E io porrò inimicizia fra te e la donna e fra il tuo seme e il seme di lei.

Esso ti schiaccerà il capo, e tu ferirai il suo calcagno.

(Genesi 3:15)


 

 

   

 

#74

 

IL MORSO DEL SERPENTE

 

1.

 

 

            Blade si agita nel letto nella stanza messa a disposizione sua e di Donna Garth dal Conte di Salisgrave nel suo castello scozzese.

-Non riesci a dormire?- gli chiede la ragazza -Qualcosa non va?-

-Sai che ho una certa sensibilità per il soprannaturale.- risponde Blade -Questo posto ne è saturo e la cosa mi fa sentire a disagio.-

-Credevo che fossi sensibile solo alla presenza dei vampiri a causa della tua natura ibrida.-

            Blade fa un cenno d’assenso.

-È vero: mia madre è stata uccisa da un vampiro poco prima della mia nascita.- dice -Questo mi ha reso immune al morso dei vampiri e mi permette di sentirne la presenza. Durante il mio periodo con i Figli della Mezzanotte, però, ho acquisito anche quella sensibilità di cui ti parlavo. Salisgrave è uno stregone ed impiega al suo servizio esseri soprannaturali, questo mi fa sentire a disagio, ripeto. Non m’impedirà di certo di collaborare con lui contro il comune nemico, tuttavia…-

-Tuttavia?-

-Il mio istinto mi spinge a combattere quelli come loro. Ho paura di perdere il controllo.-

            Donna si stringe a lui e gli sussurra:

-Non accadrà. Io ti aiuterò.-

            Blade vorrebbe crederci ma non sa se può farlo.

 

            A Lycopolis, la città del Popolo Lupo, Karnivore, il lupo antropomorfo che rappresenta la summa evolutiva del lupo e dell’uomo e che alcuni chiamano ancora Uomo Bestia, fluttua a mezz’aria nella posizione del loto.

            Quando, parecchio tempo fa, un semplice lupo fu sottoposto al raggio evolutivo dello scienziato britannico che si faceva chiamare Alto Evoluzionario diventando l’Uomo Bestia,[1] questi usò gli straordinari poteri che aveva acquisito per tentare di conquistare il Mondo e diffondere l’odio fallendo miseramente.

            Ora dice di essere cambiato, di aver capito i suoi errori passati, ha messo le sue capacità al servizio del Popolo ed ha trovato anche un compagno: un altro lupo evoluto come lui, anche se solo al livello di un semplice umano, che crede nei valori dell’antica cavalleria medievale ed ha assunto il nome di Sir Wulf, lo stesso Sir Wulf che adesso sta uscendo da una vicina stanza allacciandosi un lungo mantello.

            Karnivore apre improvvisamente gli occhi e dice:

-Stanno arrivando.-

-Di chi parli, mio amato?- gli chiede Sir Wulf -Chi sta arrivando?-

            Senza nemmeno guardarlo, il suo compagno risponde:

-I Serpenti.-

 

            Constance Johanssen urla. Quando il malvagio stregone Thulsa Doom le ha salvato la vita strappandola ad una morte certa grazie alle sue arti magiche[2] le ha garantito che non avrebbe mai potuto morire ma non l’ha resa immune al dolore, un tocco di crudeltà che poteva aspettarsi da un essere di così antica malvagità.

            Dolore, come quello di un artiglio affilato che le trapassa il cranio; dolore come quello di fiamme che consumano la sua carne; dolore come quello delle sue ossa che si spezzano, dolore come quello che prova adesso, mentre il potere dell’essere chiamato Carrion prova a consumare la sua energia vitale in un circolo vizioso senza fine.

-Basta!-

            La voce di Victoria Bentley che, trasportata sull’aliante di Demogoblin, sta atterrando assieme a quest’ultimo, risuona forte e chiara suscitando la pronta risposta della licantropa dal pelo candido chiamata Nightshade:

-Noi non ubbidiamo ai tuoi ordini, donna.-

            Victoria ne sostiene lo sguardo e replica:

-Non vi permetterò di torturarla ancora.-

-La signora è molto determinata.- interviene Demogoblin -Io vi consiglierei di ascoltarla.-

-Stai dalla sua parte adesso?- replica Nightshade.

