PROLOGO
L’Antico Egitto suscita ancora oggi numerose
suggestioni in chi lo visita. La vista mozzafiato dei templi di Abu Simbel, la
Valle dei Re, le piramidi con i loro segreti, chi non ne ha avuto esperienza
almeno in qualche documentario?
Dopo oltre due secoli di ricerche
archeologiche si potrebbe pensare che ormai non resti più nulla da scoprire. Forse
è vero, anche se ci sarebbe da dubitarne per ciò che riguarda la civiltà dei
Faraoni, ma, anche quasi nessuno lo sa e l’archeologia ufficiale liquida la
cosa come una favola, su queste terre sono esistite altre civiltà oggi
dimenticate e per molti versi sarebbe meglio se restassero tali.
Annabelle Riggs è una giovane archeologa di
belle speranze che fa parte di una spedizione dell’università di Yale. Roba
noiosa per quanto la riguarda ma utile per provare certe sue tesi che non tutti
sono disposti ad accettare. Le basterebbe un piccolo colpo di fortuna.
La
giornata è proceduta nella più normale amministrazione almeno fino ad ora.
-Dottoressa Riggs!-
Il capo della
spedizione le si avvicina affannato.
-Che succede, Professor Harris?- chiede Annabelle all’uomo.
-Uno smottamento ha rivelato l’ingresso di una tomba.-
-Non è possibile!- esclama lei.
-Eppure è così, venga con me.-
La ragazza segue
l’uomo nel luogo indicato. È vero: c’è proprio l’ingresso di una tomba che non
dovrebbe esserci almeno secondo la storiografia ufficiale. Allora, forse quello
che non osava sperare potrebbe avverarsi: la prova che quella egizia non è la
prima civiltà ad essersi sviluppata da queste parti. Che è esistita una civiltà
anteriore al cosiddetto periodo preistorico
Sul portale di pietra ci sono delle
iscrizioni.
-Geroglifici ma non ne ho mai visti così.- commenta Annabelle
perplessa -Ci sono simboli che non sono sicura di saper decifrare ma così a
occhio sembra un avvertimento a stare lontani da questo luogo. Un classico
insomma.-
-Che facciamo?- chiede un altro uomo.
-Entriamo naturalmente. Non capita tutti i giorni di scoprire una
nuova tomba del tutto sconosciuta. Diventeremo famosi.- replica Harris.
Ci vuole un’intera
giornata per aprire il portale di pietra.
-Si direbbe che chiunque abbia sigillato questo posto volesse essere
ben sicuro che non potesse essere riaperto.- commenta Harris.
-O magari voleva essere sicuro che qualunque cosa ci fosse dentro non
potesse uscire.- aggiunge un altro.
-Hai visto troppi film dell’orrore, Price.- lo liquida, sprezzante, la
Riggs -Su, diamoci una mossa.-
Entrano uno dopo
l’altro nella tomba, che si rivela abbastanza spoglia.
-C’è qualcosa che non capisco.- dice Harris -Ho visto altre tombe
egizie, ma questa ha qualcosa di diverso.-
-In che senso?- chiede Annabelle.
-Questa sembra più vecchia. Gli arredi sembrano molto più antichi come
se appartenessero a una civiltà precedente.-
-Una civiltà più antica? Questa sì che sarebbe una grande scoperta.
Proverebbe che le teorie sui grandi cataclismi che sosteneva il professor
Damian sono vere.-
-Calmi l’entusiasmo. Dottoressa Riggs. Dobbiamo verificare ancora
l’età dei reperti. Per ora l’antica Stygia rimane confinata nei racconti di
Robert E. Howard.-
La ragazza sbuffa ma
non può permettersi di replicare. Harris è uno che conta in facoltà e non può
contraddirlo.
-Venite, presto!- grida uno degli altri.
-Cosa c’è?-
Credo che abbiamo trovato chi è sepolto qui dentro.
Lo seguono in una
stanza vicina, dove c’è solo un grande sarcofago di pietra.
-Decisamente non un tipo di sepoltura egizia.- commenta Harris.
-Sta cominciando a darmi ragione?- non può trattenersi dal dire
Annabelle.
-Le ho già detto di calmare i bollenti spiriti, Dottoressa Riggs.
Vediamo chi c’è dentro.-
Ci vuole un po’ di
lavoro per spostare il coperchio del sarcofago ma alla fine ci riescono.
