MarvelIT Presenta:

FRATELLO VOODOO in:

ALLE ORE 18 INIZIA IL GIUDIZIO UNIVERSALE
Di FABIO VOLINO

 

New Orleans.

E alla fine si ritorna sempre qui, alla mia amata/odiata città, la Metropolis dei poveri, ghettizzati e maledetti. La Shangri-La degli spacciatori e delle puttane. Ah, e ovviamente anche degli assassini: qui hanno pure un loro sindacato...
"Fermi dove siete!" ci intima un tizio che sembra Edward G. Robinson smagrito (che bei film di gangster si facevano una volta). Non so se il suo tono sia pieno di rabbia come fa con chiunque si avvicini a ciò che evidentemente considera come suo territorio…oppure dal fatto di ritrovarsi davanti ad un toro antropomorfo, un fantasma ed il suo ospite (il sentitamente vostro Jericho Drumm), un investigatore privato alcolizzato e magari anche strafatto, nonché infine un tizio nato fino a poco tempo fa solo nelle pagine dei libri. Signore e signori, ecco a voi la combriccola che salverà il mondo dal Giudizio Universale: certo che la Terra è proprio in buone mani...

New York. Qualche giorno prima.

"Il mio nome è Charles Dexter Ward!".
Se questa rivelazione aveva lo scopo di stupirmi, ha mancato il bersaglio. “Non mi dice niente".
"Non hai mai letto le storie di Lovecraft?".
"Mai sentito".
Ward mi guarda come se fossi un folle. Non è molto lontano dalla verità in effetti. "Io ho effettuato esperimenti proibiti ed alcuni di questi hanno coinvolto i Grandi Antichi. Ho conseguito l'immortalità con ciò, ma da quel giorno lontano di quasi un secolo fa lotto contro ciò che io stesso ho creato. Contro quell'orrore che ho generato".
"Aspetta un attimo, bello: se questo casino è iniziato, è tutta opera tua?".
Lui annuisce ed io allora gli do un pugno, mandandolo riverso al suolo. La gente passa senza quasi farci caso, è uno spettacolo consueto da queste parti.
"Fottuto bastardo!" urlo "Per colpa tua mia nipote e mio fratello sono stati uccisi!".
"Ora calmati, zio Jericho" dice Colette emergendo dal mio corpo. La visione di uno spirito, a quanto pare, è invece in grado di catalizzare l’attenzione dei presenti. Ma decisamente non sono di buon umore oggi. "Se non vi vedo sparire entro cinque secondi, vi friggo, cazzo!". Ed i miei occhi iniziano a brillare. La gente fugge. Bravo, Jericho, bella dimostrazione di serenità e pace interiore.
Intanto Ward si rialza, non pare per nulla arrabbiato o risentito per ciò che gli ho appena fatto. "Capisci ora perchè voglio impedire il ritorno dei Grandi Antichi? Già troppe sono le mie colpe, colpe che non potrò mai espiare".
"Puoi scommetterci," dico afferrandolo per il bavero. "Colette, ritorna dentro di me: ora andremo da Rintrah e prega che lui garantisca in qualche modo per te. Altrimenti la tua vita immortale potrebbe non essere più tale!".

New Orleans.

Certo, questo accadeva alcuni giorni fa. Molte cose sono cambiate: e siamo ad un passo dall'Apocalisse. Quante volte questo mondo, questo piano d'esistenza ha rischiato la fine? Credo che nemmeno una calcolatrice di ultima generazione possa rilevarlo. Eppure siamo sempre qui, dunque le cose sono due: o noi esseri umani siamo dei gran testardi figli di puttana oppure le minacce globali di cui sopra, alla fin fine, non sono poi così globali. Mi chiedo se sarà così anche per i Grandi Antichi.
"Vorremmo parlare con Belladonna" chiede Charles Dexter Ward.
"Non potete" ribatte la guardia.
"Ma noi insistiamo" continua Rintrah agitando le sue mani.
E, indovinate un po', Edward G. Robinson diviene più malleabile. “Prego, da questa parte". Ah, che belle le arti ipnotiche: sapete quanto possono risultare utili contro belle donne recalcitranti?