-Sto dalla mia… come sempre.- ribatte l’altro -Prendiamo la Johanssen e portiamola da Salisgrave. Deciderà lui cosa farne.-

-Sehr Gut! Ci penzo io, a lei.- interviene il ratto antropomorfo chiamato Verminus Rex imprigionando Constance Johanssen in una catena mistica e dicendo -Non la spezzerà.-

-Bene. Ora andiamo. Miss Bentley viene con noi.-

-Cosa?- esclama Victoria –E se io non fossi d’accordo?-

-Non ho chiesto la sua opinione.- ribatte Demogoblin afferrandola alla vita.

            Un attimo dopo, in uno sbuffo di fumo, sono tutti scomparsi.

 

 

2.

 

 

            È una città molto antica eppure nel luogo in cui ora sorge sino a pochi mesi fa non c’era che il deserto. Le torri di Lycopolis hanno visto la storia e presto potrebbero crollare sotto la spinta di un nemico invincibile.

            Nella concitazione del momento pochi saranno in grado di dire chi è stato il primo a dare l’allarme ed in fondo poco importa, ciò che conta è che Lycopolis è sotto attacco da parte degli Uomini Serpente.

            Carlos Lobo, Espectro, dimentica in un attimo i suoi poco onorevoli propositi nei confronti della giovane Nina Price e corre verso il nemico. Balza verso i primi soldati serpente che hanno messo piede su Lycopolis sbarcando da una nave volante ed affonda le sue zanne nel collo di uno di loro.

            Il primo sangue è suo, ma di chi sarà l’ultimo?

 

            Victoria Bentley guarda fuori dalla finestra mentre la tempesta infuria sempre più forte. C’è qualcosa di selvaggio in questi luoghi che risveglia qualcosa di ancestrale in lei. Forse si sta facendo influenzare da Lord Salisgrave.

            Improvvisamente tra i lampi vede apparire un cavaliere su un cavallo alato.

-Dane?- esclama.

            No, quello che ha visto non può essere Dane Whitman, il Cavaliere Nero, l’uomo che amava e che ha sposato un’altra.[3] Ora vive e lavora negli Stati Uniti.

            Ancora i lampi illuminano la figura volante e lei può vedere l’elmo alato, la lancia nelle sue mani, il cavallo nero come la notte dalle ali simili a quelle dei pipistrelli. Finalmente lo riconosce e il suo nome le sale alle labbra:

-Dreadknight!-

             Ricorda bene il Dreadknight e il suo scontro con Dane Whitman allora posseduto dallo spettro del suo antenato Percy di Scandia, il primo Cavaliere Nero.[4] Nonostante avesse cercato di ucciderla, Victoria aveva provato pena per lui, per la condizione a cui l’aveva costretto il Dottor Destino, ma col tempo si era dimenticata di lui… fino ad ora.

            Decisamente la lotta contro Thulsa Doom le ha procurato ben strani protettori: licantropi, demoni, vampiri e ora lui .

            Salisgrave afferma che lei è l’unica che può uccidere quell’antico e malvagio stregone e Victoria sta cominciando a crederci visto il recente tentativo di ucciderla, ma lei è pronta per affrontare quel Male che arriva dagli abissi del tempo? Non ne è così sicura.

            Immersa in questi cupi pensieri La giovane donna scende nei sotterranei e giunge in un salone illuminato da bracieri dove vede il padrone del castello scrutare in una sorta di braciere mentre ad una parete è incatenata una donna coperta solo da pochi brandelli di vestiti anneriti dal fuoco: Constance Johanssen.

            Che razza di rituale sta compiendo il Conte? E lei è davvero sicura di volerlo sapere?