-Ahi!- grida uno degli uomini.
-Che è successo, Jenkins?- chiede Harris.
-Mi sono tagliato con quel dannato coperchio.-
-Non è nulla di grave. Usi un fazzoletto per tamponare il sangue. E
ora diamo un’occhiata al nostro defunto.-
All’interno un
cadavere rinsecchito all’apparenza nudo.
-Sembra una donna e non è mummificata, non nel senso egizio del
termine almeno.-
-L’hanno ficcata dentro il sarcofago così com’era? Ma perché?- chiede
ancora Annabelle.
-Questo vedremo di capirlo in seguito. Ora datemi una mano a tirarla
fuori.-
Si chinano sul
cadavere e dal dito da dito ferito dell’uomo di nome Jenkins cade qualche
goccia di sangue che colpisce il viso della mummia… che apre gli occhi.
-Ma cosa…?- esclama Harris.
La mummia si muove.
Dalle sue labbra escono parole incomprensibili a parte una che potrebbe essere
un nome: Akivasha.
Annabelle Riggs grida
e l’eco del suo grido e di quelli dei suoi compagni risuona brevemente anche
all’esterno, poi c’è solo il silenzio.
Viviamo
dovunque vogliamo, il mondo è il nostro giardino
(La
regina dei dannati. Anne Rice)
#76
LA TOMBA DI AKIVASHA
1.
Lilith, Signora dei Vampiri, riposa nel suo
rifugio segreto sulle coste inglesi. Pur non essendo una comune vampira e non
avendo nessuna delle tradizionali limitazioni degli altri suoi simili, ogni
tanto deve riposare ed è durante uno di questi momenti che accade qualcosa: i
suoi occhi si spalancano di colpo e grida:
-No!-
Nelle sue labbra
sente il sapore del sangue ma sa che è solo un’illusione. Da qualche parte un
vampiro molto potente si è risvegliato da un lungo sonno, ne è certa.
Non sa chi sia ma lo
scoprirà, anche questo è certo.
È stato un periodo
duro per Katherine Fraser, Scozzese trapiantata a Londra nonché Ispettore del
Servizio di Polizia della Metropoli, comunemente noto come Scotland Yard, ed
assegnata alla Divisione Casi Insoliti nella squadra che si occupa di vampiri.
Già, vampiri. Storia molto lunga.
Negli ultimi tempi
Kate è stata asservita dal vampiro Dracula, che aveva preso possesso del corpo
del suo compagno Frank Drake, ma ora, per fortuna, tutto è tornato normale qualunque cosa voglia dire
normalità per una mutante dotata di poteri psicometrici che per lavoro dà la
caccia ai vampiri e sta aspettando una figlia dal discendente diretto del
famigerato Conte Dracula.[1]
In questo momento lei
e Frank sono seduti in una cabina di prima classe su un volo British Airways da
Londra a New York, orario previsto di arrivo le 15:55 ora locale
-Sono contento che tu abbia deciso di darmi retta e prenderti un
periodo di riposo.- dice Frank.
-Anche se non avessi voluto, l’Ispettore Capo Chelm[2]
non mi ha lasciato scelta.- ribatte Kate -Ha detto che con tutto quello che ho
passato avevo bisogno di staccare la spina e mi ha imposto di prendermi tutte
le ferie che avevo accumulato.-
-Ha fatto benissimo. Vedrai che la Grande Mela ti piacerà.-
-Oh certo, dopotutto non ho mai visto una grande metropoli in vita
mia.-
-Molto divertente. Perché non ti godi il volo? Scommetto che non hai
mai viaggiato in prima classe prima d’ora.-
-Il mio stipendio da poliziotta non me lo consente. Tu invece sei un ricco
speculatore di borsa. Cos’è per te il costo dei biglietti: gli spiccioli?-
-Ah, ecco che salta fuori la radicale scozzese.-
-Ti ricordo che io appartengo ad un dei più rispettati clan delle
Lowlands, più antico del tuo casato.-
-Mi arrendo. Meglio ordinare il pranzo.-
-Allora dovresti chiamare anche Simon Stroud. Sei stato molto gentile
ad offrirgli il viaggio di ritorno a New York.-
-Era il minimo che potessi fare dopo tutti i guai che abbiamo passato
insieme.-
-Ma dov’è adesso?-
Frank fa un sorrisetto
divertito prima di rispondere:
-Se ho imparato a conoscerlo, sarà al bar a farsi un paio di drink o a
far la corte a qualche hostess -
-Voi uomini siete tutti uguali.- replica, con una smorfia Kate.