New York.

"Charles Dexter Ward" esclama il Mago Supremo "Non ci posso credere".
"Ma perchè, lo conosci?" chiedo
io.
Per tutta risposta Rintrah si reca ad una delle tante librerie presenti nella sua dimora e ne estrae un ampio tomo. Me lo porge. “H.P. Lovecraft. Tutti i racconti".
"Insolito come testo mistico" commento.
"Ma ottima lettura: vai a pagina 47 e conoscerai la risposta alla tua domanda di prima".
Mentre scorro le pagine, sento Ward narrare storie di orrori antichi, quelle storie già da me udite da Marie Laveau, da Anton Cartier. I Grandi Antichi, gli esseri che un tempo dominavano la Terra. Gli esseri che vogliono tornare a dominarla.
"Ma ti è davvero accaduto tutto ciò?" chiedo infine a Ward chiudendo il libro.
"Quasi: alcuni di quegli eventi sono stati inevitabilmente adattati".
"E chi l’avrebbe raccontata la tua storia a questo Lovecraft?".
"Io stesso, per mettere in guardia l’umanità contro l’orrore rappresentato dai Grandi Antichi. Perché non ripetesse i miei stessi errori".
"D’accordo, ammettiamo che i tuoi esperimenti abbiano risvegliato i Grandi Antichi dal loro sonno infinito. Come mai attaccano solo adesso?".
"Hanno
una concezione del tempo diversa dalla nostra, Jericho Drumm. Ma la loro brama di potere e libertà si è negli ultimi tempi incrementata".
"Per via di Inferni, Cieli Infranti e cazzate del genere?".
"Non sottovaluterei nemmeno la scomparsa di Gaea*" aggiunge Rintrah.

* V. Thor 17

"Sì" annuisce Ward "Quell’evento più di ogni altra cosa deve averli spronati, l’unico baluardo che poteva fermarli ora non c'è più".
"Oh, ma c'è un’altra cosa per loro letale" affermo "Un qualcosa chiamato Arte. Tu ne sai qualcosa, Rintrah?". Lui scuote il capo in segno di diniego. "Bene, dunque tutte le residue speranze di questo mondo poggiano sulle spalle di un detective alcolizzato".
"Ehm" tossisce in quel momento Wong dietro di noi per richiamare la nostra attenzione. E, come nelle peggiori commedie, vi è la consueta gag: Harry D’Amour è accanto a lui.

New Orleans.

Passiamo per vie oscure, ricoperte del letame che ricopre tutta questa città. La corruzione che si manifesta in questo modo. Numerosi sguardi incrociano i nostri, ma infine tutti abbassano gli occhi al nostro passaggio. Sono Assassini, ma non tutti sono coraggiosi. Entriamo infine in un’ampia casa, saliamo delle scale linde, in netto contrasto con quanto abbiamo visto fuori, e, dopo qualche istante di attesa, veniamo introdotti in un ampio salone. In fondo ad esso vi è un trono e su di esso è poggiato una donna dai capelli biondi, lo sguardo di ghiaccio, lo sguardo capace di uccidere. Ora so come mai è divenuta leader di questa congrega. E so anche che l’appellativo con cui viene definita è calzante: Belladonna. Affascinante e letale come il veleno.

New York.

"Prego, venga avanti" dice Rintrah "E perdoni il...".
"Lasci perdere" ribatte l’investigatore privato, per nulla impressionato dall’aspetto insolito del suo interlocutore "Ci sono abituato, me la sono anche cercata".
"Come sapeva che eravamo qui?" chiedo allora io.
"Primo: lei e quell’altro tizio" dice
riferendosi a Ward "Non siete passati inosservati dopo che lei è uscito dal mio ufficio. Secondariamente, sono un investigatore nonostante tutto: seguire le persone senza farmi notare è il mio lavoro".
"Jericho Drumm mi ha riferito di una potente forma di comunione con l’Universo da lei definita Arte" afferma il Mago Supremo "Sarebbe in grado di localizzarla?".
"La conosco molto bene" risponde Harry D’Amour.
"New Orleans potrebbe essere un buon posto di partenza?" chiede a sua volta Charles Dexter Ward.
"Ogni città può rivelarsi un buon posto di partenza".
"Allora andiamoci e alla svelta" concludo io "Prima questa vicenda finisce, prima sarò contento".

