La malvagità corre molto più veloce della
morte.
(Socrate)
#68
IN COMPAGNIA DEI LUPI
1.
Prendete una città avveniristica eppure dalI’aspetto che ricorda tempi molto antichi, fatta di una serie
di costruzioni di marmo
e granito di
mille colori, ponetela nel
bel mezzo del Deserto su una collina circondata dalle acque di un lago artificiale, popolatela di lupi antropomorfi e
avrete Lycopolis.
Sotto
la scintillante facciata, però si celano oscuri segreti, come una stanza in uno
dei sotterranei dove sino a poco fa era tenuta prigioniera una donna molto
speciale, ma forse donna è un nome che non le rende giustizia nonostante abbia
delle forme femminili praticamente perfette e sia completamente
nuda, non è eccitazione o
bramosia sessuale quella che suscita, bensì puro orrore. Ha la carnagione
pallida esaltata dai corti
capelli neri. La
sua testa è quella di un serpente di colore verde che ha una lingua biforcuta che
sibila nell’aria, gli occhi hanno
le
pupille scarlatte come il sangue e
lo sguardo
è decisamente malevolo e rivela una bramosia di infliggere crudeltà
innominabili, bramosia
che ora può trovare sfogo sui sei licantropi e il gigantesco lupo di cristallo
davanti a lei.
La
Generalissima Faidara, comandante di una delle nove armate di Set, è finalmente
libera di scatenare tutto il suo potere e nessuno è al sicuro.
-Stolti.-
proclama -Avete sottovalutato l’astuzia e il potere di Thulsa Doom, un errore
che vi costerà la vita e le vostre anime!-
Karshe,
un
lupo antropomorfo maschio dal pelo argenteo e grigio vestito come uno sciamano indiano della
tribù
perduta dei
Cheemuzwa a cui è
affiliato, è sconcertato.
-Non è
possibile!- esclama -Gli incantesimi, le rune, avrebbero dovuto inibire il tuo
potere. Perché non hanno funzionato?-
-Patetico
idiota, credevi davvero che le vostre difese magiche potessero fermarmi? Io vi
ho permesso di crederlo aspettando pazientemente il momento di annientarvi e
quel momento è giunto, finalmente.-
Romeo Doria-Pamphili, mutante
licantropico proveniente da Roma non ha mai visto un simile sfoggio di potere
ed è letteralmente paralizzato dal terrore e lo stesso sta accadendo a Myles
Alfred, alias, Vivisector, mutante americano, anche lui poco avvezzo a certe
cose.
Gli altri suoi tre compagni: Espectro, alias
Carlos Lobo, dal pelo
rosso scuro, Behemoth gigantesco e dal lungo pelo bianco con lame ossee che
decorano il suo cranio e gli arti all’altezza delle articolazioni, Pleias,
mutante irlandese il cui vero nome è Bethany Rose McCarthy, unica femmina del
gruppo, dal pelo rossiccio, non si fanno dominare dalla paura e saltano addosso
alla donna serpente.
Un attimo dopo sono respinti contro
una parete assieme a Romeo e Vivisector trattenuti da una forza irresistibile.
-Faidara
si avvicina loro e dice:
-Cosa
mi impedirà adesso di strapparvi il cuore e mangiarvelo?-
-Io!-
A parlare è stato l’ultimo dei suoi
avversari: un gigantesco lupo dal pelo
bianco ispido, fatto
di tanti cristalli di
ghiaccio, che sta diventando sempre più grande. Una visione impressionante
anche per la donna serpente.
-E tu chi
saresti?- chiede lei.
- Io sono Hoarfen,
figlio di Fenris, il dio lupo e di una gigantessa dei
ghiacci… e tu… tu sei un serpente morto.-
E la sua è una minaccia decisamente
credibile.
Nel cimitero di Highgate a Londra, un
pipistrello plana verso una lapide su cui è seduta una donna apparentemente
giovane, dai lunghi capelli neri fermati da una tiara dorata, che indossa una
calzamaglia nera con una scollatura che arriva sotto l’ombelico e un mantello
nero.
Il pipistrello diventa una donna dai
capelli biondi il cui volto è solcato da una cicatrice.