-Non proprio tutti, mia cara, spero.-
New Haven, Capitale
del Connecticut e sede dell’Università di Yale, una delle più prestigiose degli
Stati Uniti. La Dottoressa Annabelle Riggs rientra a casa dopo una giornata
passata in facoltà, la prima dal suo ritorno dopo la sua traumatica esperienza
in Egitto. Le autorità locali l’hanno trovata che vagava in stato confusionale.
L’intera spedizione di cui faceva parte è scomparsa senza lasciare tracce, un
mistero ancora irrisolto. Lei non è stata in grado di dare spiegazioni. Amnesia
post traumatica hanno sentenziato i medici da entrambe le parti dell’Oceano
Atlantico. Se solo sapessero…
Annabelle si chiude
la porta alle spalle ed una voce di donna dietro di lei le dice :
-Sei stata brava Annabelle. Nessuno ha sospettato cosa hai portato qui
nella tua dimora: me.-
Annabelle si gira
verso la voce e vede davanti a sé una donna dai lunghi capelli neri che le
ricadono sul petto, completamente nuda, a parte una fusciacca che le cinge la
vita. La sua pelle è candida e i canini appuntiti.
-Vivo per servirti, mia Signora.- replica Annabelle con voce atona.
-Vero. Che a te piaccia o meno, è questo che sei e sarai per sempre:
la serva fedele di Akivasha, colei che non muore mai.- ribatte la vampira
venuta da tempi dimenticati -Quando mi sono risvegliata, avevo bisogno di
qualcuno che mi aiutasse a capire questo nuovo mondo così diverso dal mio e tu
ti sei rivelata adatta allo scopo. Grazie a te ho imparato la lingua di questo
posto e tante altre cose su quanto sia cambiato il mondo in più di 15.000 anni,
cose che avrebbero fatto impazzire chiunque altro, ma io non sono chiunque, io
sono Akivasha, in Stygia ero una principessa e comandare è il mio destino.-
Annabelle si limita
ad annuire silenziosamente.
2.
New York è chiamata,
per ragioni oscure, la Grande Mela ma per Simon Stroud, ex agente della C.I.A.
oggi investigatore privato, è soprattutto casa. Mentre entra nel suo ufficio da
cui manca da troppo tempo,[3]
è assalito da un piacevole senso di familiarità. Decisamente questo posto gli è
mancato.
Si siede sulla poltrona di finta pelle ed
allunga le gambe sulla scrivania quando ecco che accade quello che è il sogno
segreto di ogni investigatore privato che sia familiare con i romanzi di
Dashiell Hammett e Raymond Chandler: la porta dell’ufficio si apre ed entra una
bellissima donna in cerca di aiuto. La donna è, in effetti, bellissima, ma ha
anche qualcosa d’inquietante che Stroud non sa definire. Ha lunghi capelli
biondi, il suo elegante abito nero ed il largo cappello sembrano usciti da una
rivista di moda degli anni Quaranta e ad un‘attrice di quegli anni, Veronica
Lake, somiglia anche nella pettinatura. I suoi occhi sono azzurri e magnetici,
quello che sembra un eccesso di mascara li fa sembrare incavati ma non per
questo meno belli. Stroud ne è quasi ipnotizzato ed è la voce di lei a
riscuoterlo:
-Lei è Simon Stroud?-
-Così dice la mia patente.- risponde lui -In cosa posso esserle utile
Miss…?-
-Mi hanno detto che lei è specializzato in casi insoliti, casi che
coinvolgono licantropi, vampiri e creature simili.- risponde la donna sedendosi
davanti a lui.