New Orleans.

"Ne ho viste di cose strane nella mia vita," esclama Belladonna. "Sono persino stata sposata ad un tizio che carica le carte e le fa esplodere. Ma vi giuro che una combriccola come la vostra non l’avevo mai vista. E quando vedo cose che non mi piacciono significa che sono in arrivo dei guai. Che cosa volete?".
Charles Dexter Ward fa due passi avanti
. “Vedere il Testimone".
Il volto di Belladonna esprime grande stupore. “Come fai a sapere di lui?".
"Io so molte cose, ma ora non ho tempo di spiegartene il motivo".
"Cosa c'è per te di tanto interessante nel... Testimone?".
"Può indicarci la via per metterci in comunicazione con un altro mondo. Un mondo che a me e ai miei compagni interessa molto".
"D’accordo, io posso dirvi dov'è: ma in cambio cosa ne ricavo?".
Rintrah sta per farsi avanti, ma io lo blocco. “Cosa ne ricavi? Lascia che ti spieghi una cosa: se tu non ci dici nulla, tutto questo mondo, tutto l’impero di denaro che hai costruito in questi anni... puff, svanisce. Ci sono i soliti bastardi che vogliono distruggerci, non è una novità per te, vero? Sai chi sono? Quegli alieni che covano, che ti possiedono e ti rendono pazzo. Oh, beninteso, noi possiamo anche fregarcene di tutto questo oppure estorcerti questa informazione con la forza. Ma sai una cosa? Siamo stanchi, tutti quanti, non abbiamo più molta voglia di combattere. Dunque a te la scelta: dacci quell’informazione o vieni pure all’Inferno con tutti quanti noi. Sei una Belladonna, non fare la stronza".
Alcune guardie mi si avvicinano minacciose, ma la donna li blocca subito. “No, aspettate. Sai, mi piace il tuo atteggiamento, hai gli attributi, diversamente da quel giocatore di carte che ho citato prima. Ok, vi darò l’informazione che cercate e... strozzatevici".
Quando usciamo, D’Amour mi chiede. “Cos'è questa storia degli alieni che covano?".
"In questa città sono accadute cose molto insolite, amico mio" spiego "Leggende che spesso avevano più di un fondo di verità. Leggende di cui quella donna non poteva non essere a conoscenza: anzi, scommetto che le ha sperimentate di prima mano stando al volto che ha fatto quando ho accennato alla cosa. La paura è il miglior motore di questo mondo".

New York.

"Hai citato una certa Belladonna, Ward," affermo. "Cosa c'entra in questa vicenda?".
"Lei può fungere da tramite" spiega lui.
"Da tramite? Per cosa?".
"Per chi, sarebbe meglio dire. Per un uomo chiamato il Testimone".
"Il Testimone? E chi diavolo...".
"È un essere che ha visto il futuro, qualcuno che sa cosa ci aspetta
. Il nostro anello di collegamento con la dimensione dei Grandi Antichi".
"Allora propongo di non indugiare oltre" avanza Rintrah "E metterci subito in viaggio. Sento che la crisi è imminente. Mentre voi parlavate, Wong si è premurato di prenotarci quattro posti sul primo volo per New Orleans. Un taxi sta arrivando".
"Che premuroso il tuo orientale," dico. "A quanto pare Colette farà la clandestina. Beh, niente bagagli? Mi sono sempre chiesto che vestito avrei indossato qualora avessi fronteggiato la fine del mondo. Questo che porto adesso fa proprio schifo".

New Orleans.