 

            Lontano dalle torri di Lycopolis e dalle frastagliate scogliere scozzesi. Alcune figure si avvicinano ad una cupa costruzione.

-Eccolo!- dice una figura avvolta in un mantello rosso dai bordi dorati.

            Attraverso gli occhi del suo discendente Frank Drake, il Conte Dracula riconosce il posto: il manicomio di Whitby dove era rinchiuso il suo discepolo Renfield quasi un secolo e mezzo prima, quando cinque uomini e una donna si opposero a lui da poco arrivato a Londra.[5]

            Qualcuno lo sta di nuovo usando e per scopi meno nobili che curare poveri malati di mente.

-Da qui sono venuti i Serpenti Uomini che vi hanno attaccato a New Scotland Yard.- afferma il Dottor Strange, Stregone Supremo della Terra.-Le tracce psichiche non mentono.-

-E quindi lo attacchiamo?- chiede Drake.

-Non essere irruento Drake.- replica Strange -Sarò io ad entrare. Voi resterete qui.

-Niente affatto!- ribatte l’Ispettore di Polizia Katherine Fraser -Questa è una mia indagine e non ho nessuna intenzione di restare indietro.-

            Appoggia una mano al portone d’ingresso ed improvvisamente urla e sviene.

 

 

3.

 

 

            Intonando una sorta di cantilena in una lingua che a Victoria Bentley sembra simile al Cornico, la lingua celtica della sua natia Cornovaglia che le hanno insegnato a scuola, simile ma non identica. Che sia la lingua che parlava lo scomparso popolo dei Pitti che un tempo abitava questa terra e di cui Salisgrave si proclama diretto discendente? Quello stesso Lord Salisgrave che adesso, usando un coltello rituale, sta tracciando strani simboli sul petto di Constance Johanssen incurante delle sue urla.

-La sta torturando, si fermi!- urla Victoria scandalizzata.

            Salisgrave si limita a scrollare la testa e poi si rivolge a Demogoblin:

-Portala via da qui.-

-Con molto piacere.- ribatte il demoniaco folletto.

-Non farle del male, però. Ci è indispensabile in buona salute per adesso.

-Ho sempre odiato la violenza inutile.-replica Demogoblin afferrando la giovane e trascinandola su per le scale mentre lei tenta di divincolarsi senza successo.

-Lasciami mostro!- urla.

-Si calmi, Miss Bentley.- ribatte ancora l’essere che un tempo era Jason Philip Macendale Jr. lasciandola andare -Che lei ci creda o no, il Conte sta cercando di aiutare l’Ispettore Johanssen liberandola dall’influenza di Thulsa Doom.-

-E come? Rendendola una di voi, un qualcosa di meno che umano votato al suo servizio finché a lui piacerà?-

-E se anche fosse ? Non sarebbe preferibile a ciò che è adesso?-

-Non sono certa di capire la differenza.- replica Victoria.

            Da sotto arriva l’eco soffocata delle grida di Constance. Victoria si porta le mani alle orecchie poi corre verso il portone spalancandolo e correndo nel mezzo della tempesta.

            La ragazza si maledice per aver perso il controllo. Con questa pioggia non vede più niente. Ha perso l’orientamento. Scivola su un sasso e perde l’equilibrio precipitando oltre il ciglio della scogliera. Il suo grido si perde nella furia degli elementi.

            Improvvisamente qualcosa l’afferra interrompendo la sua caduta. Demogoblin l’ha trovata? No, non è Demogoblin è…

-Dreadknight!-

-Per servirla, Milady.- ribatte l’uomo di nome Bram Velsing -Come si conviene ad un cavaliere, ho salvato la damigella in pericolo.-

            Dalla padella nella brace, si ritrova a pensare Victoria.

 

            Kate Fraser si sente cadere in un caleidoscopio di sofferenze. Vede poveri disperati trattenuti da camicie di forza, sente le loro urla mentre sono sottoposti ad elettroshock, percepisce l’innaturale quiete dopo una lobotomia, poi sente anche qualcos’altro, qualcosa che percepì per la prima volta quando incontrò il demone chiamato Y’Garon:[6] un’ondata di pura malvagità.