-In effetti mi mancano solo gli zombie, anche se ne ho conosciuto uno
di recente.[4]
Se ha un problema con uno di loro, posso consigliarle uno specialista di New
Orleans.-
La donna ride
divertita e replica:
-Conosco il Dottor Drumm[5]
e temo di non essergli troppo simpatica. No, è della sua assistenza che ho
bisogno, Mr. Stroud. Il caso riguarda la sua specialità: un vampiro, anzi: una
vampira molto antica e molto pericolosa. Molto più di Lilith che lei ha già
conosciuto.-
-E lei come fa a saperlo Miss….? A proposito: come si chiama?-
La donna fa un altro
sorriso, accavalla le gambe e risponde:
-Non gliel’ho detto? Può chiamarmi Claire… Claire Voyant.-
New Haven è sempre
stata una città tranquilla, almeno sino ad ora. Da qualche tempo vi si stanno
verificando fatti piuttosto insoliti. Gli ospedali cittadini stanno registrando
un preoccupante aumento di casi di anemia specie tra i giovani maschi e non se
ne capisce la causa, ma questo non è il solo problema: i fiumi cittadini hanno
cominciato a restituire corpi di ragazzi completamente dissanguati. Nel giro di
una settimana ne sono stati trovati cinque. Le autorità sono perplesse e
qualcosa di molto vicino al panico comincia a serpeggiare in città.
I due studenti che
stanno tornando verso il dormitorio non sembrano molto preoccupati. Il loro
interesse è concentrato sulle lattine di birra che stanno consumando. Non fosse
stato così, forse avrebbero notato la nebbia che si sta insolitamente
condensando intorno a loro. Se lo avessero fatto, forse le cose per loro
sarebbero andate diversamente o forse no, chi può dirlo con certezza?-
-Ehi Billy, guarda là:- dice uno dei due all’altro.
Nel punto indicato
dal ragazzo è apparsa come dal nulla una figura: quella di una donna dai lunghi
capelli neri che le ricadono sul petto e la pelle color dell’avorio. È nuda,
fatta eccezione di una fascia attorno alla vita.
-Sto sognando?- esclama quello di nome Billy
-Se è così, stiamo facendo lo stesso sogno in due.- ribatte l’altro.
La donna si avvicina
sempre di più, è davvero di notevole bellezza ma c’è qualcosa in lei di
inquietante.
-Gioite!- dice con voce strana -Siete stati prescelti per essere il
nutrimento di Akivasha, la Regina della Notte.-
I due ragazzi
vorrebbero andarsene ma scoprono di non poterlo fare, non da quando i loro
occhi hanno incrociato quelli magnetici della donna. Possono solo restare fermi
mentre lei affonda i suoi canini appuntiti prima nel collo dell’uno e poi in
quello dell’altro. Non riescono nemmeno a gridare.
Il Castello
Salisgrave nell’estremo nord della Scozia, è da sempre dimora di una stirpe di
maghi che alcuni sospettano essere antica quanto le Isole Britanniche e forse
anche di più.
Victor, l’ultimo dei
Conti di Salisgrave, non si è mai curato di confermare o smentire queste voci.
Al momento il suo interesse è tutto per la giovane Inglese Victoria Bentley,
che ha accettato di trattenersi al castello dopo la terribile battaglia contro
Thulsa Doom[6]
per imparare da lui i segreti della magia druidica.
Salisgrave è
soddisfatto dei suoi progressi: Victoria diventerà una grande maga, non ha
dubbi. Alcuni tra coloro che lo conoscono bene affermerebbero che gli scopi di
Salisgrave sono tutt’altro che altruistici. Direbbero che il vecchio Conte, la
cui apparente giovinezza è frutto di un arcano incantesimo, stia mirando da un
lato a far suo il corpo della giovane ed attraente donna e dall’altro a
corromperne l’anima, a portarla, come si potrebbe dire, al lato oscuro della
magia. Che sia vero o meno o se, nel caso fosse vero, Salisgrave riuscirà ad
ottenere almeno uno dei suoi scopi, solo il tempo potrà dirlo.
Un altro degli ospiti
del castello, l’uomo in vesti medievali e con una maschera a forma di teschio
fissata sul volto che si fa chiamare Dreadknight osserva Victoria da lontano.
Se fosse un vero cavaliere, si dice, avvertirebbe Victoria del pericolo ma non
lo è ed una parte di lui sarebbe felice di accoglierla tra le fila dei
Supernaturals, così tace. Sale in groppa al suo nero destriero dalle ali di
pipistrello e si allontana in volo.
3.
Il posto è un bar
come ce ne sono tanti a New York. Seduto in tavolo d’angolo, un uomo sta
vuotando una bottiglia di whisky. Difficile dire quanti anni abbia, i suoi
capelli sono neri, a parte un’ampia zona bianca al centro e le tempie.