-Ho
sentito il tuo richiamo, Lilith.- dice -Ero curiosa di sapere cosa potessi
volere da me.-
-Solo
proporti una tregua. Un male antico brama di tornare su questo mondo. Sono
certa che l’hai sentito anche tu. Tutti gli arcivampiri devono averlo sentito e
dovremo essere uniti se vorremo sopravvivere.-
Rachel annuisce, anche se per ora
preferisce tacere del biglietto che le ha lasciato Nina Price dove spiegava del
suo viaggio a Lycopolis, meglio che Lilith non ne sappia niente per il momento.
La licantropa dal pelo bianco che qui
tutti conoscono come Nina Price contempla la massiccia costruzione davanti a
lei: sette piani di granito e cristallo coperta da rampicanti che ne esaltano
le linee e rappresentano il concetto di fusione con la natura circostante. Il portone
di ingresso è formato da due ante su ognuna delle quali sta un lupo quadrupede rampante,
un maschio a sinistra e una femmina a destra, a fronteggiarsi e reggere fra le
zampe tese una stella a otto punte.
Se ha fatto bene il suo lavoro,
pensa, a quest’ora Faidara è libera e sta facendo quel che le riesce meglio. Ci
sono voluti mesi per disattivare, una ad una, le difese magiche di questo
posto. Per fortuna nessuno ha sospettato di lei. Questi stupidi lupi sono così
fiduciosi e questa è la loro rovina.
-Dove
vorresti andare?-
La voce che viene dalle sue spalle
la conosce bene e la spaventa. Si volta e vede davanti a sé, con aria
decisamente minacciosa, Karnivore, noto anche come l’Uomo Bestia, il suo
compagno Sir Wulf, uno dei più valorosi Cavalieri di Wundagore, e tre
licantropi umani: un maschio dal pelo grigio, una femmina dal pelo nero ed un
maschio dal pelo rossiccio. Quella che attira la sua attenzione, però, è un’umana
dai capelli biondi e gli occhi azzurri che indossa una calzamaglia aderente
color porpora e un impermeabile bianco. Vedendola la licantropa dal pelo bianco
capisce di essere perduta.
-Pessima
scelta di abiti.- dice la ragazza -Io non mi vestirei mai così, come hanno
fatto a scambiarti per me?-
-Tu…
tu sei?-
-Mi
chiamo Nina Price e decisamente tu non sei me, chi sei?-
-Già, chi sei?- chiede il licantropo dal pelo rosso.
La falsa Nina Price rimane
silenziosa finché è Karnivore a rompere il silenzio.
-Basta!
C’è un modo per capire chi sei veramente; Ka Nama Kaa
Lajerama.-
Al suono di quelle parole
appartenenti ad una lingua morta da circa centomila anni la licantropa dal pelo
bianco urla e subito dopo rivela il suo vero aspetto: quello di una donna umana
dal collo in giù ma dalla testa di serpente.
2.
Victor, Conte di Salisgrave contempla la sua nuova allieva e commenta:
-Devo dire che il suo nuovo
look le dona, Miss Bentley.-
Si riferisce alla calzamaglia con mantello blu che
assomiglia alla classica veste del Dottor Strange in cui ha trasformato i
vestiti di Victoria Bentley poco prima[1]
-Lei dice?- replica
Victoria -Io mi sento un po’ ridicola.-
-Preferisce un look più
moderno, forse?-
Salisgrave schiocca le dita e Victoria si ritrova vestita
con una camicetta, pantaloni da motociclista e stivali.
-Molto anni 90 non crede?
O forse vuole qualcosa di più… audace?-
Un altro schiocco di dita e ora Victoria indossa solo un
bikini blu e un largo mantello dello stesso colore.
-Io lo chiamo look alla
Jennifer Kale, ma forse non va bene neanche questo.-
Un nuovo schioccar di dita e Victoria si ritrova avvolta
in una tunica azzurra scollata davanti e sulla schiena e con spacchi laterali,
sulle spalle una corta mantellina, ai piedi dei sandali dello stesso colore.
-Questo lo chiamo look
alla Morgana Le Fay. Si adatta di più ad un’adepta dell’antica magia della terra
di Britannia.-
-Non ho bisogno di un costume.-
ribatte lei.