-Svegliati. Katherine!-

            L’ordine imperioso partito dalla voce di Frank Drake la scuote.

-Dove… dove sono?- chiede ancora confusa.

-Di fronte al vecchio manicomio di Whitby.- risponde il Dottor Strange -Temo che i suoi poteri psicometrici siano stati attivati dai residui psichici che permeano inevitabilmente un edificio come questo.-

-Dolore.- dice Kate scossa -Sofferenza e qualcosa di terribilmente malvagio.-

-Forse non dovresti seguirci.- dice Drake.

-Sciocchezze.- replica lei -Andiamo.-

            Strange sussurra qualcosa e la porta si apre.

-Entriamo liberamente e di nostra volontà, Dottore?- dice Frank.

-Non possiamo fare altro.- è la risposta.

            Lo Stregone Supremo varca la soglia e subito capisce che Kate Fraser ha ragione: il Male abita queste mura.

 

            La guerra ha raggiunto Lycopolis ed ogni suo abitante ha risposto all’appello a prendere le armi contro l’antico nemico.

            Gli Uomini Serpente aspettavano questo momento da millenni: l’ora della rivincita contro gli odiati licantropi è finalmente scoccata.

            Lissa Russell non è contenta di usare il suo anello mistico per mutarsi in licantropa ma non può stare a guardare mentre un sogno viene infranto, anche se non è il suo. Al suo fianco anche il giovane Myles Alfred diventa Vivisector e si scaglia con furia non più repressa contro i nemici ma basteranno zanne ed artigli contro simili esseri?

            Lissa non può che sperare che la risposta sia sì o tutto sarà perduto.

 

 

4.

 

 

            Il nero cavallo alato di Dreadknight atterra di fronte al massiccio portone della fortezza dei Salisgrave ed il suo cavaliere aiuta Victoria Bentley a scendere.

-Ecco fatto, Miss Bentley.- le si rivolge Dreadknight -E d’ora innanzi ci pensi due volte prima di avventurarsi in una tempesta, potrebbe non essere più tanto fortunata.-

-Me lo ricorderò.- replica Victoria.

-Pare che i nostri incontri siano destinati ad essere tumultuosi.- commenta ancora Bram Velsing.

-Se non altro stavolta non voleva uccidermi.-

-Lei mi vede come un uomo malvagio, Miss Bentley e dal suo punto di vista non posso darle torto, tuttavia se potesse vedere le cose come le vedo io,forse mi capirebbe.-

-Credo di aver capito più di quanto crede: lei giustifica le sue azioni dicendo che la colpa è della maschera fissata al suo volto e si nasconde dietro il suo rancore per il Dottor Destino.-

-Rancore? Chiami pure le cose col loro nome: è odio allo stato puro. Un giorno avrò la mia vendetta per ciò che mi ha fatto.-

-A qualunque prezzo?-

-Non sarà mai abbastanza alto.-

            Victoria vorrebbe replicare ma qualcosa la blocca una sensazione a cui sta cominciando a dare retta.

-Pericolo!- esclama involontariamente.

 

            Frank Drake si muove circospètto per le sale apparentemente vuote dell’ex manicomio di Whitby. Sente su di sé lo sguardo del Dottor Strange e si chiede se lo Stregone Supremo non abbia intuito la sua vera natura: che la coscienza del suo discendente è stata rimpiazzata da quella di Dracula, il legittimo signore di tutti i vampiri. Se lo ha capito, dovrà ucciderlo e sa per esperienza che non è una cosa facile.

-Avete sentito?- dice improvvisamente Strange.

-Cosa?- chiede Kate Fraser.

-Un suono cupo che viene dal basso, una sorta di mormorio.-

-No.- replica Drake -Aspetta. Ora lo sento anch’io. Cos’è?-

            Prima di rispondere Strange punta il dito contro una parete spalancando una porta nascosta.