Sull’occhio destro una benda nera che copre un’orbita vuota. Sul volto
l’espressione di chi ha visto troppe cose e quasi tutte brutte.
-Ti trovo bene Gabriel.-
L’uomo chiamato
Gabriel alza gli occhi per trovarsi di fronte, in piedi, un uomo dai capelli
rossi con due riccioli ricurvi che sembrano quasi delle corna, che veste un
completo scuro sopra il quale indossa un impermeabile marrone.
Quello seduto fa una
smorfia e replica:
-Hai voglia di scherzare, vedo, Hellstrom.-
-Beh… l’ultima volta che ti ho visto eri completamente pazzo e
balbettavi frasi incoerenti, una condizione da cui ero quasi certo che non ti
saresti mai ripreso, quindi, sì: direi che stai bene.-[7]
-Non certo grazie a te. Non hai idea degli orrori che ho visto,
dell’inferno che ho passato.-
-Di orrori ed inferni ne so più di quanto piacerebbe sapere perfino a
me, Gabriel. Quello che voglio sapere adesso è se in te è rimasta abbastanza
dignità da farti alzare da quel tavolo ed aiutarmi a stanare uno dei demoni più
pericolosi che abbia mai camminato su questa terra.-
Un lampo d’interesse
si accende nell’unico occhio di Gabriel Rosetti.
-Ho smesso con questa follia del cacciatore di demoni.- replica. La
buffonata del detective dell’occulto la lascio volentieri a qualcun altro.-
Daimon Hellstrom
ridacchia divertito e ribatte:
-Ho detto la stessa cosa anch’io anni fa ed eccomi ancora qui. Non
puoi sfuggire a quello che sei.-
-Beh, io ci proverò. Non intendo tornare indietro.-
-Nemmeno per Akivasha?-
Di nuovo quel lampo d’interesse mentre Gabriel
risponde:
-Akivasha non esiste: è solo una leggenda, il personaggio di uno
scrittore dalla fantasia troppo sfrenata.-
-E se ti dicessi che esiste ed è qui negli Stati Uniti?-
Gabriel posa il
bicchiere e replica:
-Allora ti ascolterei.-
Kate Fraser non
ricorda da quanto tempo non si sente così rilassata: niente vampiri o mostri da
cacciare, Dracula scomparso, si spera per sempre. Aveva proprio bisogno di una
vacanza. Sdraiata nell’ampio letto matrimoniale della suite prenotata da Frank
Drake, in uno dei più lussuosi hotel di New York, la giovane poliziotta
scozzese pensa che potrebbe facilmente abituarsi a questo stile di vita.
Un improvviso
calcetto dall’interno del suo ventre le ricorda, se mai ne avesse bisogno, che
ha altre cose di cui occuparsi di questi tempi, cose decisamente piacevoli.
Si accarezza il
ventre ormai prominente e sussurra:
-Calma, piccolina, non aver fretta di uscire.-
L’Howard A. Stark Memorial Hospital, situato
nel Lower East Side di New York City, gode della fama meritata di essere
specializzato in superumani ma raramente il personale di questa struttura ha
visto un caso come quello che sta per presentarsi.
L’infermiera notturna
Christine Palmer è al triage del pronto soccorso quando entra una figura
imponente dal teschio fiammeggiante.
-Ghost Rider!- esclama lei, sorpresa.
Lo Spirito della Vendetta si avvicina al banco
e con voce cavernosa dice:
-Ho bisogno di
aiuto.-
Un attimo dopo la sua
figura viene rimpiazzata da quella di una giovane donna dai capelli biondi e gli
occhi azzurri con indosso una corta veste stracciata in più
punti che perde abbondantemente sangue da numerose ferite.
-Presto!- urla
Christine -Serve assistenza subito!-
Jennifer Kale non è più in grado di
sentirla.
4.
L’auto sportiva color rosso
fiammante attende appena fuori dal bar e Daimon Hellstrom la indica a Gabriel
Rosetti dicendo semplicemente:
-Sali.-
-Credevo che
viaggiassi a bordo di un cocchio volante e fiammeggiante trainato da cavalli
infernali con gli occhi di fuoco.- ribatte l’esorcista con una punta d’ironia.