Come tutti i cimiteri, anche questo risulta... spettrale. C'è il solito concerto notturno di grilli, cicale ed auto che sfrecciano su una vicina autostrada. E c'è una cappella in lontananza: in quell’edificio risiede il Testimone.
Noi Cinque Cavalieri dell’Apocalisse varchiamo la soglia, un’ampia scalinata che scende in una oscurità che pare volerci inghiottire. La percorriamo, senza paura, quella ormai l’abbiamo esaurita e pensiamo solo a quanto accadrà nelle prossime ore. Nella mia mente scorrono immagini di fine del mondo da blockbuster hollywoodiano, poi in rapida successione scene di stupri, violenze, omicidi, perversioni sessuali. Se questo mondo verrà salvato mi chiedo se ne sarà valsa la pena.
La scala, e con essa l’oscurità, termina. Ora vi è un’ampia sala, illuminata da svariate candele. Lungo di essa vi sono gli oggetti più disparati: uno strano visore con una striscia rossa, una sedia librata in aria (ottima per un paralitico), carte da gioco, degli artigli d’osso, un quadro raffigurante una giovane bambina dai capelli biondi, un elmetto rosso, un paesaggio in miniatura ghiacciato, la testa di uno di quegli strani robot Sentinella, una tiara per raccogliere i capelli, piume d’angelo... e svariati altri. Ed al centro di essa un uomo che sembra più vecchio del Tempo stesso, dalle iridi rosse. Il Testimone.
Non appare sorpreso della nostra apparizione e ci spiega anche il perchè. “Vi aspettavo, sapevo sareste venuti. Mi aspettavo anche un tizio con le carte, ma fa lo stesso".
"Il Testimone?" avanza Rintrah e, dopo che lui ha annuito. “Devo confessare di non aver mai udito parlare di lei".
"Mi tengo ai margini del jet-set di supereroi e affini, mio caro Mago Supremo... Sì, so chi sei. E sai perchè? Perché io ho visto tutto, tutto e anche di più: ho osservato e visitato altri mondi. Ho visto un mondo in cui i mutanti erano stati quasi del tutto annientati dalle Sentinelle, un mondo dove la Forza Fenice aveva devastato metà dell’Universo, un mondo in cui solo i più forti sopravvivevano. Tutti questi mondi erano accomunati da una sola cosa, il dolore. Di quanta sofferenza io sono stato Testimone".
"E i Grandi Antichi?" chiede Harry D’Amour.
"Sì, ho visto anche loro e vorrei non averlo fatto".
"Come mai?".
"Poiché da quel giorno non riesco più a dormire".
"Ma come possiamo andarci nel loro mondo?" domando "Sa, abbiamo manie suicide ultimamente...".
"No, voi non capite. Non capite... Sanno di voi, lo sapevano fin dal principio. E vi aspettavano!".
Un intenso lampo di luce cala nella sala, un lampo che ci acceca tutti. Precipitiamo in un mondo fatto di oblio e perdita, un nero seppia che offusca la nostra ragione ed infine i nostri sensi.
Poi riprendiamo conoscenza. Purtroppo. Il Testimone è scomparso (ah, ma quanto utile è stato!) ed il nostro mondo si è tinto di bianco. Quello stesso bianco che mi accolse quando Colette venne uccisa e Marie Laveau si ritrovò al fianco di Yog-Sothoth. Siamo nuovamente nella dimensione dei Grandi Antichi, siamo nella Quiddità!
Mia nipote esce dal mio corpo. “Zio Jericho, credi...".
"Sì, Colette. La fine sta per giungere".
"No, Drumm" mi scrolla con forza Rintrah "Non finchè ci siamo
noi".
"Ah sì? Allora dimmi cosa faremo con quel bel tomo lì in fondo".
Appare infine, il mostro più orribile che abbia mai visto, non si può descrivere l’orrore fatta carne. O di qualunque altra cosa sia composto.
... è lui!" esclama atterrito Charles Dexter Ward "Il più spietato di tutti, l’araldo della morte e della distruzione".
"Yog-Sothoth?".
"Mille volte peggio: Chtulhu!".

CONTINUA...

Note dell’Autore:  Notato come lo spettro di Gambit abbia aleggiato per tutto l' episodio?^__^ Belladonna è la sua ex moglie, mentre il Testimone è una sua probabile evoluzione futura anzi no (dipende da come si alza la mattina lo sceneggiatore di turno).