-Suvvia. L’apparenza ha
il suo peso. Lei non deve solo essere una maga, deve anche sembrare una maga.
Tenga.-
Le mette al collo un medaglione rotondo che raffigura un
unicorno che piega i garretti davanti ad una dama e che ricade nell’incavo del suo
seno.
-Ora è davvero completa.-
afferma Salisgrave soddisfatto -Adesso venga con me. La minaccia che incombe è
molto grave e lei deve essere pronta ad affrontarla.-
-Ma perché io?- esclama
Victoria -Perché non il Dottor Strange? Lui è il mago supremo dopotutto.-
-Perché è scritto che
solo uno nelle cui vene scorre il sangue di Kull il Conquistatore può uccidere
Thulsa Doom.-
Victoria rimane senza parole.
Romeo Doria-Pamphili pensa di non aver mai visto nulla di
simile: il gigantesco lupo di cristallo salta sulla donna serpente e la
inghiotte in un solo boccone.
-Le avevo detto che era praticamente morta.- afferma soddisfatto.
Improvvisamente qualcosa accade: i cristalli di cui è
composto Hoarfen diventano più brillanti.
-Cosa?-
Hoarfen esplode in mille pezzi e da quei pezzi emerge,
fluttuando a mezz’aria, la figura di Faidara.
-Quell’imbecille di un
lupo ha sottovalutato il mio potere ma ha imparato la lezione…- afferma -… e
ora lo farete anche voi!-
Un attimo dopo l’intero tempio esplode.
A New Orleans Jericho Drumm si sveglia di colpo scattando
a sedere.
-Che c’è Jericho, che
succede?- gli chiede Loralee Tate.
Si trovano entrambi nell’ampio letto matrimoniale a
baldacchino della villa sul Golfo del Messico che l’uomo conosciuto come Fratello
Voodoo abita da quando è tornato a stabilirsi nella più grande città della
Louisiana.
Loralee, appena dimessa dall’ospedale, era venuta a
ringraziarlo per averla salvata e prima che se ne accorgessero erano insieme
sotto le lenzuola come ai vecchi tempi, evidentemente mai davvero dimenticati.
Ora, però, Fratello Voodoo ha altro in mente.
-Hai fatto un brutto
sogno?- gli chiede la ragazza.
-Non è questo il
problema.- risponde lui, sibillino -Il problema è che i miei brutti sogni
tendono ad avverarsi.-
3.
Peter Hawkins arriva al Quartier Generale del
Dipartimento di Polizia di New Orleans più tardi del solito. Sogghigna al
ricordo della notte precedente. Quella June Covington è una vera bomba
insaziabile, pensa. Lo ha lasciato debole come un lattante ma ne è valsa la
pena.
Certo che se il Capo Tate scoprisse che proprio lui, il
suo più fidato collaboratore, ha aiutato la Covington a scappare, per lui
sarebbe la fine. Il Consorzio Ombra gli ha offerto una somma così alta da
soffocare i suoi scrupoli di coscienza, sarebbe stato pazzo a rifiutarla e la
disponibilità di June nei suoi confronti è stato un bonus insperato. Il gioco
vale la candela.
Certo, sarebbe meglio se ora si sentisse meno stanco e il
collo sotto la nuca smettesse di prudergli.
In un rinomato ospedale di Londra un medico perplesso
esclama:
-Non è possibile, non è
assolutamente possibile. Ieri lei aveva il petto squarciato da ferite
gravissime e le sue speranze di sopravvivere erano quasi nulle e ora le sue
ferite si sono rimarginate senza lasciare praticamente cicatrici.-
-Mi dispiace che il fatto
che non sono morta deluda le sue aspettative, dottore, ma le dirò che
preferisco essere viva.- gli replica in tono sarcastico l’Ispettore Constance
Johanssen di Scotland Yard.
-Cosa? Ma certo: è
magnifico che lei sia ancora viva, Ispettore, è solo che… lei ha superpoteri?-
-Non che io sappia.-
-E allora non capisco
come sia potuta succedere una cosa simile-
-È molto semplice,
dottore: ho fatto un patto con il Diavolo.-
-Lei ha un senso dell’umorismo
molto particolare, lo sa?-
-Me lo hanno detto in
tanti.-
Solo che stavolta non sto scherzando, pensa Constance, e
sotto molti punti di vista Thulsa Doom è molto peggio del Diavolo.