-A volte è meglio
non essere appariscenti. Ora sali.-
-Una Maserati
Ghibli non mi sembra il massimo per passare inosservati ma mi sta bene. Dove
andiamo?-
-Ora a darti una
ripulita ed a procurarti dei vestiti decenti, poi domani mattina partiremo per
la nostra meta.-
-Che sarebbe?-
-Yale.-
-Una vampira
millenaria in una delle più antiche università degli Stati Uniti?- Questo si
che è interessante.
-E anche mortale.-
è la fredda replica del Figlio di Satana.
Simon Stroud osserva la donna al suo
fianco, che definire enigmatica è dire poco. Ha detto di chiamarsi Claire
Voyant ma deve essere per forza un nome falso.[8]
Non che gli importi molto, lui stesso ha fatto collezione di nomi falsi quando
era nella C.I.A. e finché lei lo paga non gli importa quale sia il suo nome.
-Penso di sapere
cosa pensa, Mr. Stroud.- dice la donna.
Dal suo sguardo Stroud ha la
sensazione che non si tratti di un normale modo di dire ma che lei sia davvero
in grado di leggergli nella mente e non soltanto nella mente ma anche in ogni
recesso della sua anima.
-Si rilassi, Mr.
Stroud.- dice ancora Claire Voyant -Non è ancora venuto per lei il momento di
pagare per i suoi peccati.-
Ancora quella sensazione, come se
lei sapesse quando sarà la sua ultima ora ed anzi fosse proprio lei a
deciderlo.
-Non io.- risponde
la donna alla domanda non posta -Sono solo un’esecutrice.-
Senza attendere oltre scende
dall’auto e si dirige verso il portone della facoltà di Archeologia. Stroud non
può far altro che seguirla.
Quasi tutti coloro che sono
all’aperto nel campus la seguono con lo sguardo per poi voltarsi rapidamente.
Lei si ferma solo davanti ad uno studente e lo fissa per un attimo poi, non
appena lui abbassa lo sguardo, prosegue e si rivolge a Stroud:
-Quel ragazzo
morirà stanotte e non sarà una bella morte.-
Stroud sente un brivido corrergli
lungo la schiena.
A Londra, nel Cimitero Monumentale
di Highgate, Rachel van Helsing osserva le prime luci dell’alba approssimarsi
all’orizzonte. Sarebbe così facile restare ferma ed attendere che la luce del
sole la riduca in cenere ponendo fine al tormento della sua non-vita ma
l’istinto di conservazione insito nei vampiri non glielo permette. Lentamente
si volta e scende nella cripta che ospita la sua bara.
Ancora una volta la catalessi
vampirica l’avvolgerà finché il sole non tramonterà di nuovo e lei si
risveglierà per cercare nuove prede nella metropoli ignara.
5.
Il Dottor Lionel
Jeffries è un gentile medico afroamericano di mezza età che nella vita ne ha
viste tante e non si è stupito troppo quanto si è trovato davanti la giovane
donna gravemente ferita.
-E così è apparsa
dal nulla?- chiede.
-Non esattamente.-
risponde Christine Palmer -Un attimo prima davanti a me c’era Ghost Rider e
l’attimo seguente questa donna, nelle condizioni in cui la vede.-
-Molto brutte. Con
le ferite che ha, non sopravvivrà se non la operiamo immediatamente e quasi
certamente non sopravvivrà ugualmente ma dobbiamo tentare comunque.-
-Forse posso essere
d’aiuto.-
Sulla soglia della sala operatoria è
apparso un uomo vestito con la classica tenuta da chirurgo, il volto coperto
dalla mascherina.
-Chi è lei e come
ha fatto ad entrare?- esclama un sorpreso Jeffries.
-Sono un suo
collega e probabilmente l’unico che può aiutarla a salvare la vita di Jennifer
Kale. Forse ha sentito parlare di me: mi chiamo Strange, Stephen Strange.
Annabelle Riggs cerca di non pensare
al caldo e alle zanzare. Ciò che conta è il volere della sua Signora, di colei
che ne possiede anima e corpo da quella tragica notte in Egitto.
-Dottoressa Riggs,
venga, presto!- le grida uno degli uomini davanti a lei.
Il caldo e la fatica sono
dimenticati mentre la giovane donna si fa largo tra il fogliame della jungla
dello Yucatan fino a sbucare in uno spiazzo dove sorge quel che rimane di un
tempio e dove gli scavi hanno portato alla luce un cunicolo.