-L’accesso ai sotterranei.- spiega -È da lì che viene.-

-Sembra una cantilena.- commenta, confusa Kate.

-È molto di più.- ribatte il Mago Supremo -La chiamerei un’invocazione ed anche un’evocazione fatta in una lingua che speravo di non sentire mai più.-

-L’evocazione di chi?- chiede ancora Drake.

-Di un orrore cosmico inenarrabile.- è la secca risposta.

            Senza attendere oltre Strange supera la soglia e comincia a scendere.

 

            A Lycopolis il sole appena sorto vede svolgersi una disperata battaglia per la stessa sopravvivenza di un popolo e di un sogno.

            Le armate di Set sembrano senza fine e chi li conosce bene sa che gli Uomini Serpente non sono solo esperti combattenti ma anche infidi stregoni. Le anime di coloro che uccidono sono destinate a permanere sulla terra al servizio dei loro assassini, un esercito di fantasmi che ora combatte contro il Popolo Lupo che si trova di fronte ad una vecchia domanda: come si può uccidere chi è già morto?

            Mentre Sir Wulf si batte con valore contro forze preponderanti, colui che egli chiana il suo amato sta lontano dalla battaglia quasi fosse indifferente al suo esito ed alla sorte di coloro che si battono contro gli spietati invasori. La sua coscienza si espande oltre i confini del suo corpo fisico per entrare in dimensioni solo sognate dagli esseri a lui inferiori cercando una mente a lui affine.

“Thulsa Doom, mi senti?”

            Per un lungo istante Karnivore non ode nulla poi una voce echeggia nella sua mente e contemporaneamente davanti a lui appare la proiezione astrale di un gigantesco teschio ghignante

“Cosa vuoi da me, piccolo lupo? Intendi forse trattare la tua resa? Sappi che è inutile. Il tuo popolo sarà spazzato via come merita. Il mondo è dei forti sappilo.”

            È la prima lezione che ho imparato, pensa l’Uomo Bestia.

 

 

5.

 

 

            C’è un’atmosfera malsana in questo posto. Ognuno dei tre che stanno scendendo le scale del sotterraneo del vecchio manicomio di Whitby in Inghilterra la percepisce distintamente e sa che non è dovuta solo all’umidità che trasuda dalle pareti. Anche senza avere la sensibilità mistica del Dottor Strange, Frank Drake e Kate Fraser ne sono quasi sopraffatti.

-Sanno che siamo qui.-. avverte Strange -Dobbiamo essere pronti a…-

            Non finisce di parlare: qualcosa esce dall’ombra e lo afferra trascinandolo con sé. L’attacco è cominciato.

 

              La notte sta lasciando il posto all’alba sulle Isole Britanniche ma qui nell’estremo sud del mondo, dove la primavera australe sta per lasciare il posto all’estate non è facile cogliere la differenza. Chi fosse stato all’aperto avrebbe visto qualcosa di particolare: un cocchio volante trainato da cavalli dagli occhi fiammeggianti con a bordo tre persone apparentemente indifferenti al freddo antartico. Al centro c’è un uomo dai capelli color rosso fuoco con due riccioli a formare quasi delle corna, sul cui petto nudo è marchiato un pentacolo rovesciato e sulle cui spalle è drappeggiato un mantello scarlatto. Nella mano destra stringe un tridente dorato, nella sinistra le redini dei cavalli. Alla sua destra sta una giovane donna dai lunghi capelli rossi come la calzamaglia aderente che indossa. Alla sua sinistra, un’altra donna, stavolta bionda, che veste una calzamaglia blu sgambata e una mantellina dello stesso colore. Dai suoi seni sino all’inguine si allarga il disegno di un ragno bianco.

-Da come vibra il mio tridente, direi che siamo arrivati.- afferma l’uomo il cui nome è Daimon Hellstrom.