June Covington si guarda allo specchio ancora una volta.
I bordi della ferita sono sempre violacei ma si sono ancora ristretti: la
ferita si sta rimarginando e a parte il colorito sempre più pallido non ci sono
effetti collaterali apparenti: il suo antidoto ha funzionato e lei è diventata
la prima sopravvissuta al virus che trasforma in quelli che chiama rianimati.
Non è tutto qui, ne è sicura, il virus corre nelle sue vene e forse lei ne è
diventata una portatrice sana, solo il tempo potrà dirlo
Il trillo del suo cellulare la avvisa dell’arrivo di una
chiamata particolare a cui non può non rispondere.
<<Dunque,
Dottoressa Covington, mi aggiorni sui suoi progressi.>>
A parlare è stata una donna la cui voce è alterata elettronicamente ma
ciononostante non riesce a nascondere un accento tedesco.
-Ho avuto un successo del
100% finora.- risponde June -Il siero funziona su tutti i soggetti in cui è
stato iniettato e ho notato un interessante effetto collaterale: chi viene
morso da un rianimato entro un certo tempo muore e diventa un rianimato lui
stesso.-
<<Questo è un
problema?>>
-Al contrario: vuol dire
che l’esercito che voleva che le creassi è in grado di auto replicarsi. Il vero
problema è il controllo: i rianimati sono instabili e spinti a una furia
violenta. Li tengo sotto controllo a stento ma credo di aver trovato il modo di
superare il problema. Aspetto solo i risultati di un esperimento che sto
facendo.-
<<Bene. Tuttavia,
Dottoressa, in futuro eviti azioni eclatanti come l’assalto all’ospedale di New
Orleans da parte dei suoi rianimati. Noi desideriamo evitare i riflettori.>>
“Noi”, cioè il misterioso Consorzio Ombra e il Consiglio
che lo governa di cui la donna misteriosa fa parte. Hanno
finanziato le sue ricerche per avere supersoldati obbedienti ed imbattibili e
non amano che le loro attività finiscano troppo sotto i riflettori. Meglio non
irritarli.
-Cercavo di eliminare
Fratello Voodoo, una spina nel fianco.- si giustifica la dottoressa.
<<Trovi modi più
sottili.>>
-Ci sarebbe anche un
altro problema.- prosegue la giovane donna -Perché il siero funzioni al meglio
deve essere iniettato in soggetti morti da meno di 24 ore.-
<<Questo non è un
problema: se ciò che le serve sono cadaveri freschi, se li procuri in un ogni
modo che ritiene opportuno.>>
-Ogni modo?-
<<Non mi
interessano i mezzi, ma i risultati.>>
-Me lo ricorderò,
signora.-
Chiusa la telefonata June fa un sogghigno di pura
malvagità.
4.
Jack Russell ha visto parecchie cose strane nella sua
vita da quella fatale notte del suo diciottesimo compleanno in cui un’antica maledizione
che grava sulla sua famiglia si attivò trasformandolo in un licantropo: una
donna dalla testa di serpente non è poi così sorprendente in fondo.
-Come sapèvi le parole magiche per smascherarla?- chiede a
Karnivore.
-Io
mi informo sempre sui miei nemici.- risponde l’altro -Non è stato un umano a
dire che sapere è potere?-
-Ben detto.-
Jack si rivolge alla donna dalla
testa di serpente:
-Ti conviene arrenderti, bella. Noi siamo in cinque
e tu sei sola.-
-Non sottovalutarla,
Russell.- lo ammonisce Karnivore –Gli Uomini Serpente dell’Antica Valusia oltre
ad essere esperti guerrieri spesso possiedono poteri magici.-
-Non dovremmo chiamarli “Persone Serpente”?- interviene
Lissa Russell –Lei proprio non mi sembra un uomo.-
-Basta con queste
sciocchezze!- sbotta Karnivore.