-Proprio dove aveva
detto lei, Dottoressa. Come faceva a saperlo?-
-Diciamo che ho i
miei metodi.- risponde Annabelle sorridendo.-
Chiunque vedesse lo studio del Conte di Salisgrave,
nel suo castello nell’estremo nord della Scozia, non avrebbe dubbi nel
definirlo l’antro di uno stregone, c’è perfino una sfera di cristallo posata su
un tavolo decisamente antico.
Il padrone di casa è
in piedi intento a consultare un corposo volume posato su un leggio quando
dalla finestra spalancata entra un pipistrello che rapidamente muta forma
diventando una bellissima giovane donna dai lunghi capelli corvini su cui è
posata una tiara dorata che indossa una calzamaglia aderente con una scollatura
che arriva sino all’inguine ed un mantello rosso.
Il nobile scozzese
non si mostra minimamente turbato e si rivolge all’intrusa con un sorriso
affabile:
-Benvenuta Lilith. Entra liberamente e di tua volontà… ma l’hai già
fatto, vedo.-
-Non ho tempo per i convenevoli, Salisgrave.- ribatte, secca, la
Signora dei Vampiri -Non quando lui sta per tornare.-
-Cosa intendi? È impossibile che parli di Thulsa Doom... Dracula di
già?-
-No, non parlavo di mio padre ma di un essere mostruoso antico e
potente: il primo di tutti i vampiri secondo le leggende.-
Sul volto di
Salisgrave si dipinge la preoccupazione mentre sussurra un nome:
-Varnae.-
FINE DEL SETTANTASEIESIMO EPISODIO
NOTE DELL’AUTORE
Dopo gli orrori di
tempi leggendari e dimenticati ecco… altri orrori di tempi lontani e
dimenticati? Ebbene si ma non su scala globale, bensì un horror (osiamo dirlo?
-_^) decisamente in stile pulp.
Ora passiamo alle
note:
1)
Akivasha
è un personaggio creato da Robert E. Howard nel romanzo “L’ora del dragone”
noto anche come “Conan il Conquistatore”, apparso a puntate su Weird Tales tra
il 1935 ed il 1936 ed adattato da Roy Thomas & John Buscema su Savage Sword
of Conan #10 datato febbraio 1976.
2)
Gabriel
Rosetti, ovvero Gabriel l’Esorcista, è un personaggio creato da Doug Moench
& Billy Graham su Haunt of Horror #2 datato luglio 1974.
3)
Claire
Voyant, alias la Vedova Nera della Golden Age è
una creazione di George Kapitan & Harry Sahle su Mystic Comics #4 datato
agosto 1940. La sua prima apparizione in MIT risale ad Avengers Icons #16 e si
deve a Fabio Volino.
4)
Annabelle
Riggs è stata creata da Cullen Bunn & William Sliney su Fearless Defenders
#1 datato aprile 2013.
5)
Il
Professor Daniel Damian è un personaggio creato da Stan Lee & Jack Kirby su
Fantastic Four Vol. 1° #64 datato luglio. Fautore della cosiddetta “teoria
extraterrestre”, ha “scoperto” sia i Kree che gli Eterni, potremmo dire. -_^
6)
Su
Jennifer Kale c’è un mistero ancora insoluto da anni: qualcuno l’ha ferita a
morte e per salvarla Noble Kale, lo Spirito della Vendetta, ha abbandonato
Danny Ketch per trasferirsi in lei. Restando permanentemente nella forma di
Ghost Rider ha impedito che Jennifer morisse congelandola nel tempo ma ora i
nodi sono venuti al pettine.
Nel prossimo episodio: chi è Varnae? Cosa
significa Croatoan? Cosa vuole Akivasha oltre rimanere
per sempre giovane e bella? Quale sarà il fato di Jennifer Kale?
Scopritelo
qui.
Carlo
[1]Per le vicissitudini di Kate Fraser vedere gli ultimi episodi di questa serie.
[2] Capo della Squadra Antivampiro di Scotland Yard.
[3] Dall’episodio #35, più o meno.
[4]Allude al suo quasi omonimo Simon Garth.
[5] Ovvero Fratello Voodoo.
[6] Nell’ultimo episodio.
[7] Su Hellstorm #21 (In Italia su Inferno #4).
[8]Clairvoyant significa chiaroveggente in Inglese.