-Arrivati dove?- replica sua sorella, che risponde all’insolito nome di Satana -Non c’è nulla in questa terra desolata.-

-Eppure è qui che si annida il cuore del Male.- ribatte la donna vestita d’azzurro il cui nome è Claire Voyant, ma che un tempo ormai lontano era nota anche come Vedova Nera -Il mio Signore ne è certo e lui non sbaglia mai.-

-Tu sei in contatto diretto con mio padre? Lui ti parla?- nella voce di Satana Hellstrom c’è un misto di incredulità e risentimento.

              La bionda si limita a scrollare le spalle mentre risponde:

-Lui mi indica chi devo punire e mi porta da lui perché esegua il suo volere.-

-Avevo sentito parlare di te durante il mio soggiorno all’Inferno ma dicevano che eri inattiva da decenni.-

-Sono stata rimandata sulla Terra di recente.-

-Scusate se interrompo la vostra interessante conversazione, ma pare che questo posto non sia poi tanto desolato.-

              Davanti a loro si staglia una città dalle geometrie assurde.

-E noi dovremmo affrontare da soli un’intera città?- ribatte Satana.

              Daimon indica due scie di fuoco parallele sotto di loro e replica sorridendo:

-Chi ha mai detto che saremo soli?

 

            Ci sono leggende nelle Highlands che narrano di come una parte del popolo dei Pitti, i fieri guerrieri dal corpo dipinto di blu che un tempo popolavano quella che oggi è nota come Scozia, si sia rifugiata sotto terra per non sottomettersi agli invasori Scoti. Qui, in modi sconosciuti, quel manipolo di fuggiaschi si sarebbe lentamente trasformato in esseri meno che umani e più simili ai serpenti. Forse le leggende sono vere o forse no ma è un dato di fatto che qualcosa sta davvero risalendo gli abissi e quel qualcosa non è umano se mai lo è stato.

            Il primo a vederli è Jason Philip Macendale Jr., meglio noto oggi come Demogoblin e la natura demoniaca frutto della sua resurrezione[7] gli permette di riconoscerli come qualcosa a lui affine.

-Guai.- conclude facendo saettare la sua lingua biforcuta.

            Senza esitare dirige il suo glider a forma di ali di pipistrello verso le creature che sciamano da un’apertura del suolo e che nel vederlo emettono un suono che sembra un assurdo ibrido tra un sibilo e uno squittio.

            Demogoblin scaglia su di loro le sue bombe zucca di fuoco infernale e le creature colpite emettono ancora quel suono ma più acuto. Alcune saltano su di lui e lo trascinano al suolo.

            Demogoblin si libera ma di nuovo le creature gli sono addosso e lo sommergono. Dita adunche e squamose strappano brandelli del suo costume e delle sue carni. L’essere che un tempo era Jason Philip Macendale Jr. urla e quell’urlo sembra echeggiare nel tetro castello poco distante dove lo stregone di nome Victor Salisgrave esclama:

-Il Popolo del Buio è tornato!-

 

 

FINE SETTANTAQUATTRESIMO EPISODIO

 

 

NOTE DELL’AUTORE

 

 

            Praticamente nulla da dire su quest’episodio. Giusto un appunto per ricordare a chi non lo sapesse che Claire Voyant, la Vedova Nera della Golden Age non ha alcun legane con Natasha Romanoff o Yelena Belova, le due Vedove Nere attuali.

            Nel prossimo episodio: Thulsa Doom ha sferrato il suo attacco e le creature della notte si uniscono per fermarlo ma basterà? Tornate qui per la sorprendente risposta.

 

 

Carlo

 



[1] Su Thor Vol. 1° #134 (Prima edizione italiana su Thor, Corno, #33).

[2]Nell’episodio #67.

[3] Ovvero Carol Danvers, Capitan Marvel.

[4] Su Black Knight Vol. 2° #2 (in Italia su Thor, Play Press, #17).

[5]Nel romanzo Dracula di Bram Stoker.

[6] Su Giant Size Dracula #2 (In Italia su Dracula, Corno, #12).

[7] Avvenuta su Supernaturals MIT #1.