I suoi occhi brillano mentre si appresta a lanciare un
attacco psionico contro la donna serpente ma quell’attacco non parte mai perché
improvvisamente il tempio si spacca con enorme fragore.
Rachel Van Helsing ha ascoltato il racconto di Lilith con
attenzione ed alla fine dice:
-Set. Ho incontrato il
suo nome durante i miei studi sull’Occulto. Un antico dio di tempi preumani che
ha ispirato numerose divinità serpentiformi di varie civiltà. Sei davvero
sicura che esista e che stia tornando?-
-Fidati.- ribatte la
Figlia di Dracula -Non ci sono solo le mie premonizioni. Ho interpellato la mia
veggente di fiducia.-
-Veggente di fiducia?
Parli di quella ragazzina dai poteri psichici che tieni prigioniera?-
-Sei ben informata, vedo.
Ariann Wright è una medium naturale e non solo ha “visto” Set ma ha fatto anche
un altro nome: quello di Thulsa Doom. Ti dice niente?-
-Anche il suo nome
compare nei testi che si occupano di Occulto: uno stregone leggendario di tempi
antidiluviani ma se è esistito veramente, dovrebbe essere morto da oltre
ventimila anni.-
-La morte è uno stato
transitorio per quelli come lui. Del resto non è forse lo stesso per i
vampiri?-
-Ammesso che sia come
dici, perché dovrebbe interessarci? Non è un problema dei viventi? Non ti
facevo altruista.-
-Sei troppo intelligente,
Van Helsing, per non aver capito che non è una questione di altruismo:
l’avvento di Set distruggerà antichi equilibri. I vampiri e le altre creature
soprannaturali non avranno altra scelta che sottomettersi a lui o perire ed io
non intendo sottomettermi a nessuno!-
-Questo lo capisco bene,
ma cosa proponi?-
-La più vasta delle
alleanze che possa sconfiggere l’inviato di Set prima che il dio serpente
stesso arrivi sulla Terra. Ho già mosso i primi passi in tal senso.-
E Rachel Van Helsing ascolta ancora.
Il boato è terribile. Le pietre dell’antico tempio volano
dovunque spinte da una forza irresistibile. Karnivore fa appena a tempo ad
erigere uno scudo psionico che protegga lui ed i suoi alleati.
Non appena il fumo e la polvere si dissipano, i presenti possono
vedere, sospesa a mezz’aria sopra le rovine del tempio, la figura di una donna
dai lunghi capelli neri, completamente nuda e dalle forme perfette ma dalla
testa di serpente.
-Libera, finalmente-
proclama la nuova arrivata con voce possente.
Si guarda intorno e vede i cinque licantropi e l’altra
donna serpente.
-Fara, vedo che ti hanno
scoperto.- dice.
La donna serpente che si fingeva Nina Price replica:
-La vera Nina Price è
arrivata. Per fortuna troppo tardi per fermarti.-
-Anche quegli stupidi
lupi là sotto credevano di potermi trattenere ma hanno imparato a loro spese
che nulla può fermare Faidara, Generalessa di Set.-
-Questo è da vedersi.-
ribatte Karnivore lanciando un colpo psionico contro la donna serpente.
Faidara rimane ferma e ride.
-Tutto qui quel che sai
fare, lupo?- esclama .-Lascia che ti mostri cos'è il vero potere.-
La sua fronte si illumina ed un attimo dopo il suolo si
infiamma di colpo.
5.
Frank Drake è nel suo studio che sta esaminando un volume
dall’apparenza piuttosto antica quando si volta di scatto, forse perché ha
udito un rumore o forse per un qualche oscuro istinto.
La finestra alla sua sinistra si spalanca di colpo
lasciando entrare due pipistrelli che subito mutano in due donne.
