi infernali!

Il Consiglio aveva detto che Darklady aveva usato la Cappa delle Ombre e il Cerchio dei Cinque come una chiave per aprire la porta...E quell’onnipresente vortice dal cuore nero doveva essere la ‘porta’...

E quali speranze avevano gli eroi, di fronte ad un simile, brutale numero di forze a loro ostili?

“Andiamo,” disse lei, ricomponendosi, mentre evocava un altro disco.

 

Riapparvero, questa volta, in un vasto salone. I pavimenti e le pareti erano costellate da ossa fuse nella pietra, e rivoli di vecchio sangue rappreso facevano mostra di sé come tentacoli di muffa.

La sola, pallida luce, veniva da una sorta di colonna di quarzi, frastagliata, posta accanto a un trono vuoto e coperto di polvere e ragnatele.

“La sala del trono di Belasco,” disse. “Dove la mia innocenza di bambina finì per sempre, dove vidi i miei cari morire...Vedi quella tibia fusa nel pavimento? Il piede di Nightcrawler. Uno solo dei tanti che...” scosse la testa. Improvvisamente, quei ricordi non facevano male, non quanto aveva temuto. Influenza del lupo, o una ritrovata maturità? “Speriamo di trovare delle risposte in questo palazzo. Come potrai immaginare, il Limbo non è un posto dove trovare delle biblioteche...”

A sorpresa, lui le mise una mano sulla spalla...e strofinò il muso contro la guancia di lei! “Non avere timore,” disse, allo sguardo stupito di lei. “Volevo solo tirarti su. Sembri averne bisogno...La tua amica Rahne mi ha detto di quanto...” questa volta fu lui a fare 2 occhi come piattini, quando lei gli si mise naso-a-tartufo. “Conosci Rahne? Come...”

“E’ un membro del Pack. Se lo vorrai, alla fine di questa storia, credo proprio che il Consiglio non obietterà a farvi incontrare. Potrai farle tutte le domande che vuoi.”

Rahne...Rahne con un branco di suoi simili. Al solo nome, Illyana si sentì travolta dalla nostalgia. Roberto, Sam, Warlock, Amara, Dani, Shan...I Nuovi Mutanti.

Per la prima volta in molto tempo, Illyana sorrise. Era sopravvissuta a prove terribili, aveva condotto una vita da guerriera, dentro e fuori dal Limbo, ma aveva anche avuto una vita con degli amici meravigliosi. Una vita che rivoleva indietro! Col cavolo, che avrebbe ceduto alla disperazione proprio ora... “Lupus?”

Il lupo aveva quasi smesso di respirare. Era immobile, le orecchie fliccanti e le narici spalancate. Una porzione della sua criniera si era drizzata, la folta coda semiabbassata. La ragazza non ebbe bisogno dell’alfabeto lupino per sapere che lui percepiva qualcuno! E il suo sguardo andava alla porta.

Magik fece riapparire la spada. Lupus estrasse una sorta di scettro dalla cintura. Un tocco di pulsante, e da quella che era un’elsa spuntò una lama di luce nera. O, meglio, di Forza Oscura. Invisibile a distanza. Efficace.

Lupus le fece un cenno di attendere. Era un capobranco, ed avrebbe rischiato per primo senza esitare...Senza contare che, comunque, i suoi sensi gli stavano dando una posizione più precisa degli intrusi...

Illyana lo vide scattare talmente in fretta che sembrò teleportarsi fino alla porta. La colpì con la spalla corazzata, e la buttò giù come fosse stata di cartone! Allo stesso tempo, si udirono un paio di esclamazioni femminili strozzate, e una voce maschile che disse, “Ach du lieber Gott! Ein Werwolf!

Illyana riconobbe tanto quella voce in tedesco che almeno una di quelle femminili. “Lupus! Aspetta! Non sono nemici, sono..!” ma quasi non osava pronunciare i nomi, mentre si precipitava alla porta...

 

E quando ebbe oltrepassato la soglia, ebbe voglia di piangere dalla gioia, alla vista di Katherine ‘Kitty’ Pride, Nightcrawler, e... “E tu chi sei, strega?” fece, a spada tratta, perché la giovane donna era una perfetta sconosciuta. E in quelle circostanze, in quel posto, uno sconosciuto poteva essere tanto amico quanto nemico mortale!

Senza contare che i suoi amici, tenuti a distanza da un ringhiante Sir Lupus, erano, ai suoi sensi, contaminati spiritualmente! E poteva benissimo essere opera di quella donna!

 

NOTE

 
 
[i] Tutto questo sta succedendo in SPIRITI DELLA VENDETTA #5
[ii] NEW WARRIORS #5
[iii] Come spiegato in WOLVERINE MITA #102
[iv] Questa scena si svolge dopo le infernali vicende di X-LEGION #7
 
 

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