-Lilith!- esclama Drake
-E Rachel anche. Non è facile vedervi insieme. Cosa vi porta qui da me? Un
altro tentativo di uccidermi?-
-Non stavolta, nipote.-
replica la Figlia di Dracula -Ti propongo un’alleanza come quando ci unimmo
contro la Madre dei Demoni. È in arrivo un pericolo altrettanto grave. Hai mai
sentito parlare di Set?-
-Il dio serpente della
morte della mitologia egizia?[2] Non mi
sembra un gran pericolo. Ma… aspetta… tu parli forse dell’antico demone
preumano citato anche dal Darkhold? Il Serpente dalle Molte Teste che si nutre
della malvagità che alberga nel cuore degli uomini ed al tempo stesso la
alimenta?-
-Vedo che sei preparato.-
-Ho fatto i miei compiti
quando ero nei Nightstalkers. Ma anche se credessi che quella creatura leggendaria
sta per tornare sulla Terra, cosa potrei fare io che sono solo un semplice
umano?-
-Sei della stirpe di
Dracula e combatti le creature della notte. Non basta questo?-
-Avverti i tuoi amici che
si occupano di Occulto, Frank.- interviene Rachel van Helsing -A te
crederanno.-
-Grazie per la fiducia
Rachel.-
Rachel van Helsing fissa l’uomo che un tempo amava e per
il quale forse prova ancora qualcosa. Forse vorrebbe dirgli ancora qualcosa ma
non ne ha il tempo.
-Bene, è ora che
andiamo.- conclude Lilith -Presto ci sarà la più grande adunanza di vampiri che
si sia mai vista da tempo immemorabile ed io devo prepararla. Ci ritroveremo
presto.-
Le due vampire tornano ad essere pipistrelli e volano via
diventano ben presto nulla più di ombre che si stagliano contro la luna per poi
svanire come se non fossero mai esistite.
Frank Drake attende che siano scomparse poi si trasforma
nel più celebre vampiro di tutti i tempi: il Conte Dracula.
-Ci rivedremo ancora
prima di quanto tu pensi, figlia.- dice con un sinistro sorriso.
Peter Hawkins esce dal bagno. Ha vomitato anche l’anima o
almeno così gli sembra. È tutto il giorno che si sente strano. Il prurito alla
base del collo non gli ha dato tregua e solo da poco ha smesso di tormentarlo
ma in compenso ora sente freddo. Qualche idiota ha messo al massimo l’aria
condizionata? Ma allora perché nessun’altro sembra accorgersene?
Uno dei detective, un bianco di nome Bennett, lo guarda
in un modo strano e poi gli chiede:
-Capo Hawkins. Sta bene?
Ha davvero un brutto aspetto.-
Ma di che parla quell’imbecille? Cos’ha il suo aspetto
che non va? E perché lo guardano tutti in modo strano?
-Che avete da guardare,
tutti?- chiede Hawkins con voce che sembra strana anche a lui.
Nessuno risponde e lui fa un passo avanti mentre le sue
gambe gli sembrano diventate pesanti. Una fitta lo coglie alla base dello
stomaco ed una sensazione sale sino alla sua gola, una sensazione che può
chiamare solo: FAME.
A Lycopolis solo la prontezza del lupo antropomorfo che
era chiamato l’Uomo Bestia gli permette di erigere uno scudo psionico che
protegga lui ed i suoi compagni dal potere di Faidara.
-Sei potente, lupo.- dice
Faidara atterrando proprio davanti a lui -Più potente di tutti gli altri tuoi
simili.-
-Perché io non ho
simili.- ribatte l’altro -Io sono la somma di milioni di anni di evoluzione del
Lupo e dell’Uomo. Nessuno è come me.-
Ora tocca a lui sferrare un attacco psichico contro la
sua avversaria. La sua mente penetra quella della donna serpente e ciò che vi
trova è così osceno e sconvolgente da essere insopportabile perfino per lui.
Mentre si ritrae, Faidara ride.
-Non sei così potente, eh
Lupo? Ed ora facciamola finita!-
Il sole tramonta dietro Lycopolis e Nina Price sente
arrivare una trasformazione ormai familiare. La sua pelle impallidisce, i suoi
occhi diventano rossi, i suoi canini si mutano in zanne affilate.
Con un balzo è addosso a Faidara e la morde sul collo.
FINE SESSANTOTTESIMO EPISODIO
NOTE DELL’AUTORE
Decisamente nulla da dire. Vi aspetto nel prossimo episodio
dove avrete più vampiri, licantropi e altre specie di non-morti più di quanti
ve ne aspettiate.
Non mancate.
Carlo